IMMIGRATI, QUIRINALE, CASTEL GANDOLFO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Settembre, 2015 @ 7:19 am

Detto altrimenti: … e pur si muove!          (Post 2122)

th[4]La frase fu pronunciata da Galileo Galilei  al tribunale dell’ Inquisizione al termine del processo che lo aveva costretto all’abiura dell’eliocentrismo: eppure, nonostante la vostra condanna … la terra si muove!

E’ vero, la terra si muove. Si muove il nostro Presidente della Repubblica su voli di linea; si muove Papa Francesco che va a visitare e ad aiutare i poveri; si muovono – ovvero si aprono al pubblico –  le porte del Quirinale e di Castel Gandolfo.

Si muovono intere popolazioni alla ricerca di un riequilibrio della ricchezza del mondo. Ricchezza che non è solo in termini di denaro, ma soprattutto in termini di libertà, di dignità, di speranza, di futuro.

Si muove l’acqua nei vasi comunicanti: dal più riempito verso il meno riempito. Sino a pareggiare i due livelli.

Qualcuno potrà opporsi, emanare leggi, costruire muri, celebrare processi … tuttavia alla fine si constaterà che “e pur si muove”.

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CONTRASTI STRIDENTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2015 @ 5:58 am

Detto altrimenti: non dovrebbe succedere        (post 2121)

 

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Stessa località di villeggiatura sull’Adriatico. La mattina, nelle campagne circostanti, sono in giro in bicicletta.

 

 

 

 

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Pomeriggio:  vado in centro, accompagno mia moglie a fare una commissione. Parcheggio l’auto. L’aspetto. Per ingannare il tempo mi guardo intorno.

 

 

 

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Un giaciglio improvvisato di un senzatetto. A fianco della in differente “civiltà”. Mia compresa.

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ISTANTANEE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2015 @ 5:55 am

Detto altrimenti: amore è …  (post 2120)

 

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Colta al volo. Amore è … chinarsi  a terra nonostante l’età, con difficoltà, per allacciare una scarpa alla moglie.

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L’AUTONOMIA (TRENTINA) VIOLATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Settembre, 2015 @ 10:30 pm

Detto altrimenti: violata? Direi meglio tradita …..    (post 2119)

th267WFZGALa nostra (trentina) è un’autonomia amministrativa. Solo che pare che noi ce ne dimentichiamo quando si vota per le provinciali, occasioni nelle quali si sente dire: “Qui da noi sono un po’ come le politiche nazionali … le amministrative qui da noi sono le comunali e quelle per le Comunità di Valle”. Ecco l’errore. Noi abbiamo lottato e alla fine abbiano ottenuto l’autonomia amministrativa, il che significa che i “nostri” partiti politici devono essere locali, territoriali, autonomisti per gestire l’amministrazione del nostro territorio. E invece sempre più dilaga in qualche partito la tendenza ad omologarsi ai partiti nazionali, a partire dagli orientamenti nazionali anzichè dalle esigenze e dalle potenzialità del nostro territorio. Con il che sempre meno ci si occupa della gestione autonoma dell’amministrazione del territorio e sempre di più ci si diluisce nella politica nazionale, con il risultato che la nostra dimensione – incommensurabile rispetto a quella nazionale – ci vede sempre di più perdenti, o meglio, sempre più “un po’ di meno vincenti”.

Come si esce da questo impasse? Dando voce ai partiti che si organizzano ed agiscono democraticamente, che ascoltano la base, che prendono spunto dalle esigenze della base, che razionalizzano le istanze della base e che candidano amministratori pubblici ricettivi di queste sintesi.

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DEMOCRAZIA VIOLATA seconda puntata (la prima, due post fa)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Settembre, 2015 @ 7:05 pm

Detto altrimenti: democrazia solo formale o anche di fatto?              (post 2118)

mondo-di-atene[1]Leggete “Il mondo di Atene” di Luciano Canfora. Democrazia ateniese? Quando mai!? 250.000 “sudditi” dell’impero di cui 30.000 cittadini aventi diritto di voto di cui 5000 partecipavano alle assemblee di cui 10 prendevano la parola di cui uno decideva. Lui, Pericle, fattosi rieleggere anno per anno per un trentennio (altro che il nostro Ventennio!), così non aveva dovuto rendere conto annualmente delle mazzette per il lavori del Partenone (Direttore dei Lavori e RUP-Responsabile Unico del Procedimento degli appalti tale Dr. Ing. Arch. Fidia).

Dice … ma pure … Atene aveva tanti alleati. Eh, raga … con la loro potente flotta si presentava alle varie isolette: “Alleatevi con noi, ci pagate tributi e ci fornite soldati. Diverremo amici. in caso contrario vi assaliamo, distruggiamo la vostra città. uccidiamo gli uomini e rendiamo schiave le donne. Siete liberi di scegliere”.

lademocraziacomeviolenza[1]

La (falsa) democrazia può essere violenza

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.L’anonimo Ateniese ha scritto alcune note che ci sono pervenute. Lui era contro al democrazia ateniese e si permetteva di criticarla essendone lontano, in esilio … Solo che poi spiega come qualmente essa potesse resistere, nonostante i propri difetti. da leggere (ne farò un apposito post).

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 Ma questa è un’altra storia.

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thOJTAQKLPTommaso Moro (oggi San Tommaso Moro)  nella sua “Utopia” aveva disegnato il suo modello ideale di società e di governo. E noi, noi che Santi non siamo, proviamo a dare qualche contributo, qualche mattoncino alla costruzione del Grande Edificio Democratico.

La base, i cittadini. Sono delusi dalla politica e non vanno a votare. Primo vulnus: infatti le maggioranze che sortiscono da elezioni poco partecipate sono in realtà minoranze che conducono al “governo della minoranza”, il che non è democrazia ma oligarchia.

I partiti politici. Dovrebbero “vivere della base”, raccoglierne le istanze, proporre candidati al popolo, razionalizzare le proposte e proporle ai governanti. Invece i partiti politici popolare, del popolo, spesso  sono schiacciati  da altri partiti: dai partiti del guru di turno, del Presidente, del Segretario, del governante di turno. Tutto ciò esautora la catena della formazione ordinata, graduale e democratica della volontà popolare,  conduce ad una commistione dei ruoli, conduce anche in questo caso ad una oligarchia. Secondo vulnus.

La sconfitta di una pacata e ragionata comunicazione sull’altare di chi grida più forte, di chi assume atteggiamenti di supponenza, violenti, intimidatori, retorici, avulsi da obiettive constatazioni. E la maggioranza silenziosa spesso resta troppo silenziosa: e allora la valanga si stacca, aumenta velocità e potenza, è inarrestabile, travolge tutto. Anche la democrazia. Terzo vulnus.

La non violazione della democrazia bensì la sua elusione, tipo la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge. Quarto vulnus.

th57LQX3WXUna mission diventata mestiere. Il mestiere della armi della politica e del governo che la legge offre a chi ha raggiunto quel traguardo, armi per la difesa di privilegi medievali. Quinto vulnus.

Basta, per oggi. Allora, che fare, direte voi? Ecco, un avvertimento: non cadiamo più né mai più nel “purchè torni l’ordine” di tristisima memoria. I difetti della democrazia non si curano con la dittatura né vivendo pigramente una democrazia solo formale, bensì lavorando all’interno di ogni ambito sociale,  politico e di governo per la costruzione della democrazia vera, degna di essere definita con queste parole, parole che non possono e non devono essere utilizzate per le altre forme sopra ricordate, perchè  le parole sono pietre, firmato Don Lorenzo Milani.

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UNA DOMENICA FIAB

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Agosto, 2015 @ 2:30 pm

Detto altrimenti: Federazione Italiana Amici della Bicicletta   (post 2117)

(foto di Edoardo Pellegrini)

 

P1220928rTrovarsi, ritrovarsi nelle Terre di Custoza. Una domenica di fine agosto. Siamo in trenta, arrivati in pullman (dall’Alto Adige e) dal Trentino. Ci guida Guido un collega di Fiab Verona. Il percorso a pedali? Bussolengo – San Giorgio in Salici, Salionze, il fiume Mincio, Valeggio, Ossario di Custoza, Agritur Casa Pierina (Località casa Pierina, 37069 Villafranca VR info@casapierina.com – www.casapierina.com gestita dalla famiglia Cordioli), Sommacampagna, Sona, Bussolengo. In totale circa 60 km.

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Strade asfaltate poco frequentate, spesso strade poderali sterrate o piste ciclabili fra le colline moreniche a sud del Lago di Garda, che ogni tanto riusciamo a intravedere, attraverso un territorio coltivato prevalentemente a vigneto. Sole, grappoli neri e dorati … quest’anno sarà una vendemmia eccezionale!

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Agritur Casa Pierina

35 gradi all’ombra ma il pranzo a Casa Pierina …. un vero e proprio casolare rurale adattato ad Agritur:  si pranza sotto una paratia molto alta, fresca, molto spazio per tutti, servizio veloce e simpatico. Il caldo … o il bianco di Custoza? Sta di fatto che una metà circa dei partecipanti – fra i quali il vostro blogger – ha preferito finire lì la pedalata dopo solo 35 km e risalire sul pullman che ci ha portati a Bussolengo, ad attendere i “nostri eroi della pedalata intera” che sono arrivati un pochino “sfatti” da questa insolita ondata di caldo africano.

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Valeggio sul Mincio

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Che dire? Quanto sia bello trovarsi e ritrovarsi, vincere una certa pigrizia – sia fisica che mentale – e visitare insieme luoghi belli e storici, ripassare il passato delle battaglie delle due guerre d’indipendenza … visitare chiese e musei e – perché no? – dividere i piaceri conviviali!

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I prossimi appuntamenti Fiab Trento:

  •  6 settembre, uscita con il FAI da Trento al Castello di Avio.
  • 12 e 13 settembre, il Parco dell’Adda
  • 12 e 13 settembre, alla guida di Fiab Mirano alle Cascate del Nardis in Val di Genova e nelle piste ciclabili dell’Alto Garda trentino.
  • 19 settembre, Settimana Europea della Mobilità, da Trento ai Bicigrill di Trento e di Nomi.
  • Dal 1 al 4 ottobre: in bicicletta nella Maremma Grossetana

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Concludendo: Joint Fiab! We are waiting for you! Iscriviti alla Fiab, ti aspettiamo! Siamo già 160 amici! FIAB – AMICI DELLA BICICLETTA TRENTO – Tel. 3284691683 –  ww.slowbiketrento.xoom.it – adbtrento@libero.it – Via al Torrione, 6  III° piano – I 38100 Trento TN, Presidente Guglielmo Duman, VP Monica Giacomozzi.

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DEMOCRAZIA VIOLATA (prima puntata)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2015 @ 6:59 am

Detto  altrimenti: sostanzialmente violata …    (post 2116)

In tanti ambienti:  associazioni, condominii, onlus, partiti politici, etc … spesso è previsto il voto per delega. Ciò comporta da parte del delegante la rinuncia ad ascoltare ciò che si dibatte in aula; la rinuncia  a confrontare le ragioni proprie con quelle degli altri; la rinuncia a confermare o rielaborare le proprie posizioni alla luce  delle ultime risultanze, degli ultimi ragionamenti. Taluno dice: ma se uno sta male, è malato, costretto a casa … Orbene, posso essere d’accordo per una sola delega a persona, magari accompagnata da un certificato medico o da altro documento giustificante l’assenza.

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Come le pecorelle escon del chiuso /   a una, a due, a tre, e l’altre stanno /   timidette atterrando l’occhio e ‘l muso; /    e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,  / addossandosi a lei, s’ella s’arresta, / semplici e quete, e lo ‘mperché non sanno; (Dante, Purgatorio, III, 79-84)

Prima violazione. Ma quando non vi limite al numero delle deleghe che un unico votante può raccogliere, allora la cosa cambia, e di molto. Cambia perché significa trasformare la democrazia del confronto di idee diverse in un confronto fra diverse “capacità di acquisizione di deleghe”.

Seconda violazione. Ancor più la democrazia è sostanzialmente violata quando in una riunione la  fase delle votazioni viene aperta prima che i candidati abbiano esposto le proprie tesi. Dice … ma devono andar via, i gha i lor mesteri da far … hanno i loro impegni … Che valore ha un voto espresso (per delega e) prima di avere ascoltato le ragioni altrui?

Terza violazione. La democrazia è sostanzialmente violata quando vi è una iniqua ed ineguale distribuzione del tempo e del momento dell’intervento assegnati a ciascun oratore. Infatti usualmente parlano prima i big del convegno. Oppure li si tiene di riserva per l’ultimo intervento, al fine di indurre i partecipanti non solo ad essere indotti a presenziare la riunione ma anche a non allontanarsi dall’aula. Nell’intervallo fra i due “momenti dei big”, i peones. E allora molta gente che fa? Si distrae, esce dall’aula … non parliamo poi del peone ammesso a parlare verso fine giornata … avrà sicuramente pochissimi ascoltatori. Ed allora, che fare? Innanzi tutto prendere atto che questo sistema rappresenta una violazione di fatto del sistema democratico. Poi, che so, intervallare gli interventi dei big con quelli dei peones: un big, un peone, un big, un peone … E a tutti lo stesso spazio, gli stessi minuti.

Quarta violazione, quella dei pullman. Già, perché talvolta si è assistito a pullman organizzati per portare cinquantina di persone a votare, giusto nel momento in cui si apre la votazione, persone che prima non erano presenti e che subito dopo spariscono perché … il pullman deve ripartire sennò sai come sale il costo del noleggio!

th16A41SV1Quinta violazione. Parla il big di turno. I suoi nemmeno lo ascoltano, ma al momento di votare, tutti compatti! Compatti, unanimi: il premio Nobel Josif Brodskij, nella prefazione del suo bel libro “Il canto del pendolo” (Adelfi) mette in guardia i giovani “Diffidate delle unanimità, delle folle osannanti, dei bilanci ben assestati, degli eserciti compatti se non altro perché più facilmente nei grandi numeri può nascondersi il male”.

E allora ecco qui la situazione democraticamente ideale: non  prevedere il voto per delega; non aprire la fase della votazione se non dopo che tutti i candidati abbiano espresso le loro tesi; intervallare gli interventi; sorteggiandone l’ordine. E a tutti gli stessi minuti.

Utopia la mia? Si, ma ricordiamoci che l’utopia non è un obiettivo irraggiungibile, bensì solo un obiettivo non ancora raggiunto!

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IL TRENTINO CHE VORREI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Agosto, 2015 @ 4:41 am

Detto altrimenti: … anzi, il Trentino che voglio, il Trentino per il quale mi  impegno …     (post 2115)

All’inizio di questa mia “avventura blog”, oltre tre anni  e 2114 post fa,  il mio editore Ing. Andrea Bianchi, mi disse: “Inizia a scrivere sul Trentino che vorresti”. Lo feci, molto banalmente, per ben due volte. Questa è la terza, un po’ più “maturata”.

thZLDVB4ZKVorrei, anzi voglio, un Trentino che rilanci la propria Autonomia. Autonomia, dal greco “autòs – nòmos”, capacità autonoma di darsi le leggi. Quanto dobbiamo alla Grecia, ancora oggi! Ma cosa vuol dire oggi essere “autonomisti”, essere un partito autonomista? Non basta certo definirsi e chiamarsi tale quanto piuttosto occorre dimostrare con i fatti che la propria azione conduce a risultati migliori, anzi, ai risultati migliori in assoluto. Ed il Trentino che prima era “il migliore in assoluto” oggi – purtroppo – è solo “fra i migliori”. Quindi ha perso un po’ di “capacità e quindi di legittimazione di  autogovernarsi”. Le cause di ciò? Sicuramente molte, fra le quali mi permetto di sottoporne alcune  all’attenzione delle lettrici e dei lettori.

  • La tendenza a collegare “troppo” la politica locale a quella nazionale. La politica nazionale, una sorta di sirena ammaliante che porta la nave sugli scogli. Una politica – quella nazionale – troppo pesante, troppo avvolgente, ammaliante per alcuni, deleteria per molti. Quindi la necessità di far ripartire la politica locale svincolata da quella nazionale, o quanto meno, di adottare una politica locale non in anticipo su quella che potrebbe essere la politica nazionale, bensì una politica locale “non in contrasto con l’assetto assunto dalla politica nazionale”, senza però cadere nella riproposizione locale dei “partiti del Presidente o del segretario di turno”.
  • Il non avere trasportato sul piano dei rapporti locali il rapporto fra la politica locale e quella nazionale, ovvero non avere realizzato il “non fare agli altri – i Comuni e le Comunità di Valle – quello che non vuoi che (dallo Stato) sia fatto a te”. In altre parole: il “rapporto di autonomia” fra Comuni e CDV – PAT deve essere come quello fra PAT – Stato.
  • Il vincolo, per la politica locale attuale, dei “fondi bloccati” dalla politica locale del passato: il governo dei fantasmi, mi piace definire così la politica “postuma” di chi, nel passato – pur lodevolmente – ha vincolato fondi decennali a favore di questo o quel settore. In questo modo si sono create “sacche di privilegio e di priorità a prescindere” che non tengono conto delle diverse successive esigenze maturate nel frattempo, soprattutto a seguito delle due crisi in corso: quella che stiamo vivendo negli ultimi anni e l’ultima, quella “cinese” i cui effetti negativi non si sono ancora manifestati localmente ma che sicuramente non saranno indifferenti per la nostra economia.
  • La tendenza ad intervenire soprattutto sugli “strumenti di governo” e sul “migliorare l’esistente” anziché puntare maggiormente sull’innovazione delle idee, su nuovi progetti, soprattutto nell’ambito della nostra prima industria: il turismo in una natura da salvaguardare.
  • Il dilagare del “mestiere della politica”, ovvero di una politica intesa come fonte di reddito personale, anziché come servizio alla collettività.
  • L’autoreferenzialità.
Comunicazione, communis actio, azione comune

Comunicazione, communis actio, azione comune

Fino a qui molta problematica e poca “soluzionatica”. Ma allora, che fare? Un giorno un amico mi disse: “In Trentino non è che la gente non vada d’accordo: è che c’è poca comunicazione, ci si parla troppo poco, ci si confronta troppo poco …”. Qualcuno potrà dire che  un maggior confronto non basta. Sarà pur vero, ma almeno proviamoci … usciamo dalla “politica dell’ombelico”, diciamoci la verità e parliamoci con onestà: molto probabilmente riusciremo a scontentare un poco tutti, il che avrà significato avere risolto la maggior parte dei problemi di tutti.

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PEDALANDO LUNGO IL LAGO DI CAVEDINE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Agosto, 2015 @ 8:31 pm

Detto altrimenti: incontri ….    (post 2114)

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Questa mattina parto in bici da Riva del Garda, raggiungo Sarche lungo il versante destro orografico della valle e rientro dal versante opposto, lungo il lago di Cavedine. In totale 56 km. Il lago, bellissimo … ma … che vedo? Mi fermo, torno indietro e … posso fotografarla? Si accomodi. Il suo nome? Remigio. Nato a … Benevento. Abitante a … Zambana nuova, da molti decenni. In bocca al lupo, Remigio, anche per i pesci!

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Un saluto e via si pedala verso casa.

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La mia riflessione: una persona semplice e molto intelligente, una persona che capisce i tesori di cui dispone: un lago splendido, spazio verde, silenzio, colori e … pesce fresco alla brace!

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CONTRO LO SPRECO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2015 @ 1:03 pm

Detto altrimenti: perché … perché siamo alla ricerca del più del necessario?   (post 2113)

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Mo babbo, classe 1912. Toscanaccio DOC. Carabiniere. Arrestato dai tedeschi dopo l’8 settembre. Campo di prigionia. Liberato dagli Alleati. Mi raccontava: “Gli americani avevano messo a disposizione di tutti centinaia di pacchetti di lamette da barba. Uno di loro arrivava, ne utilizzava una e via. Uno di noi  arrivava, si riempiva le tasche di lamette nuove e via”. Poi aggiungeva: “Pensa un po’ … per lavare i vestiti … bidoni di benzina avio a disposizione: tu arrivavi, immergevi i tuoi vestiti e  li andavi a risciacquare! E noi … noi … che ci mancava la benzina anche per l’accendisigari … ecchè … si è fatta la guerra a gente così? Oh che siamo stati grulli dappoco!?” Ma questa è un’altra storia.

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WP_20150824_001Ma torniamo allo spreco. Trentino Solidale ONLUS recupera e distribuisce oltre 2.000 tonnellate all’anno di cibo perfettamente commestibile e conservato che altrimenti i supermercati butterebbero nella spazzatura! Oggi sono andato al ristorante cinese di Arco. Prezzo fisso €10,90 acqua e vino esclusi. Ti servi e mangi quello che vuoi. Ti fanno una raccomandazione: serviti due, tre volte, quante volte vuoi. Però cerca di evitare di prendere troppo cibo se poi lo lasci – sprecato – come avanzo nel piatto. C’è chi sta attento – ed è la maggior parte della clientela –  mangia a volontà e non spreca nulla. C’è anche chi, purtroppo, lascia i piatti con molti avanzi: quello sì che è cibo sprecato. Quando impareremo?

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