QUALCHE BUONA NOTIZIA MA.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2013 @ 11:47 am

 

Detto altrimenti: cheppalle, c’è sempre quel “ma” …uffa …

Evvabbè, c’è il “ma”. E allora? Chevvolete? Ma meglio, anzi, in toscano, “mammeglio” che ci sia quel “ma”, anziché no. Vuol dire che il sistema ha cominciato a muoversi, anche se …

Nicola Cosentino

Infatti abbiamo iniziato ad escludere alcuni “incandidabili” e ad “accorgerci e a protestare” contro i furti di denaro pubblico, cioè del nostro denaro. Ma.a allora cosa, direte voi? Ecco, gli incandidabili … questo è troppo incandidabile, questo poco, questo forse. Un po’ come a scuola, alle elementari: “Ho studiato da sei”. E qui, “Ho commesso reati da 1, 2 anni … non oltre”. Si, vabbè, sono condannato ma solo in primo grado … si, vabbè, ho commesso ma sono prescritto …”. Ma poi, sembra di essere all’interno di un penitenziario: il Direttore sta esaminando i reati di ognuno, la buona condotta in carcere, per individuare i “migliori” cui affidare compiti di responsabilità o comunque “premianti”. Tu no, sei troppo delinquente. Tu si, lo sei un po’ meno …In other words, invece di una gara fra i migliori, assistiamo ad una competizione fra i meno peggio. Ecco il “ma”, quello della morale elastica. “Ma” … scherziamo?

Antonio Razzi

E poi, Razzi (Gruppo Scilipoti), che forza di volontà, che coraggio morale a cambiare squadra … a che prezzo, a quale prezzo! Emergono registrazioni (Corsera odierno pag. 4): “Mi mancavano 10 giorno a maturare il vitalizio, che sono scemo a far cadere il governo (il 14 dicembre 2010, n,d,r,). Mi sono fatto i c … (sic) miei”. Ecco lo spirito di servizio, la politica come missione, come servizio per il bene comune. Ma (ecco che ricompare questa parolina), ma allora, se abolissimo questi immorali privilegi medievali, in politica entrerebbero solo persone veramente spinte dal senso del servizio. O no? Che ne dite?

Non uscire, mi raccomando, se piove …

I cacciabombardieri F35 – In numerosi miei post ne scongiuravo l’acquisto. Ne abbiamo “prenotati ben 90” (la prima opzione era per 135), versando una caparra (“penitenziale o confirmatoria? Se disdiciamo la prenotazione, la perdiamo?) di 2 miliardi di euro. Ora emerge che sono “delicati” nel senso che se entrano in una nube temporalesca i reattori si arrestano ed il serbatoio di carburante potrebbe esplodere. Tutto qui. 90 x 100 fa nove miliardi di euro. Gli USA hanno calcolato che la loro gestione e manutenzione costerà 2 volte il prezzo d’acquisto, Totale circa 30 miliardi ma. “Ma”  non abbiamo altre priorità più prioritarie? Prendiamo lo spunto dall’accertata debolezza del mezzo per disdire l’ordine. Il Canada ha già rinunciato. la Turchia ci sta pensando. E da noi, chi ci pensa? sapete, in tedesco si dice “Die Welt ist schlecht. Jeder denkt an Sich. Nur Ich denke an Mich”: il mondo è cattivo, ognuno pensa a se stesso. Solo io penso a me. Cioè, se non ci pensiamo noi ai nostri interessi, ma (ma!) chi volete che ci pensi mai? Infatti già una volta ci hanno “fregato”,  55 anni fa, con gli F 104- Starfighter, chiamati anche “bare violanti”, a buona ragione …. (Lit. mildi 1,0 cadauno). Ora, errare humanum est, perseverare diabolicum!  

Massimo Ponzellini

Banca Popolare di Milano- Corallo. Se ricercate … e chi cerca trova … in miei post precedenti “evidenziavo” una serie di finanziamenti fortemente sospetti al gestore di Atlantis, soggetto in odore di mafia, vincitore (ma si può?) della gara ministeriale per la gestione del 90% delle macchinette mangia soldi in Italia. Già arrestato il Presidente della Banca, etc. Già rilevata l’evasione fiscale per miliardi di euro, concordata poi per molto meno (chi mi sa dire dove posso andare io a concordare il mio F24 da pensionato? Grazie). Ora si arriva – pare – al concordato fra banca e società, per la restituzione parziale della somma elargita, a fronte della non denuncia da parte della banca. Bene ma. Ma non si doveva arrivare a questo punto! Infatti, la parte non restituita contribuisce ai costi (ed alle eventuali perdite) della banca, che si scaricano sui costi (e/o sulle tasse applicate) a carico dei cittadini, cioè anche a mio carico personale. Ecco perchè seguo la cosa con interesse. Ed alla fine mi chiedo: cui bono? Cui prodest? Chi ci guadagna? Chi ruba molto, perché “chi ruba poco va in galera, “ma” chi ruba molto fa carriera”. Comunque, consoliamoci: il diavolo fa le pentole “ma” .

Giancarlo Cimoli. una paghetta niente male …

Dirigenza e manager pubblici. Stipendio online. Oggi il Consiglio de Ministri esamina la cosa. Speriamo bene ma. Ma che poi, dopo la pubblicazione, segua il loro dimensionamento (non ridimensionamento, che esprime un concetto negativo), dicevo, un dimensionamento (in positivo) rispetto ai livelli europei. Che se poi quelli sono molto più contenuti dei nostri mica è colpa di un blogger o dei suoi lettori, via … Certo che se nemmeno sappiamo che il nostro capo della polizia prende tre volte lo stipendio del capo della CIA mica possiamo indignarci, mica …

Le Comunità di Valle del Trentino

Trentino.  Spending review. Quinta giornata della Polizia Locale, ad Ala di Trento.. Occorre contenere i costi, accorpare le gestioni, riunificare i sistemi software. Bene ma. Ma allora, riunifichiamo anche le società e/o le gestioni comunali del controllo e della sosta della mobilità. Un esempio? La APM SpA di Riva del Garda potrebbe svolgere benissimo il servizio anche per gli altri comuni della Comunità di Valle, con utilizzo più funzionale ed economico di persone, strutture e strumenti elettronici, per di più sollevando la Polizia Locale da molte mansioni. Ma…. ma cosa?

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pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2013 @ 9:54 am

prova

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LA ROTTA: DI UN VELIERO, DI UNA SPA, DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2013 @ 8:04 am

Detto altrimenti: sempre di rotta, si tratta …

Di bolina, in solitaria, nelle Bocche di Bonifacio

Barca a vela. Variano i venti, le correnti, lo stato del mare. Sei in mezzo al mare. Devi raggiungere un porto lontano. La prima cosa che devi fare è verificare se grosso modo ti stai dirigendo nella direzione stabilita. Non puoi accettare di essere condotto dal tuo vice skipper a discutere se sia meglio la rotta 180° o 181°: controlla invece se la rotta giusta è quella a 180° o non invece, ad esempio, quella a 270°!. Questo è il primo, grande errore da evitare! Infatti sarebbe errato badare alla correzione del “primo” di “grado bussola” quando tu stia navigando su di una rotta “concettualmente” errata. Parimenti,  essendo sulla rotta grosso modo corretta, sarebbe inutile pretendere di centrarla al “primo di grado”, quando nelle ore successive dovrai correggerla cento volte di decine di gradi a causa dei salti di vento, della variazione della corrente e dell’ effetto delle onde. Alle correzioni millimetriche, ai particolari,  penserai dopo, soprattutto quando, entrando in porto, dovrai evitare errori anche di un solo metro per non sfasciare la barca contro il molo (o la nave contro gli scogli dell’isola del Giglio!)

Una SpA. Idem come sopra. Il capo deve avere una visione e un obiettivo “d’insieme”. Può anche accettare di non perdersi nel recupero di piccoli risparmi, purchè abbia le idee chiare sui temi fondamentali e riesca a conseguire di obiettivi rilevanti.

La politica. Io sono stato skipper di velieri e capo di SpA. Mai in politica. Tuttavia da “amministrato” dalla classe politica, percepisco immediatamente se il mio “skipper politico” ha le idee chiare, e mi conduce su di una rotta “grosso modo, significativamente corretta” o se invece, per sua incapacità (o per sua malafede), mi distrae (o “cerca” di distrarmi) con una serie di correzioni parziali, millimetriche, sviando (o nell’intento di sviare) la mia intelligenza, di non farmi accorgere che invece della giusta rotta, ad esempio di 270°, mi sta conducendo sulla rotta sbagliata, ad esempio di 180°.

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VERSO UN SECONDO RINASCIMENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2013 @ 6:58 am

Detto altrimenti: usciamo dalle tenebre dell’attuale secondo Medio Evo!

Improvvisamente ci siamo riscoperti “medievali”. Il Medio Evo, nella comune accezione, ha un significato negativo. Le forti differenze delle classi sociali; la divisione in tanti statarelli o regioni; l’arroganza dei diritti acquisiti delle numerose caste; la povertà dei tanti titolari dei doveri acquisiti; la debolezza verso l’esterno e l’estero; una spiritualità esasperata e spesso distorta; una religione politicizzata; il rogo per le streghe, gli eretici, i diversi, i troppo colti pericolosi intellettuali che pretendono di diffondere il Vangelo in lingua volgare, tale che possa essere compreso da tutti.

Poi, quelli di noi più colti, più attenti, più “studiati” ci spiegano che il Medio Evo storico è stata “fucina”, “incunabolo” ( si dice così) del germe dal quale poi è nato lo splendore del Rinascimento.

Anche oggi infatti fra di noi vi sono streghe ed eretici. Sono coloro che provano a vedere, a capire cosa si nasconde dietro il velo della miriade di “particolari” per i quali i Signori della Guerra (politica) scendono in campo ad affrontarsi in duelli senza (apparente) esclusione di colpi, mentre le folle, ammirate, intimorite, affascinate … stipate ai bordi dell’arena della vita, stanno a guardare e a tifare per l’uno o per l’altro contendente. I Signori della Guerra. Come sono divenuti tali? In quell’altro Medio Evo pare siano stati, originariamente, capi militari che, stanchi di errare combattendo, sono diventati capi di milizie territoriali e si sono promossi nobili. E gli indigeni, incapaci di opporsi a tali manipoli e ancor di più alle continue scorrerie esterne, si sono consegnati loro, diventandone sudditi, in cambio della garanzia di un minimo vitale – ma proprio un minimo – di garanzia di sopravvivenza.

Oggi, i novelli Signori sono eredi di una stirpe che ha ripudiato il lavoro della terra, il commercio, la pastorizia, l’artigianato, la cultura per dedicarsi ad un diverso tipo di attività: la coltivazione di una pianta particolare, il “Potere”.

Ma ora come allora, gli aspetti negativi di un periodo di crisi stanno funzionando quasi come un vaccino: un po’ di malattia stimola in te la reazione che fortifica il desiderio, la capacità e la forza per migliorare, guarire, ri-nascere.

Nel pieno dell’agone politico, iniziamo a sentire che la crisi starebbe per finire, anzi … no, il peggio deve ancora venire, occorrerà un’altra “manovra correttiva”, un altro impoverimento di molti per consentire ai soliti pochi di continuare ad “essere ricchi” (ecco, ci siamo, se la pensi così sei un invidioso comunista). E invece no. Questa volta la folla comincia a nutrire i primi, forti dubbi – il re è nudo! – la folla, dicevo, abbatte le transenne dell’addormentamento mentale, esce dal recinto entro il quale era stata costretta e imprigionata la sua intelligenza e interrompe i giochi di guerra. Ferma i contendenti, li fa scendere da cavallo e chiede loro di riservare le proprie energie per combattere vincere la guerra vera che minaccia la comunità: quella fra un nuovo Medio Evo deteriore che – a difesa delle caste del privilegio – vuole sopravvivere a se stesso difendendo una tradizione che conserva la cenere sotto la quale non c’è più alcun fuoco; e un Nuovo Rinascimento che al contrario lotta per la nascita di una Nuova Civiltà, per un Nuovo Modello di Crescita, che vuole far divampare nuovamente  un grande fuoco  dalle braci che covano, ancora ben vive, sotto la cenere dei propri bracieri. La folla è schierata e chiede loro di schierarsi. Ma seriamente, non per gioco.

Una campana! … Che è? Si chiamano a raccolta le genti? Chi ha un ferro l’affili? No, è solo la mia sveglia … mi ero dimenticato di silenziarla … il mio sogno viene bruscamente interrotto. Mi alzo e – ancora in vestaglia – lo ritrascrivo sul mio blog … prima che vada perso.

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LE PROSSIME ELEZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 9:56 pm

Detto altrimenti: la scelta

Ero aiuto istruttore sezionale di alpinismo della Scuola di Alpinismo Bartolomeo Figari del  CAI- Sezione Ligure, Genova. In vacanza in Val di Non, avevo l’appuntamento nelle Dolomiti di Brenta con un mio compagno di cordata che avrebbe dovuto arrivare da Genova per una settimana di arrampicate. Io partii  dal Grostè: sacco molto. molto pesante. Rifugi Tuckett, Brentei, Pedrotti alla Tosa. Arrivato. Ma il mio amico non venne. Non c’erano ancora i telefonini. Feci qualche scalata in solitaria.

La via “normale” alla Torre di Brenta

Un giorno conobbi una ragazza, bionda, anche lei sola,  che mi disse di aveva scalato il Campanile  Basso per la Via Fehrmann (un diedro di quarto grado sup., esposto e faticoso) etc. . Mi fidai e le chiesi di legarsi con me, che pure ero senza compagno di scalata, per una salita che scelsi – per prudenza – molto facile: la via normale alla Torre dei Brenta: un secondo grado con un tiro di corda di terzo. Detto, fatto. Siamo all’attacco della parete, io parto. Parete verticale ma molto, molto bene appigliata. Procedo velocissimo. Mi assicuro con estrema facilità e le do il via. Lei parte e dopo pochi metri mi grida di trattenerla sulla corda. Allarme rosso: farsi tirare da secondo di cordata su un secondo grado? No buono. Ma ero in ballo. Balliamo. Arriva il tiro di terzo grado, un po’ più delicato. La lego ad uno spuntone, ben assicurata,  e riparto. Dopo circa 30 metri mi grida di sorreggerla! Era a sua volta partita senza avvisarmi! Ed io ero su appigli non proprio comodi e men che meno  a mia volta ero assicurato! La fortuna aiuta gli audaci (e gli incoscienti). Riesco ad assicurarmi e quindi a fare assicurazione a lei. Arriviamo in vetta con molto ritardo. Mi dice:”Guarda che una guida, mio amico, mi ha suggerito di scendere per questi camini, non per la normale. E’ meglio”. Ecco, dopo avere sbagliato una prima volta, tanto era la voglia di uscire da quella situazione, che commetto un secondo errore: mi affido nuovamente a chi mi aveva messo nei pasticci. I camini: stretti il giusto, ok, ma. Ma umidi, svasati e di roccia friabile. La calo di peso. Quando tocca a me, devo scendere facendo una faticosa opposizione con gli avambracci, stando attento a non smuovere le numerose pietre in bilico sul fondo del camino, che sarebbero diventate proiettili per lei che stava sotto. Arriviamo in fondo, in piedi nella crepaccetta terminale. Mi rilasso. Lei, felice, si mette a correre per il nevaio senza slegarsi. Dopo che ebbe percorso 40 metri, io fui sbattuto dalla corda contro al neve dura e compatta della crepaccetta! E poi dicono che gli uomini preferiscono le bionde!

Morale:  per uscire da un problema  non ti affidare a chi in quel problema ti ha messo.  Capito mi hai?

N.B.: il “tiro” di terzo grado è dopo la seconda cengia, verso la vetta, diagonale verso destra.

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IO SCRIVO MOLTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 1:48 pm

Detto altrimenti: “Tu scrivi molto”, mi dicono alcuni amici …

Ed io rispondo: voi acquistate ogni giorno uno a due quotidiani. Ascoltate più giornali radio e telegiornali. Decine e decine di articoli e di informazioni. Leggete molti titoli, pochi articoli. Nel mio blog invece, solo qualche articolo al giorno. Argomenti ben evidenziati in neretto. E voi, miei lettori da 20.000 contatti al mese – mese più, mese meno, durata media di ogni “lettura”: 9 minuti -  voi potete scegliere ciò che più vi aggrada, leggere o meno, commentare o meno. Gli argomenti?

Si dice: nessun partito rispecchia interamente le mie idee. Allora le soluzioni sono tre:
1) non andare a votare (soluzione sconsigliata vivamente);
2) votare per il partito che porti avanti, fra i tanti altri, l’obiettivo che più vi sta a a cuore. Nel caso mio, l’Europa, gli Stati Uniti d’Europa (soluzione vivamente consigliata);
3) costituire un partito nella speranza di divenire “necessario” ai grandi partiti in caso di risultati quasi paritetici fra i blocchi maggiori. Soluzione possibile solo per alcuni. Essa viene adottata da chi è affetto ad una nuova malattia, la “scilipotite” (soluzione moralmente sconsigliata).

Si dice: chissà se un qualche partito si è posto fra i suoi obiettivi di far cessare la moda delle norme retroattive e dell’inversione dell’onere della prova (“ti dico che sei un evasore: dimostrami il contrario”).

Si dice: pensionati esclusi dal redditometro, se hanno la sola pensione. Dopo una IMU che non si sapeva quanto si sarebbe pagato (sul principio della incertezza del diritto), ecco ora, sulla base dello stesso principio, un redditometro che viene ri-governato da circolari ministeriali. Circolari, non leggi. Que serà serà, cantava la bionda Doris Day …

Si dice: ma ‘sti politici, ritoccano, correggono, limano … ma una visione d’insieme … per noi … mai?

Basta così, sennò mi dite che scrivo tanto! Comunque fateci caso: quando il tempo è bello, scrivo meno (perché vado a sciare in inverno e in bicicletta in estate).

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BICI UISP TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 8:36 am

Detto altrimenti: Trentinbici, il Trentino dei Trentini e dei … trenini!

Bici UISP – Unione Italiana Sport Per tutti, biciuisp.tn@hotmail.it – slowbiketrento.xoom.it – cell. 331 8370070

Alles zusammen …  nach Verona !

Dai, venite a trovarci, per e mail o sul sito! E poi iscrivetevi: pochissimi “euri” l’anno, il costo di qualche caffè! Siamo un gruppo di Trentini doc e non doc, tutti pedalatori con giudizio, assolutamente non competitivi, che ci facciamo delle bellissime gite giornaliere e non, secondo temi prestabiliti. L’anno scorso il tema erano “i corsi d’acqua” e noi abbiamo pedalato lungo l’Adige, il Danubio, il Delta del Po, la Laguna di Venezia, la Val Pusteria, la Val Venosta e la Valsugana. Abbiamo “navigato a pedali” lungo il Noce in Val di Non, siamo scesi sino a Lienz (A) e sino a Cortina d’Ampezzo, etc. etc.. Insomma, 17 giorni di gita per complessivi 1.000 km sociali. Poi ognuno di noi ha pedalato le sue ulteriori kilometrate individuali!

Il 19 gennaio si è tenuta la nostra Assemblea Ordinaria ed abbiamo approvato il programma 2013, che “pedaleremo” lungo le sedi delle ex ferrovie: “Dalle rotaie alle due ruote”. Vi cito solo alcune gite: in Liguria sul mare sino a Sanremo; la Dobbiaco-Cortina – Logarone – Belluno; la gita lungo la ex ferrovia Pontebbana con “sconfinamento” in Croazia! Uaaooo! Le bici che usiamo sono soprattutto mtb. Vi sono anche city bike e – se non sono previsti sterrati – qualche bici da corsa. Per le nostre trasferte talvolta prenotiamo un bus con bici al seguito, oppure utilizziamo la ferrovia con camioncino bici separato al seguito. I nostri “hotel”? Spesso ostelli, ormai non più solo per “giovani” ma anche per “giovanili”.

La nostra velocità media di gruppo? Direi 20 km/h, tenendo conto delle molte fotografie che scattiamo lungo il percorso. I più sportivi arrivano prima e aspettano i fotografi.

Nel nostro gruppo la “quota rosa” è più che rispettata … anzi, dovremmo iniziare a preoccuparci della “quota azzurra”! Tanto per cominciare, il nostro Presidente è “la” Presidente Monika Giacomozzi.

Ecco, vi ho detto. Ora a voi l’iniziativa ” to joint us”, di unirvi a noi: sarete i benvenuti!

2012 : non solo “lungo” i corsi d’acqua!

P.S.: v. foto a fianco

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VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 8:23 am

Detto altrimenti: sfogliando la carta stampata (Post n. 500! Il n. 1 è del 6 dicembre 2011)

1 – Svizzera ed evasione fiscale (19.1.2013: 24 Ore pag. 17 – Corsera pag. 6).
Tanto tuonò che piovve! Era ora! Italia, USA, Germania stanno definendo con la Svizzera come evitare che faccia da sponda agli evasori fiscali. ma la grande novità è che la UE, per bocca del suo Commissario Semeta, diffida gli Stati a stipulare accordi bilaterali (e diversi, n.d.r.) con la

Elvezia il tuo governo … d’un popolo gagliardo leggi fiscali offende

Svizzera, in quanto l’UE punta ad un sistema unico per lo scambio automatico di informazioni e per la definizione di un unico accordo sulle cosiddette misure equivalenti per il trattamento fiscale dei redditi da risparmio dei non residenti 8in Svizzera).
L’UE prosegue: se entro sei mesi non so otterranno “risultati concreti”, l’UE potrà assumere “misure difensive” ed inserire la Svizzera nella black list dei Pesi non “certificati” ai fini delle transazioni finanziarie.
In miei post precedenti disegnavo un progetto. I have a dream: scrivevo che si creino gli USE – Stati Uniti d’Europa, ci si accordi con gli USA e si crei una comune frontiera chiusa ad ogni tipo di relazione con i paesi che non dimostrino di avere adottato le nostre regole quanto a diritti civili ed umani, finanza, fisco, banca, sicurezza sul lavoro e rispetto dell’ambiente.

2) ILVA – 24 Ore 19.1.2013 pag. 2. Il Governo in campo per salvare l’ILVA. Ho già esposto più volte la mia idea, e cioè non accettare di essere costretti a scegliere fra due mali: il sacrificio di posti di lavoro o la salute dei cittadini. Andate a cercare la mia proposta.

Cimoli in Alitalia: inaugura il volo diretto Roma … Zurigo!

3) ALITALIA. DANNI ERARIALE. Corsera citato, pag. 42. Finalmente! la Corte dei Conti chiude l’indagine si 17 amministratori, presidenti, consiglieri, dirigenti della compagnia di bandiera fra il 2001 e il 2007, accertando un (preteso) danno  erariale da loro mala gestio per tre miliardi di euro. Gli interessati sono tati invitati “a dedurre” le loro ragioni entro 60 giorni. Ove tali ragioni non fossero non accolte, costoro saranno citati in giudizio. Fra gli interessati spicca il nome di tale Cimoli (chissà dove nel frattempo ha depositato le decine di milioni di euro “guadagnati” – si fa per dire – in Alitalia e in FFSS …). Tutti costoro sperano nella prescrizione. Noi cittadini no.

 

A’ Iurà, che ce vo’ fa’? T’ha detto male …

3) LA QUESTIONE MORALE – Corsera citato, pag. 23. Uno scandalo al giorno leva il Paese (Italia, co fondatore dell’UE) di torno (dall’UE). Rispetto alla Grecia ce la stiamo cavando perché non siamo 12 milioni, bensì 60. Altrimenti … con i nostri scandali ed evasioni fiscali avremmo già “sforato” …. Il prefetto ed il vice capo della polizia di Napoli, i consiglieri regionali della Lombardia, i tesorieri dei partiti, il sindaco di Parma, il prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato. Ecco, quest’ultima non deve passare alla storia solo per le finte lacrime davanti ai morti della casa dello studente, ma anche perché è indagata per gli appalti Finmeccanica.La commissione antimafia? ma qua’ commissione? Ce ne vuole una antiscandali!

Per oggi basta così. Facciamo largo ai vostri commenti.

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CARTA STAMPATA O WEB?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2013 @ 7:04 am

Detto altrimenti: come si evolve l’informazione

Lavoravo. Un quotidiano, due giornali finanziari al giorno. Era il minimo. Guai ad accumulare arretrati nella lettura! Eppure certe mattine, entrato in ufficio, venivo assalito dalle urgenze operative, ed ecco che il pacco dei giornali si ingrossava. Ma non poteva durare: dopo qualche giorno, anticipavo l’entrata e smaltivo.

Pensionato. Uno o due giornali al giorno. Sono molto ricchi di notizie e di cultura. Non riesco a leggere tutto, e mi dispiace. Lavoro e carta sprecata per chi scrive e pubblica. Tuttavia riseco ad estrarre le notizie che più mi interessano.

L’Ingegner De Benedetti ha affermato che sempre più le notizie ci arriveranno dal Web e la carta sarà per l’approfondimento. Accedo al Web: sui principali motori di ricerca trovo alcune notizie, ma meno di quelle che recupero dalla carta. Piuttosto imparo a collegarmi con alcuni “blog informativi”: ecco, lì trovo molto.

Anche il mio blog, in parte, sta diventando uno di quelli. Pillole di informazione e commento. Aperto agli interventi dei lettori, forse più di quanto non lo siano i cartacei, con le loro lettere al direttore. “Di più” non tanto quanto a numero di interventi, ma quanto alla “continuità” degli interventi, nel senso che sulla carta un lettore scrive, se va bene viene pubblicato, se va meglio il direttore gli risponde e se proprio va benissimo, suscita il contraddittorio di un altro lettore. La copia del giornale solo molto raramente viene archiviata. La cosa finisce lì.

Dice … ma c’è anche la radio e la TV … si, vabbè, ma la notizia “fugge” via, la senti, la archivi e non ci puoi riflettere subito con calma, a caldo,  come davanti ad un giornale o al computer. Comunque, guai se mancassero quelle fonti!

Per contro, nel caso dei nostri blog non c’è fretta nè archiviazione. I post sono sempre a disposizione dei lettori, gli interventi possono continuare a susseguirsi senza alcuna interruzione. Evviva i blog!

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L’INGANNO DELL’EGOISMO E DEL PORCELLUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2013 @ 4:36 pm

Detto altrimenti: quando si crede di fare il proprio interesse

Una miscela esplosiva: la legge elettorale “Porcellum” (nitro) +  alcune promesse elettorali (glicerina) = nitroglicerina! Ma procediamo con ordine.

A) Il Porcellum, lo conoscete? Innanzi tutto ricordiamo che
• il premio di maggioranza per il senato è su base regionale: il che vuol dire che pur trattandosi di elezioni nazionali, ove nelle tre ragioni più popolose si voti “X”, tale voto prevarrà sulle altre diciassette, anche se tutte abbiano votano “Y”;
• molti parlamentari non sono eletti da noi elettori, ma nominati dai singoli Capi Partito;
• I partiti possono candidare la stessa persona in tutte le circoscrizioni elettorali. In tal modo un capo “famoso” si candida in tutte, alla fine ne sceglie una e in tutte le altre viene eletto il successivo nella lista (che ha compilato lui stesso). In tal caso, è l’eletto (il capo lista) che elegge, non l’elettore.

B) Certe promesse elettorali: aboliremo una tassa anzi due, etc.. Ciò mira a togliere di bocca la spiacevole percezione sensoriale del peso di quelle tasse, ma non dà all’elettore la visione d’insieme del sistema. L’elettore è distratto ed è portato a ragionare in una prospettiva di brevissimo periodo, parziale e non duratura. E accetta di ragionare così spinto dall’egoismo di un vantaggio sia pure limitato, ma diretto e immediato.

NO!!

Costui non si rende conto che, per converso, se accettasse di porre come “prima priorità” la soluzione a cascata dei seguenti problemi: Morale; Giustizia Sociale; Questione Sociale; tutela dell’Ambiente; Economia per tutti; Pace, bè, allora il vantaggio che ognuno ne ricaverebbe sarebbe molto ma molto maggiore e duraturo di quello – illusorio ed effimero – che gli deriva dalla abolizione di un paio di tasse: invece di essere temporaneamente lenito da un paio di aspirine, vedrebbe sconfitta per sempre la malattia di tutti.

Non vogliamo leggere la proposta alternativa che io sto caldeggiando, sotto il profilo dei “Principi”, degli “Ideali”, dei “Grandi intenti” ma sotto quello di “a noi piace la concretezza”? Bene. Esaminiamola pure con la stessa lente interpretativa di chi, oggi, si farebbe sedurre dalle sirene politiche che, soprattutto localmente, gli offrono due tasse in meno. Nell’ipotesi alternativa da me adombrata i vantaggi concreti, finanziari, economici, occupazionali, di qualità della vita, sarebbero in un tempo assai ristretto ben superiori al vantaggi della sua ipotesi.

Infatti, immaginate un po’ se riuscissimo a abolire le fortissime disuguaglianze sociali, l’evasione ed elusione fiscale, scandali, sprechi, furti (non mi riferisco ai furti d’auto!): saremmo una Germania con in più natura, clima, arte, cultura, comunicativa. Per tutti. Risultati che mai i “separatisti economici” potrebbero raggiungere, oltre quello di rischiare di rendere ingovernabile il Paese, “grazie” (si fa per dire) al combinato disposto del Porcellum con un egoismo di corto respiro.

In Italia dobbiamo perseguire la convivenza delle nostre mini-regioni interne, non la loro “dividenza”. E ciò per riuscire tutti noi a contare di più e non di meno in una Europa al cui interno i singoli Stati sono sempre più regioni europee, Euregio (nes).

 

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