QUESTA MATTINA PRESTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Febbraio, 2013 @ 8:04 pmDetto altrimenti: nevicava …
Nevicava, dovevamo andare a prendere la nostra Sara per portarla al nido, dovevamo verificare se i pneumatici da neve sarebbero stati sufficienti a superare la rampa del garage …
Prima di uscire di casa, una foto dalla finestra del mio studiolo, da quella sorta di officina che produce post, più o meno lavorati, anzi alcuni semilavorati … in attesa paziente di essere rifiniti dai commenti dei lettori.
Pensieri che volano attraverso la rete come i fiocchi di neve nell’aria, pensieri scritti come la neve scrive, anzi, come la neve si distribuisce sulle cose, sulla terra, sulla nostra mente …. Pensieri che desiderano solo confrontarsi con loro simili, anche di “pelle” diversa: infatti i Pensieri appartengono tutti alla stessa, unica razza: la comunicazione umana.
Fine del post
Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per vitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
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IL PAPA SI E’ DIMESSO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Febbraio, 2013 @ 8:22 amDetto altrimenti: ieri, 11 febbraio 2013, ricorrenza dei Patti Lateranensi, con decorrenza alle ore 20,00 del 28 febbraio 2013. Erano otto secoli che non accadeva.
Motivi di salute, forse. Sicuramente possono avere inciso. Cioè, impossibilità , per mancanza di salute e di forze, di affrontare i molti nuovi problemi che coinvolgono la Chiesa. Questa motivazione si può essersi sommata o può essere stata sostituita da un’altra: coerenza con i propri principi, e cioè la presa di coscienza della inconciliabilità del proprio conservatorismo rispetto alla necessità di confrontarsi con il richiesto adeguamento della Chiesa all’evolversi dei tempi: crisi delle vocazioni, matrimonio dei sacerdoti, sacerdoti donne, sacramenti ai divorziati, inizio e fine vita, contraccezione, etc..
In ogni caso il Papa si è reputato non più idoneo rispetto a quanto avrebbero richiesto i tempi. Prendiamone esempio: panta rei, tutto scorre. Noi invecchiamo, i tempi cambiano. Fino ad un certo momento è necessaria ed utile la nostra esperienza. Oltre quel momento però noi stessi siamo inadeguati – per ragioni interne e/o esterne a noi stessi – a rapportarci con i tempi. Ed allora dobbiamo farci da parte. L’eterna giovinezza, del corpo, della mente, della fantasia, della creatività , non esiste. Nemmeno per i politici. Nemmeno per un politico in particolare. Per carità … lungi da me paragonare il Papa ai politici al papa, tanto meno a un politico particolare. Dico solo che anche se io non mi sognerei mai di paragonarmi al Papa, tuttavia posso ben aspirare di imparare qualcosa dal Papa. Devo tradurre o si è capito il riferimento a “quel†politico?
Io sono un “credente laicoâ€, cioè mi rifaccio innanzi tutto alla Morale del “non fare agli altri …†così come espressa per la prima volta nel codice di Hammurabi nel 1850 a- C. e come ripresa e fortemente testimoniata da Gesù Cristo. Indi mi rifaccio al Vangelo e da ultimo alla Religione (che “ha†una morale, non “è†una morale), Religione la quale è Creazione e Resurrezione. Orbene, se si esamina la questione sotto quest’angolo visuale, poiché la Morale della nostra Religione coincide con la Morale laica di Hammurabi, se ne deve dedurre che possono esservi persone “morali†anche se non credenti, e cioè che gli “sponsor†della Morale sono assai più numerosi dei credenti nella nostra Religione.
A mio avviso la “crisi della Religione†è duplice. Innanzi tutto e soprattutto “crisi delle religioni†intesa come crisi della convivenza pacifica e reciprocamente rispettosa di religioni diverse. Quindi, la crisi della Religione è dovuta, in buona parte, alla crisi della “componente morale†della Religione, nel senso che io posso ben dichiararmi credente quanto alla Creazione ed alla Resurrezione, ma poi tradire la Morale per l’immoralità e, quel che è peggio, tradire anche l’immoralità per una ulteriore passione: l’amoralità .
Ecco, sono arrivato al dunque. A mio sommesso avviso il primo problema dei nostri tempi, non è il lavoro, l’ecologia, le risorse energetiche etc. bensì è la Questione Morale, risolta la quale tutto il resto si risolve. Sono utopistico? Ok, lo ammetto anche, ma nella vita occorre avere un’utopia, un credo, un obiettivo cui tendere … da dove cominciare? Da “credente laico†mi permetto di affermare: da due documenti, il Vangelo e la nostra Carta Costituzionale.
A proposito di Morale e di Roma … nel frattempo a Roma, Roberto Ceraudo, ex amministratore delegato di Breda Menarinibus – azienda del gruppo Finmeccanica – arrestato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta su una presunta tangente da 800.000 euro per la vendita di autobus all’azienda di trasporti del Comune di Roma (Atac) resta in carcere.
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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
IERI, OGGI, DOMANI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Febbraio, 2013 @ 8:15 amDetto altrimenti: tutto è cambiato affinchè nulla sia cambiato …
 Anteprima
(Ieri era domenica. Oggi, lunedì, volevo fare come i parrucchieri: prendermelo di vacanza. Ma ieri sera ho appreso che la Corte dei Conti ha redatto un dossier su centinaia di milioni di euro si sprechi del denaro pubblico, e allora rieccomi a voi, amici lettori.  Domani sarà … cosa sarà il nostro domani?)
Ora possiamo iniziare
500 posti di lavoro in meno. Al giorno. Da cinque anni. Giovani che non possono completare gli studi. Giovani che non vogliono completarli perché tanto la laurea non ti offre opportunità di lavoro. Giovani che non si possono sposare, non possono mettere su casa né fare figli. Famiglie sfrattate per non aver potuto pagare la rata del mutuo. Anziani che non hanno i soldi per riunificare le loro diverse contribuzioni e che quindi perdono parte dei contributi versati. Pensioni da fame per molti. Pensioni da milionari, cumuli milionari di pensioni, stipendi etc.. per troppi Un Presidente INPS da 1.200.000 euro all’anno. Il capo della polizia italiana pagato tre volte rispetto al collega USA. Ben 4.500 funzionari UE pagati più della Merkel. Un nostro AD di banca “licenziato” con 40 milioni di euro di buonuscita. La media dei polli di Trilussa. All’anno? Io ne mangio due, tu nessuno. Media: uno a testa.
E noi comperiamo gli F35, realizziamo il TAV, strapaghiamo i manager bancari, assicurativi, industriali, politici (politici nostrani: strapagati, strapensionati, strabenefit –ciati, straspenditori di tutto e di più, senza obbligo di rendiconto! Alcuni anche straladri) Già , il mestiere delle armi è stato sostituito dal mestiere della politica.
La nave Italia affonda. I passeggeri di prima classe vengono fatti salire su ampie lance di salvataggio, cabinate, riscaldate, dotate di potenti motori. Gli altri si accalcano per riuscire a stiparsi su piccole lance a remi, stracariche. Alcuni ce la faranno (a sopravvivere). Molti altri no.
Se questo è un uomo, se questa è una donna … giovane o vecchio/a che sia. Quo usque tandem, fino a quando … Pessimismo, il mio? Non credo. Direi piuttosto realismo.
1929 -1932. Gli USA entrarono ed uscirono dalla Grande Depressione con il new deal di Roosevelt, ma soprattutto con la corsa al riarmo. Ora, nel caso nostro, volendo escludere il riarmo, non resta che l’intervento dello Stato. Ma lo Stato siamo noi, le risorse dello Stato sono le nostre. Ma quali risorse … che lo Stato ha 2.000 miliardi di debiti!? Quali risorse? Quelle nostre, ne abbiamo 8.000 miliardi di ricchezza, così continua a ripetere Berlusconi. Ecco, poiché nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto “si redistribuisce”, questi 8.000 da qualche parte saranno ben saltati fuori. Ed allora usiamoli, prendiamole là dove ci sono le risorse, non là dove non ci sono. Altri che blocco delle pensioni, altro che “Italiani, arrangiatevi!†dal film “Totò cerca casa†che poi a forza di cercare finì poi in una ex casa chiusa … e che noi in un bel casino ci siamo già finiti da un pezzo …
Nel primo ventennio (1922-1943) si toglievano diritti civili ai cittadini e si votava per la lista unica del PNF. Nel secondo ventennio (1994 ad oggi) si tolgono diritti civili ai cittadini: il diritto al lavoro, a crearsi una famiglia, una pensione, ad immaginarsi un futuro. E si vota per candidati scelti dai capi-bastone … di ogni partito! Vergogna!
Sveglia, politica, sveglia! Torna ad occuparti del bene comune, del bene di tutti, non del bene dei molti iscritti alla varie caste, trascurando i moltissimi non iscritti!
Politica, domandati se non sia il caso di inserire nel codice penale un altro reato di omissione, a cominciare dalla omissione della attuazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione.
Politica, domandati se l’attuale modello di sviluppo sia quello giusto o se non ne esistano altri.
Politica, riscrivi l’ordine delle priorità . Di tutte.
Politica, domandati fino a quando il Sistema Italia, in caso contrario, potrà reggere questa tensione.
Politica, sappi che il Sistema Italia dovrebbe produrre una melodia di suoni, l’armonia della convivenza. Al pari di un pianoforte che se ben suonato produce l’armonia delle note. Ma all’interno di ogni pianoforte, le corde metalliche sono molto tese, fino alla tensione dì 20 tonnellate ognuna, agganciate ad una struttura interna in acciaio.  Ora, se questa struttura portante di incrina, il pianoforte si sfascia sotto la forze della trazione delle corde. Morale: non bisogna sforzare troppo ed incrinare la sua struttura portante, altrimenti il Pianoforte Italia si sfascia.
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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
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DOMANI, 11 FEBBRAIO … Patti Lateranensi & Giornata del malato (v. nota)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2013 @ 3:14 pmDetto altrimenti: sarà che sto leggendo un libro sulla marcia su Roma …
11 febbraio 1929: Patti Lateranensi, mutuo riconoscimento fra il Regno d’Italia e la Santa Sede, negoziati tra il cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa Sede e Benito Mussolini, capo del Fascismo, come primo ministro italiano.
11 febbraio 2013: Giornata del malato.
E malata mi pare oggi l’Italia, di una malattia analoga a quella che precedette la famosa marcia. No, non che stia per succedere una cosa uguale, ma analogie sostanziali ce ne sono.
La marcia “trionfale†sulla capitale. Leggete il bel libro di Antonio Di Pierro (A. Di Pierro, non A. Di Pietro … no, non è un errore del correttore automatico del computer), “Il giorno che durò 20 anni†– 28 ottobre 1922″, Ed. Le Scie Mondadori, 28 ottobre 2012. Leggetelo. Novant’anni dopo. Si lasciò, si permise, si tollerò che azioni illegali, violente, sovversive, anti democratiche (contro il demos, il popolo) venissero compiute, dilagassero, venissero ripetute, non venissero punite. Alla fine, quando ancora sarebbe stato possibile fermare l’onda nera (nera, è proprio il caso di dirlo) del bitume che inquinò l’Italia per 20 anni, da parte del re si indugiò,  poi si sollecitò il Governo a dichiarare lo stato di assedio, che poi il re non emanò sconfessando se stesso, il governo, la legalità .
E oggi? Che c’azzecca tutto ciò, direte voi? C’azzecca, c’azzecca … Oggi come allora si è tollerato per anni senza reagire che l’ILVA inquinasse; che le falde del Vesuvio venissero abusivamente edificate; che i tesorieri dei partiti politici rubassero a iosa; che i gruppi consiliari regionali (della Lombardia) accumulassero 40 milioni di denari non-spesi solo per non riversarli all’Ente Pubblico; che le società pubbliche acquisissero commesse attraverso la corresponsione di mazzette, generate con fondi neri, ed in parte ristornate al funzionario erogante; che le banche facessero cose diverse dal “fare banca†(fare banca = raccogliere risparmio ed investirlo su famiglie e imprese); che Enti Pubblici, banche, società pubbliche, assicurazioni, pagassero stipendi e liquidazioni milionarie al loro top management; che la politica fosse strapagata; che la legge fosse sì uguale per tutti tranne le eccezioni di legge che poi queste eccezioni fossero veramente troppe; etc….
La situazione che “si è venuta a creare†(da sola? Rectius: che qualcuno ha voluto creare …) lascia spazio ad un nuovo Salvatore, ad un nuovo Mangiafuoco, ad un nuovo Promettitore, miracoloso Demiurgo che promette mari di prosperità (stavo per scrivere “mari e monti, ma non quadrava con quel “montiâ€), un nuovo, ricco (di 8.000 miliardi di euro) Paese di B … anzi, Paese dei B … alocchi. Ma lo avete letto “Pinocchioâ€? Sono sicuro di si, ma rileggetelo, vi prego, ne vale la pena, è molto attuale! Avete visto come va a finire chi crede nel paese del Gatto e della Volpe e di Mangiafuoco?
Demiurgo. Nel pensiero di Platone (428/427-348/347 a.C.), dicesi demiurgo chi possiede l’intelligenza ordinatrice operante secondo un fine superiore. Oggi diciamo demiurgo chi, in forza della propria personalità , riesce a modellare gli eventi secondo il proprio volere.
Guardiamoci intorno: secondo voi esiste oggi, anzi, da circa 20 anni, una persona che è assolutamente convinta di essere un demiurgo … anzi, il DG, cioè il Demiurgo Giusto? Dio ci scampi da una nuova “marcia trionfale”. Ci bastano quella del 1922 e quella dell’Aida di Verdi!
Malato. Dice Gilberto Govi: “Quello che conta è la salute ma un uomo senza soldi è mezzo malatoâ€. E allora, la maggior parte degli Italiani si avvia ad essere mezza malata!
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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
L’ANNO CHE VERRA’, IL GIURAMENTO DI PONTIDA, SANT’AMBROGIO, IL GOVERNO CHE VERRA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2013 @ 8:20 amDetto altrimenti: ricordate Lucio Dalla, Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti?
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c’è una grossa novità ,
l’anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Già , è proprio così: “qualcosa ancora qui non vaâ€. E lasciatemi continuare con le citazioni, almeno mi risparmio tanta fatica …
Presto, all’armi! Chi ha un ferro l’affili;
chi un sopruso patì sel ricordi.
Via da noi questo branco d’ingordi!
Lungi da me essere letto come “padano†o “rivoluzionarioâ€! La mia “colpa†è un’altra: è l’avere studiato i classici, la letteratura italiana, la storia italiana. Studiata alla vecchia maniera, quando pareva che ogni pomeriggio non sarebbe bastato a prepararsi per la mattina successiva. Ed allora mi capita questo, che – leggendo di certi fatti e fattacci odierni – mi si affaccino alla mente ricordi scolastici. Oggi è la volta dei versi del Berchet. Com’è che dal subconscio sono emersi sulla superficie? Cara lettrice, caro lettore, te lo dico subito.
O senti il caso avvenuto di fresco, a me che girellando una mattina
Rileggetela la sua poesia “Sant’Ambrogioâ€, è bellissima! … (no, non è del Berchet, è di Giuseppe Giusti!). Dunque, si diceva … girellando una mattina fra le pagine dei giornali, leggo che gli ispettori del Tesoro stanno indagando su circa 40 milioni di euro (circa 80 miliardi delle vecchie lirette) che dal 2005 al 2011 i gruppi politici della Regione Lombardia avrebbero non–speso e che quindi sarebbero stati tenuti a versare nelle casse pubbliche, ma che ciò non avrebbero fatto per una “dimenticanza†(cfr. mio post precedente).
Ecco, mi son detto, qui occorre “affinare la mente†più che “affilare un ferro†e … affina affina … ora ti dico a quale considerazione sono pervenuto. Se tu ritardi nel pagare il bollo auto o il canone televisivo, dopo poco ti arriva il sollecito del pagamento gravato da sanzione e interessi con l’avviso di una esecuzione forzata in mancanza del pagamento. Giusto, corretto … tuttavia mi chiedo: nel caso del “ritardato†e/o “mancato†versamento di quei 40 milioni di euro, qual è la procedura di avviso, sollecito, sanzione, incasso? Pare che non ve ne sia alcuna, se non il tardivo intervento straordinario di ispettori del Tesoro. Tardivo? Forse sì, perché probabilmente molti buoi sono già scappati dalla stalla, ora che si cerca di chiuderne i cancelli solo dopo otto anni!
E poi è una questione di metodo, via … che ci vuole a capirlo? Cara amica lettrice, caro amico … perdona il riferimento personale … ma chi ti scrive è stato – fra gli altri incarichi – responsabile della Finanza Italia della Stet, la finanziaria dell’IRI per l’elettronica e le telecomunicazioni, quando quella società era la prima finanziaria in Italia. Per cinque anni. All’inizio, avevo un’Alfa Romeo Giulia 1300 c.c.. – Quando lasciai la società , avevo un’Alfa Romeo Giulia 1300 cc..
Per conto dei miei successivi diversi Azionisti, ho poi trattato personalmente acquisti e vendite di terreni industriali e di intere SpA e a quel punto ho cambiato auto, solo perchè me ne hanno assegnata una di servizio. A fine “carrieraâ€, da quasi pensionato ho creato e amministrato SpA che gestivano servizi pubblici locali ed incassavano milioni di euro in monetine. La prima cosa che feci fu mettere in assoluta sicurezza la gestione del denaro contante.
Perchè ti racconto tutto questo? Perché se vogliamo … we can! Yes, we can! Si può, eccome se si può .. essere onesti di propria iniziativa o essere “costretti†ad esserlo in quanto il sistema ti impedisce di rubare. Ed allora, da un lato “via da noi questo branco d’ingordi†e, sull’altro versante esigiamo che i nuovi governanti stabiliscano comunque regole ferree … anzi … semplicemente regole … già … perché pare che proprio oggi non ve ne siano, tranne quella che recita “Chi ruba poco va in galera, chi ruba molto fa carriera”
In ogni caso, ecco una delle “cose†che mi aspetto dal “Governo che verrà â€, altro che condoni tombali! Cose? Cose che succedono in Lombardia, la Regione dalla quale pare dipenda l’esito elettorale per il Senato dal quale pare dipenda la governabilità del Paese (!?)
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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
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LA QUESTIONE MORALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Febbraio, 2013 @ 12:31 pmDetto altrimenti: o si comincia da qui o non se ne fa nulla
Uno scandalo al giorno … non se ne può più …
MPS, Saipem … oggi leggiamo sulla carta stampata delle spese pazze della ragione Lazio (e le altre Regioni? E i parlamentari? E i provinciali? Occorre una Procura Generale anti …. spese pazze, furti e mancate restituzioni del non-speso).
Regione Lazio. Leggiamo anche che l’ex capogruppo di un partito politico della Regione Lazio ha restituito l’avanzo non speso dal suo gruppo, pari ad €360.000,00, e si domanda: dal 2005 al 2011 sono avanzati a tutti i gruppi €44,0 milioni, che non sono stati versati nell’apposito capitolo n. 331504. Dove sono finiti questi soldi? Gli ispettori del tesoro indagano. Io dico: dopo 8 anni?
Berlusconi afferma: conosco i vertici ENI (Scaroni), è una brava persona, non può avere commesso nulla. Ah, se lo dice lui … Saipem? Un mio amico dice: “Ma lo si sa, che certe commesse si acquisiscono solo se si paga la mazzetta, quindi di cosa ci lamentiamo?â€. Io non concordo. Per pagare una mazzetta occorre avere fondi neri, il che è già un reato. E poi parte della mazzetta torna indietro a qualcuno in Italia: la cresta sulla cresta. Altro reato. La “morale della favola†è che siamo caduti in qualcosa di peggio dell’immoralità (che ci regala uno scandalo al giorno): siamo caduti nell’amoralità (quella che ci regala ogni giorno le stesse cose dell’immoralità , ma che non si chiamano più scandali, bensì “sono cose del mondo”, “si sa che è così”, “così fan tutti”, “d’altra parte” “chevvoletemaicchessia”, “siete i soliti moralisti”, “ma dove vivete”, “siete comunisti invidiosi”).
Condono edilizio, abolizione delle multe di Equitalia, restituzione dell’IMU, amnistia … si fa di tutt’erba un fascio, un fascio (non ancora littorio, per fortuna …). Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori qualche sottolineatura:
Condono edilizio: la sua (dannosissima, n.d.r.) periodicità rende inutili i piani urbanistici, le licenze edilizie, ogni tipo di permesso. Pertanto, allora almeno siamo seri e coerenti: aboliamo tutti questi “orpelli†… non vi pare? Silvio l’aveva detto: “liberi tutti!”, tanto siamo un popolo di onesti, qui furbetti non ce ne sono! Poi, con calma, la Pubblica Amministrazione andrà a verificare, ex post … e sicuramente riscontrerà che le leggi sono state rispettate … o no?
Multe Equitalia: se si aboliscono le multe a chi ha mancato, per par condicio si dia un premio a chi multe non ne ha ricevute.
Mi ridate l’IMU? Ok, grazie, ma siccome il denaro non ha cartellino, vorrei capire se quel 4 miliardi sono dell’IMU o sono quelli persi dal Paese per il mancato accollo delle perdite Alitalia da parte di Air France (impedito da Silvio) o sono quelli pagati dall’Italia a fronte delle multe UE per il superamento delle quote latte dei produttori padani.
Amnistia: mi può andar bene ma vorrei due cose in più: una assicurazione (pagata da chi decide l’amnistia) contro i danni eventualmente provocati da chi esce anzitempo dalle carceri; un piano per la organizzazione di pene alternative alla detenzione. Altrimenti è troppo facile.
Victor Uckmar, genovese (come me), avvocato, giurista, professore universitario, tributarista: “Sono molto preoccupato per la restituzione dell’IMU e soprattutto per il condono: non è certo quello che serve. Piuttosto bisognerebbe portare nelle dichiarazioni anche i redditi da capitale e togliere di mezzo tutte quelle Srl che servono solo da scudo per non denunciare redditi personali. Ieri al mercato ho visto una signora comperare acciughe. “Sono 2,80 euro signora”. “Me ne tolga 80 centesimi perchè oggi posso spendere solo 2 euro” . Victor Uckmar, mio professore di Scienza delle Finanze e Diritto tributario, anni ‘6o, a Genova …
E se organizzassimo un sciopero generale, pacifico s’intende, contro la corruzione, gli sprechi, le enormi disuguaglianze sociali, il mancato riordino delle priorità do spesa, i privilegi di casta?
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CONSIDERAZIONI SU DUE POST FA (LE CRISI ECONOMICHE DEGLI ULTIMI 150 ANNI – SE LE CONOSCI LE EVITI)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Febbraio, 2013 @ 6:40 amDetto altrimenti: per uscire dalla crisi attuale … (cfr. post citato)
1870 – La Grande Deflazione. Fu una crisi “finanziaria-ferroviaria†(cfr. post citato). L’economia “finanziaria†si era sostituita all’economia “realeâ€. Alla fine, la “bolla ferroviaria†scoppiò, devastando tutti. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori due sottolineature:
1. Ormai siamo – purtroppo –  esperti di scoppi di bolle finanziarie (Parmalat; l’immobiliare USA; MPS; i derivati). Quando impareremo la lezione?
2. La seconda, storica. 1861, subito dopo la conquista del Regno delle due Sicilie, fra le altre prede di guerra figurano le fabbriche e le officine ferroviarie del napoletano, smontate e (non a caso!) trasferite al nord e quindi, 150 anni dopo, esibite a Torino come testimonianza storica a vanto del Regno Unito d’Italia.
Dalla Grande Deflazione si uscì grazie alla seconda rivoluzione industriale, ai successi ed ai fasti della bella Epoque e “grazie†alla … prima guerra mondiale!
 1929 – La Grande Depressione. Fu una crisi da eccesso di produzione, di domanda, di produzione, etc.. A ciò si aggiunse l’eccesso di credito al consumo, di consumismo. Se ne uscì con il new deal di Roosevelt, l’adozione delle politiche keynesiane, la corsa al riarmo, la seconda guerra mondiale (cfr. post citato).
Keynes ha spostato l’attenzione dell’economia dalla produzione di beni alla loro domanda, osservando come in talune circostanze la domanda aggregata sia insufficiente a garantire la piena occupazione. Di qui la necessità di un intervento pubblico di sostegno alla domanda (ma le risorse dello Stato sono risorse nostre, quindi poiché nulla si crea e nulla si distrugge, si tratta di una loro redistribuzione, di un loro diverso utilizzo! N.d.r.), nella consapevolezza che altrimenti il prezzo da pagare è un’eccessiva disoccupazione e che nei periodi di crisi, quando la domanda diminuisce, è assai probabile che le reazioni degli operatori economici al calo della domanda producano le condizioni per ulteriori diminuzioni della domanda aggregata. Da qui la necessità di un intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale, che a sua volta determina un aumento dei consumi, degli investimenti e dell’occupazione. Questa teoria si oppone alle conclusioni della cosiddetta economia neoclassica, sostenitrice della capacità del mercato di riequilibrare domanda e offerta grazie alla legge di Say.
Oggi. Siamo preda di forti disuguaglianze ad ogni livello (mondiale, continentale, statale, sociale); di una globalizzazione selvaggia, della amoralità . Se ne può uscire:
1. riadottando i valori morali in ogni settore (Codice di Hammurabi, 1850 a. C.: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a teâ€);
2. riscrivendo l’ordine delle priorità e della redistribuzione della ricchezza;
3. costituendo gli Stati Uniti d’Europa e accordandosi con gli USA per escludere da ogni relazione di ogni tipo i Paesi che no adottino e rispettino le nostre regole (Europee e USA) morali, bancarie, finanziarie, fiscali, valutarie, sui diritti civili e sociali, sulla libertà religiosa, sul rispetto dell’ambiente, sull’utilizzo delle risorse alimentari ed energetiche, su una equilibrata distribuzione della ricchezza, sulla sicurezza sul lavoro, etc..
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POTERE E RESPONSABILITA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Febbraio, 2013 @ 6:01 amDetto altrimenti: dovrebbe essere un binomio inscindibile … e invece prevale la giustificazione “a mia insaputaâ€. Scajola dovrebbe reclamare i diritti di autore … che si rivolga alla SIAE!
Io sono un uomo “d’aziendaâ€. Ho sempre lavorato nelle SpA. Spesso, anche su queste pagine, ho lamentato che la politica non adotti alcune sane regole che invece sono basilari nella conduzione di ogni SpA, quale ad esempio, una programmazione di medio termine; avere sempre una visione d’insieme; la revisione dell’ordine delle priorità ; la predisposizione di soluzioni alternative; la coincidenza in capo alla stessa persona di potere e di responsabilità .
Spesso. E altrettanto spesso da parte di taluni mi è stato detto: ma la politica si occupa (rectius, si dovrebbe occupare!) dello Stato, e lo Stato non è una SpA. Questa risposta non mi ha convinto, in quanto le esigenze di tipo “aziendale†che vorrei soddisfatte anche in ambito statale, trattandosi della conduzione del Paese non sarebbero rivolte alla massimizzazione dell’utile economico (che peraltro è un obiettivo superato anche in ambito aziendale), bensì alla produzione di un diverso valore: il bene comune.
Orbene, torniamo “a bomba†ed esaminiamo alcuni casi di “potere†che si sarebbe preteso disgiunto dalla “responsabilità “.
Pare che Saipem abbia creato fondi neri ed abbia corrisposto una “mazzetta†( ma di quante altre nulla si sa?) di 200 milioni di euro per aggiudicarsi una gara in Algeria. Inoltre “pare†che una parte dei 200 sia stata ristornata in Italia: la mazzetta sulla mazzetta. L’ENI, azionista di Saipem, afferma: “Io sono azionista di Saipem, come tale mi comporto, non conosco e non sono responsabile delle sue scelteâ€.
Idem per i presidenti dei partiti politici che “non sapevano†che i loro tesorieri stavano rubando.
Lo stesso dicasi per il Direttore Generale del MPS, che si difende affermando “Io ero DG, ma mi occupavo solo di banca, non di finanzaâ€. Ma lo stipendio era da DG, o no?
Orbene, se io, nella mia lunga vita di manager responsabile di Spa, avessi dato una risposta simile ai miei capi (e ne voglio citare alcuni: Carlo Cerutti, P-AD Stet, Società Finanziaria Telefonica per Azioni; Marisa Bellisario, AD Italtel; Bruno Kessler, Presidente ISA, Istituto Atesino di Sviluppo; Mario Marangoni, Presidente Marangoni Holding SpA; alcuni big della Siemens, Monaco) sarei stato immediatamente licenziato, salvo l’accertamento di mie specifiche responsabilità .
Ricordo una frase, brutale se si vuole, ma significativa, dettami da uno dei miei capi citati: “Questo è il problema. Lei è il Direttore. Quella è la porta. Torni da me con la soluzione. Buongiornoâ€. Io risolsi il problema. Altro che “io non so, io non potevo sapere …”Non mi dissero “bravo”, bensì: “Era solo il suo dovere”.Â
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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
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LE CRISI ECONOMICHE NEGLI ULTIMI 150 ANNI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Febbraio, 2013 @ 6:41 pmDetto altrimenti: se le conosci le eviti
(Post del 2013 collocato temporaneamente nelle prime pagine il 27.03.2020, in relazione alla crisi Covid19 e ai suoi sviluppi economici e umani)
Organizzata dal Gruppo Cultura del Comitato Culturale e Ricreativo di Martignano (TN) presso la sala Civica in Piazza Menghin, la sera del 7 febbraio 2013 si è tenuta una conferenza dal titolo “Le crisi strutturali dell’ultimo secolo e mezzo”. Ha introdotto i lavori Luciano Imperadori (luciano.imperadori@tin.it). Relatore il Prof. Andrea Leonardi. Quanto segue è un sunto realizzato sulla base di appunti presi a mano. Eventuali errori e inesattezze sono da imputarsi esclusivamente al blogger, cioè a me e non al conferenziere.
Inizia
Crisi. Congiunturali o strutturali. Inflazionistiche o deflazionistiche. La maggior parte delle crisi sono state strutturali – deflazionistiche, tranne le due crisi del 1973 e del 1979, dovute alle due guerre del Kippur e a quella arabo-israeliana: esse furono congiunturali – inflazionistiche (inflazione + stagnazione economica) e ne uscimmo assai velocemente.
Per converso, le due grandi crisi strutturali deflazionistiche – quella della metà dell’800 e quella del 28 ottobre 1929 – durarono molto: la prima addirittura 20 anni. La seconda quattro anni.
1870. La Grande Deflazione. Prezzi in caduta libera, recessione. Solo convenzionalmente se ne data l’origine all’8 maggio 1873, il cosiddetto primo venerdì nero della Borsa viennese: nello stesso giorno precipitò la quotazione di tutte le società quotate in borsa. Tutti si precipitarono a vendere. Fu necessario far presidiare la Borsa dalla polizia. Un esponente della famiglia Rotschild rischiò il linciaccio.
Cosa era accaduto? Si era all’apice della fase del cosiddetto Grunderzeit, periodo di forti speculazioni, enfasi della new economy, sulla scia dello sviluppo delle reti ferroviarie europee. Le società ferroviarie prosperavano, idem le società dell’indotto, la gente si indebitava per comperare azioni e poi rivenderle con forti utili. Fino al crack del 10 maggio 1873, quando ci si accorse che “il re era nudo!”. L’abuso del ricorso al credito fra l’altro aveva generato la mancanza di credito disponibile per le imprese. Si era generata una ricchezza fittizia. Le stesse banche si erano lasciate trascinare verso il facile guadagno, basato su finanza pura, su progetti fondati sulla sabbia. Le imprese senza credito ridussero la produzione, licenziarono. Il reddito dei lavoratori diminuì. Idem i consumi. La più colpita fu l’edilizia. La gente cercò di tornare alla terra, in campagna, ma la campagna era stata automatizzata e non assorbì mano d’opera. Ecco l’emigrazione come unica via si salvezza. Forte esodo verso il sud ed il nord America. Negli anni dal 1850 al 1874 Vienna rilasciò 4061 passaporti per gli USA. Nel solo 1875 ne rilasciò 4.974 di cui 97,2% a Trentini!
Questa Grande Deflazione non viene ricordata a sufficienza nè viene presa in grande considerazione perchè fu solo europea. Essa fu generata anche dal mutamento delle infrastrutture di comunicazione (ferrovie) e del passaggio dalla navigazione a vela a quella a motore. Infatti i velieri erano costretti a soste di mesi interi in attesa degli Alisei e comunque trasportavano solo merci ad alto valore intrinseco. Con l’avvento delle navi a vapore, il costo dei noli crollò (nonostante che il vento fosse gratuito e il carbone no) e le navi iniziarono a trasportare grandi quantità di merci a basso valore intrinseco, fra cui le derrate alimentari americane che invasero i mercati europei, aggravando la crisi dei produttori agricoli: cereali dal nord America e carni congelate dal sud America. Ciò determinò da parte di tutti i paesi europei una politica protezionistica con l’imposizione di dazi all’importazione che però non equilibravano completamente lo squilibrio dei prezzi. Pertanto i produttori europei cercarono di scaricare queste differenze risparmiando sul costo del lavoro (riducendo sui salari).
Nel frattempo gli USA si avvantaggiarono moltissimo da questa nuova forza lavoro che arrivava dall’Europa, mentre in Europa per 20 anni il PIL diminuiva. Tuttavia la crisi ebbe l’effetto che hanno le guerre, le pestilenze, le carestie: si crearono le condizioni per una ri-crescita. Infatti lo svuotamento della popolazione aumentò la quantità di risorse disponibili pro capite. Inoltre intervenne la seconda rivoluzione industriale: l’Ing. Daimler inventò il motore a scoppio; si diffuse la rete elettrica; si inziò a sfruttare la chimica organica. Pertanto si riattivò l’economia europea, Germania in testa anche “grazie” ai danni di guerra pagati dalla Francia uscita sconfitta dalla guerra franco-tedesca. La ricerca europea produsse molti brevetti che gli USA acquistarono e che poi svilupparono su scala molto maggiore: era nata la grande impresa USA.
Dalla crisi si esce a metà degli anno 1890 con la Belle Epoque. Tuttavia questa corsa sfrenata al benessere, queste esagerate accelerazioni, queste tensioni da positive divennero negative e condussero alla prima guerra mondiale.
1929: Grande Depressione. Essa ha coinvolto gli USA dove per la prima volta si conosce la fame. Migliaia di aziende agrarie lasciano marcire i prodotti e morire il bestiame perchè non vi è il ritorno economico, mentre nelle città la gente patisce la fame. E’ una crisi di sovrabbondanza. Si produce più della domanda. Ciò fu dovuto a errori della politica monetaria e del mercato e alla incapacità del governo di analizzare e reagire alle cause della crisi, prima fra tutte gli effetti della prima guerra mondiale. Fame, aumento della mortalità, apatia sfiducia depressione. La crisi non colpisce la Russia (ad economia non di mercato ma pianificata) e colpisce solo marginalmente in Giappone (La Cina non esisteva come potenza economica). Fame: il welfare pubblico non esisteva. La gente fa la coda presso le istituzioni benefiche private per ricevere un piatto di minestra. Gli USA non erano abituati alla povertà come lo era l’Europa. La borsa di NY crolla: 28.10.1929, – 13,37 % (tuttavia 1l 19.10. 1987 il crollo fu del -22,61%!). Panico finanziario, vendite, fallimenti fino alla fine del 1932. Se ne esce solo con il 1933.
Gli USA erano stati fondamentalmente estranei alla prima guerra mondiale ed erano intervenuti con aiuti finanziari (prestiti) a chi poi vinse la guerra. Dopo la guerra, fanno valere il principio del creditore, imponendo alle nazioni vincitori di rimborsare i debiti. I vincitori a loro volta imposero alla Germania di pagare 132 miliardi di marchi oro, che la Germania non aveva. Le grandi banche USA prestarono alla Germania soldi per estinguere il debito di guerra.
Inoltre, l’Europa aveva bisogno della tecnologia che ormai era diventata USA e in contropartita cerca di esportare di più verso gli USA i quali però chiudono le frontiere a persone e merci. Le frontiere si riapriranno solo dopo il 1923 ma ormai i rapporti fra Europa e America si sono deteriorati.
In questo periodo in USA soffrono un po’ miniere, cantieri navali e industria tessile e vanno molto bene auto (GM, Crysler, Ford), elettrodomestici, radio. Si esasperano le vendite con rateizzazioni e credito al consumo. Nel 1929 negli USA vi sono 26.000 banche per il credito al consumo. La borsa vola all’insù. Si guadagna senza lavorare! Crisi da sovrabbondanza. Debitori insolventi, Nel 1932 -1034 chiudono 11.000 banche. Cade il commercio. Vi sono 13.000.000 disoccupati in USA; 6.000.000 in Germania; 32.000.000 nel mondo.
L’ideologia USA non prevedeva l’intervento pubblico. Si era ricorsi solo ad austerità, tagli alle spese, riduzione degli interventi statali, peraltro già modestissimi. Massimo protezionismo, da parte di tutti i paesi.
Solo allora si comincia a capire che occorre cambiare metodo e indirizzo: Prendono campo le teorie Keynesiane. Il Presidente Roosevelt inaugura il New deal, la spesa in disavanzo crea opportunità di lavoro. Lo stato diventa imprenditore. Il new deal dà fiducia ma l’uscita dalla crisi avviene grazie al riarmo che crea piena occupazione. Il dollaro viene sganciato dalla parità con l’oro (1934). Gli USA richiamano dall’Europa i capitali ivi investiti: fallisce la banca Credit Anstaldt di Vienna e molte alte banche tedesche ed europee.
In Italia Mussolini tramite Alberto Beneduce crea l’IMI – Istituto Mobiliare Italiano per liberare Comit, Credit e Banco di Roma dagli investimenti a medio lungo termine, e l’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale, che deterrà sino al 40% dell’intera industria del paese (n.d.r.: ok per la legge sulla specializzazione bancaria. I danni delle banche universali, in USA e in Europa, sono sotto gli occhi di tutti e gli USA stanno ridividendo le specializzazioni finanziarie, bancarie e assicurative).
Finisce
Dal 1 al 22 luglio 1944 con la guerra ancora in corso, si tenne la conferenza di Bretton Woods (New Hampshire), per stabilire le regole delle relazioni commerciali e finanziarie tra i principali paesi industrializzati del mondo. Gli accordi di Bretton Woods furono il primo esempio nella storia del mondo di un ordine monetario totalmente concordato, pensato per governare i rapporti monetari fra stati nazionali indipendenti. Infatti, si preparò la ricostruzione del sistema monetario e finanziario, riunendo 730 delegati di 44 nazioni alleate per la conferenza monetaria e finanziaria delle Nazioni Unite. Le caratteristiche principali di Bretton Woods erano due; la prima, l’obbligo per ogni paese di adottare una politica monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio ad un valore fisso rispetto al dollaro USA (a sua volta agganciato all’oro che fu stabilito valere 35 US dollari l’oncia), che veniva così eletto a valuta principale, consentendo solo delle lievi oscillazioni delle altre valute; la seconda, il compito di equilibrare gli squilibri causati dai pagamenti internazionali, assegnato al Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il piano istituì sia il FMI che la banca Mondiale. Queste istituzioni sarebbero diventate operative solo quando un numero sufficiente di paesi avesse ratificato l’accordo. Ciò avvenne nel 1946. Nel 1947 fu poi firmato il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade – Accordo Generale sulle Tariffe ed il Commercio) che si affiancava all’FMI ed alla Banca mondiale con il compito di liberalizzare il commercio internazionale.
Nel 1970 si interruppe la parità dollaro-oro e il sistema dei cambi fissi (n.d.r.).
Mia considerazione. Ripeto qui quella fatta nel corso del dibattito che è seguito all’esposizione del relatore: dobbiamo dare assoluta priorità alla Questione Morale; al contempo costituire gli Stati Uniti d’Europa e concordare con gli USA la totale chiusura dei nostri sistemi ai paesi che non adottino le nostre regole morali, bancarie, finanziarie sociali, sui diritti umani, sul rispetto dell’ambiente, sul risparmio energetico etc.. Il Professor Leonardi concorda.
Fine del post
Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se nel frattempo costretti a casa.
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CARNEVALE A LAVIS (TN)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Febbraio, 2013 @ 6:19 pmDetto altrimenti: un giovedì grasso da nonno fotografo
Viareggio, Rjo de Janeiru, Lavis (Tn) … ogni località famosa organizza la propria sfilata di carri carnevaleschi. Mi avevano cercato dal Brasile e da Viareggio: volevano me per essere sicuri di avere un servizio fotografico di assoluto prim’ordine.
Niente da fare. Ho preferito accettare l’invito di Lavis. Fra l’altro vi sfilava la mia nipotina Sara, due anni già compiuti (l’età precisa delle signorine non si dice!) con papà Daniele e mamma Valentina.
Bravi Lavisani! Brava Sara! (però, Sara, che fatica quella lunga camminata per sfilare su e giù lungo tutta Lavis!)
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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
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