POST (DI SERVIZIO) 968 – CI AVVICINIAMO AL MILLESIMO POST!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2013 @ 6:50 amDetto altrimenti: è un po’ che sto pensando come “celebrare†il traguardo del primo … “millennio†…
Cari amici lettori, ho iniziato a scrivere i miei post il 6 dicembre 2011. Da quella data ne ho pubblicati 968 (compreso questo), su 97 pagine, con 1388 commenti scritti di cui 1183 approvati e 205 “spamâ€, post rintracciabili attraverso 3560 parole chiave (tag) all’interno di 39 categorie. La vostra frequentazione è testimoniata dalla media delle pagine sfogliate/lette al giorno: circa 1.000!
Io sono un blogger principiante, ma amici assai più esperti di me mi dicono che si tratta di un ottimo risultato. Ottimo in funzione di cosa, mi domando io … e mi rispondo: in funzione della comunicazione, cioè della communis actio, di una azione comune, azione del corpo ma soprattutto della mente vostra e mia. Fatti, opinioni, critiche, proposte, divagazioni, riflessioni … una salutare ginnastica mentale per chi scrive, per chi commenta e per chi legge senza commentare per iscritto. Purchè si rifletta. Tutti. Me compreso, of course!
Un mio amico afferma che in Trentino spesso non si trova un accordo non perché si abbiano idee troppo diverse, ma perché non ci si confronta. Questa sua affermazione mi ha colpito e l’ho fatta mia, estendendola ben al di fuori dei nostri confini provinciali.
I contenuti. Ma anche i toni del confronto. Soprattutto quelli di supponenza, ultimativi; quelli che assume chi, parlando, alza lo sguardo al cielo come per testimoniare l’origine divina ed ispirata del proprio eloquio; quell’inarcare le sopracciglia, inclinando leggermente la testa; quel parlare quasi solo a se stessi per dare una maggiore credibilità alle proprie affermazioni da parte di chi le ascolta convinto di essere riuscito a carpire i segreti più intimi e quindi più sinceri dall’interno della vostra coscienza; quell’intervallare le parole con pause strategiche per dare il tempo agli ascoltatori, di evidente livello mentale inferiore, di capire ed assorbire un nuovo vangelo; quell’utilizzare frasi ad effetto, immagini retoriche e metafore che nessuno spazio vorrebbero lasciare all’interlocutore se non una stupita, inerte e beota gratitudine per un falso  arricchimento che in realtà è un vero soporifero rincoglionimento …
Ebbene, no, amici. Niente di tutto questo. Per me, per la mia mente e per la mia penna, 2+2 fa quattro. E alla svelta, anche, aber schnell, auch!  Niente di più. L’idea, la sua espressione, verbale o scritta che sia, deve essere chiara ed espressa in “valore assolutoâ€, cioè senza segno + o – davanti, come si usa in matematica. Poi la si può – anzi, la di deve – sostenere o contestare: e ben venga questo dibattito, questo confronto, questa communis actio, azione comune.
A qual fine, tutto ciò? Amici, il mio “lavoro†di blogger è assolutamente gratuito. Per me si tratta di una opportunità che mi è stata offerta e che utilizzo sia come puro divertimento quando scrivo di vela, di bicicletta e di altre cose amene; sia come esercizio di un dovere civico e civile, quello che mi spinge a cercare di dare un contributo al perseguimento del bene comune, quando scrivo di “cose serie”. Ecco, la ricerca del bene comune, afferma Papa Francesco, è “fare politicaâ€, e viceversa. fare politica deve essere semplicemente la ricerca del bene comune. E allora sì, amici, io faccio politica, in questo senso. non candidandomi, non ricoprendo poltrone, ma semplicemente scrivendo. Anzi, scrivendovi, augurandomi di essere letto, di ricevere vostri commenti scritti, di sollecitare comunque una riflessione.
E per il millesimo post …. che fare? Una soluzione potrebbe essere quella di riservarlo alla pubblicazione dei vostri commenti sull’intero “nostro” primo Millennio. In tal senso sin d’ora vi invito a inviarmi il vostro Post del Millennio, che raccoglierò e pubblicherò in quella occasione. Grazie per quello che riterrete di fare. E nel frattempo, buona lettura e commento di quanto trovate sul blog.
POST 967 – QUIS CUSTODIET IPSOS CUSTODES?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Settembre, 2013 @ 12:42 pmDetto altrimenti: ma i custodi … chi custodirà i custodi?
Giovenale, scrittore latino a cavallo fra il primo e secondo secolo dopo Cristo, nella sua sesta satira se la prende con le donne romane (dell’epoca, per carità … dell’epoca!) giudicate di facili costumi. A chi gli suggeriva di porre dei custodi a guardia della loro fedeltà , rispondeva: “Ma chi controllerà i custodi? Tu spranga la porta, imponi divieti, ma loro sono furbe ed inizieranno proprio con i custodi …â€
Ecco, io invece penso alle nostre banche: da ultime, BPM (Banca Popolare di Milano), MPS (Montepaschi) e Carige (Cassa di Risparmio di Genova e Imperia). Ne hanno fatte di tutti i colori nel senso di concessioni di credito abnormi e non giustificate e altre operazioni “opinabiliâ€, etc.. E le altre banche? Tutte brave e disciplinate? E nel frattempo, il controllo? Quello interno, non esisteva? E le Società di certificazione? E il controllo della Banca d’Italia? Ecco … quello di Bankitalia. A mio sommesso avviso non bastano più le relazioni che le banche inviano alla Sorveglianza di Bankitalia né gli ispettori inviati ex post dalla stessa. Occorre un vor – Kontroll, cioè un controllo preventivo o quanto meno un mit – Kontroll, cioè un controllo in itinere delle operazioni, non basta il nach – Kontroll, cioè il controllo successivo della chiusura delle stalle quando i buoi sono scappati.
Occorre controllare i controllori, o almeno, riorganizzare il controllo. E dalla necessità di alcuni interventi, prendere lo spunto per fare un controllo a tappeto, su tutte le banche.
Ero direttore di una SpA. Il Presidente insisteva perché io facessi eseguire un accurato inventario dei magazzini delle parti di ricambio: lo feci e riscontrai differenze enormi. Gli feci una relazione nella quale spiegai che il problema non era l’effettuazione ex post di un ottimo inventario, ma quello, a monte, di una corretta gestione dei tantissimi nostri magazzini che, per risparmiare personale, lui stesso voleva che restassero incustoditi.
Ma allora … nelle banche? Che fare? Che ne direste se le banche fossero obbligate ad accogliere nel loro Consiglio di Amministrazione un esponente della Sorveglianza della Banca d’Italia? Senza diritto di voto, come semplice osservatore … Potrebbe essere una soluzione. Ne avete una migliore? Fatevi avanti …
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POST 966 – IL VOLTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Settembre, 2013 @ 7:09 amDetto altrimenti: guardiamoli in faccia
Il volto. Il filosofo francese di origini lituane Emmanuel Lévinas (1906 1995) ci invita a considerare il “Volto†dell’Altro. L’Altro, che con il suo Volto ci interroga, ci domanda, ci chiede di dialogare, ci chiede aiuto e a sua volta si offre a noi.
E noi? Noi … guardiamoli questi “voltiâ€, quelli di tanti politici, di tante persone “importantiâ€. Estere e nostrane. Molte, non tutte, per fortuna, ma sempre troppe. Putin sorride mentre si scusa per il leggero ritardo con il quale si presenta ad una riunione nella quale si discute delle migliaia di esseri umani gassificate dal tiranno siriano. Alcuni nostri ministri sorridono mentre danno risposte generiche … tanto per sganciarsi dal fastidioso intervistatore, e così sia e così via.
No, per favore, non sorridete. Non ve n’è ragione alcuna. Non sorridete, come non sorridono i milioni di profughi, gli immigrati sopravvissuti alla traversata in gommone, il padre di famiglia licenziato, il giovane disoccupato senza futuro.
C’è poi un altro tipo di volto che non approvo: è quello arrogante, un po’ “duroâ€, quasi impenetrabile, spesso imperioso della “imperial dorata burocraziaâ€, sia locale che centrale, arroccata su posizioni di irremovibilità , di assoluto garantismo, che si ingiustamente considera “gestore dall’alto della moltitudine dei sudditi questuanti†anzichè correttamente “servitore dal basso di chi paga loro lo stipendioâ€, cioè di tutti noi.
E fosse poi solo lo stipendio, spesso – agli alti livelli – assurdamente ed incredibilmente multiplo di quello percepito da capi di Stato esteri! Infatti spesso vi sono “propineâ€, premi vari, indennità di carica, buonuscite e buonentrate (sic!) milionarie in euro,  etc. tutto pensionabile, il che spesso letteralmente raddoppia lo stipendio contro il quale pur si leva la legittima protesta di chi riceve una pensione di 500 euro al mese. E anche quella di chi non ha nemmeno quella.
Tutto ciò è innanzi tutto immorale. Ed allora, che fare? Sento dire che il primo problema da risolvere è “il lavoroâ€. A mio avviso invece il primo problema è il Problema Morale. Come agire? Secondo la tecnica aziendale dello zero base budget: rimettiamo tutti a zero, stabiliamo una nuova scala di retribuzioni che sia “umana, terrestre a ed europea†e non “disumana, marziana ed italiana†e riconduciamo ogni contributo al suo giusto livello di meritocrazia. Dice … ma ci sono i diritti acquisiti (delle caste, n.d.r.). Nessun problema, rispondo mio, sì, ma ci sono anche quelli acquisiti con la nascita e con l’appartenenza ad una Repubblica fondata sulla nostra Carta Costituzionale. Andiamo a rileggerla e diamo attuazione diretta alle sue previsioni, più che non alle sotto-leggi- sotto-derivare di secondo, terzo ed ulteriore grado che via via ne hanno travisato la portata originaria.
Già , anche perchè chi è stra-pagato non è per nulla stimolato a bene agire, a cercare di migliorare, bensì solo a manteneere la sua posizione di privilegio. e… si sa … chi nulla fa non può sbagliare: quindi, tutti lenti, cauti nel decidere e nell’agire … anzi, meglio se si resta fermi del tutto! Quaeta non movere, dicevano i latini …
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POST 965 – UNA S. MESSA PARTICOLARE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 2:12 pmDetto altrimenti: nella chiesetta di S. Giustina a Balbido (Trento)
Balbido, il “paese dipinto†per via dei suoi bei murales. Vi ha la casa d’origine Don Marcello Farina, per gli amici Marcello. Ed egli ogni domenica vi sale da Trento per celebrarvi la S. Messa. Anch’io, oggi come altre volte, sono salito da Riva del Garda a Balbido (questa volta non in bicicletta, stante l’incertezza del tempo) per essere presente alla celebrazione. Mai la celebrazione è stata intensa come quella odierna. Innanzi tutto per il battesimo che vi si celebrava, di una bimba, Sofia, che “non ha mai visto sua madreâ€. Morta durante il parto? Altro motivo? Non ho chiesto la ragione. La commozione di tutti i presenti è stata fortissima. E poi, celebrazione intensa anche per le Parole di Marcello – a sua volta commosso – le quali non ci hanno certo aiutato a superarla, la commozione: “Battesimo come il bacio di un Dio Padre e Madre allo stesso tempo, di un Dio che è come il padre della parabola del figliol prodigo: padre amorevole sempre, padre che ci lascia liberi, che ci ama, ci perdona e ci accoglie; e non come il padre che vorrebbe che fosse l’altro figlio, quello sempre ubbidiente: padre giudice severo che giudica, distingue, respinge e condanna”. Grazie, Marcello!
P.S.: vedi anche post del 2 luglio 2012 ore 06,40
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POST 964 – CONTENIAMO LA VELOCITA’ E COMUNQUE RISPETTIAMO I LIMITI DI VELOCITA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 1:52 pmDetto altrimenti: il problema esiste non solo nelle gallerie stradali, ma anche in quelle ferroviarie
Qualche giorno fa (post n. 954) vi raccontavo di come un giorno io avessi deciso di rispettare rigorosamente i limiti di velocità . E male me ne incolse: andate a leggere cosa mi è capitato!
E rieccomi a voi, amici lettori e commentatori del blog. E’ di ieri la tragedia della galleria Agnese che collega la valle della Busa di Riva del Garda alla Val di Ledro (SS 240). Galleria Lunga quasi 3 km, rettilinea, in leggera salita, a doppio senso di circolazione (cioè ad una sola “cannaâ€), velocità massima consentita, 70 kmh. Ieri due moto di grossa cilindrata, procedenti a velocità elevatissime, si sono scontrate frontalmente: 2 morti, 2 feriti di cui uno grave, alcuni intossicati, molti danni ad auto e strutture varie. I medici hanno potuto intervenire solo ore dopo, a causa del fumo che rendeva impraticabile la galleria.
Qualche mese fa: galleria a due canne dei Giovi lungo l’autostrada Genova – Milano. Le auto procedevano verso Milano su due file parallele: quella lenta a destra, a 90 kmh, io ero a sinistra, a circa 100 kmh e sfilavo lentamente, insieme alle auto che mi precedevano e mi seguivano, rispetto alla fila di destra. Dietro di me, improvvisamente, un SUV da 550 cavalli, nero, lampeggia furiosamente chiedendo strada (per andare dove, che tanto s’era in colonna!?). Mi sposto lentamente sulla destra. Troppo lentamente, pensa il guidatore del bolide, e a sua volta si sposta a destra e mi sorpassa sulla destra, strisciando la fiancata destra della mia auto, che stava accostando! Sono riuscito a non perdere il controllo, ho proseguito, siamo entrambi usciti al primo casello (Casella), abbiamo redatto il verbale di conciliazione e la sua assicurazione mi ha pagato i danni. Tuttavia si è sfiorata un’ecatombe, una vera e propria strage, se solo io (o lui) avessimo perso il controllo dei mezzi e ci fossimo messi di traverso … sarebbe stato un inferno di fumo, fiamme e lamiere.
Le considerazioni: 1) rispettare le regole del codice della strada; 2) non costruire gallerie ad una sola canna, cioè ad una sola carreggiata per i due sensi di marcia; 3) stabilire un collegamento fra le procedure di risarcimento delle Compagnie di Assicurazione e la comminazione di una sanzione amministrativa o penale anche solo sulla base di quel tipo di accertamento di responsabilità .
Quanto alle galleria ad una sola canna … stradali e ferroviarie che siano, che dire? Quelle a doppia canna, cioè con una galleria per ogni senso di marcia, sono più sicure; più rapide ed economiche da realizzarsi; in caso di incidente consentono un più facile intervento ai soccorritori. Se ne parlava da anni, con riferimento al traforo della galleria di base del Brennero. Io stesso, quale azionista (di infima minoranza!) e amministratore del GEIE privato per il traforo del Brennero denominato ATT3 – Alptransfer Consulting GEIE/EWIV, insieme ai miei collegi (circa 500 fra ingegneri italiani, austriaci e tedeschi) avevo provato a far modificare il progetto delle ferrovie degli stati che prevedeva una sola canna: il nostro ne prevedeva tre, una per ogni senso di marcia ed una di riserva e di soccorso, riservate ai soli treni merci teleguidati. Già , perché non è immaginabile far transitare sugli stessi binari treni (merci) a 90 kmh e treni (passeggeri) a 180 kmh. E poi alle merci non interessa arrivare “prima†, bensì arrivare “in orarioâ€. Non fummo ascoltati e dopo alcuni anni sciogliemmo il nostro GEIE. Alcuni mesi fa lessi sul quotidiano trentino l’Adige che parrebbe che il progetto ora preveda tre canne … qualcuno mi sa aggiornare? Grazie. Nel frattempo leggete il mio post “Il traforo del Brennero” del 14 giugno 2012.
Parlo di questo argomento anche con riferimento al TAV, Trento ad Alta velocità (“velocità â€) Lione-Torino, che viene reclamizzato per trasportare una maggiore quantità (“quantità â€) di merci. Io non sono “un no TAVâ€. Sono contrario a progetti obsoleti, tecnicamente, ecologicamente, funzionalmente, finanziariamente ed economicamente non più giustificabili. Mi domando: almeno, lo si realizza su tre canne separate, questo traforo lungo oltre 50 km? Almeno questo … mi auguro! Qualcuno mi sa aggiornare? Grazie.
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POST 963 – LA VERITA’ MIA, QUELLA VERA, QUELLA DEL GIUDICE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 7:26 amDetto altrimenti: non sempre i tre livelli di verità coincidono, ma tant’è una soluzione va trovata.
Potrei testimoniare personalmente che una verità mia, documentabile e documentata come vera, non ha coinciso con la verità accertata dal giudice. Eppure il nostro sistema democratico ha bisogno di certezze e fra le tre verità si è scelta la verità del giudice. Altra soluzione non esiste. Summa lex summa iniuria, per quanto sia perfetta una legge, essa può tuttavia recare a taluno ingiusto danno.
Ricusando la “verità del giudice†si ricusa la funzione della magistratura e ci si spinge sempre di più verso un quarto tipo di verità : la verità del più forte, di chi la sa e la può imporre, anche a forza di ricatti.
Ho già scritto che il maggior danno che deriva da una “ricusazione di livello†delle sentenze passate in giudicato è il “cattivo esempioâ€, la “strada che si apre†a chi si fa forza di tale esempio “di livello†per contestare platealmente sentenze che lo condannano a pagare pesanti multe per evasione fiscale (le società di gestione dei videogichi) o per violazione delle norme sull’inquinamento ambientale (ILVA).
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POST 962 – ELEZIONI, TRE PROGETTI PER RIVA DEL GARDA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 5:34 amDetto altrimenti: ieri il quotidiano trentino l’Adige ha pubblicato questo mio intervento:
“PROGETTI PER RIVA DEL GARDA
All’avvicinarsi delle lezioni provinciali mi pare che i candidati locali si stiano specializzando in frasi ad effetto ma prive di contenuti sostanziali. Ed allora mi permetto di sottoporre all’attenzione dei lettori tre possibili concreti “Progetti Rivaniâ€:
1) Mobilità . Avvalendosi della tecnologia di cui da tempo io stesso dotai la “ex mia “ APM, la società potrebbe essere privatizzata e quindi estendere (vendere) la sua attività di telegestione e telecontrollo della mobilità e della sicurezza in genere anche fuori del territorio comunale a soggetti pubblici e privati, aumentare i proprio fatturato, assumere personale, etc.. Il tutto ovviamente dopo che il Comune d’origine si sia garantito con adeguati contratti che gli consentano di usufruire di un servizio sempre migliore a prezzi sempre più contenuti.
2) Manifestazioni internazionali. Dar vita al “Film Festival Internazionale della Navigazione a velaâ€. Si tratterebbe di una prima assoluta europea (e forse anche mondiale).
3) Vela. Creare “Trentanodi Srl, Scuola di perfezionamento velico Classe Crocieraâ€. Una scuola vela di livello e a livello internazionale, a metà strada (geografica e concettuale) fra i Glenans francesi e la sarda Caprera.
 Posso testimoniare personalmente la realizzabilità e l’attualità dei primi due progetti, e quanto al terzo … why not?”
Perchè publico questo post? Solo per “firmare” idee mie nate da esperienze concrete di vita lavorativa ed anche per la speranza che … hai visto mai (come dicono a Roma) che a forza di parlarne …
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POST 961 – RIFLESSIONI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Settembre, 2013 @ 8:55 pmDetto altrimenti? Riflessioni, come altrimenti dire?
Giorni fa scrivevo che vorrei che il voto in Senato per la decadenza o meno di un senatore fosse palese e non segreto. Oggi leggo che molti partiti stanno auspicando la stessa cosa. Tranne uno, quello interessato all’ “assoluzione dell’imputato”, che afferma “Il regolamento non lo prevedeâ€. Ma il regolamento lo fanno i senatori, ed allora, se la maggioranza dei senatori lo vuole, che sia palese, questo benedetto voto! Dopo si regolarizzerà formalmente la modifica della procedura. Oppure vi sono motivazioni occulte sotto tale indisponibilità … sapete,  a pensar  male …
ILVA. Tanti, tanti post fa avevo ipotizzato che lo Stato acquistasse “d’imperio†il Gruppo Acciaio Ilva, al prezzo di mercato, dedotti i costi per il risarcimento dei danni ed il risanamento dell’ambiente. Un mio amico mi disse: in tal caso sarebbe lo Stato ad incassare denari, perché i danni sono maggiori del valore del Gruppo. Oggi, di fronte ai sequestri disposti dalla magistratura, la famiglia Riva oppone la serrata. I giudici dicono che i sequestri effettuati NON impediscono la prosecuzione dell’attività . Ed allora? Un ricatto? Che brutta parola … e poi, lo si sa, le parole sono pietre, stiamo attenti ad usarle. Allora … vediamo … in luogo di “ricatto†potrei usare l’espressione “forzaturaâ€, oppure “offerta che non si può rifiutare†… non so … e voi, lettori del blog, cosa suggerireste?
Oggi ho portato in barca a vela un mio amico, Sergio. Cinque ore a fila, dalle 08,30 alle 13,30. Nell’Alto Garda, con il mio FUN che poi è una barca da regata. Sulle prime, Vento (cioè vento da nord) a 25 nodi, poi a calare ed infine l’Ora da sud. Volevo scrivere di più di questa uscita ma questa sera, saltando da un programma televisivo all’altro, ho visto qualche minuto del film La Duchessa. Inghilterra del ‘700. E mi ha rubato la scena. Lei si affaccia al balcone della suo palazzo: di fronte …  prati e boschi immensi, tutti per lei. Ho subito pensato che altrettanto lusso, spazio e verde non dovevano avere i sudditi inglesi “normaliâ€. Cioè, ho pensato alla enorme differenza fra i pochi ricchi ed i molti poveri …del ‘700 inglese, certo, che avevate capito? Mica dell’Italia del 2013 … noooo ….
Molto più interessante, su RAI MOVIE, il vecchio film in bianco e nero “Il generale Della Rovere”, con Vittorio De Sica (Roberto Rossellini, 1959, da un racconto di Indro Montanelli). Un un truffatore viene risparmiato dai tedeschi durante l’occupazione purché accetti di fingersi un eroe nazionale, come tale entrerà a S. Vittore e raccoglierà le confidenze dei prigionieri. La loro vicinanza è salutare per la sua coscienza e l’uomo si offre come volontaria vittima durante una rappresaglia. Il risveglio della coscienza, ecco … quello stesso che oggi, noi tutti, ci aspetteremmo da un altro  (“altro”, non “alto”) personaggio .
Serata TV, durete voi. Ebbene sì, lo confesso, ma saltando da un camnale all’altro (il che è una attenuante!), fra cui “I pacchi” dove si vincono o non si vincono euri soprattutto per pura fortuna. Mi ha colpito un aspetto: che a convalidare le decisioni dei concorrenti ci sia un notaio. Ed ho pensato: ci vorrebbe un notaio anche per certificare le decisioni e le affermazioni di alcuni nostri politici, del tipo: “Non rientrerò in politica”, “Manterrò separate le mie vicende giudiziarie personali dalla sorte del governo”. Infatti, quanto certificato da un notaio “fa prova sino a querela di falso”, il che vuol dire che per smentire tali certificazioni (e quindi tali affermazioni) occorre querelare per falso il notaio. Ma se ciò non avvenisse,  significherebbe che ad essere falso non sarebbe il notaio …
Politica. Arte del compromesso, dice taluno. Doverosa ricerca del bene comune, dico io, facendo ognuno il proprio dovere, a qualunque costo, come affermava tale Alcide Degasperi.
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POST 960 – SETTEMBRE ANDIAMO E’ TEMPO DI TORNARE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Settembre, 2013 @ 7:12 amDetto altrimenti: … di tornare a Trento, di riprendere i nostri incontri
Estate. Ci siamo mossi, un po’ tutti, chi in vacanza “fisicaâ€, chi in “pausa mentaleâ€, chi in entrambe le direzioni. Estate. Si sospendono le consuete abitudini, ci si abitua a nuove. L’aspettiamo con desiderio, il sole, le giornate più lunghe, l’acqua calda dei nostri laghi, le montagne accessibili anche a noi “normali†… Mi chiedono: quale stagione preferisci? Rispondo da sempre: “Tutti i cambi di stagioneâ€, per cui ora, alla fine dell’estate, non provo alcun rammarico, bensì la gioia di ciò che l’autunno mi porta, ben oltre alle castagne ed alla polenta: mi porta la ripresa di contatto con gli amici; i nostri numerosi raduni d’arti varie e di condivisione di sensibilità ; il reciproco resoconto dei nostri “bilanci estiviâ€.
Estate, anzi, fine d’estate. Tiriamo le somme: anche una nota tristissima, la morte in montagna, per un banale incidente (su un sentiero!) dell’amico carissimo Professor Roberto Melini. Musicista, letterato, musicologo, docente del conservatorio Bonporti, velista, alpinista, anima viva dell’Archeoclub du Trento, autore di libri e studi sulla storia della musica. Soprattutto amico carissimo nostro e amato marito della sua cara Nives. Il suo ricordo da parte mia era quanto meno doveroso.
Estate: viaggi, libri letti, nuove conoscenze fatte, bambina Saraswathi arrivata dall’India in casa di Raffaella e Andrea; la mia collega blogger Mirna chiamata a far parte della giuria del Premio Campiello. Ecco, fra le tante novità positive dell’estate, mi piace soffermarmi su queste due ultime.
Raffaella e Andrea hanno lottato contro ogni tipo di burocrazia (soprattutto indiana) per riuscire ad adottare Saraswathi. La bimba ha nove anni (se sbaglio mi corrigerete) e quindi ancor più meritevole è l’atto d’amore dei nostri due amici. Non vedo l’ora di incontrarli, tutti e tre, e magari di accompagnare Sara e genitori in un pedalata nella nostra ciclabile di fondovalle, visto che la loro casa è così vicina alla pista … Ho già pronta una bicicletta per Sara … ma forse è troppo grande … vedremo … Una considerazione: fra i “grandi†del mondo rivalità , competizione, guerre. Fra i “piccoliâ€, enormi singoli gesti di Amore.
Mirna. La mia “madrina†blogger: infatti è stata lei ad indicarmi all’editore quale blogger tuttofare … quindi la responsabilità della mia presenza su trentoblog è tutta sua, prendetevela con lei, dunque, per i miei 960 post pubblicati in quasi due anni di penna … ops, scusate, di tastiera! Mirna, dicevo, è stata chiamata a far parte della Giuria del Premio Campiello …ecchè, non ce le vogliamo dire queste cose? Mirna che oltre ad essere una blogglettrice di prim’ordine, gestisce il “nostro†gruppo di lettura presso “Controvento†(ex Papiro) in Via Galilei a Trento? Complimenti, Mirna!
Trento is this too: Trento è anche tutto ciò …  Settembre, andiamo, è tempo di tornare … si diceva!
POST 959 – PISTE CICLABILI TRENTINE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Settembre, 2013 @ 5:48 pmDetto altrimenti: facciamo un parallelo con le piste da sci …
Oggi, pedalando da Trento verso Rovereto, sulla ciclabile ho notato due diversi gruppi di persone:
1) Gruppo “Aâ€: la squadra dei nostri operai manutentori ovviamente pagati dall’ente pubblico;
2) Gruppo “Bâ€: una lunga fila di cicloturisti che pedalavano da nord a sud montando bicilette tutte uguali riportanti il logo ed il nome della società (non trentina) che organizza questi tour a pagamento.
Mi sono chiesto: … ma sulle nostre piste da sci non è che una scuola di sci di fuori provincia può liberamente organizzare la propria attività , lasciando a noi l’onere ed i costi della costruzione e della manutenzione della pista …
E allora … che fare sulle nostre piste ciclabili? Innanzi tutto riflettere sulla fattispecie che sto segnalando. Poi vedremo …
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