POST 931 – UNA TRAVERSATA FINITA BENE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Agosto, 2013 @ 2:32 pm

Detto altrimenti: poteva andare male e invece ….

L’alba sul nostro “villaggio”

Croazia. Parco Nazionale delle Isole Incoronate, Kornati. Andiamo lì da anni per le vacanze estive, in una casetta che una volta era stata il punto di appoggio e di ricovero per i pescatori, nell’occasione della raccolta delle olive o quando si trattava di tosare le pecore che vivono praticamente allo stato brado su quelle isole.  L’acqua, nel pozzo. Il pesce fresco, dalle nasse. La frutta (fichi, more, prugne), sugli alberi. Energia elettrica e doccia calda, dal sole. La malvasia, in casa, cioè … prendiamo in affitto “casa con vino”. Quanto ne consumiamo? Be’ quasi tutte le sere si fa festa con gli amici delle casette vicine (nove in tutto), ora da uno ora dall’altro, chi ci mette il vino, chi la frutta, chi il pesce, chi fa il fuoco, siamo sempre oltre dieci persone. Ed ecco che tre litri al giorno sono appena sufficienti. A terra si chiedono “Quanto si fermano gli italiani?” Risposta: “20-40-60 litri” il che significa, a seconda dei casi, una, due tre settimane.

… prima della falla

E se ti manca qualcosa? Niente paura, vai al negozio. Ce ne sono due: in barca, rispettivamente a tre o a sei miglia marine. Questo il quadro di riferimento. Questa volta avevo affittato una barchetta a vela, un piccolo cabinato di 5 metri con un motore fuoribordo da 5 cavalli. Splendido per le gite e per fare la spesa. Se non che un bel giorno, anzi un brutto giorno, mi accorgo che fa acqua dalla scassa della deriva. Rientro di corsa nel nostro piccolo porticciolo: con gli amici valutiamo che la falla imbarca due litri al minuto. Non c’è tempo da perdere. Maria Teresa a sgottare l’acqua ed io a timonare a vela (è più veloce che a motore) verso il porto vero, quello sul continente a 15 miglia marine di distanza. Vento al traverso, veleggiata veloce a 5- 6 nodi. Consegnata la barca comincia il bello (si fa per dire). Infatti me ne danno una in sostituzione, un piccolo “ferro da stiro” di quattro metri e mezzo con un motore da 40 cavalli. E’ il tardo pomeriggio. Mi offrono anche di farmi dormire a terra per poi navigare verso le Kornati la mattina successiva con la brezza da terra ed il mare calmo. No, non so trattenermi dal ritornare al più presto nel nostro piccolo paradiso terrestre: sono le diciotto, con quel motore cosa volete che impieghi a percorre 15 miglia?

La bora estiva nel Mare di Murter. Vista dalle Incoronate verso NE

Salpo. Appena fuori dal piccolo arcipelago che protegge il porto, iniziano le onde: le ho di prua, come il vento.  La barca salta, si impenna, devo rallentare. Rallenta rallenta, il tempo passa e le tenebre scendono. Sulle “nostre” Kornati non v’è alcun faro. Non abbiamo carta nautica, gps e radio. Io e Maria Teresa abbiamo indossato le tute da velisti e stiamo al caldo (almeno questo!). Con l’ultima luce, cerco di memorizzare il varco attraverso il quale dovrei entrare nell’arcipelago. Tuttavia, se non fosse per Maria Teresa, non l’avrei centrato. Alla fine, grazie ai suoi suggerimenti, lascio il mare aperto ed entro fra le nostre isolette. A questo punto tutto è più facile nonostante il buio quasi assoluto: infatti le onde sono cessate e noi conosciamo e riconosciamo ogni scoglio, ogni insenatura … fino a quando arriviamo alla nostra: evviva! Sul moletto tutti i nostri amici, i quali, avremmo appreso dopo, da un paio d’ore erano in fremente e preoccupato contatto telefonico con chi ci aveva affidato la barca. Per aiutarci, gli amici ci illuminano con le torce elettriche con il risultato di abbagliarci. Nema problema, nessun problema … ormai siamo a casa. Entro nel minuscolo porticciolo, salto a terra, mi inginocchio e bacio il molo. Tutto è bene ciò che finisce bene.

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POST 930 – LA RIPRESA … O NO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Agosto, 2013 @ 10:39 am

Detto altrimenti: … si, lo so, ccheppalle direte voi … lo sappiamo che in ogni bar ci sono almeno tre CT della nazionale di calcio e quattro uomini politici “del destino”, di quelli che saprebbero come fare … tuttavia sulla politica economica lasciatemi dire la mia, anche considerando che al bar vado assai raramente e che comunque  non mi candido a CT della nazionale …

Anteprima: la spending revew del calcio


Calcio? La squadra del Napoli era in ritiro in Trentino. Salvo errore, del quale eventualmente mi scuso sin d’ora, il suo Presidente De Laurentis ha noleggiato un elicottero per compiere la tratta Milano-Verona-Trentino e raggiungere la sua squadra, e che con un container sono state trasportate in Trentino una decina di quelle moto buffe a quattro ruote (quad?), per distrarre e far divertire i giocatori. Mi domando: tutti questi (inutili) costi (sprechi), chi li paga? La squadra, direte voi. ok, ma la squadra, chi la paga? Se questa è spending review … fate un po’ voi …

Fine dell’anteprima, e veniamo alla ripresa

Si parla di mancata crescita (di questo modello di sviluppo, n.d.r.).
Si parla di mancanza di innovazione (all’interno di questo modello di sviluppo, n.d.r.).
Non si parla di verifica della idoneità dell’attuale modello di sviluppo (n.d.r.).

Non vi parrebbe invece che bisognerebbe ragionare secondo la metodologia dello “zero base budget”, cioè azzerando tutte le premesse adottate sino ad oggi,  sgomberando il campo da condizionamenti del passato e del presente e vedere quali e quanti siano i diversi modelli di sviluppo possibili, quindi confrontarli, ragionare ed infine fare una scelta sul modello più adatto ai tempi, anche se diverso da quello attuale?

Ove non si ragioni in tal modo io credo che dovremmo smettere di definire l’attuale crisi come “crisi economica”, per iniziare a chiamarla con il suo vero nome: “crisi dell’ intelligenza” nel migliore dei casi o “crisi della buona fede” nel peggiore.

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POST 929 – “E PERCHE’ NON GIUDICATE VOI STESSI CIO’ CHE E’ GIUSTO?”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Agosto, 2013 @ 4:27 pm

Detto altrimenti: rileggete il post precedente, nel punto in cui affermavo l’esigenza di “usare la propria testa, di esprimersi liberamente anche se contro corrente, di snebbiarsi il cervello …”.

La chiesetta di S. Giustina a Balbido

Dopo avere scritto e pubblicato il post precedente, oggi, domenica 18 agosto 2013, sono salito da Riva del Garda a Balbido, per assistere alle 10,00 alla S. Messa celebrata da Don Marcello Farina nella bella chiesetta di S. Giustina.  Il Vangelo, Luca, 12,49-53: Gesù dice ai discepoli di essere venuto sulla terra per portare il fuoco (della passione, della buona volontà). Prosegue affermando che di fronte alla Parola, alcuni seguiranno, altri no, “dividendosi” dai primi. Il foglietto della Messa finisce qui. Ma Don Marcello ci avverte che manca una parte e ce la espone: “Diceva ancora alle folle: “Quando vedete una nuvola levarsi a ponente, voi dite: “Viene la pioggia” e così avviene e quando soffia il vento da sud dite: “Farà caldo” e succede! Ipocriti, sapete discernere l’aspetto della terra e del cielo, come mai non sapete discernere questo tempo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”

 

Ecco, questa parte del Vangelo è stata cassata dal foglietto ufficiale … e già questa è una notizia. La seconda è che Gesù ci stava ammonendo di “usare il cervello”, di ragionare, di assumerci le nostre responsabilità in prima persona, e non – si può aggiungere – vivere e pensare “al seguito” del potente di turno.

A strapiombo, 200 metri!

Finita la Messa, con la mia bici sono salito oltre Balbido, il “paese dipinto” per via dei suoi bei murales e seguendo la “quadra”, una sorta di circonvallazione alta, quasi pianeggiante, sono arrivato a calarmi sui ripidi tornanti che mi hanno condotto a Ponte Arche. Indi un po’ di strada provinciale, e poi a sinistra, evitando le gallerie, sulla ciclabile che porta al Maso Limarò. Di questo bel maso vi ho già parlato: ogni volta che vi passo apprendo che i gestori Stefania ed Enzo,  hanno organizzato ulteriori offerte turistiche veramente esclusive, come esclusivo è il luogo, all’interno della valle, sui bordi del canion … sembra di essere in un altro mondo. Enzo mi conduce sul bordo dello strapiombo, poche decine di metri dietro il maso. Apprendo che moltissimi turisti stranieri hanno già prenotato il soggiorno ed i servizi che il maso offre … ma di questo vi parlerò in un prossimo post.

Il “regno” di Andrea Danielli sul Lago di Cavedine

Mi rifocillo con un ottimo piatto di ravioli burro e salvia propostimi dalla sorridente e gentile Cinzia e riparto. Nel frattempo si è levata da sud un’Ora veramente forte che mi rende abbastanza faticoso il pedalare in quella direzione verso Riva del Garda. Pazienza … A Sarche imbocco la ciclabile che mi conduce a Pietramurata e quindi al Lago di Cavedine, presso il centro velico dell’amico Andrea Danielli, affollatissimo di ciclisti, bagnanti e surfisti. Una breve sosta per un caffè, un’ultima salitina, la discesona su Dro’ e quindi a casa a ripensare alla frase mancante ed al perchè di questa mancanza …

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POST 928 – QUO VADIS, ITALIA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Agosto, 2013 @ 7:14 am

Detto Altrimenti: dove ti stanno precipitando?

Coraggio Italia! Coraggio che ce la puoi fare a rialzarti …

Ieri, oggi e domani: “Se non cancellate l’IMU sulla prima casa (IMU p. c.) faccio cadere il governo, perchè così avevo detto sin dall’inizio, così era nei patti”.  Come se il discorso programmatico di Letta (nel quale non c’era l’abolizione dell’IMU p. c.) sul quale Letta ha chiesto ed ottenuto la fiducia delle Camere l’avesse pronunciato lui, anzi, scusate, Lui …, come se la fiducia l’avesse chiesta ed ottenuta Lui, come se alla presidenza del Consiglio dei Ministri ci fosse Lui. Ma via, siamo seri …

Fino a ieri: “No, le mie vicende giudiziarie sono separate dalla sorte del governo”. Oggi: “Se mi fate decadere dal senato, faccio (de) cadere il governo”.  I suoi dicono: “La colpa è di una parte della magistratura che si vuole sostituire al popolo nel decidere chi sta al parlamento ed al governo”. Già, dico io, perché con il porcellum a decidere sarebbe il popolo?! E chi lo ha creato il porcellum? Mia nonna? Ma via, siamo seri …

Ipotesi sciagurata: cade il governo, si va ad elezioni con il porcellum, la tragedia dell’ingovernabilità si ripete, lo spread aumenta, le tasse aumentano, si bloccano stipendi e pensioni, si riduce il welfare, etc.. Tutto questo a me personalmente costa ben di più che pagare l’IMU p. c., che pure mi costa sacrifici perché dopo averne fatti tanti per comperarla, ora mi costa come se fossi in affitto …

Ma allora, a chi minaccia la caduta del governo in caso di mancata eliminazione tout court dell’IMU p.c. rispondiamo forte e chiaro: “Con la tua decisione procureresti al popolo un aggravio economico ben più pesante dell’IMU dal quale lo vuoi esentare”.

Caro Silvio (si, “caro”, perchè la tua presenza sullo scenario politico italiano mi è costata molto, moltissimo!) ti fai vanto di affermare che il governo di larghe intese sia stata una tua “prima proposta prima”. Osservo: ma quali larghe intese!? “O si fa come vuoi tu o il governo non c’è più … firulù firulù”, ci potresti fare una canzone con Apicella, non credi?

Josif Broskij

Qui non si tratta più di destra-sinistra, ma di normale senso del pudore, di usare la propria testa, di esprimersi liberamente anche se contro corrente, di snebbiarsi il cervello. Dice … si … ma la massa degli 8 milioni (di baionette? No, di Italiani che lo hanno votato), la massa compatta dei parlamentari che lo sostengono in parlamento e quelle che sfilano compattissime in sua difesa, dove le mettiamo? Ve lo dico io: il premio Nobel per la letteratura Josif Brodskij, nell’introdurre il suo libro Il canto del pendolo, (Adelphi, 1987), riporta un suo discorso ad un gruppo di universitari: “Diffidate dei bilanci ben assestati, della forti maggioranze, delle unanimità … perchè entro i grandi numeri è più facile che si nasconda l’inganno, la malvagità … “  Cito a memoria, quindi mi perdonerete se la citazione non è esatta alla virgola: il senso è assolutamente rispettato, vi assicuro!

Rinasce Forza Italia? Mi pare una forz … atura … forzatura? …. Ecco … ci sono …. forse sarebbe meglio si chiamasse “Forzatura (dell’) Italia …, della sua Costituzione, delle sue leggi …. Che ne dite?

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POST 927 – PICCOLE IMPRESE CHIUDONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Agosto, 2013 @ 7:19 am

Detto altrimenti: non si perdono solo posti di lavoro …

Quando una piccola media azienda italiana chiude, non si perdono solo i suoi posti di lavoro, che pure sono un valore importante. Si perde anche il suo avviamento, ed in particolare la capacità di chi ci operava di lavorare insieme ai propri colleghi.

Per capirsi: se possedete una bella BMW, possedete un valore. Ma se la smontate pezzo per pezzo, la somma di quanto ricaverete dalla vendita delle singole parti sarà inferiore a quanto avreste ricavato vendendo l’intera auto. Oppure: se a voi, ignoranti di meccanica, consegnano tutti i pezzi che compongono una BMW, vi hanno consegnato molto meno di un’auto BMW funzionante. Traduco ulteriormente: un lavoratore che perde il posto perché la sua fabbrica “chiude”, perde anche la possibilità di “vendere” propria capacità di coordinarsi con i suoi (ex) colleghi, quindi egli sul mercato del lavoro (ammesso che esista tale mercato) vale di meno. Ed anche l’economia complessiva ci perde molto, perché non perde solo posti di lavoro, ma perde tanti “avviamenti”.

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POST 926 – sudditi o CITTADINI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Agosto, 2013 @ 6:53 am

Detto altrimenti: ma di chi è l’Italia?

Ho le mie idee politiche. Non sono un politico. Sono cresciuto una vita come uomo d’azienda. Lasciatemi quindi avere un approccio un po’ singolare al problema Italia.

Così  non va bene …

Facciamo che …. ricordate da ragazzi, quando si giocava? Facciamo che io ero … che tu eri … Ecco, facciamo che l’Italia “era” un grande condominio. Ciascuno di noi è comproprietario della cosa comune, oltre ad avere alcune sue specifiche esclusive proprietà private. A parte la finzione,. chi altro se non ognuno di noi è “proprietario” pro quota della cosa comune? Mentre voi provate a vedere se ho ragione, io vado avanti nel ragionamento.

Io vado all’assemblea condominiale, quella “vera”, quella del condominio nel quale si trova il mio appartamento. L’amministratore condominiale è stato nominato da noi condomini. La riunione non è presieduta da lui ,bensì da uno di noi, e lui ci deve rendere conto. Egli ci mostra il dettaglio delle spese, del consuntivo e del preventivo. La stessa cosa dovrebbe-potrebbe accadere per il condominio Italia. E invece no. L’attuale “catena di deleghe da elettori a partiti, da partiti a nominati dai partiti, da nominati dai partiti a commissioni, esperti, saggi, strutture burocratiche, etc., fa sì che il bilancio dello Stato sia cosa per pochissimi intenditori”. E a noi cosa arriva? A noi si propina qualche cifra, la quale, in quanto isolata dal contesto generale, non è significativa. Ma, si replica, il bilancio è un documento complesso, nel quale confluiscono migliaia di voci. E allora? Raggruppatele per categorie omogenee, significative, esponete l’andamento percentuale dei costi fissi e dei costi variabili sul valore della produzione, cioè su quanto viene investito e non speso. Prendiamo esempio dalle SpA: si valutano costi, ricavi, entrate, uscite, margini, percentuali etc.. e tutto viene riassunto in documenti sempre più sintetici, ma sempre significativi, man mano che tali documenti sono prodotti a livelli via via crescenti, sino al livello più elevato: l’Assemblea degli Azionisti. Cioè al Popolo, ai Cittadini, a ciascuno di noi.

Impossibile fare tutto ciò nel Condominio/SpA Italia? No, è solo che non lo si vuole fare. Infatti oggi, nell’era dei computer, l’operazione sarebbe assolutamente fattibile. Ove si procedesse in tal modo, ogni condòmino/azionista del Condominio/SpA Italia potrebbe conoscere on line quanti sono gli enti inutili; quanto ci costano; potrebbe conoscere l’elenco completo delle super retribuzioni, delle super pensioni e dei super cumuli;  l’andamento percentuale dell’incidenza dei costi di gestione rispetto alla massa gestita; etc. Un esempio: conoscerebbe che l’ENIT, Ente Nazionale per il Turismo, utilizza l’80% delle risorse assegnategli solo per pagare i propri emolumenti; sapprebbe quanti sono gli immobili spariti (spariti!) dal bilancio della CRI Croce Rossa Italiana, poi commissariata; oppure conoscerebbe quanti altri emolumenti si sommano al milione di euro annuo (!) di compenso percepito dall’attuale Presidente dell’INPS. Solo per fare due esempi.

Dice … ma tu te la prendi sempre con i super stipendi, i super cumuli … Certo, per diversi motivi. Innanzi tutto perché liquidazioni bancarie di 40 milioni di euro sono immorali; poi, perché con quei denari altre sono le priorità da soddisfare; ancòra, poichè “nulla si crea e nulla si distrugge”, quewi 40 milioni sono pagati anche da me personalmente; infine, perché chi percepisce tali cifre, si preoccupa soprattutto di mantenere tali assurdi benefici medievali più che sentirsi stimolato a migliorare il sistema.

Ecco, fino a quando questa sarà la situazione, mio malgrado io mi sentirò un suddito, non un Cittadino. E la cosa non mi piace affatto.

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POST 925 – GLI F 24

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Agosto, 2013 @ 2:47 pm

Detto altrimenti: no, gli F 24 non sono un nuovo tipo di aerei da guerra …

In questi giorni dall’Agenzia delle Entrate ho ricevuto un avviso F24 di irregolarità per il mancato versamento degli acconti INPS relativi all’anno d’imposta 2010, per la somma complessiva di €17,74 (diciassette euro e settantaquattro centesimi)  che dovrei versare all’erario entro il 30 agosto 2013.  Mi sono chiesto: e se non li pagassi e poi chiedessi la grazia al Presidente Napolitano? Oppure, se chiedessi di essere ammesso ad un concordato, magari a 10 euro? Ci penserò e vi saprò dire.

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POST 924 – PARADISO E INFERNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Agosto, 2013 @ 2:24 pm

Detto altrimenti: non è mia … qualcuno la conosce già, ma tant’è … mi pare attualissima


“Occhè abbia a riscriverla la mi’ Commedia? Un ci mancherebbe altro!”

Paradiso: un posto nel quale
i poliziotti sono inglesi;
i cuochi, francesi;
gli amanti, italiani;
gli ingegneri, tedeschi;
tutto organizzato dagli Svizzeri.

Inferno: un posto nel quale
i poliziotti sono tedeschi;
i cuochi, inglesi;
gli amanti, svizzeri;
gli ingegneri, francesi;
tutto organizzato dagli Italiani.

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POST 923 – RELATIVISMO E AUTOREFERENZIALITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Agosto, 2013 @ 7:22 am

Detto altrimenti: altro che uscire dall’UE!

Nerio Alessandri

Nerio Alessandri, fondatore di Technogym (Cesena), leader mondiale nelle apparecchiature fittness, afferma che bene fa ai nostri ragazzi passare un periodo all’estero nei settori studio, ricerca, lavoro, purchè … purchè poi tornino in Italia.  Alessandri è ammirevole per l’impresa che ha ideato e realizzato. Peraltro la sua affermazione di cui sopra, se vogliamo, è alquanto banale e scontata “anche se”. “Anche se” cosa? Direte voi … Anche se mi induce una riflessione: che ne direste se fosse obbligatorio per i nostri burocrati – ad ogni livello – passare un periodo all’estero, presso gli analoghi uffici pubblici? In Austria, ad esempio, dove per sapere se puoi o meno edificare un capannone industriale, è sufficiente una settimana! E se lo stage all’estero fosse obbligatorio anche per i nostri politici?

L’Europa ci può salvare. non perché essa sia un soggetto estraneo, diverso da noi, ma perché noi stessi siamo e dobbiamo sempre di più essere “parte dell’Europa”. E se il ministro dell’Interno, di fronte agli ultimi 15.000 sbarchi di immigrati ha dichiarato che “così come l’UE ha una moneta unica, altrettanto deve avere una frontiera unica, una frontiera europea né l’UE può più essere spettatrice distratta di ciò che avviene a Lampedusa”, be’, allora io proseguo e dico “anche i sistemi culturali-politici-amministrativi devono essere unici, omogenei”. Omologazione della cultura? Pare una “cosa” brutta, negativa, ma se ci si “omologa” verso il meglio, allora diventa una “cosa” positiva!

Il relativismo religioso – morale. Papa Ratzingher lo aveva individuato come il male da sconfiggere. Concordo, ed estendo l’osservazione al relativismo politico, basato sull’autoreferenzialità, sia essa – nell’ordine – morale, politica, professionale.  Un papa si occupa di morale, anche se la (nostra) religione non “è” la morale, bensì “ha” una morale: infatti la nostra religione è ben di più: essa è soprattutto Creazione e Resurrezione. La morale del “non fare agli altri … fai agli altri …” fu già codificata nel Codice di Hammurabi e quindi ripresa da Gesù 2.200 anni dopo. Oggi potremmo riscrivere quella regola con l’imperativo “Ricerca il bene comune”.

Bene comune a tutti, non comune solo a tutti gli appartenenti alla casta di turno, non solo ai cittadini di un Paese, non solo agli iscritti ad un club. E noi Europei, colonizzatori pre secoli del resto del mondo, abbiamo forse dimenticato che nel 1800 facemmo ben due guerre (dell’oppio) alla Cina per costringerla a … drogarsi? Cioè per costringerla a riaprire le importazione dell’oppio che gli Inglesi facevano coltivare in India dagli schiavi (coolies, fa più fine) locali? Ed oggi, solo 200 anni dopo, la Cina ci invade con i suoi prodotti mettendo in crisi le nostre fabbriche. Mi verrebbe da dire “chi semina venmto raccoglie tempesta”, anche se voi potreste obiettare che l’industrializzazione cinese sarebbe avvenuta anche se noi Europei non le avessimo fatto guerra per via dell’oppio. Sarà, ma tant’è … occorrerebbe avere la vista un poo’ più lunga … e qui mi rivogo ai nostri “industriali delocalizzatori” che collocano all’estero le loro fabbriche e i loro utili, salvo poi avere il problema – talvolta – di far rientrare quei capitali anche al di fuori dei provvedimenti dei vari scudi fiscali. Ma nema problema, nessun problema, direbbero i miei amici Croati, qui in Italia vi sono altri intraprendenti imprenditori nostrani che aprono finanziarie in Svizzera per raccogliere quei capitali e riportarli in Italia sotto forma di “investimenti esteri”. E se la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate sono così (giustamente, n.d.r.) attenti a verificare se alla capacità di spesa del singolo corrisponde una sua dichiarazione dei redditi adeguata, altrettanta attenzione dovrebbero dedicare a chi, invece di spendere investe, se costui “investe dall’estero”.

Altiero Spinelli

La soluzione? Gli Stati Uniti d’Europa, costruiti su di un forte codice etico condiviso dagli USA. E quindi? Quindi, non “Forza Italia!”, nemmeno se a dirlo sono gli striscioni che una flotta di areoplanini esibiscono al pubblico dei bagnanti del centro-nord del Pese, bensì “CORAGGIO ITALIA E FORZA EUROPA!”. In tal modo avremo fatto il bene comune di europei e dei cittadini USA e potremmo indurre il resto del mondo ad adeguarsi alle nostre regole innanzi tutto morali, cioè scritte per il bene comune di tutti, ma veramente di tutti-tutti.

P.S.: trentenne (oggi sono quasi settantenne) aderii al MFE, Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli, con molta meno convinzione di quanta io non ne abbia maturata oggi. Sono comunque orgoglioso di quella mia scelta …

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POST 922 – I VENTI DELL’ALTOGARDA TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Agosto, 2013 @ 12:53 pm

Detto altrimenti: sono forti, molto forti ….

Ecco, qui nella foto a destra …. no, non è il mio Fun, è un’altra barca, più piccola, una deriva … sembrerebbe che avesse voluto planare con L’Ora in poppa sullo scivolo di legno della Fraglia … e invece no, state tranquilli, è di un qualche turista tedesco che l’ha depositata qui per armarla e farla scivolare in acqua. Certo che a prima vista fa un po’ impressione … Passavo di lì e non ho potuto fare a meno di scattare una foto …

 

15 agosto, FESTA DELL’ASSUNZIONE. Passavo di lì, dicevo, ‘sta mattina, per preparare il mio Fun e andare a rendere omaggio alla Madonna portata in processione in occasione della Sua festa, con sosta al porticciolo vecchio di Riva del Garda (Porto Catena)  entro il quale noi “barcaroli”, velisti e non, Le abbiamo reso omaggio con l’alzata di remi al comando di “Onori alla Madonna!” Qui a sinistra, di spalle, un mio amico, Enrico, a bordo della sua “Birillo”.

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