MARCELLO FARINA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2017 @ 10:26 pmDetto altrimenti: Don Marcello Farina    (post 2662)
Vedi post precedente (ma, su Marcello, anche tanti altri post!). Venivo da un Evento Restart Trentino, Associazione Culturale nella quale si esalta il libero e coraggioso pensiero e il pensare di ognuno per un futuro migliore (ecco il cambiamento): libertà , coraggio, cambiamento.
Infatti in ogni “sistema” ogni tanto conviene “cambiare”: occhi nuovi che vedano ciò che ormai altri sono solo capaci di guardare; menti diverse per sostituire comportamenti logori, come quel tappeto al quale ci si è abituati al punto che lo accettiamo così com’è, mal ridotto, tanto è parte di noi … e non ci poniamo nemmeno  il problema della sua sostituzione … Ma per cambiare occorre essere liberi ed avere il coraggio di provarci – almeno – a smuovere radicate incrostazioni di vecchi poteri diffusi, sclerotiche oligarchie del pensiero indifferenti alla libera espressione popolare, ipocritamente tese al miglioramento di un sistema democratico imperfetto per sua natura ma che di quelle imperfezioni si nutrono …
Poi a Messa, non ad una qualunque, ma alla prima del “ritorno†di Marcello quale celebrante a Trento città . Una volta era in Duomo, e lo riempiva. Oggi, nella piccola chiesetta della SS. Trinità a fianco del Liceo Prati (tutti i sabati alle 18,30) si entrava a stento. Ora che si sparge la voce occorrerà andare una mezzorata prima, per dirla con il Commissario Montalbano!
Marcello era visibilmente emozionato. Noi commossi (e felici!).
Marcello, la fede è una continua ricerca, una relazione fra te e … la fede, appunto (Papa Francesco: “La Verità è relazione”). Marcello: fra le tentazioni del demonio a Gesù che aveva digiunato H24 per 40 gg, la peggiore è la tentazione del potere. Ma, prosegue, esistono anche “tentazioni buone†come il farsi tentare dal desiderio di raggiungere la FEDE (se non proprio la FEDE, almeno la fede), la tenerezza, l’attenzione verso l’Altro, la libertà (dai condizionamenti: “Schiavi tormentati dalle tre M: il Momento, le Mutevoli opinioni, le Mode”, scriveva Nietzsche, ma questa l’ho inserita io!)
La libertà . Uno dei punti fermi anche del programma Restart, libertà che non vuol dire “fare ciò che si vuole†bensì “poter scegliere fra diverse soluzioni e vedere realizzata la propria sceltaâ€. Vicino a me il giornalista RAI scrittore Alberto Folgheraiter. Io lo conosco e questo è normale, data la sua notorietà . Scambiamo poche parole: lui è molto amico da sempre di Marcello e questo è una garanzia in più, se mai ce ne fosse stato bisogno. Sono lusingato nel riscontrare che per lui non sono un nome del tutto sconosciuto. Chissà se riuscirò a parlargli di Restart. Dice che legge i miei post: se legge questo spero che mi telefoni (335 5487516).
(Alberto, nel frattempo ti puoi leggere nel mio post n. 1745 del 14 novembre 2014 Â “Louis Brunelli a Vezzano”).
Salutiamo Marcello che ci regala una copia della poesia che ci ha appena letto. Probabilmente parte per il suo paese natio, Balbido-il Paese Dipinto (Giudicarie Esteriori) per via dei suoi murales, paese dove ogni domenica mattina alle 10,00 dice Messa. Un mio amico, presente con la moglie a Restart la mattina e a Messa il pomeriggio, dice: “Oggi ho respirato ossigeno due volte”. Io pure: ascoltare Marcello è nutrimento per lo spirito, un passo in più verso la vera Fede, una iniezione di umanità , di comprensione, di speranza. Grazie, Marcello, bentornato! Good restart to you too …
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RESTART TRENTINO – 2° EVENTO: COMUNICAZIONE PARITARIA UOMO E DONNA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2017 @ 5:39 am
Detto altrimenti: … dopo l’inaugurazione del 4 febbraio, in prossimità della Festa della Donna dell’8 marzo    (post 2661)
COMUNICATO STAMPA RESTART
Inizia
“La parità di genere è una realtà che ci arricchisce e da cui è impossibile prescindere†(cit. Presidente Mattarella)
Quando i generi si completano. Essi esaltano talenti e differenze: il risultato è sempre sorprendente ed influenza le Persone, la Comunità e la Storia.- La Festa della donna. Oggi ci piace festeggiarla così, come conquista di parità non solo per le donne, ma per i generi e per la collettività .
- La Costituzione italiana. Oggi ci piace festeggiarla così, ricordandola là dove esalta il principio di parità interpretato con una legge sulla doppia preferenza di genere – già in vigore in Italia per le ordinarie – che chiarisce un equilibrio naturale: 50% di donne e uomini in lista e due preferenze di genere diverso.
- La nascita dei laboratori generativi (quella che una volta altri chiamavano scuola politica). Oggi vogliamo inaugurarli così, con un metodo partecipato e dialogico di coinvolgimento e di costruzione delle nuove tendenze.
Quattro messaggi importanti che l’Associazione Culturale RESTART TRENTINO per prima pone alla riflessione collettiva, oltre i personalismi, oltre le rendite di posizioni, oltre le lobby, oltre il mono genere: fine della politica top down, torna la Partecipazione delle Persone!
Finisce
Restart, Trentino? Riparte il Trentino? Restart, Trentino! Riparti, Trentino! Con un argomento al mese!
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Oggi, 4 marzo, ci siamo ritrovati come previsto. La sala era piena. Ottimo successo della formula, ottima la qualità dei contributi emersi, bene le nuove adesioni. Potete leggere dell’evento su fb Restart Trentino e su twitter restart.trentino.
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Dice … ma tu, blogger, non dici nulla? Ok, raga, scialla, calma, datemi il tempo. Dunque … (lo so che non si inizia una frase con “dunque” ma volevo vedere se voi lo sapevate) … Io sarei anche – anzi lo sono – il Presidente di Restart e volete che non vi dica nulla? Eccomi a voi.
Qualche giorno fa sono stato ad una adunata formalmente “politica”, di un partito: uno che parlava, tutti seduti ad ascoltare e poi ad applaudire. Informazione unidirezionale. L’uditorio? Cervello a massa, mani che sorridono: clap, clap, clap. Applausi perché … perché l’oratore diceva di aver fatto tutto bene, di fare tutto bene, che avrebbe fatto tutto bene: “Basta con le divisioni, basta con le diversità … stiamo uniti (attorno al suo pensiero, ovviamente)”. Clap, clap, clap.
Oggi in Restart: tavoli di lavoro attorno ai quali tutti hanno preso la parola.
Libertà by Giorgio Gaber:
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche avere un’opinione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.
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Oggi in Restart uno dei presenti mi ha chiesto: “Ma voi … voi volete che la gente vi si avvicini?” No, ho risposto, noi vogliamo che la gente “si avvicini alle proprie idee”, ovvero si formi un’idea, la esponga con coraggio, liberamente, combatta per essa. Quel tale ha replicato: “Perchè?” Perché, ho risposto, perché in assenza di persone pensanti ci troveremo di fronte ad una sola persona pensante, pensante per tutti. Ha insistito: “Ma voi … fate politica?” Si, ho risposto, nel senso greco, ovvero come “azione di polloi, di molti”, il cui contrario è idios, “individuale”, da cui l’italiano “idiota” ovvero colui che c’è lui e basta, che non si confronta, che non interagisce, che non dialoga, che vola alto (troppo, n.d.r.), che ha sempre ragione, che lui ipse dixit … che andate da lui che vi dice come pensare, che…ppalle! (n.d.r.).
Il clima Restart: Â meteo inizialmente incerto, poi pioggia, ma dentro la Casa del Vino della Vallagarina in quel di ISERA, patria del Marzemino (Mozart, Don Giovanni: “Versa il vino, eccellente Marzemino”) non ci pioveva anzi, poi ci abbiamo anche fatto pranzo alla romana. Ottimamente. Andateci per credere. Dice … ma il clima della riunione? Appassionatamente rilassante, vario, ricco e arricchente.
Quanti eravamo in Restart? Tanti, altro dirvi non vo’ anche perché potrei indicare la “presenza media” visto che una base è rimasta per tutta la durata dell’evento, ed altri arrivavano mentre qualcuno usciva (comunque non vi erano sedie vuote, n.d.r.).
L’età anagrafica dei partecipanti Restart? Da 20 anni in su. La mia la conoscete. Dice … ma tu sei un seventy! Si … vabbè, ma seventy … seventeen … non stiamo a spaccà er capello, come dicono a Roma …
Dice: insomma, blogger, una giornata particolare la tua. No, dico io, una mattinata particolarissima. Poi di corsa a Trento al concerto di Edoardo Bruni e poi di corsa alla Messa di Don Marcello Farina. Nella panca a fianco a me, Alberto Folgheraiter (giornalista RAI, scrittore) v. post successivo.
Prossimo evento Restart: una 24h ai primi di aprile. Vi dirò per tempo.
Good restarting everybody!
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FIAB TRENTO 2017: A PEDALI “FUORI PORTAâ€!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2017 @ 5:01 pmDetto altrimenti: Calendario escursioni FIAB 2017Â Â Â Â (post 2660)
Spring in coming, la primavera è in arrivo e allora … pronti, al posto … Fiab!  In bicicletta, naturalmente! Dice … ma se stiamo ancora sciando … Ok evvabbè, ancora per poco (purtroppo, n.d.r.), ma noi ci consoliamo presto. Infatti con i primi caldi, ripartiamo con la nostra FIAB, FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA, Trento branch – Noi, Amici della bici in città , ambito nel quale promuoviamo la cultura del “pedalare urbano”. Scrivo “promuoviamo†perché ICH BIN EIN FIABINER! Noi, Amici della bici fuori città , per fare cultura, natura, turismo, amicizie e buona salute a pedali! Ecco il programma escursioni 2017.2017-03-03 – VOLANTINO ESCURSIONI FIAB – TRENTO
 Joint us, unitevi a noi, iscrivetevi alla FIAB!
Qui a fianco, nel riquadro “cerca nel sito”, cliccate “fiab” e potrete leggere molti resoconti sulle nostre uscite
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TODO MODO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2017 @ 7:00 amDetto altrimenti: Todo mundo ….        (post 2659)
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Amarcord Todo Modo, mi ricordo il film drammatico italiano del 1976 diretto da Elio Petri ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia: “ Todo modo para buscar la voluntad divinaâ€, spiega nel film, citando Ignazio di Loyola, l’Aldo Moro interpretato da Gian Maria Volonté. Todo modo ieri. E oggi? Oggi Todo modo para buscar la ruina del mundo … tutto il modo per mandare a ramengo il mondo … todo mundo!
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Globalizzazione si anzi no, Quando un capo d’abbigliamento costa 10 e te lo vendono a 100 (dieci volte tanto) perché è firmato (!?), si inserisce il cinese che te lo propone a 20. Dice … ma è taroccato! No, quando mai! Sono quegli stessi che lo fabbricano qui da noi a 10 che sono andati a fabbricarlo in Cina a 1 per poi offrirtelo a 20 (venti volte tanto!): la moltiplicazione (laica) dei pani (per loro) e dei pesci (noi, che abbocchiamo)! Delocalizzare, gente, delocalizzare verso i paesi ove i diritti dei lavoratori e gli apparati fiscali sono un optional!
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Una tragedia americana, libro di Theodore Dreiser. La tragedia americana, la politica di Trump: all’armi, all’armi, grida! Riprende la corsa agli armamenti! Eh già , lo sa bene lui come se ne uscirono gli USA grande depressione del 1929. Richiamo qui un passaggio del mio post dell’8 bebbraio 2013 “Le crisi economiche negli ultimi 150 anniâ€: “Prendono campo le teorie Keynesiane. Il Presidente Roosevelt inaugura il New deal, la “spesa in disavanzo†e crea opportunità di lavoro. Lo stato diventa imprenditore. Il new deal dà fiducia ma l’uscita dalla crisi avviene grazie al riarmo che crea piena occupazioneâ€. Armi usate nella seconda guerra mondiale …
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E qui in Italia? Be’ … noi abbiamo pesanti zavorre, mollando le quali il Paese prenderebbe il volo: l’evasione fiscale, il lavoro nero, la corruzione, la burocrazia, l’incapacità di conservare e vendere (come prodotto turistico) i tesori d’arte, di cultura e di natura sui quali siamo seduti … Ma tant’è … E poi è anche un fatto culturale, nel senso che pratichiamo la politica-mestiere-strapagato, alias la politica-poltroneesofà , alias  la politica-del-presente, quella che si muove per l’interesse (elettorale o rielettorale!) del presente. Ma non basta. Infatti facciamo crescere i giovani-del-presente†che ormai cercano (quando ancora lo cercano!) un lavoro purchè sia (quando lo trovano!), giovani costretti ad accettare tutto per sopravvivere, ben prima di essere maturi, anzi, così maturi non diventeranno mai. La dura fatica dall’alba al tramonto in un call center è la migliore polizia immaginabile: tiene a freno il singolo e frena lo sviluppo della ragione.
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Dice … evvabbè … ma tu, piccolo blogger, che vorresti mai fare? Io? Per carità , io sono solo una piccola goccia che cade in un oceano. Ma si sa, anche l’oceano è formato da tante gocce, ed allora … hai visto mai? Una goccia oggi, una domani … gutta cavat lapidem” E poi … ricordate quella favola del gran visir il quale, volendo ricompensare un suddito fedele, accettò di pagarlo con del grano nella misura che quel suddito gli aveva richiesto? Non riuscì a trovare la quantità di grano sufficiente in tutto il suo regno! Infatti quel suddito, ponendogli davanti una scacchiera per il gioco della dama, gli aveva chiesto un chicco di grano nel primo quadretto e quindi il doppio (cioè due chicchi) nel secondo quadretto e così via, di doppio in doppio. Provate voi a calcolare il totale! (La risposta nei commenti a questo post).
Traduco: se ognuno di noi convince due persone, e così via … Proviamo ad andare a Marostica a vedere se quella grande scacchiera potrà mai contenere tutti!
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ASSOCIAZIONE CULTURALE RESTART TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2017 @ 6:08 amDetto altrimenti: … Trentino? Comincia da te stesso, Riccardo (mi sono detto …) (post 2658)
 Da VIP a V.I.P.(Vecchietto In Pensione)
Abituato com’ero ad un vita di lavoro, con l’età della pensione avrei potuto dedicarmi all’ozio in italiano: il dolce far nulla. E invece … ho scoperto l’ozio in latino, una lingua che definiva positivamente i due valori: il nec otium” (l’essere dedicati al lavoro-dovere) e l’ otium (il dedicarsi volontariamente ai propri interessi). Ed ecco che ho iniziato a vivere l’ ozio  in latino, ovvero come “spazio per ulteriormente fareâ€, “tempo disponibile per pensare, per creare ancoraâ€. E questo mi ha salvato da una sensazione sgradevole: quella di sentirmi un po’ emarginato – data l’età – rispetto a chi era invece ancora in piena attività creativa.
(Qui mi soccorre Nietzsche, che affermava che si lavora per soddisfare bisogni, fino a quando si lavora per soddisfare il bisogno di … lavorare! Forse era successo così anche a me così …)
Come prima cosa, mi sono reso disponibile per la Politica, ma non per una “politica macchina†(le lettere maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso, n.d.r.), nella quale tutto (il pensiero) è organizzato e tu sei solo un operaio alla catena di montaggio, bensì per una Politica innovativa, Liberamente, Autonomamente e Coraggiosamente Pensante. Infatti ho sempre rifiutato, in me come pure nelle persone di cui nella mia vita lavorativa avevo la responsabilità , di accettare e praticare la “cultura della macchinaâ€, la quale impegna, in coloro che la subiscono, solo forze (fisiche e) mentali di basso livello, cultura questa che non sprona chi la subisce a “portarsi avantiâ€. Coerentemente ho anche rifiutato la politica (le lettere maiuscole etc. … v. sopra) nella quale tutti parlano ma
- nessuno ha voglia di ascoltare (gli Altri)
- nessuno ha voglia di capire (gli Altri)
- nessuno ha voglia di fare (per gli Altri)
- nessuno a voglia di imparare (dagli Altri)
- nessuno a voglia di dire (realmente qualcosa di concreto agli Altri ).
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Ma non mi è bastato. Infatti  mi sono detto: Riccardo, cerca di ripartire, devi ripartire, concretamente. Ed ecco la mia adesione a  Restart, l’Associazione Culturale Restart Trentino, culturale nel senso  che è “politica†solo nel significato latino (non partitica), quando “politica†era un aggettivo che si accompagnava a “tecnèâ€, capacità tecnica (di pensiero e di azione) per il governo della polis, ovvero “capacità politica”: “politica”, un aggettivo che noi moderni abbiamo sostantivato e che quindi utilizziamo da solo: “p/Politica” e basta (molti con la “p”  minuscola, pochi con la “P” maiuscola!)
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Auto-intervista (diciamoci la verità : tanto spesso le interviste sono preconcordate! Ed allora, tanto vale …)
1) Restart è una tua creatura? 2) Si fa politica in Restart? 3) Restart è per i giovani?
 1) No, Restart non è una mia creatura. Mi hanno solo chiesto di presiederla. 2) In Restart non si fa politica (partitica), semmai si fa Politica (le lettere maiuscole etc. … v. sopra), nel senso di sollecitare il contributo positivo di ogni Persona e non dell’oratore di turno. 3) Si, soprattutto per i giovani, per aiutarli attraverso un confronto inter-generazionale.
Per i giovani con un Presidente “seventy†e non seventeen?
Restart mi ha fatto un grande regalo, quello di farmi sentire di nuovo in piena azione, con lo stesso entusiasmo creativo che avevo quando ero giovane anche anagraficamente, creativo di un progetto di idee, libero di pensare, coraggioso nell’esprimere le mie idee per il cambiamento. Ecco, libertà , coraggio, cambiamento, qualità  che tutti noi vogliamo siano il motore dei giovani. E poi, sai che in Olanda esistono istituzioni per la trasmissione ai giovani dell’esperienza di coloro che come me sono diversamente giovani? Infine: se ci fosse un giovane che volesse fare l’ “apprendista Vicepresidente” di Restart, si faccia avanti: lo facciamo crescere, lo prepariamo per un ruolo portante in Associazione. Nel frattempo, sarebbe un inutile spreco buttare alle ortiche la nostra esperienza maturata.
Ma come “funziona†Restart?
Un evento al mese; due ore nella mattinata di un sabato; un argomento all’ordine del giorno (i primi temi sono: a) 4 marzo 2017, il rapporto fra uomo e donna alla luce dei tre concetti di libertà , coraggio, cambiamento; b) aprile 2017, il lavoro. Tavoli intergenerazionali per la libera espressione da parte di ognuno; sintesi finale. Insomma, ognuno è “doverosamente” libero di pensare, di esprimersi, di comunicare, di partecipare sin dall’inizio alla costruzione del Bene Comune inteso come un quid alla cui realizzazione ognuno – nessuno escluso – ha contribuito sin dall’inizio in prima persona: in Restart solo contributi positivi e nessuna conferenza frontale, quindi!
Il prossimo evento Restart?
Guarda la locandina qui a fianco.
Per partecipare, occorre essere Associati? E per Associarsi, come si fa?
1) No, tutti sono ben accetti. 2) Per associarsi (al costo di €10,00) basta inviare una mail a info@restart.trentino.it.
Ma … alla fine? La conclusione?
Be’ … alla fine … aperitivo di bollicine e salatini!
Firmato Riccardo (ove “Firmato” non è il mio cognome: infatti non vorrei essere frainteso come accadde a quel “Firmato Diaz”), vostro blogger di fiducia  e Presidente di Restart.
COMUNICATO STAMPA RESTART
All’indomani della sentenza della Corte di Appello di Trento che riconosce il legame tra i figli ed il padre non biologico, ed alla vigilia della festa della donna, Restart Trentino dà inizio  al “laboratorio generativo” (quella che un tempo chiamavano “scuola politicaâ€) e dà appuntamento ad Isera per parlare di comunicazione paritaria fra uomo e donna.
Sabato 4 marzo ore 10, alla Casa del Vino di Isera, Restart Trentino darà avvio al “laboratorio generativo”  che non nasce nei partiti o dai partiti (ecco il cambiamento) ma sarà espressione diretta della società attuale. Un luogo di autoformazione e auto-informazione, aperto a tutti, ove non ci sono maestri ed allievi in posizione frontale ma ove tutti si confrontano dialogicamente.
Più interazione  e meno lezione: vi saranno infatti dei facilitatori esperti in gestione di gruppi di lavoro orizzontali. Perché il sapere, come il saper essere e il saper fare, avviene in primis con l’interazione dal basso: un luogo dell’educÄ•re (cioè del “trarre fuori”, “tirar fuori”, “tirar fuori ciò che sta dentro”) ove tutti potranno esprimere liberamente il proprio punto di vista.
Trattasi di un laboratorio generativo che affronterà temi d’attualità , senza timori, (con coraggio) perché se ai confini dell’Italia è permesso attuare il “fine vita†anche agli Italiani, non è non parlandone che potremmo trovare una via d’uscita al problema.
All’indomani della citata sentenza della Corte di Appello di Trento, Restart si occuperà di comunicazione paritaria tra uomo e donna. Non darà giudizi in merito, secondo la consueta dicotomia giusto-sbagliato o bianco-nero, ma si vorrà comprendere la portata della sentenza all’interno di una società che sta evolvendo ad una velocità ben superiore di quella della politica che la dovrebbe governare.
A cadenza periodica, i temi più rilevanti della nostra società saranno affrontati da Restart insieme alla gente, i Trentini, fuori da ogni “palazzo”, in un luogo aperto ove condividere pensieri, idee, percorsi. Ci incontriamo sabato 4 marzo alle ore 10.00 e fino alle ore 12,00, alla casa del Vino di Isera (Piazza San Vincenzo, 1). Ingresso libero e gratuito. La cittadinanza è cordialmente invitata.
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NON ULTIMI …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2017 @ 7:10 amDetto altrimenti: … in Italia ad avere una legge sulla parità di genere: IL COMITATO NON ULTIMI compie un anno! (post 2657)
- “La nostra prima domanda quando si tratta di valutare un libro erudito: sa danzare?
- Â E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da chi non poteva udire la musica.
- Io potrei credere solo a un dio che sappia danzare.
- Il mio piede ha bisogno del ritmo, della danza.
- Ho imparato a danzare: da allora mi lascio volare.
- Ho imparato a volare: da allora non voglio aspettare di venire spinto, per mettermi in moto.
- Chi si avvicina alla propria meta, lui danza.â€
Ieri – vicini alla nostra meta – abbiamo danzato, tanti, insieme. Abbiamo improvvisato un flash mob, ci siamo ritrovati a danzare, spontaneamente. E danzando abbiamo liberato la nostra energia, la nostra voglia-di, il nostro diritto-a, il nostro esserci-per! Erano presenti oltre ai  membri e associati del Comitato Non Ultimi ed esponenti di diverse aree politiche, anche amici di Restart Trentino, della Fiab, dell’Associazione Accademia delle Muse, dell’Associazionismo in genere, della cultura, etc..
A insaputa di molti avevamo un filosofo, il “nostro†filosofo, Friedrich Nietzsche (1844, nato 100 anni esatti prima di me – morto nel 1900, io ancora speriamo che me la cavo per qualche anno!), che mi piace definire il filosofo della danza (e di molto altro ancora), l’autore delle massime con le quali ho iniziato questo post. Ma Nietzsche non era solo, c’era anche un suo collega insieme a noi, Emmanuel Levinas (1906-1995), il filosofo del Volto: “ … il Volto dell’Altro ti guarda, si aspetta una risposta da te …†L’Altro, anzi, le Altre: tutte le donne, tutte coloro che si aspettano che in Trentino sia approvata una legge, la legge sulla parità di genere, ultima provincia italiana ad averla. E guardano in faccia te, legislatore trentino … dai … una buona volta: sfata quell’accusa di appartenere a partiti poltroesofà … perchè questa dicono essere la vera ragione dei 5000 emendamenti con i quali stai cercando di affossare la discussione della legge …
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Eravamo all’interno del Palazzo delle Albere a Trento, Musica e Danza intervallate da tanti nostri brevi interventi, uomini e Donne insieme per una battaglia di civiltà , di equità , risarcitoria. Ho il testo dei nostri due, di mia moglie e mio:
Maria Teresa:
Sottolineare le differenze implica sempre una scala di valutazione. “I have a dream†: come non si deve parlare di razze umane, bensì di RAZZA UMANA, così non è opportuno considerare uomini e donne in due categorie distinte, ma parlare piuttosto di PERSONE, ciascuna con caratteristiche proprie, individuali, uniche. Non devono più esserci persone che sentono sprofondare la propria voce dentro silenzi … o che percepiscono i pensieri dell’altra persona come un posto buio in cui è difficile entrare … o che si trovano a liberare un sospiro che non si erano accorte di aver trattenuto… Non più! Il cambiamento è incontenibile, come l’ottimismo delle nuove gemme dopo un inverno cupo!
Il vostro blogger Riccardo:
Nella Storia. Donna: Despina, Domina, padrona … strano modo di chiamare la Donna nell’antica Grecia e Roma: infatti padrona … senza diritto di voto! Un caso per tutti, la cosiddetta Repubblica Ateniese del Principe Pericle: nessun diritto politico a inabili alla guerra; agli stranieri; agli schiavi; fino ad una certa data ai marinai e naturalmente alle donne! Ma i Principi, si sa, da sempre la democrazia non è il loro mestiere. In Italia. Il non-voto alle donne, l’adulterio solo al femminile, il matrimonio riparatore, il delitto d’onore, il marito “capo†della famiglia: un percorso ad ostacoli contro l’ipocrisia superati i quali abbiamo escogitato altri vincoli, quali la limitazione di fatto alla vita politica; uno stipendio inferiore; la lettera di dimissioni firmata in bianco. Nel lessico. Bello-brutto; buono-cattivo; alto-basso; dolce-amaro; luce-ombra; bene-male; uomo-donna … Dice taluno: “Vedete? E’ nella natura delle cose!†In Trentino siamo costretti a chiedere una legge per raggiungere una parità sancita nella Costituzione. Ultimi in Italia? Quasi … davvero una bella testimonianza di utilizzo della nostra Autonomia!
L’8 marzo “loro†iniziano la discussione in aula. Vedremo: faranno la  Festa della Donna o ancora una volta tenteranno di fare la festa alla Donna?
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VENEZIA – TORINO IN BICICLETTA: VEN-TO!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2017 @ 10:58 pmDetto altrimenti: se po’ fa’ … basta molto meno del costo di un solo F35 … (post 2656)
(Da comunicato Fiab)
 Sabato 25 febbraio alle ore 17,30 in via Malpaga, 17 – Sala S.O.S.A.T.Â
FIAB TRENTO, FEDERAZIONE ITALIANA AMICIÂ DELLA BICICLETTA
vi invita alla presentazione del filmato-diapositive dal titolo
 “Ven-To … e non soloâ€.
Un percorso in bicicletta di 845 Km lungo quella ciclovia del Po che presto diverrà la più famosa ciclabile di tutto il Nord Italia. Il viaggio è stato realizzato dal nostro socio Fabio Martorano assieme ai suoi tre amici biker Emilio Governo, Luigi Leveghi, Guido Brisighella. Essi hanno voluto sperimentare “sul campo†il progetto ciclo viario Ven-To che presto collegherà tutta la Pianura Padana da est a ovest, da Venezia a Torino, sfruttando l’asse del fiume PO. Un viaggio lungo e straordinario ma che per loro è risultato ancora impervio, difficile e pericoloso essendo ancora un tracciato ipotetico e quindi privo di collegamenti ciclabili in molti suoi punti. Grazie alla traccia GPS del Politecnico di Milano essi hanno potuto orientarsi superando ostacoli e sommità arginali, risaie, strade in disuso, svincoli stradali, vie e ponti e viadotti ad alto scorrimento. E tante le difficoltà anche per superare gli intricati estuari fluviali nel grande fiume.
Ma c’è di più: i 4 amici hanno voluto immaginarsi una possibile futura prosecuzione del progetto Ven-To fino in cima alla sorgente del fiume Po. Pertanto, superato Torino, hanno proseguito il viaggio terminandolo a Pian del Re, a quota mt. 2.200. Un’avventura !!!
La serata offrirà a tutti gli appassionati l’opportunità di conoscere nei dettagli il progetto Ven-To e di capire che esso apre di fatto le porte a un vasto scenario di opportunità di sviluppo di nuove iniziative turistiche ecosostenibili che daranno impulso al rilancio economico della zona. Si calcola che presto molte centinaia di migliaia di cicloturisti percorreranno questa ciclovia. Una manna dal Cielo per le 12.000 aziende agricole locali site nei pressi di Ven-to e per le 300 attività ricettive o per le 2000 piccole aziende commerciali già presenti lungo il tracciato. Almeno 2.500 i nuovi posti di lavoro.
Ven-To infatti conta oltre 1300 siti di grande pregio storico, culturale, architettonico, naturalistico, religioso e perché no … anche gastronomico. Inoltre almeno 350 Km si snoderanno tra aree naturali e boschive protette da parchi regionali di prim’ordine per la gioia dei naturalisti. E che dire delle vaste aree verdi dedite alle coltivazioni …
Ven-To dunque deve essere visto come “un filo di collana le cui perle sono i tanti patrimoni della nostra cultura presenti lungo tutto il suo percorsoâ€.
NUOVO SITO WEB: www.fiab-trento.it – POSTA ELETTRONICA: info@fiab-trento.it cell.328-4691683 – POSTA ELETTRONICA PER TESSERAMENTI: tesseramento@fiab-trento.it
Che aspetti? Joint us, unisciti a noi! Blogger Riccardo (ICH BIN EIN FIABINER!)
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CAPORALATO IN CAMPAGNA E IN CITTA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2017 @ 10:45 amDetto altrimenti: combatterlo? Ma dai, che se po’ fa’ … se po’ fa’ … si può fare, basta volere!  (Post 2655).
Hai una pizzeria. Dall’ammontare delle fatture della lavanderia che lava le tovaglie del tuo locale, la Guardia di Finanza può dedurre il volume di affari. Ed allora, compariamo il volume del prodotto agricolo (ad esempio: pomodori) con il totale della manodopera impiegata. Solo per indicare un possibile sistema di controllo. Ma ve ne sono anche molti altri. In questi giorni (finalmente) al problema del caporalato (agricolo) si sta dando finalmente la dovuta centralità .
Ma … al caporalato urbano? A cosa mi riferisco? Ecco qui: ci sono città italiane nelle quali operano da anni intere “fabbriche in neroâ€. In nero? Conosco casi del genere: un addetto tecnico specializzato, orario dalle 12,00 alle 22,00 sette giorni su sette. Una settimana di riposo in estate, una in invero. Retribuzione tutta in nero.
In entrambi i casi: cui prodest? Chi ci guadagna? Lavoro nero = sfruttamento dei lavoratori = evasione fiscale = anche una sorta di “ammortizzatore socialeâ€. Ammortizzatore sociale? Si, provate a pensare alla famiglia di quel tecnico specializzato: se non avesse quell’introito, che farebbe?
Dice … magari quella persona è un esodato, magari sta versando contributi volontari per arrivare alla pensione … e tu, caro blogger, vuoi toglierli tutto questo? Vedi bene che il problema sei tu, non chi si avvale di lavoratori “in neroâ€, che invece è quasi un benefattore!
Dico: ah … vabbè … ho capito … scusate, non lo faccio più … promesso.
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STEFANIA NEONATO: PIANISTA, FORTEPIANISTA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Febbraio, 2017 @ 7:43 amDetto altrimenti: anteprima di un concerto    (post 2654)
Il Tibet incontra l’Occidente
“Et la lune descend sur le temple qui fuit”
Raga … scialla, ragazzi …vcalma: non ho certo la pretesa di cavarmela con così poco, con una foto-notizia! Infatti questa è solo un’anteprima … ma intanto segnate l’appuntamento sulla vostra agenda
STEFANIA NEONATO
CONCERTO PER PIANO SOLO – 11 MARZO 2017 ORE 20,30 SALA CONFERENZE CARITRO VIA CALEPINA, 1 – TRENTO
Ingresso libero su prenotazione telefonando al 338 4449323
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Stefania – figlia d’arte, il papà era pianista – si è diplomata in pianoforte al Conservatorio Bonporti di Trento, e poi … poi, quanta strada ha fatto! Oggi Stefania è docente alla Musikhochschule di Stoccarda, famosissima Scuola Superiore Musicale. E questa è una (purtroppo non rara) particolarità , quella di essere un “cervello italiano fuggito†ovvero “migrato†verso lidi stranieri. Ma questa è un’altra storia. Figlia d’arte, dicevo, anche per via materna: anche mamma Mirma suona strumenti. Non musicali bensì “cartaceiâ€: i libri. Infatti io sono collega dell’amica blogger Mirna, che potete leggere a apprezzare nel suo blog “Tra un libro e l’altro†già “Un libro al giorno†http://www.trentoblog.it/mirnamoretti/. I libri, strumenti particolari con i quali Mirna suscita in chi la segue altrettante emozioni. Ma anche questa è un’altra storia
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IL MESTIERE (perenne) DELLA POLITICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Febbraio, 2017 @ 5:55 amDetto altrimenti: e invece no, invece varietas delectat            (post 2653)
Cambiare piace, ogni varietà (ci) stuzzica … insomma: un inno alla bellezza del cambiamento. Sessant’anni fa. S’era alle prime avvisaglie “italiane†che al nostro “posto fisso perenne†si contrapponeva – oltre oceano – la prassi di cambiare spesso lavoro. Ricordo che ero ragazzo. Mio fratello maggiore (tra noi c’erano poi solo due anni di differenza, ma lui a scuola lottava per il posto di “primo della classeâ€; io invece “speriamo che me la cavo”, ed era un abisso!) mi fratello maggiore dicevo (anzi, scrivevo) proseguiva: si, infatti negli USA esistono molte più possibilità di lavoro che da noi e il cambiare spesso lavoro è considerato un arricchimento della personalità e della professionalità , mentre da noi qui in Italia ciò che premia è la fedeltà al tuo posto, l’anzianità di (quello stesso, immutabile) servizio. E poi da noi guai ad avere avuto – durante la carriera – una caduta, uno “stop”! Guai. Da loro no, al contrario avere avuto e avere superato un momento negativo della carriera contribuisce a far valutare positivamente la persona. Ma no … dicevo io all’epoca, quanto sbagliano loro!
E invece no, loro avevano ragione … avevano ragione  loro, gli USA men. L’ho constatato sulla mia pelle, ma questa è un’altra storia. Oggi poi, pensando ad un nostro mestiere particolare, “il mestiere della politica†(hai visto mai che Ermanno Olmi abbia voglia di farvi un secondo film, dopo quello “delle armiâ€) mi è venuta a galla una riflessione: chi lavora sempre o anche solo molto nell’ambito di un’unica professione, mantiene quasi del tutto invariate le proprie opinioni generali sui fatti della vita: nella sua testa queste opinioni si fanno sempre più rigide, sempre più tiranniche. E noi tutti sappiamo bene che “solo uno stolto non cambia mai opinioneâ€. E per costoro l’angolo visuale, il punto di vista resta sempre lo stesso. Per di più spesso sbagliato.
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Un aneddoto-barzelletta, di quelli che castigat ridendo mores. Una grande società . Il (Gran) Capo Contabile, re anzi tiranno assoluto dei numeri e dei bilanci, ogni mattina entra in ufficio, si asside sulla sua poltrona-trono dalla quale domina la schiera dei propri sudditi contabili, apre un cassettino della scrivania come se aprisse un tabernacolo, vi getta lo sguardo, richiude ed inizia a “governare†i bilanci. Così, immancabilmente, inderogabilmente, identicamente per 40 anni. Poi un giorno va in pensione. La mattina seguente il trono è vuoto. I sudditi, guardandosi in faccia un con l’altro per farsi coraggio, lentamente e timidamente si avvicinano a quella sorta di altare della contabilità . Il più ardimentoso aggira quello che sembra ormai essere diventato un monumento funebre, apre “quel†cassetto e vi getta lo sguardo. All’interno un foglio con una sola frase “â€Dare†a sinistra, “Avere†a destra. Ecco, credo che per certi nostri politici possa accadere lo stesso troppo spesso: il ragionamento che sta alla base di molte loro decisioni non è sempre molto profondo, complesso, bensì è basato su considerazioni semplici, banali, quale quella, ad esempio, di non fare cadere anzitempo il governo che sennò non maturiamo il vitalizio.
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C’è poi un secondo aspetto da considerare. Un giorno “un amico mi disse” (e qui ho copiato da Tiziano Terzani): il tale politico molto importante tanti anni fa mi invitò a candidarmi. Avevo 23 anni. Ringraziai e risposi no grazie, o almeno non ancora: prima voglio costruirmi un mestiere mio, una posizione di lavoro nella società . Dopo potrei anche accettare di fare “anche†politica. Ma se mi ci dedicassi ora, anima e corpo, ne diventerei schiavo, schiavo del bisogno di non perdere quell’unico mestiere, quell’unico posto da e di lavoro e – così condizionato – non sarei libero di operare per il bene della collettività .
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Fine
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