LE FINTE PARTITE IVA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Dicembre, 2012 @ 7:53 am

Detto altrimenti: il metodo, il principio, il rimedio, la proposta

Il metodo: “Non ti assumo. Apriti una partita IVA, facciamo che tu eri una partita IVA … ma poi tanto lavori come un dipendente, dai che ti conviene, piuttosto che niente, e dimmi grazie … sai … lo dico per il tuo bene … perché se tu non ci stai, che accettano al posto tuo ne trovo quanti ne voglio …”

Il Governo pensa che occorra porre rimedio a tutto ciò per evitare che lavoratori di fatto subordinati possano essere “vestiti” da partite IVA, per evitare che dal lavoratore si possa continuare a spremere il meglio senza dargli quanto dovutogli (i diritti insiti nel rapporto si lavoro subordinato). Ed interviene con un ordine: “Basta, è ora di finiamola!”.

Si dice: “Se sei stato tot mesi in quell’azienda (variabile “a”), se la maggior parte dei tuoi ricavi derivano da quella azienda (variabile “b”), se hai utilizzato locali, computer, scrivania dell’azienda (variabile “c”), allora sei un dipendente”.

Si, vabbè, ma però … ma però non si dice ma io lo dico lo stesso. Ma però poi si variano le variabili (altrimenti che variabili sono se non le si variano), se ne introducono ulteriori etc.. Insomma tiramolla, coperta corta … e molte finte partite IVA restano soperte, cioè senza tutela della conversione (no, non Conversione al Cristianesimo … che avete capito? Conversione in lavoratore dipendente).

Cosa è successo? Una “commedia all’italiana”: “Si, mappoi, un momento, discutiamo ….un ordine va bene, mappoi …”. Mappoi? Mappoi (sic) c’è stato un primo parziale contrordine e quindi un secondo parziale contrordine, per cui il processo correttivo dell’anomalia è stato annacquato ben due volte. “Qualcosa si farà, ma con calma, gradualmente …”

Ecco, mi viene alla mete la legge per cui se uno delinque “oltre la pena di due anni” è delinquente non candidabile. Sotto quel limite, è onesto candidabile. La legge e la morale “a peso”: “Mi dà un po’ di immoralità? Quanta ne vuole? Un anno e mezzo! E’ poco più di due anni lascio? No per favore, non oltre due anni”. Come quando, a scuola, un bambino “studiava da sei”!

Tutto ciò rappresenta a mio avviso un caso di “collaborazione esterna dello Stato a un fatto delittuoso“:  consistente quanto meno nella omissione dei versamenti INPS nella misura dovuta per un lavoratore dipendente.

La mia proposta? L’Agenzia delle Entrate (sentito l’INPS) dovrebbe farsi carico dell’iniziativa di scoprire chi “dichiara il falso”, e cioè chi dichiara di avere diritto alla partita IVA essendo di fatto un dipendente, negandogli o revocandogli la partita IVA, tuttavia senza irrorare al lavoratore sanzione alcuna, poiché egli ha agito sotto la spinta dello stato di necessità, quasi una legittima difesa contro il bisogno di lavorare.

Se Maometto non va alla montagna, sia la montagna ad andare da Maometto. E se l’Agenzia delle Entrate  e l’INPS non si attivassero? Potrebbe configurarsi una “omissione di atti di ufficio”? Forse oggi tecnicamente no, o forse non ancora … ma forse un domani si.

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UN NUOVO SCHIAFFO D’ANAGNI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Dicembre, 2012 @ 7:26 am

Detto altrimenti: questa volta lo schiaffo lo prendiamo tutti noi, il pudore, il buon senso, la prudenza, la ragionevolezza  …

 Il papa Bonifacio VIII fu tenuto di fatto prigioniero in Anagni dall’imperatore. Dante Alighieri lo ricorda nella sua “Commedia”. L’episodio viene ricordato come “lo schiaffo d’Anagni”, cioè l’insulto, la violenza d’Anagni. Qualche anno dopo … l’ex capogruppo PDL alla Regione Lazio Franco Fiorito ha ottenuto gli arresti domiciliari, confinato nella sua casa …in Anagni, Comune di cui è stato sindaco! Quale nobile precedente storico! E noi che ce ne stavamo dimentcando del famoso schiaffo!

Lo so: un imputato è considerato innocente sino al passaggio in giudicato della sentenza di condanna, ma di fronte alla flagranza … via … ora, se aspettiamo il “giudicato” (sentenza della Cassazione) che mi fa l’ex sindaco nel  frattempo? Si candida? Ma via … siamo seri!

P.S.: questo è il post più breve dei 446 dell’intera serie… e per di più senza foto!

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RETRIBUZIONI: “DIVERSA STRUTTURA DELLE –“

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Dicembre, 2012 @ 7:09 am

Detto altrimenti: dicesi “diversa struttura delle retribuzioni quella conseguente alla applicazione di due pesi e di due misure …” (V. Zingarelli o altro dizionario)


Esiste un settore privato – o una società appartenente a quel settore – nel quale vige una “prassi”: tenere lo stipendio pensionabile del dipendente molto basso e corrispondergli il saldo di quanto necessario per raggiungere il giusto livello retributivo di mercato, sotto forma di indennità ad persona, non pensionabile.

Esiste un settore pubblico – o un Ente appartenente a quel settore – nel quale vige una “prassi”: tenere lo stipendio pensionabile del dipendente molto alto e corrispondergli il saldo di quanto necessario per raggiungerne il raddoppio,  sotto forma di indennità di carica pensionabile.

P.S.: le fonti delle notizie di cui sopra sono coperte dal diritto alla riservatezza delle fonti.

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DUE PRETI MOLTO, MOLTO DIVERSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Dicembre, 2012 @ 6:42 am

Detto altrimenti: normalmente la “diversità” è un valore. Per il parroco di Lerici no. Ma nemmeno lui è un valore.

Don Milani con i suoi allievi

Sto leggendo un libro di Neera Fallaci: “Dalla parte dell’ultimo – Vita del prete Lorenzo Milani” (Ed. BUR) e ve ne riferirò dettagliatamente nei prossimi post (nel frattempo ve lo consiglio caldamente). Don Milani: un prete che spiegava a tutti la Parola, ma anche le “parole” perché tutti potessero usarle per “diventare esseri umani” e come tali insrirsi attivamente nella società, comprenderne i doveri e farvi valere i propri diritti.

Piero Corsi (io l’ho già ridotto allo stato laicale!)

E come lui stesso diversamente Don Milani le usava, le parole, rispetto ad un suo “collega”, Don Piero Corsi,   parroco di Lerici!  Già … Lerici. Ho visto al TG3 di poco fa (ore 19,00 del 27 dicembre 2012) fa il resoconto sul parroco di Lerici, che scaccia il mendicante dalla soglia della chiesa; che rimprovera i turisti che entrano in chiesa con i sandali sporchi di sabbia; che lascia senza il pasto alcuni portatori di handicapp perché arrivati tardi alla mensa; che aggredisce ed insulta alcuni mussulmani; che alle donne dice … “Bè … tutto sommato con quelle gonne corte i femminicidi e gli stupri ve li siete un po’ cercati … e, ciliegina sulla torta, che dice al giornalista che lo intervista: “Ma lei se vede una donna nuda, non reagisce? Allora lei è un frocio (sic!). Vi auguro di morire, di avere un incidente …”

Subito dopo sullo stesso TG3, la rivolta in India contro gli stupri e le violenze alle donne e, in genere, contro lo stato di “sudditanza” nel quale viene tenuta la “merce” donna.

Don Milani diceva: “Le parole sono pietre” e le usava e le faceva usare per “costruire consapevolezza”, perché la gente capisse, capisse tutto, la vita di ogni giorno e quindi (e quindi) il Vangelo. Aveva ed ha ragione.

Infatti pietre, anzi, scogli liguri affilati sono quelli contro i quali il suo “collega” lacera la veste che indossa; pietre, anzi macigni sono quelli dai quali è sbriciolata la missione che il parroco di Lerici aveva scelto per sé nella vita. Cambi “mestiere”, parroco, magari un partito politico che la accetta fra i suoi candidati lo trova … vista la sua repulsione per alcune categorie di persone e di fedeli. Sicuramente, signor parroco, anzi, parroco, anzi, Corsi … sicuramente lei ha studiato il latino. Ed io mi rivolgo a lei in latino, con due pietre … cioè con due “parole”: “Te pudeat”! (te pudor teneat, cioè “vergognati”!)

Sto scrivendo questo post e nel frattempo guardo qualche episodio del film “Balla con i lupi”. La conquista del West avrebbe potuto essere una reciproca civilizzazione, ma mancavano le “parole” per comunicare, anche perché qualcuno non avrebbe voluto che ci si potesse spiegare “a parole” fra (popoli) diversi: preferiva la guerra. Infatti ne scaturì una guerra, anzi una strage dei “diversi”: in quel caso, degli indiani.

Coincidenze: un libro, una notizia al TG, un film. Coincidenze che però fanno riflettere … soprattutto di fronte ad una ulteriore, moderna strage: quella delle donne indiane, italiane e d’ogni altra parte del mondo.

Pubblicherò questo post domattina. Buona notte … e che la notte porti consiglio, a tutti, soprattutto a Piero Corsi.

P.S.: ho catalogato questo post nelle categorie “attualità” e “civiltà“

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VIAGGIO (in auto) IN ITALIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Dicembre, 2012 @ 8:02 am
Johann Volfgang Goethe, autore di “Viaggio in Italia”

Detto altrimenti: viaggio in … in alcuni comportamenti “italiani” (ma Goethe non viaggiava in  automobile, altrimenti …)

Leggo un giallo di un autore svedese. Un passo: “Mi recai a casa del mio amico. Avevo fretta. Guidai velocissimo, sperando che nessun automobilista segnalasse la mia auto alla polizia”. Già, perché evidentemente in Svezia i cittadini fanno anche questo: aiutano la polizia della strada a far rispettare le regole. E noi? Ieri percorrevo la Riva del Garda – Rovereto. In senso opposto un’auto, superando la mezzaria continua, sorpassa una fila di auto. Io freno, e reprimendo una protesta istintiva  non lampeggio per non creare un ulteriore elemento di tensione e difficoltà, mi accosto a destra, rallento, agevolo il suo sorpasso semi-delinquenziale (o forse anche senza quel semi-). Non credo che nessuno abbia segnalato il fatto alla polizia. E poi, anche se fosse …

Della “prassi” di chi in autostrada, sopraggiungendo a 180 kmh, ti tallona, impaziente che tu sparisca dalla faccia della terra, ti vaporizzi, per lasciarlo “libero” di esprimere la sua “virilità” ho già parlato in precedenti post.

Più d’una volta ho assistito alla donazione spontanea da un automobilista in uscita da un’area di parcheggio ad altro automobilista in entrata nella stessa area, di un tagliando di sosta oraria (non cedibile) non ancora scaduto …

In una stazioncina dei bus extraurbani della nostra provincia, in una località turistica: cartelli con gli orari strappati, bottigliette e lattine vuote “depositate” ovunque tranne che nell’apposito bidoncino.

Una persona di mia conoscenza ha il padre invalido. Ha il contrassegno per la circolazione, la sosta ed il parcheggio dell’auto che lo trasporta. E’ solita prestare tale contrassegno a persona non avente diritto, ma “Stia attenta, mi raccomando …”. E dire che quella persona è istruita, educata, equilibrata, rispettabile e rispettosa. Ma tant’è …

Qualche anno fa … da Trento al Manghen

Ecco, mi fermo qui. Cheppalle, dirà qualcuno! Che gli è preso ‘sta mattina al blogger? Che fa, le crociate? Eh no, amici miei, la riflessione è più profonda. Prima di scalare le montagne, occorre fare tanta palestra di roccia. Prima di affrontare salite importanti con la bicicletta (nella foto, il Passo del Manghen, io sono “blu”), occorre farsi le gambe per qualche anno, e poi, ogni anno, fare prima 2.000 km di pianura. Prima di fare il Direttore Generale o l’Amministratore Delegato  di una spa, occorre essersi formati come impiegati, quadri, funzionari, dirigenti etc. (a meno di essere figli di papà o della politica, ed allora questi passaggi si saltano a piè pari). Vi parlo a ragion veduta, perché io questi tre allenamenti li ho fatti, tutti.

Ecco, avete capito. Noi Italiani dobbiamo allenarci, tutti, nella palestra della vita civile, sociale e del lavoro ben più di quanto non stiamo facendo adesso. Iniziando dalle piccole (?)  cose del vivere quotidiano. Ne trarremo vantaggio, tutti, nelle grandi cose della Politica, cioè nelle azioni di chi si occupa del “Bene Comune”. Perché e come? Perché noi stessi, crescendo, saremo migliori e nel frattempo sanzioneremmo con la nostra indignazione eventuali deviazioni alle quali invece oggi, purtroppo, troppo spesso ci mostriamo assuefatti. Ad iniziare dal non riprendere chi getta una cartaccia per terra … e per finire col condannare e soprattutto col  far condannare chi con i denari pubblici  si concede cene private da centinaia di euro e  altri “particolari” utilizzi milionari, magari “ a sua insaputa”!

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MONTI, UN NUOVO RINASCIMENTO ITALIANO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Dicembre, 2012 @ 2:31 pm

Detto altrimenti: nuovo, analogo Rinascimento, quindi, per certi aspetti, anche un po’diverso

Alberto Sordi nel bel film di Monicelli del 1977 era “un borghese piccolo piccolo”. Monti è un borghese “grande grande”. Grande perché rivaluta le arti. Anzi, l’Arte. L’Arte della Politica. La rivaluta e la nobilita di fronte al consesso internazionale. Natura non facit saltus, non vi sono “strappi” in natura, affermava Leibniz. Eppure da qualche giorno, pare che qualche bel “saltus”, grazie a Monti, la nostra politica lo stia facendo: da politica a Politica.  Sarà una combinazione, ma questo Ri-Nascimento coincide con una ben più importante Ri-Nascita: il S. Natale … che sia un Suo dono? Suo del Bambinello, intendo, che ci ha fatto trovare sotto l’albero una bella Agenda …

Ma Rinascimento anche un po’ “diverso” da quello storico, dicevo. Perché? Perché mentre politicamente il Rinascimento Italiano (storico) si è accompagnato alla trasformazione dei Comuni in Signorie, essendo l’espressione dell’alta borghesia che aveva consolidato il suo patrimonio e aspirava al potere politico, oggi il Nuovo Rinascimento ha l’obiettivo della difesa e del rafforzamento del ceto medio, come “ponte sociale” attraverso il quale i passeggeri della terza classe sociale possano legittimamente aspirare a migliorare gradualmente la loro condizione.

E questa visione non è “inquinata” dal fatto che alcune persone dell’alta borghesia (Monti e alcuni suoi “collaboratori”) stiano entrando nell’agone politico. Infatti ciò è avvenuto non per loro iniziativa, ma per “chiamata”. E noi non possiamo, prima, chiamare delle persone a svolgere un certo compito, e, dopo, lamentarci se lo svolgono.

A favore di un eventuale “Monti bis” vi è un ulteriore argomento: senza una certa continuità, si rischia di separare il potere (di chi in tredici mesi ha assunto decisioni importanti) dalla responsabilità dei risultati (che si vedranno nel medio termine): si ricadrebbe insomma nella deresponsabilizzazione che ha accompagnato oltre 50 governi del Paese in circa 60 anni di vita ed ha generato l’attuale enorme debito pubblico. Last but not least, gli si impedirebbe di “completare l’opera”.

Storicamente il Rinascimento è stato preceduto e si è accompagnato all’Illuminismo. Anche qui, al Nuovo Rinascimento si accompagna un Nuovo Illuminismo che vuole recuperare i valori terreni, (valori, euro, è proprio il caso di dirlo, a carico di evasori ed elusori fiscali, dei grandi patrimoni) fra i quali quelli della “moralità”, i quali ultimi sono valori assolutamente pre-religiosi (non anti-religiosi, sia chiaro!), codificati infatti la prima volta da Hammurabi, nel 1850 a. C., senza ridurre quindi la religione alla morale (il che è limitativo) e senza denegare i fondamenti della religione (cattolica) che sono la Creazione e la Resurrezione. Il resto sia cattolicamente laico (IMU compresa).

“Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor”: così recita la riedizione italiana di Stille Nacht. Luce dona alle menti, la luce della ragione, ragione come ratio, razionalità contrapposta al suo contrario, all’irrazionalità del populismo, della separazione della rappresentatività dal potere e del potere dalla responsabilità. E invece fino ad oggi purtroppo, persone non elette dal popolo “coerentemente” non sono state rese responsabili di fronte al popolo. Quo usque tandem … fino a quando … ci stavamo chiedendo da tempo …. ed ecco la risposta: sino alla riforma elettorale che (l’eventuale) Monti (bis) ci ha promesso come suo primo intervento.

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PRIORITA’ E CONTEMPORANEITA’ (AVVISO AI LETTORI: E’ UN POST LUNGO, MA LEGGETELO, VI PREGO, NE VALE LA PENA e perdonate se me lo dico da solo …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Dicembre, 2012 @ 8:46 am

Detto altrimenti: imposte, patrimoniale, evasione, elusione fiscale, sprechi, caste, etc..

In numerosi miei interventi ho insistito sulla necessità di riscrivere l’ordine delle priorità delle destinazioni degli investimenti pubblici. E ciò in quanto non potendoli effettuare tutti insieme, assume molta rilevanza il tempo e la tempestività della loro effettuazione.

Ora invece, trattandosi del fronte delle entrate pubbliche, a mio avviso sarebbe necessaria un’altra caratteristica, opposta alla precedente, e cioè la immediata contemporaneità degli interventi.

Infatti, se ci troviamo di fronte ad un recipiente con più buchi dai quali fuoriesce il liquido, occorre occuparsi contemporaneamente di tutti i fori, non solo di uno o di uno per volta. Traduciamo: ogni volta che si mette mano a tasse e a imposte, occorre mettere mano contemporaneamente anche di 1) evasione fiscale, corruzione, furti della politica; 2) elusione fiscale, costi eccessivi e sprechi della politica, super retribuzioni, super liquidazioni, super pensioni, super benefit.

 Al n.1) troviamo comportamenti formalmente e sostanzialmente illegali. Al n. 2) comportamenti formalmente legali ma sostanzialmente e moralmente illegali. Ho raggruppato i comportamenti da sanzionare/modificare in due categorie per dare a ciascuna di esse la stessa “dignità” (nel senso di “mancanza di dignità) e per indicare che esse richiedono la stessa contemporaena incisività di intervento.

Victor Uckmar

Tanti anni fa. Università di Genova. Esame di Scienza delle Finanze e Diritto Tributario. Prof. Victor Uckmar (e chi se lo dimentica!). Esame serio e difficile, dovevi superare una serie di traguardi intermedi (frequenza alle lezioni; due tesine scritte; esame da parte dei suoi assitenti). Uckmar ti esaminava solo dopo e, alla fine, la ciliegina: ti faceva una domanda sul contenzioso. Secca. Se la sbagliavi, eri bocciato anche se avevi superato tutti quanto era preceduto. Sul testo non c’era un capitolo riservato al contenzioso di tutte le imposte. La sua regolamentazione era sparsa qua e là lungo tutto il testo. Io avevo ricondotto ad unità tutta questa materia, avevo riscritto il libro, per questa parte, di cui mi ero conquistato una visione completa ed organica. Quando mi chiese: “Contenzioso dell’IGE” (Imposta generale sull’Entrata, n.d.r.)” io risposi: “Sindaco, Prefetto, Ministro”. E lui: “Va bene, 27”.

Che c’azzecca il “metodo Uckmar” con l’oggetto del post? C’azzecca, c’azzecca …infatti così come Uckmar dava centralità essenziale alla materia del “contenzioso”, così oggi il Governo deve dare centralità all’intera materia della mala finanza e trattarla tutta unitariamente, contemporaneamente, in via prioritaria,  seconda solo alla riforma della legge elettorale.

Evasore fiscale

La pressione fiscale esiste solo su chi paga le tasse. Cosa ovvia. Chi evade o elude non è soggetto a tale pressione (elusione? Tanti anni fa conobbi un industriale che “divideva” l’utile aziendali fra i familiari, riducendo le aliquote fiscali applicate). Chi riceve rimborsi fasulli o emolumenti esagerati e/o “esentasse” non è soggetto alla pressiuone fiscale. Per chi paga le tasse invece la pressione non è più sostenibile, anche perché comprime i consumi, quindi la produzione, quindi l’occupazione, quindi i consumi. quindi …. etc. … etc..

Patrimoniale. Si comincia a parlarne. Sui grandi patrimoni e redditi (sui redditi e patrimoni medi e bassi c’è già: l’IMU). Ma, si prosegue, in Italia su 48 milioni di contribuenti, solo 30.000 denunciano oltre 300.000 euro di reddito l’anno. Il fatto è che l’evasione fiscale è stimata in 140 miliardi di euro l’anno (e l’elusione fiscale, in quanto è stimata?)

La trattativa con la Svizzera per la tassazione dei nostri capitali “fuggiti” procede. Lentamente. potrebbe fruttare all’erario 30 miliardi l’anno.

Ma non c’è solo la Svizzera. Vi sono holding sostanzialmente italiane “emigrate” all’estero, in tanti altri paesi esteri. Vi sono industriali italiani che hanno venduto le loro attività a “soggetti esteri” (?) con sedi all’estero. Imprese che hanno delocalizzato. In seggiovia, a Passo S. Pellegrino ho fatto una risalita con un giovane industriale della ceramica che ha delocalizzato a Singapore la sua fabbrichetta a conduzione poco più che familiare! Molti, più semplicemente, si accontentano di far transitare le fatture (e gli utili) sulla Repubblica di S. Marino. Ma che santo è, questo Marino? Non sarebbe il caso di “desantificarlo” per cattiva condotta?

Marino

Marino era dell’isola di Arbe (dalmazia). Venne in Italia nel 257 con San Leo per lavorare come scalpellino al restauro delle mura di Rimini, lavoro per il quale si recava sul Monte Titano per estrarre e lavorare la roccia. Per sfuggire alla Grande Persecuzione di  Diocleziano contro i Cristiani  larino costituì una comunità di cristiani. A lui si attribuiscono alcuni miracoli. Prima di morire, Marino disse agli abitanti della comunità: “Relinquo vos liberos ab utroque homine”, che indicava l’indipendenza ottenuta e difesa sia dall’imperatore che dal papa. Altro indipendentista fu il Vescovo Jacopo da Varagine (Varazze), il quale, “grazie” alla triplice cinta di mura ed alla poderosa flotta che difendeva Genova,  al tempo del Barbarossa  teorizzò la discendenza del potere della Repubblica Marinara di Genova direttamente da Dio, saltando papato ed impero. Ma non fu fatto santo … lui.

Nel frattempo nel 2013, aumenteranno le addizionali locali che graveranno ogni famiglia di ulteriori 400 – 1200 euro (calcolo relativo sino al livello di un reddito di 60.000 euro l’anno). Il TG3 delle 19,00 del 25 dicembre 2012 ci espone l’incidenza della forte pressione fiscale su di un “pensionato benestante” con pensione di 250.000 euro l’anno (poverino!). Di cattivo gusto, quantomeno.

Cosa fare? Occorre un accordo a livello soggetti UE-Nato (cioè anche con gli USA) che impedisca le “fughe fiscali” verso i cosiddetti paradisi fiscali. Occorre che in Italia si metta mano ai cosiddetti “diritti acquisiti” di chi, a valere su “gestioni separate” percepisce pensioni a livelli siderali (ve ne sono alcune di 90.000 euro al mese, al mese, non all’anno!). Se la nave affonda, non vi possono essere passeggeri con il “diritto acquisito” ad un comodo posto su una robusta lancia a motore, mentre la massa degli altri passeggeri rischia di far affondare, per eccessivo carico, le altre lance a remi, più piccole e meno sicure, andando incontro a morte sicura nelle onde gelide dell’oceano dell’indigenza.

La molla per fare tutto ciò? Che ogni cittadino acquisisca la consapevolezza della continuità dei flussi di denaro: quello che va  a finire nelle tasche degli evasori, elusori, etc. (vedi sopra, gli appartenenti alle due categorie citate) è gran parte del denaro che viene prelevato dal fisco dalle sue tasche.

Terza classe ferroviaria: abolita. Terza classe sociale: deve poter aspirare alla “seconda”.

Ora, se noi non redistribuiamo la ricchezza verso i ceti medi e bassi rischiamo un pericoloso strappo sociale o, nel migliore dei casi, la continua contrazione dei consumi e quindi della produzione e quindi dell’occupazione e quindi dei consumi etc.. In altre parole: un supermiliardario più di tante auto, cibo, vestiti, etc. non può consumare.

Il ceto medio. Nel Medio Evo, peraltro età anche dell’oro e non solo del ferro, secoli non solo “bui” ma anche fucina della crescita “della Storia”, un evento negativo fu sicuramente la scomparsa del ceto medio. Come avvenne? Nelle campagne i piccoli proprietari vessati dalle tasse ed incapaci di difendersi dalle incursioni dei barbari, dei briganti e dei signorotti del vicinato, fecero una scelta: cedettero le loro terre al signore locale a fronte della sua “protezione” e ne divennero vassalli, valvassori, valvassini, impiegati, operai (etc.): cioè sudditi, non più liberi cittadini e in tal modo contribuirono alla nascita o al rafforzamento delle Signorie e dei Principati.

Seconda classe FS: in medio stat virtus

Oggi la scomparsa del ceto medio rappresenterebbe, sia pure sotto un profilo diverso, una analoga perdita di democrazia, di liberalismo, di stimolo alla crescita. Su di un piano molto meno nobile, assai più prosaico ma altrettanto importante, rappresenterebbe la caduta dei consumi ed anche il crollo del “ponte sociale” sulla cui esistenza e solidità le classi più popolari devono poter contare per anelare legittimamente alla propria progressiva crescita sociale. In altre parole: avremo un Paese con un numero sempre più limitato di gente ricchissima ed un numero sempre più crescente di gente povera (o quasi). E’ questa l’Italia che vogliamo? La “terza classe” è stata abolita in ferrrovia. Può e deve essere abolita (o abolibile) anche nella struttura sociale del Paese.

Prima classe: alternativa alla “seconda”, non alla “terza”

FBI – E ( Federal Bureau of Investigation – Europe):  se l’Italia dovesse “andar male” ciò accadrebbe perchè è stata rapinata. Ora, finchè i rapinatori sono sul nostro territorio nazionale, basta la nostra Guardia di Finanza. Ma se vanno in altri Stati, è compito dell’ FBI – E, cioè dei “federali”, cioè della Federal Bureau of Investigation – Europe, per i reati federali europei, fra i quali frode fiscale e terrorismo.

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PRIORITA’, ORDINI DI GRANDEZZA, ALTERNATIVITA’, EMERGENZE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Dicembre, 2012 @ 8:56 am

Detto altrimenti: in politica, in economia, nella Vita (ovvero, il Post del Natale)

A) In politica ed in economia

a) Priorita’

Ero a capo di una direzione aziendale che comprendeva il servizio di automazione delle procedure gestionali dei vari reparti della società. Tutti i direttori di reparto subissavano tale servizio di decine di richieste. Il dirigente responsabile del servizio venne da me per espormi l’impossibilità di dare tutto a tutti e subito. Promossi una riunione dei direttori miei colleghi, chiedendo loro di preparare l’elenco delle loro richieste, in ordine di urgenza. Così avvenne. Io passai gli elenchi al mio dirigente che dopo poco mi disse: “Dottore, ho impegnato il mio servizio sulle prime due richieste di ciascun elenco. A seguito di ciò, la nostra forza lavoro è totalmente impegnata full time pe due anni”. Ecco, le priorità. Oggi credo che prima dell’aut-aut “faccio questo o quello” si ponga assai più urgentemente un aut-aut diverso: “quando faccio questo molto prima di quello, anzi subito” .“Prima” nella lingua tedesca significa letteralmente “molto bene”. Ed è “molto bene” fare “subito e prima” ciò che è maggiormente urgente. Ed ecco quindi la necessità di fare prima ciò che serve a risolvere problemi urgenti che non possono attendere di giovarsi dei benefici di medio termine di una politica di risanamento del Sistema Italia.  Pertanto, nell’Agenda Monti, che condivido, mi permetto di suggerire l’inserimento di questo concetto: il riordino della sequenza delle priorità. L’unica che mi pare di avere colto è “facciamo come prima cosa la riforma elettorale”. Mi sta bene, ma non basta.

b) Ordini di grandezza (commensurabili o meno)

Sono stanziati 2,15 miliardi di euro per la defiscalizzazione dei redditi di lavoro, su di un arco di tre anni. Nello stesso momento, si acquistano 90 caccia bombardieri F 35 per 10 miliardi, oltre i costi gestionali previsti, pari ad altri 20 miliardi. Ecco, valutiamo i 2,5 miliardi (ordine di grandezza: le unità) di cui sopra rispetto ai 30 (ordine di grandezza: le decine) dei caccia. In Agenda Monti? Idem come sopra.

 

c) Alternatività e emergenze

TAV …olino attorno al quale  sedersi e riesaminare i presupposti TAV

Io sono contrario, in quanto trattasi di un progetto giustificato 20 anni fa e non più oggi. Tuttavia, ammesso (e non concesso) che il TAV – Treno ad Alta velocità Lione-Torino “s’abbia da fare”, mi chiedo: questi denari non vanno forse meglio destinati ad altri scopi alternativi più urgenti, quali ad esempio il finanziamento dello start- up di migliaia di cooperative giovanili per la sistemazione, la manutenzione e la vendita ai turisti delle migliaia di siti archeologici, artistici e naturalistici di cui il paese è ricco, oggi abbandonati all’incuria del tempo? Oppure in opere a difesa del suolo? Oppure etc. … (l’elenco completo sarebbe troppo lungo). In Agenda Monti? Idem come sopra.

B) Nella Vita

E’ Natale. Cosa dobbiamo fare “prima”, con maggiore “intensità specifica di riflessione” e “in vece di altro”? Ho incontrato un giovane uomo, vecchio amico. Aveva l’aria triste, persa … mi si è fatto incontro lentamente, quasi incerto sul da farsi … o forse no … ma questo l’ho capito poco dopo, quando mi ha detto che la società presso la quale lavora sta per fallire. Ha due figli, un mutuo … forse pensava che io stessi ancora lavorando, che fossi ancora a capo di una SpA … e che quindi avrei potuto fare qualcosa per lui … Quando gli ho detto che da tre anni ero in pensione, il suo smarrimento è aumentato. Ecco, riusciamo a immedesimarci in una situazione del genere? O forse ci costa troppa fatica, troppo stress … meglio compatire velocemente e velocemente tornare alla nostra situazione di privilegiati, sia pure privilegiati relativi,  titolari di una pensione assolutamente contenuta. Che fortuna essere anziani, mi sono detto! Che fortuna essere nati nel dopoguerra, avere vissuto la gioia dell’arrivo in casa, elencati in ordine di comparizione, del sistema di riscaldamento, del frigorifero, del giradischi, del televisore, della prima Fiat! Che fortuna avere scritto oltre 100 domande di lavoro ancora durante la prestazione del servizio militare a Bressanone, avere ricevuto 20 risposte, avere sostenuto 10 colloqui, avere trovato 3 impieghi, averne scelto 1, dopo un mese avere cambiato con 1 migliore, avere trovato un appartamento in affitto (spese comprese) al prezzo equivalente al 25% degli stipendi mio e di mia moglie! Che privilegio aver potuto metter su casa e fare figli!
Ed allora, cosa fare? Io mi auguro che quanto esposto nella prima parte di questo mio post natalizio possa suggerire qualcosa … Io ho la stessa età di Monti: entrambi siamo debitori verso queste generazioni.

Fine

Carthago non Ilva delenda est!

 

P.S.: Ceterum censeo Carthaginem delendam esse, Catone il Censore, alla fine di ogni suo discorso in Senato, anche di quello che riguardava ad esempio la sistemazione del sistema idrico cittadino, chiudeva il suo intervento con la frase “Ed alla fine, fra l’altro, reputo che occorra distruggere Cartagine”. Ed io mi prendo a cuore la situazione dell’ILVA:

Ceterum censeo Ilvam servandam esse … l’ILVA deve essere salvata, ma non possiamo accettare di essere costretti a scegliere fra due mali: lasciare a casa molti lavoratori o trascurare la salute pubblica. Pertanto, in questo caso, tertium datur, cioè esiste una terza soluzione:

Lo Stato espropri l’ILVA ai proprietari, sospenda la produzione e avvii gli interventi necessari. Nel frattempo paghi ai proprietari dell’ILVA il prezzo dell’acquisto dell’acciaieria a valori di mercato, con titoli di debito pubblico (Serie Speciale ILVA irredimibile 2%), al netto delle seguenti somme:
1. somme necessarie a risarcire i danni procurati
2. somme necessarie a mettere a norma gli impianti
3. somme necessarie a bonificare l’ambiente
4. somme necessarie a pagare gli operai anche se – nel frattempo – stanno a casa.

Buon Natale a tutti! “llvini”in testa!

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LE PAROLE SONO PIETRE (Don Lorenzo Milani). Anche in politica (io)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2012 @ 12:42 pm

Detto altrimenti: quale significato connettiamo – in politica – ad espressioni lessicali?

“Se guadagni meno di 100.000 dollari l’anno, sei un ebreo. Oltre, sei di origine ebraica”

Woody Allen, precorre i tempi. Fra le tante sue “battute” una: “Io sono un conservatore di sinistra: non condivido alcune delle mie idee”. Un’assurdità? Una contraddictio in terminis? No, una geniale anticipazione della realtà … , una creazione, una provocazione.

Moderati. Sarebbero i conservatori, ma conservatori di cosa? Della situazione attuale? Dell’attuale sistema di crescita? Ma questi sistemi, a quali risultati ci hanno condotto? (Errare humanum est, perseverare diabolicum! N.d.r.).

I moderati si contrappongono ai progressisti. Perché? Forse che i moderati non vogliono progredire, non vogliono il progresso? I moderati si contrappongono alla sinistra e all’estrema sinistra. E la Lega? e l’estrema destra? Sono moderati anche loro, oppure i moderati a loro non si contrappongono?

I progressisti. Si contrappongono ai moderati. Quindi se ne dovrebbe dedurre che sono “smoderati, smodati, sfrenati, avidi, temerari, velleitari, insaziabili, ingordi, lussuriosi, etc. Insomma, tutto ciò che si contrappone alla moderazione. Ma invece, per certi aspetti, i progressisti sono conservatori. Non ci credete? E invece è vero: infatti i progressisti vorrebbero “conservare” molte cose: i principi ed i valori della nostra Costituzione; i posti di lavoro ai lavoratori; la disponibilità di un futuro per i giovani; la pensione a chi l’ha maturata … etc. vedete bene che anche i progressisti sono conservatori.

Il  centro. Io centro, … io c’entro … ma dove? A destra o a sinistra? (v. al capoverso successivo).

Centro-destra, centro sinistra. Ma delle due l’una: o ci sono due Centri, oppure sia la destra che la sinistra ambiscono al matrimonio con lo stesso “marito”: il Centro. “Destra”, femminile; “Sinistra”, femminile; “Centro”, maschile. Così anche la Chiesa è tranquilla: infatti si tratterebbe sempre di un matrimonio fra eterosessuali. Come ne usciamo? In modo scientifico, cioè “osservando la realtà”. E osservando la realtà si vede che il centro “ripudia” la destra, che però protesta e dice: ma no, io non sono destra, sono moderato! Vabbè, risponde il centro, mettila come vuoi, vorrà dire che io che io ripudio una tipologia di “moderati”: la tua.

Cosa? Dimentico le ali? L’estrema destra e l’estrema sinistra? Avete ragione … ma per fare una media ponderata a ragionata dei valori in campo forse bisogna copiare dal pugilato. A parte la conclusione per ko, quando si deve decidere chi ha vinto “ ai punti” uno scontro di puglianto, si prende il voto dato da ciascun giudice (sono cinque), non si tiene conto del voto maggiore e del minore, e si fa la media dei rimanenti. Cioè, si tagliano le ali. Anche nella valutazione del valore equo nelle offerte per l’assegnazione di un appalto pubblico, di fronte a n offerte, la media delle offerte si fa dopo avere “tagliati le ali”, cioè le offerte miglior e quelle peggiori.

Personalmente io non appartengo ai “moderati” secondo la loro autodefinizione, ma sono un moderato per conto mio, anche un po’ progressista … ecco, ci sono: io sono un “mogressista”. E poi dicono che solo Gabriele D’Annunzio era capace di creare nuove parole …

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VIGILIA (POLITICA) DI NATALE 2012

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2012 @ 7:49 am

Detto altrimenti: questa volta sotto l’albero un bel regalo c’è, una bella Agenda

Eh, già … davvero un bel regalo. Al di là della “contrapposizione” fra destra e sinistra, poi diventata fra centro destra e centro sinistra, poi diventata fra moderati e sinistra (moderati? Ma le parole sono pietre … e gli altri cosa sono? Smoderati? Incontinenti Smodati? Esagerati? E la destra dove è finita?) oggi, anzi, fra qualche giorno, avremo un’offerta politica più moderna da prendere in considerazione. Non voglio in questa sede fare propaganda politica, ma esprimere apprezzamento per una novità, apprezzabile non in quanto “novità” (vi sono infatti anche molte novità spiacevoli, negative, come quando, alzandovi una mattina, trovate le strade piene di carrarmati), ma apprezzabile in quanto ricca innanzi tutto di contenuti. Quindi, prima d’ogni altra considerazione, è una questione di metodo. Monti ha detto: io metto sul tavolo i “miei” contenuti. Se altri aderiscono e se mi chiedono di mettermi a capo di una squadra per la loro attuazione, io esaminerò con attenzione la credibilità delle loro dichiarazioni e non escludo di potere accettare. Più chiaro di così. Quindi, a mio sommesso avviso, adozione di un metodo molto apprezzabile: parte dai contenuti ad arriva all’adesione, non viceversa: votatemi che poi “ghe pensi mi”.

Quindi, la pacatezza, l’equilibrio, la credibilità, la mancanza di interessi personali e di conflitti di interesse, il senso della moralità, la serietà di chi lo propone, questo metodo. Autorevolezza contro autoritarismo (le parole sono pietre … non dimentichiamolo!), contrapposizione fra due “conferenze”: RAI 2 (Monti) al mattino; RAI 1 (Massimo Giletti intervista altro ospite politico) al pomeriggio. Molto diverse. Anzi … non confrontabili e non certo per colpa di Giletti.

Infine i contenuti. Su questi mi permetto di sottoporre all’attenzione dei lettori una sottolineatura personale. Poiché nessuno è perfetto (io per primo, ci mancherebbe altro!) forse, anzi, probabilmente ognuno di noi può ragionevolmente tentare di fornire un contributo. Il mio è il seguente: avrei gradito che si parlasse anche – ma mi auguro che se ne parli presto – di:

Re Hammurabi, 1850 a. C.: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”

1. interventi urgenti per far fronte a situazioni urgenti. Mi riferisco ai problemi di oggi, 24 dicembre 2012, di chi oggi è sfrattato, non ha stipendio o pensione, di chi non ha lavoro o lo sta perdendo (Sulcis, Ilva), etc.. Oggi … e che non può aspettare gli effetti di medio termine di una politica di risanamento del Paese;
2. riscalettatura (delle aliquote fiscali e) delle priorità, nel senso che non possiamo più dire TAV/cacciabombardieri F35 si o no, ma dobbiamo dire TAV/cacciabombardieri F35 prima o dopo gli investimenti in case popolari, scuola e università pubbliche, ricerca, sanità, difesa del suolo, valorizzazione dei siti archeologici e naturalistici, adeguamento delle pensioni minime, finanziamento di interventi di riconversione industriale etc.;
3. riequilibri: riconduzione dei super emolumenti, super benefit, super liquidazioni, super pensioni all’interno di una scala di ordini di grandezza compatibile con l’attuale “Sistema Italia”, cioè a livelli non scandalosamente esorbitanti rispetto contemporaneamente a due livelli: il livello paese e il livello di analoghe posizioni internazionali;
4. moralità, come valore assoluto, non “moralità a peso”, cioè fino a due anni di carcere. Ed un esame immediato, completo e rigoroso di tutti i rivoli di spesa, di abuso di spesa, etc. (mi avete capito), in tutti gli ambiti, a tutti i livelli.

Come andrà a finire? Sicuramente una parte politica aderirà all’Agenda, senza riserve. Poi, probabilmente, dopo le elezioni, Monti e Bersani potranno trovare una forma di collaborazione. E il Paese sarà più governato da una maggioranza “strana” (uso il termine utilizzato da Monti). Questo a mio avviso, il quadro.

Come? Dite che vi sono altri soggetti credibili da prendere in ccosiderazione?  Un momento, lasciatemi guardare meglio …  magari mi sono distratto …. no, ho guardato con attenzione: altri soggetti credibili o anche semplicemente “percorribili” proprio non ne vedo nei paraggi …

Buon Natale e Buona Politica  tutti! Che sia un Natale di Ri-Nascita della nostra Politica per noi, per quanto dobbiamo all’Europa e per quanto l’Europa si aspetta da noi!

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