IN TRENTINO: UNA GIORNATA INDIMENTICABILE CON DON MARCELLO FARINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Luglio, 2012 @ 6:40 am

Detto altrimenti: la domenica mattina a Messa a Balbido … mi è stato detto che i miei post diventano talvolta un diario delle mie giornate. E perché no? … Ed allora eccomi a combinare un incontro fra il miei amici Ruggero e Maria Grazia “da Riva” con Don Marcello, Sacerdote ed Amico che da tanto tempo loro volevano conoscere … e a raccontarvi tutto.

Non ho certo la pretesa di apparire uno scopritore, so bene che Marcello Farina è conosciutissimo e stimato da tutti a Trento e fuori, ma la giornata è stata troppo bella per non essere raccontata.

Don Marcello Farina, Sacerdote, Filosofo, Amico … è di Balbido, un paese del Bleggio, una bellissima zona del Trentino, detto il “paese dipinto” per via dei suoi “murales”. Insieme a Ruggero e Maria Grazia, Maria Teresa ed io siamo saliti per assistere alla S. Messa che Marcello ogni domenica celebra alle 10,00 nella chiesetta di S. Giustina, di cui mi spiace non avere una foto.  La Messa celebrata da Don Marcello è sempre un vero arricchimento dell’animo, dell’anima e dello spirito. Prima e dopo la celebrazione, egli è attorniato e “conteso” dai paesani, che guardano con un po’ di sorpresa questi “turisti” che quasi pretendono di avere il monopolio del “loro” Don. A cerimonia ultimata, Ruggero si è impegnato ad accompagnare una prossima celebrazione con il suo violino e Marcello ci ha spiegato alcune cose sulla “sua” chiesetta, la quale è del 1100, inizialmente dedicata alla SS. Trinità. Successivamente accadde una fatto particolare. La famiglia nobile dei Crosina (una loro erede per tutti, Maria Luisa Crosina, attuale Presidente di MusicaRivaFestival, a Riva del Garda) fuggì da Padova per sottrarsi alle ire del feroce Ezzelino da Romano, e nel 1648 approdò a Balbido, vi si costruì un palazzotto e rimodernò la Chiesa, dedicandola a S. Giustina, la patrona di Padova (credevate che fosse S. Antonio, eh? E invece no …). La stessa famiglia Crosina poi regalò un Vescovo Crosina alla Diocesi di Bressanone, Antonio Crosina Bonporto, parente del musicista Bonporto. Il  quartiere di “Man” a Trento deriva da Manburg, uno dei predicati nobiliari dei Crosina. Tutto questo ci spiega Marcello (e la stessa Maria Luisa).

"Accrescete la speranza, o voi ch'entrate"

Dopo Messa, Marcello ci ha ricevuto a casa sua, sul cui ingresso spiccano un dipinto ed una frase: “Le parole sono pietre”, “… omaggio al  “… nostro prete-filosofo, entrato nella stima e nella simpatia dell’artista grazie alle sue lodevoli doti di comprensione delle più diverse vicende umane ed alla sua innata capacità di trovare le parole giuste da condividere con il prossimo. Don Marcello Farina, apprezzato oratore, è stato anche presso il Duomo di Trento ove teneva omelie molto seguite ed amate dalla gente…”. Così dipinge e scrive il pittore Mario Romano Ricci. La sua casa poi è un tempio di libri, la vecchia casa della sua famiglia, in pietra, travi di legno e soprattutto librerie: casa testimone del suo abitante! Indi Marcello ci ha accompagnato a vedere i “murales” del suo paese (Balbido “paese dipinto”, appunto!): Il postino, Il pranzo di nozze, I due fidanzati, Gli ombrellai, L’arrotino, Le meccaniche celesti, Il maniscalco, La cena fra amici, Il sogno dello spazzacamino, L’estate, e molti altri “quadri di una mostra”.

Infine ci ha accompagnato a visitare la cappella di S. Felice a Bono nel Bleggio. Si tratta di una cappella affrescata dai Baschenis, famiglia tre generazioni di pittori provenienti dalla Val Brembana, che operarono 1470 al 1550 nel Bleggio, in Val Rendena, in Val di Sole, in Val di Non (in particolare nella cappella del Castel Spaur a Tassullo). Il più importante dei Baschenis fu Simone, che dipinse molto anche a Pinzolo, Dorsino, S. Lorenzo in Banale e Lasindo. La loro pittura (soprattutto affreschi) fu commissionata dai paesi, cioè dalla gente dei paesi e loro infatti dipingevano per la gente, per i poveri, immagini semplici, quasi “libri per analfabeti”, per gente cioè che l’unica lettura che sapeva fare era quella delle figure dipinte. I Baschenis provenivano dalla pianura e avevano attraversato la cultura del Mantegna, pur senza assorbirne i virtuosismi. I colori dei dipinti della Cappella ricordano quelli di Giotto. I dipinti sono assai ben descritti nel prezioso depliant edito dal Comune di Bleggio Inferiore – Comitato Bono. Una visita da fare, suggerita a tutti, assolutamente!

 

 

Dopo un ottimo pranzo consumato all’agritur “Maso Marocc”, abbiamo potuto ammirare dall’alto della montagna il Lomaso e il Bleggio, territori divisi dal Castel Campo che diede ben due Vescovi a Trento e dove si ritirava a poetare Giovanni Prati insieme alla poetessa Ada Negri. Al di là del Bleggio, si adagia il fiume Sarca, oltre il quale si stende il Banale con il paese di Stenico. Sullo sfondo, di fronte le nevi dell’Adamello e a destra quelle della Cima Tosa, la Regina delle Dolomiti di Brenta.

 

 

 

 

Sulla strada del ritorno, un’ultima ciliegina sulla torta della nostra ricchissima giornata: una sosta davanti alla casa di Don Lorenzo Guetti, il fondatore della Cooperazione Trentina, a Vigo Lomaso.

 

 

 

 

 

 

 

Marcello Farina con il suo ultimo lavoro: un libro su Don Lorenzo Guetti “E per un uomo la terra”

 

 

 

 

Marcello, Persona “contesa” da tutti coloro che lo conoscono, piena di interessi, cultura ed impegni, ci ha fatto un grande, grande regalo di umanità, comprensione, disponibilità. Ci hai fatto sentire privilegiati, non c’è che dire. Grazie, Marcello!

 

 

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ITALIA, ITALIA! ANZI … EUROPA, EUROPA! … Ricordando Altiero Spinelli

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Luglio, 2012 @ 7:13 pm

Detto altrimenti: dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, ovvero, alcuni brevi pensieri in libertà …

Lo so, non tutti hanno avuto la fortuna di avere studiato il latino, ed ecco quindi la traduzione: “mentre a Roma di discute, Sagunto viene espugnata” … Questo fu l’amaro commento dello storico romano Tito Livio nelle sue Storiae ( XXI, 7,1), a seguito del tergiversare del senato romano di fronte alla richiesta di aiuto degli ambasciatori di Sagunto, città assediata dal generale cartaginese Annibale Barca (219 a.C.), il quale, nel frattempo, la conquistò e la rase al suolo.

Ieri sono andato da mio ciclista a comperare due “cornetti” per il manubrio della mia mountainbyke, sapete, quelle strane prolunghe che si applicano all’estremità delle manopole del manubrio, un po’ ricurve che tanto proteggono le mani in caso di urti o cadute. Sulla bustina di plastica che li conteneva, una piccola etichetta: “Made in China”. Lo stesso dicasi per il computer con il quale sto scrivendo, ed anche per il berrettino da sole in puro cotone, bianco con visiera ricurva verso il basso (se fosse dritta sarebbe sa sfigati, mi hanno spiegato i miei figli).

Ora, mi risulta che da tempo le maggiori case automobilistiche europee (e adesso anche qualche casa americana) si cono “consorziate” per la produzione in comune di alcune parti dell’auto, ad esempio per i pianali, la carrozzeria portante, i motori etc.. Economie di scala, le chiamano. Ben vengano le economie di scala europee. Quindi, oltre che a gridare “Coraggio Italia!”, gridiamo “Forza Europa”!

36 anni fa. Lavoravo alla Stet, Società Finanziaria telefonica per Azioni, Torino. Un mio collega, poi tragicamente mancato per un tumore, Gianni Ruta, mi convinse all’europeismo. Mi iscrissi al MFE, Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli. Gianni non era uno scalatore. Tuttavia portò la bandiera dell’Europa sulla cima dl Monte Bianco.

Altiero Spinelli (Roma, 1907-1986) è stato un politico e scrittore italiano, sovente citato come padre fondatore dell’Europa per la sua influenza sull’integrazione europea post-bellica. Fondatore nel 1943 del Movimento Federalista Europeo, poi co-fondatore dell’Unione dei Federalisti Europei, membro della Commissione Europea dal 1970 al 1976, poi del Parlamento italiano (1976) e quindi del primo Parlamento europeo eletto a suffragio universale nel 1979. Fu promotore di un progetto di trattato istitutivo di un’Unione Europea con marcate caratteristiche federali che venne adottato dal Parlamento europeo nel 1984. Questo progetto influenzò in maniera significativa il primo tentativo di profonda revisione dei trattati istitutivi della Cee e dell’Euratom, l’Atto unico europeo. Fu membro del parlamento europeo per dieci anni e rimase uno degli attori politici principali sulla scena europea attraverso il Club del coccodrillo, da lui fondato e animato nel 1981.

Campionati europei di calcio, semifinali, Italia batte Germania 2 a 1. Bene, per noi Italiani. Questa sera l’Italia sta per incontrare la Spagna nella finale. Speriamo bene. Nel frattempo mi è venuta un’idea: formiamo una squadra di calcio europea e lanciamo il campionato intercontinentale.

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OCCUPAZIONI: ALCUNE BEN ONORATE, ALTRE MAL SOPPORTATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Giugno, 2012 @ 6:00 am

Detto altrimenti: e invece tutte le occupazioni sono necessarie e dovrebbero essere svolte con serietà, dignità, coscienza del proprio ruolo, cortesia, senso del servizio, soddisfazione personale, etc.. 

Erasmo da Rotterdam

Tempo fa ero a  Rotterdam per lavoro. Sul bus che dall’aeroporto conduceva in città. Era sera tardi. Chiesi all’autista di farmi scendere alla fermata più vicina al tale Hotel. Annuì. Giunti in città, a una fermata l’autista accese le quattro frecce della sosta di emergenza, scese con me dal bus, fece i pochi passi che ci separavano dall’angolo della via, m’indicò l’Hotel. Io ringraziai. Stupito, ammirato. Anche perché, nel frattempo, tutti i passeggeri, i quali avevano assistito consapevolmente alla scena, rimasero in silenzio al loro posto. Stavano assistendo ad una scena normale. L’autista risalì alla guida del bus, dignitosamente, serio e compito. Un cenno di saluto e ripartì. Ecco, quell’uomo viveva il suo lavoro con dignità e consapevolezza dell’importanza del suo ruolo. Quell’uomo, la sera, tornando a casa, non si sarà certamente sentito solo parte di un ingranaggio ma soggetto attivo di un sistema.

Il 29 giugno 2012 ad ore 15,00, dopo aver pedalato da Levico a Bassano del Grappa, mi presento alla biglietteria FS per fare il biglietto ferroviario per il mio rientro. Cito testualmente il dialogo (D = mia domanda; R risposta dell’addetto alla biglietteria):

E adess che gh'avemo la strada ferata, in meza giornata se viene e se va ...

D: Per favore un biglietto per me e la bici fino a Levico
R: Sino al 7 luglio i treni sono sospesi
D: Ma come?
R: Non ha visto le disposizioni appese alle pareti?
D: No, mi dica Lei
R: Legga le disposizioni
D: Ma non c’è un bus sostitutivo?
R: Si
D: Per favore, mi dica dove
R: Fuori
D: A che ora parte?
R: Domandi all’autista
D: Carica le bici?
R: Domandi all’autista.

Esco, cerco e trovo l’autista: un kossovaro che lavora in Italia da 20 anni. Gentilissimo. Ci informa sui vari orari, ci carica le bici. Siamo in anticipo di mezz’ora rispetto alla partenza. Gli offro da bere al bar (lui un caffè macchiato, io un’acqua tonica).

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I TESORI DI UN BLOG

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Giugno, 2012 @ 5:17 pm

Detto altrimenti: informare ed informarsi, comunicare, conoscersi, condividere … anche attraverso un blog … perché no?

Soprattutto il mio, che è un blog “despecializzato”. Despecializzato? Si, nel senso che non è mirato alla musica o ai motori o alla politica o all’economia, o a …, ma un po’ a tutto. E poi, “soprattutto cosa” direte voi. Soprattutto il mio si presta ad allacciare rapporti con persone fisicamente sconosciute (solo per il momento … siatene certi … solo per il momento!) ma che entro breve diventano “intellettualmente conosciute” e poi, spesso, anche “personalmente” conosciute.

Io mi occupo molto di economia, finanza, politica. Ma anche di società, costume (e mal costume), vela, ciclismo, musica classica, attualità, etc. Ed ecco che molti di coloro che commentano per iscritto i miei post mi scrivono, io rispondo, talvolta ci conosciamo di persona. Tutto è basato sulla spontaneità, sulla mancanza di interessi, di spirito di competizione, di esigenza di confronto competitivo … ognuno dice quello che pensa, sente, ama, critica, etc. l’altro risponde. Francesca, una mia collega blogger, mi ha scritto: “Ciò che più mi piace di queste iniziative sono lo spirito disinteressato e la voglia di condividere ….”. Brava Francesca, grazie … ed io, appunto,  “condivido” la tua affermazione!

Informazione: a quanto ammonta il nostro debito pubblico? A 2.000 miliardi di euro. Conoscere è la base di tutto.
Comunicazione: communis actio, agire e ragionare insieme. Molto più che informazione. Infatti non basta informare ed informarsi. Occorre comunicare. Ma tu lo sapevi? L’hai forse fatto tu questo debito? A cosa è servito? Sta crescendo o diminuendo? Cosa proponi di fare? Cosa possiamo fare, insieme, tutti noi?
L’altro vi risponde. Iniziamo a comunicare con lui e quindi a conoscerlo. Conoscenza. Solo dopo che si è “comunicato” con l’altro, possiamo dire di conoscerlo.
Ma conoscere non basta. Occorre condividere. Condivisione: sentimento simpatetico, sun patos, sentire insieme, dal greco antico. Infatti non basta comunicare. Occorre condividere. In tutto. Tu stai peggio di me, me ne sono accorto. Anch’io devo rinunciare a un po’dei miei privilegi a favore tuo. Ed anche i Parlamentari e i super-stip-pension- liquidati … anche loro …

Ma ora, che c’azzecava questo riferimento ai super-super-super ? Ve lo spiego subito, infatti d’altra parte, “Ceterum censeo Carthaginem delendam esse”, diceva Marco Porcio Catone detto il Censore, alla fine di ogni discorso, tanto ci teneva all’affermazione della sua idea, cioè a che Cartagine fosse rasa al suolo, e lo ripeteva ogni volta, anche quando si fosse parlato di lanciare un Project Financing per l’ampliamento del porto di Ostia. Project Financing al tempo degli antichi romani? Si, ve lo spiego un’altra volta. Voi comunque ricordatemelo, se me lo dimenticassi … sapete … alle volte … ad una certa età tutto può succedere … che uno si dimentichi …

E voi, cosa ne pensate di questa mia “pausa di riflessione”?

P.S.: ecco, vedete, che vi dicevo?  “Dimenticavo”:  … domani non pubblico post. Vado in Bici da Trento a Bassano del Grappa …

Altro P.S.: nel frattempo, sono le 22,45, Italia/ Germania, 2 a 1, tiè! La foto della Merkel qui sotto nel post precedente l’avevo scelta giorni fa … comunque, se la guardate ora alla luce del risultato della partita, sembra proprio appropriata …

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EUROBOND SI O NO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Giugno, 2012 @ 6:53 am

Detto altrimenti: è un braccio di ferro … o no?

Angela Merkel dice: “Perché devo accettare che i debiti dei Paesi indisciplinati diventino anche miei? Prima si mettano in ordine, siano seri, rispettino le regole, poi se ne parla … ” E non ha tutti i torti, a mio avviso. Infatti, se una SpA va male e gli azionisti continuano a ripianarne le perdite, non vi è stimolo per la SpA di migliorare. Rispettare le regole? Volete un esempio? Eccolo: pagare e far pagare le tasse e non legittimare il sistema di “supersconti agli evasori” che vige in Italia! (vedi da ultimo il mio post del 20 giugno).

Si ribatte: ma se l’Italia “fallisce” non può più acquistare i prodotti tedeschi e poi, se l’Italia cade, l’Euro cade e se l’Euro cade anche la Germania è danneggiata. Concordo.

E allora, come se ne esce? E’ un braccio di ferro, dicevo prima. Senonchè, il problema non è affermare un principio, far vedere chi è più duro dell’altro. Non si tratta di una gara di di celodurismo, ma di intelligenza. Chi più ne ha, più ne adoperi. E allora, capiamola una buona volta, che quello che la Merkel vorrebbe fosse fatto è innanzi tutto nel nostro interesse, prima che nel suo!

Dobbiamo smetterla di giocare, smetterla con le furbizie, con i bizantinismi, con gli sprechi (dei troppi parlamentari, dei superstipendi, del regime dei benfit feudali, etc.), con i furti (del pubblico denaro), con il fumo negli occhi nostri ma soprattutto degli altri, con la falsa democrazia (“Fate, fate pure il referendum sul non finanziamento dei partiti .. tanto poi io faccio una legge che attribuisce loro i rimborsi …”). Il re è nudo, disse il bambino della favola … ormai il re è nudo. Solo se torniamo ad essere seri riusciremo a vestirlo. Altrimenti nudi diverremo anche tutti noi.

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Lago di Garda: occorre attivare il Servizio di Avvisi ai Naviganti

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Giugno, 2012 @ 4:55 am

(Vedere il post del 24 aprile 2012)

Detto altrimenti: POTREBBE ESSERE UNA INIZIATIVA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, con Centrale a Riva del Garda … Infatti, quante altre morti ci dobbiamo aspettare? Il Servizio di Avvisi ai Naviganti è attivo sul mare. Solo sul mare, purtroppo. E nel Garda si continua a morire … eppure Virgilio ci aveva avvertito, ci aveva ben detto che le tempeste del Garda sono del tutto simili a quelle del mare … “fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino” … Benaco, le cui onde in tempesta sono simili a quelle del mare …

Alle 14.20 di sabato 23 giugno 2012 l’elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Como, ha ritrovato il corpo di Mario Bombana, il pescatore 55enne di Pozzolengo disperso il precedente giovedì sera. Il cadavere, galleggiante si trovava in prossimità della spiaggia dell’Hotel Astra di Sirmione. Due sub stanno recuperando il corpo. Il corpo di Marco Perdoncin, 50enne di Rivoltella, ripescato venerdì a mezzogiorno. Il cadavere galleggiava nel tratto di lago di Colombare di Sirmione, impigliato nelle reti da pesca.
I due amici erano usciti giovedì sera alle 20 giugno 2012 partendo da Rivoltella di Desenzano per una spensierata nottata di pesca alle sardine al largo di Peschiera, a bordo della loro imbarcazione in vetroresina, lunga 6 metri. Ma non hanno più fatto ritorno al porto. E in mattinata al porto sono stati ritrovati la macchina e il motorino dei due. I famigliari (la mamma e i due fratelli di Marco, la moglie e i tre figli di Mario) allarmati hanno subito dato l’allarme. E sono scattate le ricerche: la motovedetta della Guardia Costiera, i vigili del fuoco, il 118 con l’elicottero, già dalle prime ore del mattino hanno sorvolato la zona di Rivoltella di Desenzano, da dove erano partiti giovedì sera alle 20. Ma sul lago la notte del naufragio, intorno alle 22, si è alzato un vento fortissimo, l’Ander, che soffia in direzione Nord-est. Vento che potrebbe aver rovesciato la loro barca. Infatti a Peschiera, sulla costa veronese, in tarda mattinata è stata ritrovata l’imbarcazione alla deriva.

P.S.: anche nel naufragio di cui al mio post del 24 aprile, l’imbarcazione fi ritrovata alla deriva, in quel caso capovolta, ma galleggiante. Lo so che della scienza del poi … son piene le fosse, ma raccomandiamo di essere ben equipaggiati contro il freddo (anche in una calda serata estiva!), di indossare i giubbotti di salvataggio e di disporre di un efficiente mezzo di chiamata per soccorso.  Restare aggrappati alla barca, non sfinirsi per il freddo e potere chiamare i soccorsi salva la vita.

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Chiesa Evangelica di Arco (Tn), “sgarrupata”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:46 pm

Detto altrimenti: Cosa vuol dire “sgarrupata”? E’ dialetto napoletano, vuol dire scassatiella, sporca, mal tenuta, piena di scrostature … insomma … sgarrupata. No, io non sono napoletano, l’ho imparato assistendo ad un film …

Sono entrato. Per la prima volta. L’avevo sempre vista dall’esterno, questa Chiesa protestante. Bella, dall’esterno. Sono entrato per un concerto di chitarra classica. Sono rimasto impressionato dalla differenza fra le nostre Chiese, belle, ricche, pulite, manutenzionate e questa. Questa era sporca, sbrecciata, dava quasi la sensazione di un posto abbandonato. Mi sono chiesto: è giusto? No, non sto per abbandonare la mia fede cattolica, ma anche in questa Chiesa c’era un Crocifisso, lo stesso delle “mie” Chiese …
Ed ecco che ho trovato questo fatto profondamente ingiusto. Mi si dirà, ognuno è libero di professare la fede che vuole, di organizzarsi al meglio, lui e le sue Chiese. Se ha soldi. D’accordo, ma “quel” Crocifisso è anche il mio, è lo stesso, unico Crocifisso. Da oltre 2.000 anni. E allora?
E poi, scusate, io sto solo mettendo per iscritto un sentimento improvviso che mi ha assalito. Non sono andato a cercarlo io, questo sentimento. Mi è saltato addosso, così, improvvisamente. E io lo scrivo.

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ENI RIBASSA IL PREZZO DEI CARBURANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:29 pm

 Detto altrimenti … da parte di qualcuno: “E’ concorrenza sleale!”

Ma se volevate il mercato libero … libero di fare cosa? Forse lo volevate solo libero  di  stipulare un “cartello” per tenere alti i prezzi? Via … ora che il mercato è libero ed una compagnia “si permette” di rompere il cartello e di ribassare i prezzi al consumo, gridate alla concorrenza sleale? Ma via, siamo seri!  Ma è solo per il week end … i camionisti che lavorano solo in settimana non possono usufruirne … gli stessi gestori sono sottoposti ad un tour de force … Via, sono motivazioni da “fumo negli occhi”, dettagli, tentativi di arrampicata (sui vetri)!  Resta il fatto di base. Finalmente qualche cosa si è mosso. D’altra parte il consumo di carburante era molto diminuito … ed allora la regola del mercato dice che se la domanda frena, occorer agire sul tipo di offerta … E poi, non è forse vero che i supermercati “normali” vendono di meno e i “discount” vendono di più’ Ed allora, di cosa ci meravigliamo? Con il carburante sta succedendo la stessa cosa. Era ora.

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TRENTO, LA NOTTE BIANCA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:28 pm

 Detto altrimenti: bianca … brava … o cattiva?
Dice … negozi aperti, la gente “vive la notte”, diamine, siamo vivi, giovani o giovanili, e poi lo fanno anche all’estero … Vabbè, se lo fanno all’estero …dico io …

... senza parole ... sono senza parole ...

Sta di fatto che, uscendo io alle 07,00 del giorno dopo, e recandomi in bicicletta in Piazza Dante per incontrarmi con altri “normali” per una bella pedalata sino a Riva del Garda, ho dovuto schivare cartelli stradali divelti, moltissimi cocci di ceramica, moltissimi pericolosi frammenti di vetro, mucchi di spazzatura, etc.. Uno spettacolo da terzo mondo. Ma poi puliscono sa, mi si dice .. Si, e ci mancherebbe altro! Solo che il problema non dovrebbe essere quello di “pulire” ma quello di “non sporcare”. Sono stato giovane anch’io, ma l’impulso di spaccare le bottiglie vuote per terra, di divellere segnali stradali, di attaccare briga con ubriaconi non l’ho mai avvertito.

 

... Dante, per oggi la tua gita con noi salta, purtroppo! Con la bici conciata in questo modo non puoi proprio venire ...

 

 

 

In attesa degli amici, ho scattato qualche foto. Povero Dante … forse quando scrivevi “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” avevi in mente proprio una “notte bianca”. E poi, guarda la tua bicicletta che avevi parcheggiata vicino alla tua statua … guarda come te l’hanno trattata!

 

 

 

 

 

 

 

 

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TRENTO: “ACCADEMIA DELLE MUSE” IN TRASFERTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Giugno, 2012 @ 6:30 pm

Detto altrimenti: … circolo culturale privato, in riunione di inizio estate, in una sede diversa dal solito

La padrona di casa

 

 

A Trento succede anche questo. Un gruppo di privati si riunisce, senza alcuna formalità, e “fa” musica e cultura varia. Una volta al mese, da ottobre a giugno. La riunione del 23 giugno 2012 è stata quella “straordinaria” di inizio estate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il compositore Bonporti

 

 

 

Una coppia di amici, veramente molto ospitali,  da tempo insisteva perché la riunione si tenesse a casa loro, casa che era stata del Trentino  Francesco Antonio Bonporti (6721 -1749). Bonporti, uomo di Chiesa e di compositore musicale. A lui è intitolato il Conservatorio musicale di Trento.

 

 

 

 

 

 

 

Documento immaginario, contenuti veri

 

Ci siamo riuniti. Di Bonporti è stata data lettura di un “falso” quanto alla forma, al documento, ma non certo quanto ai contenuti, cioè di una lettera che Bonporti (non) avrebbe scritto alla madre, la quale tuttavia riepiloga le fasi salienti della sua vita, le sue aspirazioni e le sue delusioni.

 

 

 

 

Carlo Fierens

 

 

Carlo ha eseguito alcuni brani alla chitarra classica: un brano tradizionale argentino, “Campo abierto”; poi, di Giulio Regondi, “Introduzione” e “Capriccio”; infine, di Villa-Lobos, “Studio n. 1”.

 

 

 

 

 

 

 

Mirco

 

 

 

 

Mirco ha suonato alcuni brani al sitar indiano ed al flauto traverso indiano (ricavato da una canna di bambù autentica indiana!)

 

 

 

 

 

 

 

Ruggero

 

 

 

Ruggero si è esibito con il violino: la Czarda di Vittorio Monti; una variazione arpeggiata della linea melodica dell’inno alla gioia dalla nona sinfonia di Beethoven; “Sulle onde del Danubio” di Ivanovich; per finire, alcune canzoni napoletane.

 

 

 

 

 

 

 

 

Cristina

 

 

Cristina, Presidente dell’Accademia, la quale oltre che pianista è anche soprano, ha cantato. Questa la musica.

La "Cerenda" (cena+merenda)

Ciascuna signora aveva preparato quanto di meglio del proprio repertorio culinario per imbandire la “cerenda” (merenda con cena). E così è stato.
La riunione si è svolta nel giardino della casa, vista Trento e vista Cima Tosa, 3173 metri, la vetta più alta del Brenta.

 

E il sol ridea calando dietro ... la Cima Tosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

79 anni. E' stato più semplice mettera la candelina che mancava agli 80!

Abbiamo quindi festeggiato i 79 anni di Ruggero ed i 69 di Gianfranco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un "pezzo" storico della casa Museo

Calate le tenebre, ci siamo trasferiti all’interno della “Casa museo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Che dire di più?  “Avanti tutta”, “Alla via così”, “Ad majora”, Accademia delle Muse! E “grazie!” ai nostri ospiti Daniela e Luigi! Un solo rammarico: che Mirna, sì, Mirna di trentoblog.it/mirnamoretti non sia stata con noi!

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