LA VESPA IN POESIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Aprile, 2013 @ 10:36 amDetto altrimenti: storia di un amore, anzi due
L’avevo tanto sognata  (la vespa, si, vabbè … anche la fidanzata, ma quella è un’altra storia …) , ma la prima potei averla dopo il servizio militare, quando iniziai a lavorare. Era il 1970 e a valere sul primo stipendio (140.000 lire) , a rate (“Lei” costava 250.000 lire), mi regalai una Vespa Rally 180 cc (notate la V maiuscola!) il top della gamma. Colore rosa-lilla tenue metallizzato, vi salii, partii e – senza volere – feci un’impennata, tanta era la sua potenza! (la mia non è quella della foto: la mia non aveva orpelli, fasce bianche, portabagagli … era bellezza pura!)
Abitavo a Genova, clima favorevole per un vespista. Anche in inverno, con qualche accorgimento (parabrezza, guantoni alla D’Artagnan, scarpe alte) si circolava tranquillamente. Anche perché, allora – diversamente da oggi – non v’era problema alcuno a posteggiare una Vespa in centro. Provateci oggi … In primavera ed estate poi, te la godevi veramente. Le corse in riviera, nelle mattinate primaverili … avvertivi il profumo dei fiori dei giardini che costeggiavano l’Aurelia e poi, a Camogli, arrivavi quasi in spiaggia! Posteggio e via, insieme alla morosa (Maria Teresa, oggi sposa) a comperarci due tranci di figassa (focaccia) col formaggio che mandavamo giù con due bei gianchetti (bianchetti) di vino giancu de Portufin, per poi fare la siesta sul gradone a ridosso della parete est della chiesa parrocchiale, che si affacciava al sole del mezzogiorno ed al mare, lì a due passi. Leggendo il Secolo XIX. Felici.
E le sere d’estate, dopo una giornata di lavoro ed una veloce cena, sempre con Maria Teresa seduta “di traverso†sul sellino posteriore, via! In riviera! (e dove sennò?). Oltre ai profumi di cui sopra, avvertivi anche la diversa temperatura dell’aria a seconda che l’Aurelia fosse costeggiata, a monte, da un muraglione o da giardini. Devo dire la verità . Non sempre Maria Teresa era contenta, quando, uscendo di casa, mi trovava ad attenderla, in cortile, in sella alla Rally anziché al volante della Fiat 1500 verdone. Più che altro per i capelli … ci teneva tanto … usciva sempre molto in ordine … io un po’ meno: blue jeans, maglietta ed un golfino “in vitaâ€. Ma tantè …
Vespa un amore, anzi due. Infatti c’era Maria Teresa. Ci siamo sposati il 5 gennaio 1971, “per andare a sciare†(ma si può?!) La nostra prima casa … Genova, Via Puggia (Puglia), poco a monte del Lido d’Albaro, in collina fra i verdi quartieri di Albaro e S. Martino. Casa con giardinetto, che poi diventava anche il garage della Vespa. Trasferito da Genova, vendetti quella Vespa, per poi pentirmene e comperarne altre. Qualche anno fa, a Riva del Garda, nel giardino di un amico, vidi una vespa, sola, triste, abbandonata. Si capiva benissimo che nessuno le parlava, da tempo … da troppo tempo. Detto fatto: me la vendi? Si! Grazie. Prego. Ed ecco che una vespa è diventata la mia Vespa.
Lavorando a Riva del Garda quale responsabile di una società della “mobilità â€, ovviamente mi “muovevo†molto fra l’ufficio, il cantiere (stavamo costruendo un parcheggio interrato) e l’intero territorio comunale, per verificare, insieme ai miei “ragazzi†che le cose funzionassero. Anni di lavoro con la mia Vespa da lavoro. Adesso sono in pensione, a Trento. E la mia Vespa anche, a Riva del Garda. Infatti nelle due città e nelle loro vicinanze io ormai giro solo in bicicletta, in barca a vela o in sci, non avendo più obblighi di tempo o di abbigliamento (giacca e cravatta il più delle volte sono un ricordo del passato). Tuttavia, ogni tanto, la prendo, la porto a fare un giretto, tanto per mantenerla in forma: sapete, ne vale la pena, perché è una Vespa d’epoca, una PX 150 del 1981, con 15.000 km reali! Praticamente nuova, una vera rarità ! Gli amatori me la stanno chiedendo, ma io non mi so decidere … è una cugina prima del mio primo amore, della Rally …
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LA CINA E’ VICINA, E NOI? DELOCALIZZAZIONE, EVASIONE FISCALE E GRILLATE, ED ECCO DOVE SIAMO ARRIVATI …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Aprile, 2013 @ 6:48 amDetto altrimenti: entriamo degli avvenimenti, capiamoli, colleghiamoli, essi ci riguardano, non siamo semplici spettatori.
Nel diciannovesimo secolo, insieme ad altri stati europei, abbiamo fatto ben due guerre contro la Cina (le guerre dell’oppio) perché si era rifiutata di importare l’oppio prodotto con il lavoro degli schiavi (ops, scusate, dei coolies, fa più fine) dagli Inglesi nella colonia India.
Le Guerre dell’oppio furono due conflitti, svoltisi dal 1839 al 1842 e dal 1856 al 1860 rispettivamente, che contrapposero l’Impero Cinese sotto la dinastia Qing al Regno Unito al culmine di dispute commerciali tra i due paesi. In risposta alla penetrazione commerciale britannica che aveva aperto il mercato cinese all’oppio dall’India britannica, la Cina inasprì i propri divieti sulla droga, e ciò scatenò il conflitto. La sconfitta dell’Impero Cinese in entrambe le guerre costrinse il paese a tollerare il commercio dell’oppio ed a firmare con gli inglesi i trattati di Nanchino e di Tientsin, che prevedevano l’apertura di nuovi porti al commercio e la cessione di Hong Kong al Regno Unito; da questi eventi si fa iniziare l’era dell’imperialismo europeo in Cina. Numerose altre potenze europee seguirono l’esempio e firmarono trattati commerciali con la Cina, dove questi accordi furono in maggioranza visti come umilianti e alimentarono un sentimento nazionalista e xenofobo che si sarebbe poi espresso nelle rivolte di Taiping (1850-1864) e dei Boxer (1899-1901).
Oggi la Cina sta aprendo a Milano filiali della sua Agenzia di Rating e della Bank of China per acquistare le nostre imprese. si parla già dell’area Falk a Sesto S. Giovanni e del 28% di Telecom (da parte del gruppo cinese Huthison Wampoa – già proprietario di Hg3 e “3†-) tanto per non fare nomi.
Nel frattempo il mio giaccone invernale (un normale piumino), il mio berrettino da sole, il mio computer, la pompa per la bicicletta, completa di barometro, acquistata al supermercato per soli €12.80, sono made in China. In compenso per una catena antifurto con lucchetto made in Italy, da un ciclista nostrano  mi sono stati “rapinati†ben €25,00!
E noi?
Noi abbiamo “delocalizzato†perché in Cina, in Romania, in Brasile etc. la manodopera costa molto meno … che volete … la concorrenza … le regole del mercato … Ho capito, ma intanto mi sorgono due domande che rivolgo ai nostri imprenditori:
1) avete delocalizzato anche gli utili?
2) non vi siete posti il problema che dopo avere imparato l’arte, gli stranieri ne avrebbero fatto tesoro e si sarebbero messi in proprio? Un esempio? L’SGS Ates di Agrate Brianza (era del gruppo STET) era leader mondiale nei semiconduttori, quelle piccole cose alla base dei computer. Ha delocalizzato. Oggi leader mondiali sono altri.
Eppure, dicono, l’Italia “privata†è più ricca della Germania “privataâ€. Solo che ciò è avvenuto in favore di pochi Italiani, a danno di molti Italiani e ai danni dello Stato. Ma allora, che vuol dire tutto ciò? Che molti hanno evaso le imposte. Ma allora, che fare sui due fronti del fisco e della politica industriale?
1) Fisco. Cinque grandi paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna) stanno concordando per una banca dati comune ai fini anti evasione. Era ora. Questi Stati stanno proponendo lo stesso modello all’UE (il Commisario UE alla fiscalità Algirdas Semeta ha accolto molto favorevolmente la proposta!), che potrà estendere il modello agli altri paesi dell’UE ed agli USA. Già perché l’evasione annua stimata è la seguente (in miliardi di euro): Italia,180; Francia, 120; Germania, 128; Gran Bretagna, 74; Spagna, 72 (se non altro, almeno in questo caso siamo i primi!!). Se aggiungiamo l’evasione degli altri paesi non ancora censiti, arriviamo a 1.000 miliardi l’anno di evasione fiscale UE. E quella m ondiale?m E’ stimata pari al PIL USA + Giappone.
Non crediate che gli Stati stiano facendo ciò spinti da una istanza morale … no, è solo che “hanno bisogno di soldiâ€. Tutto qui. ma a noi va bene lo stesso, no stamo a spaccà er capello, dicheno a Roma…
E la Svizzera, che si avvia ad essere un ex paradiso fiscale? Anche la Svizzera sta cambiando, lentamente ma sta cambiando. Pensate un po’ che tre banche svizzere ( UBS, Credit Suisse e Julius Baer) hanno chiesto ai loro clienti tedeschi di dichiarare che sono in regola con il loro fisco nazionale. E’ solo un invito, sarà solo per mettersi a posto almeno formalmente, tuttavia è un inizio. E anche il Liechtenstein (Vaduz) ha iniziato a trasmettere dati agli USA, in funzione antievasione dei capitali USA ivi depositati. Chi resta ancora defilata (ma non ancora per molto) è l’Austria … ma presto dovrà adeguarsi. E già molti Italiani che sul parabrezza dell’auto hanno la vignette di abbonamento alle autostrade austriache si stanno preoccupando a dove traslocare i loro averi …
2) Ma quanto sopra non basta. Infatti i capitali sono molto “liquidi e fluidiâ€, come il mercurio, e vanno là dove sono meno tassati. Quindi occorre costituire gli Stati Uniti d’Europa, accordarsi con gli USA, e vietare qualsiasi rapporto di qualsiasi natura con i paesi â€terzi†che non adottino analoghe regole fiscali, bancarie, valutarie e che non rispettino i diritti umani, civili, del lavoro, sulla libertà religiosa, sulla parità dei sessi e le regole per la salvaguardia ambientale e del risparmio energetico.
Beppe, altro che uscire dall’Euro! Altro che occupare il parlamento, Beppe! Altro che la tua “primavera arabaâ€! Questi sono i temi sui quali “rivoluzionare†il sistema. E poi, se mai, la primavera araba nostrana non sarebbe la tua, ma temo che possa essere quella dei milioni di disoccupati … Quindi, a maggior ragione diamoci da fare, finchè siamo in tempo, noi Cittadini a capire queste tematiche e voi Partiti e i MoVimenti ad intervenire, e di corsa, senza perdere tempo sull’attivazione o meno delle commissioni parlamentari anche prima della formazione del governo! Non potete permettervi più il lusso di “babbiare†(dal dialetto siciliano = di scherzare, di fare stupidate).
ANTIPATICI PERCHÉ GRILLINI O GRILLINI PERCHÉ ANTIPATICI? QUELL’ ANTIPATIA SENZA GENIALITA’ DEI GRILLINI IN PARLAMENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2013 @ 2:17 pmDetto altrimenti: open blog, il mio, ed ecco che vi rimando ad un post (del 3 aprile) di un altro blog, www.dituttounblog.com a sua volta preso dal blog di Francesco Merlo
Leggetelo, ne vale la pena!
Fine di questo post cortissimo, rinvio!
P.S.: per vostra comodità vi trascrivo il mio commento a quel post: è in attesa di moderazione, cioè di essere pubblicato, ma credo che non ci saranno difficoltà …
Ermafroditi della politica: contemporaneamente estrema destra ed estrema sinistra, entrambe però extra le regole parlamentari. Infatti … occuperò il parlamento, anzi … io parlo di occupazione, i miei dicono che ci studiano la Costituzione: dovremmo metterci d’accordo. Infatti, occupazione o sala per il doposcuola? (Ma l’ultimo spenga la luce, che la paghiamo noi, caspita! N.d.r.). La mia è occupazione, chi non occupa, golpa (voce del verbo golpare)! Trasparenza sugli altri e oscurantismo su di me; non contribuisco a far nascere un governo ma voglio governare le commissisoni parlamentari; democrazia solo al 100%, senza minoranze, ma la mia si, cioè “de- mia – craziaâ€: al governo con il 25% dei voti! D’altra parte Mussolini aveva una minoranza ben più esigua della mia … A Roma, a Roma! Certo, chi ci andò in vagone letto da Milano, chi in camper o in SUV da Genova: entrambi dopo avere mandato avanti gli altri, della serie quelli che a me viene da ridere; due pesi e due misure; non parlate, scrivete, anzi no, scrivo io. E dire che avresti potuto entrare a governare insieme al PD, e poi, dall’interno, portare avanti i tuoi progetti. E invece no, guai a ragionare, a confrontarsi! Non sapete andare oltre il primo livello delle affermazioni generiche, generali, di principio (quale principio? Qui ci portereste alla fine!). La favola che ci racconti contiene solo la pars destruens, distruttiva: di costruens, costruttivo, non vedo nulla. Accurata selezione per titoli ed esami per i portaborse, per i parlamentari 50 voti raccattati al bar, genoani o sampdoriani fa lo stesso, della serie quelli che “Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo …â€. Le male lingue dicono che nell’ultimo anno il tuo reddito è raddoppiato, fino a 5 milioni netti di euro. Dicono. Come fu, Beppe? Vero è? Oppure no? Spiegacela tu la verità . E’ vero che a Genova il grande Gilberto Govi diceva che quel che conta è la salute, ma che un uomo senza soldi è mezzo marottu (dialetto genovese = malato), ma tu mi sembri in ottima salute, sotto ogni profilo. Complimenti! Ma … detto altrimenti come suona? Suona così: accà nisciuno è fesso, Beppe!
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LO SCANDALIERE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2013 @ 11:50 amDetto altrimenti: lo scadenziere degli scandali.
Uno scandalo al giorno leva quello precedente di torno. Il giornalismo, la libera stampa … che Dio ce la conservi, sana e a lungo! Solo, mi permetto di suggerire agli editori un nuovo quotidiano, in edizione cartacea, web e TV: “Lo scandeliereâ€. cioè un giornale dedicato esclusivamente a seguire l’andamento dei processi di “correzione†dei vari scandali man mano che essi sono denunciati anche all’opinione pubblica. Infatti oggi troppo spesso accade che l’opinione pubblica sia molto informata solo sull’avvio di certi scandali, ma che successivamente, poiché – lo scandalo nuovo fa più notizia e scaccia lo scandalo vecchio – si perda traccia dello sviluppo delle “azioni correttive†delle “situazioni anomale†segnalate e perseguite.
Un esempio? Oltre un anno fa la trasmissione TV Report ci segnalava che la CRI – Croce Rossa Italiana era stata commissariata per vari motivi: da anni non forniva il previsto bilancio al Ministero del Tesoro; da una indagine risultavano “scomparsi†(letteralmente, “scomparsiâ€) decine e decine di immobili di sua proprietà ; molte sue proprietà anche di gran pregio (ricordo una grande villa con parco sul Golfo di Lerici) erano lasciate in totale stato di abbandono, alla mercè di gatti e di sbandati; etc.. Ebbene, che ne è stato di quella indagine?
Un altro esempio? Che ne è dell’esame della tesoreria di tutti i partiti politici, dopo gli scandali recentemente emersi in capo ad alcuni tesorieri’
E poi, che si sta facendo per disdire l’acquisto dei cacciabombardieri F35, a causa delle gravissime inefficienze accertate e denunciate dallo stesso pentagono USA? Dice … ma noi abbiano già pagato 2 miliardi di euro … Appunto, facciamoceli restituire: “inadimpleti non est adimplendum!” Ma già , il latino già lo conosciamo poco noi qui in Italia figuriamoci se lo capiscono in USA! E poi, non ci sono bastati gli Starfighter F 104, poi soprannominati “bare volanti“!?
Etc., etc., etc..
Comunque, quale Direttore proporrei per quel nuovo giornale? Elementare, Watson: Milena Gabanelli.
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INCIVILTA’ AL DERBY ROMA-LAZIO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2013 @ 7:03 amDetto altrimenti: ed è tutta gente che va a votare … uno “vale†uno
Anzi no: uno “conta†uno, ma uno non “vale†uno: forse qualche uno si sforza a “valere†meno di altri. E ci riesce, e come se ci riesce! Sarò un classista, datemi del classista, ma non ce la faccio a stare zitto. E che!? Il destino del mio Paese dipende anche dal voto delle persone che si sono accoltellate prima del derby Roma – Lazio; di persone che – secondo il proprietario di un movimento – devono essere condotte a votare un referendum sull’uscita dall’Euro!? Ma che ne sanno degli effetti di una simile decisione?  Di persone attratte dal calcio … quando poi c’è la nazionale … non ne parliamo: sono attratte e soprattutto sono accomunate dal grido “Forza Italia!†Siamo messi bene, siamo …
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E’ MORTA MARGARETH THATCHER
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2013 @ 6:51 amDetto altrimenti: c’è chi festeggia con un brindisi
No. Non concordo. Io non la penso come lei (politicamente, s’intende). ma i morti si rispettano, tutti. Trovo che le manifestazioni di giubilo da parte di alcuni suoi ex avversari politici che addirittura brindano alla sua morte siano assolutamente fuori luogo, manifestazioni incivili, che richiamano le peggiori tradizioni di una barbarie che credevamo superata, soprattutto nella “nobile†Inghilterra.
QUELLI CHE LE TASSE … IO NO!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2013 @ 6:36 amDetto altrimenti: basta elusione d evasione fiscale. Era ora!
In Francia è stata avviata un’importante politica di moralizzazione della componente economica-finanziaria di chi è impegnato in politica e nelle istituzioni. Così, tanto per dare il buon esempio … mica per altro …
Italia, Spagna, Germania, Francia ed Inghilterra si sono accordate per una azione comune contro l’evasione e l’elusione fiscale. Inoltre questi stati hanno stipulato una accordo in tal senso con gli USA, che hanno già deciso per la assoluta visibilità dei loro investimenti all’estero. I cinque stati porteranno il loro accordo in sede UE.
Quanto varrebbe questo “recupero†di risorse? Circa 1000 miliardi di euro l’anno, pare, non meno … mentre l’evasione fiscale su scala mondiale varrebbe quanto il PIL USA e Giappone messi insieme. Non male …
L’obiettivo “utopico� A mio avviso, pervenire agli Stati uniti d’Europa, operare a tutto campo, e stipulare con gli USA un accordo globale, che escluda qualunque rapporto con i paesi “terzi†rispetto ai due Stati Federali i quali non rispettino le leggi bi-federali su finanza, banche, fisco, diritto del lavoro, diritti civili, rispetto ambientale, risparmio energetico, etc..
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QUELLI CHE LE PAROLE NON SONO PIETRE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2013 @ 5:54 amDetto altrimenti: e invece sì, le parole sono pietre, firmato Don Milani!
“Occupiamo il Parlamento, anzi no … non è occupazione, ci sediamo a lavorare, a leggere la Costituzione …” Ma via … siamo seri! Anzi: siate seri!Basta con frasi, parole, comportamenti ad effetto! Occorre sobrietà e serietà nei comportamenti. Non ci si può permettere il lusso di giocare, né con le parole, né con i comportamenti. C’è gente, tanta, che non trova lavoro. C’è gente, tanta, che il lavoro lo perde, che viene sfrattata di casa, che non intravede alcun futuro per sé. Non potete permettervi di giocare. Voi che siete quelli “meglio e comunque pagatiâ€, “pagati a prescindereâ€, voi che maturate in un paio d’anni il privilegio ad un “vitalizioâ€; voi che potete scegliere se rinunciare o diminuirvi il rimborsi spese solo “a piè di lista†nel senso che comunque ve le rimborserete, le vostre spese; voi che tutto ciò che ricevete è “esentasse†(questa poi! Come mai non avete protestato anche contro questo “dettaglioâ€?). Voi che quindi non potete permettervi il lusso di giocare. E l’ultimo spenga la luce! Con quel che ci costa illuminarvi fino a mezzanotte (e se vi portaste le candele da casa … nooo ?)
Giocare. Anche con le parole. Voi dite “noi stiamo semplicemente leggendola Costituzione†mentre il vostro proprietario grida “Al golpe, al golpe!â€Â Mettetevi d’accordo, almeno questo … perché così siete bottacerchisti. Parole, parole, parole … recita il testo di una bella canzone di Mina. Ma qui non siamo a Sanremo! Se proprio vogliamo rifarci ad un brano musicale, troverei più appropriata la Marcia Funebre di Wagner al funerale di Sigfrido ne “Il crepuscolo degli dei†… “Gottaerdammerungâ€, la caduta degli dei, e se sono “caduti†persino dei … anche il vostro proprietario dovrebbe essere più prudente …
Che dite? Che non siete soli ad usare atteggiamenti contraddittori? Che c’è un altro proprietario di un partito che la mattina intende insultare i suoi concorrenti chiamandoli “comunisti” e il pomeriggio li accusa di non volere fare un accordo con lui per governare insieme? Si, vabbè, è vero, ma intanto ognuno pensi ai ca…si suoi.
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QUELLI CHE NON PAGANO I FORNITORI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2013 @ 5:25 amDetto altrimenti: esperienza vissuta sulla mia pelle, dai due lati della barricata …
Ero consulente. Finito il lavoro mi sento dire: “Noi paghiamo a 90 giorniâ€. Perché? mi sono chiesto. “Loro†erano una SpA a capitale pubblico, grande anzi enorme, io un “piccolo†privato†che lavorava giorno per giorno, che sosteneva costi e aveva una famiglia da mantenere giorno per giorno. Dov’era andata a finire quella famosa, piccola regola aurea “Qui essere cammello, tu mostrare piastre?â€. Insistei. Ricevetti il dovuto. Non altri incarichi. La stessa cosa mi capitò dopo che avevo chiesto di essere pagato pur avendo ricevuto dal committente una lettera di approvazione del mio operato, la quale, a termini di contratto, avrebbe dovuto dar corso al pagamento di quanto dovutomi. Questa volta la grande società era privata.
Ero a capo di una SpA pubblica. Avevo la liquidità necessaria. Pagavo i fornitori appena approvato il loro lavoro. Soprattutto se erano “piccoliâ€. Un mio dipendente, in modo discreto ma visibile, mostrava di non approvare il mio modo di fare. Lui avrebbe pagato almeno a  60 – 90 giorni. Il suo comportamento nella sostanza era ingiusto doppiamente: verso il fornitore, che aveva dato il suo “cammello†e al quale lui non avrebbe dato – se non con ritardo – le “piastre†stabilite. Verso di me, in quanto stava lui “andando fuori temaâ€, cioè stava giudicando l’operato del suo capo per di più su di una materia che non era di sua competenza. E non era certo pagato per fare questo. Ma che volete … ognuno ha la sua propria sensibilità . Anzi, qualcuno proprio non ce l’ha …  la sensibilità !
TORNO SUBITO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Aprile, 2013 @ 9:28 pmDetto altrimenti: … senza nemmeno la “giacca civetta†di Fantozzi …
Il primo Fantozzi. Il Signor Paolo Villaggio aveva realmente lavorato all’terno di una grande società pubblica genovese. Forse da lì aveva tratto lo spunto per la sua scenetta della “giacca civettaâ€: il rag. Fantozzi va in ufficio, lascia la sua giacca sulla spalliera della sedia e se ne esce dall’azienda a far commissioni. Lo cercano? Mah, deve essere qui in giro, vede , c’è lì la sia giacca
“Torno subito†è il nome dell’operazione della Guardia di Finanza che ha portato a 17 arresti e a ulteriori 42 denunce contro impiegati del Comune di Reggio Calabria. Si erano organizzati per turni e per squadre: un gruppo oggi, un altro domani. Alternativamente ciascun membro di ogni gruppo, all’entrata ed all’uscita dal lavoro, passava ai fornelli il tesserino proprio e quelli di alcuni colleghi: quelli del gruppo “non di servizio benchè in servizioâ€. Qualcuno ha denunziato questa “prassi†alla guardia di Finanza. Piazzate le telecamere, si è arrivati agli arresti ed alle denunce a piede libero. Pare che in un anno lo scherzetto sia costato una bella somma alle casse comunali. Ma quanto di più questa “prassi†è costata in termini di servizi non resi alla popolazione?
Mi domando: da quanto durava la prassi? Chi doveva controllare? Possibile che un Capufficio, un Funzionario, un Dirigente, un Assessore etc. non si accorgesse di questi crimini? Dai filmati mostrati in TV si vede che “quelli di turno†fanno ordinatamente la fila davanti alla macchinetta, in paziente ed ordinata attesa, ognuno, che chi lo precede abbia finito la serie delle timbrature. Nessun ritegno. Immoralità ? no, amici, l’immoralità è stata sconfitta. Dall’amoralità .
In parallelo la TV ci mostra le migliaia di lavoratori che ogni giorno perdono il posto di lavoro. Piccoli imprenditori disperati (quelli grandi … no … di grandi non ne ho visti disperati, no … mi sarà sfuggito …), famiglie alla canna del gas, disoccupazione giovanile tripla rispetto alla media europea. emigrazione di laureati triplicata nell’ultimo anno.
Poi gli Enti Pubblici pagano in ritardo … anche perchè se gli impiegati fanno come a Reggio Calabria … ma non criminalizziamo l’intera categoria. C’è sicuramente chi può dire e dimostrare di agire correttamente. Ma quelli fanno solo il loro dovere, sono in pari fra i loro diritti e i loro doveri. Non sono in credito di complimenti. Noi invece dobbiamo occuparci e censurare di chi è in debito di doveri verso noi tutti
Di fronte ai fatti di Reggio Calabria cosa dire’ indignarsi non basta. Occorre lanciare una campagna di controlli su tutto il territorio nazionale. Premiare gli onesti, perseguire i ladri e chi non li sa o non li vuole controllare, prevenire, denunciare, licenziare.
Non ci sono più margini per tollerare questi comportamenti.
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