POST 956 – 8 SETTEMBRE, 11 SETTEMBRE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Settembre, 2013 @ 5:39 am

Detto Altrimenti: due date tragiche, anzi cinque.

8 settembre 1943, nella finzione di un film (“Tutti a casa”, L. Comencini, 1960), l’ufficiale italiano Alberto Sordi telefona spaventato ai suoi superiori per avvertire che “I Tedeschi si sono alleati con gli Americani!”. Nella realtà di allora, mio babbo, carabiniere, c’era … e, non avvertito dai suoi, ignaro, inviato a cena dai tedeschi (questi sì, avvertiti dai loro!) ne accetta l’invito e  di fronte ad improvvise canne di mitra spianati, deve decidere cosa fare. E sceglie. Sceglie la prigionia in Germania. Insieme a centinaia di migliaia di altri soldati e civili.

11 settembre 1965, nasce il dittatore siriano Assad.

11 settembre 1973,  golpe del militare Pinochet in Cile che rovesciò il governo socialista del Presidente Salvador Alliende. Decine di migliaia di desaparecidos. Milioni di persone private della libertà.

11 settembre 2001, nella realtà avviene l’incredibile: due aerei di linea dirottati abbattono le Twin Tower a New York. Migliaia di morti.

11 settembre 2013: “Tutti a casa!” infatti le imprese chiudono o vanno all’estero! Milioni di Italiani in enorme difficoltà economica e per mancanza di un futuro. Rifletto su alcuni passaggi della trasmissione televisiva Ballarò di ieri sera. Si discute di come recuperare qualche miliardo per la copertura delle rate dell’IMU, dell’aumento dell’IVA, della Cassa Integrazione. Si raschia il fondo del barile, si riducono i fondi per la manutenzione delle linee ferroviarie (solo di quelle minori, per carità, ci mancherebbe altro!), si riducono i fondi per gli ispettori anti evasione fiscale; non si rinuncia all’inutile acquisto degli scassati e costossisimi F35; non si verifica la reale attuale utilità ed economicità del TAV; non si intaccano i privilegi medievali delle moltissime caste; non si mette al centro il problema dell’evasione fiscale dei concessionari delle sale di videogiochi; non ci si preoccupa di risalire la china dell’amoralità (la regola morale? Non esiste, quindi io non violo nulla!) sino ad arrivare al superiore, desiderabile livello dell’immoralità (la regola morale esiste, ne sono consapevole: tuttavia io decido di violarla): quale paradossale “conquista” sarebbe questa! Già, perché sentire persone che al ritorno dalle ferie si concedono la spesa di €500 al mese per “rimettere a posto il proprio aspetto fisico dopo lo stress delle vacanze”; o che per uno shopping di una mattinata destinano 3.000 euro oltre al costo di 70 euro l’ora per l’”accompagnatrice agli acquisti”; o che trovano naturale arrivare a spendere fino a 4.000 euro al mese per una tata che – poverina – è tenuta ad alzarsi anche di notte per badare al bimbo affidatole, bè, che volete … trovo tutto questo amorale in quanto avviene mentre il 10% degli Italiani diviene sempre più ricco; le intangibili caste resistono e bene; gli altri, che sono poi la maggioranza, diventano sempre più poveri.

Così come è a-morale e a-logico accettare di essere portati e ragionare e a decidere sul colore della scaffalatura compresa nel prezzo di una biblioteca che non avete deciso di comperare. E mi riferisco al B day: a mio avviso il vero problema sono le mancate dimissioni della persona, non la sua richiesta degli “ulteriori approfondimenti” in ogni sede. Bene dice poi – a mio avviso – chi fa notare che l’essere stato votato da milioni di cittadini non sottrae nessuno dall’essere soggetto alla legge ed alla Costituzione, la quale afferma che la sovranità appartiene al popolo, il quale però la esercita nelle forme previste dalla Costituzione, non direttamente in forma plebiscitaria e  in violazione di se stessa!

Piero Calamandrei

 

La nostra Costituzione … il Diritto Costituzionale fu uno dei primi esami che sostenni all’Università (Genova 1963, professore Carlo Cerruti), sulla scia degli insegnamenti di tale Piero Calamandrei  … essa non va “aggiornata, modificata”: no, essa va innanzi tutto rispettata ed attuata. Ecco, oggi, 11 settembre 2013, io vedo altri aerei lanciarsi a distruggere una terza Torre, quella della nostra Costituzione: sono quelli condotti da nuovi barbari moderni che vogliono distruggere ciò che non comprendono o ciò che loro stessi vogliono riedificare a proprio esclusivo vantaggio e non quale strumento per il raggiungimento del BENE COMUNE.

P.S.: intendiamoci, non che qualche modifica non sia necessaria, quale quella – ad esempio – del superamento dell’ormai troppo pesante bicameralismo perfetto. Solo che anche in questo caso è una questione di ordine delle priorità: e la “prima priorità“, a mio sommesso avviso, è il rispetto e l’attuazione dell’attuale Carta Costituzionale, ben più urgente che non il suo aggiornamento. In altre parole: personalmente non accetto di essere trascinato nella discussione sulla necessità di aggiornare la Costituzione da chi non sta rispettando e/o attuando quella vigente.

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POST 955 – IN OSPEDALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Settembre, 2013 @ 1:48 pm

Detto altrimenti: una favoletta vera … per farci qualche risatina insieme

Giorgio deve ritirare il risultato di certe sue analisi mediche e sottoporsi ad una visita di controllo. Lo sportello “Consegna analisi” è chiuso ed un cartello avverte che i referti si ritirano al piano superiore. Giorgio sale. Allo sportello c’è un secondo cartello che avverte che quel certo tipo di referti si ritira al piano inferiore, ma non allo sportello “Consegna referti” bensì direttamente al reparto. Giorgio scende.

Nel frattempo a Giorgio scappa la pipì. Scorge un locale WC, entra, si chiude a chiave a fa quel che deve fare. Dall’esterno arriva un secondo “cliente” che prova ad entrare, si accorge che la porta è chiusa e se ne va non prima di avere spento la luce del locale WC: infatti l’interruttore della luce è esterno. Giorgio resta al buio più completo e si sforza di continuare a “fare centro” facendosi guidare dalle onde sonore … insomma, quasi come se stesse utilizzando un sonar sottomarino.

Espletata l’incombenza, Giorgio va al reparto, ma “Prima deve passare alla cassa a pagare il ticket”. Giorgio va alle casse: vede che esiste una macchinetta che distribuisce i numerini, come al supermercato … prende il numero (144) ed aspetta il suo turno. Se non che dopo venti minuti si accorge che il flusso di chi si reca alla cassa a pagare è molto più rapido dello scorrere dei numeri sul pannello luminoso. Infatti molti, non sapendo o facendo finta di non sapere che occorre ritirare il numerino, vanno direttamente alle casse. Giorgio “si fa furbo” e si reca alla cassa con il suo 144 quando il pannello luminoso indica ancora 122.

Giorgio va al reparto. Deve presentarsi alla segreteria. Si mette in coda. Dopo di lui sopraggiunge uno che poco prima – privo di numerino – lo aveva “superato” alle casse. Arriva una dottoressa: “Ciao!” “Ciao” “Che ci fai qui? Dai vieni”. E il Tizio,  a braccetto della dottoressa, supera la fila.

Giorgio è finalmente sulla “sedia di attesa”. Un infermiere gli dice: “Vada, entri in quella porta là e si sieda, ora arriviamo”. Giorgio va, ma la stanza è occupata da un infermiere che sta curando un paziente “Che fa lei, entra? Aspetti fuori che la chiamiamo noi”. Giorgio esce ed aspetta. Lo chiamano. Entra in quella stanza e trova l’infermiere di poco prima intento ad occuparsi dello stesso paziente di poco prima. Lo fanno sedere su di una sedia tutta sua (“Attento al bracciolo che si rompe”) e fanno il prelievo. Nel frattempo l’altro infermiere impreca perché “quelli delle pulizie hanno spostato tutto”. “Già, fa a l’altro paziente, spostano sempre tutto, anche nel mio ufficio” ( N.B.: la cura riesce molto meglio se vi è collaborazione fra medico e paziente!).

Ora l’infermiera di Giorgio ha un problema: deve scrivere un verbalino ma non ha la penna. L’altro infermiere la rimprovera “Dovresti essere dotata di tutto”. ”Non importa, dice l’altro paziente, ecco, le do io una penna”. “Ma è rossa, ribatte l’infermiera, non posso scrivere in rosso!” Finalmente salta fuori una penna non rossa (Giorgio non riesce a vedere se sia nera o bleu) e la cosa si mette a posto.

Il tutto dalle 08,00 alle 10,00 del mattino: ma allora Giorgio, di che ti lamenti?

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POST 954 – SIAMO FATTI COSI’ …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Settembre, 2013 @ 1:18 pm

Detto altrimenti: ho provato a rispettare i limiti di velocità … e mal me ne incolse!

Rientro dalle ferie. Autostrada. Sto superando un’utilitaria che procede lentamente. Io procedo a 130 kmh, il massimo della velocità consentita. Durante il mio sorpasso da tergo mi arriva un bolide (180 – 200 kmh?) che mi pare boccia da biliardo lanciata a colpire un’altra boccia (le mia auto), per scagliarla a colpire i birilli. Il bolide frena e si posiziona a un metro dalla mia “poppa”, lampeggiando nervosamente. Ragiono: devo scegliere se accostare violentemente a destra e buttare fuori strada l’utilitaria oppure terminare la mia manovra accelerando il più possibile anche oltre il limite massimo stabilito e poi buttarmi sulla destra per lasciare il passo al bolide.

Esco dall’Autostrada. Nella pista raccordo autostradale in uscita (corsia unica, io procedo entro il limite prescritto di 40 kmh) vengo superato (sic!) da un’auto che, dopo avermi nervosamente lampeggiato “a dovere”, riesce ad infilarsi fra la mia auto ed il gard rail.

Su una provinciale. In salita, 20 metri prima di un dosso oltre il quale non si ha visibilità. Sto rispettando il limite di velocità dei 50 kmh. A sinistra vengo superato da un’auto che – a dispetto della striscia continua – invade la corsia opposta. Arriviamo in “vetta” al dosso affiancati. Sulla corsia opposta, per pura fortuna, non sopraggiungeva nessuno.

Ecco, finite le vacanze, sono qui tranquillamente seduto al computer a scrivere, il che vuol dire che ho avuto fortuna, ovvero das Ich Schwein gehabt habe, “che io ho avuto maiale”, come dicono in Baviera, usando un’espressione (molto) figurata che non ci deve stupire perché anche noi quanto ad espressioni (molto) figurate per indicare di avere avuto … “fortuna” … non ci facciamo mancare niente! (E così ne avete imparata un’altra!).

Perchè cito questi tre episodi “banali” (che però avrebbero potuto avere gravi conseguenze)? Perché si può cominciare a migliorare noi stessi anche da lì, dal comportamento alla guida dell’auto, dal rispetto degli Altri, delle Regole, delle Leggi: infatti, per chi se lo fosse dimenticato, il Codice della Strada è una legge dello Stato in senso formale.

Mi risulterebbe che in Svezia i privati sono soliti comunicare queste infrazioni alla polizia della strada, la quale poi sanziona i contravventori. Sarà vero o no? Non ne sono certo, ma mi piacerebbe tanto che in Italia si potesse fare altrettanto … Comunque, se volete provare anche voi a fare lo stesso esperimento: imponetevi per una giornata di rispettare rigorosamente i limiti di velocità … poi mi saprete dire … ma prima assicuratevi che la vostra polizza infortuni sia attiva!

P.S.: al volante non sono un “lumacone”: fra autostrada e strade statali, ho percorso i 350 km che mi hanno riportato a casa alla media oraria di 100 km.

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POST 953 – PACE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2013 @ 6:12 pm

Detto altrimenti? Non c’è altro modo per dirlo, se non con così: pace!

La foto è piccola, ma se ci cliccate sopra si ingrandisce, due volte …

Molti Paesi hanno venduto e vendono armi agli Stati che poi si apprestano a combattere. Niente purtroppo abbiamo imparato dagli interventi militari del passato e del presente. Ha ragione Papa Francesco: dobbiamo essere costruttori di Pace, difensori della Pace, e non c’è Pace senza Giustizia. Non altro. Ed anche costruttori e difensori delle pre condizioni che rendono possibile la Pace. Altrimenti siamo ipocriti. Oggi è l’ultima sera della mia vacanza in Romagna. A Messa, nella Parrocchia Stella Maris di Milano Marittima, mi ha colpito l’addobbo dell’altare: Pace in tutte le lingue. Ma … e ai profughi siriani … non ci pensiamo? Ecco, appunto, non ci stiamo pensando. Infatti potremmo destinare loro e non agli eserciti le enormi somme che spendiamo in guerre. Ma … dice … quel dittatore … ha usato i gas …. Dobbiamo isolarlo e poi “convincerlo”, anzi, dico io, si convincerà da solo. Certo che fino a quando prevarranno gli interessi dei gruppi di potere delle armi, del petrolio e delle “zone di influenza”, la strada che dobbiamo percorrere sarà lunga e difficile: ma non per questo non va intrapresa.

Dobbiamo partire dal basso, cioè da ciascuno di noi e “risalire” l’ordine dei diversi livelli di competenza e di potere: la nostra comunità, la città, lo Stato, l’Europa, il mondo. Ma per quanto si salga, se non arriviamo alla “morale” non ce la faremo mai. Ma poi ci accorgiamo che nemmeno la morale basta, occorre rifarsi a qualcosa di più, che “contiene” la morale: alla Religione, nostra e quella degli altri. La nostra Religione “ha ” una morale, ma soprattutto è “Creazione” e “Resurrezione”. E noi che facciamo? In attesa della Resurrezione distruggiamo parte del Creato?

“Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te.”. Così sta scritto nel Codice di Hammurabi (2200 anni prima di  Cristo). E nel far ciò si realizza il BENE COMUNE. Tutto qui. Quindi, i funs, i sostenitori della morale e quindi del bene comune e quindi della giustizia e quindi della PACE  li trovi anche al di fuori della nostra Religione, per la quale tuttavia Cristo ha rafforzato con la sua testimonianza tale principio etico. Ecco che anche i non credenti non hanno scuse: basta che si rifacciano a principi innati da oltre 4.000 anni nella natura umana.

Nel frattempo le campane della Parrocchia Stella Maris intonano l’Ave Maria di Schubert …

Domattina parto e rientro a Trento.

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POST 952 – AMICINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Settembre, 2013 @ 5:26 pm

Detto altrimenti: bicinpineta

Chi mi sa dire come si chiama questo sistema di pesca?

Lido di Classe (Ravenna). Prendere la pista ciclabile che affianca la provinciale (SP 113) perpendicolare alla costa la quale in 5 km vi porterebbe a Savio di Ravenna,  verso l’interno. Erano alcuni giorni che da lì cercavo l’accesso alla pineta. Infatti … oggi, dopo alcune centinaia di metri su detta pista, vedo un gruppo di ciclisti deviare verso destra (Nord), in direzione parallela al mare, in una strada sterrata (non segnalata come percorso ciclabile). Li seguo. Un lungo rettilineo, una casa sede del consorzio idrico di bonifica, la si aggira a sinistra su un sentierino di 200 metri, si raggiunge un capanno per l’avvistamento degli uccelli, curva a sinistra, un secondo lungo rettilineo che costeggia un canale lungo il quale sono collocati numerosi capanni da pesca con tanto di argani per calare in acqua, dall’alto, grosse reti. A sinistra un ponticello di legno fuori uso, si gira a destra e si entra in pineta!

Semplicemente fa-vo-lo-sa! Davanti a me una coppia di ciclisti. Insieme incrociamo una masnada di sconsiderati lanciati a tutta forza, quasi si trattasse di una pista per l’alta velocità: ci lamentiamo in tre di questo comportamento e da questa comunanza di punti di vista inizia una nuova amicizia. Ci presentiamo: Antonella e Stefano Mariotti sono di queste parti, sposini freschi freschi (26 anni di matrimonio, contro i miei quasi 43 … chevvoletecchessiano?).

I miei nuovi amici: Antonella e Stefano

I due amici vivono a Forlimpopoli, alla base della salita che conduce alla splendida chiesetta di Polenta. Già … Polenta, dove si sono sposati. Ci sono stato più volte. Da visitar! Ah, la bici … la bici unisce persone che fino a poco prima erano estranee l’una alle altre. Ed allora si offrono da farmi da guida, ma non basta: appreso che a Trento abbiamo il nostro gruppo Bici Uisp, Stefano, di getto: ”Dai, venite qui che vi porto io in giro, vi faccio vedere io i nostri percorsi …!”. Detto, fatto … cioè, lo faremo, grazie Stefano! In contropartita sono ben lieto di invitarli ospiti miei in Trentino Alto Adige che anche noi quanto a piste ciclabili non scherziamo di certo, e che poi abbiamo il nostro “mare”, chevvicredete … l’Alto Garda Trentino, con tanto di barca a vela … Dai che vi aspettiamo!

Nel frattempo, superata – lasciandocela a destra – una parte di pineta incendiata da alcuni sconosciuti delinquenti, Antonella e Stefano mio offrono un gustoso caffè al Lido di Dante. Quindi si torna a Lido di Classe. Ma non è finita: Stefano vuole mostrarmi una seconda pista in pineta, quella che partendo dall ”angolo superiore destro” del centro abitato, parallela la mare ma da esso distanziata, attraverso un percorso per la gran parte ombreggiato, in 3,5 km conduce alla splendida foce del fiume Bevano.

Alle foci del Bevano

Si tratta di un’oasi naturalistica di tutto rispetto, nella quale  a noi umani – per fortuna – è vietato tutto, anche fare il bagno in per non disturbare il processo riproduttivo dei non-umani. Qualche foto e si torna. Antonella e Stefano hanno l’auto a Lido di Classe. Ci salutiamo. Io pedalo sino a Milano (Marittima!), in totale 50 km con la bici da montagna, gomme scolpite, dalle 08,10 alle 11,45. Ma vanno bene anche le bici ibride come quella di Antonella. La seconda parte del percorso poi, la puoi fare anche con semplici bici da città.

E rieccomi: petto in fuori, pancia … in dentro … ma come si fa dopo una settimana passata in Romagna? Più in dentro di così non mi è riuscito!

Grazie Antonella, grazie Stefano, vi aspetto in TAA, Trentino Alto Adige/Sud Tirolo che dir si voglia. E domattina porto mia moglie a pedalare sulla “seconda ciclabile” …

P.S.: Antonella, Stefano, se trovate qualche errore nella descrizione, per favore correggetemi! Aspetto comunque i viostri graditi commenti.

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POST 951 – Alighieri, Dante

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Settembre, 2013 @ 5:56 pm

Detto altrimenti: il sommo poeta

Cervia

Alighieri Dante di fu Alighiero Alighieri e Donna Bella, nato a Firenze nel 1265, coniugato, tre figli. Ultima residenza nota a Ravenna, presso il Palazzo di Guido da Polenta (vedi P.S. a piè di post) , ove muore il 14 Settembre 1321.
Ravenna, settembre 2013. Si inizia il periodo delle pre commemorazioni dei settecento anni dalla sua morte. Questa sera, a Ravenna, in Piazza del Popolo, ad ore 21,00, “La vita Nova”, concertato a due voci con Alessio Boni e Marcello Prayer. E il vostro blogger ci sarà.
Sulla Vita Nova trovate tutto in internet. E’ inutile che io vi riassuma qui alcune notizie … già, perché se leggete questo post avete il computer e il collegamento in internet.

E’ vero, io, amante delle isole selvagge delle Incoronate, sto trascorrendo una settimana …  sull’Adriatico sempre, ma dalla parte opposta, cioè dalla nostra. Chevvolete … questioni di famiglia … la vicinanza alla nonna, la possibilità di incontrare mio figlio Edoardo ormai bolognese da anni.

S. Apollinare in Classe: ogni volta … un’emozione forte!

Ed eccomi a pedalare fra le pinete romagnole, senza disdegnare una visita alle barche a vela ormeggiate nel Porto Canale di Cervia e una pedalata di 50 km per ri-visitare S. Apollinare in Classe.

E questa sera, Dante. Tempo fa mi chiesero quali fossero a mio avviso i capolavori della letteratura. La mia risposta fu per la prosa, I Promessi Sposi, il “romanzuccio” scritto da quel tal Sandro, per dirla con il Giusti. Per la poesia, La Divina Commedia.

P.S.: Francesca da Rimini, quella di “Paolo e Francesca” dell’Inferno dantesco, Francesca della famiglia dei “da Polenta” ….  la bella chiesetta di Polenta, ve la raccomando: io ci sono andato salendo in bici da Forlimpopoli, una  pendenza del 15% ed oltre … valle a misurare quelle pendenze … roba “infernale” … appunto! Ci si può arrivare anche da Bertinoro, con pendenze aassai più digeribili, ma se non siete allenati, usate l’automobile!

(Qualche ora dopo …) Ecco, sono tornato in albergo dopo la serata a Ravenna. Il passaggio più bello della lettura? Questo qui:

… in Piazza del Polopo, a Ravenna

Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui  saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di  guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umilta’ vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol  mostrare.

Mostrasi si’ piacente a chi la mira,
che da’ per li occhi  una dolcezza al core,
che ‘ntender non la puo’ chi no la prova;

e par  che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d’amore,
che va  dicendo a l’anima: sospira

“Più che una lettura, è stata una recitazione, un’ interpretazione: i brani in prosa erano letti dai due attori a voci talora alternate, talora a canone, talora sovrapposte. Le parole a volte erano ripetute ad arte, con intensi effetti emotivi ed evocativi. Ma anche i sonetti, riportati dalle due voci sapientemente alternate, sono risuonati con effetti di grande intensità.  Insomma, a tutti è parso che il nostro Dante sia stato riportato a noi da una regìa di alta classe.”

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POST 950 – L’INVERSIONE DELL’ O…RDINE DELLA LOGICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Settembre, 2013 @ 6:49 am

Detto altrimenti: credevate che parlassi dell’inversione dell’onere della prova? No … di quella inversione parliamo un’altra volta …

Due persone stipulano un contratto. Il documento ha contenuti precisi che impegnano reciprocamente i due firmatari. Entrambi lo sottoscrivono, ma uno a voce dice all’altro: “Si, però se non si fa anche questo (e indica un contenuto non ricompreso nel contratto), io non mi sento più legato da alcun obbligo contrattuale, il contratto decade e la colpa è tua”.

Prima della sentenza: “Ho fiducia in una sentenza giusta (cioè, quella che dico io, n.d.r.) e comunque non farei cadere il governo” (dicesi captatio benevolentiae, n.d.r.). Dopo la sentenza (di condanna), si avvicina il “B day”e “lui” afferma: “Se decado io faccio de-cadere il governo”. E bravo B, dico io, così la ripresa si allontana, aumentano spread e tasse e … io pago …

Logica corretta: “Se sono condannato non possso restare in Parlamento nè tranto meno lanciare messaggi (di accusa a chicche e sia) avvalendomi delle TV di Stato”. Logica invertita: “Poichè sono un capo politico, anche se sono condannato in via definitica con sentenza passata in giudicato,  ho il diritto di restare in Parlamento e di lanciare messaggi TV sulle reti RAI di accusa a chiche e sia”.

Studio “da sei”. Ricordate … alle scuole elementari avrete ben sentito questa frase pronunciata da un compagno di classe che dichiarava di avere voluto studiare solo quel tanto da meritarsi la stretta sufficienza … e così noi, oggi, ci indigniamo “da sei”: in Siria… se la popolazione viene massacrata con armi non chimiche, vabbè, ci indigniamo solo “ da sei”. Se poi si usano i gas nervini (a scelta, Tabun, Sarin, Soman) … be’ allora ci indigniamo per davvero …

Insomma, abbiamo dei principi ma. Abbiamo una sola parola ma. Le leggi sono uguali per tutti ma. Siamo coerenti ma. Usiamo il cervello ma. Riusciamo a fare le connessioni fra causa ed effetti ma. Ma … cosa? Ma cosa, direte voi! Fate un po’ voi … devo sempre dire e scrivere tutto io? Ma insomma …

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Post 949 – COME LE PECORELLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Settembre, 2013 @ 6:19 pm

Detto altrimenti: “nati non fummo a viver come bruti  ma per seguir virtute e canoscenza …”   ovvero non siamo nati per essere come le pecorelle …

Come le pecorelle escon del chiuso
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;

e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
semplici e quete, e lo ‘mperché non sanno;

… soprattutto ora che si avvicinano le elezioni nella nostra Provincia Autonoma di Trento, bensì … come dice il Vangelo … ragioniamo noi stessi con il nostro cervello, noi stessi con la nostra mente:

 … Luca, 12-53: … Gesù … omissis …. diceva ancora alle folle: “Quando vedete una nuvola levarsi a ponente, voi dite: “Viene la pioggia” e così avviene e quando soffia il vento da sud dite: “Farà caldo” e succede! Ipocriti, sapete discernere l’aspetto della terra e del cielo, come mai non sapete discernere questo tempo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?

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POST 948 -VIAGGIO IN … SUD TIROL!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Settembre, 2013 @ 8:50 am

Detto altrimenti: pochi km da Trento, ma un mondo, per certi aspetti, molto diverso  dal Trentino. Dal resto dell’Italia, poi …

Wolfgang Goethe

Wolfgang Goethe è l’autore di “Viaggio in Italia”, diario di un viaggio dal quale egli imparò molto e trasse molte ispirazioni, sino ad un nuovo concetto di “bellezza”. Non mi voglio certo paragonare a Goethe, ma da Goethe posso ben prendere ispirazione, non vi pare? Il mio viaggio … 60 km in auto per andare da Trento a parcheggiare vicino a Piazza Walter, a Bolzano.

Sud Tirol … o Alto Adige. L’unità d’Italia si fece con una liberazione (del Trentino) e tre conquiste: il Regno delle due Sicilie, lo Stato Pontificio e il Sud Tirolo. Oggi: Italia, una ed indivisibile. Concordo. Ma provate ad andare in Sud Tirolo, soprattutto nelle valli (che sono più “tedesche” della città capoluogo, che pure …): lì le cose funzionano, anche meglio che in Trentino, ove pure non stiamo certo male … anzi …  Provare per credere … Provare? Provate ad immaginare di essere uno di quei contadini che addirittura lavano e spolverano le casse nelle quali raccoglieranno le mele, che curano le loro terre e le loro case come se dovessero esporle ad un concorso di bellezza … lo so, possono essere considerati aspetti superficiali … ma sicuramente sono aspetti significatici ed indicativi … ecco, provate a mettervi in quelli panni e a giudicare, da quel punto di vista, la serie ininterrotta degli scandali e delle incapacità di un popolo, quello “taliano” …  popolo creativo, molto creativo … troppo creativo … anche del caos.  Mettetevi nei panni del contadino della Val Venosta che a Lasa, lungo la pista ciclabile, per i ciclisti di passaggio mette in vendita “self service” le sue mele lasciando un cartellino con i prezzi, per cui chi passa si serve e ripone il denaro in una cassettina, e … la cosa funziona, ecco, mettetevi nei suoi panni quando legge delle super pensioni e super stipendi pagati a chi ha rovinato una banca, le ferrovie dello Stato o l’Alitalia  o non ha governato il Paese … gli devono certo girare i cabbasisi, e non poco … Dice … si, è facile fare così con i soldi italiani … Provincie Autonome, Statuti Speciali … replico: anche la Sicilia e la Sardegna sono regolate nella stessa maniera, ma lì la situazione è ben diversa … e allora?

Prima del teatro, una passeggiata in città. A Piazza Walter un gruppo di Egiziani manifestava pacificamente e civilmente contro il colpo di stato militare nel loro paese. Ne ho intervistato uno. Parlava un italiano comprensibile: “ Nostro partito per anni fuori legge. Poi ammesso a elezioni, ha vinto elezioni ma ciò non bene per militari che volere il potere. Militari cacciato Presidente e messo esercito in strade. A noi non va bene, noi ci sorprende l’Europa stare a guardare. Abbiamo impressione che Europa preferisce ordine dittatoriale a democrazia”. Come dargli torto?

Al centro:  Rodolfo Leone

Ma torniamo a noi. A Bolzano per la finalissima con premiazione del 59° Concorso Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni”, ospiti di una famosissima marca di ottima birra meranese che non cito per nome per non fare della pubblicità occulta … ma che tanto avete capito di quale birra si tratta … Il “Busoni”, concorso biennale. I tre finalisti si sono cimentati in due con il concerto n. 3 in re minore di Rachmaninov ed uno con il concerto 1 in si bemolle di Tschaikowsky. Il primo premio non è stato assegnato. Il secondo premio è andato al nostro Rodolfo Leone di Moncalieri (TO) (Rachmaninov), Moncalieri … in dialetto piemontese Muncalè.

Nell’intervallo mi è capitato di incrociare e quindi di parlare con Luis Durnwalder, il Presidente (Governatore) “uscente” della Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano, e di ricordargli quando era venuto in visita all’Interporto di Trento (del cui CDA io facevo parte) per verificare di persona se fosse conveniente una partecipazione di Bolzano all’impresa intermodale. “Quanto tempo è passato” ha detto Durni … già, Presidente … ed ha aggiunto “Cosa fa lei adesso?” Si è subito interessato alla persona … io l’ho aggiornato sulle mie attuali occupazioni e attività e ci siamo lasciati con un tramezzino al salmone nella sinistra ed un’ottima birra meranese nella destra. A parte ogni altra considerazione: Durni, persona molto comunicativa, ti guarda in faccia, esamina il tuo volto … a differenza di tanti politici nostrani, anche locali: io comunque non gli ho detto che l’ho soprannominato Sturmwalder (sturm = tempesta), per la forza travolgente della sua azione di governo …

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POST 947 – ANALISI LOGICA DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Agosto, 2013 @ 6:35 am

Detto altrimenti: cerchiamo di analizzare con un po’ di logica la politica di questi giorni

Partito “A”:
• Il segretario fa il suo mestiere: l’IMU va graduata; le sentenze si eseguono. Punto.
• Il capo del governo: l’IMU va tolta (anzi sostituita, n.d.r.); le sentenze ….? Discutiamo. Punto.

 Partito “B”:
• La cancellazione dell’IMU era nei patti di governo (no: il discorso programmatico sulla fiducia parlava di rimodularla, non di toglierla, n.d.r.).
• Se non si toglie l’IMU io faccio cadere il governo.
• Gli Italiani si ricordino a chi va il merito dell’abolizione dell’IMU.

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur … mentre a Roma si discute se mandare un esercito in aiuto di Sagunto assediata dai Cartaginesi, il generale cartaginese Barca la espugna. Mentre a Roma si discute su 4 miliardi di imposte, se ne bruciano una valanga per gli F35 e il TAV, le fabbriche chiudono o si trasferiscono all’estero, i nostri migliori giovani espatriano, si fatica a trovare i fondi per esodati e cassa integrazione, si pagano stipendi, pensioni e buonuscite da capogiro, si mantengono privilegi medievali in capo alle varie caste, etc..

Dal partito “B” avrei voluto sentire una “minaccia” ben diversa: “Se non si trovano i fondi per esodati, disoccupati, cassintegrati, assistenza sanitaria, rilancio dell’occupazione, conversione del modello di sviluppo, politica per le famiglie … se non si riscrive l’ordine delle priorità … io faccio cadere il governo”.

Italiani … arrangiatevi!

Gli Italiani si ricordino? Certo! Gli Italiani si ricordino di chi ha tolto una tassa sulle prime case dei ricchi ed ha privato lo Stato di risorse che avrebbero potuto essere utilizzate, ad esempio, in favore dei cassintegrati.  Mi aspetto di vedere il capo … ops, scusate … il proprietario del partito “B” annunciare da un balcone (o da un predellino): “Italiani, le hanno chiuse (le tasse IMU sulle prime case, anche se di lusso, n.d.r.), arrangiatevi!” E l’invito ad arrangiarsi sarebbe ovviamente rivolto a cassintegrati, esodati etc.. La storia si ripete: ieri il film di Totò, oggi la (dura) realtà del proprietario del partito “B”.

P.S.: gradirei conoscere le percentuali delle varie voci di copertura dellle mancate entrate IMU: quanto dalla riduzione dei costi della PA e della politica? Quanto da ciascuna altra fonte? Grazie se qualcuno mi sa dare risposta.

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