POST 971 – IN SUONO VERITAS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Settembre, 2013 @ 2:01 pm

 Detto altrimenti: a cura dell’Associazione Lucilla May – Trento

Trento. Oggi. Piazza del Duomo. Spalle al Palazzo Vescovile, verso l’angolo a sinistra della piazza, prima di uscirne del tutto per ritrovarsi sulla sinistra l’entrata principale della cattedrale, di fronte a voi si apre un vicoletto parallelo alla Via Verdi, Vicolo dei Birri. Dieci metri avanti e a destra trovate la sede dell’ Associazione “Hortus Artieri”. Quattro locali storici, a livello strada o poco meno, con le pareti, gli architravi e le finestre che sanno d’antico. Piccoli grandi gioielli di una città storica: non è un ristorante né un bar. E’ un “Luogo di Storia e di Cultura”.

Barbara e Andrea

Una conferenza stampa. Ospiti della Gentilissima Proprietaria Signora Alda Failoni, la quale accoglie la Direttrice Artistica dell’Associazione Lucilla May, la violoncellista Barbara Bertoldi (v. post del 20 aprile 2013) e la violinista Andrea Marmolejo per la presentazione del loro progetto “In Suono Veritas”, loro settima rassegna annuale. Sono presenti anche gli altri componenti il loro “Quartetto degli Affetti” e cioè il violinista Sergio La Vaccara, Giordano Pegoraro (violoncello) e Adriano Dallapè (clavicembalo e organo).

In Suono Veritas: due concerti, anzi tre

 

Il primo, Domenica 22 settembre 2013 ad ore 18,30 in Trento, presso il Castello del Buon Consiglio, Stefano Veggetti, prestigioso violoncellista studioso della musica barocca, a Trento per la prima volta, eseguirà musiche di Domenico Gabrielli (1659-1690), “Ricercare VII e VI” rispettivamente in re minore e in do maggiore per violoncello solo, del 1689. Indi seguirà Johann Sebastian Bach (1685-1750): Suite in re minore BWV 1009 e Suite n. 1 in sol maggiore BWV 1007. Ingresso a offerta libera, posti limitati.

 Il secondo, “doppio”: Borgo Valsugana, Chiesa S. Anna, 20 ottobre 2013 ore 17,30 e Muse, Trento, 21 ottobre 2013 ore 20,30, da parte dell’Ensemble Cordia e dell’Ensamble degli Affetti, Primo violino Andrea Rognoni, Maestro di Concerto Stefano Veggetti saranno eseguite musiche di Arcangelo Corelli (1653 -1713), del veneziano Giovanni Benedetto Platti (1697-1763). Corelli e Platti, trecentesimo e duecentocinquantesimo anniversario della loro morte, vengono celebrati a Trento in modo assolutamente degno della loro bravura. Borgo: offerta libera –  Muse: €10,00 per un biglietto valido anche per il Muse nel periodo successivo al concerto.

Che dire? This is Trento too! Trento è anche tutto questo: musica!

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POST 970 – 1) RADIO TRE, “PRIMA PAGINA” DEL 18 SETTEMBRE 2013 – 2) VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Settembre, 2013 @ 8:52 am

Post del Millennium: sono già arrivati tre contributi da Giovanni, Andrea e Cristina. Dai, mandatemi i vostri,  saranno pubblicati quale contenuto del post n. 1000. Via aspetto!

Detto altrimenti: ecco, proviamo a dire altrimenti quelle stesse cose …

Avrete notato che molti miei post sono scritti e pubblicati la mattina presto: la notte porta consiglio, si dice … ma questa notte ho dormito molto profondamente, non ho sognato e proprio non avrei saputo cosa scrivervi, cari lettori dl blog (meno male, direte voi … e invece … ). Infatti, io la mattina ascolto volentieri Prima Pagina di Radio 3 . Oggi ho addirittura interrotto la consueta rasatura per udire meglio, tanto mi interessavano gli argomenti trattati. Ve ne riporto alcuni, arricchiti (o impoveriti, a secondo del punto di vista) delle mie chiose.

Inizia

970/1 – Si parla della PARABOLA DEL FIGLIOL PRODIGO (Vangelo di Luca). Molti si dichiarano sostenitori del figlio laborioso ed ubbidiente e condannano il padre che ha perdonato e riabilitato il figliol prodigo, troppo prodigo del suo (suus & eius = suus, suo di lui, del figlio; eius, di lui,  del padre che glie lo aveva dato quel denaro. Ah, la lingua latina … che ammirazione nutro per essa!) denaro verso osti e prostitute. Io parteggio per il padre e per l’insegnamento di Gesù che è di amore, accoglienza e perdono infinito. E gli altri? Vogliono cambiare il Vangelo o correggere Gesù? Non è più semplice che si scelgano un’altra religione?

970/2 – Su Repubblica. Apprendiamo che taluno mette in dubbio l’Amore Universale predicato da PAPA FRANCESCO. Valgono le conclusioni di cui al punto precedente.

970/3 – Scola. Il CARDINALE SCOLA: “La Chiesa aiuti i bisognosi per il primo intervento (per il primo miglio, n.d.r.),: poi ci deve pensare lo Stato”. Ovvero, dico io, la carità “a metro”. E bravo Scola! E’ così che rispondi all’invito del tuo Capo Francesco che vi invita a non aprire e gestire alberghi a pagamento ma ospizi gratuiti per i poveri? Ma che … Scola, vuoi fare il paio con il tuo collega Bertone? (vedi sotto, alla voce “Bertone”).

970/4 – Il pensionato benestante Dr. GIULIANO AMATO è stato promosso alla Corte Costituzionale: bene, anche perché aveva detto che quanto “guadagnava”, 30.000 euro al mese, non gli bastava per tirare avanti … vabbè, allorta, se le cose stanno così … a saverle le robe …

970/5 – CIR di De Benedetti batte Fininvest di Berlusconi: mezzo miliardo di euro a zero. Chi palude, chi contesta. Io dico: in ogni caso, ci volevano 20 anni? Ma siamo matti? E poi, contestare questa sentenza dopo che un avvocato (della società condannata)  è già stato condannato per avere corrotto un giudice – condannato anch’egli – che aveva dato ragione alla Fininvest? E che dire del mandante, riconosciuto colpevole, ma che ha beneficiato della prescrizione e che ora è il primo a protestare? Ma ci siamo bevuti il cervello?

Finisce – Ed ora ve ne dovete sorbire altre cinque tutte mie

970/6 – Colonialismo di ieri: colonialismo “internazionale”, ovvero pochi paesi si arricchivano impoverendo molti patri paesi. COLONIALISMO DI OGGI, colonialismo “nazionale, statale”. poche persone si arricchiscono a danno di molte altre persone che si impoveriscono. Quo usque tandem … fino a quando  …. riflettiamo, gente, riflettiamo …

970/7 – Bertone. Il CARDINALE BERTONE si spende energicamente in favore della vita e della famiglia, dal concepimento, alla nascita, al battesimo, alla cresima la domenica a messa tutti insieme, al matrimonio, al fine vita. Bene. Ma la stessa energia la vorrei vedere profusa in favore del “lavoro” della famiglia dei senza lavoro, della dignità sottratta ai disoccupati e ai giovani senza futuro, ai vecchi senza risorse o con pensioni al minimo. O no? Ma che … Bertone, vuoi fare il paio con il tuo collega Scola? (vedi sopra, alla voce Scola).

970/8 – Bilancio dello stato, legge di stabilità, interventi con … il bilancino, ecco … “BILANCINO DELLO STATO”, tolgo qua, aggiungo là. Robin Hood alla rovescia: aumento la benzina e tolgo ai piccoli progetti (dell’individuo, della famiglia: faccio studiare i figli, mi sposo, mi nutro, vado in vacanza una settimana) per dare ai grandi progetti (TAV, F35, privilegi di casta, soldi ai partiti, etc.).

970/9 – Con riferimento al punto precedente: ma non si potrebbe riflettere se l’attuale MODELLO DI SVILUPPO è ancora attuale o se non sia il caso di guardarsi intorno per vedere se il “mercato dei modelli di sviluppo” non ci offra qualcosa di più aggiornato ai tempi?

970/10 –  La CONCORDIA è stata raddrizzata. Il capo delle operazioni è uno straniero. E per raddrizzare l’Italia, dobbiamo per forza escludere “raddrizzatori” stranieri? Io sono favorevolissimo agli STATI UNITI D’EUROPA, e che a governare noi del Texas mediterraneo sia pure uno del Nord Dakota europeo. Why not?

Dieci punti su cui discutere. Basta là … per dirla in piemontese … per ancoi va bin parei, per oggi va bene così. Ciao, a dopo … e scrivete, commentate: la carne al fuoco è tanta!

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POST 969 – LA PRIMA NEVE IN TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2013 @ 1:06 pm

Detto altrimenti: … vista dalla bicicletta!

Caldonazzo Lake

Trento. Per pedalare in Valsugana sino a Bassano del Grappa ero sempre partito da casa (100 km) o da Levico (75 km). Questa volta ho voluto fare un sopralluogo sul percorso che inizia alla stazione ferroviaria di Pergine, che ho raggiunto in auto, bici sul tetto. In questa stazione i parcheggi sono limitatissimi: ci sarebbe un’area (della ferrovia) libera ma è “Vietata ai non autorizzati”. Io ho parcheggiato in centro ad €0,70 l’ora. Sulla piazzetta della stazione, negozio della San Patrignano di affitto bici: per i residenti a Pergine, 3 euro al giorno. per gli altri 10 l’intera giornata e 4 la mezza. Bar, ok (caffè e brioche, 2 euro). WC (della stazione): al bar hanno rubato la chiave, rivolgersi al tabaccaio. Mi ci rivolgo, finalmente faccio la pipì e quindi salgo a cavallo della mia “Camilotto 1985”.

La prima neve : 17 settembre

La strada inizialmente è quella delle auto. Solo qualche tratto riservato alle bici. Poi, in concomitanza della località Valcanover (albergo, ristorante, parcheggio, Associazione Velica Trentina), inizia la parte più bella della ciclabile vera e propria, splendida, a costeggiare il lago di Caldonazzo (foto sopra) sino alla zona attrezzata a spiaggia per la balneazione. Poco dopo la ciclabile è ricavata su di un ex marciapiede, non molto agevole ai pneumatici delle due ruote. Infine termina del tutto e sei sulla strada che ti porta alla ciclabile vera, quella che inizia al distributore di benzina che si trova grosso modo ai piedi della salitella che ti conduce al paese di Levico. Morale: a mio sommesso avviso non vale la pena partire da Pergine, bensì da Levico.

Io sono rientrato da Levico  a Pergine lungo la “vecchia Levico”, una strada “cornice” che sale dolcemente lasciandosi a sinistra, in basso, il lago di Levico, sino ad arrivare allo scollinamento, oltre il quale, prima di calare su Levico, trovate a destra il castello di Pergine e a sinistra una deliziosa chiesetta in pietra. In tutto 26 km. Bici usata: da corsa.

Peccato che per rientrare a Trento in bici ci solo la salitaccia dura (8 %)  di 4 km dal Lago di Caldonazzo a Vigolo Vattaro:  peccato! Così come, per raggiungere queste zone da Trento -sempre in bici – uno si debba sorbire i 10 Km di salita al 6% da Trento a Vigolo Vattaro: peccato!

E … sui monti? Sui monti, dai  2000 metri in su,  la prima timida spruzzatina di neve! Che sia di buon augurio per la nostra imminente stagione invernale!

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POST (DI SERVIZIO) 968 – CI AVVICINIAMO AL MILLESIMO POST!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2013 @ 6:50 am

Detto altrimenti: è un po’ che sto pensando come “celebrare” il traguardo del primo … “millennio” …

Cari amici lettori, ho iniziato a scrivere i miei post il 6 dicembre 2011. Da quella data ne ho pubblicati 968 (compreso questo), su 97 pagine, con 1388 commenti scritti di cui 1183 approvati e 205 “spam”, post rintracciabili attraverso 3560 parole chiave (tag) all’interno di 39 categorie. La vostra frequentazione è testimoniata dalla media delle pagine sfogliate/lette al giorno: circa 1.000!

Io sono un blogger principiante, ma amici assai più esperti di me mi dicono che si tratta di un ottimo risultato. Ottimo in funzione di cosa, mi domando io … e mi rispondo: in funzione della comunicazione, cioè della communis actio, di una azione comune, azione del corpo ma soprattutto della mente vostra e mia. Fatti, opinioni, critiche, proposte, divagazioni, riflessioni … una salutare ginnastica mentale per chi scrive, per chi commenta e per chi legge senza commentare per iscritto. Purchè si rifletta. Tutti. Me compreso, of course!

Un mio amico afferma che in Trentino spesso non si trova un accordo non perché si abbiano idee troppo diverse, ma perché non ci si confronta. Questa sua affermazione mi ha colpito e l’ho fatta mia, estendendola ben al di fuori dei nostri confini provinciali.

I contenuti. Ma anche i toni del confronto. Soprattutto quelli di supponenza, ultimativi; quelli che assume chi, parlando, alza lo sguardo al cielo come per testimoniare l’origine divina ed ispirata del proprio eloquio; quell’inarcare le sopracciglia, inclinando leggermente la testa;  quel parlare quasi solo a se stessi per dare una maggiore credibilità alle proprie affermazioni da parte di chi le ascolta convinto di essere riuscito a carpire i segreti più intimi e quindi più sinceri dall’interno della vostra coscienza; quell’intervallare le parole con pause strategiche per dare il tempo agli ascoltatori, di evidente livello mentale inferiore, di capire ed assorbire un nuovo vangelo; quell’utilizzare frasi ad effetto, immagini retoriche e metafore che nessuno spazio vorrebbero lasciare all’interlocutore se non una stupita, inerte e beota gratitudine per un falso  arricchimento che in realtà è un vero soporifero rincoglionimento …

Ebbene, no, amici. Niente di tutto questo. Per me, per la mia mente e per la mia penna, 2+2 fa quattro. E alla svelta, anche, aber schnell, auch!  Niente di più. L’idea, la sua espressione, verbale o scritta che sia, deve essere chiara ed espressa in “valore assoluto”, cioè senza segno + o – davanti, come si usa in matematica. Poi la si può – anzi, la di deve – sostenere o contestare: e ben venga questo dibattito, questo confronto, questa communis actio, azione comune.

A qual fine, tutto ciò? Amici, il mio “lavoro” di blogger è assolutamente gratuito. Per me si tratta di una opportunità che mi è stata offerta e che utilizzo sia come puro divertimento quando scrivo di vela, di bicicletta e di altre cose amene;  sia come esercizio di un dovere civico e civile, quello che mi spinge a cercare di dare un contributo al perseguimento del bene comune, quando scrivo di “cose serie”. Ecco, la ricerca del bene comune, afferma Papa Francesco, è “fare politica”, e viceversa. fare politica deve essere semplicemente la ricerca del bene comune. E allora sì, amici, io faccio politica, in questo senso. non candidandomi, non ricoprendo poltrone, ma semplicemente scrivendo. Anzi, scrivendovi, augurandomi di essere letto, di ricevere vostri commenti scritti, di sollecitare comunque una riflessione.

E per il millesimo post …. che fare? Una soluzione potrebbe essere quella di riservarlo alla pubblicazione dei vostri commenti sull’intero “nostro” primo Millennio. In tal senso sin d’ora vi invito a inviarmi il vostro Post del Millennio, che raccoglierò e pubblicherò in quella occasione. Grazie per quello che riterrete di fare. E nel frattempo, buona lettura e commento di quanto trovate sul blog.

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POST 967 – QUIS CUSTODIET IPSOS CUSTODES?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Settembre, 2013 @ 12:42 pm

Detto altrimenti: ma i custodi … chi custodirà i custodi?

Giovenale, scrittore latino a cavallo fra il primo e secondo secolo dopo Cristo, nella sua sesta satira se la prende con le donne romane (dell’epoca, per carità … dell’epoca!) giudicate di facili costumi. A chi gli suggeriva di porre dei custodi a guardia della loro fedeltà, rispondeva: “Ma chi controllerà i custodi? Tu spranga la porta, imponi divieti, ma loro sono furbe ed inizieranno proprio con i custodi …”

Ecco, io invece penso alle nostre banche: da ultime, BPM (Banca Popolare di Milano), MPS (Montepaschi) e Carige (Cassa di Risparmio di Genova e Imperia). Ne hanno fatte di tutti i colori nel senso di concessioni di credito abnormi e non giustificate e altre operazioni “opinabili”, etc.. E le altre banche? Tutte brave e disciplinate? E nel frattempo, il controllo? Quello interno, non esisteva? E le Società di certificazione? E il controllo della Banca d’Italia? Ecco … quello di Bankitalia. A mio sommesso avviso non bastano più le relazioni che le banche inviano alla Sorveglianza di Bankitalia né gli ispettori inviati ex post dalla stessa. Occorre un vor – Kontroll, cioè un controllo preventivo o quanto meno un mit – Kontroll, cioè un controllo in itinere delle operazioni, non basta il nach – Kontroll, cioè il controllo successivo della chiusura delle stalle quando i buoi sono scappati.

Occorre controllare i controllori, o almeno, riorganizzare il controllo. E dalla necessità di alcuni interventi, prendere lo spunto per fare un controllo a tappeto, su tutte le banche.

Ero direttore di una SpA. Il Presidente insisteva perché io facessi eseguire un accurato inventario dei magazzini delle parti di ricambio: lo feci e riscontrai differenze enormi. Gli feci una relazione nella quale spiegai che il problema non era l’effettuazione ex post di un ottimo inventario, ma quello, a monte, di una corretta gestione dei tantissimi nostri magazzini che, per risparmiare personale, lui stesso voleva che restassero incustoditi.

Ma allora … nelle banche? Che fare? Che ne direste se le banche fossero obbligate ad accogliere nel loro Consiglio di Amministrazione un esponente della Sorveglianza della Banca d’Italia? Senza diritto di voto, come semplice osservatore … Potrebbe essere una soluzione. Ne avete una migliore? Fatevi avanti …

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POST 966 – IL VOLTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Settembre, 2013 @ 7:09 am

Detto altrimenti: guardiamoli in faccia

Il volto. Il filosofo francese di origini lituane Emmanuel Lévinas (1906 1995) ci invita a considerare il “Volto” dell’Altro. L’Altro, che con il suo Volto ci interroga, ci domanda, ci chiede di dialogare, ci chiede aiuto e a sua volta si offre a noi.

E noi? Noi … guardiamoli questi “volti”, quelli di tanti politici, di tante persone “importanti”. Estere e nostrane. Molte, non tutte, per fortuna, ma sempre troppe. Putin sorride mentre si scusa per il leggero ritardo con il quale si presenta ad una riunione nella quale si discute delle migliaia di esseri umani gassificate dal tiranno siriano. Alcuni  nostri ministri sorridono mentre danno risposte generiche … tanto per sganciarsi dal fastidioso intervistatore, e così sia e così via.

No, per favore, non sorridete. Non ve n’è ragione alcuna. Non sorridete, come non sorridono i milioni di profughi, gli immigrati sopravvissuti alla traversata in gommone, il padre di famiglia licenziato, il giovane disoccupato senza futuro.

C’è poi un altro tipo di volto che non approvo: è quello arrogante, un po’ “duro”, quasi impenetrabile, spesso imperioso della “imperial dorata burocrazia”, sia locale che centrale, arroccata su posizioni di irremovibilità, di assoluto garantismo, che si ingiustamente considera “gestore dall’alto della moltitudine dei sudditi questuanti” anzichè correttamente “servitore dal basso di chi paga loro lo stipendio”, cioè di tutti noi.

E fosse poi solo lo stipendio, spesso – agli alti livelli – assurdamente ed incredibilmente multiplo di quello percepito da capi di Stato esteri! Infatti spesso vi sono “propine”, premi vari, indennità di carica, buonuscite e buonentrate (sic!) milionarie in euro,  etc. tutto pensionabile, il che spesso letteralmente raddoppia lo stipendio contro il quale pur si leva la legittima protesta di chi riceve una pensione di 500 euro al mese. E anche quella di chi non ha nemmeno quella.

Tutto ciò è innanzi tutto immorale. Ed allora, che fare? Sento dire che il primo problema da risolvere è “il lavoro”. A mio avviso invece il primo problema è il Problema Morale. Come agire? Secondo la tecnica aziendale dello zero base budget: rimettiamo tutti a zero, stabiliamo una nuova scala di retribuzioni che sia “umana, terrestre a ed europea” e non “disumana, marziana ed italiana” e riconduciamo ogni contributo al suo giusto livello di meritocrazia. Dice … ma ci sono i diritti acquisiti (delle caste, n.d.r.). Nessun problema, rispondo mio, sì, ma ci sono anche quelli acquisiti con la nascita e con l’appartenenza ad una Repubblica fondata sulla nostra Carta Costituzionale. Andiamo a rileggerla e diamo attuazione diretta alle sue previsioni, più che non alle sotto-leggi- sotto-derivare di secondo, terzo ed ulteriore grado  che via via ne hanno travisato la portata originaria.

Già, anche perchè chi è stra-pagato non è per nulla stimolato a bene agire, a cercare di migliorare, bensì solo a manteneere la sua posizione di privilegio. e… si sa … chi nulla fa non può sbagliare: quindi, tutti lenti, cauti nel decidere e nell’agire … anzi, meglio se si resta fermi del tutto! Quaeta non movere, dicevano i latini …

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POST 965 – UNA S. MESSA PARTICOLARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 2:12 pm

Detto altrimenti: nella chiesetta di S. Giustina a Balbido (Trento)

Balbido, il “paese dipinto” per via dei suoi bei murales. Vi ha la casa d’origine Don Marcello Farina, per gli amici Marcello. Ed egli ogni domenica vi sale da Trento per celebrarvi la S. Messa. Anch’io, oggi come altre volte, sono salito da Riva del Garda a Balbido (questa volta non in bicicletta, stante l’incertezza del tempo) per essere presente alla celebrazione. Mai la celebrazione è stata intensa come quella odierna. Innanzi tutto per il battesimo che vi si celebrava, di una bimba, Sofia, che “non ha mai visto sua madre”. Morta durante il parto? Altro motivo? Non ho chiesto la ragione. La commozione di tutti i presenti è stata fortissima. E poi, celebrazione intensa anche per le Parole di Marcello – a sua volta commosso – le quali non ci hanno certo aiutato a superarla, la commozione: Battesimo come il bacio di un Dio Padre e Madre allo stesso tempo, di un Dio che è come il padre della parabola del figliol prodigo: padre amorevole sempre, padre che ci lascia liberi, che ci ama, ci perdona e ci accoglie; e non come il padre che vorrebbe che fosse l’altro figlio, quello sempre ubbidiente: padre giudice severo che giudica, distingue, respinge e condanna”. Grazie, Marcello!

P.S.: vedi anche post del 2 luglio 2012 ore 06,40

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POST 964 – CONTENIAMO LA VELOCITA’ E COMUNQUE RISPETTIAMO I LIMITI DI VELOCITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 1:52 pm

Detto altrimenti: il problema esiste non solo nelle gallerie stradali, ma anche in quelle ferroviarie

Qualche giorno fa (post n. 954) vi raccontavo di come un giorno io avessi deciso di rispettare rigorosamente i limiti di velocità. E male me ne incolse: andate a leggere cosa mi è capitato!

E rieccomi a voi, amici lettori e commentatori del blog. E’ di ieri la tragedia della galleria Agnese che collega la valle della Busa di Riva del Garda alla Val di Ledro (SS 240).  Galleria Lunga quasi 3 km, rettilinea, in leggera salita, a doppio senso di circolazione (cioè ad una sola “canna”), velocità massima consentita, 70 kmh. Ieri due moto di grossa cilindrata, procedenti a velocità elevatissime, si sono scontrate frontalmente: 2 morti, 2 feriti di cui uno grave, alcuni intossicati, molti danni ad auto e strutture varie. I medici hanno potuto intervenire solo ore dopo, a causa del fumo che rendeva impraticabile la galleria.

Qualche mese fa: galleria a due canne dei Giovi lungo l’autostrada Genova  – Milano. Le auto procedevano verso Milano su due file parallele: quella lenta a destra, a 90 kmh, io ero a sinistra, a circa 100 kmh e sfilavo lentamente, insieme alle auto che mi precedevano e mi seguivano, rispetto alla fila di destra. Dietro di me, improvvisamente, un SUV da 550 cavalli, nero, lampeggia furiosamente chiedendo strada (per andare dove, che tanto s’era in colonna!?). Mi sposto lentamente sulla destra. Troppo lentamente, pensa il guidatore del bolide, e a sua volta si sposta a destra e mi sorpassa sulla destra, strisciando la fiancata destra della mia auto,  che stava accostando! Sono riuscito a non perdere il controllo, ho proseguito, siamo entrambi usciti al primo casello (Casella), abbiamo redatto il verbale di conciliazione e la sua assicurazione mi ha pagato i danni. Tuttavia si è sfiorata un’ecatombe, una vera e propria strage, se solo io (o lui) avessimo perso il controllo dei mezzi e ci fossimo messi di traverso … sarebbe stato un inferno di fumo, fiamme e lamiere.

Le considerazioni: 1) rispettare le regole del codice della strada; 2) non costruire gallerie ad una sola canna, cioè ad una sola carreggiata per i due sensi di marcia; 3) stabilire un collegamento fra le procedure di risarcimento delle Compagnie di Assicurazione e la comminazione di una sanzione amministrativa o penale anche solo sulla base di quel tipo di accertamento di responsabilità.

Una delle tre canne progettate da ATT3

Quanto alle galleria ad una sola canna … stradali e ferroviarie che siano, che dire? Quelle a doppia canna, cioè con una galleria per ogni senso di marcia, sono più sicure; più rapide ed economiche da realizzarsi; in caso di incidente consentono un più facile intervento ai soccorritori. Se ne parlava da anni, con riferimento al traforo della galleria di base del Brennero. Io stesso, quale azionista (di infima minoranza!) e amministratore del GEIE privato per il traforo del Brennero denominato ATT3 – Alptransfer Consulting GEIE/EWIV, insieme ai miei collegi (circa 500 fra ingegneri italiani, austriaci e tedeschi) avevo provato a far modificare il progetto delle ferrovie degli stati che prevedeva una sola canna: il nostro ne prevedeva tre, una per ogni senso di marcia ed una di riserva e di soccorso, riservate ai soli treni merci teleguidati. Già, perché non è immaginabile far transitare sugli stessi binari treni (merci) a 90 kmh e treni (passeggeri) a 180 kmh. E poi alle merci non interessa arrivare “prima” , bensì arrivare “in orario”. Non fummo ascoltati e dopo alcuni anni sciogliemmo il nostro GEIE. Alcuni mesi fa lessi sul quotidiano trentino l’Adige che parrebbe che il progetto ora preveda tre canne … qualcuno mi sa aggiornare? Grazie. Nel frattempo leggete il mio post “Il traforo del Brennero” del 14 giugno 2012.

Parlo di questo argomento anche con riferimento al TAV, Trento ad Alta velocità (“velocità”) Lione-Torino, che viene reclamizzato per trasportare una maggiore quantità (“quantità”) di merci. Io non sono “un no TAV”. Sono contrario a progetti obsoleti, tecnicamente, ecologicamente, funzionalmente, finanziariamente ed economicamente non più giustificabili. Mi domando: almeno, lo si realizza su tre canne separate, questo traforo lungo oltre 50 km? Almeno questo … mi auguro! Qualcuno mi sa aggiornare? Grazie.

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POST 963 – LA VERITA’ MIA, QUELLA VERA, QUELLA DEL GIUDICE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 7:26 am

Detto altrimenti: non sempre i tre livelli di verità coincidono, ma tant’è una soluzione va trovata.

Potrei testimoniare personalmente che una verità mia, documentabile e documentata come vera, non ha coinciso con la verità accertata dal giudice. Eppure il nostro sistema democratico ha bisogno di certezze e fra le tre verità si è scelta la verità del giudice. Altra soluzione non esiste. Summa lex summa iniuria, per quanto sia perfetta una legge, essa può tuttavia recare a taluno ingiusto danno.
Ricusando la “verità del giudice” si ricusa la funzione della magistratura e ci si spinge sempre di più verso un quarto tipo di verità: la verità del più forte, di chi la sa e la può imporre, anche a forza di ricatti.

Ho già scritto che il maggior danno che deriva da una “ricusazione di livello” delle sentenze passate in giudicato è il “cattivo esempio”, la “strada che si apre” a chi si fa forza di tale esempio “di livello” per contestare platealmente sentenze che lo condannano a pagare pesanti multe per evasione fiscale (le società di gestione dei videogichi) o per violazione delle norme sull’inquinamento ambientale (ILVA).

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POST 962 – ELEZIONI, TRE PROGETTI PER RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Settembre, 2013 @ 5:34 am

Detto altrimenti: ieri il quotidiano trentino l’Adige ha pubblicato questo mio intervento:

“PROGETTI PER RIVA DEL GARDA

All’avvicinarsi delle lezioni provinciali mi pare che i candidati locali si stiano specializzando in frasi ad effetto ma prive di contenuti sostanziali. Ed allora mi permetto di sottoporre all’attenzione dei lettori tre possibili concreti “Progetti Rivani”:

Riva del Garda, una perla incastonata fra cielo, monti  e lago

1) Mobilità. Avvalendosi della tecnologia di cui da tempo io stesso dotai la “ex mia “ APM, la società potrebbe essere privatizzata e quindi estendere (vendere) la sua attività di telegestione e telecontrollo della mobilità e della sicurezza in genere anche fuori del territorio comunale a soggetti pubblici e privati, aumentare i proprio fatturato, assumere personale, etc.. Il tutto ovviamente dopo che il Comune d’origine si sia garantito con adeguati contratti che gli consentano di usufruire di un servizio sempre migliore a prezzi sempre più contenuti.

2) Manifestazioni internazionali. Dar vita al “Film Festival Internazionale della Navigazione a vela”. Si tratterebbe di una prima assoluta europea (e forse anche mondiale).

3) Vela. Creare “Trentanodi Srl, Scuola di perfezionamento velico Classe Crociera”. Una scuola vela di livello e a livello internazionale, a metà strada (geografica e concettuale) fra i Glenans francesi e la sarda Caprera.

 Posso testimoniare personalmente la realizzabilità e l’attualità dei primi due progetti, e quanto al terzo … why not?”

Perchè publico questo post? Solo per “firmare” idee mie nate da esperienze concrete di vita lavorativa ed anche per la speranza che … hai visto mai (come dicono a Roma) che a forza di parlarne …

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