CORRI, MARIO, CORRI! COSI’ SCRIVE THE ECONOMIST (GB)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Dicembre, 2012 @ 11:21 am

Detto altrimenti: cosa scrive di noi la stampa estera (ho tradotto un articolo)

Inizia

Una rara opportunità di riforme in Italia, ma il suo attuale primo ministro deve scendere in campo.

Per un attimo, siamo ritornati ai vecchi brutti giorni dell’Italia. Dopo che il principale partito di centro destra, il PDL, ha dichiarato di volere ritirare la sua fiducia al primo ministro tecnico, Mario Monti l’8 dicembre scorso ha drammaticamente annunciato le sue irrevocabili dimissioni. Subito dopo Silvio Berlusconi ha annunciato che si candiderà alla carica di primo ministro, per la stessa volta, quale capo del PDL, nelle elezioni previste ora per febbraio (sebbene si sappia che Berlusconi potrà ancora una volta cambiare idea!). Non meraviglia quindi che i mercati finanziari siano allibiti.

Nei tredici mesi da quando il “clown Berlusconi” (sic!) è stato cacciato, Monti ha riportato la calma, alcune significative riforme, e tanta, tanta dignità e rispetto per il suo Paese. Eppure, l’Italia è ancora uno degli anelli potenzialmente più deboli della catena dell’Euro. L’Italia ha il quarto peggior debito pubblico mondiale ed è impantanata nella più profonda recessione che ha coplito le maggiori economie della eurozona. La sua crescita negli ultimi dieci anni si è arrestata. Sebbene il deficit di bilancio sia sotto un ragionevole controllo, sono necessarie ulterori riforme per restuituirle competitività e per farne ripartire la crescita.

Le dimissioni di Monti rimandano queste riforme al dopo elezioni. La domanda è: chi le vincerà? C’è una opzione terribile, una accettabile ed una ottima.

L’opzione terribile è il ritorno di Berlusconi. Fortunatamente però il suo partito è attestato intorno al 15% e si prevede che potrebbe perdere ulteriormente consensi a favore di Monti, ove Monti scendesse in campo.

Molto meglio sarebbe la vittoria del partito di centro sinistra, il PD, guidato da Bersani, che si attesta intorno al 35-40% dei consensi, abbastanza per assicurargli il premio di maggioranza al parlamento. Bersani era un riformatore quando prese parte al suo ultimo governo fra il 2006 e il 2008. Egli ha promesso di sostenere fortemente le politiche di austerità fiscale e di riforme strutturali lanciate da Monti ma la sua strada potrebbe essere resa difficile dalle posizioni della estrema sinistra e dei sindacati che sono restii ulteriori sacrifici e che difficilmente potrebbero cambiare idea.

La settimana scorsa scrivemmo che a nostro avviso una soluzione ragionevole avrebbe potuto essere Monti Presidente della Repubblica e Monti primo Ministro. Ora, comunque, c’è un’ipotesi ancora migliore: Monti potrebbe diventare primo ministro vincendo le elezioni. Infatti, le sue inaspettate dimissioni, valutate politicamente sono un atto di politica aggressiva. Il mondo economico italiano lo sta pressando di scendere in campo, insieme ad una coalizione di centro (UDC di Casini e il nuovo gruppo costituito da Montezemolo, il presidente della Ferrari). Il rischio è che la candidatura di Monti spacchi il fronte degli  anti-Berlusconi, lasciando il cavaliere in una posizione di forza eccessiva, dietro le quinte.

Ma esiste anche un’ opportunità ancora migliore, e cioè che Monti vinca ottenendo abbastanza voti da sinistra e da destra, così da ricevere il mandato per proseguire sulla strada delle riforme. L’Italia non ha mai avuto un simile governo. Con un simile primo ministro, molti berlusconiani potrebbero passare dalla parte di Monti. E se Bersani raccogliesse in ogni caso molti voti, potrebbe forse diventare il Vice di Monti e il suo possibile successore.

Ma tutto ciò forse non potrà succedere. Infatti Monti non ha una tradizione di politico e non ha mai corso per una competizione politica. E quindi, potrebbe non vincere. Fra l’altro, sembrerebbe meglio portato per la presidenza italiana della UE. Tuttavia Monti dovrebbe decidere adesso. Infatti se gli sta a cuore il suo Paese, se egli se la sente di combattere, questo è il momento di scendere in campo per convincere i centristi a sostenerlo. E’ una rara opportunità per cambiare le cose in Italia.

Finisce

Il commento di Antonio Polito (Corsera)

Usa e UE assolutamente coinvolti dalla sorte dell’Italia.
Sarà la prima volta che i politici ed i media stranieri “parteciperanno” alla nostra campagna elettorale.
Chi vuole gli euro-bond non può rifiutare gli euro-premier.
L’UE vuole garanzie. Chi può darle e chi no.
Il mondo è fatto di sovranità condivise. Noi saremo sudditi o cittadini: sta a noi scegliere.
Il problema è il rapporto Monti-PD

Molto, molto più modestamente, il mio commento

Italy, to big to fail, to big to save. Italia, troppo grande per poter essere lasciata fallire, troppo grande per poter essere un Paese “salvabile”. Italia capace di salvarsi da sola, con una delle soluzioni individuate dall’Economist. Tranne una. Quale? Eh no, cari amici lettori …  troppo facile …  non ve lo dico! La soluzione trovatevela  davvoi (toscanismo)!

E intanto, dum Roame consulitur, il debito pubblico cresce …

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VERSO L’UNIONE BANCARIA EUROPEA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Dicembre, 2012 @ 7:15 am

Detto altrimenti: la nevicata di questa notte non ci deve distrarre dal notare questo importante successo europeo, cioè anche nostro! (Continua la serie dei post “tempestivi”!)

Bruxelles, 13 dicembre 2012. Dopo una maratona di quasi 20 ore, gli Stati dell’Unione …

con l’eccezione di GB, Svezia e Repubblica Ceca. Ma allora le eccezioni sono ammesse! Ma allora “la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge”! Ma allora potevamo chiederla anche noi Trentini una eccezione per quanto riguarda la non messa a gara della concessione dell’A22!). Ricordiamoci di questi tre Stati, quando saranno loro a chiedere qualcosa all’UE … ricordiamocene … facciamoci un bel nodo al fazzoletto!

… gli Stati dell’Unione, si diceva, hanno deciso: dal 1 marzo 2014 la BCE – Banca Centrale Europea monitorerà tutte le banche dell’Eurozona e dei Paesi che aderiranno all’Unione con aste almeno 30 miliardi di euro o che rappresentino il 20% del Pil del Paese. Ora si attende la ratifica dei capi di Stato e di governo. E’ la prima tappa dell’unione bancaria, che apre la strada anche alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Fondo Salva Stati.

Unione bancaria Eurpea. Auspicabile anche per quanto riguarda gli emolumenti del top management. Scusate se torno in argomento, ma la mia non è una fissazione. A difesa della mia tesi vi sottopongo tre riflessioni:

1) Le banche ricevono denari dal Fondo Salva Stati o dalla BCE o dall’UE, tutti soggetti che a loro volta quei denari li ricevono da noi, attraverso le tasse che paghiamo;

2) In periodi di crisi non si possono avere figli (con emolumenti milionari in euro) e figliastri (gli altri, anche senza alcun emolumento);

3) Se diamo super stipendi al top management bancario a fronte di “obiettivi fasulli” (del tipo: forte utile di bilancio per l’anno appena concluso, anche se realizzato con operazioni finanziarie “di fantasia” (MPS) o su titoli tossici, le quali un anno o due dopo portano forti perdite alla banca) non incentiviamo il top management bancario a perseguire obiettivi veri.

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S. NATALE 2012 – 3) NATALE DI NEVE (PER I PIU’ PICCINI)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Dicembre, 2012 @ 6:36 am

Detto altrimenti? Natale per i bambini, il “terzo” Natale. Ecco un altro post “tempestivo”: infatti questa notte a Trento ha nevicato!. Natale di neve, quindi. Il “terzo” Natale, dicevo.  Infatti vi è il “primo” Natale, quello “vero”, quello che ci porta a pensare e ad agire in favore dei senza tetto, dei disoccupati, degli sfrattati … Poi ve ne è un “secondo”, quello “finto”, fatto di panettoni, regali e brindisi. Ed infine ecco il “terzo” Natale, come vi dicevo, quello dei bambini, quello che ho scelto per voi questa mattina di neve …

Natale di neve

La terra si sveglia
calda e cicciotta
dentro la nuova pelliccia
al pari di grassa e bianca marmotta.
Si stropiccia
i due piccoli laghetti gelati
e si specchia
vanitosa ragazzina
nell’aria rosa
della nuova mattina.

 

 

 

 

Sotto i loro mantelli
i tetti delle case sono rossi
come nasini raffreddati
e l’alito dei camini
affresca nel cielo
riccioli bambini
mossi e ribelli.

 

 

 

 

 

 

Nell’orto ghiacciato
il giovane pero ha indossato
i suoi paramenti più belli
che scintillano l’azzurro
di mille soli splendenti.

 

 

 

 

 

Foto scattata di nascosto al Musèe d’Orsay, Parigi

 

Dalle staccionate
del quadro di Monet
il corvo pennella
con guizzi intinti di nero
favole arabescate
sul bianco quaderno.

 

 

 

 

Sorridono i bimbi
appena svegliati
impazienti d’uscire
a creare
vicino al fienile
con piccole mani
gioiose arrossate
il pupazzo di neve
che vorrebbero eterno.

 

 

 

 

Dal pio campanile
di Pieve montana
si leva in volo preghiera
d’un’argentina campana:
“Benvenuto bambino Gesù!
Illumina col Tuo Dolce Amore
questa fredda mattina.
Solo Ti prego:
finchè viene sera
non darle troppo calore
e vieni a giocare anche Tu”.

 

rl

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TG3 DEL 13 DICEMBRE 2012, ORE 19,00, cioè 45 minuti fa

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2012 @ 7:55 pm

Detto altrimenti: facciamo una sintesi (con un post “tempestivo”)


PPE, partito Popolare Europeo. Monti, inaspettatamente e inusualmente, si presenta alla riunione e spiega che si dimetterà perché il PDL gli ha tolto la fiducia. Monti è acclamato da tutti. Lui e la sua politica. L’agenzia di rating Moodi’s non declassa l’Italia, anzi, commenta che è sulla buona strada. L’asta dei BOT a 3 anni va bene, a tassi minori dei precedenti.

Io non ho approvato quelle che a mio sommesso avviso sono “carenze” nella azione di Monti (ad esempio, la mancata riscalettatura delle aliquote delle fasce alte di reddito, come fatto in Francia; la mancata patrimoniale diversa dall’IMU che è stata una patrimoniale diffusa sui ceti medio bassi; il mancato esame sulla idoneità o meno dell’attuale modello di crescita) così come non ho approvato  scelte – ovviamente sempre a mio sommesso avviso – sbagliate (ad esempio, il TAV; gli F35; un governo composto di sole persone “ricche”), ma lo devo ringraziare: questa sera, dopo tanti anni, mi sono sentito un “Italiano rispettato in Europa”.  E mi si è riaccesa la speranza in un futuro migliore. Pertanto  dico:

GRAZIE, PRESIDENTE MONTI!

La Banca d’Italia rende pubblico un suo studio: la ricchezza privata è multipla del debito pubblico (bene!). Solo che il 50% della ricchezza privata è posseduto dal 10% della popolazione. Gli Italiani, privatamente, sono indebitati meno di tutti gli altri paesi occidentali (bene!) E allora, fino a quando non avremo deciso di riflettere se continuare a puntare su questo modello di sviluppo, per il momento non ci resta che gestire al meglio il modello di sviluppo attuale, e cioè aumentare i consumi e quindi la produzione, cioè spostare ricchezza da quel 10% (se non altro perché più di tanto non può consumare) al 90% della popolazione, che potrà ricominciare a lavorare, ad accendere il mutuo casa, a cambiare l’automobile, a sposarsi, a far figli, a costituirsi una pensione.

Come spostare questa ricchezza? Provate a rispondere voi lettori, alla domanda.

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STATISTICA DEL BLOG

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2012 @ 1:54 pm

Detto altrimenti: quanto leggete il mio blog, amici?

Amici del blog, grazie! Il mio blog ha pubblicato il primo post il 6 dicembre 2011. Nel mese di novembre 2012 (cioè dopo i primi 12 mesi di vita, praticamente è un blog neonato!) sono stati registrati 22.548 contatti mensili, con una media di 751,60 visualizzazioni al giorno. Vi ringrazio perché un libro, una poesia, un blog non esiste quando si scrive, ma quando viene letto. E pertanto è la Vostra attenzione che dà un senso importante al mio impegno.
Attendo quindi, sempre più numerosi, anche i vostri commenti scritti!
Buon periodo pre natalizio a tutti!
Riccardo Lucatti

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CE N’E’ PER TUTTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2012 @ 10:11 am

Detto altrimenti: di bene e di male

(foto Corsera – Rupert Hartley)

In Italia, un partito che viene definito “moderato” (ma le parole, non erano pietre?) vuole strappare la barba agli islamici e prendere a calci nel fondo schiena gli immigrati. In Inghilterra il Signor Jatenderoapl Bhullar, venticinquenne sich, entra a far parte della Guardia a Buckingham Palace.

 

 

 

“Me ne frego!” scrivevano sui muri certi gruppi politici del passato. “I care” (“mi prendo cura di”) scriveva sul muro Don Lorenzo Milani. Oggi è ricomparso il “me ne frego”, in versione aggiornata.

Fascismo, anti-fascismo, anti-sfascismo. Dicesi anti-sfascismo quel movimento che si pone come obiettivo
1. il pieno rispetto non solo formale della Costituzione e delle altre leggi
2. la trasformazione della politica in Politica
3. il perseguimento del bene comune
4. una riscalettatura delle priorità del Paese
5. la promozione del Progetto Europa
6. un esame sul modello di sviluppo da adottare
7. ridare un futuro ai giovani, anzi, a tutti
8. la lotta
• alla immoralita’
• alla amoralita’
• alla corruzione/concussione
• al super cumulo di incarichi
• al conflitto di interessi
• all’evasione e alla elusione fiscale
• agli scandali
• agli sprechi
9. Varie ed eventuali (spazio disponibile per i lettori)

Quanto sopra, al fine di evitare lo “sfascio” del Paese. Da qui il termine anti-sfascismo.

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TRENTO STORIA, SOPRATTUTTO PER I GIOVANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2012 @ 7:34 am

Detto altrimenti: i fatti del passato nel libro di Luigi Sardi e Sandro Schmid “30 Luglio 1970 – Storia della Ignis e del neofascismo trentino”, presentato ieri, 43° anniversario della strage di Piazza Fontana. Pubblicazione sponsorizzata dai tre sindacati nazionali e dalle ACLI. Libro dedicato all’ex sindacalista Giuseppe Maffei, commemorato oggi alle ore 17,00 al Palazzo della Regione, a Trento.

(Neofascismo, anti-fascismo … si, ma anche anti-sfascimso, cioè contro l’amoralità degli scandali che rischiano di “sfasciare” il nostro Bel Paese!)

Troppo spesso da parte di molti di noi si accenna ad un fatto storico o letterario, una parola, una citazione, come se stessimo offrendo al nostro interlocutore un estratto, un concentrato della nostra profonda scienza, conoscenza e coscenza, mentre invece conosciamo solo quel riferimento, quella citazione. E l’interlocutore, il più delle volte, non è da meno di noi stessi, accetta di essere coinvolto così, in modo superficiale, anche perché non saprebbe lui stesso come approfondire.

Un film USA, abbastanza recente. Non ne ricordo il titolo. Una giovane politica deve affrontare un party frequentato da membri del congresso americano. Teme di non sapere come intervenire nelle varie discussioni nelle quali probabilmente sarà coinvolta, fra un aperitivo e l’altro. Un suo amico l’aiuta. Le insegna cinque risposte standard, tutte generiche. Ecco, le dice, quando non sai cosa rispondere, guarda me: ti farò segno con la mano destra uno, due, tre … e tu risponderai con la risposta corrispondente. In caso di estrema difficoltà, c’è sempre un’ancora di salvezza. Rispondi;: “Certo che se si tiene conto dell’emendamento 427 … la cosa assume un profilo del tutto diverso”. Solo sappi che questo emendamento none esiste. E così accade. Di fronte ad una domanda particolarmente insidiosa, la giovane dà la “risposta magica”. Tutti la accettano per buona. Lei si sgancia dal gruppetto di interlocutori. Dopo qualche minuto il regista inquadra altri gruppetti di congressisti: una frase che si coglie nei vari discorsi è “Certo che se si tiene conto dell’emendamento 427 …”, che tutti danno a vedere di conoscere alla perfezione.

(Questo articolo potrebbe già finire qui. Avrebbe già un suo significato, non vi pare?)

Ieri i due Autori Sardi-Schmid hanno presentato il loro ultimo libro, che è soprattutto un libro di storia, cioè una raccolta di testimonianze, documenti, fatti separati dalla loro lettura. Io conoscevo appena la materia e non mi è certo bastata la loro pur chiara presentazione per impadronirmene.

(Io ho conosciuto il “tentativo De Lorenzo” , qui in Trentino, in qualità di figlio di un Maresciallo CC, che a suo tempo, dopo l’8 settembre, aveva detto  “Nein!” ai Tedeschi e si fece due anni di campo di concentramento in Germania)

Ed allora che fare? Fare finta di conoscerla, citare qua e là una sorta di emendamento 427 e parlarne, oppure rimandare il tutto a dopo che io stesso avrò letto il loro libro? Bè, amici, in questo caso, “tertium datur”: infatti ho pensato cioè di dare comunque un segnale tempestivo del libro (Tipografia Editrice Temi, 2012) e di rimandare il suo approfondimento a dopo che io stesso lo avrò letto. In tal modo anche chi non fosse stato a conoscenza della pubblicazione soprattutto i giovani! potrà procurarsela ed intervenire al dibattito anche su questo blog, essendo a sua volta documentato.

Luigi Sardi, nato a Como nel 1939, è stato giornalista e inviato speciale del quotidiano “Alto Adige” dal marzo del 1959 all’agosto del 1998. Ha scritto con i giornalisti Gian Pacher e Mario Ferrandi “Gli anni delle bombe” edito dalla Seta di Bolzano; con altri autori “Sloi, incubo nella città” e “Sessualità, aborto e maternità nel Trentino”. Con Gigi Faggiani “Fassalaurina una valle di cemento”, con il giornalista della Rai Maurizio Struffi “Fermate quel giudice” e per Edizioni UCT “Sloi fabbrica dei veleni”. Per la casa editrice “Curcu & Genovese” di Trento ha pubblicato nel 2001 “Delitti e misteri del Trentino”, nel 2002 “I due Cermis”, nel 2004 “Battisti, Degasperi, Mussolini – Tre giornalisti all’alba del Novecento” e nel 2005 “1915 Monti Scarpazi – Il Trentino nella Grande Guerra”. Con Elio Fox ha pubblicato “Uil Trentino e l’Italia 1861-2011” (Tipografia Editrice Temi). E’ membro attivo del Circolo Culturale Accademia delle Muse, Trento, ove interviene per la “sua” Musa, Clio, la Musa della Storia.

Sandro Schmid, Nato a Trento nel 1942. Laurea in filosofia. Sindacalista Cgil, leader
della Flm  trentina durante gli anni caldi degli anni Sessanta e Settanta. E’ stato responsabile nazionale a Roma con Bruno Trentin nella Flm (politiche industriali) e nella Cgil (mercato del lavoro); nella Segreteria Nazionale della Fulc con Sergio Cofferati. Tornato a Trento nel 1993 a capo della Cgil del Trentino è stato eletto deputato dell’Ulivo nel 1996-2001. Giornalista-pubblicista ha collaborato con l’Alto Adige, L’Adige, il Trentino, Tca. E’ stato presidente dell’Ass.ne culturale Uomo Città Territorio. Ha pubblicato:  I Ragazzi Senza ed. Ediesse 1985; Ai Cancelli della Fabbrica (con F. Sandri) ed. UCT 2007; 1968 Trentino ed. UCT 2008; 1969 Autunno Caldo Trentino ed. UCT 2009; Renato Sinigaglia – un antifascista marchigiano-trentino, ed. Temi 2011. Attualmente è presidente dell’Anpi del Trentino (Ass. Naz. Partigiani d’Italia).

 

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EDIZIONE STRAORDINARIA: ILVA, LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI TRANNE LE ECCEZIONI DI LEGGE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Dicembre, 2012 @ 8:57 am

Detto altrimenti: per l’ILVA, e facciamola questa eccezione!

Ne abbiamo fatte tante di eccezioni … no al finanziamento ai partiti? E noi ci siamo inventati il rimborso delle spese elettorali non sostenute. Riunifichiamo tutte le gestioni in capo all’INPS? E noi ci siamo inventati le “gestioni separate”. Abbiamo detto che la legge è uguale per tutti? E noi ci siamo inventati i diritti acquisiti, quelli almeno non si toccano, la legge è uguale per tutti gli altri, quelli dei doveri acquisiti.

12.12.12: Il Brenta visto dalla Paganella. Da sinistra: Cima Tosa, Campanil Basso, Sentinella,  Campanil Alto, Sfulmini, Torre del Brenta e, all’estrema destra, Cima Brenta

Ora il GIP di Taranto non dissequestra i prodotti ILVA realizzati in contravvenzione dl sequestro degli impianti perché il decreto salva Ilva non può avere efficacia retroattiva. Ok, tutto esatto, il medico sta applicando le migliori regole della scienza medica ma … ma il malato sta morendo: 1400 operai a casa.

Anzi, mi è venuta un’idea: lo Stato espropri lo stabilimento ai proprietari e glie lo paghi. Come? Con  titoli del debito pubblico, “Serie Speciale Ilva Irredimibile 2%”. Quanto pagare? Il prezzo di mercato dedotto il risarcimento dei danni procurati a persone e cose (comprese le conseguenze dei provvedimenti giudiziari) e quanto sarà necessario per mettere a regime gli impianti e risanare l’ambiente.

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DEFICIT, AVANZO FINANZIARIO, DEBITO PUBBLICO, SPREAD, LA RANA NEL POZZO, LA QUESTIONE MORALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Dicembre, 2012 @ 8:09 am

Detto altrimenti: per i non addetti ai lavori … e anche per qualche addetto, visto che da interviste TV abbiamo appreso che alcuni parlamentari confondono il deficit con il debito!

Premessa

Piero Calameadrei

Piero Calamandrei, insigne costituzionalista, per indicare come è necessario che ogni cittadino sia consapevole di ciò che accade nella vita pubblica, da buon toscanaccio qual era raccontava la seguente storiella: Una nave sta naufragando. Il capitano avverte i passeggeri. Uno, in particolare, gli risponde. “O che m’importa se la nave affonda:  un è mica mia!”

 Deficit e avanzo finanziario

Lo Stato non è una Società per Azioni, tecnicamente non redige un bilancio (quanto ha guadagnato o perso, la sutuazione del patrimonio attivo, cioè immobili, società, etc. –  e passivo, cioè debiti) ma un rendiconto finanziario: quante sono state le entrare e quante le uscite e qualè il livello del mio “patrimonio passivo” cioè dell’indebitamento. Se le entrate hanno superano le uscite, si ha un avanzo finanziario che può essere destinato alla riduzione del debito, al miglioramento dei servizi, ad investimenti. In caso contrario si incrementa ulteriormente l’indebitamento, si è costretti a ridurre i servizi, non si possono fare investimenti.

Debito pubblico

2.000 miliardi di euro. La mia calcolatrice dice che noi Italiani abbiamo un debito di 33.333 euro a testa, il che, moltiplicato per i 60 milioni che siamo, fa 2.000 miliardi di euro. Il conto torna. Il debito è stato contratto in tranche successive. Man mano che una tranche scade, o la rimborsiamo con fondi nostri (ma non abbiamo l’avanzo finanziario necessario) o la rinnoviamo ad un tasso inferiore, uguale o superiore. Nel frattempo paghiamo gli interessi su tutto il debito esistente.

Aggiudicato al 3,75%!

Come si rinnovano le tranche del debito? Attraverso le aste organizzate dal nostro Tesoro: Offro titoli di debito pubblico per 100 miliardi di euro al 3% scadenza a tre anni. Chi li compera? Io, ma voglio il 4%. Io li compero al 3,75% …. Nessuno offre di meno? Aggiudicato al signore al 3,75%.

Ma chi sono questi acquirenti? Per il 50% sono soggetti esteri: banche, fondi di investimento etc. Tuttavia sarebbe bene che oggi qualcuno lo dicesse con chiarezza a noi cittadini, mi dicesse cioè chi è il creditore dei miei 33.333 euro di debito, non vi pare?

Questa operazione la fanno tutti gli Stati europei. Lo Stato più credibile (Germania) riesce a piazzare i suoi titoli di debito al tasso più basso, che viene quindi preso come riferimento per tutti gli altri. Cioè, se la Germania piazza i suoi titoli al,’1% e noi i nostri al 4%, si dice che lo spread è di 300 “punti base”. Oggi noi siamo a 350, la Francia a 70!

Ora, qualcuno ieri ha affermato che lo spread è un trucco, non significa nulla, che è un gioco politico della Germania. Bene. Costui mi dovrebbe spiegare come si fa a prescindere dalla necessità di rinnovare i debiti in scadenza mantenendo i tassi di rendimento (rendimento per chi compera i nostri debiti) entro livelli che consentano al nostro Tesoro di pagare gli interessi dovuti. Simulator et dissimulator omnium rerum … tornerebbe a dire Cicerone …

Tornare alla lira? Uscire dall’Euro? Chiudersi in se stessi? Sarebbe la fine. Riporto qui una favoletta indiana.  Una rana è nata ed ha sempre vissuto nel fondo di un pozzo, il cui diametro è di circa due metri. Un giorno la nostra ranocchia riceve la visita di un’altra rana proveniente da un grande lago. La visitatrice, arrivata in fondo al pozzo, si presenta e dichiara la propria origine e provenienza. La nostra le chiede quanto sia grande il suo lago, forse così? E traccia sull’acqua un cerchietto di 20 cm. di diametro. No, più grande, dice l’altra. La prima rana traccia allora un secondo cerchio, di 40 cm. di diametro. Forse così? No, più grande! Ed ecco la nostra ranocchia tracciare un terzo cerchio, questa volta proprio adiacente alle pareti del pozzo, sicura di avere indovinato la dimensione del lago. Così? Chiede. No. Molto più grande, risponde la nuova arrivata. La prima rana si offende, si arrabbia. Mi prendi in giro? Volta le spalle alla compagna e non le rivolge più la parola (Tiziano Terzani, “Un altro giro di giostra”, Longanesi 2006, pag. 158). Ma l’altra rana, quella del lago, risponde:  Eh no, caro il mio ranocchio, sai cosa ti dico? Resta pure nel tuo pozzo. Io voglio tornare nel mio grande lago, a vivere e confrontarmi con tutte le altre rane che vivono in quel grande spazio ricco di diversità, di dialogo, di confronto, di crescita e di libertà.

 La Questione Morale

Uno scandalo al giorno leva la credibilità di torno. Al momento di “andare in macchina” si apprende dai media che CL è indagata per reati fiscali-finanziari. Ne deduco una conseguenza ovvia. Ovvia, vorrete scusarmi, ma ormai ciò che possiamo dirci è solo e completamente ovvio, quindi o stiamo zitti o, se parliamo, diciamo necessariamente cose ovvie: lo scandalo, gli scandali non sono una eccezione, ma la regola. L’Italia è un paese ricco e capace che rischia la distruzione a causa degli scandali. La Questione da affrontare non è quella Meridionale o Settentrionale, ma quella Morale. E alla svelta!

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DUE IDEE PER IL DEBITO PUBBLICO E PER LA BENZINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Dicembre, 2012 @ 7:03 am

Detto altrimenti: multa paucis, proviamo a dire cose molto importanti con poche parole

Debito pubblico

Nel 1935, in piena crisi economica dovuta al tracollo di borsa del 1929 (provocato, anche in quel caso, dalle speculazioni di banche e Finanziarie), l’Italia prese un provvedimento eccezionale che ebbe un grande successo: l’emissione di un prestito irredimibile (cioè senza obbligo di rimborso), che pagava ai possessori una rendita perpetua del 5%. La partecipazione fu imponente e l’emissione ebbe un grande successo: molti erano interessati ad avere una rendita fissa e sicura, anche rinunciando al rimborso diretto del capitale da parte del debitore originario (capitale che però si poteva agevolmente ricuperare in borsa, vendendo le proprie obbligazioni). Si tratterebbe di una ristrutturazione del debito che non comporterebbe alcuno svantaggio per i creditori, ma offrirebbe loro una ulteriore possibilità di scelta. Tecnicamente si chiama swap, scambio di un (capitale + rendita) con una rendita. Why not?

Benzina

Sciopero dei benzinai. Loro hanno un margine fisso su ogni litro venduto. Il prezzo sale, la crisi sale, i consumi scendono. Il loro guadagno scende. Il contratto non viene rinnovato. Loro scioperano. E noi? Proviamo a non comperare più benzina presso i distributori delle due principali marche (che non nomino a bella posta). Le due grandi marche vedrebbero ridursi drasticamente le vendite e abbasserebbero il prezzo, seguite in ciò da tutte le altre. Quanto meno avremmo smosso le acque. Why not?

Fine

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