POST 911 – LA FINANZA E LA FINANZA,IL DECRETO LETTA SULLA CULTURA E IL PARCO ARCHEOLOGICO DEI FORI IMPERIALI DI MARINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Agosto, 2013 @ 7:21 am

Detto altrimenti: i movimenti di grandi somme di denaro e la Guardia di Finanza. E la cultura.

Fateci caso. I piccoli si arrangiano come possono: “Senza fattura ti faccio lo sconto; mi apro una piccola società a S. Marino e ci faccio transitare fatture e utile; cointesto a mia moglie e alle mie due figlie così l’utile si ripartisce e l’aliquota fiscale scende; imputo alla società le lampadine che acquisto per casa mia” … etc..
E i grandi? Anzi, scusate, e i Grandi? Da tempo propongo la creazione di un nuovo quotidiano, Lo Scandaliere, per censire e seguire l’andamento di tutti gli scandali. Altrimenti si perde la memoria e il peso specifico complessivo di questo malaffare, in quanto uno scandalo (finanziario-fiscale) al giorno leva il precedente di torno. Purtroppo.

Italia Grecia, “mia” faccia, “mia” razza, così dicono i Greci, dove il loro termine “mia” dal greco si traduce nella nostra lingua con “stessa, una sola, un’identica”. Italia – Grecia, uguali quanto a patrimonio storico-culturale. Ma noi siamo anche un paese industriale, siamo 60 milioni (loro sono molto meno di noi, questa è la principale differenza!), ma il malanno che ci ha colpito è identico: corruzione, evasione fiscale, elusione fiscale, malgoverno. E loro sono caduti prima. E noi? Fermiamoci in tempo, raga! Lo, fermare lo vogliamo fare? Lo sappiamo fare? Sappiamo puntare i piedi, fermare lo scivolone sul ghiaione che ci condurrebbe al precipizio? Io dico di si. Infatti …

 … ecco che una cosa bella, anzi bellissima, anzi due cose bellissime, si sono viste: il decreto Letta sulla Cultura e l’avvio del Grande Parco Archeologico dei Fori Romani da parte del Sindaco Marino.

Direte: perché accomuni finanza e cultura? Perché le risorse che la Guardia di Finanza recupera a carico della “mala finanza” devono essere investite nella cultura, nel recupero e rilancio dei nostri siti archeologici, storici e naturalistici, perché il nostro Paese torni ad essere il Bel Paese e a vendere tanti, tanti biglietti in più ai turisti di tutto il mondo! Con i soldi della mala finanza? Si, innanzi tutti con quelli!

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POST 910 – LA SENTENZA DI OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Agosto, 2013 @ 8:54 pm

Detto altrimenti: ciò che mi ha colpito ( a caldo, poi domani vedremo meglio …)

I giudici di primo e secondo grado hanno materialmente sbagliato nella applicazione della pena accessoria. Gli stapagati avvocati della difesa non se ne erano accorti. Se ne è accorto solo in Procuratore Generalo presso la Cassazione che ha ridotto la sua richiesta da 5 ad un massimo di tre anni, come prevede la legge per quel reato. Per correggere questo errore è stata mobilitata la Corte di Cassazione …

L’argomentazione dei suoi sostenitori “Uno che paga 500 di tasse volete che si perda per cercare di evaderne 2?” è inaccettabile sul piano logico e morale.

L’indulto estingue la pena, non il reato.

Un condannato ad oltre quattro anni di reclusione, anche se tre “indultati” dovrebbe decidere volontariamente di non ricoprire più ruoli politici e istituzionali anche in assenza di una espressa condanna accessoria. In Germania, Inghilterra, USA, etc. avviene così. E in Italia?

I suoi sistenitori: “L’esercito di Silvio”. Ma che!? Ritorniamo agli “eserciti privati” di cattiva menoria? Trovo che sia stata una cattiva idea …

I giudici applicano la legge e sempre secondo la legge decidono secondo “il loro libero convincimento” , ma prima della decisione finale vi sono tante “decisioni interlocutorie e procedurali” che non dovrebbero esssere assunte sulla base di un “libero convincimento”.

Un conto sarebbe separare la carriera dei pm da quella dei giudici giudicanti. Altra questione, totalmente diversa, sarebbe pretendere di sottoporre l’azione dei pm all’esecutivo, cioè alla politica.

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POST 909 – VAJONT

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Agosto, 2013 @ 1:15 pm

Detto altrimenti: cinquant’anni fa la “sciagura” del Vajont … Sciagura = calamità naturale. Naturale, appunto, non “disastro provocato dall’uomo”. Allora quella del Vajont non fu una sciagura.

Da tempo BICI UISP Trento aveva programmato, all’interno della propria attività annuale, una tre giorni ciclistica Dobbiaco – Cadore – Longarone – Belluno – Feltre percorrendo le piste ciclabili ricavate nella sede delle vecchie ferrovie dismesse. Da tempo FIAB Trento aveva programmato di commemorare i 50 anni della strage del Vajont. Ed ecco che stante i legami naturali esistenti fra i due sodalizi, legame avvalorato per l’occasione dal fatto che la nostra guida (“nostra” perché chi scrive è un “Uispino”) Bortolo Calligaro è Presidente di FIAB Belluno, le due iniziative si sono felicemente sposate.

A dire il vero a mia moglie, che ciclista allenata non è, io avevo “reclamizzato” la discesa da Cima Banche a Calalzo come motivo principale della “traversata” … E invece, quando ci siamo ritrovati a Longarone, quando dopo tanti anni abbiamo rivisto la diga, quando l’amico Bortolo ci ha condotti a pedalare nell’anello tracciato sulla frana del monte TOC, la pedalata nel nostro lessico familiare da “quella della discesa su Cortina d’Ampezzo” è diventata “quella della nostra seconda visita al Vajont, in occasione del cinquantenario della strage”.

Già, perché di strage si trattò. Lo si sapeva, che sarebbe accaduto. Tuttavia prevalse l’interesse della SADE di vendere la diga all’Enel “a prescindere”. All’epoca l’evoluzione dei media, dei sistemi ci informazione e di comunicazione, il controllo dei sistemi finanziari e quindi il grado di consapevolezza della gente non era tale da generare la giusta reazione popolare (e politca!), che mancò nella misura in cui avrebbe doverosamente potuto e dovuto manifestarsi. Anzi, una giornalista che aveva sottolineato i rischi dell’operazione fu denunciata e condannata per “procurato allarme”!

Visitando quel cimitero, cioè la parte del Monte Toc che riempie l’invaso, mi è sorto spontaneamente un parallelo con un episodio attuale: l’acquisto dei cacciabombardieri F35. Anche questa operazione è costosissima, coma la costruzione della diga del Vajont. Anche in questo caso si sa che questi areoplani non funzionano e non funzioneranno e che, bene che vada, procureranno molti incidenti ai loro piloti. 50 anni fa … il Vajont e – in tragico parallelo – l’acquisto dei caccia Starfighter F104, soprannominati poi “bare volanti” per la frequenza con cui da “portanti” diventavano “deportanti”, precipitando e provocando la morte dei loro piloti. La storia? Pare che la storia non sia maestra di vita! Ma torniamo agli F 35. Se va “bene” (bene, si fa per dire) funzioneranno e porteranno la morte al “nemico”. Già, perché noi li useremo solo per “guerre giuste”, cioè “giuste” in quanto definite tali da noi, non certo dal “nemico” … Le guerre … sono come le ciliegie: una tira l’altra, ma tant’è …

In ogni caso gli F 35 caso sottrarranno settantadue mila milardi di lire, cioè … scusate, 36 miliardi di euro (12 per l’acquisto e 24 per l’utilizzo e la manutenzione, secondo calcoli del venditore) agli investimenti produttivi destinati a far uscire dalla disoccupazione, dalla disperazione e dalla mancanza di futuro tanta gente. Quanta? La strage del Vajont provocò oltre 2.000 vittime. Quante sono le vittime dei mancati investimenti produttivi dovuti alla precedenza data alla “priorità F 35”?
Un uomo non lo si uccide solo seppellendolo sotto una valanga di fango. Lo si uccide anche togliendogli la dignità del lavoro, la visione di un futuro per sé e per i suoi figli. Ecco cosa mi ha ispirato la visita al Cimitero Vajont, o meglio, ecco cosa mi ha ispirato il mio secondo Pellegrinaggio al Santuario Vajont.

Il Talmud ebraico dice che se salvi un uomo salvi un popolo, in quanto salvi lui, i suoi figli, i figli dei suoi figli e così via. Ma se uccidi un uomo, se uccidi duemila uomini, se neghi la dignità del lavoro e di un futuro a milioni di uomini, non commetti forse un crimine contro l’umanità?

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POST 908 – BICI UISP TRENTO: DOBBIACO – LONGARONE – BELLUNO – FELTRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Luglio, 2013 @ 10:06 am

Detto altrimenti: “La Risalita della Memoria”, tre giornate in bicicletta per risalire la Memoria degli Eventi: 9 ottobre 1963, la strage del Vajont (crimine annunciato). E non solo.

Dati tecnici del bici-viaggio

Le nostre “ragazze” in riposo a Cima Banche

Giornate: 26, 27, 28 luglio 2013
Partecipanti: il 30% degli iscritti Bici Uisp (fra i quali alcuni “cugini” Fiab) , cioè in 30. Grandi assenti: Guglielmo, convalescente e Guerra neo infortunato sulla soglia di casa, praticamente un lieve infortunio domestico: auguroni ad entrambi, vi vogliamo di nuovo e presto fra di noi!
Pullman noleggiato: Ditta Osvaldo Fruner, Riva del Garda, condotto dall’ottimo Simone Fruner
Km. pedalati: 17+55+45+31 = 148
Percorso: primo giorno, Dobbiaco Perarolo (72 km); secondo giorno, Longarone, pedalata sulla frana del Vajont, Belluno, km. 45 (un gruppetto, fra cui Edoardo, Pio e Bortolo: + salita alla diga, + 5 km al 7%!); terzo giorno, Belluno – Lentiai, km 31 (un gruppo + Lentiai-Feltre, +7 km; un solo ardimentoso + Feltre –Trento, + 82 KM!).
Biciclette utilizzate: no corsa. Una sola foratura.
Meteo: ottimo, temporale schivato a Cortina d’Ampezzo; indi sole e (molto, molto) caldo.
Guida nel Bellunese: l’ottimo amico Bortolo Calligaro, Presidente FIAB Belluno, accompagnatore turistico, cicloturista esperto, Piazza Borgo Pra, 51 – I 32100 Belluno Tel. 0437 34673 – 333 2175846 bortolo.calligaro@alice.it
Musei e siti visitati: a Perarolo, il Museo degli Zattieri realizzato dagli enti locali e delle “chiuse”, cioè “cìdoli” di Perarolo, Piave e Boite: trattasi di sbarramento per fermare e fare ammucchiare i tronchi; sempre a Perarolo, Museo della Pietra e degli Scalpellini. a Codissago, frazione di Castellavazzo: Museo Etnografico degli Zattieri del Piave (tel. e fax 0437 772373 – fameja@zater.it – www.zater.it), realizzato dalla locale Associazione privata. Gli zattieri erano i costruttori e conduttori delle zattere. I menadàs, erano coloro che muniti di lunghe pertiche uncinate e di una sorta di rudimentali ramponi applicati sotto gli scarponi, riconoscevano e smistavano il legname, preventivamente marchiato, alle segherie di appartenenza. Belluno, centro storico e quindi poco fuori città Villa Dino Buzzati www.villabuzzati.com (ASSOCIAZIONE CULTURALE   VILLA BUZZATI S.PELLEGRINO – IL GRANAIO VIA VISOME, 18 32100 – BELLUNO).
Documentazione fotografica: molti hanno scattato foto. Io una ventina (Iphone Nokia 510). Edoardo (edoapel@gmail.com) 450 (quattrocentocinquanta!). Organizzatori Bici Uisp: Presidente Monica; Consiglieri Claudio, Guglielmo (cui va il nostro GRAZIE!!)

Posti di ristoro fisico e culturale da segnalare in quanto molto meritevoli

Il lago a Calalzo di Cadore

• Longarone, Albergo Ristorante De Bona Luigi, Via Roggia, 26 – I 321234 Longarone BL, tel. 0437 770171 info@albergoristorantedebona.it www.albergoristorantedebona.it. Accoglienza ottima sotto ogni profilo.
• Belluno, Casa per ferie “Al Centro” tel. 0437 944460. Posizione centralissima, ottimo il sistema di ricovero delle bicilette.
• Mel (Belluno), Bruschetteria El Mighelon Snc, Via Nave, 30, tel. Matteo 349 4536789 – Michele 347 1283649 info@elmighelon.com, www.elmighelon.com. Presto anche con stanze per dormire. Uei, raga! Da non perdere! Bruschette veloci, diversificate, squisite, vino frizzante e birra fresca a gogò … ah, dimenticavo, el Mighelon è alpinista e guida e vi può condurre a piedi e in canoa nei profondissimi canjon della zona, chicche riservate a pochissimi conoscitori e intenditori!
• Belluno, VILLA BUZZATI, Bed & Breakfast– Via Visome, 18 – I 32100 tel. e fax 0437 926414 www.villabuzzati.com di Valentina Morassutti, valentinamorassutti@gmail.com pronipote dello scrittore Dino Buzzati, 0039 333 6486024;
• Levico (TN), Bicigrill per sosta radler pre-finale.

Costo medio giornaliero pro capite, circa 60-70 euro comprensivo di pullman privato (peraltro sempre al seguito) per le tratte Trento-Dobbiaco; Perarolo-Longarone; Lentiai/Feltre – Trento; pernottamenti (Longarone, Belluno); musei; pranzi, cene, pic nic e frequentissimi ristori.

Là dove c’era un lago ora c’è … il Monte Toc!

Questo mio post non vuol essere una relazione ciclo-turistica, ma una sottolineatura di alcuni aspetti del cicloturismo e dei siti visitati. Infatti sulla pista ciclabile Dobbiaco-Calalzo di Cadore ognuno può trovare in internet moltissime relazioni e commenti. Qui aggiungo solo che è in corso di sistemazione il tratto in salita Dobbiaco-Cima Banche. Bellissimo il lago artificiale vicino a Calalzo di Cadore. La differenza fra la ciclabile Dobbiaco-Lienz a la ciclabile Dobbiaco – Cortina – Calalzo? La seconda è molto, molto più bella. La prima è molto più frequentata perché è tutta in discesa, continua, assistita da un perfetto sistema di noleggio bici e soprattutto di “risalita ferroviaria”.

La nostra Prima Risalita della Memoria. La tragedia (annunciata) del Vajont, a 50 anni dal crimine commesso. Una mia poesiola, scritta dopo il pellegrinaggio che resi a quel Santuario il 28 febbrai 1999, e ripresa oggi dopo il pellegrinaggio  di questi giorni.

VAJONT

Bici Uisp e Fiab Trento, per non dimenticare!

Va giù …
va giù …
dapprima silente
e poi improvviso
cade
pesante nell’acqua ristretta e profonda
un monte ucciso dagli anni
e da un progetto assassino.

Bagliore di cavi tranciati.

Lampeggia sul monte!
Cos’è? Temporale?

Valanga di aria compressa
strappa i panni di casa
dai fili distesi
fluido maglio d’annuncio mortale
soffoca i muri indifesi
di una indifesa città.

Dalla sommità della frana, dentro l’ex lago, quel che ne resta d’acqua …

Cos’è questo tuono?
Un Foen improvviso?
Chiudete le porte!
Non vedi ch’è solo?
Ormai superato il terzino!
Fa goal lo spagnolo!

Sibilante
più volte annunciato
maremoto alpino
interrompe violento
azione
partita
la vita.

Dolori scheggiati
infangati
parole ormai mute
non legano più fra di loro
sbriciolati frammenti
di una impazzita ragione.

Pochi oramai gli occhi ancor vivi
tristi cavalli di frisia
a sbarrare la strada ed il passo
al nulla rimasto
svuotati di lacrime
dal troppo dolore
come il lago dal Toc.

Ed io
pellegrino tardivo
posso solo indagare il Ricordo
affinchè il Ricordo non muoia.

Bici Uisp e Fiab Trento hanno voluto commemorare questa tragedia, rendendo omaggio alle Vittime e alla loro Memoria. Ma anche alla memoria di un crimine annunciato. La salita alla diga, cinque km al 7% non è da tutti i cicloturisti. Piuttosto suggerisco di riservare le energie per percorrere l’anello di 16 km (asfaltato e transitabile anche dalle auto) che è stato tracciato sulla frana, cioè sul monte (sic!) che si trova là dove avrebbe dovuto esserci un lago (!), e che, percorso in senso antiorario, porta ad attraversare un ardito ponte su una profonda gola (sul cui fondo riposavano – al fresco – gli stambecchi) e quindi, prima di iniziare la discesa a Longarone, il paese di Erto. E questa è stata la nostra Prima Risalita della Memoria.

Menadès o zattieri del Piave

Molto interessanti i due Musei degli Zattieri del Piave, i quali, fino all’avvento della ferrovia ed alla costruzione degli sbarramenti idroelettrici sul fiume, riuscivano a trasportare via acqua milioni di tronchi dal Cadore a Venezia. Questa Seconda Risalita della Memoria, memoria rievocata da una replica moderna in anni recenti in occasione delle regate storiche delle quattro Repubbliche Marinare a Venezia, giustifica, anzi merita – anche da sola – un viaggio.

Prima di Belluno, sosta al Cimitero delle Vittime del Vajont: “La mattina del 10 ottobre 1963, di fronte alla spianata livida di fango lasciata dall’onda, ci si rende conto della necessità di individuare un’area dove seppellire le numerose Vittime. Il cimitero delle Vittime viene dunque collocato a 4 km a sud di Longarone, a Fortogna, frazione del comune non colpita dall’onda, su un campo di granoturco, consacrato”.

a
Villa Buzzati e Valentina Morassutti

Belluno – Lentiai. Che dire? Solo grazie all’infaticabile e paziente amico Bortolo  abbiamo scoperto tratti di ciclabile assolutamente incredibili! Belli, naturali, fra casette e frazioncine, brevi risalite in nascosti boschetti, molte provvidenziali fontane d’acqua freschissima. Peccato che non tutte le amministrazioni comunali del tracciato si siano preoccupate di utilizzare i vecchi ponti sui torrenti affluenti di sinistra del Piave, il che avrebbe reso “continuo” il tracciato. In particolare una menzione merita la visita (improvvisata e quindi non organizzata) alla Villa Buzzati, resa possibile dall’iniziativa di Bortolo e dalla cortese disponibilità della pronipote dello scrittore, Signora Valentina Morassutti. Gioielli di Memoria veri e propri … grazie, Valentina, torneremo preavvisandoti. Nel frattempo, Valentina, ti segnalo su questo blog, il blog di Mirna Moretti, nostra Grande Lettrice, la quale sicuramente vorrà aggiungere un commento sul tuo bisnonno Dino. Questa è stata la nostra Terza Risalita della Memoria.

Dal Mighelon: quando la se ghe vol … la se ghe vol!

Quindi Trichiana, il Paese del libro, in quanto dotato di una preziosa biblioteca civica (www.comune.trichiana.bl.it) donata nel 1972 dai fratelli librai trichianesi Angelo Aldo, Mario e Renzo Cortina e Beatrice Merlin. Il che mi ricorda analoga biblioteca donata da un mio ex capo (di lavoro) che io considero il mio “terzo Genitore”, Dr. Ruggero Cengo Romano al suo paese natìo, Ternengo, vicino a Biella.

Sullo sfondo, le Dolomiti Bellunesi. Qua e là, Ville Venete. Fra le tante, Villa Gaggia, sede dell’incontro fra tali Benito e Adolfo, incontro nel quale parlò solo Adolfo, accordo (mancato)  che avrebbe dovuto e potuto portare alla resa dell’Italia dopo lo sbarco alleato in Sicilia, e che invece “regalò” all’Italia due anni di dominio nazista e di guerra civile (Quarta Risalita della Memoria).

In piscina a Lentiai

Infine, sulla strada del ritorno, sosta radler al Bicigrill di Levico. La bicicletta, il cicloturismo, ti fanno rivalutare e riscoprire la bellezza di una zona d’ombra, di una fontanella, di tratti alberati, della musicalità del silenzio, del piacere di una conquista (di una salita) del sollievo di una discesa, di quanto poco sia, in realtà, l’ “essenziale” di cui abbiamo bisogno per essere felici. Alcuni di noi sono bravissimi (pedalatori da 13 volte lo Stelvio, per intendersi!); altri bravi; altri bravini; altri alle prime armi: ma fra tutti nessuna competitività, nessun confronto, nessun antagonismo ma solo solidarietà, comprensione ed aiuto reciproco. E questa è stata la nostra Quinta ed ultima Risalita della Memoria, di noi che con le nostre pedalate vogliamo mantenere viva e fare rinascere la Memoria, e quindi la Realtà, di un tempo in cui le persone erano solidali; non si misuravano reciprocamente attraverso i cavalli di potenza della rispettiva automobile; di un tempo in cui l’acqua era un incontestato bene di tutti e il migliore sistema di aria condizionata era l’ombra di un filare di alberi lungo la strada. Nella speranza di un Nuovo Rinascimento, nel quale il Volto dell’Altro non sia quello delle foto delle vittime di crimini pubblici e privati ma quello di chi ti chiede ciò che è giusto gli sia dato ed al quale, a sua volta, il tuo Volto dà l’attesa risposta di uguaglianza sociale, rispetto, considerazione, dignità, speranza, pace.

Viva la bicicletta, Viva Bici UISP, Via Fiab!

La nostra Presidente Monika, alla guida del gruppo

BICI UISP TRENTO, PRESIDENTE MONIKA GIACOMOZZIBICI UISP, Unione Italiana Bici Pertutti (si, Pertutti, così quadra con l’acronimo!), è un’associazione che vuole diffondere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, di svago, di turismo lento, salutare e culturale, alla scoperta della nostra Regione (Trentino Alto Adige), del Paese intero e dell’Europa. Usualmente percorriamo piste ciclabili o strade a basso traffico, dormiamo in ostelli ed abbiamo sempre con noi accompagnatori esperti, tutti volontari. Le nostre gite sono preparate sotto ogni profilo: tecnico, paesaggistico, storico-culturale, gastronomico. A BICI UISP ci si iscrive via mail scrivendo a biciuisp.tn@hotmail.it oppure presentandosi in sede, Largo Nazario Sauro, 11, tel. 0461 231128. Il costo della tessera annuale è di €10,00 (con copertura assicurativa €33,00). E’ possibile iscriversi anche “on …pedali” e cioè in occasione della partecipazione alla prima uscita! Per l’iscrizione occorre esibire un certificato medico attestante l’idoneità allo sport non agonistico. Per scaricare i moduli di iscrizione e per ulteriori informazioni visitate il sito http://slowbiketrento.xoom.it Volete altre notizie, foto etc.? Cliccate nell’apposito riquadro del mio blog, un po’ sotto la mia foto, la parola “uisp” o “bici uisp” o “bici” o “biciletta” e troverete molti miei post con molte foto!

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POST 907 – IN TRENTINO CI SI INCONTRA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Luglio, 2013 @ 8:31 am

Detto altrimenti: quando le associazioni si incontrano …

Un mio amico affermava: “Spesso qui in Trentino non si va d’accordo non perché si abbiano idee diverse, ma perché non ci si confronta, non si discute, non ci si “incontra”. In breve, a suo avviso mancherebbe la “comunicazione”, la “communis actio”, l’azione comune. Egli si riferiva soprattutto alla politica ed alla economia.

Una riunione di Mirna Moretti

Ed allora ben venga l’associazionismo, in qualunque forma esso si manifesti, quindi non necessariamente “economico” o “politico”. Ora, è pur vero che Il movimento federativo ed il volontariato rappresentano sicuramente componenti fondamentali dell’associazionismo. Ma è altrettanto vero che esistono tante, molte altre forme di associazionismo privato e spontaneo, prive di formalità, in settori ludici, della cultura, dello sport, dell’arte. Il Trentino né è pieno. Io stesso mi sono (felicemente) trovato a far parte di ben cinque di esse: il Gruppo di Lettura di Mirna Moretti; quello della Prof.ssa Maria Lia Guardini; l’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda (Presidente il Presidente Onorario del Tribunale di Rovereto, Dr. Comm. Ruggero Polito); l’Accademia delle Muse, Trento (Presidente la Prof.ssa Cristina Endrizzi); Bici UISP Trento (Presidente la Sig.a Monica Giacomozzi).

Una riunione di Maria Lia Guardini (la Prof. è di spalle)

Mirna Moretti è una mia collega blogger di TrentoBlog (cfr. ivi): Gran Lettrice, ci intrattiene con incontri quindicinali presso il Bar Libreria-Caffè “Controvento” (ex Libreria Caffè Il Papiro) di Via Galilei, a Trento. Trovate ampi resoconti della sua attività navigando sul suo blog.

La stessa navigazione, ma questa volta sul mio blog, vi illustrerà la nostra attività sotto la guida di Maria Lia Guardini, nelle riunioni di lettura dei classici che si tengono presso la Biblioteca Comunale di Trento.

Cosa facciamo nelle altre Associazioni? Anche in questo caso navigate nel mio blog ed avrete ampie risposte! Comunque, a Riva (100 iscritti) organizziamo circa 8-10 concerti l’anno, grazie alla collaborazione della locale sezione del Conservatorio Musicale Bonporti ed alla disponibilità del suo Direttore Prof. Franco Ballardini, che ci mette a disposizione la propria sala dell’auditorium. Per iscriversi, potete telefonare a me 335 5487516 (€30 all’anno, per l’ingresso gratuito all’80% dei concerti).

Ripido raccordo fra due piste ciclabili (Asiago)

Con Bici UISP Trento (100 iscritti) scorazziamo a pedali per la regione ed oltre: ad esempio, domani partiamo in bus da Trento, iniziamo a pedalare a Dobbiaco e in tre tappe tocchiamo Cortina d’Ampezzo, Calalzo di Cadore, Longarone, Belluno, Feltre, Valsugana. E non “facciamo” solo bici, ma ci fermiamo in luoghi d’arte, storici, naturalistici: insomma, si tratta di “cultura a pedali”.

BICI UISP, Unione Italiana Bici Pertutti (si, Pertutti, così quadra con l’acronimo!), è un’associazione che vuole diffondere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, di svago, di turismo lento, salutare e culturale, alla scoperta della nostra Regione (Trentino Alto Adige), del Paese intero e dell’Europa. Usualmente percorriamo piste ciclabili o strade a basso traffico, dormiamo in ostelli ed abbiamo sempre con noi accompagnatori esperti, tutti volontari. Le nostre gite sono preparate sotto ogni profilo: tecnico, paesaggistico, storico-culturale, gastronomico. A BICI UISP ci si iscrive via mail scrivendo a biciuisp.tn@hotmail.it oppure presentandosi in sede, Largo Nazario Sauro, 11, tel. 0461 231128. Il costo della tessera annuale è di €10,00 (con copertura assicurativa €33,00). E’ possibile iscriversi anche “on …pedali” e cioè in occasione della partecipazione alla prima uscita! Per l’iscrizione occorre esibire un certificato medico attestante l’idoneità allo sport non agonistico. Per scaricare i moduli di iscrizione e per ulteriori informazioni visitate il sito http://slowbiketrento.xoom.it Volete altre notizie, foto etc.? Cliccate nell’apposito riquadro del mio blog, un po’ sotto la mia foto, la parola “uisp” o “bici uisp” o “bici” o “biciletta” e troverete molti miei post con molte foto!

Due Presidenti all’opera: Cristina e Ruggero

E l’Accademia delle Muse (80 amici)? E’ un circolo privato aperto solo ad amici, che si riunisce presso l’abitazione della sua Presidente. All’Accademia non ci si iscrive: si è introdotti da un Accademico: insomma, l’Accademico garantisce per ogni nuovo amico. Normalmente alle 8-9 riunioni annuali siamo presenti in 40-45 amici, il che rappresenta la capienza massima della “sede”: ed è solo per questo motivo che stiamo frenando nuovi ingressi. Ogni autunno redigiamo il programma del nostro anno accademico (ottobre-giugno): ognuno di noi propone il contributo dell’”arte sua” e la presente nel corso delle serate che iniziano alle 20,15 e terminano alle 11,30: le serate non sono né un prima né un dopo cena, bensì un “durante”, nel senso che ognuno contribuisce con “argomenti” solidi o liquidi che vengono consumati fra le due relazioni della serata. Si parla di -  e si fa musica, teatro, letteratura, pittura, fotografia, sport, viaggi, storia, cucina, ricamo, etc. etc..

Festa da “sogno di (un pomeriggio di) mezz’estate”

Ecco, ieri sera due gruppi si sono incontrati per la Festa di Mezz’estate. l’Accademia e Bici Uisp. Ovviamente non al completo, non eravamo certo 180 persone … molti sono in vacanza, altri avevano altri impegni, tuttavia è stata assicurata una qualificata rappresentanza. La festa si è protratta dalle 17.30 alla 11,00, compreso un tuffo nella piccola piscina del “giardino sociale”. “Ovviamente” si è fatta musica, si sono letti alcuni testi, si sono scattate foto, si è danzato (valzer) sull’erba, ma soprattutto ci si è “incontrati”, cioè si è “comunicato”. L’età dei partecipanti andava dai 7 (sette) ai 90 (novanta) anni, e tutti si sono divertiti, saziati e dissetati.

Musica, musica …

Ecco, termino qui. Volevo solo sottolineare quanto (tanto) si può realizzare grazie all’iniziativa ed al volontariato di chi non ha “paura” di aprirsi al vicino, quanto (tanto) vale il lato umano in tutti i rapporti, quanto (tanto) vale lo zusammen sein, cioè lo stare insieme senza spirito di competizione, senza rivalità, senza pregiudizi, ma semplicemente lieti di donare agli Altri il frutto della propria esperienza di vita, professionalità ma soprattutto umanità e ricevere dagli Altri altrettanto.

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POST 906 – TRUFFE VIA INTERNET

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Luglio, 2013 @ 8:21 am

Detto altrimenti: se le conosci le eviti

Mi racconta un amico (Tizio 1). Ha messo un annuncio di vendita della sua moto su uno di siti più conosciuti. Prudentemente lascia come indirizzo e-mail un account nuovo (“A”), creato ad hoc, diverso dal suo solito account (“B”), sapendo che l’indirizzo “A” potrà essere conosciuto dagli interessati all’acquisto solo se egli avrà deciso di rispondere alle loro mail.

Dopo pochi minuti dalla pubblicazione dell’annuncio sul sito internet Tizio 1 riceve domande del tipo: “E’ ancora in vendita la moto?”. Il che lo insospettisce. Tuttavia risponde “Si”, e con ciò fornisce agli interlocutori il proprio indirizzo mail “A”.

Subito dopo Tizio 1 riceve dimostrazioni di interesse scritte in cattivo italiano da chi (Caio) afferma di abitare e lavorare in Africa come cardiologo, di essere di madrelingua francese e di avere assoluto bisogno di quella moto, etc..; dalla moglie di Caio e da un suo amico (Sempronio), che gli chiedono età, professione, sua identità, IBAN per fare l’accredito del prezzo (!?) per potere interloquire meglio!

Tizio non risponde e mi racconta che un altro suo amico, Tizio 2, ha risposto, per sentirsi offrire un prezzo maggiorato di €1.000 per le spese di spedizione in Africa che l’acquirente prega volere organizzare per suo conto. Tizio 2 accetta e si vede accreditare la somma richiesta + i mille euro per la spedizione. Sembra tutto regolare. Dopo una settimana, prima che Tizio 2 spedisca la moto, gli perviene una mail con la qual si chiede di sospendere la spedizione, perché l’acquirente sarebbe venuto di persona a ritirare la moto. Pertanto gli si chiede di restituire i 1000 euro della spedizione. Tizio 2 esegue e bonifica la somma richiesta, trattenendo la somma che rappresenta il pagamento anticipato dell’acquisto della sua moto. Dopo due settimana la somma incassata da Tizio 2 per la vendita della moto gli viene stornata dalla banca in quanto derivata dall’utilizzo di una carta di credito rubata o clonata. Tizio 2 è stato truffato per 1000 euro.

A saverle, le robe ….

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POST 905 – SCANDALO AL SOLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Luglio, 2013 @ 8:03 am

Detto altrimenti: spending review? Ma mi faccia il piacere …!

Scandalo al sole made in USA (titolo originale “A Summer Place”): film statunitense del 1959, diretto dal regista Delmer Daves e tratto da un romanzo di Sloan Wilson.
Scandalo al sole made in Italy: inchiesta dell’Espresso. Gli stenodattilografi del parlamento arrivano a percepire uno stipendio annuo lordo di €260.000 ed un commesso €8.000 netti al mese.  Oltre tredicesima, quattordicesima e quindicesima ed altri benefit pensionistici.

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POST 904 – CACCIABOMBARDIERI F 35

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Luglio, 2013 @ 6:54 pm

Detto altrimenti: ogni giorno ne scopri una nuova

La nostra ammiraglia “Cavour”

Ma perché non lasciarli al venditore … dai … che non vanno bene per tanti motivi (cfr. tanti miei post precedenti)! Oggi ve ne dico un’altra: il ponte di volo della nostra nave da guerra ammiraglia, la portaerei Cavour, è collaudato per sopportare la spinta del decollo verticale degli aerei Harrier, che pesano molto meno degli F35. Mi chiedo: si è pensato a questo “piccolo” particolare, oppure è scontato che si debba anche intervenire a modificare quella nave, rinforzandone il ponte, sempre che sia un intervento possibile, s’intende …

Harrier in fase di decollo verticale

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POST 903 – IN RICORDO DELL’AMICO ROBERTO MELINI, AMANTE DEI MONTI E DEL MARE … ( a seguito del post 898)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Luglio, 2013 @ 8:42 pm

Roberto …  (come me Ligure diventato Trentino), ci hai lasciati  il 16 luglio scorso … sul Lagorai. Roberto, queste poesiole le dedico a te … le avevo scriite da tempo, ma ora “hanno un fine, uno scopo”, quello di mantenere vivo in tutti noi il ricordo di te, anche attraverso l’amore che portavi alla Liguria ed al Trentino, le tue due Regioni di Confine, Confine di Mare e Confine di Terra …

Dolomiti, la prima volta

Si sale pian piano
con una seicento che sbuffa
fra nuvole stanche
sedute nei prati
rossi di umori
e di foglie.

E sotto il maglione d’autunno
compare
dapprima ogni tanto
e quindi ogni poco
il bianco sparato di neve.

D’un tratto
si apre dorata
dal sole
una torre
adagiata su coltri
di freddo vapore d’argento.

Il ricordo di Lei
profuma nei sogni nascosti
di un solitario turista
un po’ fuori stagione
che ha spalancato per caso
la porta del camerino
e s’innamora alla vista
della Prima Donna
intenta a rifarsi il trucco
per lo spettacolo d’inverno.

Marzemino

Profumo di viole
liquidi rubini perlati
respiri stordito
e plachi la sete
del tuo sguardo
che scala rupi dorate
incastonate in prati smeraldo
talamo alpestre ad un sole
da sempre sposato al Trentino

ed al suo vino.

 

Scogli di Liguria

Taglienti
lambiti da onde insistenti di vita
forti come mani in tempesta
a stringere scotte alla furia,
incastonate il diamante del sole
su sfondi di opale lontani
sostegno al serto prezioso
su testa regale

di Mare Liguria.

 

 

Mareggiata in Liguria

Lo sguardo

assapora il respiro di sale
e ascolta l’orchestra di luci
dai mille strumenti trapunti
di candide spume di smalto
frangenti.

Il vento

dall’alto
scolpisce, colora, accarezza
la forza del Mare
rallenta improvviso l’ebbrezza
e rapisce
al Suo tempestivo orchestrare
il tuo sentimento.

La ghiaia

lucente d’un velo d’opale
percuote in crescendo i tamburi
ritratta dall’onda
che sale
imponente
con liquidi muri.

L’onda

la figlia dei venti
sorella del tuono
frantuma i colori silenti
preziosa marea
cosparge con furia
di perle lucenti
rocciosa platea

di Terra Liguria.

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POST 902 – DALL’INDIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Luglio, 2013 @ 8:28 pm

Detto altrimenti: due miei amici, due sposi,  sono in viaggio verso l’India. Vanno a prendere la bimba che hanno adottato. A loro e soprattutto alla loro bambina dedico questa mia poesiola.

Dall’India

Granello di riso
scagliato dal monsone
insieme a milioni di piccoli steli
nelle paludi dell’umanità,
un raggio di sole ti ha colto
dalla solitudine affollata di vuoto
e ti ha deposto in un nido.

Nutrito d’amore
tu nutri d’amore i ricordi
ed alzi lo sguardo ad un cielo
che specchia la terra lontana.

E lontana una madre
ti pensa
e prega
piangendo la gioia
per te.

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