INVASIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2014 @ 6:43 am

Detto altrimenti: diritto e morale, oggi troppo distanti fra di loro (post 1440)

Un gruppetto di persone, non ostacolato dai commessi, ha interrotto i lavori del Consiglio Provinciale della Provincia Autonoma di Trento, in segno di protesta contro i super emolumenti della politica. Il fatto è contra legem, contro lo jus, cioè “ingiusta” e rappresenta una violazione della legge. L’erogazione degli emolumenti contestati invece è “secundum jus”, secondo la legge, legale, cioè “giusta”.

A Bolzano analoga protesta, questa però in piazza, scatenata dal fatto che un parlamentare locale ha inserito far i propri rimborsi spese l’acquisto di un vibratore! Vibratore … ovvero la goccia che fa traboccare il vaso …

La discriminazione degli Ebrei secondo le leggi razziste (razziali) fu “giusta”, cioè secundum jus, cioè legale. Mi direte: “Il paragone è un po’ forte, fuori luogo …” No amici, così almeno ci capiamo.

Ora, è pur vero che una cosa è la morale ed altra il diritto (sic, il filosofo austrico del diritto Hans Kelsen), ma la prima deve permeare di sé il secondo. Un famoso sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, stava assegnando le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero notare che la legge prevedeva criteri di assegnazione diversi. Rispose. “Io assegno le case, voi andate a modificare la legge”.

Ciò che distingue la nostra razza (quella unica, quella umana) dalle altre (quelle animali) non è tanto la “ragione” quanto la “morale”.

De jure còndito, secondo al legge vigente; de jure condendo, secondo la legge che dovrebbe e deve essere emanata …

Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum”, Orazio (poeta latino, 65-8 a.C.). C’è una misura nelle cose, un limite oltre il quale non può più esistere l’accettabile, il giusto, il corretto …

Erodoto, storico greco di “qualche” anno fa, nelle sue Storie fu il primo a ricercare la causa e gli effetti di ogni evento. La causa della protesta? L’abuso di potere, il senso di onnipotenza, di impunità, l’immoralità di un sistema … L’effetto della protesta? La punizione dei colpevoli (che comunque esistono!) e la revisione della legge.

Da Roma giunge notizia che saranno vendite all’asta moltissime “auto blu” e che saranno rivisti al basso i super stipendi dei manager pubblici. Mi auguro che tale revisione riguardi anche i super burocrati e – in ogni caso – anche i super cumuli.

La Terra e Marte. I Terrestri ed i Marziali. I Terrestri che faticano ad arrivare a … metà mese; i Marziani che si acquistano un vibratore con i denari pubblici. I Terrestri che anelano ad un anche minimo aumento di stipendio; i Marziani che affermano “Che volete che siano poche decine di euro in più nella busta paga del lavoratore” (firmato: tale Squinzi). I Terrestri che vanno in pensione a 67 anni; i Marziani che ci vanno a 50. I terrestri che non hanno né lavoro né pensione; i Marziani che ne hanno a cumuli. I Terrestri che non hanno futuro; i Marziani che hanno per sé e per le loro prossime generazioni.

Ma … tutto ciò … quo usque tandem? Fino a quando? La politica moralizzi se stessa, altrimenti sarà travolta dall’antipolitica. La Rivoluzione non è la causa dell’abbattimento dei sistemi politici, ma la conseguenza dell’auto distruzione dei sistemi politici. Historia docet … ce lo insegna la Storia e ce lo ricorda Paolo Mieli nel suo recente, interessante libro “I conti con la Storia – Per capire il nostro tempo” (Rizzoli).

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LA CARICA DEI 100 E LA “SCARICA” DEGLI F 35

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2014 @ 8:24 pm

Detto altrimenti: vos pudeat! (post 1439)

Vos pudeat!  Vos pudeat, voi, quei 100  franchi tiratori che dopo avere impallinato Prodi, oggi hanno impallinato le Donne.
Eh già … volete agire senza vincolo di mandato. E va bene. Ma poi … volete anche agire senza metterci la faccia, senza avere il coraggio delle vostre azioni … e questo non mi sta bene. Per me .. io abolirei il voto segreto.
Dice … “Ma ca commo … vossia vorrebbe che nautri masculi lasciassimo il nostro posto alle fimmine? Quando mai?! A casa hanno a stari ahh, commogliate (composte) …” Ah, ho capito, vabbè …se le cose stanno così …

Vos pudeat…! Vos pudeat, voi, voi  che volete acquistare gli F 35! E ve lo dice una persona che ha fatto il militare. Per una notizia cattiva (quella sopra) una buona: si inizia a discutere della riduzione dell’investimento nei cacciabombardieri F35. Era ora! Costosissimi ed inutili strumenti di guerra, pieni di difetti, spreco inopportuno di denaro.
Dice … “Ma la difesa del territorio li richiede!”. Dico: “Ma quale difesa? Quella idrogeologica a noi serve, e non si fa con i cacciabombardieri!”

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PRIMAVERA ANDIAMO, E’ TEMPO DI VOTARE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2014 @ 6:52 am

Detto altrimenti: mi pare di cogliere un comune denominatore … (post 1438)

Tempo di Assemblee: politiche, sindacali, di associazioni sportive …

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Anteprima

Mi trovavo in Germania per imparare la lingua. Tanti anni fa, nel 1982, ricordate? Vincemmo i mondiali di calcio proprio contro di loro! Loro ebbero un cambio di governo. Chiesi: “Cosa ne pensate?”. Mi risposero sorpresi: “Per giudicare aspettiamo i risultati”. La cosa mi stupì, e mi accorsi che il mio stupore derivava dal fatto che noi Italiani eravamo stati abituati a valutare i nuovi governi non a posteriori dai risultati, ma a priori dai programmi, che pure ci vogliono …

Fine dell’anteprima

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Non voglio entrare nei settori politici e sindacali, rispetto ai quali mi limito ad una osservazione: mi pare che molte di quelle Assemblee, celebrate sulla base di documenti  troppo simili fra di loro (il politichese va bene per tutte le tesi!), lunghissimi, che solo pochi hanno letto e di cui pochissimi ascolteranno la rilettura in Assemblea, siano solo riti formali per poi servire in tavola un “cibo già precotto”. Che si tratti, insomma, di luoghi dove “pochi informano molti” ma dove “non si vive un momento di vera, democratica e costruttiva  comunicazione”, cioè di communis actio, cioè di azione e riflessione comune. A mio sommesso avviso invece le tesi congressuali dovrebbero sforzarsi di essere brevi, incisive e soprattutto “diverse” fra di loro, altrimenti non si tratta di confronto, di sana contrapposizione, di fruttuosa “gara al meglio”  senza risultati preconsordati a tavolino, ma solo di noiosi, inutili e dispendiosi riti formali.

Mi soffermo invece al settore sportivo. Io partecipo a due di queste associazioni. In una – ciclistica, la FIAB,  Federazione Italiana Amici della Bicicletta – è stato presentato il nuovo Statuto significativamente e democraticamente aggiornato ed il programma di attività annuale. Poi mi si è chiesta l’adesione. Ho aderito con convinzione.

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In altra – velica – in occasione del rinnovo della Presidenza e del Direttivo, taluno mi ha contattato così, semplicemente e semplicisticamente. “dai, votami …”, senza alcuna indicazione se non quella che “occorre cambiare”. Ed io, di fronte a questo deserto di programmazione e di motivazione, darò il mio voto a chi “ha comunque fatto qualcosa”, cioè al Direttivo ed al Presidente uscente, dal quale peraltro non mi è giunta alcuna “sollecitazione elettorale”. In altre parole,  non mi è rimasto che sostenere chi comunque “ha fatto” piuttosto che  chi mi contatta solo all’ultimo minuto, per di più  senza prospettare nessuna grande nuova idea. In ogni caso, a elezioni avvenute, continuerò a fornire lealmente ogni possibile collaborazione al Direttivo che risuterà eletto, ed al quale mi permetterò di suggerire, per il futuro, di convocare un’Assemblea pre-elettorale in  preparazione del prossimo rinnovo del Direttivo.

P.S.: nuove grandi idee? Eccole: … che l’ente pubblico capisca che nei confronti di  questo circolo velico deve “cambiare passo”, deve cioè ricercare uno sponsor di grandissima fama (tipo Prada), con il quale – ad esempio – co-organizzare il Film Festival Internazionale della Navigazione a Vela (ho pronto io un pre studio di fattibilità) e una Scuola Superiore (Internazionale) di Perfezionamento Velico Classe Crociera a metà fra i Glenans francesi e Caprera. Ecco, io sarei disponibile, chiunque vinca le elezioni, a contribuire alla realizzazione di queste mie idee.

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ESPULSI DAL PARTITO, IN MODO FORMALE O SOSTANZIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Marzo, 2014 @ 8:16 am

Detto altrimenti: o così o così … ovvero “Chi non la pensa come me, fuori!” (post 1437)

Josif Brodskij

Pensiero Unico. Josif Brodskij, premio Nobel russo per la letteratura, poeta e scrittore saggista, innamorato di Venezia (dove è sepolto), nella introduzione al suo libro “Il canto del pendolo”, all’interno di una prolusione a studenti universitari, raccomanda ai giovani di diffidare del pensiero unico, delle volontà uniformi, dei bilanci bene assestati, delle votazioni all’unanimità, degli eserciti compatti … se non altro perché all’interno dei grandi numeri è più facile che statisticamente si annidi il Male. Di fronte al Male, poi, invita gli studenti a non scoraggiarsi, perché il Male dedica solo parte del proprio tempo a nuocere agli altri, mentre il debole dedica alla propria difesa ogni sua energia, per cui è possibile che a trionfare sia il Bene.

Nel recente passato ci si riconduceva alle ideologie. Di sinistra e di destra. Successivamente lo scenario si è “arricchito” all’esterno, di ali estreme, e, all’interno, di centro sinistra, di centro e di centro destra. Infine, dalle alture di Genova Nervi, la calata dei Grillini, paragonabile per certi aspetti alle invasioni barbariche negli spazi lasciati liberi dalla decadenza dell’impero dei partiti tradizionali.

E noi oggi ci troviamo fra due estremi: fra il “Pensiero Troppo Unico” e il “Pensiero Troppo Multiplo”.

L’analisi critica del Pensiero Troppo Unico è abbastanza semplice (Grillo docet): sembra di essere tornati al pensiero stalinista o hitleriano: il pensiero deve diventare “cieca fede” nel pensiero del Capo, il quale ha affermato “io sono per una dittatura morbida, la mia”. Più chiaro di così …

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Più complesso è il ragionamento sui confini del “Pensiero Troppo Multiplo”, ad esempio all’interno di uno stesso partito che ancora cerca di essere concretamente democratico. Qui si verificano due situazioni:

1) in alcuni casi, viene dato ampio spazio alla esposizione delle varie tesi, si vota, si raggiunge una maggioranza, ma poi la minoranza “sconfitta” non sostiene la decisione raggiunta dalla maggioranza;

2) in altri casi, si assiste alla passerella del Pensiero Precostituito dalla maggioranza, alla minoranza interna -. che pure legittimamente esiste – non viene lasciato spazio, le votazioni sono “precostituite”.

Ecco, “a me mi” viene in mente la Democrazia di Pericle in Atene, da me più volte citata (chi ne vuole sapere di più legga “Il mondo di Atene” di Luciano Canfora; “I conti con la Storia” di Paolo Mieli; “Le origini del fascismo in Italia” – Lezioni di Harward, di Gaetano Salvemini). In Atene, città stato imperialista, si gestivano circa 250.000 sudditi. Il diritto di voto era riservato a circa 30.000 cittadini. Alle Assemblee si recavano in circa 5.000. Prendevano la parola in dieci. Decideva uno solo.

Ma io, io cosa propongo, cosa osservo? Innanzi tutti dedico la mia attenzione solo ai partiti “intermedi”, cioè a quelli in cui non vige il “Pensiero Troppo Unico”. All’interno di questi mi permetto di sotto porre all’attenzione delle lettrici e dei lettori un’unica sottolineatura: nelle riunioni assembleari, nei dibattiti, a parlare sono innanzi tutti i “big”, nel senso che “forniscono informazione” alla platea. Alla fine, se ti sei prenotato, potrai (forse) essere chiamato ad esporre il tuo pensiero solo dopo, molto dopo, quando, verso la fine della mattinata o del pomeriggio, la platea è composta da cinque o dieci eroici “resistenti”, ben che vada. Quindi, solo “informazione dai big ai molti ascoltatori non big”, e non “comunicazione fra tutti, big e non big”. “Non big”, che sono estromessi dal sistema comunicativo, cioè “espulsi di fatto”.

Cosa propongo? Che nei convegni dei Partiti (ovviamente diversi da quelli a Pensiero Troppo Unico!), sia stabilito che a parlare siano big e “non big” alternati fra di loro: un “big”, un “non big”;, un “big”, un “non big”;etc..

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…POLITICI D’ORO E CITTADINI DI STAGNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2014 @ 3:53 pm

Detto altrimenti: nostri “regionali” (ed altri) oggi alla trasmissione di Massimo Giletti (post 1436)

Mauro Minniti (BZ, 55 anni): “dopo 20 anni di politica, mi viene preliquidato tot (€1,3 milioni di euro, n.d.r.) ma mi viene ridotto l’esborso futuro per cui la finanza pubblica ci guadagna” (ah … vabbè, se le cose stanno così …. n..d.r.)

Presidente Regione TAA-PAT, Rossi: “Abbiamo chiesto una consulenza legale per esaminare la possibile cancellazione dei cosiddetti diritti acquisiti; abbiamo eliminato le pensioni; abbiamo istituito un fondi sul quale fare affluire le rinunce volontarie. Seguirà una nuova legge”.

Uno spettatore 55 enne: “Ho lavorato per 35 anni, ultimo stipendio da dirigente €3.500. Poi la mia società ha chiuso. Ora, se io lavoro come giardiniere a 1000 euro al mese, la pensione (che riceverò a 67 anni) sarà calcolata dall’INPS sui 1000 euro ed io perderò 400.000 euro di miei contributi versati. Quindi ora o lavoro in nero o apro una (finta, n.d.r.) partita IVA con i relativi costi di 5000 euro l’anno.

Un altro spettatore: i parlamentari sono tassati al 19% – Gli “altri” al 39%.

Un altro spettatore: i parlamentari residenti a Roma ricevono la “diaria” per “lavoro fuori sede” (!?).

Politici d’oro … ma insomma … di chi è la colpa? Ve lo dico io: di tale Pericle che nel 450 a. C. ha introdotto (in Atene)  lo stipendio per i politici. Ecco di chi è la colpa!

E oggi … anzi, per il domani, che fare? Be’ io direi che occorre trovare il modo secondo il quale nessuno possa decidere il proprio stipendio!

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PISTE SOLO CICLABILI, CON LA PISTA PEDONALE A LATO, MA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2014 @ 3:49 pm

Detto altrimenti: spesso sono i ciclisti ad essere indisciplinati, ma anche i pedoni … (post 1435)

Oggi, 9 marzo 2014, ho iniziato la mia annuale  “stagione a pedali”. Pochi km, sulle ciclabili fra Riva del Garda e Torbole. Avrei voluto andare verso nord, verso Arco, Dro, etc. ma era troppo presto e spirava ancora un vento da nord molto forte (il “Sarca”) e come prima uscita non mi pareva di dovere affrontare una “salita”. Quindi mi sono limitato ad andare su e giù per la ciclabile costiera fra le due cittadine. Essa, nel tratto rivano, corre a fianco della pista pedonale. Ma non c’è stato verso: i pedoni indifferenti alle biciclette, sulla ciclabile. Per me è stato difficile “passare”, benchè suonassi continuamente e procedessi molto lentamente. In due occasioni ho dovuto “inchiodare” per non investore bimbi sfuggiti ai genitori. In un caso, per non impigliarmi in un guinzaglio lungo di un cagnotto.

L’estate scorsa avevo scritto una lettera al giornale locale, chiedendo che la Polizia Locale di Riva del Garda controllasse quelle piste. Fu risposto sullo stesso giornale che la circolazione era affidata all’autocontrollo degli utenti. Tuttavia successivamente qualche poliziotto locale una giratina ce la vidi fare. Ora che faccio? Riscrivo alla stampa? Vabbè, lo farò … ma soprattutto che qualcuno in Comune legga anche questo mio post … Nel frattempo mi concedo qualche osservazione:

  • A cosa è servito realizzare le due piste separate, ciclabile e pedonale?
  • Che dire dei ciclisti che percorrono la pedonale e dei pedoni che percorrono la ciclabile?
  • Che dire dei cittadini che letteralmente “ignorano” i cartelli, le prescrizioni, le norme, le regole? Sono piccole questioni, mi si dirà … ma questi comportamenti sono indice di una ben maggiore disponibilità alla violazione delle regole della civile conviveenza.

P.S.: anni fa, a  Monaco di Baviera per un congresso … la sera .. due passi con un collega. Inavvertitamente abbiamo “invaso” una pista ciclabile cittadina: siamo stati aspramente redarguiti da un ciclista e da un poliziotto … Un altro mondo! Non ce la faremo mai …

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CDV-COMUNITA DI VALLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2014 @ 8:23 am

Detto altrimenti: CDV – Comunità di Valle si o no? E se si, quali CDV? (post 1434)

Mi riallaccio all’intervento del Sindaco di Villa Rendena, Emanuele Bernardi, di cui a pag. 7 del Corriere del Trentino dell’8 marzo 2014, che fa una critica dettagliata all’attuale sistema delle CDV come segue:

1) non serve un ulteriore ente politico intermedio;
2) occorre valorizzare le gestioni associate;
3) informiamo le strutture pubbliche sul processo di “gestioni associate”;
4) stabiliamo scadenze e incentivi per le gestioni associate;
5) evitiamo di investire fondi per studi di settore, analisi etc.;
6) non appesantiamo l’apparato burocratico;
7) snelliamo il sistema della rappresentanza dei Comuni e delle Comunità nel Consiglio delle Autonomie.

Al che, io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature.

Bene ha fatto Dellai ad iniziare a chiamare la nostra Provincia con il nuovo nome di “Comunità” e a sostituire un sistema che non funzionava (i Comprensori) con uno nuovo (le CDV).

Male si fa a non farle gestire dai Sindaci. A  chi dice che esse devono avere una valenza politica, mi permetto di rispondere: e i Sindaci, non sono essi stessi espressione politica? Mi si replica che molti Sindaci sono espressione di Liste Civiche. Appunto, dico io, liste “civiche”, del “civis-cittadino”, cioè della “civitas-cittadinanza”, cioè “del cittadino della città”, cioè “della polis”, cioè “politiche” anche loro quindi, soprattutto in quanto spontaneamente politiche, portate cioè alla vittoria da chi vuole poter votare “la propria preferenza locale”. In realtà, localmente si ripropone lo stesso problema nazionale: preferenze si o no? Le liste civiche sono tendenziale espressione di una “preferenza diretta ” del cittadino. Le altre tendono ad essere espressioni calate dall’altro (non dall’alto, ma dall’altro, cioè dai partiti tradizionali).

Inoltre l’attuale sistema di “doppia votazione” (quella comunale e quella per le CDV) genera due guerre fratricide:

1) una prima guerra fra i cittadini che hanno votato e vinto alle “comunali” e i cittadini che hanno votato e vinto alle elezioni delle CDV;
2) una seconda guerra fra il peso specifico della percentuale (maggiore) dei votanti alle “comunali” e il peso specifico della percentuale (minore) dei votanti alle elezioni delle CDV.

A mio avviso occorre invece procedere con ordine ed esaminare in ordine cronologico:

1) Esaminare le ragioni, le motivazioni, le spiegazioni, le giustificazioni della creazione di “queste” CDV.
2) Le CDV stanno funzionando? Perché si/no?
3) Alla luce dei risultati, se non sia il caso di affidare la gestione delle CDV ai Sindaci.

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8 MARZO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Marzo, 2014 @ 3:51 pm

Detto altrimenti: 8 marzo (post 1433)

Luce mimosa, a illuminare il grigiore machilista

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Lo so … molte Donne pensano che il “dover” riservare ”un” giorno alla loro festa sia limitativo … che in fondo sia un segale negativo … ma, raga, scialla, calma … mica io la sto istituendo questa festa! Me la sono trovata, ed allora ne approfitto e la celebro.

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Mi piace cominciare da un vento (di idee) di caduta, uno di quei venti che letteralmente “cadono” dall’alto, che non provengono da una delle direzioni (piane) della rosa dei venti … Ve ne sono, sapete? Il Foen, ad esempio, vento che “cade”, caldo, dalle cime delle montagne verso la loro base, dalla parte opposta nella quale si è verificato il temporale o la nevicata. Cade, caldo, ad esempio dal Passo del Brennero, dopo che ha “scaricato” il freddo e l’umidità (pioggia o neve) sull’altro versante, indifferentemente da nord e da sud, verso Bolzano, Trento e Riva del Garda, oppure verso Innsbruck. Una sorta di Foen, un forte vento di caduta, talvolta spira anche sul Lago di Garda, dalla Valle del Ponale: in tre secondi, improvvisamente, da zero a quaranta nodi! Noi velisti lo sappiamo bene!

E il vento caldo dell’amore e dell’attenzione per le Donne spira da Papa Francesco, a beneficio dei credenti e dei non credenti, ma soprattutto a beneficio delle Donne, di tutte le Donne. Mi piace parlare della laicità di Papa Francesco, della sua coraggiosa e moderna analisi, della sua forza comunicativa, della sua credibilità ed audience internazionale … c’è chi (io stesso!) lo vedrebbe bene a capo di una Federazione di Stati (ad esempio, degli Stati Uniti d’Europa), perché il principio della ricerca del Bene Comune che egli propugna, dopo essere stato codificato quale principio laico dal re Hammurabi 2200 anno prima di Cristo; dopo essere diventato il centro della morale Cristiana; oggi dovrebbe essere assunto come Regola laica del Governo politico e sociale del mondo.

(dove ci hanno portato le ideologie comuniste e liberiste è sotto gli occhi di tutti)

Papa Francesco vuole interpretare la Chiesa maggiormente “al femminile”. La Chiesa in senso letterale – etimologico di ecclesia, “assemblea”. Assemblea quindi: ecco, anche quella parlamentare: il nostro Parlamento.

La nostra religione non “è” morale, bensì “ha” una morale. Ma allora … cosa mai cosa diceva Hammurabi? Semplicemente “Non fare agli Altri ciò che non vuoi sia fatto a te: fai agli Altri ciò che desideri sia fatto a te”. Gesù Cristo, 2.200 anni dopo, l’ha “copiato”. Ora .. il non credente dirà che si tratta di un sentimento-principio innato nella natura umana; il credente di qualcosa ispirato da Dio. A me va bene in ogni caso.

Gli Altri. Donne e uomini, indifferentemente.

Emmanuel Lèvinas, il filosofo del Volto, del Volto dell’Altro che ti guarda, ti interroga,m ssi aspetta una risposta da te, un aiuto, la tua comprensione, il Volto dell’Altro, uomo o donna, indifferentemente.

Ma l’uomo, nei secoli, è stato maschilista in modo palese o occulto, in modo dichiarato o ipocrita … pensate un po’: quando è stato abolito in Italia il “delitto d’onore” che praticamente prevedeva forti sconti di pena per l’omicidio della donna? Quando è stato abolito il reato penale di “adulterio femminile” previsto a carico della sola Donna? Secoli fa? No, raga, nel millennio scorso, solo che oggi siamo poco più che a cavallo dei due millenni … il che vuol forse dire …“poche decine di anni fa”? Si, proprio così, risposta esatta!

E allora, Festa della Donna come Festa della Verità, del Coraggio della verità, della Coerenza: gli Altri sono “tutti” gli Altri, non solo “tutti coloro che appartengono al genere maschile, anche se tutti, proprio tutti i maschi, però …”

Donna e Religione? Si, proprio così, sarebbe una bella conquista: Donne sacerdote sposate anche con non sacerdoti e Preti sposati anche con Donne non sacerdote. Perché no? A quando? Dai Papa Francesco, avanti tutta!

P.S.: un ricordo indelebile. Ero ragazzino (12 anni?). All’oratorio. Riunione con Padre L. (gesuita) che inizia: “Oggi parliamo delle ragazze”. Su alza uno di noi (Giovanni B.)  uno di quelli che erano sempre primi nella gara delle bandierine sul pannello murale ad indicare urbi et orbi chi faceva più fioretti, chi stava vioncendo la gara della fede … “Per me le ragazze sono tutte stupide”. Io, soli 12 anni, ho pensato: non è vero … e poi, è chiaro che è tutto preparato, se si aspettano che io mi alzi a contraddire, che io  mi alzi e dica “No, io ne conosco alcune che  … io so che …”. Se credono che io prenda la parola e  “mi scopra” … stanno freschi!

Come sono cambiati (in meglio!) i Gesuiti da Padre L.  a Papa Francesco!

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PENSIERINI – 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2014 @ 3:02 pm

Detto altrimenti. leggendo i giornali …. (post 1432 – 183/2014)

1 -Comunità di Valle trentine

Il Presidente Salvador Valandro

Isituite per sostituire i Comprensori “ che non funzionavano” pare che anch’esse non funzionino! O almeno, pare che non “siano messe in grado di funzionare”: così si lamenta il re sovrano (cantava de Andrè del Re Carlo – Martello – a cavallo), cioè il Presidente Salvador Valandro da Riva del Garda. In effetti ha ragione. Le premesse (assegnazione della maggior parte dei fondi già destinati ai Comuni) non sarebbero rispettate. Ma forse è proprio sulle premesse che occorre riflettere. Sono d’accordo i Sindaci a “farsi gestire” risorse ed iniziative da un Ente non governato da loro? Al riguardo “forse” l’errore è stato inziale e cioè far gestire le CDV da soggetti diversi dai Sindaci. Questa è una domanda che mi sono sempre posto: che male ci sarebbe stato infatti a stabilire che le CDV fossero gestite da una Assemblea dei Sindaci interessati? Dice … devono avere una valenza politica … Perché, dico io, i Sindaci non sono loro stessi espressione politica del territorio? Dice … ma i Sindaci espressione di Liste Civiche? Be’ dico io, anche quella è “polis”, cioè “politica”.

2 – Liquidazioni e “premi” alla politica locale (trentina)

Semplicemente immeritati, esagerati, fuori luogo, anti storici, inopportuni, iniqui, socialmente inaccettabili. Dice … ma lo prevede la legge … e allora cambiamola, questa legge, cribbio! E facciamone una che stabilisca una volta per tutte che nessuno possa legiferare in materia delle proprie retribuzioni! Via … oggi siamo all’assurdo!

3 – Quote rosa (italiane)

Battaglia? C’è chi dice “ma se io ho il posto in virtù della quota rosa, mi sento svilita … mi possono rinfacciare che già, ci sono arrivata, ma non per mio merito … ma grazie alla quota”. Ah, si? Ed allora ecco la soluzione: stabiliamo le quote azzurre, nel senso che la metà di …. deve essere ricoperta da maschietti.

4 – Riva del Garda

Da un anno è stato abolito il pur ottimo e apprezzato servizio della squadra nautica dei Carabinieri. La loro pilotina ferma, in porto, è stata lodevolmente manutenzionata dai Carabinieri addetti, per evitare che il non uso la potesse danneggiare. Il servizio è stato affidato alla Polizia di Stato, la quale, avendo già a disposizione gommoni e pilotina, si è ulteriormente dotata di due (costose) moto d’acqua (cosiddetti acquascooter). Ora, dopo un anno, è soppresso anche questo servizio. Quanto è costato il tutto a noi contribuenti? E poi, ora, chi controlla e soccorre nel Lago?

5 – Roma

Pare che il nostro Governatore emerito (“emerito” significa semplicemente “ex”, e lo dico per sgomberare il campo da ogni eventuale ironia derivante da una errata interpretazione del termine lessicale, n.d.r.) Lorenzo Dellai lavori ad una coalizione che ricomprenda anche il NCD di Alfano, “perché è importante staccarlo da FI”. Ok, ho capito, ma il tutto, alla fine, sarà una coalizione di centro, di centro destra o di centro sinistra?

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E’ STATO (L’ITALIA) FATTO DI NECESSITA’ E DI VIRTU’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2014 @ 6:57 am

Detto altrimenti: è stato fatto di necessità virtù (post 1431)

Giochi di parole, ma le parole sono pietre e con le pietre non si scherza. L’Italia, Stato al confine, per non essere messa al confino (dall’Europa, dal Mondo). Al confine fra il sistema delle ruberie; dei privilegi; delle caste; dei miei diritti acquisiti ma non dei tuoi; delle leggi si vabbè ma però; dello zompa chi può; del mondo nel quale c’è chi può e chi non può ed io può e tu no. Ecco, al confine fra tutto ciò e la denuncia di 60 persone per il disastro dell’ILVA; il processo ai Consiglieri Regionali di mezza (o di tutta) Italia; il ripensamento sulle super buonuscite ai politici; il tentativo di riordino delle priorità; etc. Ecco, si sta facendo di necessità virtù … che vi dicevo prima?

Già, le priorità. Ed uno pensa subito a quelle della spesa e degli investimenti, E invece no, ci sono altre priorità delle quali occorre ristabilire “l’ordine di priorità”: si, avete capito bene, un nuovo ordine di priorità delle priorità. Mi spiego con una per tutte: la nuova elencazione delle priorità fra i diversi diritti acquisti. Cioè, è più prioritario il diritto acquisito ad una pensione/stipendio  pubblica di 50.000 – 70.000 – 100.000 e più  euri (euri!) al mese (mese) o il reperimento dei fondi per dare una pensioncina anche minima ad un certo numero di esodati?

Mi fermo qui. Volevo solo impostare il problema: infatti occorre discernere fra i diritti acquisiti in base ad un concorso vinto, ad un contratto di lavoro, ad una legge ordinaria (statale, regionale o provinciale)  e i diritti acquisiti in base alla Costituzione, la quale tutela e garantisce lavoro, famiglia, futuro, dignità ad ogni persona. Quali sono prioritari? I diritti ai privilegi di alcuni o quelli alla dignità di tutti?

… O no?

P.S.: Dice … la “necessità” l’ho capita. Ma dove sta la virtù? Dove sta, dico io? Te lo dico subito. Sta nel fatto che piano piano la stiamo capendo che così non può più continuare. Ecco dove sta la nostra virtù, in questo iniziale “ravvedimento operoso”.

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