DIE TARTAR WUESTE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Gennaio, 2014 @ 7:42 pmDetto altrimenti: “ll deserto dei Tartariâ€, splendido romanzo di Dino Buzzati. Villa Buzzati, appena fuori Belluno, venendo verso Trento. L’ho visitata questa estate, durante il giro ciclistico Dobbiaco – Cortina – Sulla frana del Vajont – Belluno – Feltre. (post 1329 – 79/2014).
Dino Buzzati, 9 ottobre 1973, uno dei primi giornalisti recatisi sul posto della tragedia del Vajont (lui partiva da Milano). Dino Buzzati, ottimo scrittore. “Il deserto dei Tartari†… dal libro un film. Da leggere, da vedere, da capire.
Il deserto di fango, il nulla, quello che è rimasto dopo la frana del Vajont. Il deserto, il nulla, la paura del nulla, del vuoto, della mancanza di un futuro, quella che fa sperare nell’arrivo dei Tartari, del nemico, di qualcosa o di qualcuno, purchè sia. Ecco cosa mi viene in mente quando penso ai giovani senza lavoro, senza futuro, senza nemmeno più la forza, la volontà di cercare un lavoro. In cosa possono sperare? Cosa si augurano che accada? Ecco che non mi stancherò mai di insistere. se la Politica è “riordino delle priorità †e “ricerca del Bene Comune†… allora, rimettiamole in ordine queste priorità , ricerchiamolo, questo bene Comune!
Priorità . Ve ne sono alcune che possono aspettare, quali l’acquisto dei cacciabombardieri F35, il completamento del TAV.
Dice: ma tu sei un antimilitarista? No amici: provengo da una famiglia che “ha fatto il militareâ€, dal (minimo) grado di Maresciallo Maggiore del CC – mio babbo – a quello (nassimo) di generale di corpo d’Armata a quattro stelle di Comandante della FTASE – Forze Terrestri Alleate del Sud Europa – mio zio -. In mezzo ci sono stato io, classe 1944, Sotto Tenente di complemento della Brigata Alpina Tridentina, nel 1969.
Ma allora, direte voi, almeno … lo sarai un no-TAV? No, amici! Nemmeno questo! Infatti per anni sono stato amministratore di Società e GEIE pubblici e privati che si occupavano del traffico lungo l’asse del Brennero …
Ma allora, direte voi!? Allora ogni progetto, ogni investimento va ricollocato nel giusto ordine delle priorità . E per me la prima priorità è la soluzione del problema antropologico, e cioè che ognuno di noi si senta parte della stessa famiglia: oggi l’Italia, domani l’Europa, dopodomani il Mondo. Il secondo è il problema morale, e cioè la ricerca del Bene Comune. Ma … dice … all’atto pratico? All’atto pratico? Lavoro e Futuro, Futuro e Lavoro, all’interno di un Modello di Sviluppo aggiornato, cioè verificato ed eventualmente, se necessario (come pare, n.d.r.), cambiato.
Dice … Bene Comune? Ma se io ne perseguo uno diverso da quello di tanti altri, e così via … come fa ad essere “Comuneâ€?… Ok, raga, scialla, ragazzi, calma. Intendiamoci. Ognuno si scelga pure liberamente il “proprio tipo di Bene Comuneâ€: ma fate attenzione, il “mio” Bene Comune è legittimamente e moralmente perseguibile solo se non violenta il Bene Comune di ciascun’altra persona.
Un esempio? E’ lecito e morale che io desideri arricchirmi, a patto che il mio arricchimento non avvenga a scapito dell’impoverimento altrui, dello sfruttamento altrui, della sopraffazione altrui, sotto ogni profilo. Il mio “Bene†è “Comune†solo se coesiste con gli “altri†Beni Comuni, ad esempio con quelli di chi vuole un lavoro, vuole uscire dalla povertà , dalle guerre, etc.. Insomma, “comune” se coesiste con il Bene Comune di chi anela per un futuro di dignità .
E la Banca d’Italia oggi ci dice che il 10% della popolazione possiede il 49% della ricchezza nazionale (perCentuale in crescita da anni!); che il 16% della popolazione è a rschio povertà . E la Germani auspica – in generale – una patrimoniale sui grandi patrimoni (sic, TG3 delle ore 19,00 di oggi, di poco fa …).
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IN CHE MONDO, IN CHE PAESE VIVIAMO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Gennaio, 2014 @ 1:16 pmDetto altrimenti: proviamo a salire in piedi su di un banco, a guardare (e vedere) il mondo da un diverso punto di vista …sciacquiamoci il cervello, mettiamo la testa sotto un getto di acqua fresca, di montagna …almeno qui, in Trentino, che di fresca acqua montana ne abbiamo tanta … (post 1328)
Gli USA vogliono riprendere a crescere. Stampano moneta (4.000 miliardi di dollari dal 2009 ad oggi). Gli USA “ripartonoâ€, la liquidità aggiuntiva si riversa anche sul BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) anche sotto forme speculative. Che ora stanno scoppiando “in casa altrui” e i paesi del BRICS entrano in crisi e tendono a diventare i CF (Cinque Fragili) (la Repubblica odierna, pag. 12). Ma anche gli USA restano un po’ zoppi, nel senso che la crescita non può fondarsi solo su manovre monetarie. Domani Obama ci dirà qualcosa, mi auguro, su una ripresa (mondiale) fondata su una economia vera. Insomma, comunismo e liberismo puro hanno mostrato i loro fallimenti. E allora …
…allora, a quando una crescita fondato su un diverso modello di sviluppo, più equilibrato, molto meno finanziario, assolutamente morale, che conosca la forza, l’impeto, il coraggio, l’inventiva ma anche “il limite†(sic un sociologo argentino. v. nota 1).
E qui da noi? Noi voliamo più in basso … noi potremmo contare qualcosa solo quando si arriverà agli USE – United States of Europe, alias Etats Unis d’Europe. Nel frattempo, in Italia …
… in Italia un capo politico che ha avuto per anni una maggioranza bulgara e che non ha fatto le riforme, cerca di appropriarsi dell’avvio delle riforme che ora altri stanno cercando di varare;
 … in Italia si accusa “una certa parte della magistratura†di essere “comunistaâ€. Nel frattempo esiste un’ampia parte della Magistratura (personalmente non so se sia composta da comunisti e non comunisti), che scopre, indaga, reprime una serie infinita di malaffare pubblico e privato. Magistratura, speranza, ultima speranza, e la speranza, si sa, è ultima dea …
 … in Italia la magistratura sentenzia la decadenza del Sindaco di Salerno per incompatibilità ed altro. Incompatibilità stabilita da una legge dello Stato, valida ma non efficace perché non sanzionata.
… in Italia si “scopre†che il Presidente dell’INPS Signor Mastrapasqua, occupa contemporaneamente circa 10 poltrone di prestigio e remunerate e pare che da una o alcune di queste possa avere commesso alcuni reati;
… in Italia un ministro si dimette e i giornali “Il Governo lo ha difeso si/no” anzichè “esaminiamo qual è l’accusa dalla quale eventualmente avrebbe dovuto essere difeso”;
… in Italia chiodo scaccia chiodo, “calati iunco ca passa la china”, scandalo scaccia scandalo. Chi parla più dell’ILVA di Taranto? Non fa più notizia.  “Buona l’ultima!”
… in Italia si attaccano Autonomie Speciali che hanno dimostrato di sapersi bene governare (“Autonomia = aspirazione, volontà , capacità e partecipazione all’autogovernoâ€)…. bah, vedremo domani che succede …
… in Italia? Medice, cura te ispsum!
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(1): un sociologo argentino, tale Papa Francesco
COMUNITA’ DI VALLE SI O NO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Gennaio, 2014 @ 12:14 pmDetto altrimenti: dire si o no è solo un esercizio di politica. Invece … proviamo insieme a fare POLITICA, cioè, ad occuparci dei problemi reali della gente … (post 1327 – 57/2014)
Comunità di Valle. Si o no? Si se funzionano. E funzionano se agiscono da catalizzatori di gestioni intercomunali dei servizi pubblici locali. Orbene, ricordiamoci che in chimica “elemento catalizzatore†è un elemento che agevola la reazione, senza prendervi parte. Ecco che a mio sommesso avviso le CdV dovrebbero essere gestite dai Sindaci dei Comuni interessati, al fine di promuovere le gestioni intercomunali dei servizi, senza sostituirsi o sovrapporsi ai singoli Comuni.
Mi spiego con un esempio. Busa del Garda: ben prima dell’introduzione delle CdV sono state riunificate le tre polizie Locali (Riva, Arco, Nago-Torbole). Orbene, l’attuale Comunità di Valle potrebbe catalizzare la fusione dei tre sistemi comunali della sosta, oggi separati: un’unica centrale di telegestione e telecontrollo (io stesso ne dotai Riva di una già pronta per questo scopo), un unico servizio di assistenza tecnica, etc., rimanendo ogni comune libero di fissare tariffe e regole e di incassare gli introiti di propria competenza.
In tal senso la Provincia, tramite la Comunità di Valle, potrebbe incentivare (co-finanziare) l’operazione, come ha già fatto per le Polizie Locali.
E la nuova SpA intercomunale, in un secondo tempo potrebbe essere privatizzata in senso anglosassone, ovvero non ceduta all’imprenditore privato di turno, bensì con una cessione diffusa delle proprie azioni ai cittadini dei Comuni interessati. All’anglosassone, dicevo, mondo nel quale “privatizzare†si traduce con l’espressione “to go public†, andare verso il pubblico, verso i cittadini … a parte che …
… a parte che lo stesso sistema di gestione e tessera unica (e di azionariato popolare diffuso) per la sosta potrebbe essere allargato a livello provinciale, con vantaggi per l’utenza turistica e residenziale, miglioramento della qualità del servizio e rilevanti risparmi gestionali. Bolzano lo sta facendo …
E poi … pechè no?
Firmato: il vostro blogger, già Amministratore di Genova Parcheggi SpA e Presidente Amministratore Delegato APM Altogarda Parcheggi e Mobilità SpA e membro del Direttivo AIPARK (non Acipark), l’Associazione Nazionale di categoria dei gestori della Mobilità .
IN GITA ALL’ALPE DI RODENGO – RODENECKERALM
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Gennaio, 2014 @ 8:07 amDetto altrimenti: …in Sud Tirol  (post 1326 – 86/2014)
Organizzata da Monika. Da Rovereto, Trento, Lavis, Ora … eravamo quasi cinquanta sul pullman: in parte del Gruppo Accademia delle Muse; in parte dei Gruppi ciclistici FIAB e Bici Uisp; in parte “liberiâ€. La maggior parte già amici. Pochi altri amici da subito. Alcuni di noi c’erano già stati, altri no. Per me è la quarta volta.
In ogni caso l’emozione del luogo è forte!.
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A Trento alle 07,15, sosta per un caffè, Rio Pusteria, salitaccia in pullman, posteggio a quota 1650 a pagamento. Servizi igienici, a offerta libera. In auto, dal parcheggio si può proseguire, scendendo verso Ellen-S.Lorenzo-Brunico oppure verso Luson – Bressanone. Mi riprometto di rifare tutto il tour questa estate, con la mountain bike. Si comincia a camminare alle 10,15. Pista agevole, su neve battuta, km 5,5 per un dislivello di 300 metri, sino alla malga Rastner Huette (www.rastnerhuette.com), a 1930 metri l.m..
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Alcuni hanno le ciaspole e “tagliano†per neve fresca, La neve, asciutta, farinosa, sotto i doposci e gli scarponi “cantaâ€, “scrocchia†… una neve come quella di sti ani ….
La malga … molta gente è già dentro, c’è spazio per tutti. Gli interni sono in legno, ogni arredo è “spontaneamente studiatoâ€, niente di posticcio, tuttavia. La scelta dei cibi, ampia. Il servizio, veloce. Altrettanto la presentazione del conto. L’organizzazione perfetta. Ogni tavolo ha un numero, I camerieri hanno il loro computerino per le ordinazioni che sono trasmesse direttamente in cucina … non ci sono tempi morti né errori di sorta. Il prezzo? Con 17 euro mangiate e bevete bene, il che è apprezzabilissimo, soprattutto in un rifugio nel quale i viveri sono portati con la motoslitta (prenotabile per chi volesse soggiornare alcuni giorni e quindi avesse problemi nel trasporto dei bagagli, o pe chi avesse problemi di deambulazione).
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Dice … ma ti hanno pagato? Tutta questa reclame!? No, amici, questo non è un “servi†a pagamento. Scrivo tutto ciò per invogliare i “nostri†malgari trentini a fare un salto qui, una visita per “vedere come si faâ€â€¦
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Verso sud, il Sass Putia, la Plose, in lontananza, da sinistra a destra, la Vigolana, la Paganella, il Brenta. A nord tante montagne cariche di neve, più vicine, a me sconosciute.
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Ma soprattutto, la dolcezza dei pendii di neve, lisci, uniformi, arrotondati, di un bianco immacolato, solcati qua e là da una traccia di ciaspole, incastonati da boschetti, arricchiti da pochi e ben conservati fienili … paesaggio da favola, da film di cartoni animati di Walt Disney, tanto è perfetto rispetto a qualsiasi aspettativa.
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Mascotte della gita? Mia nipotina Sara, tre anni e tre mesi, spesso slitta-trasportata da papà Daniele …
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POLITICA E SPA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Gennaio, 2014 @ 6:44 amDetto altrimenti: qualche analogia c’è .. (post 1325 – 75/2014)
Ho spesso citato la Siemens tedesca, esaltandone aspetti positivi. Oggi ne sottolineo uno negativo. Una SpA del gruppo tedesco, in Italia- Ogni mese i big di Monaco venivano a discutere i nostri report. Un dirigente tedesco a capo di una delle direzioni affidatemi, si occupava di tale materia. Si chiamava Klage, che i tedesco significa “lamentoâ€. Ma non era colpa sua …
Arrivano da Monaco  i big. Contestano parzialmente il risultato. Klage interviene: in loro presenza aumenta qua, diminuisce là .. insomma, alla fine il risultato era di loro gradimento. Sarebbero tornati a Monaco, alla casa madre, a mostrare ai loro capi che le società il cui controllo era affidato alla loro responsabilità , andavano bene. Bene. Tutto è bene quel che finisce bene. Tutti a cena in uno dei migliori ristoranti di Milano!
Ricordo che io ero stupito di questo modo di fare. “Aggiustare†un consuntivo, a mio avviso sarebbe stato possibile solo se alcune somme dei calcoli fossero state sbagliate, se si fosse sbagliato ad imputare costi e ricavi, non spostando arbitrariamente cifre … Le correzioni, a mio avviso, sarebbero state possibili solo su un preventivo, attraverso nuove azioni di vendita, riduzione dei futuri costi, etc.
Ecco, talvolta la politica nazionale mi pare un po’ sullo stesso binario: tolgo qua, aggiungo là … ma non vedo le azioni correttive del preventivo. non vedo nuovi progetti, nuovo modo di affrontare la realtà . Ognuno difende la sua bandiera di sempre con richieste generiche: rilanciare l’industria, difendere i salari, garantire il welfare, etc..
Sto esagerando’ Sono ingeneroso? No, amici io sono un Kelseniano: il mio “amico†filosofo del diritto austriaco Hans Kelsen, affermava: “Per verificare una vostra tesi, spingetela alle estreme conseguenze ed esaminate i risultati alla quale vi condurrebbe. poi, all’atto pratico, ridimensionatevi … ma intanto avete capito dove andrete a parareâ€. Ho virgoletatto, ma non si tratta di una traduzione letterale …
Ora basta. Mi vesto e vado a fare una camminata nella neve all’Alpe di Rodengo (Alto Adige).
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SLAVINA IN PAGANELLA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2014 @ 9:59 pmDetto altrimenti: prudenza, prudenza … (post 1324)
Oggi, sabato, giornata di sole, Cima Paganella. Neve buona in alta quota, tanta. Tanta neve, tanta gente. Verso sud la visione del Lago di Garda. Iniziate a scendere verso Andalo. Dopo pochi metri, la tentazione: a sinistra, verso sud, si aprirebbe il passaggio fuori pista per raggiungere l’arrivo delle seggiovie in zona “S. Antonioâ€. Io mi sono solo fermato a guadare alcune persone che avevano iniziato la traversata. Ho visto uno sciatore che si è letteralmente lanciato al loro inseguimento, probabilmente per avvertirle del pericolo. Poi niente più. Rientro a casa. mi telefona un amico con il quale avevo fatto alcune discese: “Sai, abbiamo fatto la traversata … davanti a noi una slavina, tre persone investite, un elicottero che cercava …â€
Speriamo bene, penso e dico. Dico … e dire che negli anni recenti abbiamo avuto due morti, in Paganella, sempre per “piccoli, brevi†fuoripista, per “piccole†slavine. Basta poco. Il fuori pista si fa in primavera, quando il fondo del manto nevoso si è assestato, quando la mneve  fa la crosta, meglio se poi su questa crosta c’è anche un palmo di fresca, non di più. Ma farlo ora, dopo nevicate abbondanti e recenti, in giornate di fortissima escursione termica (da -6 a + 6 in poche ore!) con vento forte da nord … farlo nei versanti sottovemto …  che sono i versanti particolarmente pericolosi … è veramente rischioso. La bella giornata di sole non inganni, non elimina il pericolo. E poi, sciatori fuori pista non ci si improvvisa. A nulla valgono i cartelli, gli avvisi, i caschi … se dentro non ci sono teste pensanti.
Che dire? Speriamo bene. Domani sapremo.
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PRIORITA’ DI SPESA E DI INVESTIMENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2014 @ 5:40 pmDetto altrimenti. plaudo al Governo, ma … (post 1323)
Plaudo al governo quando sento che le somme recuperate dalla lotta all’evasione fiscale saranno destinate a ridurre il cuneo fiscale. Plaudo ma.
Ma cosa, direte voi? Mi spiego. A mio avviso le diverse esigenze di spesa e di investimento devono concorrere tutte, nessuna esclusa, a comporre l’elenco delle priorità . Mi spiego meglio. A mio sommesso avviso non parrebbe condivisibile che si destinino prioritariamente e “a prescindere†risorse a certi settori (ad esempio: cacciabombardieri F35, TAV) e poi (poi) si rediga l’elenco delle priorità “altreâ€. Io invece la vedrei così: occorre elencare
• tutti (tutti) i fabbisogni finanziari di spesa e di investimento, anche quelli a lungo termine eventualmente già programmati;
• tutte (tutte) le forme di copertura finanziaria (spending review; lotta all’evasione fiscale; introiti fiscali, etc,).
Ciò fatto, occorre definire qual è l’ordine aggiornato delle priorità . Un esempio? I terremotati dell’Aquila, gli alluvionati della Sardegna e del Modenese … si aspettano i loro denari, cioè i denari dello Stato, per potere ripartire. Questi denari – non ancora versati loro – non sono di una entità “terza†di uno Stato “terzoâ€, ma di una entità della quale quelle persone sono parte componente integrante e viva. Quei soldi sono denari loro. Quindi sono denari dovuti. Mi spiego: se in una famiglia, la mamma di ammala di una malattia che richiede cure costosissime, ben al di là delle risorse della mamma stessa, che fa la famiglia? Fa … che tutti concorrono – e subito – a contribuire a quel fabbisogno. Orbene, in una famiglia, secondo voi è prioritario curare la mamma o cambiare l’auto con una più veloce (il TAV)? Curare la mamma o comperare un nuovo costoso fucile da caccia per il papà (F 35)?
“Burro o cannoni” … direbbe l’economista Paul Samuelson …
Ecco cosa intendo dire quando affermo che il sistema delle “gestioni separate†si scontra con l’esigenza della Politica di definire l’elenco aggiornato delle Priorità . E la Politica, si sa, deve innanzi tutto fare queste due “coseâ€: stabilire le Giuste Priorità ; realizzare il Bene Comune (le lettere maiuscole non sono usare a caso …)
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HISTORIA MAGISTRA VITAE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2014 @ 4:17 pmDetto altrimenti: la Storia ci è Maestra di vita , ma noi “scolari†siamo distratti e non impariamo nulla. (post 1322)
Repubblica Marinara di Genova (“la Superbaâ€).
1 – Arrivano i messaggeri di Federico Barbarossa.
2 – Chiedono un atto formale di riconoscimento dell’autorità imperiale,
3 – Accordato.
4 – Ritornano i messaggeri di Federico Barbarossa.
5 – Chiedono tributi.
6 – No. La Superba si circonda di triplice cinta di mura.
7 – Il Vescovo Jacopo da Varagine (= Varazze), ispezionata la fortissima flotta e le formidabili mura, teorizza la discendenza del potere della Superba direttamente da Dio, saltando Papato e Impero.
8 – Barbarossa “autorizza “ la Superba a non pagare tributi.
Bella la Storia? Guardate che non è una storia, E’ Storia vera!
Ecco cosa mi viene in mente quando sento parlare di condoni o scudi fiscali totali o parziali, abbuoni di sanzioni, etc., in favore di chi si è trincerato dietro le mura della “inefficacia preventiva†dello Stato, di uno Stato “colabrodo†che “autorizza†a posteriori parziali sottrazioni di denaro pubblico già operate dal singolo. Autorizza, come il Barbarossa “autorizzava†a non pagare chi in ogni caso non lo avrebbe comunque pagato! Intendiamoci, si tratta di chirurgia d’urgenza, quindi approvo l’operato di questo governo, che si è trovato per le mani una patata bollente da niente … Solo mi chiedo:
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 ci siamo posti il problema di intervenire anche sulle cause che hanno generato queste malattie, e non solo sulle medicine necessarie?
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 Ci siamo chiesti se non sia anche un po’ colpa di noi tutti, della mentalità “italiana†che … sì, quel comportamento è vietato, ma non proprio veramente vietato .. e poi “così fan tuttiâ€.
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Siamo finalmente convinti che occorre un maggior rigore mentale, una maggiore serietà , a tutti i livelli?
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 Quando passeremo da uno Stato efficiente, nel quale la Pubblica Amministrazione applica la “librettaâ€, cioè le regole; ad uno Stato efficace, nel quale la Pubblica Amministrazione ottiene i risultati previsti dalla legge, senza dovere ricorrere a sanzioni o a condoni?
P.S.: Lo sapevate? Lo sapevate che i Genovesi erano comandanti di navi così bravi che venivano ingaggiati (a pagamento, s’intende, belandi, schersemmu?) da armatori esteri (soprattutto inglesi). Una volta a bordo, la nave issava il vessillo di Genova, ad indicare la nazionalità del comandante, e i pirati giravano al largo … Così è nata la attuale bandiera inglese!
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COMUNITA’ DI VALLE SI/NO – PAT/COMUNITA’?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2014 @ 3:24 pmDetto altrimenti: valutate ex post, le CDV servono o no? E poi, PAT o Comunità ? (post 1321 – 71/2014)
 Su l’Adige di oggi si legge:
pag. 1, si preannuncia un ridimensionamento delle Comunità di Valle. Nello stesso senso mi ero espresso nel mio post n. 1117 del 25 novembre 2013 ore 13,03 e con lettera pubblicata sullo stesso giornale in pari data.
pag. 13, il Presidente Emerito della Provincia Autonoma di Trento, On. Lorenzo Dellai, afferma che i tempi sono maturi per il passaggio da Provincia Autonoma a Comunità Autonoma. Nello stesso senso mi esprimevo nel mio post dell’11 settembre 2012, ore 16,37.
Perché “mi citoâ€? Lo so che non è elegante … ma dopo tante ore passate al computer, una piccola soddisfazione lasciatemela togliere. Una? No … scusate … za che che sem … due!
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DORIAN, UN GATTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Gennaio, 2014 @ 12:31 pmDetto altrimenti: solo un gatto? No, di più, molto di più … (post 1320- 70/2014)
Nel secondo anniversario della tua scomparsa. Avevamo notato che non stavi bene. Prima visita lunedì 23 gennaio 2012. Blocco intestinale. Nonostante una settimana di cure in “clinicaâ€, il 29 gennaio 2012 ci hai lasciato. Avevi solo 10 anni.
Dicono che voi gatti non avete un’anima. Non ci credo. Poi, dicono che siete molto più indipendenti da noi umani rispetto ai cani. Che sapete quello che volete. Che non fate le coccole “a comandoâ€, che vi fate vivi soprattutto per ottenere il cibo. Non era il caso tuo. Tu mi cercavi di tua iniziativa, mi seguivi per casa come un cagnolino, ecco … e non per chiedere cibo, ma per dare e ricevere affetto. Per il cibo, ti sedevi dignitosamente ed in silenzio davanti alla tua ciotolina vuota e chi voleva capire capiva.
La sera, ovunque tu stessi già dormendo (divano o poltrona di turno), percepivi il momento in cui Maria Teresa ed io ci ritiravamo in camera per la notte. Mentre mi spogliavo, ti presentavi all’appello sull’uscio, seduto, in silenzio, dignitosissimo con lo sguardo solo apparentemente assente. Ma non appena noi due ci eravamo infilati sotto le coperte, tu ti materializzavi sul letto, con un salto, dalla parte di Maria Teresa, in quanto la “montagna†delle coperte sollevate da lei era meno erta di quella che sollevavano le mie gambe. Anche perché il lettone, vecchio toscano autentico in ferro battuto, era già alto di suo. Fatto questo, ti accoccolavi sui miei piedi che mi ribollivano quasi fossero avvolti in una termocoperta. E la mattina, mi davi la sveglia con il solletichìo dei tuoi baffi che mi accarezzavano il volto … dai, sveglia, Ric … cosa aspetti! Il caffè? Ma si che ora arriva … e nel frattempo mi accoccolo sul tuo petto, tanto per far capire a tutti che sei il mio umano.
Che dire. Non aveva mai avuto una bestiola, né in casa né tanto meno mia … anzi, mi correggo, una bestiola di cui io fossi stato “suoâ€: infatti eri stato tu a “scegliermiâ€, ad eleggermi “tuoâ€. Ora sento un vuoto. Potrei cercare un altro micio, ma … potrà mai essere la stessa cosa? Maria Teresa pensa di no. Io vorrei provare … sempre che tu non sia geloso. Fammi sapere. Alcuni amici mostrano di comprendermi. Altri, bonariamente mi canzonano un po’ … dai, era solo un gatto, dopo tutto … con i problemi che stiamo vivendo, che il mondo sta vivendo … Io non replico. Fra me e me penso solo che la sensibilità di una persona sia una ed una sola, unica, indivisibile: o certe “cose†le senti o no, verso tutti gli esseri viventi, siano essi (innanzi tutto) persone, animali o piante.





























