POST 896 – BICI UISP TRENTO IN MISSIONE ALL’ …“ESTERO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2013 @ 6:16 am

Detto altrimenti: … nel Veneto!

Una breve “scalata” di raccordo fra due piste ciclabili

Ci risiamo, Tuttinbici! Il bus della ditta Osvaldo Fruner di Riva del Garda, condotto dal suo ottimo figliolo autista, ci ha portato sull’ Altopiano di Asiago per una biciclettata non ricca di km (solo 26, quasi tutti su sterrato) ma ricchissima d’altre esperienze. Asiago, così vicina, così lontana da noi … che usualmente da Trento non siamo portati ad affrontare in auto le tante curve e in bici la tanta salita della Fricca, la quale, – diciamolo – non è da tutti i ciclisti!  Eppure ne vale la pena, ne è valsa la pena!

Abbiamo infatti percorso parte del tracciato della vecchia ferrovia a scartamento ridotto, carbone e in certi tratti “cremagliera” la quale da Piovene – Rocchetta scalava l’altopiano fino ad Asiago, compresa una galleria di 350 metri!

Due mezzi di locomozione a confronto

Abbiamo pranzato con gli ottimi panini della trattoria che di trova di fronte alla vecchia stazioncina di Campiello, abbiamo visitato il Museo della Guerra di Canove e a Cesuna abbiamo visitato il Museo dei “Cuchi” (strumenti popolari a fiato, www.museodeicuchi.it). Cos’è questo Museo? Ve lo racconto in un post a parte, lo merita! Alcuni di noi si sono spinti sino al Cimitero Militare inglese vicino al Rifugio Boscon.

 

 

 

Ad Asiago ti accolgono con un abbraccio!

Prima di risalire sul pullman, ad Asiago, visita in città con gelato e abbraccio. L’abbraccio: un’iniziativa molto simbolica, molto comunicativa, ricca di spontaneità e di simpatia, molto al di là dell’aspetto ludico sotto il quale viene presentata. Un gesto verso l’ “altro”, verso il “volto” dell’ “altro”, verso quel volto che come ci ricorda il filosofo Emmanuel Levinas, “ci guarda, ci interroga, si aspetta una risposta da ciascuno di noi”. A mio avviso, un grande fatto di umanità. Grazie, Asiago! E un grazie alla nostra Presidente Monika, ai Consiglieri del Direttivo Luisella e Claudio, alla nostra “comunicatrice” Franca, senza dimenticare l’infaticabile Francesco sempre pronto ad aiutare tutti, anche nelle “scalate”. Per finire, abbiamo sofferto dell’assenza di Guglielmo, al quale auguriamo di rimettersi presto e di tornare ad essere un nostro prezioso riferimento.

BICI UISP, Unione Italiana Bici Pertutti (si, Pertutti, così quadra con l’acronimo!), è un’associazione che vuole diffondere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, di svago, di turismo lento, salutare e culturale, alla scoperta della nostra Regione (Trentino Alto Adige), del Paese intero e dell’Europa. Usualmente percorriamo piste ciclabili o strade a basso traffico, dormiamo in ostelli ed abbiamo sempre con noi accompagnatori esperti, tutti volontari. Le nostre gite sono preparate sotto ogni profilo: tecnico, paesaggistico, storico-culturale, gastronomico. A BICI UISP ci si iscrive via mail scrivendo a biciuisp.tn@hotmail.it oppure presentandosi in sede, Largo Nazario Sauro, 11, tel. 0461 231128. Il costo della tessera annuale è di €10,00 (con copertura assicurativa €33,00). E’ possibile iscriversi anche “on …pedali” e cioè in occasione della partecipazione alla prima uscita! Per l’iscrizione occorre esibire un certificato medico attestante l’idoneità allo sport non agonistico. Per scaricare i moduli di iscrizione e per ulteriori informazioni visitate il sito http://slowbiketrento.xoom.it Volete altre notizie, foto etc.? Cliccate nell’apposito riquadro del mio blog, un po’ sotto la mia foto, la parola “uisp” o “bici uisp” o “bici” o “biciletta” e troverete molti miei post con molte foto!

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POST 895 – POLITICA TRENTINA IN BREVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2013 @ 5:32 am

Detto altrimenti: le “primarie” del centro –  sinistra – autonomista

Pareva che avrebbero dovuto risolversi con un testa a testa fra i due principali “corrispondenti” dell’area di centro sinistra nazionale, e cioè fra i “veri moderati” (cfr. il post n. 893), cioè il centro tradizionale, rappresentato dai veri eredi del popolarismo storico, e la sinistra. Ed invece ha prevalso il Partito Autonomista Trentino, quasi a significare una presa di distanza dalla politica centrale romana.
Analogie con Bolzano? La forte affluenza di votanti nelle Valli;  l’esistenza in Trentino come nel Sud Tirolo, di una persona carismatica che da anni guida la provincia. La principale differenza? La maggiore, forte capacità comunicativa del leader bolzanino in carica (rispetto a quello trentino) che vince soprattutto nelle valli, là dove il leader trentino (non più in carica) soprattutto nelle valli non riesce a penetrare con uguale intensità.
Le Valli hanno deciso. Hanno deciso le Valli …  oppure il vincitore ha ricevuto un aiuto … esterno …

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POST 894 – FESTA A LAVIS: “PORTHEGHE E SPIAZZI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2013 @ 5:19 am

Detto altrimenti: La gioventù del luogo (e non solo la gioventù), “Lascia le case, e per le vie si spande; e mira ed è mirata, e in cor s’allegra” … Lavis, cittadina famosa perché integra ed arricchisce, da nord, la città di Trento.

Lavis, tutti, residenti e non, per le vie, nelle piazze, nei “porthegi” e nei “spiazi”. Ogni associazione, culturale, sportiva, d’ogni genere insomma, ogni rione, ogni club cittadino organizza in questa occasione annuale, un evento: la mostra fotografica di “Lavis c’era una volta”, mostre di pittura, concerto della banda comunale, baby dance, ristoranti improvvisati (ma mica male!) in ogni portego, una gara ciclistica, etc.. L’impressione che se ne riporta? Che esista “anche” un mondo fatto di “piccole grandi cose”, di “cose che valgono”, di momenti di “comunicazione” intesa come “communis actio”, azione comune, alla quale tutti partecipano, della quale tutti godono, della quale tutti si sentono responsabili, uno “zusammen sein” uno stare insieme, un vivere la comunità e per la comunità … ecco, quello che manca, spesso, a livello nazionale, ove pare che lo sport più praticato sia il cercare di eludere le imposte o di derubare direttamente il denaro pubblico in dosi “industriali”.
Il sentimento della “comunità”, del “bene comune”, della ricerca del bene comune deve essere ricercato e rafforzato. E ciò avviene anche tramite feste cittadine come quella di Lavis.

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POST 893 – POLITICA ROMANA IN BREVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2013 @ 6:59 am

Detto altrimenti: multa paucis, diciamo molte cose con poche parole e senza fotografie), oppure: diciamo molte cose a … quei pochi che le “vogliono” ascoltare …

Problema

In uno Stato vi sono tre gruppi politici:
• Un primo gruppo è stato al governo per tanti anni avendo una forte maggioranza, non ha fatto le riforme, diceva che la crisi non c’era, ora dice che esiste una congiura della magistratura contro il proprio capo impegnato a farsI leggi ad personam
• Un secondo gruppo afferma che va tutto male, non vuole dialogare con nessuno, preconizza rivoluzioni e crisi drammatiche.
• Poi c’è un terzo gruppo, diverso dai primi due.

Domande

1. Quale dei tre gruppi può definirsi “moderato”?
2. Cosa si intende con il termine “moderato”?
3. Per essere definiti riformisti basta “riformare comunque” o è invece necessario “riformare in mejus”?
4. La revisione delle priorità di spesa e di investimento può essere definita una riforma? E in caso di risposta affermativa, perché?

Fra i lettori del blog che avranno comunque risposto alle quattro domande sarà sorteggiato un biglietto ferroviario di andata e ritorno per Roma per assistere ad una seduta del Parlamento a camere riunite.

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POST 892 – DE LO MODO E DE LO TEMPO NELLO QUALE RISTRUTTURARE LO DEBITO PUBBLICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Luglio, 2013 @ 6:18 am

Detto altrimenti: il Boccaccio su sarebbe espresso così …

Giovanni Boccaccio

Se un persona afferma che è contro il TAV, non è un “no TAV”, è semplicemente una persona che ritiene che le priorità siano altre. Idem per gli F35: una persona che non li approva non è un antimilitarista. E la ristrutturazione del debito? Se una persona pensa che sia da prenderla in considerazione, non è necessariamente un “grillino”. Io sono quella persona.

 La ristrutturazione del debito, rescheduling, in inglese … dice …ma l’hanno fatta solo paesi “poveri” e noi … noblesse oblige … ma via, siamo realistici … ci servono soldi per rilanciare la ripresa e ogni risorsa viene invece assorbita dai seguenti “assorbitori di denaro pubblico”:
• servizio del debito pubblico
• evasione ed elusione fiscale
• privilegi di casta
• priorità non più tali (F35, TAV, etc.)
Rescheduling … innanzi tutto penserei alla trasformazione di parte del debito redimibile in debito irredimibile. Andate a ricercare i post che ho già scritto sull’argomento, impostando e cliccando sul termine “irredimibile”. Perché non se ne parla nemmeno?

E le Agenzie di Rating! Sparano giudizi che muovono le borse. Cui prodest? Cui bono? A chi giova? Che ci vuole a creare la ERA, European Rating Agency, con il compito di classificare le Agenzie di Rating USA? Cercate anche la ERA fra i miei post, dai … datemi questa soddisfazione …

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POST 891 – LORO PIANA, AZIENDA ITALIANA ALLA FRANCIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Luglio, 2013 @ 9:26 pm

Detto altrimenti: ci stiamo vendendo tutto …

Non faccio l’elenco delle aziende e dei marchi italiani in mano straniera: francesi, tedeschi, cinesi ci stanno comperando di tutto … Mi permetto solo di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: molti nostri industriali hanno portato i capitali all’estero (anni 60-70 e sgg) anziché pagare le tasse e reinvestire in Italia. Ora vendono le loro aziende. Ma se qualcuno le acquista, queste aziende, avrà ben visto un buon affare … ed allora, perché i buoni affari non li facciamo noi? Perché qui da noi il sistema politico e  finanziario-bancario è stato troppo impegnato a ricercare per se stesso denaro, potere e utile finanziario più che a integrare con una giusta politica, una giusta fiscalità ed una giusta finanza il sistema industriale.
La proprietà italiana della Loro Piana (ora solo al 20% nel capitale societario) dichiara: “L’azienda è e resta italiana. Sono solo cambiati gli azionisti”. Ma va? Resta italiana? Quando mai! Resta italiana quando viene inserita in un Gruppo Multinazionale estero? Ma dai che non è così, e tu so sai …
La globalizzazione della de-responsabilità. Chi è responsabile di questo stato di cose? Tutti e nessuno. Quindi nessuno. Ecco, io istituirei un nuovo organismo di controllo per l’accertamento delle responsabilità operative del legislatore e del governo. Dice … ma ci sono già gli elettori a sanzionare il cattivo governo? Ma no? Davvero? Non me ero accorto, visto il successo delle recenti “ridiscese in campo” …

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POST 890 – MUSICA A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Luglio, 2013 @ 6:20 pm

Detto altrimenti. l’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda e la locale Sezione del Conservatorio Bonporti di Trento … un concerto straordinario! Questa volta l’hanno fatta grossa!

Elizaveta con il Presidente Ruggero Polito

Ed io che me ero quasi dimenticato! Io, tesoriere dell’Associazione… ma si può? Certo che quest’anno abbiamo dovuto modificare più volte il calendario dei concerti, e l’ultimo aggiornamento mi era sfuggito al punto che mi ero scadenzato per il sabato successivo il concerto che invece eccezionalmente si è tenuto di martedì 9 luglio 2013, giornata insolita per i nostri appuntamenti musicali. Ma, di quale concerto si tratta? Direte giustamente voi …
Eccolo, un recital pianistico di Elizaveta Ivanova, 26 anni, nata a Mosca e residente ad Amburgo, la quale fra gli altri tanti successi della propria carriera (2011: vincitrice del concorso 10th Paino campus International Competition, Francia; 2012: primo premio nell’Elise Mayer Scholaship Competition, Hamburg), è stata recentemente vincitrice del concorso Pianistico Internazionale “Città di Verona”.

Giovane bella ragazza, ha eseguito magistralmente e “a memoria” (!) sonate, momenti e preludi Scarlatti, Rakhmaninov, Debussy e Prokofiev.
Come al solito non sono abbastanza “musicologo” per descrivere la bravura di Elizaveta. Posso solo dire che nell’ascoltarla a me è venuta più volte la pelle d’oca (vorrà pur dire qualcosa …) e che la musicista accompagnava con il movimento del corpo la musica che andava eseguendo, quasi una novella Carla Fracci della musica. Le sue braccia e le sue mani danzavano prima di andare a posarsi sulla tastiera, ora dolcemente, ora con l’impeto voluto dallo spartito. Come al solito, mi aspetto che un commento più “tecnico” sia scritto dal Presidente dell’Associazione, Ruggero Polito.

Elizaveta è stata oggi da noi accompagnata a fare un giro per l’Alto Garda e ne è rimasta entusiasta … chissà che non si riesca a riaverla con noi per un secondo concerto … già … perchè arrivati ad Arco, ci siamo fermati a prendere un caffè al Casinò … e lì, nella sala del bar, un pianoforte a coda … che fare?  Un accenno alle danze ungheresi di Brahms, e la gente ha cominciato ad affacciarsi, interrompendo ogni altra attività … in ascolto, rapita … che sia un segno premonitore?

BIOGRAPHY

Elizaveta Ivanova was born in Moscow on 28.11.1986. She started to learn to play the piano at the age of four at Yakov Flier Music School in Moscow with N. Dolenko. Graduated from Music School of the Academic Music College of Moscow State Tchaikovsky Conservatory (classes of A. Dzhangvaladze and O. Mechetina) and Academic Music College of Moscow Tchaikovsky Conservatory (class of O. Mechetina, Diploma with Honour). During the school and college periods Elizaveta became the laureate of children and youth competitions and festivals, such as: ‘Steinway’ International Piano Competition for Young Pianists (Berlin, Germany, 2002, special prize for the German romantic music); International T. Nikolayeva Competition for young pianists (Bryansk, Russia, 2002, 1st Prize;  scholarship holder of the Ministry of Culture of Russian Federation, of the Charity Foundation ‘Russian Performance Art’. In 2006 Elizaveta entered Moscow State Tchaikovsky Conservatory in the class of Professor, People’s Artist of Russia, Academician Sergey Dorensky and his assistants: Professors, Honoured Artists of Russia Pavel Nersessian and Andrey Pissarev and Honoured Artist of Russia Nikolay Lugansky. She finished her study as an under-graduate student in May 2011 (Diploma with Honour). Currently she works on her dissertation on C.P.E. Bach’s clavier compositions at Moscow Conservatory, simultaneously obtaining Master Degree at the Hochschule für Musik und Theater Hamburg (DE)  in the class of Prof. Evgeni Koroliov. Her extensive concert activity began in 2002, when she became a participant of programs and scholarship holder of the V. Spivakov International Charity Foundation. Elizaveta has been performing all over Russia and abroad (Austria, Australia, Belarus, Bulgaria, Canada, Germany, France, Italy, Ireland, Japan, Serbia, United Kingdom, Ukraine, Uzbekistan). She has participated in master-classes with E.Ax, S. Babayan, D. Bashkirov, A. Cohen, P. Donohoe, A. Ebi, G. Fergus-Tompson, N. Fisher, A. Golovine, R. Levin, O. Mustonen, D. Paperno, A. Sandler, T. Sarkissova, and Fou T’song. In 2011 Elizaveta won the 10th Piano Campus International Competition in France (1st Prize and two Special prizes). In 2012 Elizaveta had the honour to present annual Montblanc de la Culture Arts Patronage Award in a short movie with piano star Lang Lang. In 2012 she also won the First Prize in the Elise Mayer Scholarship Competition at the Hochschule für Musik und Theater Hamburg, as well as  the 1st Prize in the 1st Verona International Piano Competition, where she also received Special prize for the best interpretation of the L. van Beethoven’s Sonata. In 2013 she won the 2nd Prize and Special Prize “Blüthner Zentrum Wien“ in the 1st International Piano Competition „Blüthner ‘Golden Tone’ Award“ (Vienna, Austria). The pianist’s repertoire includes musical compositions since the baroque period until the 21th century. She is also a successful participant of chamber ensembles and harpsichord player. Elizaveta has performed on the stages of famous concert halls, such as: Great, Small and Rakhmaninov halls of Moscow Conservatory, Svetlanov and Chamber halls of Moscow International Performing Arts Centre, Great Hall of Ukrainian State Philharmonic Society in Kyiv, Chamber Music Hall of Berlin Philharmonic, George Weston Recital Hall of Toronto Centre for the Arts, Salle Cortot in Paris, Teatro Ristori in Verona, National Concert Hall in Dublin, and others.    www.elizavetaivanova.com

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POST 889 – PAPA FRANCESCO A LAMPEDUSA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2013 @ 3:22 pm

Detto altrimenti: non so proprio come dirlo, altrimenti

Mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori solo due sottolineature:

 1) mentre nel mondo integralisti religiosi uccidono chi appartiene ad altra religione, Papa Francesco è andato a Lampedusa in soccorso soprattutto di islamici. Si tratta di un gesto di enorme umanità e – mi sia consentito dirlo – anche di una portata “politica” assai rilevante: infatti si tratta di una mano tesa non solo a chi soffre a Lampedusa, ma anche a chi, nel mondo consente tutto ciò e a chi, nel mondo, sta trucidando chi appartiene ad altra religione. Sicuramente questi aspetti saranno colti nelle alte sfere degli ambienti destinatari del Suo messaggio.


 2) Papa Francesco, a differenza del suo predecessore in Sardegna, non ha voluto la presenza di politici …

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POST 888 РCORAGGIO, ITALIA, CHE CE LA PUOI FARE! (Post 888? In Cina il numero 8 ̬ onsiderato un potente portafortuna!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2013 @ 7:09 am

Detto altrimenti: basta copiare da chi fa meglio di noi … e – localmente – non buttare al macero le esperienze positive del più recente passato

Tale Francesco Petrarca, nel suo Canzoniere, così scriveva “qualche” anno fa:

Italia mia, benché ’l parlar sia indarno
a le piaghe mortali (l’attuale legge elettorale, n.d.r.)
che nel bel corpo tuo sí spesse veggio,
piacemi almen che ’ miei sospir’ sian quali
spera ’l Tevero et l’Arno,
e ’l Po, dove doglioso et grave or seggio.
…

Il Petrarca si lamentava delle “peregrine spade”, cioè degli eserciti stranieri che spadroneggiavano nel bel paese. Si lamentava, ma non perdeva la speranza, Spes, ultima dea. Oggi i maggiori danni non li stano facendo le “peregrine spade”, ma ce li stiamo facendo da noi stessi, innanzi tutti con l’attuale legge elettorale. La quale tuttavia non risolverebbe tutto, ove fosse modificata. Infatti da modificare sono anche i modelli di comportamento (che devono essere morali)  e il modello di sviluppo.

E dire che da Roma basterebbe guardare al nostro modello Trentino, che pur privo di difetti non è, ma tant’è rappresenta pur sempre un ottimo esempio cui tendere.

E noi Trentini potremmo guardare al modello bolzanino, quanto a incisività di molte decisioni (un piccolo esempio? A Bolzano è imminente l’adozione di una tessera unica per la sosta in tutta la provincia). E tutti insieme al modello austriaco, paese nel quale i permessi per costruire un capannone industriale ti vengono concessi o negati in una settimana. E dall’Austria alla Germania.

Roma … Letta ci sta provando, in parte ci sta riuscendo … certo che i condizionamenti cui è sottoposto non son pochi … che dire? Forza Letta! Coraggio, Italia!Pare che ora abbia il problema di recuperare qualche miliardo per IMU, IVA etc.. Io credo he queste priorità siano prevalenti risdpetto a F35 e TAV. Comunque a chi gli pone l’abolizione dell’IMU sulla prima casa come una “conditio sine qua non” per la prosecuzione dell’alleanza di governo, dica che indichino come “coprire” il buco di finanza che si viene a creare. No taxation without rapresentation? OK, ed anche  nessuno nuovo fabbisogno finanziario senza l’indicazione della sua copertura.

E qui da noi a Trento? Presto avremo le “amministrative” che poi qui da noi sono “politiche” data la nostra Autonomia Speciale. Ovviamente governerà chi avrà preso più voti, ma a monte mi auguro che non prevalga solo la logica dei numeri, quanto anche la logica delle persone. Mi spiego: molti elettori, pur non essendo “del PD” avrebbero probabilmente votato per Ale Pacher, se solo non si fosse ritirato dall’agone politico. E questo sia per la innegabile alta qualità della persona, sia per la continuità dello sviluppo che la sua presidenza avrebbe assicurato.  Ecco, io auspico che l’opportunità che la nostra piccola grande Provincia autonoma ci offre di conoscere personalmente le persone che si candidano alla presidenza della PAT, induca a votare “la persona” più che “il partito”.

La persona. Tutto comincia da lei, dalla persona “a capo” di un sistema. Con la sua storia, la sua esperienza, il suo esempio, la sua autorevolezza e solo da ultimo con la sua autorità, può canalizzare l’azione di alcuni collaboratori diretti e così via a cascata. Almeno, così accade nelle SpA. Ma la PAT non è una Spa, si obietta. Eh no, cari miei, oggi si comincia a capire che in una SpA l’obiettivo non può più essere l’utile economico, ma anche e soprattutto il conseguimento del benessere di chi ci lavora. E allora se la PAT non è una SpA, è la SpA che tende ad avvicinarsi alla natura di una PAT, cioè al modo di essere di una entità che si occupa e preoccupa del “bene comune”. Quindi il parallelo con la SpA lasciatemelo fare.

Se io fossi azionista di maggioranza di una SpA non avrei alcuna remora ad assumere un ottimo amministratore anche se non italiano, così come da elettore non avrei nessuna remora a votare per una persona che giudico “ottima” per la sua maturata pluriennale esperienza di governo, anche se appartenente ad un partito diverso dal mio. Se poi questa persona appartiene al partito che ho sempre votato, ancora meglio!

P.S.. La canzone all’italia dal Canzoniere del Petrarca è troppo bella: mi riservo di riportarvela integralmente e di commentarla avendo riguardo alle situazioni dei giorni nostri.

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POST 887 – LA SECONDA VITA DI UNA BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Luglio, 2013 @ 7:15 am

Detto altrimenti: non lasciatele andare in malora, conservatele con amore le bici “vecchie” …

L’ originale (anni ’80)

Anni ’80. Per me, classe ’44, era la prima volta in bici. Abitavo di fronte al parco di Monza, ne affittai una, poi ne comperai una da passeggio e poco dopo una da corsa. Un amico, esperto ed appassionato artigiano del pedale, Mario Camilotto, me ne fece una seconda da corsa, su misura. All’epoca la bici finì sulla copertina della rivista “La Bicicletta” (Anno II, n. 18 del giugno 1985). E’ di questa che vi voglio parlare.

Sulla copertina de “La Bicicletta (sulla forcella:  il marchio CM, Camilotto Mario)

Ci pedalai molto: 1)  Sestriere; 2) Monginevro – Izoard – Monginevro;  3) Monginevro -  Lautaret - Galibier – Telegraf – Moncenisio; 4) Passo del Mangehen; 5) Bondone; 6) il Pennes da Bolzano; etc.  … solo per citare le salite più famose. Quelle in grassetto scalate in successione nella stessa giornata, con l’amico Paolo P. di Trento. Ah … la jeunesse!

In versione terzo millennio

Poi, oltre 20 anni fa, la tradii: per una barca a vela a Riva del Garda. E lei restò in garage, impolverata e dimenticata. Anni 2010, vado in pensione. Il dottore mi dice che un po’ di bici mi avrebbe fatto bene. Detto fatto. Riprendo la mia vecchietta, ne curo un po’ il restyling, e via …  Al bicigrill la gente mi guarda. Capisco che il casco che indosso è antidiluviano. Idem i pedali con i puntapiedi in cuoio. E i cavetti dei freni che si alzano spavaldi sopra il manubrio …  Provvedo. Restano visibili le levette dei cambi sul piantone e comunque la forma della “carrozzeria”, cioè del telaio. Fa niente, io sono orgoglioso della mia vecchietta e dei meccanismi “Campagnolo” che oggi non s’usano più …

Anni ’80: la prima a sinistra, sul Manghen. Al centro, Lino Benassi. A destra, F. Rigoni

Il mio meccanico ciclista la ammira: non se ne fanno più, così, mi dice, ne sia orgoglioso. Infatti è scorrevolissima e assolutamente silenziosa, Solo .. il peso. 12 kg. Oggi le fanno di 6-7-8 kg … vabbè … pazienza, vuol dire che in discesa sarò più veloce. E poi … dimeticavo, la guarnitura: 52-42 e dietro 12-28. rapporti da duri … d’una volta! Oggi però io evito quelle salitone: non vorrei fare un regalo all’INPS!

Ecco, ve l’ho raccontata … la me morosa vecia! (P.S.: dove la tengo? In garage? Nememno per idea: in casa … in casa!)

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