PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO: PARITA’ DI GENERE? NON ULTIMI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Ottobre, 2016 @ 1:25 pm

Detto altrimenti: l’Art. 51 della nostra Costituzione …  (post 2472)

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Giulia Robol

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… impone espressamente che donne e uomini abbiano la uguale possibilità di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive. Oggi di fatto non è così. Come è noto la violazione delle norme costituzionali non è sanzionata direttamente, bensì una legge contraria ad esse (nella lettera e/o nello spirito) può essere impugnata di fronte alla corte Costituzionale per l’ annullamento. Oggi la regola della parità di genere vige in quasi tutto il Paese. Tranne che in Trentino e in Alto Adige.

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Donatella Conzatti

“NON ULTIMI” quindi, un comitato per l’approvazione – da non ultimi in Italia – del disegno di legge provinciale che deve adempiere a questo dovere costituzionale introducendo la doppia preferenza di genere. La maggior parte dei partiti e dei loro rappresentanti nelle istituzioni si è dichiarata favorevole all’approvazione. Tuttavia da parte di qualche componente minoritaria si avanzano migliaia di emendamenti che – nel peggiore dei casi – potrebbero condurre la maggioranza a “mediare pro bono pacis” (o molto più prosaicamente: per non essere costretti a sedute interminabili – che se le facciano! –  ha dichiarato una partecipante alla riunione, -sono pagati per questo! – ), ovvero a partorire una legge truffa (sic, “truffa”:  preferenza tripla con parità di genere al secondo livello, a favorire le “cordate” maschili) la quale ben che la si volesse interpretare sarebbe una soluzione solo formale ma assolutamente non sostanziale.

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Ecco quindi la conferenza stampa di oggi, una delle tante prese di posizione e di chiarimento. Al tavolo, Donatella Conzatti, Giulia Robol e Laura Strada. In sala molte donne, qualche uomo, molti giornalisti. La spiegazione della “truffa tecnica” che potrebbe essere escogitata a danno del genere femminile è stata data da Margherita Cogo. Donatella Conzatti ha insistito sul riferimento all’art. 51 della nostra Costituzione. Altri interventi hanno sottolineato come il riconoscimento del “diritto ad avere diritti” debba avere la precedenza assoluta su altri provvedimenti.

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download-3Roberto Sani ha posto una domanda, una sola, quella che esaurisce ogni altra richiesta/spiegazione/motivazione: “Perché no?”

Personalmente mi sono permesso di suggerire sin d’ora l’approfondimento delle modalità del ricorso per incostituzionalità in caso di mancata approvazione della legge, e di suggerire sin d’ora ai Consiglieri provinciali di non (azzardarsi a) fare ricorso al voto segreto.

Questa legge: un segnale (anche se tardivo) di alta civiltà.

 

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DINAMICA DEI FLUSSI (DELLA DEMOCRAZIA)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Ottobre, 2016 @ 7:05 am

 

Detto altrimenti: le Circoscrizioni cittadine a Trento        (post 2471)

Anteprima

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Superare le opinioni comuni é come risalire, da soli, il vento …

Lo so, raga, che gli ultimi post parlano principalmente di bicicletta … lo so, macchevvolete … è il suo turno. Dice … ma la vela? L’hai tradita? Be’ … un po’ si, dopo 25 anni di regate nell’Altogarda ho voluto riprendere un vecchio amore anzi due: i pedali! Ma la mia barca, un FUN da regata di 7 metri … (si chiama Whisper) ogni tanto la faccio volare nei flussi del vento! Ecco, i flussi. Per fare vela – e farla bene – bisogna conoscere la dinamica dei flussi: la portanza (forza di adesione), la forza aerodinamica, quella idrodinamica, il parallelogramma delle forze, il tubo di Venturi il rapporto fra velocità del flusso e sua pressione interna, etc.. E parlando di flussi mi sono detto: facciamo qualche ragionamento su un’altra dinamica, quella dei flussi della democrazia.

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Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare.

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Non così …

Normalmente si dice: la base della popolazione, la politica, l’alta politica, il governo. E invece no. Io voglio sottoporvi un capovolgiamo della piramide. E lasciatemi prendere le mosse dalle SpA, visto che sono state il mio mondo (del lavoro) per 40 anni. In alto ci sta l’Assemblea degli Azionisti. Essa nomina su un gradino inferiore il Consiglio di Amministrazione, il quale a sua volta nomina su un ulteriore gradino inferiore amministratore delegato e direttore generale. Chiarito ciò passiamo al “flusso della democrazia” come lo vedo io: in alto ci stanno gli elettori i quali eleggono i politici i quali esprimono il governo. Non viceversa. Quindi governanti “del popolo” in senso oggettivo, ovvero nominati dal popolo, e non in senso soggettivo, quasi “padroni” del popolo.

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… bensì così: tutto in funzione del Cittadino, “cliente” del Sistema

In questo senso vanno lette le circoscrizioni cittadine della città di Trento. Esse sono il più alto livello della politica, ovvero l’espressione diretta, primaria, genuina dei “polloi”, dei molti, della popolazione. In esse sono rappresentate tutte le forze politiche, ogni forza politica è presente con alcuni membri, ogni membro può avere alcune idee. Ed ecco il problema: fare sintesi. Infatti tutti questi “pluralismi” se rappresentati con la simbologia della matematica, sortirebbero un elevatissimo numero di possibili soluzioni alternative, pari a ad un “n su k fattoriale” ovvero posto che le circoscrizioni sono 12, i partiti 6, i componenti di ciascun partito 8, le idee di ciascun componente 5, (tranne il primo, gli altri numeri li ho scritti a caso), le soluzioni da proporre alla città sarebbero 12 x 6 x 8 x 5 = 2.880!

Ed allora capirete come è vero che il meglio è veramente nemico del bene! Ed allora, come fare? Ecco, proviamo a far semplicemente “bene”. Per il “meglio” ci attrezzeremo dopo.

Fare bene. Prendiamo un paio di temi di portata inter-circoscrizionale, elaboriamoli fino ad un certo stadio (abbastanza avanzato), approviamoli all’interno di una circoscrizione, troviamo una circoscrizione alleata che insieme alla nostra proponga quei due temi al proprio Presidente circoscrizionale, indi facciamo in modo che siano discussi e approvati dalla Assemblea plenaria delle Circoscrizioni. Infine, proponiamo il tutto al Comune.

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Dice … ma perché non limiti la tua azione a problemi mono-circoscrizionali? Mi chiedo: ma esistono, questi temi, in una città così “piccola” come Trento? Piccola, sì, nessuno si offenda, anche perché io uso questo termine in senso positivo e di apprezzamento, ovvero “a misura d’uomo”, “perfettamente vivibile”? Provo a fare qualche esempio: la sicurezza, sicuramente è un problema preminente (ma non esclusivo!) del centro Storico. La pulizia? Di tutta la città. La mobilità? Idem. Etc. Ed allora utilizziamo le Circoscrizioni non solo, non tanto, non soprattutto, non esclusivamente per ciascun problema singolarmente preminente, bensì quali catalizzatrici di interventi a livello della città, la quale poi, rappresentando un “unicum” nel contesto provinciale (oltre un quarto della popolazione totale) può mettere in moto un meccanismo provinciale e quindi regionale.

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imagesUn esempio pratico? Prendiamo la mobilità cittadina, quella alternativa, quella sostenibile. In Trento (Già, anche perché questo blog si chiama “Trentoblog”). Leggete, qualche post fa, il resoconto del Radtag di Bolzano, la giornata delle biciclette. Vedete quale rete di ciclabili urbane abbia quella città. Ed allora … allora applichiamo la metodologia sopra descritta a questo obiettivo: copiare Bolzano. Da qui, si trasforma Trento nella capitale di un Trentino Bikeland (mancano solo i raccordi ciclabili fra la città e le valli Valsugana e dei  Laghi). Gestendo il tutto di concerto con la Provincia Autonoma di Bolzano.

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Da sempre Fiab è l’Associazione “professionista” nel settore della mobilità urbana sostenibile, e da anni sta lavorando sull’argomento!

Dice … ma una parte della politica vuole ridisegnare se non abolire le Circoscrizioni. Amiche lettrici ed amici lettori: io, per il poco che potrà valere la mia posizione, mi batterò contro il tentativo di uccidere sul nascere la fonte della democrazia, ovvero l’espressione popolare diretta. Mi batterò contro il “potere” di pochi che vuole soffocare il “volere” di molti.

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RANZO – MOLVENO – TERLAGO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Settembre, 2016 @ 5:33 am

Detto altrimenti: in bicicletta     (post 2470)

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L’amico Fausto, ottima e paziente guida locale!

Da anni, risalendo in auto verso nord la Valle dei Laghi da Riva del Garda a Trento, notavo lontana, di fronte a me, quella strada: un taglio quasi orizzontale nel fianco della montagna, verso la Paganella. Da anni mi stavo dicendo: vai a vedere che strada è, dove porta … magari ci vai in bicicletta. Da anni …. Tanto è lì, mica scappa quella strada. Sapete come succede: quando una cosa ce l’hai a portata di mano, da un giorno all’altro rimandi e gli anni passano. Ma questa volta no. Grazie all’amico Fausto, collega Fiabbino (FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Mi è capitato di parlargliene. Ti ci porto io, Riccardo … dai, andiamo domani (l’invito,  due giorni fa. La pedalata, ieri. N.d.r.).

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Giù in basso, il Maso Limarò. Notate l’ardita pista ciclabile nel fianco della montagna

Da Trento (ore 08,00) in auto fino a Terlago e quindi a  Covelo, Ciago, Lon,  Ranzo. E già qui ne sarebbe valsa la pena. La strada. Scolpita nel fianco della montagna, stretta, a strapiombo. Sei sulla verticale dei tuoi percorsi usuali: il Lago di S. Massenza e soprattutto il Lago Toblino con il suo castello, tanto per citare il più famoso. A Ranzo, sono le 09,00, iniziamo a pedalare in salita, muscoli freddi. Dapprima su asfalto, poi su sterrato: e qui la verticale è sul Maso Limarò: uno spettacolo! Infine nel bosco. La strada diventa sentiero, il fondo ghiaioso e sassoso. Ripidi saliscendi si alternano a tratti pianeggianti. La mia bici è una mountain bike a pedalata assistita (per fortuna!): tuttavia monta pneumatici non scolpiti, quelli “da città” che mi creano qualche problemino. Ma tant’è sono in ballo e devo ballare. Fausto no, non è “assistito elettricamente” ma lui non ne ha bisogno: è’ molto più “forte” di me, più allenato ma non mi fa pesare questa differenza, è un vero signore, discreto e comprensivo con una persona anziana (infatti io ho ben un anno più di lui!). Con una ripida picchiata asfaltata di 800 metri, ci innestiamo sulla strada provinciale che sale da Sarche al Lago di Molveno e ci immettiamo a sinistra sul sentiero che costeggia, sovrastandola, la sponda destra orografica (occidentale) del lago.

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Alt! Grida Fausto: una brisa, un grosso porcino proprio sai bordi del sentiero! Peccato che la cappella risulti mangiata dai vermi. Il gambo è perfetto, ma in ogni caso non avremmo saputo come portarcelo a casa. Comunque una emozione in più.

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Lui c’era, ma non lo abbiamo incontrato!

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Ulteriori saliscendi. Il fondo è un po’ peggiorato. Alle 10,15 dopo 16 km dalla partenza, siamo comodamente seduti in un bar di Molveno. Fetta di strudel e cappuccino, si riparte sulla provinciale, sponda sinistra fino a riprendere il sentiero dell’andata.

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Nachause!

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Arrivato a Ranzo, Fausto mi fa un bellissimo regalo: tu scendi pure in bici, ci vediamo a Terlago. Grazie Fausto. E qui comincia un’altra gita! Lo spettacolo “dalla bici” è molto più ricco e affascinante che quello “dall’auto”. Bivio per Margone, in salita. Che faccio? Vado a vedere. Altre 3+3 km fuori programma. Saprò poi che nel  frattempo Fausto avrà superato il bivio, stupendosi di non riuscire a raggiungermi. Ogni tanto mi fermo per qualche foto, anche se la visibilità delle valli sottostanti non è al massimo stante la calura: a fine settembre l’anticiclone delle Azzorre sta facendo gli straordinari: tornerò con i pneumatici giusti e in una giornata più fredda e quindi limpida per qualche scatto migliore, tenendo presente che siamo in “zona orso”: infatti molti sono gli avvistamenti del plantigrado in questi boschi. Anche recenti. E avvicinandosi l’inverno l’orso si avvicina alle case ed ai percorsi “umani”.

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Arrivo a Terlago, raggiungo Fausto. 45 km in totale. Alle 12,30 a casa a Trento. Grazie Fausto, mi hai fatto scoprire e gustare un altro “pezzo” di questa meravigliosa TTB-Terra Trentina in Bicicletta!

P.S.: se esiste un Paradiso – ed esiste – credo che sia pieno di piste ciclabili!

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Protetto: DEMO-CRAZIA (post in allestimento)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Settembre, 2016 @ 2:38 pm

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RADTAG, BOLZANOINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Settembre, 2016 @ 11:48 am

.Detto altrimenti: Bolzano non è lontano ….. (post 2468)

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Grazie, Ing. Cattani, grazie Assessori: per l’aver fatto (a Bolzano) e per il volere fare (anche a Trento!)

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Per un giorno, città chiusa alle auto. Invasa dai ciclisti. Locali e non. Da 22 anni e da anni FIAB Trento cercava di portare al Radtag di  Bolzano il proprio Assessore alla mobilità. Questa volta ci siamo riusciti: la nostra Past President Manuela Demattè ha convinto il nostro Assessore alla Mobilità Italo Gilmozzi, il quale, accompagnato dall’ Ing. Laura Cattani, capo Ufficio Mobilità del Comune (al centro nella foto),  a Bolzano si è incontrato con la sua collega bolzanina Architetto Maria Laura Lorenzini e … si sa … da cosa nasce cosa!

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Trento: il carico delle bici per la trasferta bolzanina

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Partiti in pullman da Trento, a Bolzano siamo stati ricevuti e poi accompagnati dall’ottimo amico Fabio, un vero signore a pedali, ottima guida locale che insieme a Sara, altra amica collega a pedali bolzanina iscritta a Fiab Trento visto che a Bolzano Fiab non è (ancora) presente.

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Ciclisti liberi nelle strade come questi palloncini nel cielo di Bolzano

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Bolzano in bici. Si scopre molto della città. Quanto sia articolata di piste ciclabili che la attraversano come un vitale sistema linfatico, come gli attraversamenti ciclabili siano dipinti di rosso e rispettati dalle auto, come sia possibile attraversarla in ogni direzione velocemente su percorsi continui.

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In bici come non altrimenti si coglie la differenza della planimetria delle due città. Bolzano “rotonda e piana”, Trento “lunga e collinosa”; Bolzano all’incrocio di tre valli, Trento lungo una sola valle. Indubbiamente queste differenze geografiche condizionano e non poco lo sviluppo delle rispettive reti ciclabili, ma vi sono alcuni particolari virtuosi che Trento può e deve copiare dalla vicina. Solo per citarne alcuni:

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    Bolzano, mappa delle ciclabili come se fosse di linee della metropolitana

    la divisione fra piste pedonali e ciclabili;

  • la divisione dei sensi di marcia;
  • la colorazione delle piste soprattutto negli attraversamenti e la loro separazione con minuscole isole spartitraffico soprattutto in prossimità di detti attraversamenti;
  • la continuità dei vari tronchi di piste ciclabili;
  • la migliore educazione stradale di pedoni, ciclisti e automobilisti.

 

 

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L’iscrizione

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Come “funziona” il Radtag? Cinque punti in città: ti “iscrivi” (gratuitamente) indifferentemente in uno di essi. In ognuno degli altri quattro fai timbrare il tuo passaggio. In parallelo poi vi sono altri circuiti, ad esempio quello della “Caccia al tesoro” che ti portano a “scoprire” punti interessanti della città. Ogni serie di timbrature ti assegna un biglietto per partecipare all’estrazione dei premi finali (16 biciclette nuove).

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Il risultato? Sicuramente avvantaggiati da una giornata di sole estivo (!), la città piena di ciclisti e di pedoni: ristoranti e negozi affollatissimi: un indotto economico non indifferente.

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Organizzato dal Comune e Uisp

Molte le manifestazioni lungo i percorsi: soprattutto apprezzate quelle destinate ai bambini, mirate ad insegnare loro l’arte dei pedali e le regole della circolazione stradale. In una “tappa del giro” una nota casa produttrice di bici a pedalata assistita offriva le sue biciclette con fortissimi sconti “solo per oggi”. Da segnalare anche la possibilità per i normodotati di provare per credere cosa significhi muoversi su una sedia a rotelle! Il centro delle manifestazioni nei prati del lungo Talvera: giovani acrobati a pedali, bici e ciclisti del secolo scorso, gli Alpini con la loro mensa da campo. Alcuni hanno preferito i bar lungo il fiume (un esempio di prezzi: un tost, una fetta di strudel, birra e caffè: €9,50).

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Una mia considerazione personale: lo so che sarebbe difficile, ma sarebbe molto interessante organizzare un Radtag in una giornata lavorativa, per verificare come e se meglio può (ancor meglio!) funzionare la vita della città anche (rectius: soprattutto!) senza le auto. Una provocazione la mia? Forse, anche se io preferisco definirla una proposta.

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download-1Insomma, FIAB non è solo pedalare: è generare e trasmettere cultura di vivibilità e tutela dell’ambiente; di cura della salute; dello stare insieme; di gioia di vivere. In una parola: di civiltà. E, per finire, a quando la nascita di Fiab Bolzano e di Trentoinbici? A Trento il Comune potrebbe ben essere coadiuvato dalla FIAB che è molto radicata e partecipata! Coraggio, Assessore, noi ci siamo!

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“ARIA CHE ALLENTA I NODI”, di NADIA IORIATTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2016 @ 6:10 am

Detto altrimenti: il secondo libro di Nadia (Curcu e Genovese Ed.) (post 2467)

Nadia Ioriatti, affetta da sclerosi multipla, ogni volta rinasce piena di una grande vitalità con le sue opere: tempo fa, “Io tinta di aria” anagramma del suo nome e cognome. Ieri la presentazione della seconda raccolta di racconti “Aria che allenta i nodi” all’interno di MEDITA, Rassegna dell’Editoria Trentina. Una breve introduzione di Pino Loperfido, dirigente della società editrice Curcu & Genovese, a sottolineare l’importanza dei “piccoli editori locali” oggi riconosciuta dalla Provincia Autonoma, e a ricordare che i racconti di Nadia sono stati via via pubblicati sulla rivista Questo Trentino. Indi la parola a Don Marcello Farina, Marcello per i tanti amici che lo amano e lo stimano, Marcello che già si era prestato per aiutarci a comprendere il primo lavoro di Nadia. Marcello, che scrive di pugno il suo intervento su fogli di carta che già nell’istante in cui sono vergati, sono “documenti” di analisi critica, filosofica e soprattutto umana ragion per cui ho scelto di riportarli qui in originale, fotografati. Grazie quindi Nadia, per il tuo lavoro, grazie a te, Marcello e grazie alla casa Editrice che ha accettato la sfida ed ha accompagnato Nadia in questo suo impegno. Ed un grazie anche all’illustratrice del libro, Flavia Decarli, autrice delle incisioni ivi riportate. Grazie anche alla curatrice, ha ricordato Nadia … Maria Teresa Perasso, presente in sala, Io? Io mi sono limitati a scattare -come sempre maldestramente – qualche foto.

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L’introduzione di Marcello Farina: tutta da leggere!”

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Senza nulla togliere all’opera di Nadia, quando questa è introdotta da Marcello Farina le opere sono due!

The End

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VELEGGIANDO FRA LE NOTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Settembre, 2016 @ 6:05 am

 

 

Detto altrimenti: un concerto “a vela”   (post 2466)

wp_20160923_19_17_23_panoramaFRAGLIA VELA RIVA a Riva del Garda, non solo vela. Ieri sera tre associazioni diverse, la Fraglia (Riva), l’ Accademia delle Muse e la Fiab (Trento) hanno dato vita ad un evento particolare: un concerto pianistico  “a vela”, ovvero ad una serie di brani eseguiti al pianoforte dalla pianista Professoressa Cristina Endrizzi, Presidente dell’Accademia, ispirati alla vela. Ciò, grazie anche alla disponibilità del Presidente della Fraglia, Giancarlo Mirandola. Presente fra gli altri, la Vicepresidente Fiab Trento Monika Giacomozzi in rappresentanza del Presidente Guglielmo Duman impegnato a Trento per la premiazione del Cicloconcorso Trentino che ha visto la FIAB vincitrice con i suoi oltre 75.000 km percorsi dai suoi 50 iscritti (a valere sui 230 associati, che se ci fossimo iscritti tutti … immaginate un po’…!)

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Riva chiama Trento o Trento cerca la sua “riva” ? Come preferite. Insomma, ci si ritrova alle 18, musica fino alle 19 e poi cena di pesce. Non poco, direi. Il Programma eseguito. Ogni brano preceduto da un’introduzione di Cristina e da un breve “quadretto” di Maria Teresa Perasso, che qui riporto fra virgolette:

G.H. Haendel, La Follia, Tema con variazioni (“La follia è come il vento sulle vele: attenti ai colpi dell’una e dell’altro!”) – Passacaglia, Danza (“Una danza, dunque, come danzano le imbarcazioni e le vele sull’acqua del Garda”).

W.A. Mozart, Andante dal concerto K 467 (“Qui le note sembrano accompagnare come in un sogno i movimenti dell’acqua”). – Fantasia in re minore K 397 (“Dopo una regata o una veleggiata, il ritorno inizialmente è calmo. Poi l’equipaggio, contento, rivive i diversi momenti della navigazione: gioia, allegria, improvvisi spruzzi d’acqua, quasi una melodia a più voci”).

F. Schubert, 2 momenti musicali Op. 94 (“Il primo momento è meditativo e forse vi farà pensare ad un aperitivo in barca, al tramonto, qui nel porto, dondolando sull’acqua. Il secondo è allegro, è l’allegria generata dai calici già vuoti, con una gioia pari a quella di bambini che giocano”).

Granados, Andalusa, danza (“Qui c’è una barca che costeggia le rive spagnole, mentre a terra gruppi di persone danzano”).

Rimski-Korsakov, Temi da capriccio Spagnolo (“Ora il lago è agitato. C’è aria di tempesta, un po’ cattivella, ma a tratti solo birichina e perfino allegra”).

Cacciapaglia, Oceano, romanza (“L’oceano è grande, lento, maestoso … con le ondate che sik formano, vanno lontano e arrivano alla calma finale”).

Tiersen, Filastrocca di un pomeriggio d’estate (“Un pomeriggio d’estate … ora l’estate è appena finita, ma ancora si prolunga qui sul lago nei pomeriggi sereni”).

Gerschwin, The man I love (“Quanti sono gli amori nati con la complicità dell’acqua, forse anche di una barca?”).

Weber, Memory (“I ricordi … ognuno ha sicuramente momenti indimenticabili legati al lago, al mare, allè’acqua!”).

E qui mi, su Memory, ho inserito una mia traduzione non strettamente letterale del testo originale (che entrambi ritrascrivo di seguito):

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Foto di gruppo

Memory

 Midnight, not a sound from the pavement

has the moon lost her memory

she is smiling alone

in the lamplight the withered leaves collect at my feet

and the wind begins to moan.

Memory. All alone in the moonlight

I can smile at the old days

I was beautiful then.

I remember the time I knew what happiness was.

Let the memory live again.

Every street lamp seems to beat a fatalistic warning

someone mutters, and the street lamp gutters

and soon it will be morning.

Daylight. You must wait for the sunrise

you must think of a new life

and you mustn’t give in.

When the dawn comes tonight will be a memory too

and a new day will begin.

Burnt out ends of smokey days

the stale cold smells of morning

a street lamp dies, another night is over

another day is dawing.

Touch me, it’s so easy to leave me

all alone with the memory

of my days in the sun.

If you touch me, you’ll understand what happiness is:

look, a new day has began.

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Il Presidente della Fraglia consegna un gagliardetto a Cristina

Ricordi

Mezzanotte:

il marciapiede suona il silenzio

e tu, Luna smemorata,

sorridi solitaria

raduni ai miei piedi

foglie secche

lampioni di luce

sussurri di vento.

Ricordi

solo,

al chiaro di luna,

ricordo

sorrido

rivivo

la bellezza felice d’un tempo.

Semafori

artifici di lampi

minacciosi ruggiti

lacrimano

gocce di luce alla strada

ma presto sarà di nuovo mattino.

Il sole dell’Aurora

anima una nuova sfida di vita.

All’alba del giorno che avanza

la notte è solo un ricordo.

Si spengono i fumi dei giorni bruciati.

Il freddo d’allora profuma di nuovo mattino.

Nascente albeggiare

uccidi le luci

di una notte sconfitta.

Abbracciami

non lasciarmi compagno soltanto ai ricordi dei giorni di sole.

Abbracciami

felice del tuo giorno nuovo.

Applausi e alla fine un bis: la Czardas di Monti.

 

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Le Associazioni “associano” le persone. Ovvio, direte voi. Ma in ognuna di esse esiste una sensibilità comune, quella di conoscere, apprezzare, incontrare, fare comunicazione ovvero communis actio ovvero azione comune.  In un  recente post “a pedali” ho fatto cenno alla poesia della bicicletta. In altri a quella della vela o dello sci. Oggi spero di essere riuscito a sottolineare la poesia dello stare insieme, legati da “note a vela”.

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WP_20160716_006Da sottolineare: da tempo si è stabilito un ottimo feeling fra la Fraglia e la Fiab, nel senso dell’ampia disponibilità dimostrata dal club velico in particolare nella persona del suo Presidente Mirandola, nel dare ospitalità a noi ciclisti trentini quando, anche in gruppi numerosi, “approdiamo” a Riva del Garda. E’ pur vero che molti di noi sono sia “a pedali” che “a vela”, tuttavia l’ospitalità Fraglia è davvero encomiabile. Al riguardo mi permetto di auspicare un incontro fra i due presidenti (pedali e vela) per vedere se e come fare sempre di più incontrare e soprattutto integrare i due gruppi che, insieme, se includiamo il terzo gruppo, quello degli Accademici, raggiungono il numero di ben 500 associati!

Buon Vento e Good Bike everybody!

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AUTUNNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Settembre, 2016 @ 7:40 am

Detto altrimenti: andiamo, è tempo di scattare …   (post 2465)

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In casa

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… scattare …

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Farfallina tardiva

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… qualche …

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Dall’alto di un ponte di un viale …

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… fotografia

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Dal basso dello stesso viale

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. … e un’altra …

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Dalla ciclabile a nord di Trento: giallo ed acciaio

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… e un’altra ancora.

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RIVAINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Settembre, 2016 @ 6:00 pm

Detto altrimenti: dovevo andare a Riva del Garda, ed allora tanto è valso andarci in bicicletta   (post 2464)

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Risalendo verso Sarche

Da Trento. Per organizzare il concerto pianistico che domani l’amica Cristina terrà presso la Fraglia della Vela Riva. In bici, dai … approfitto. Ma fare la solita strada? No, cambiamo un po’: salgo ad Andalo, scendo al Lago di Molveno, poco dopo giro a sinistra, verso Ranzo – Vezzano-Riva. Mattina presto. Pronti i bagagli con i vestiti da bici-in-montagna-in-autunno. Mi parlo al tel. con l’amico Fausto. Troppe nuvole alte, nebbione in quota, non vale la pena. Ma ormai i bagagli sono preparati. Ci troviamo sulla ciclabile a Trento e via … verso sud! Fausto, bici da corsa, io mtb a pedalata assistita, quella che avevo preparato per la “scalata” ad Andalo (14 km di salitaccia: io ho solo 3200 km nelle gambe, Fausto 7000 ed un anno di meno che poi è quello che fa la differenza!).

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Fiori rivani

Voliamo fino a Mori. Cappuccino e brioche. Fausto torna a Trento. Io proseguo: Mori, Nago, Arco, salita al Lago di Cavedine, Sarche, Torbole, Riva del Garda. 100 km. Dice … sfido, con la bici elettrica! Ah si? Dico io. Provate gente, provate … poi mi sapete dire! La bici elettrica pesa 25 kg. Per il percorso di oggi ho consumato l’80 % della carica della batteria solo perché spingevo sui pedali, e come! Certo che se invece di utilizzare la modalità di aiuto elettrico minima (la scala è: eco, tour, sport, turbo) aprite i rubinetti, fate tanta fatica in meno, siete più veloci ma 100 km non li fate certo! Anche perché in pianura spesso io escludevo la batteria e facevo conto di pedalare con una una bici normale (da 15 Kg) con altri 15 di bagaglio, come mi capita spesso di avere sotto o pedali. Alimentazione: il citato cappuccino e brioche, un fruttino, una barretta, una banana, un quadretto di cioccolata, un caffè, una borraccia di acqua e sali. Questo il diario di viaggio nudo e crudo. Adesso alcune impressioni:

Lago di Cavedine. Sosta al sole al centro velico dell’amico Andrea Danielli. I “normali”: pastaciutta, risotto … ottimamente preparati da Andrea. Io no … io sono uno “sportivo vero” (mona!): solo un caffè. Ma si può?  Nella successiva tratta fino a Sarche, poesia pura: sole, colori, vento alle spalle, sono assolutamente solo. Nessuna auto, pochissime biciclette, orti con pomodori maturi e kiwi, qualche grappolo d’uva scampato alla vendemmia, rose rosse … e a fianco il fiume. Un paradiso ciclistico.

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Ceniga. Prima del ponte romano, una fontanella con rubinetto. Lui guarda la fontanella poi guarda me. Capisco che ha sete. Apro il rubinetto e mi ritraggo. Lui mi gratifica con un miao (è un ”grazie”) e sale sul bordo della fontana a dissetarsi. Due signore del posto assistono alla scena: questa sera sarà sul blog, dico loro, e consegno il mio biglietto da visita.

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Ciclabile a lago. Ora forte, 25 nodi almeno. Il vento fa parlare le onde e le fronde degli alberi. Vi sono ancora turisti. Alcuni in acqua, i più al sole. Molte le vele.

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La mia bici. Ah … dimenticavo: a sinistra un’auto d’epoca

Riva del Garda. Il mio tachimetro segna 97,5 km. Devo arrivare a 100. Giro su e giù per la cittadina, mi fermo ad ammirare la sfilata della auto d’epoca. 100! Ecco, posso andare a casa, cambiarmi e poi in Fraglia per verificare lo stato del pianoforte. Domani, dicevo, concerto. Sabato mattina presto riporto la bici a Trento (a pedali, che vi credete!?). Domenica con la mtb normale (non elettrica) a Bolzano per il Radtag, la giornata della bicicletta, con i colleghi della FIAB Trento.

Fine

Gooood biiiike everybody!

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SCOLARINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Settembre, 2016 @ 5:20 pm

 

Detto altrimenti: nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Comune per la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16-22 settembre 2016) …….                                            (post 2463)

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Raduno pre partenza

…. L’ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 3 – Scuola De Gaspari ha organizzato la partecipazione di alcune classi elementari alla giornata Eco-Orienteering. Si è trattato di questo: i più piccoli a piedi, i più grandi con le bici., un breve giro per le vie ciclabili in prossimità della scuola e poi tutti nei prati del parco della Albere per partecipare all’ Eco-Orienteering, gioco interattivo a tappe su temi ambientali, ecologici e storici. La scuola ha chiesto la collaborazione a Bici UISP – Unione Italiana Sport Per tutti, che a sua volta ha chiesto l’aiuto di FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta.

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Detto, fatto. Appuntamento alle 09,15 (noi quattro Fiabbini del Direttivo: Monika Giacomozzi, Francesco De Stefano, Roberto Fronza e il sottoscritto blogger), poco dopo i ragazzi. Quanti? Qualcuno mi ha detto 60. Io non li ho contati. Certo che la colonna era lunga … A “badarli” eravamo noi, alcuni maestri, un “genitorinbici”, altri a piedi.

Durante la (unica) tappa non ci sono state “fughe”. Il gruppo si è comportato bene, ognuno con il proprio helmet in testa,  in fila indiana, rispettoso dei segnali e delle istruzioni dei loro conduttori e si è presentato compatto all’arrivo. Lo stesso è valso per il ritorno, durante il quale abbiamo “attraversato” il gruppo dei più piccoli, appiedati (ho colto un loro “quanta invidia mi fanno!”).

Il significato dell’iniziativa. Ammirevole la Scuola e i suoi Maestri: organizzare, assumersi la responsabilità del tutto, seguire i ciclisti (in erba ma sempre ciclisti sono!), coordinare la varie velocità frenando i più veloci e incitando i più riflessivi … Ammirevole anche il comportamento degli automobilisti che pazientemente aspettavano il passaggio della “carovana del giro” senza dare segni di impazienza nei confronti nostri che – biciclette al traverso – bloccavamo il traffico.

Un auspicio? Che l’esempio sia seguito da tutte le scuole! E’ a questa età che si forma la persona, il cittadino, il ciclista!

Io non sono un espero “educatore” professionista, ma non ho potuto fare a meno di notare e apprezzare il modo convincente ma fermo (= equilibrato) con il quale i Maestri stivano i ragazzi: autorevolezza, non autorità! Bravi Maestri!

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Alle Albere, alle Albere!

Burro o cannoni? Si chiedeva l’economista Samuelson. Bicicletta e aria aperta o videogiochi al chiuso? Ci chiediamo noi. E la risposta è stata ed è ovvia: burro (niente cannoni, per carità!) e bicicletta all’aperto (dai co’ sti videogiochi! Un poco va bene ma poi quando è troppo è troppo) E via … l’aria nei capelli, il sole “addosso”. Già perché abbiamo avuto la fortuna di una bella giornata di sole incastonata fra altre un poco problematiche! La città alla velocità giusta: non a piedi che è troppo piano, non in auto che è troppo veloce.

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Come sto scrivendo? Come venivano scritti i “sermones” latini, ovvero brani scritti come si parla, come la lingua parlata. Capito, raga? Si, però voi nei vostri temi non scrivete “raga” bensì “ragazzi”, mi raccomando!

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UISP e FIAB al salutone finale!

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Al parco delle Albere poi il gruppone è stato raggiuto da ragazzi delle circoscrizioni di collina che erano scesi a piedi: un doppio “bravi!” a tutti loro!

Alla fine, s’era verso le 11,30, il gruppo di giovani animatori-istruttori UISP ha tenuto all’ Assemblea plenaria dei ragazzi un breve accenno sull’importanza di vivere la bicicletta, sotto i diversi aspetti. Quindi qualche minuto di musica e di ballo in comune.

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download-1E FIAB Trento c’era, come ci sarà domani mattina per il Giretto d’Italia a contare i ciclisti che entrano in città dalle 07,30 alle 09,30; come ci sarà domenica 25 settembre a Bolzano per il Radtag, la giornata della bicicletta, con la città interamente interdetta alle auto; come ci sarà sempre per chi, cliccando in internet Fiab Trento, vorrà iscriversi al nostro gruppo già forte di oltre 225 pedalatori. Dai, joint us, unisciti a noi, iscriviti alla Fiab!

FIAB che, forte di 225 associati, con 50 di essi ha partecipato – vincendolo – al Cicloconcorso Trentino indetto dalla Provincia Autonoma di Trento per la stagione ciclistica 2916. Questi i numeri: partecipanti, 50 – Km totali percorsi 74.479 per una media di km 1.489 a testa. 

Altro elogio della bicicletta, anzi, tanti altri, li trovate scorrendo i miei post. Chiudo con una richiesta ai Maestri che erano con noi: per favore, se ho commesso qualche errore o omissione, scrivetemi all’indirizzo mail riccardo.lucatti@hotmail.it, che correggerò ed integrerò ! E poi, per favore, le vostre foto, i vostri nomi, quello del vostro dirigente, le vostre classi, i nomi dei genitori presenti, e mi raccomando: commemtate il post con i vostri interventi. Ciò detto, aggiungo  solo

Goooood Biiike everybody!

P.S.: 1) un grazie alla Polizia Municipale presente alla Albere. 2) Le foto che pubblico potranno essere sostituite da altre migliori. Queste le ho scattate io, di fretta, con il telefonino, non sono di grande qualità: I apologize, me ne scuso.

 

 

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