Protetto: DEMO-CRAZIA (post in allestimento)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Settembre, 2016 @ 2:38 pm

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RADTAG, BOLZANOINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Settembre, 2016 @ 11:48 am

.Detto altrimenti: Bolzano non è lontano ….. (post 2468)

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Grazie, Ing. Cattani, grazie Assessori: per l’aver fatto (a Bolzano) e per il volere fare (anche a Trento!)

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Per un giorno, città chiusa alle auto. Invasa dai ciclisti. Locali e non. Da 22 anni e da anni FIAB Trento cercava di portare al Radtag di  Bolzano il proprio Assessore alla mobilità. Questa volta ci siamo riusciti: la nostra Past President Manuela Demattè ha convinto il nostro Assessore alla Mobilità Italo Gilmozzi, il quale, accompagnato dall’ Ing. Laura Cattani, capo Ufficio Mobilità del Comune (al centro nella foto),  a Bolzano si è incontrato con la sua collega bolzanina Architetto Maria Laura Lorenzini e … si sa … da cosa nasce cosa!

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Trento: il carico delle bici per la trasferta bolzanina

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Partiti in pullman da Trento, a Bolzano siamo stati ricevuti e poi accompagnati dall’ottimo amico Fabio, un vero signore a pedali, ottima guida locale che insieme a Sara, altra amica collega a pedali bolzanina iscritta a Fiab Trento visto che a Bolzano Fiab non è (ancora) presente.

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Ciclisti liberi nelle strade come questi palloncini nel cielo di Bolzano

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Bolzano in bici. Si scopre molto della città. Quanto sia articolata di piste ciclabili che la attraversano come un vitale sistema linfatico, come gli attraversamenti ciclabili siano dipinti di rosso e rispettati dalle auto, come sia possibile attraversarla in ogni direzione velocemente su percorsi continui.

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In bici come non altrimenti si coglie la differenza della planimetria delle due città. Bolzano “rotonda e piana”, Trento “lunga e collinosa”; Bolzano all’incrocio di tre valli, Trento lungo una sola valle. Indubbiamente queste differenze geografiche condizionano e non poco lo sviluppo delle rispettive reti ciclabili, ma vi sono alcuni particolari virtuosi che Trento può e deve copiare dalla vicina. Solo per citarne alcuni:

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    Bolzano, mappa delle ciclabili come se fosse di linee della metropolitana

    la divisione fra piste pedonali e ciclabili;

  • la divisione dei sensi di marcia;
  • la colorazione delle piste soprattutto negli attraversamenti e la loro separazione con minuscole isole spartitraffico soprattutto in prossimità di detti attraversamenti;
  • la continuità dei vari tronchi di piste ciclabili;
  • la migliore educazione stradale di pedoni, ciclisti e automobilisti.

 

 

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L’iscrizione

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Come “funziona” il Radtag? Cinque punti in città: ti “iscrivi” (gratuitamente) indifferentemente in uno di essi. In ognuno degli altri quattro fai timbrare il tuo passaggio. In parallelo poi vi sono altri circuiti, ad esempio quello della “Caccia al tesoro” che ti portano a “scoprire” punti interessanti della città. Ogni serie di timbrature ti assegna un biglietto per partecipare all’estrazione dei premi finali (16 biciclette nuove).

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Il risultato? Sicuramente avvantaggiati da una giornata di sole estivo (!), la città piena di ciclisti e di pedoni: ristoranti e negozi affollatissimi: un indotto economico non indifferente.

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Organizzato dal Comune e Uisp

Molte le manifestazioni lungo i percorsi: soprattutto apprezzate quelle destinate ai bambini, mirate ad insegnare loro l’arte dei pedali e le regole della circolazione stradale. In una “tappa del giro” una nota casa produttrice di bici a pedalata assistita offriva le sue biciclette con fortissimi sconti “solo per oggi”. Da segnalare anche la possibilità per i normodotati di provare per credere cosa significhi muoversi su una sedia a rotelle! Il centro delle manifestazioni nei prati del lungo Talvera: giovani acrobati a pedali, bici e ciclisti del secolo scorso, gli Alpini con la loro mensa da campo. Alcuni hanno preferito i bar lungo il fiume (un esempio di prezzi: un tost, una fetta di strudel, birra e caffè: €9,50).

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Una mia considerazione personale: lo so che sarebbe difficile, ma sarebbe molto interessante organizzare un Radtag in una giornata lavorativa, per verificare come e se meglio può (ancor meglio!) funzionare la vita della città anche (rectius: soprattutto!) senza le auto. Una provocazione la mia? Forse, anche se io preferisco definirla una proposta.

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download-1Insomma, FIAB non è solo pedalare: è generare e trasmettere cultura di vivibilità e tutela dell’ambiente; di cura della salute; dello stare insieme; di gioia di vivere. In una parola: di civiltà. E, per finire, a quando la nascita di Fiab Bolzano e di Trentoinbici? A Trento il Comune potrebbe ben essere coadiuvato dalla FIAB che è molto radicata e partecipata! Coraggio, Assessore, noi ci siamo!

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“ARIA CHE ALLENTA I NODI”, di NADIA IORIATTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2016 @ 6:10 am

Detto altrimenti: il secondo libro di Nadia (Curcu e Genovese Ed.) (post 2467)

Nadia Ioriatti, affetta da sclerosi multipla, ogni volta rinasce piena di una grande vitalità con le sue opere: tempo fa, “Io tinta di aria” anagramma del suo nome e cognome. Ieri la presentazione della seconda raccolta di racconti “Aria che allenta i nodi” all’interno di MEDITA, Rassegna dell’Editoria Trentina. Una breve introduzione di Pino Loperfido, dirigente della società editrice Curcu & Genovese, a sottolineare l’importanza dei “piccoli editori locali” oggi riconosciuta dalla Provincia Autonoma, e a ricordare che i racconti di Nadia sono stati via via pubblicati sulla rivista Questo Trentino. Indi la parola a Don Marcello Farina, Marcello per i tanti amici che lo amano e lo stimano, Marcello che già si era prestato per aiutarci a comprendere il primo lavoro di Nadia. Marcello, che scrive di pugno il suo intervento su fogli di carta che già nell’istante in cui sono vergati, sono “documenti” di analisi critica, filosofica e soprattutto umana ragion per cui ho scelto di riportarli qui in originale, fotografati. Grazie quindi Nadia, per il tuo lavoro, grazie a te, Marcello e grazie alla casa Editrice che ha accettato la sfida ed ha accompagnato Nadia in questo suo impegno. Ed un grazie anche all’illustratrice del libro, Flavia Decarli, autrice delle incisioni ivi riportate. Grazie anche alla curatrice, ha ricordato Nadia … Maria Teresa Perasso, presente in sala, Io? Io mi sono limitati a scattare -come sempre maldestramente – qualche foto.

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L’introduzione di Marcello Farina: tutta da leggere!”

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Senza nulla togliere all’opera di Nadia, quando questa è introdotta da Marcello Farina le opere sono due!

The End

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VELEGGIANDO FRA LE NOTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Settembre, 2016 @ 6:05 am

 

 

Detto altrimenti: un concerto “a vela”   (post 2466)

wp_20160923_19_17_23_panoramaFRAGLIA VELA RIVA a Riva del Garda, non solo vela. Ieri sera tre associazioni diverse, la Fraglia (Riva), l’ Accademia delle Muse e la Fiab (Trento) hanno dato vita ad un evento particolare: un concerto pianistico  “a vela”, ovvero ad una serie di brani eseguiti al pianoforte dalla pianista Professoressa Cristina Endrizzi, Presidente dell’Accademia, ispirati alla vela. Ciò, grazie anche alla disponibilità del Presidente della Fraglia, Giancarlo Mirandola. Presente fra gli altri, la Vicepresidente Fiab Trento Monika Giacomozzi in rappresentanza del Presidente Guglielmo Duman impegnato a Trento per la premiazione del Cicloconcorso Trentino che ha visto la FIAB vincitrice con i suoi oltre 75.000 km percorsi dai suoi 50 iscritti (a valere sui 230 associati, che se ci fossimo iscritti tutti … immaginate un po’…!)

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Riva chiama Trento o Trento cerca la sua “riva” ? Come preferite. Insomma, ci si ritrova alle 18, musica fino alle 19 e poi cena di pesce. Non poco, direi. Il Programma eseguito. Ogni brano preceduto da un’introduzione di Cristina e da un breve “quadretto” di Maria Teresa Perasso, che qui riporto fra virgolette:

G.H. Haendel, La Follia, Tema con variazioni (“La follia è come il vento sulle vele: attenti ai colpi dell’una e dell’altro!”) – Passacaglia, Danza (“Una danza, dunque, come danzano le imbarcazioni e le vele sull’acqua del Garda”).

W.A. Mozart, Andante dal concerto K 467 (“Qui le note sembrano accompagnare come in un sogno i movimenti dell’acqua”). – Fantasia in re minore K 397 (“Dopo una regata o una veleggiata, il ritorno inizialmente è calmo. Poi l’equipaggio, contento, rivive i diversi momenti della navigazione: gioia, allegria, improvvisi spruzzi d’acqua, quasi una melodia a più voci”).

F. Schubert, 2 momenti musicali Op. 94 (“Il primo momento è meditativo e forse vi farà pensare ad un aperitivo in barca, al tramonto, qui nel porto, dondolando sull’acqua. Il secondo è allegro, è l’allegria generata dai calici già vuoti, con una gioia pari a quella di bambini che giocano”).

Granados, Andalusa, danza (“Qui c’è una barca che costeggia le rive spagnole, mentre a terra gruppi di persone danzano”).

Rimski-Korsakov, Temi da capriccio Spagnolo (“Ora il lago è agitato. C’è aria di tempesta, un po’ cattivella, ma a tratti solo birichina e perfino allegra”).

Cacciapaglia, Oceano, romanza (“L’oceano è grande, lento, maestoso … con le ondate che sik formano, vanno lontano e arrivano alla calma finale”).

Tiersen, Filastrocca di un pomeriggio d’estate (“Un pomeriggio d’estate … ora l’estate è appena finita, ma ancora si prolunga qui sul lago nei pomeriggi sereni”).

Gerschwin, The man I love (“Quanti sono gli amori nati con la complicità dell’acqua, forse anche di una barca?”).

Weber, Memory (“I ricordi … ognuno ha sicuramente momenti indimenticabili legati al lago, al mare, allè’acqua!”).

E qui mi, su Memory, ho inserito una mia traduzione non strettamente letterale del testo originale (che entrambi ritrascrivo di seguito):

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Foto di gruppo

Memory

 Midnight, not a sound from the pavement

has the moon lost her memory

she is smiling alone

in the lamplight the withered leaves collect at my feet

and the wind begins to moan.

Memory. All alone in the moonlight

I can smile at the old days

I was beautiful then.

I remember the time I knew what happiness was.

Let the memory live again.

Every street lamp seems to beat a fatalistic warning

someone mutters, and the street lamp gutters

and soon it will be morning.

Daylight. You must wait for the sunrise

you must think of a new life

and you mustn’t give in.

When the dawn comes tonight will be a memory too

and a new day will begin.

Burnt out ends of smokey days

the stale cold smells of morning

a street lamp dies, another night is over

another day is dawing.

Touch me, it’s so easy to leave me

all alone with the memory

of my days in the sun.

If you touch me, you’ll understand what happiness is:

look, a new day has began.

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Il Presidente della Fraglia consegna un gagliardetto a Cristina

Ricordi

Mezzanotte:

il marciapiede suona il silenzio

e tu, Luna smemorata,

sorridi solitaria

raduni ai miei piedi

foglie secche

lampioni di luce

sussurri di vento.

Ricordi

solo,

al chiaro di luna,

ricordo

sorrido

rivivo

la bellezza felice d’un tempo.

Semafori

artifici di lampi

minacciosi ruggiti

lacrimano

gocce di luce alla strada

ma presto sarà di nuovo mattino.

Il sole dell’Aurora

anima una nuova sfida di vita.

All’alba del giorno che avanza

la notte è solo un ricordo.

Si spengono i fumi dei giorni bruciati.

Il freddo d’allora profuma di nuovo mattino.

Nascente albeggiare

uccidi le luci

di una notte sconfitta.

Abbracciami

non lasciarmi compagno soltanto ai ricordi dei giorni di sole.

Abbracciami

felice del tuo giorno nuovo.

Applausi e alla fine un bis: la Czardas di Monti.

 

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Le Associazioni “associano” le persone. Ovvio, direte voi. Ma in ognuna di esse esiste una sensibilità comune, quella di conoscere, apprezzare, incontrare, fare comunicazione ovvero communis actio ovvero azione comune.  In un  recente post “a pedali” ho fatto cenno alla poesia della bicicletta. In altri a quella della vela o dello sci. Oggi spero di essere riuscito a sottolineare la poesia dello stare insieme, legati da “note a vela”.

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WP_20160716_006Da sottolineare: da tempo si è stabilito un ottimo feeling fra la Fraglia e la Fiab, nel senso dell’ampia disponibilità dimostrata dal club velico in particolare nella persona del suo Presidente Mirandola, nel dare ospitalità a noi ciclisti trentini quando, anche in gruppi numerosi, “approdiamo” a Riva del Garda. E’ pur vero che molti di noi sono sia “a pedali” che “a vela”, tuttavia l’ospitalità Fraglia è davvero encomiabile. Al riguardo mi permetto di auspicare un incontro fra i due presidenti (pedali e vela) per vedere se e come fare sempre di più incontrare e soprattutto integrare i due gruppi che, insieme, se includiamo il terzo gruppo, quello degli Accademici, raggiungono il numero di ben 500 associati!

Buon Vento e Good Bike everybody!

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AUTUNNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Settembre, 2016 @ 7:40 am

Detto altrimenti: andiamo, è tempo di scattare …   (post 2465)

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In casa

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… scattare …

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Farfallina tardiva

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… qualche …

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Dall’alto di un ponte di un viale …

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… fotografia

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Dal basso dello stesso viale

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. … e un’altra …

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Dalla ciclabile a nord di Trento: giallo ed acciaio

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… e un’altra ancora.

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RIVAINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Settembre, 2016 @ 6:00 pm

Detto altrimenti: dovevo andare a Riva del Garda, ed allora tanto è valso andarci in bicicletta   (post 2464)

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Risalendo verso Sarche

Da Trento. Per organizzare il concerto pianistico che domani l’amica Cristina terrà presso la Fraglia della Vela Riva. In bici, dai … approfitto. Ma fare la solita strada? No, cambiamo un po’: salgo ad Andalo, scendo al Lago di Molveno, poco dopo giro a sinistra, verso Ranzo – Vezzano-Riva. Mattina presto. Pronti i bagagli con i vestiti da bici-in-montagna-in-autunno. Mi parlo al tel. con l’amico Fausto. Troppe nuvole alte, nebbione in quota, non vale la pena. Ma ormai i bagagli sono preparati. Ci troviamo sulla ciclabile a Trento e via … verso sud! Fausto, bici da corsa, io mtb a pedalata assistita, quella che avevo preparato per la “scalata” ad Andalo (14 km di salitaccia: io ho solo 3200 km nelle gambe, Fausto 7000 ed un anno di meno che poi è quello che fa la differenza!).

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Fiori rivani

Voliamo fino a Mori. Cappuccino e brioche. Fausto torna a Trento. Io proseguo: Mori, Nago, Arco, salita al Lago di Cavedine, Sarche, Torbole, Riva del Garda. 100 km. Dice … sfido, con la bici elettrica! Ah si? Dico io. Provate gente, provate … poi mi sapete dire! La bici elettrica pesa 25 kg. Per il percorso di oggi ho consumato l’80 % della carica della batteria solo perché spingevo sui pedali, e come! Certo che se invece di utilizzare la modalità di aiuto elettrico minima (la scala è: eco, tour, sport, turbo) aprite i rubinetti, fate tanta fatica in meno, siete più veloci ma 100 km non li fate certo! Anche perché in pianura spesso io escludevo la batteria e facevo conto di pedalare con una una bici normale (da 15 Kg) con altri 15 di bagaglio, come mi capita spesso di avere sotto o pedali. Alimentazione: il citato cappuccino e brioche, un fruttino, una barretta, una banana, un quadretto di cioccolata, un caffè, una borraccia di acqua e sali. Questo il diario di viaggio nudo e crudo. Adesso alcune impressioni:

Lago di Cavedine. Sosta al sole al centro velico dell’amico Andrea Danielli. I “normali”: pastaciutta, risotto … ottimamente preparati da Andrea. Io no … io sono uno “sportivo vero” (mona!): solo un caffè. Ma si può?  Nella successiva tratta fino a Sarche, poesia pura: sole, colori, vento alle spalle, sono assolutamente solo. Nessuna auto, pochissime biciclette, orti con pomodori maturi e kiwi, qualche grappolo d’uva scampato alla vendemmia, rose rosse … e a fianco il fiume. Un paradiso ciclistico.

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Ceniga. Prima del ponte romano, una fontanella con rubinetto. Lui guarda la fontanella poi guarda me. Capisco che ha sete. Apro il rubinetto e mi ritraggo. Lui mi gratifica con un miao (è un ”grazie”) e sale sul bordo della fontana a dissetarsi. Due signore del posto assistono alla scena: questa sera sarà sul blog, dico loro, e consegno il mio biglietto da visita.

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Ciclabile a lago. Ora forte, 25 nodi almeno. Il vento fa parlare le onde e le fronde degli alberi. Vi sono ancora turisti. Alcuni in acqua, i più al sole. Molte le vele.

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La mia bici. Ah … dimenticavo: a sinistra un’auto d’epoca

Riva del Garda. Il mio tachimetro segna 97,5 km. Devo arrivare a 100. Giro su e giù per la cittadina, mi fermo ad ammirare la sfilata della auto d’epoca. 100! Ecco, posso andare a casa, cambiarmi e poi in Fraglia per verificare lo stato del pianoforte. Domani, dicevo, concerto. Sabato mattina presto riporto la bici a Trento (a pedali, che vi credete!?). Domenica con la mtb normale (non elettrica) a Bolzano per il Radtag, la giornata della bicicletta, con i colleghi della FIAB Trento.

Fine

Gooood biiiike everybody!

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SCOLARINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Settembre, 2016 @ 5:20 pm

 

Detto altrimenti: nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Comune per la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (16-22 settembre 2016) …….                                            (post 2463)

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Raduno pre partenza

…. L’ISTITUTO COMPRENSIVO TRENTO 3 – Scuola De Gaspari ha organizzato la partecipazione di alcune classi elementari alla giornata Eco-Orienteering. Si è trattato di questo: i più piccoli a piedi, i più grandi con le bici., un breve giro per le vie ciclabili in prossimità della scuola e poi tutti nei prati del parco della Albere per partecipare all’ Eco-Orienteering, gioco interattivo a tappe su temi ambientali, ecologici e storici. La scuola ha chiesto la collaborazione a Bici UISP – Unione Italiana Sport Per tutti, che a sua volta ha chiesto l’aiuto di FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta.

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Detto, fatto. Appuntamento alle 09,15 (noi quattro Fiabbini del Direttivo: Monika Giacomozzi, Francesco De Stefano, Roberto Fronza e il sottoscritto blogger), poco dopo i ragazzi. Quanti? Qualcuno mi ha detto 60. Io non li ho contati. Certo che la colonna era lunga … A “badarli” eravamo noi, alcuni maestri, un “genitorinbici”, altri a piedi.

Durante la (unica) tappa non ci sono state “fughe”. Il gruppo si è comportato bene, ognuno con il proprio helmet in testa,  in fila indiana, rispettoso dei segnali e delle istruzioni dei loro conduttori e si è presentato compatto all’arrivo. Lo stesso è valso per il ritorno, durante il quale abbiamo “attraversato” il gruppo dei più piccoli, appiedati (ho colto un loro “quanta invidia mi fanno!”).

Il significato dell’iniziativa. Ammirevole la Scuola e i suoi Maestri: organizzare, assumersi la responsabilità del tutto, seguire i ciclisti (in erba ma sempre ciclisti sono!), coordinare la varie velocità frenando i più veloci e incitando i più riflessivi … Ammirevole anche il comportamento degli automobilisti che pazientemente aspettavano il passaggio della “carovana del giro” senza dare segni di impazienza nei confronti nostri che – biciclette al traverso – bloccavamo il traffico.

Un auspicio? Che l’esempio sia seguito da tutte le scuole! E’ a questa età che si forma la persona, il cittadino, il ciclista!

Io non sono un espero “educatore” professionista, ma non ho potuto fare a meno di notare e apprezzare il modo convincente ma fermo (= equilibrato) con il quale i Maestri stivano i ragazzi: autorevolezza, non autorità! Bravi Maestri!

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Alle Albere, alle Albere!

Burro o cannoni? Si chiedeva l’economista Samuelson. Bicicletta e aria aperta o videogiochi al chiuso? Ci chiediamo noi. E la risposta è stata ed è ovvia: burro (niente cannoni, per carità!) e bicicletta all’aperto (dai co’ sti videogiochi! Un poco va bene ma poi quando è troppo è troppo) E via … l’aria nei capelli, il sole “addosso”. Già perché abbiamo avuto la fortuna di una bella giornata di sole incastonata fra altre un poco problematiche! La città alla velocità giusta: non a piedi che è troppo piano, non in auto che è troppo veloce.

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Come sto scrivendo? Come venivano scritti i “sermones” latini, ovvero brani scritti come si parla, come la lingua parlata. Capito, raga? Si, però voi nei vostri temi non scrivete “raga” bensì “ragazzi”, mi raccomando!

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UISP e FIAB al salutone finale!

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Al parco delle Albere poi il gruppone è stato raggiuto da ragazzi delle circoscrizioni di collina che erano scesi a piedi: un doppio “bravi!” a tutti loro!

Alla fine, s’era verso le 11,30, il gruppo di giovani animatori-istruttori UISP ha tenuto all’ Assemblea plenaria dei ragazzi un breve accenno sull’importanza di vivere la bicicletta, sotto i diversi aspetti. Quindi qualche minuto di musica e di ballo in comune.

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download-1E FIAB Trento c’era, come ci sarà domani mattina per il Giretto d’Italia a contare i ciclisti che entrano in città dalle 07,30 alle 09,30; come ci sarà domenica 25 settembre a Bolzano per il Radtag, la giornata della bicicletta, con la città interamente interdetta alle auto; come ci sarà sempre per chi, cliccando in internet Fiab Trento, vorrà iscriversi al nostro gruppo già forte di oltre 225 pedalatori. Dai, joint us, unisciti a noi, iscriviti alla Fiab!

FIAB che, forte di 225 associati, con 50 di essi ha partecipato – vincendolo – al Cicloconcorso Trentino indetto dalla Provincia Autonoma di Trento per la stagione ciclistica 2916. Questi i numeri: partecipanti, 50 – Km totali percorsi 74.479 per una media di km 1.489 a testa. 

Altro elogio della bicicletta, anzi, tanti altri, li trovate scorrendo i miei post. Chiudo con una richiesta ai Maestri che erano con noi: per favore, se ho commesso qualche errore o omissione, scrivetemi all’indirizzo mail riccardo.lucatti@hotmail.it, che correggerò ed integrerò ! E poi, per favore, le vostre foto, i vostri nomi, quello del vostro dirigente, le vostre classi, i nomi dei genitori presenti, e mi raccomando: commemtate il post con i vostri interventi. Ciò detto, aggiungo  solo

Goooood Biiike everybody!

P.S.: 1) un grazie alla Polizia Municipale presente alla Albere. 2) Le foto che pubblico potranno essere sostituite da altre migliori. Queste le ho scattate io, di fretta, con il telefonino, non sono di grande qualità: I apologize, me ne scuso.

 

 

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LEGGE SULLA PARITÀ DI GENERE (IN TRENTINO)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Settembre, 2016 @ 7:34 am

Detto altrimenti: una mia lettera al giornale l’Adige, oggi pubblicata       (post 2462)

Amiche lettrici, amici lettori, per rispetto della privacy ometto il nome del destinatario della mia replica ad un suo intervento il cui contenuto è facilmente desumibile.

Inizia

Ex senatore ….. parità di genere? Si!

“Quod non vetat lex hoc vetat fieri pudor, ciò che non è vietato dalla legge può ben essere vietato dal pudore. Capovolgendo l’aforisma, possiamo dire che ciò che non si deve (ancora) fare per legge, tuttavia può esserci imposto dal pudore.

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La donna secondo l’ex senatore

Parità di genere, noi ultimi in Italia. E in Italia? L’Italia del voto alle donne (quando?), del delitto d’onore (fino a quando?), dell’adulterio solo al femminile … E il Trentino? Il Trentino oggi può e deve riscattarsi. E invece no, il, “già senatore …..”, dopo avere in altra sede difeso il proprio privilegio medievale di vitalizi spropositati e cumulati in quanto “deve ristrutturare il maso”, sulle pagine de l’Adige odierno (del 18.09.2016, n,.d.r.) rimpiange l’età (della pietra) nella quale le donne non avevano diritto di voto. Garantire loro lo stesso grado di eleggibilità degli uomini poi …   ci mancherebbe altro! Par che dica “La donna? Che la piasa, che la tasa, che la staga in casa”. L’ex senatore si rifà ad una “naturale propensione delle donne” a fare altro: gli affari domestici, appunto. E invece, caro ex senatore, panta rei, tutto scorre, tutto si evolve, per fortuna! Antidemocratica una legge che tende a favorire uguaglianza? Ma via … siamo seri … i suoi ragionamenti sono da arrampicata sul verglas … anzi, proprio sui vetri!

Pare che Lei, ex senatore, abbia trovato la macchina del tempo e ci parli chessò … dal 1950. Ora … visto che pare che Lei proprio ci si trovi bene in quegli anni, La prego, ci resti e lasci che noi si cerchi di rimediare ad insopportabili ritardi legislativi.

La legge deve essere uguale per tutti, uomini e donne senza discriminazione di razza, sesso, religione etc. Solo che Lei, caro ex senatore, vuole alcuni “più uguali” degli altri: i maschi al potere. D’altra parte la storia è dalla sua parte: nella (pseudo) repubblica ateniese di Atene, non avevano diritto di voto gli schiavi, gli stranieri, le donne. Ecco, le donne, vedete?

Infine, una piccola notazione, che mi si impone in quanto parte del genere maschile. Mi dà molto fastidio che simili cadute di stile si candidino a esprimerne le posizioni, secondo una logica corporativa nella quale – per altro – non saprei come riconoscermi. Davanti a un tale scempio dell’intelligenza, allora, non possiamo limitarci a garantire alle donne un sacrosanto diritto di replica. Sono proprio gli uomini – ove il senno ancora li abiti – a dover levare il primo scudo. Uno scudo su cui sia disegnato un sorriso e aggiunto un messaggio chiaro: “Senatore ….? No grazie.”

Finisce

Un’argomentazione “senatoriale”? Cito a memoria: “Se ora cominciamo a riservare quote alle donne, domani ci chiederanno di riservarle ai giovani, agli stranieri, agli operai, ai contadini,  etc.”. Ecco, Lei, ex senatore, vorrebbe mantenere una legge elettorale “indeterminata”, senza alcuna pre-garanzia per l’accesso delle donne all’elettorato passivo. Al che Le domando: quando si stabiliscono esenzioni e privilegi per tutti … ma proprio tutti … coloro che appartengono alla sua classe senatoriale, allora Ella, ex senatore, non si scandalizza e non reclama invece una legge “indeterminata” che al contrario attribuisca a lei solo i diritti spettanti anche agi cittadini “comuni” e non altri, quelli che invece quella legge “specifica” attribuisce solo a Lei e a tutti gli altri cittadini “speciali”. Come vede, anche sul piano della logica il Suo ragionamento fa acqua (acqua della fonte “Due pesi e due misure”).

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RICORDI DI BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Settembre, 2016 @ 8:35 am

Detto altrimenti: oggi voglio “metterli in fila”         (post 2461)

So che c’è chi mi sta aspettando al traguardo dei 2500 post: dicembre 2011-dicembre 2016, alla media quindi di 500 post all’anno. Me ne mancano una quarantina, ma ho a disposizione ben 105 giorni, quindi scialla raga, calm  ragazzi … nessun problema! Anzi, mi sa che dovrò frenare un po’ …

E dopo tanta “democrazia” oggi mi voglio e vi voglio rilassare. Giornata piovosa, non si esce in bicicletta … bicicletta? Ecco l’idea. Mettere in fila i miei primi ricordi a pedali.

  1. Genova
    1. 4 anni. Ricevuta in regalo la biciclettina con le rotelle da Ines, la figlia del mio padrino di battesimi Dante Vannucci.
    2. 5 anni. Portato al mare sulla canna dall’amico Giancarlo Scaliti: bici da città marca Bianchi, colore verdino, con il cambio!
    3. 12 anni. Oratorio di S. Francesco d’Albaro. Cedo francobolli contro giri su bici di amici.
  2. Limone Piemonte. 14 anni. In vacanza con Giorgio Parodi. Lui due bici. Una per me.
  3. Monza. 35 anni. Prendo a noleggio una bici al Parco. E’ la fulminazione! Inizio a comperarmi le bici. Già, “le” bici, una dopo l’altra, anzi ora una a fianco delle altre.
  4. Trento. Dai 40 ai 72 anni (e spero ben oltre!): cfr. i molti post pubblicati.

Questa la mia storia a pedali. Ma ecco che su l’Adige di ieri Luigi Manuppelli ha scritto una lettera  titolata dal giornalista  “Elogio appassionato della bicicletta”. Merita che la ritrascriva:

Inizia

fiab

(Dipinto di Giovanni Soncini, Trento)

“In questi giorni con le ultime giornate estive si vedono molte persone andare al lavoro in bici. Oltre ai vantaggi ambientali, di inquinamento, di benessere fisico, si sottovaluta il benessere sociale dell’andare in bici. I pedoni nella loro frenesia si ignorano, gli automobilisti si insultano, mentre i ciclisti si sorridono. La bici è l’unica macchina guidata anche da un bambino, dove il motore è il passeggero stesso, dove è collocata l’unica catena che ti rende libero. Libero di essere dentro il paesaggio, di scrivere sull’asfalto il tuo cammino, di non pensare alla mancanza di parcheggio ovvero al suo costo orario eccessivo, di solleticare il fanciullo che è in te. La bici è la metafora della vita con i suoi sali e scendi, con le cadute e la voglia di rimetterti subito in sella, perché nella vita nulla è piatto, perché talvolta si deve cambiare marcia, perché bisogna affrontare la fatica, perché ha bisogno di qualcuno che la sorregga, perché i suoi raggi illuminano le giornate, perché la vita è un ciclo”.

Finisce

Che ne dite? Questa è poesia (la quale non deve necessariamente essere in versi o con le rime!), poesia dal greco poieo, creo. E allora non me ne vorrete se anch’io (ri) pubblico qui di seguito la mia poesia a pedali:

BICI, PERCHE’?

Perché

downloadin una chiesetta al Ghisallo

riposa sospesa

antica reliquia a pedali.

Perché

insieme a lei

tu scali la vetta

compagno soltanto a te stesso.

Perché

ti ha insegnato

ad alzare più spesso lo sguardo

a scrutare che cielo farà.

Perché

sempre incontri qualcuno

che non ha timore

di aprire la sua vita al vicino.

Perché

con il vento dei sogni

giocando

ritorni un poco bambino.

Perché

restituisce

ad un uomo affannato

profumi di suoni e colori.

Perché

in salita

ricorda ad ognuno

che volendo e insistendo si può.

E poi, … perché no?

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download-1Cercherò di contattare Luigi Manuppelli: è già socio Fiab? No? E allora gli chiederò di associarsi al nostro gruppo trentino: FIAB (Trento) – Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Per iscriversi, i programmi etc. v. internet. (oppure telefonando al tesoriere Franco Rizzi, al 3284691683).

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LA DEMOCRAZIA SACERDOTALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2016 @ 9:06 pm

Detto altrimenti: facciamo un po’ di “filosofia della democrazia”   (post 2460)

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download

“Vieni che ti dico come devi votare”

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La demo-crazia è stata “inventata” per evitare che al governo di … se stessi che ci fossero altri. Tuttavia anche oggi, talvolta, la democrazia tende purtroppo a diventare “sacerdotale”, ovvero tale per cui, per accedere al Dio (Democrazia”) occorra l’interpretazione di un “Sacerdote” (l’ipse dixit di turno). Con il che non si è più in democrazia, bensì in una tirannide: del pensiero, delle scelte, della vita, anche perché in tale deprecabile caso, il potere viene scisso dalla responsabilità: se va bene è merito suo, se va male la colpa è del popolo. Tanto varrebbe allora – e qui divento dichiaratamente provocatorio – organizzare una bella oligo-archia o mono-archia alla luce del sole, dismettendo la maschera dell’ipocrisia.

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download-1Democrazia, demo-crazia, parole … ma le parole sono pietre, scriveva Don Lorenzo Milani …. Pietre “private” quando le pronuncia uno di noi; “pubbliche” quando sono ascoltabili/leggibili da chiunque. Come queste mie, certo. Parole … come quella che mi ha colpito oggi (una sassata, si, proprio una sassata!), scritta da un quotidiano locale che definisce “mal-pancisti” quei consiglieri comunali che, essendo stati i più votati in assoluto fra tutti i colleghi, reclamano (udite l’ardire!) nientepopodimenoche  l’inserimento nella Giunta quale il riconoscimento della volontà popolare!!  Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un qualcosa di sacerdotale. La “stampa sacerdotale” la quale si frammette fra la verità e i lettori della verità, dando loro una interpretazione fuorviante della stessa. Infatti come si possono definire “noiosi e mai contenti mal-pancisti” coloro che semplicemente reclamano l’attuazione della volontà popolare democraticamente manifestata”? Dice … ma la gente capirà. Ma intanto vi sono anche quelli che “sono condotti per mano” a capire una non-verità. Eppoi, etichettare così falsamente una fase del flusso della democrazia, significa cercare di inquinare quella linfa. E sai com’è, batti oggi batto domani, qualcosa (purtroppo, n.d.r.) resta. E chi pagherà i danni?

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