POLIS, CITTA’, STATO: OCCUPARE, OCCUPARSI, PREOCCUPARSI?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2013 @ 8:42 amDetto altrimenti: leader “da competizione”
Occupare, invadere, possedere presidiare. Occuparsi, prendersi cura. Preoccuparsi, prendersi urgentemente cura. Ecco, le parole sono pietre, diceva Don Milani … e aveva ragione! Occuparsi della Polis o occupare posizioni dalle quali – volendo – ci si potrebbe “eventualmente anche†occupare della Polis? Al “Me ne frego (e occupo)!†di tristissima memoria, Don Milani contrapponeva “I careâ€, cioè “io mi prendo cura diâ€.
Papa Francesco ci sprona a non perdere la Speranza.
In tal senso (ma è una semplice coincidenza!) un leader (BER …) delle tre principali formazioni politiche invita, parla, grida, incita ad avere speranza, che con lui si risolve tutto, che tanto abbiamo ben 8.000 miliardi di ricchezza privata … E la gente, stanca, stressata, spaventata … si aggrappa a questa “promessa di speranzaâ€. Costui invade le TV e grida alle piazze, con il braccio destro proteso in una sorta di semi saluto romano, alternativamente con la mano aperta o chiusa a pugno, innalza per l’aere roboanti domande retoriche sollecitando ed ottenendo altrettanto roboanti risposte corali. “A chi la Presidenza della Repubblica”? E tutti in divisa, non più con il fez, bensì con cappellino bianco e biglietto del metro pagato: “A noi!”Â
Un altro leader (GRI …), all’opposto, grida che è tutto sbagliato, che questo modello non ha futuro e che bisogna stravolgere tutto, attraverso una nuova rivoluzione culturale. Costui schiaccia le TV con il suo web e anch’egli grida alle piazze. Ma mentre il primo “politico urlatore†(ricordate i cantanti urlatori, tipo Tony Dallara?) grida prospettando latte e miele, costui grida evidenziando le miserie dell’ “attuale regime dei morti viventiâ€. Anche costui ha un gran seguito di gente arrabbiata, stanca, desiderosa di cambiamenti radicali. Caratteristica di questo gruppo è il “pensiero unico†di un’unica mente, di una sorta di Grande Fratello Web che aspira al 100% dei consensi, per instaurare una democratica dittatura. Aristofane, nella commedia “I cavalieriâ€, racconta che gli aristocratici ateniesi, per contrapporsi al popolare Cleone, assoldarono un venditore di salsicce noto per la forza tonante della sua voce, dicendogli: “Se griderai più forte di Cleone, avremo vinto!â€.
Vi è poi in terzo leader (BER …) il quale sta utilizzando il registro giusto in un ambiente sbagliato. Cerca di ragionare, di far ragionare, non grida, non alza la voce. Si rivolge alla ragione più che alla pancia.
Infine, il quarto leader (MON …) è a capo di una formazione numericamente minore, non grida, parla, soprattutto all’estero, e si rivolge esclusivamente alla ragione.
Il risultato? L’ingovernabilità .
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Chi dobbiamo ringraziare? Chi ha partorito l’attuale legge elettorale, anzi due leggi elettorali fra di loro “disincronizzateâ€: una per la Camera ed una per il Senato: è un po’ come dover guidare una “quattro per quattro†con le ruote anteriori a marcia avanti e le posteriori a marcia indietro.
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E io, cosa mi auguro? Nell’ordine: escludo l’ingovernabilità ; escludo soluzioni non democratiche; escludo chi non dia garanzia di moralità . Per il resto, ogni soluzione mi va bene, purchè RAPIDA!
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MARO’ – Aggiornamento
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 5:15 pmDetto altrimenti: audizione odierna alla Camera dei Deputati (trasmessa in diretta da RAI News 24) dei Ministri della Difesa Di Bella e degli esteri Terzi.
Il Ministro degli Esteri Terzi espone i fatti e annuncia in diretta le sue dimissioni, stante la non condivisione della decisione del Governo di rimandare in India i marò. Il Ministro della Difesa Di Bella accenna alla sua contrarietà rispetto alla decisione presa dal Governo. Non si dimette.
I fatti
Sulla base di una “espressione†dell’ONU, l’Italia, in data 2 agosto 2011 (Berlusconi/Larussa) si è dotata della L. 2.08.2011 n. 130 , approvata dal parlamento a larga maggioranza, per prevedere la presenza di nostri militari (e non di contractor privati) quale scorta armata delle navi civili, in mari esposti agli attacchi dei pirati. In questi casi (intervista esterna al Dr. Paolo Magri – ISPI, Istituto per gli Studi di politica internazionale ) è prassi che i paesi interessati stipulino i cosiddetti SFA, che sono gli accordi internazionali per garantire l’immunità funzionale a detti militari. Il che non è stato fatto.
Si è chiesto: 1) chi ha sbagliato; 2) che sia documentato quale fosse il “punto nave†al momento della sparatoria, e cioè se la nave fosse in acque internazionali o indiane; 3) chi abbia dato l’ordine di far rientrare la nave in porto; se i due marò fossero gli unici militari a bordo; 4) chi fosse il militare a capo del gruppo; quali fossero le regole di ingaggio; 5) chi abbia ordinato/permesso ai marò di scendere a terra; 6) l’esibizione di una copia del documento che garantirebbe la non applicazione della pena di morte; 7) cosa ne è stato dell’accordo Italia – India circa il trasferimento delle persone condannate; 8) chi avrebbe deciso l’invio dei marò in India, visto che i due Ministri si sono dichiarati contrari a quella decisione; 9) cosa si intende fare per evitare altri casi del genere; 10) se il rinvio in India di marò non sia in contropartita di un accordo di fornitura all’India da parte di imprese italiane; 11) che a riferire alla Camera sia il Presidente del Consiglio.
E’ stata lamentata la presenza in aula del Presidente del Consiglio dei Ministri (impegnato in consultazioni con il capo dello Stato e che comunque interverrà domani). E’ stato “auspicato†che in casi del genere la decisione sulla rotta sia affidata ai militari; è stato lodato il comportamento dei marò e delle loro famiglie; si è notato (Dr. Paolo Magri, v. sopra)  che il Giudice Presidente del Tribunale Speciale incaricato del processo è abilitato a condannare sino ad un massimo di sei anni di carcere.
Mio commento: dall’inizio (nel 2011): incompletezza,  superficialità , confusione, irresponsabilità . Registro il primo intervento dei 5Stelle, On. Alessandro Di Battista: puntuale sulla richiesta di accertare i presupposti della questione; polemico sulla superficialità della sua gestione.
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IL CERVELLONE A CACCIA DI EVASORI ED ELUSORI DI: 1) IMPOSTE E TASSE – 2) CONTROLLI E GIUSTIZIA SOCIALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 2:52 pmDetto altrimenti: adesso che l’Agenzia delle Entrate ha il cervellone …
Premessa: la “sanzione cipriotaâ€, a mio avviso, non è una “cattiveria Merkelâ€, bensì un giusto monito a tutti i paradisi fiscali. Ciò premesso …
…il cervellone dell’Agenzia delle Entrate non deve essere usato solo per contrastare solo l’ evasione e l’elusione di imposte e tasse, ma anche per controllare le spese di sacche gestionali oggi troppo “indipendenti†quali, ad esempio, le Fondazioni d’ogni tipo. Inoltre il cervellone deve censire l’intero sistema dei cosiddetti “diritti di acquisiti di porzioni rilevanti di ingiustizia socialeâ€: mi riferisco all’insieme delle super retribuzioni, super cumuli super pensioni, super benefit. Esempi di situazioni abnormi ne abbiamo a iosa, basta navigare in internet o chiederne l’elenco a Milena Gabanelli.
Infatti la “mia†Italia, la “nostra†Italia, non può più permettersi queste “dimenticanzeâ€. Già , perché se la sanzione cipriota oggi si deve leggere nel senso positivo di cui alla premessa, è pur vero che se non invertiamo la rotta, presto lo stesso intervento potrebbe essere applicato anche nei confronti di quegli 8.000 miliardi di euro di ricchezza privata italiana che Berlusconi ha calcolato esistere nel Paese. E’ questo che vogliamo?
Nel frattempo? Nel frattempo arriverà un’altra “stangataâ€. Infatti occorre finanziare i 70 miliardi di pagamenti dagli Enti Pubblici alle imprese, e prima o poi salteranno fuori anche i debiti delle spa pubbliche, fino ad oggi anch’essi non conteggiati all’interno di quei famosi 2.000 miliardi di debito che poi oggi sono già ben di più … Solo che molta gente gente non ce la farà a sopportarla … ed allora, che vogliamo? Dare ragione a chi si è posto contro tutto e contro tutti? A chi grida al “tanto peggio tanto meglioâ€? Vogliamo una rivoluzione? Io si, ne vorrei una, ma quella che a suo tempo auspicava Turati: più scuole, più biblioteche, più cultura … e “quindi†più benessere per tutti.
![italia-fisica[1]](http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/wp-content/uploads/2013/03/italia-fisica1-150x150.jpg)
Italia mia, benchè 'l parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spesse veggio ...
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Dice … ma la moralizzazione che richiedi non basterà a coprire le necessità finanziarie … Certo, ma se moralizziamo il sistema, probabilmente il sistema riuscirà a riscrivere l’ordine delle priorità , e così come ha fermato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, potrà fermare gli F35, il TAV etc.. per fissare nuove e più impellenti priorità , quale quella di non far finire sulla strada (letteralmente, sulla strada) milioni (milioni) di persone e di famiglie.
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LA RES PUBLICA, LOCALE O STATALE, NON E’ UNA SPA, TUTTAVIA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 12:23 pmDetto altrimenti: … tuttavia, se nella cultura delle Spa c’è qualcosa di buono, perché non copiarlo anche nella gestione della res pubblica, cioè della cosa pubblica?
Navigo con la mente fra le mie esperienze di lavoro e di vita …
Caso 1 (l’altro ieri)
SpA privata. Ero responsabile del settore organizzazione, finanza, bilancio e controllo. Una volta all’anno gli azionisti ci incontravano in modo informale e ci aggiornavano sull’andamento e sulle prospettive del gruppo industriale di appartenenza. Tenendo conto di ciò, noi liberamente aggiornavamo, di anno in anno, il nostro piano aziendale di sviluppo triennale, che pertanto era definito “scorrevoleâ€. Nel far ciò si teneva conto dell’andamento del mercato, del grado di evoluzione del nostro prodotto, della concorrenza, dell’andamento dell’inflazione, dei costo del denaro, della presumibile politiche dei dividendi, etc.. Insomma, di ogni possibile variabile.
Sulla base del piano triennale redigevamo il budget (previsione) annuale, dettagliatissimo per ogni voce statistica, di costi, ricavi, entrate ed uscite finanziarie. Ogni mese veniva verificato l’andamento della società rispetto al budget annuale. Se nel frattempo intervenivano fattori nuovi, se ne teneva conto, si modificava la strategia operativa, ma non si modificava il valore del budget, in quanto ogni scostamento da quanto noi stessi avevamo previsto, anche se dovuto ad imprevisti, sarebbe stato valutato come nostra incapacità di prevedere l’imprevedibile.
Infine, nel valutare la qualità della nostra gestione, gli Azionisti verificano nell’ordine: 1) se il budget era stato previsto bene, cioè pienamente raggiunto; 2) se il risultato economico era positivo, 3) se il risultato economico positivo era tale da remunerare l’intero capitale investito. Per cui, se a budget avevamo previsto un risultato +3 e se avevamo ottenuto un risultato +3, potevamo tuttavia essere giudicati inutili (cioè negativamente) in quanto ottimi gestori ma di una impresa non redditizia, se per assicurare un equo rendimento al loro capitale investito avessimo dovuto prevedere e generare un utile +5.
Caso 2 (ieri)
Ero responsabile di una Spa a maggioranza pubblica i cui ricavi erano determinati da tariffe pubbliche. Invano, per anni, chiesi all’azionista pubblico indicazioni di massima che mi consentissero di redigere un piano triennale scorrevole (vedi esperienza precedente). Niente. Spesso apprendevo le notizie che riguardavano la spa dalla lettura dei giornali. Ero quindi costretto a gestire la spa “a vistaâ€, pur avendo concessioni e ammortamenti trentennali! Nel mio ufficio attaccai un cartello che recitava: “Fasi della programmazione: 1) Entusiasmo, 2) Perplessità ; 3) Ritorno alla realtà , 4) Ricerca del colpevole; 5) Punizione dell’innocente, 6) Lode ad estranei”. Se e come Dio volle, riuscii ugualmente a portare a termine positivamente l’impresa. Ma si fa così … si fa?
Caso 3 (oggi e domani)
Ora mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una considerazione. Possedendo un semplice personal computer (€500,00, IVA inclusa) ed una piccola macchina calcolatrice tascabile HP Finanziaria 12 C (€64,00, IVA inclusa), si può in pochi minuti prevedere l’andamento dello sviluppo dell’indebitamento, dei flussi finanziari, della consistenza patrimoniale, del risultato economico, etc. di ogni “entità †(pubblica o privata) economica e/o finanziaria, nelle varie ipotesi di variazione di ogni possibile variabile.
Pertanto mi domando: in questa travagliata e rischiosissima fase della nostra politica, c’è qualcuno che, utilizzando il suo PC e la suddetta macchinetta, stia prevedendo quale sarà il maggiore fabbisogno finanziario del paese non dico dei prossimi tre anni, ma almeno dei prossimi sei mesi? C’è qualcuno che sta cercando di ipotizzare come fare fronte a tali crescenti esigenze senza aumentare indiscriminatamente la fiscalità , e quindi senza gravare su fasce di popolazione e di impresa che già oggi sono alla canna del gas o quasi?
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Il Belgio vive dal 2010 uno stato di crisi latente, con un esecutivo formato di fatto dopo 541 giorni di crisi dagli sconfitti alle elezioni e composto per 10 dodicesimi da ministri già impegnati nel governo precedente. Ma l’economia del Paese è una delle più sane dell’Europa, nonostante la crisi.
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Un miracolo? Forse. Non voglio dire che si possa fare a meno di un governo, né che l’Italia sia uguale al Belgio. Voglio semplicemente dire che, in qualche luogo, le cose funzionano senza bisogno di giudici e carabinieri con il codice ed il mitra spianato. E che quindi esiste obiettivamente la possibilità che un sistema sia migliorato dal “basso”, da parte degli amministrati e non degli amministratori, sempre che gli amministrati abbiano senso civico e autodisciplina. Il che purtroppo non pare sia il caso nostro.
![Silvio-Berlusconi_Alta_kika2610507[1] Io fare passi indietro? Tiè!](http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/wp-content/uploads/2013/03/Silvio-Berlusconi_Alta_kika26105071-150x150.jpg)
- Io fare passi indietro? Tiè!
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E allora? Allora esigiamo che gli amministratori – burocrati, quando gli amministratori- politici sono “assenti per elezioni o altro – diventino essi gli amministratori del Paese, come del fecero i funzionari e la burocrazia nel 1919, al tempo dell’assenteismo di Saverio Nitti, quasi sempre a Parigi a godersi la città con la scusa di risolvere la “questione adriatica†(Fiume, Zara, etc.), invece di starsene a Roma a lavorare per il Paese.
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E che costoro lavorino secondo il sistema del mio primo esempio, segnalando a gran voce l’allargarsi del buco finanziario, delle crescenti emergenze del paese, per contribuire in tal modo a mettere di fronte alle proprie responsabilità chi non sa fare passi indietro dopo avere tanto demeritato sino a guadagnarsi lo spot della Ford per le sue autovetture da vendersi in India (v, tre post fa) e chi di passi in avanti ne vuole fare tanti, troppi, di corsa, volendo essere l’unico concorrente sulla pista della Democrazia (v. due post fa).
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Con riferimento all’ultimo personaggio cui ho fatto riferimento, ricordo che il fascismo prese piede anche per la incapacità di reagire della popolazione ai molteplici, gravi segnali e fattacci premonitori da parte di una minoranza che non accettava di comunicare con le altre forze politiche.
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LETTERA APERTA A MARIO MONTI, DA TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 9:32 amDetto altrimenti: o felè fa ‘l to’ mestè
 Caro Presidente, la frase qui sopra riportata è in dialetto milanese. Io non sono un “Lumbard” ma ma ho lavorato a Milano oltre dieci anni, e qualcosa mi è rimasto … Sai cosa vuol dire quella frase? Vuol dire “Pasticcere fa il tuo mestiere†che ulteriormente tradotto significa “ognuno faccia il mestiere suoâ€.
Ora la gestione politica di questa delicatissima fase pare che non sia “arte tua†(questa espressione è napoletana). E non per Tua colpa, ci mancherebbe altro! Solo che a Milano montagne ne avete poche, quindi hai avuto poche possibilità di allenarTi nello slalom speciale e soprattutto nella discesa libera della … politica … libera sì, ma controllata, altrimenti si finisce per schiantarsi contro gli alberi del bordo pista!
Ecco. Noi Trentini Ti stimiamo, Ti vogliamo bene e abbiamo pensato di darTi una mano: Ti abbiamo mandato da Trento una persona che da una vita si è allenata sulle nostre montagne … lasciale quindi maggiore spazio, (magari anche tutto lo spazio), fai correre lui … sai, a me hanno sempre detto che è importante saper fare le cose, ma che se non le sai fare è importante saper trovare chi le sa fare al posto tuo … e lasciarlo lavorare.
Parliamoci chiaro. Un progetto si costruisce mattone dopo mattone, anzi, masso dopo masso, e il macigno che Lorenzo Dellai aveva posizionato nell’edificazione del tuo progetto era tale da consentirne la posa di altri fino alla realizzazione dell’intera muraglia. Dellai Presidente della Camera avrebbe avuto un effetto catalizzatore … una maggiore legittimazione a “comunicare†… ma tant’è, ormai è latte versato, sunk fund, soldi spesi, affondati, dicono gli inglesi. Pensiamo al futuro. Abbiamo da misurarci con la seconda manche della discesa libera. Vedi un po’ Tu di fare una riflessione. E scusa se mi sono permesso ..
Grazie comunque per avermi letto sin qui.
Distinti saluti
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LETTERA APERTA A BEPPE GRILLO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 8:03 amDetto altrimenti: la scrivo anche se magari tu non la leggerai nemmeno …
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Beppe, io non ti ho votato. Ti do del tu perché sono genovese, ho 69 anni e a S. Ilario ci passeggiavo prima di te.
Hai dato un paio di forti scossoni: innanzi tutto alle televisioni, sconfitte dal tuo web. Quindi ai partiti, suonando una sonora “Sveglia! Giù dalle brande!†accompagnata da un “gavettone†di acqua gelida … Non è poco!
Adesso hai due possibilità :
1) Insistere nella tua carica a testa bassa, contro tutto e contro tutti, il che ricorda esattamente l’approccio di Benito Mussolini. Vedi, Beppe, io voglio difendere la Democrazia, la quale è basata su di una maggioranza, oppure su di un accordo di maggioranza. L’unanimità non è richiesta. L’esistenza di piccole minoranze è una garanzia in favore della stessa Democrazia. Ma se le minoranze non sono piccole (come la tua) e non sono disposte a collaborare al governo, la Democrazia è a rischio. Quindi, se insisti su questa tua idea, io continuerò a fare  opposizione nettissima al tuo progetto.
2) Puoi accettare di farti carico della responsabilità che hai lavorato molto per procurarti: e cioè puoi dare la fiducia al governo sulla base di un piano d’azione che comprenda alcuni dei tuoi punti. Saresti uno dei “salvatori†della situazione.
Scegli tu. Grazie per avermi letto sin qui.
Te salùu, nan … in zeneize … ti saluto, ragazzo,  in genovese
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ECCO DOVE CI HAI PORTATO, BERLUSCONI !
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2013 @ 7:32 amÂ
Per reclamizzare in India la sua nuova station wagon “Figoâ€, la Ford ha utilizzato lo spot di cui alla foto. A seguito delle proteste dell’India che sta lanciando una campagna contro la violenza sulle donne, la Ford si è scusata con l’India e ha ritirato lo spot …
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… ma il significato dell’iniziativa è chiaro, con il conseguente ulteriore danno d’immagine e di credibilità per l’Italia. Ma con tutti gli italiani, chi si deve scusare? Innanzi tutto Berlusconi e poi la Ford! E poi, da minore credibilità deriva maggiore spread, quindi maggiori tasse per ciascuno di noi! Quindi a quest’ultimo proposito siamo noi che dobbiamo “ringraziare” Silvio …
P.S.: Italia-India, zero a tre (elicotteri, marò, Silvio)
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CIPRO 3) – ULTIM’ORA: 2.000 MILIARDI – 8.0000 MILIARDI … SI, VABBE’, MA DOPO CIPRO, COME LA METTI, SILVIO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 7:32 pm
Detto altrimenti: Berlusconi aveva detto che l’Europa non deve preoccuparsi di noi perché a fronte dei 2000 miliardi di debito pubblico l’Italia ha una ricchezza privata di 8.000 miliardi: “L’Italia non è la Grecia”, diceva (oggi che diresti, che l’Italia non è Cipro?).
 Cipro: prelievo forzoso del 37,5% sui conti correnti con saldo oltre 100.000 euro.
E forse anche trasformazione dei depositi di contanti in azioni: i depositanti perdono il contante e acquistano azioni delle banche (notizia da verificare).
Il Ministro olandese delle Finanze, Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dichiara all’agenzia Reuters e a Financial Times:  “E’ un metodo applicabile anche in altri paesiâ€.
Silvio, non è che per Cipro ti hanno copiato l’idea?
Nel frattempo oggi la borsa di Milano ha perso il 2,5%, in un giorno. Moltiplicate per 365 … certo, lo so, non andrà sempre così … ci mancherebbe, ma se fosse … sapete, era solo per capire la tendenza … certo che i media dovrebbero darci l’andamento progressivo d’anno, non solo il dato del giorno: cioè. dall’inizio dell’anno ad oggi, quanto ha guadagnato/perso la capitalizzazione di borsa?
P.S.: La sanzione a Cipro … colpa della Merkel? Pericoloso precedente per tutti? No. Io credo che sia un giusto monito per i tutti paradisi fiscali!
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EINE ITALIENISCHE GROSSE KOALITION
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 4:00 pmDetto altrimenti: warum nicht? Perché no? Purchè sia “italiana†e non “all’italianaâ€
Premessa
• In regime democratico regge fino a che i cittadini accettano come definitivo il verdetto della maggioranza;
• se manca una maggioranza fra i rappresentanti, occorre che i diversi gruppi raggiungano un compromesso;
• l’’unanimità non è necessaria: la democrazia sta in piedi fino a quando ci sono piccole minoranze;
• la crisi sopravviene quando le minoranze non sono più piccole e si rifiutano di prestare collaborazione nel momento in cui essa diventa indispensabile.
Fine della premessa
1) Grosse Koalition -Â Prima questione: morale o del lavoro?
Una parte politica afferma: “L’urgenza è quella economica: economia e lavoro. Che volete che importi l’ineleggibiità , la corruzione, il conflitto di interessi, la riforma elettorale, giusizia sociale? Economia e lavoro, lavoro ed economia, anzi lavoroâ€.
L’altra parte potrebbe dire: la prima urgenza è la questione morale, (cioè l’ineleggibiità , la corruzione, il conflitto di interessi, la riforma elettorale, LA giustizia sociale),  la quale non può attendere.  In parallelo, non “dopoâ€, economia e lavoro, lavoro e d economia, anzi lavoroâ€.
Se fosse così, come si metterebbero d’accordo? Troverebbero un accordo prima (Grossa Coalizione Italiana) o ignorerebbero il problema per poi … per poi fare cosa? Litigare? (Grossa Coalizione all’italiana).
2) Economia e lavoro (o economia del lavoro): un po’ di riso amaro … tanto per distrarci un po’ …
Italia-Germania: in Italia si lavorano un numero maggiore di ore pro capite ma la produttività è minore.
Ho lavorato (anche) per la Siemens. Siemens Milano. Spesso mi recavo alla Siemens Monaco. Da Milano prendevo l’aereo alle 07,00. Ero a Monaco, in ufficio, alle 08,15. Ricordo che una volta la segretaria del mio interlocutore mi ricevette, socchiuse la porta del suo capo e disse. “Doctor Lucatti ..â€. E lui, con tazzina di caffè nella destra e giornale nella sinistra, credendo di non essere visto e udito …. “Schon da?†(già qui?). Evviva! Avevo sorpreso anche un tedesco … questa volta l’avevo fregato!
I manager tedeschi miei colleghi abitavano in zone residenziali fuori Monaco, zone boscose su splendidi laghetti. Sveglia alle 06,00. Grosse Frusstuck, grossa colazione con die ganze Familie, l’intera famiglia radunata intorno al tavolo imbandito sino alle 07,20. Indi Es-bahn, metropolitana esterna, in ufficio alle 08,00.
Riunioni? Programmate con un sistema elettronico a mezzo delle agende inserite sui PC di ognuno. con ordine del giorno. Come ci si deve preparare. Chi deve riferire su cosa. Chi fa cosa entro quando. Elenco della distribuzione del documento finale. Alle 17,00 si stacca. Alle 17,30 a casa. Cena presto, poi, eventualmente, anche ad un concerto alle 19,00 con le signore in abito da sera illuminate dai raggi del sole al tramonto.
2+2 aveva fatto 4, dalle 08,00 alle 17,00 (da noi? “Vediamo un po’, … lei, dica, quanto vorrebbe che facesse? E poi …, quanto tempo mi lascia?â€). Sentite un po’ …
Ufficio a Milano. Abitavo a Monza. Anch’io in mezzo al verde, ma. Ma … sveglia alle 06,30. Si esce di casa alle 07,15. Un’ora di lotta nel traffico (metropolitana Monza Milano? Quando mai!). Riunioni? Si, un po’ più “fantasiosamente organizzateâ€. Si finisce di lavorare alle 19.00. Ti affacci alla finestra: traffico caotico. Telefonavi a casa: “Cara, tanto vale che mi fermi ancora un po’, che si smaltisca il traffico …â€. Lavoravi ancora un’ora. A casa alle 21,00.
Anche a Milano 2+2 aveva fatto 4, ma c’erano volute alcune ore in più.
ORA, SE GROSSE KOALITION DOVESSE ESSERE, CHE SIA “ALLA TEDESCA, CIOE’ “ITALIANA”, NON “ALL’ITALIANA”: … COSI’ FACCIAMO TUTTI PRIMA …
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LA STORIA D’ITALIA – 6) DAL FASCINO AL FASCISMO AL FASCINO,OVVERO, “ALLARME DEMOCRAZIA”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 1:39 pmDetto altrimenti: post precedente? Ieri …
1919 – Debolezza e indecisione del governo di fronte al problema della “terra ai contadini†e di “D’Annunzio a Fiumeâ€. In natura non esiste il vuoto. Nemmeno del potere. C’è sempre qualcuno che lo occupa, quello spazio, se tu glie lo lasci libero …
Molti volevano una nuova costituzione
I socialisti massimalisti (la maggioranza, rivoluzionaria solo “teoricamente†e non alla prova dei fatti) si affidarono a tale Nicola Bombacci, maestro elementare poi divenuto fascista, che redasse un capolavoro di idiozia sulla falsa riga dei soviet russi. Progetto che non ebbe alcun seguito.
Repubblicani, fascisti e nazionalisti volevano una assemblea Costituente. Il Re pensava che prima avrebbero dovuto riuscire a sostituire la Monarchia con la Repubblica.
I socialisti massimalisti volevano una rivoluzione sociale che “comprendesse†la Repubblica, come il tutto comprende una parte.
Morale: tutto si ridusse alla sostituzione del sistema elettorale uninominale con quello proporzionale su base provinciale (12.000.000 di elettori).
Mentre ci si preparava alle elezioni …
… in tutta Italia i contadini iniziano ad occupare terre non loro, poiché “era stato così promesso prima della guerraâ€. Il Governo intervenne debolmente a difesa della proprietà privata, le terre occupate furono una % minima rispetto al totale, ma il principio della proprietà privata era stato violato: Nitti viene Accusato di “bolscevismo agrarioâ€.
Adotta “Giovinezza†e si inventa: olio di ricino; manganello; saluto romano; il “Partito Italianoâ€, partito unico, tutti gli altri sono da cancellare (Grillo); pena di morte per chi la pensa diversamente; l’arringa alle folle alzando la mano destra (Berlusconi).
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La gente inizia a preoccuparsi. I socialisti ne trassero vantaggio, perché i “benpensanti†pensarono bene che i socialisti fossero meno pericolosi dei capi dell’esercito.
Ottobre 1919, Bologna, Congresso socialista, ri-vincono i massimalisti rivoluzionari
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In campagna elettorale Mussolini (con soldi destinati dagli USA a D’Annunzio che “disapprova†il furto) paga picchiatori che arrivano anche a uccidere. I massimalisti non reagiscono.
16 novembre 1019: grande vittoria socialista. Liberali, nazionalisti e democratici scendono da 310 a 114 seggi.
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Ma … il diritto di voto non è la fonte della sovranità , ma solo il mezzo dato ai cittadini di dire se sono contenti o meno di chi ha governato. Il voto sostituisce i proiettili e la rivoluzione. Il suffragio universale è il migliore antidoto alla rivoluzione. Nel 1919 il popolo attese le elezioni. Nel 1920 il popolo attese gli esiti delle elezioni. E così si superarono i due anni più difficili del dopoguerra. In attesa … di chi poi, “arrivo”
A Milano: corteo di socialisti che festeggia la vittoria. Bomba fascista, nove feriti. Arrestati e poi subito dopo rilasciati Mussolini, Marinetti, Vecchi. I socialisti non reagiscono.
Si insedia la nuova camera. Il Re non prende alcuna iniziativa. Accetta violazioni delle leggi e dei regolamento da parte dei partiti, che “fanno solo baccano in attesa della grande oraâ€. Continuano gli scioperi senza però alcuna finalità politica. Lenin scrive, invitando alla prudenza. I nazionalisti sono scontenti perché avrebbero voluto un pretesto “rosso†per invocare il colpo di stato militare.
Il parlamento non si attiva. Nitti è più a Parigi che a Roma, con la scusa di risolvere la “questione adriaticaâ€. Il parlamento si indebolisce, si rafforzano Ministri e burocrazia, che operano sulla base di decreti legge:3,4 miliardi per opere pubbliche (17 novembre 1918). Si istituisce l’assicurazione contro al vecchiaia (5 gennaio 1919) e contro al disoccupazione (14 ottobre 1919); si riforma il sistema fiscale; si lancia u presito pubblico di 18 miliardi di lire; si riorganizzano le forze dell’ordine. Ma il parlamento resta paralizzato: eletto in un momento anormale, funzionava in modo anormale.
2013 come 1919
1) In regime democratico regge fino a che i cittadini accettano come definitivo il verdetto della maggioranza;
2) se manca una maggioranza fra i rappresentanti occorre che i diversi gruppi raggiungano un compromesso;
3) l’’unanimità non è necessaria: la democrazia sta in piedi fino a quando ci sono piccole minoranze;
4) la crisi sopravviene quando le minoranze non sono più piccole (Grillo) e si rifiutano di prestare collaborazione nel momento in cui essa diventa indispensabile.
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Nel frattempo D’annunzio va a Zara con una nave militare. La Regia Marina lo accoglie trionfalmente (invece di arrestarlo). Il Governo lascia correre. E’ la prova generale della marcia su Roma e del prevalere della mionoranza violenta ed organizzata su di una maggioranza distratta ed inerte.
(Continua)
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