1011 – – LA DIFESA DEL SUOLO E DELLA DIGNITA’ UMANA: DUE PRIORITA’ (…o no?)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Ottobre, 2013 @ 5:25 pm

Detto altrimenti: cosa vogliamo aspettare ancora?

Provincia di Salerno

L’autunno non è una novità: ritorna tutti gli anni. Le piogge, anche. Le bombe d’acqua, anche. Le inondazioni, anche. I danni e le vittime, anche. Ma allora non si tratta di emergenze …
In queste ore il centro sud del Paese è sotto forti temporali che hanno provocato esondazioni, danni molto rilevanti, vittime umane.
Mi chiedo: i 36 miliardi destinato all’acquisto (12), manutenzione ed utilizzo (24, secondo calcoli USA) dei cacciabombardieri F 35, non sarebbero molto meglio utilizzati in opere a difesa del suolo? Burro o cannoni? Difesa del suolo o aerei da guerra? E’ solo una questione di priorità …

… e poi … la Corte Europea per i diritti dell’Uomo ci condanna per le carceri disumane, a Lampedusa i migranti dormono all’addiaccio sotto la pioggia … ma quanto costa montare 100 tende da campo? Forse un centesimo del costo di un F 35. o un millesimo, se va bene … Questione di priorità si diceva, ed anche di “normale umanità“, di “civiltà europea” ma ancor più della cultura dell’antica Grecia e dell’antica Roma presso cui il profugo, l’esule, l’ospite era sacro. “Era” … appunto … Cercate su internet: 1) “Dormire a Lampedusa”, e compaiono belle villette e accoglienti residence; 2) “Migranti a Lampedusa”, e compaiono baraccopoli di cartone sotto la pioggia. Anche queste per dormire.

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POST 1010 – ACCADEMIA DELLE MUSE, TRENTO – INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2013-2014

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Ottobre, 2013 @ 10:42 am

Detto altrimenti … l’Accademia delle Muse è un circolo culturale privato fra amici di vecchia (e nuova) data al quale si accede solo per invito, ormai al suo sesto anno di vita. ne scrivo qui perchè un blog è anche un po’ una sorta di diario del blogger … ed inoltre ci tengo a dimostrare che this is Trento too, Trento è anche tutto ciò! E poi qui di seguito vi sono sì iniziative riservate ai soci, ma anche tante iniziative “aperte al pubblico” che è bene che siano divulgate. Be’, non siate impazienti, ora cominciamo …

Alla nostra riunione … “Sedie vuote”? Nessuna! Amici in piedi? Nessuno! Il che significa che eravamo in quarantatre nella bella casa della nostra Presidente, a godere del Gran Galà di inaugurazione del nostro Anno Accademico. Amici “vecchi” (si fa per dire, ovviamente!) e nuovi, un fiume di umanità in piena per una serata eccezionale. Infatti sono stati commemorati i 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi, con pianoforte (Cristina), soprano (Letizia) e voce recitante (Giovanna).

Giovanna ha letto (rectius, “recitato”!) le fasi della vita di Verdi: l’infanzia; gli studi; gli inizi della carriera; gli anni di “galera” musicale (così li definì lo stesso Maestro a causa del tanto lavoro); la trilogia popolare (Rigoletto, Trovatore, Traviata); gli anni dell’impegno politico e sociale; l’addio al teatro; la morte. La lettura è stata intervallata dalle arie delle varie opere magistralmente eseguite al pianoforte da Cristina e dal canto di Letizia. Alla fine, tutti insieme, abbiamo intonato il Coro del Nabucco:

Una parte del Coro … solo una parte …

Va’ pensiero sull’ali dorate
va’ ti posa sui clivi e sui colli
ove olezzano tepide e molli
l’aure dolci del suolo natal.
Del Giordano le rive saluta,
di Sionne le torri atterrate.
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza si cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati
perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
ci favella del tempo che fu!
Oh simile di Solima ai fati
traggi un suono di crudo lamento.
Oh l’ispiri Signore un concento
che ne infonda al patir
al patire virtù.
Che ne infonda al patir
al patire virtù.
Al patire virtù.

Perché la citazione e perché il grassetto? Perchè mentre scrivevo mi veniva in mente l’attuale situazione dell’Italia … dell’ Italia mia, alla quale benchè ‘l parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spese veggio (firmato Francesco Petrarca) …: e cioè … che l’attuale patire faccia risorgere la nostra virtù (e soprattutto quella dei nostri politici!). E per finire? Per finire, … standing ovation! L’intermezzo enogastronomico è stato all’altezza della situazione. A seguire, l’angolo delle segnalazioni dei soci, per manifestazioni aperte a tutti:

E’ stato segnalato il libro su Mozart di Fulvio Zanoni: ne trovate gli estremi qui nel blog alla fine del post n. 1002 del 6 ottobre scorso.
Mercoledì 16 ottobre 2013, ore 17,30, Sala degli Affreschi al primo piano della Biblioteca Comunale di Trento, Via Roma, 55, l’Accademico Alfonso Masi intratterrà con il suo Recital per gattofili “Io gatto” (cioè “io” gatto, non “lo” gatto!).
Giovedì 17 ottobre 2013, ore 20,30, Casa della Cultura, Merano: l’Accademico Umberto Sancarlo tiene l’ultima conferenza del ciclo filosofie orientali, sul tema: “Scuole filosofiche classiche dell’India”.
Lunedì, 21 ottobre 2013, ore 20,30, presso il Muse, Trento: l’Accademica violoncellista Barbara Bertoldi segnala che il proprio Ensemble degli Affetti, insieme all’Ensemble Cordia, eseguirà il concerto “IN SUONO VERITAS” su musiche di Corelli-Platti (a cura dell’Associazione Lucilla May, infolucillamay@gmail.com).
Giovedì 24 ottobre 2013, ore 17,30, citata Sala degli Affreschi, concerto di brani musicali per fagotto (Accademica Letizia Grassi) e chitarra classica (Accademico Carlo Fierens).
Sabato 16 novembre 2013, ore 08,45, ritrovo con le auto al Parcheggio di Via Monte Baldo a Trento. Si compattano gli equipaggi su poche auto e si va al Mart di Rovereto, ove l’Accademico Umberto Sancarlo condurrà la comitiva “attraverso” la mostra delle opere di Antonello da Messina.

Programma di attività dell’Anno Accademico 2013-2014 (strettamente riservato ai Soci Accademici)

Lunedì 7 ottobre 2013, omaggio a Giuseppe Verdi – Programmazione dell’Anno accademico
Lunedì 4 novembre 2013 – Alfonso Masi/Cristina, Schubert, “Viandante d’inverno” – Mirna Moretti, il suo Blog www.trentoblog.it/mirnamoretti e Mirna, giudice al “Campiello”
Lunedì, 2 dicembre 2013, Flora Vedovelli, Concerto per arpa – Angela Passadori, pianoforte: accordatura e restauro
Lunedì 13 gennaio 2014, due giovani flauti traversi in concerto – Umberto Sancarlo, il mito della Gioconda
Lunedì 3 febbraio 2014, Maria Teresa & C., Il carnevale nel teatro – Mexican- Brasilian Quintet: le più belle canzoni
Lunedì 3 marzo 2014, Letizia Grassi/Cristina, pianoforte/fagotto: Mozart, Concerto K191 – Riccardo e il suo Blog www.trentoblog.it/riccardolucatti
Lunedì 7 aprile 2014, Letizia Grassi/Carlo Fierens, concerto per chitarra e fagotto – Marisa Postal, intervento sulla Trento “minore” – Luigi Sardi, presentazione del suo libro “I giorni della Portela”
Lunedì 5 maggio 2014, Ruggero Polito al violino: Rode, concerto per violino e orchestra n° 7 – Luca Pedron, Mozart e il vino – Enrico Fuochi, sue fotografie
Lunedì 9 giugno 2014, le due Cristine in Recital: “Le quattro Stagioni” in poesia/musica/pittura.

Ecco, è tutto. Per ora … s’intende!

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POST 1009 – MIGRANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2013 @ 1:27 pm

Detto altrimenti: occorre un riesame completo della materia

Premessa: il “mestiere” del blogger non è facile. Infatti  il blogger non è e non ha inviati speciali: raccoglie notizie dai media, le raffronta, ci riflette sopra, fa i collegamenti e soprattutto, le vive in un open space, uno spazio aperto, il suo blog, appunto. Ciò premesso, possiamo iniziare.

Migranti per ragioni economiche distinti dai migranti in fuga dalle guerre? Ma esiste una terza categoria: migranti disperati che fuggono da tirannie “pacificate”, cioè da paesi oppressi da un tiranno nei quali non esiste una guerra incorso, perché il tiranno l’ha già vinta, la sua …

Le nostre leggi, Martelli, Turco-Napolitano, Bossi-Fini: occorre riprendere in mano la materia, tenendo conto che ormai i flussi sono soprattutto (ma non solo!) in fuga da guerre e che quindi secondo il diritto internazionale, europeo ed italiano hanno diritto di chiedere e ottenere asilo quali “rifugiati”.

Dice … il tutto costa. Ok, ma costano anche le decine di migliaia di processi inutili che intentiamo ai cosiddetti clandestini. E poi la vita e la dignità umana non ha prezzo: piuttosto non mi compero gli F 35, ma aiuto chi è nella disperazione più profonda.

Taluno afferma: la denuncia dei clandestini è un atto dovuto. A costui replico: ma non hai niente di meglio da fare? Infatti vi sono – prima – ben altri atti dovuti, quali il perseguire penalmente tutti i casi di mal governo denunziati pubblicamente – ad esempio – da Report e dalle trasmissioni simili.

Altri dice: non accogliere i migranti, lasciarli naufragare è un atto indegno di un paese civile. Io dico: è un atto indegno.

Io dico: la Bossi-Fini (comunque da rivedere!) esclude che aiutare il naufrago sia un reato. E poi, il diritto marittimo internazionale impone il soccorso in mare.

Dice … ma tu parli, scrivi … ma personalmente, cosa fai? Io dico: da pensionato (assolutamente non “d’oro”!) continuo a pagare regolarmente le tasse al mio Stato. E cerco di diffondere le mie idee, non certo per imporle, ma per cercare di farle discutere.

Ed ecco i diversi gradi di affrontare il problema, in ordine di respingimento decrescente e di accoglimento crescente:

1) Blocchiamoli nei loro porti di partenza.
2) Utilizziamo l’esercito e spariamo loro addosso.
3) Lasciamoli naufragare in pace.
4) Facciamoli sbarcare e poi riconsegnamoli alle autorità dei porti di partenza.
5) Accogliamoli in campi di quasi-concentramento, poi si vedrà.
6) Organizziamo in Italia campi di raccolta degni di esseri umani per distinguere i casi di accoglimento da quelli economici o del malaffare.
7) Organizziamo nei paesi dei porti di partenza (Egitto, Libia) campi di raccolta degni di esseri umani) per distinguere i casi di accoglimento da quelli economici o del malaffare.
8) Rinegoziamo con i Paesi di origine le precondizioni a che non si creino per queste popolazioni le condizioni di una migrazione forzata.

Dice … si, ma nel frattempo? Nel frattempo l’Europa garantisca subito il monitoraggio del mare e un accoglimento umano per queste Persone.

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POST 1008 – LA MUSICA NON E’ SOLO MUSICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2013 @ 12:38 pm

Detto altrimenti. quando si dice che la Musica unisce i popoli …

Trentino, Terra (anche) di musica. La musica dei boschi, come quella tradotta in note da Richard Strauss nella sua Alpensinfonie; quella delle vette dolomitiche e quella di tanti Magic Moments, magici momenti musicali, siano essi dell’Orchestra Regionale Haydn; della Camerata Musicale di Arco del Maestro Giorgio Ulivieri; del Quartetto degli Affetti di Trento (Barbara Bettoldi);  dei Concerti comunali della Domenica (Trento); della Associazione Giardino delle Arti di Trento (Maria Letizia Grosselli e Stefania Neonato); della musica di “SonoraMente di Edoardo Bruni; dei concerti all’interno dei vari circoli privati, quali, ad esempio, l’Accademia delle Muse di Trento (Presidente Cristina Endrizzi Garbini) o l’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda (Presidente Ruggero Polito).

Non me ne vogliano gli organizzatori delle tante altre meritevolissime iniziative: infatti mi sono limitato a citare quelle che conosco direttamente e/o vivo attivamente in prima persona.

Fatte queste premesse, vengo al dunque. Recentemente ho avuto modo di conoscere e frequentare due musicisti, per tre giorni ognuno, prima, durante e dopo il loro concerto: la pianista russa Elizaveta Ivanova, 26 anni, vincitrice del concorso pianistico internazionale di Verona;  il violoncellista albanese, Bledar Zajmi, 40 anni, primo Violoncello Solo dell’Orchestra del Teatro Nazionale di Praga; la bravissima pianista ceca Dora Novak-Wilmington. Tre vite, tre storie, culture reciprocamente arricchentesi, e, per me, letteralmente tre mondi che si schiudono.

Ecco, il “comunicare” il communiter agere, l’agire ed il sentire “in comune” è un bene: il bene comune, appunto. Anche in questo senso, quindi, la Musica unisce: fa incontrare persone diverse con le quali tre giorni di incontri valgono trent’anni di reciproca conoscenza, tanto è la disponibilità di ognuno di aprirsi all’altro, di capire l’altro, di apprezzare l’altro, di condividere l’altro. Ben altra cosa, quindi dell’ “homo homini lupus!”. Evviva la Musica, quindi!

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POST 1007 – IN BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2013 @ 8:31 am

 

Detto altrimenti:

Con dinero no puedes comprar la felicidad … pero si puedes comprar una bicicleta para vivir una excelente experiencia

La mia vecchietta, come appariva sulle pagine delle riviste specializzate, all’ “epoca” (31 anni fa!)

Ieri pioveva. In Trentino e in Lombardia, e mi sono visto alla TV la fine del Giro ciclistico della Lombardia. Uao …! Tutte strade che avevo pedalato! La salita-discesa di Onno, il Monte San Primo, il Muro di Sormano (una pendenza da “distacco dei tendini”!), il Ghisallo con la sua Chiesetta, la sua Madonna, la sua campana … Sono ringiovanito! Solo che io le percorrevo ad una velocità “un poco” inferiore di quella dei campioni di ieri … Comunque mi ha procurato una certa emozione seguirne la gara, metro per metro curva dopo curva, strade che conosco a memoria per averle percorse in bici decine di volte quando abitavo a Monza e padalavo da Monza in su, verso nord. Il Ghisallo? Ecco la mia piccola poesiola “ a pedali”:

BICI, PERCHE’?

Perché
in una chiesetta al Ghisallo
riposa sospesa
antica reliquia a pedali.

Perché
insieme a lei
tu scali la vetta
compagno soltanto a te stesso.

Perché
ti ha insegnato
ad alzare più spesso lo sguardo
a scrutare che cielo farà.

Perché
sempre incontri qualcuno
che non ha timore
di aprire la sua vita al vicino.

Perché
con il vento dei sogni
giocando
ritorni un poco bambino.

Perché
restituisce
ad un uomo affannato
profumi di suoni e colori.

Perché
in salita
ricorda ad ognuno
che volendo e insistendo si può.

E poi, … perché no?

Bicintrentino quest’anno. Di tre stagioni “pedalabili” (ovviamente è escluso l’inverno) di fatto è stata usufruibile una sola, l’estate. Infatti le altte due sono state fredde e piovose e ne ha  risentito il chilometraggio complessivo, a stento arrivato a 3.000 km contro i 3.700 dell’anno precedente. Pazienza. Mi rifarò con gli sci, fra un paio di mesi.

 

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POST 1006 – “LE PAROLE SONO PIETRE” …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2013 @ 7:59 am

Detto altrimenti: “… firmato Don Lorenzo Milani” Don Milani … chi era costui? Molti lo conoscono. Altri no, ma possono facilmente informarsi sulla Persona se non altro “navigando” con lo stesso computer con il quale stanno leggendo questo mio articolo.

Premetto. Se faccio un’affermazione ed essa rientra “anche” nel programma o nei proclami di un partito o di un movimento, vi prego, NON attribuitemi quell’etichetta, grazie. Ma veniamo alle parole, anzi, alle Parole.

Onorevoli. Concorso a premi. Fra coloro che mi sapranno spiegare perché i parlamentari sono chiamati “onorevoli”, sarà estratta l’assegnazione di uno spazio su questo blog per postare (pubblicare, è più bello!) un loro proprio post (articolo, è più bello).

Emmanuel Levinas

Migranti. La Presidente della Camera Boldrini ha affermato che occorre rivedere gli accordi fra l’UE e i paesi nei quali si origina la spinta migratoria. Condivido anzi. Anzi, occorre che la revisione degli accordi coinvolga anche gli USA, anzi. Anzi occorre che noi Europei si costituiscano gli USE, United States of Europe (chissà come gli rode ai Francesi che io stia usando l’inglese!) e che insieme agli USA si rivedano tali accordi con i paesi terzi, imponendo inoltre che le multinazionali possano approvvigionarsi solo da enti, stati, società certificate secondo gli standard USA-USE. Se non faremo così, le nostre parole “solidarietà”, “indignazione”, “revisione della legge Bossi-Fini” etc. rimarranno sempre e solo parole (la minuscola non è per caso), le quali sono pur sempre Pietre … anzi, Macigni scagliati sul Volto della gente, sul Volto che ci guardava, ci interrogava, ci chiedeva aiuto, sul Volto che come ci insegna il filosofo lituano naturalizzato francese Emmanuel Levinas, si aspettava (ben altra, n.d.r.) risposta da noi.

Diritti acquisiti. Taluno ha recentemente affermato: i cosiddetti diritti acquisiti vanno cancellati ove si scoprisse che in realtà sono benefici acquisiti. Ecco, le Parole sono pietre. o quanto meno, se non si vuole eliminarli, almeno li si chiami con il loro nome: privilegi … appunto! Pare che ove si contenessero tutte le pensioni entro i 3.500 euro mensili, si risparmierebbero ben 6 miliardi di euro l’anno, da destinare a chi non ha nè stipendio nè pensione.

In Senato, Cicerone contro Catilina, senatore, isolato …

Quo usque tandem … Fino a quando, insomma, continueremo a crogiolarsi nell’illusione che tutto possa restare come prima; che i “vasi del mondo” non siano comunicanti; che alcuni di essi possano continuare a riempirsi sino al colmo ed altri debbano continuare a restare semivuoti? Se non riusciamo ad aprire gli occhi agli eventi, alla forza inarrestabile ed alla verità emergente delle cose e degli avvenimenti, almeno facciamolo per nostra utilità: infatti – egoisticamente parlando – è meglio correggere e gestire la nostra attuale rotta di collisione con una realtà ineluttabile piuttosto che insistere in questa direzione ed essere poi scagliati  sugli scogli dalla tempesta.

Naufragi. Della Concordia; di Lampedusa; del capitalismo purissimo made in USA; del comunismo made ovunque; della sopraffazione dei poveri. Per il naufragio del  sistema di crescita cinese occorrerà attendere ancora qualche anno, quando avranno finito di costituire le 10 città da 100 milioni di abitanti ognuna, perché “la gente concentrata in centri urbani consuma di più” (sic!). Io parlo, parlo … anzi scrivo, scrivo … ma una piccola esperienza personale l’ho visssuta anch’io: ero a Teheran a lavorare, ai tempi dello Scià, al tempo in cui dai villaggi lontani il governo richiamava nella capitale masse di lavoratori per farle lavorare come muratori nel fortissimo sviluppo edilizio. La notte questi moderni schiavi dormivano su semplici cartoni adagiati sul fondo del loro scavo, ed uno di loro a turno faceva la guardia per evitare che i passanti che uscivano dai ricchissimi hotel giocassero a svegliare i suoi compagni con il lancio di pietruzze! Sono state anche queste piccole/grandi scintille ad innescare l’incendio della rivolta.

Teheran? F 35! L’aviazione militare dello Scià era made in USA, i quali però si erano mantenuti l’esclusiva della fornitura (o meno!!) delle parti di ricambio di detti velivoli. E per quanto riguarda i (purtroppo presto nostri) cacciabombardieri F35, come è regolata la materia?

Presidente Letta: vincere, democraticamente, va bene. Ma su chi  si ritira, non infierire. Se una piazza è in rivolta, le Forze dell’Ordine lasciano sempre aperto un corridoio di sfogo, di ritirata: infatti chi si vede ciorcondato, chi ha il coltello alla gola, è “disperato” e diventa ancor più pericoloso.

Dai, per ora basta. Ci risentiamo più tardi.

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POST 1005 – DURA LEX SED LEX? La legge è rigorosa, severa? E’ pur sempre una legge e va rispettata.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2013 @ 7:52 pm

Detto altrimenti: … fino ad un certo punto, però.

Il Sindaco di Firenze … no, cosa avete capito? Non quello di adesso, no, uno prima … molto prima di lui … tale Giorgio La Pira stava assegnando le case popolari secondo criteri di palese equità. I suoi gli dissero che la legge prevedeva altri criteri. La Pira rispose. “Io assegno le case, voi andate a cambiare la legge”. E continuò nella sua opera.

Lampedusa. Gli scampati alla strage di oltre 300 innocenti sarebbero inquisiti per il reato di immigrazione clandestina!? Dice …  è un atto dovuto, la legge lo prevede. Ma non è così! Infatti la Bossi-Fini esclude la punibilità per  chi sta aiutando un naufrago! E allora, in attesa di “migliorare comunque” questa legge, nel frattempo operiamo come se fosse già cambiata. Lo dobbiamo fare, fra l’altro non è punibile chi ha agito per difendere se stesso o i propri familiari da un pericolo immediato, concreto etc., etc. etc…. e il soccorso in mare è un atto dovuto: questo si!

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POST 1004 – COMINCIAMO DAI PICCOLI GESTI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2013 @ 5:09 pm

Detto altrimenti: un po’ più di attenzione agli altri non farebbe male

Lo so cari Amici Lettori, sto per intrattenervi su un aspetto (solo apparentemente) banale, ma che volete … non ce la faccio proprio a stare zitto. E poi, oggi, con questi telefonini che fotografano tutto sempre in tasca … se almeno uno fosse costretto a portarsi appresso una ingombrante macchina fotografica, almeno in tanti casi ve la cavereste. E invece no … la mano in tasca, “esco” il telefono, scatto, ed eccomi a voi.
Stalli blu di sosta. Stallo di testa, cioè il primo. Davanti, spazio libero. Un’auto lo occupa, senza che il suo autista si preoccupi di utilizzare ragionevolmente lo spazio a sua disposizione sul davanti, che resta letteralmente sprecato, andando quindi a sacrificare il secondo stallo, nel quale poi mi sono sistemato io con una lunga, faticosa e millimetrica manovra.
Attenzione agli altri? Quando mai!?
Ah sì? Ed io ti fotografo!

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POST 1003 – “CONFESSIONI DI UN (POLITICO QUASI) OTTUAGENARIO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2013 @ 2:11 pm

Detto altrimenti: … copiando Ippolito Nievo e Giuseppe Ungaretti

 

“Si sta, come d’autunno sugli alberi le foglie”

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POST 1002 – MUSICA, MUSICA … A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2013 @ 1:09 pm

Detto altrimenti: non di sola politica economica vive l’uomo 

Il Presidente Polito presenta i musicisti ed il programma

Se cinquant’anni vi sembran pochi …. Da oltre 50 anni Ruggero Polito è Presidente e Animatore dell’Associazione degli Amici della Musica di Riva del Garda. Io gli faccio solo da tesoriere. Un bilancio annuale assai contenuto, 100 tesserati, il Comune, gli sponsor privati, i biglietti venduti, circa 10 concerti a stagione organizzati. Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto, musicofilo, musicologo, violinista, pianista, fino allo scorso anno studente del nono anno di Conservatorio alla tenera età di quattro volte vent’anni!

Autore, Musica, Strumento, Musicista: una cosa sola!

Per il concerto di ieri, tenutosi come al solito presso l’Auditorium del Conservatorio Bonporti di Riva del Garda grazie alla disponibilità del suo Direttore Professor Franco Ballardini, il Presidente Polito ha invitato la pianista Dora Novak e il violoncellista Bledar Zajmi, appositamente giunti – rispettivamente – da Monaco di Baviera e da Praga. Qualche post fa vi ho scritto dei due Musicisti. Ieri pomeriggio hanno eseguito brani del padre di Dora, Jan Novak (Rotundelli, Allegro moderato, Allegro molto, Lento, Allegro), di Antonin Dvorak (“La tranquillità del bosco” op. 68 nr.5); di Bohuslav Martinu (Variazioni su tema slovacco) e di Johannes Brahms (Sonata in mi min. op. 38, Allegro ma non troppo, Allegretto quasi minuetto, Allegro).

L’entusiastico, giovanile apprezzamento …

I bis? “Il cigno” da “Il Carnevale degli animali” di Saint Saens e il Rondò di Boccherini! Applausi a “scroscio!”… da parte di un uditorio non certo improvvisato, bensì arricchito dalla presenza di illustri professori del Conservatorio, musicisti, musicologi di vecchia data e consolidato gusto musicale!

Ma non solo Musica in comune, ma anche vita. Vita … già, perché questa volta gli “Amici della Musica” hanno accolto ed ospitato nelle loro case i due artisti. L’idea è sorta da quanto fa da anni l’Associazione Amici del Premio Busoni a Bolzano, e cioè organizzarsi ed offrire ospitalità ai musicisti che concorrono al premio. E così abbiamo “vissuto” insieme ai due concertisti, abbiamo assistito alle prove, abbiamo pranzato insieme. li abbiamo accolti come si accoglie un ospite molto gradito.

Amici di famiglia di vecchia data

La pianista Dora? impeccabile! Il violoncellista Bledar? Che dire … ha condotto il suo strumento al ruolo di primo attore, ne ha “estratto” incredibili virtuosismi, lo ha fatto “prevalere sulla scena” addirittura su un pianoforte (sia ben chiaro: il confronto è fra due strumenti, non fra due Musicisti, entrambi al massimo livello!).  Entrambi infatti ci hanno fatto comprendere cosa sia l’ “eccellenza” nell’esecuzione, che poi pareva addirittura una riscrittura dei brani interpretati. Infatti, se da umile blogger aspirante scrittore/giornalista qual io sono credo di potervi dire che un testo non nasce quando è scritto bensì quando è letto, altrettanto mi permetto di affermare che un brano musicale nasce non quando è composto, bensì solo successivamente e per ben due volte: una prima volta quando è eseguito ed un seconda quando è ascoltato.

Lascio alla penna del Presidente Polito il commento musicale del concerto. Io mi limito a registrare l’emozione, la partecipazione, la commozione che i due Musicisti hanno saputo suscitare negli ascoltatori. La loro capacità di comunicare spontaneamente Musica è stata pari alla loro comunicativa umana: forse per questo hanno conquistato tutti i presenti e chi – come chi sta scrivendo – ha avuto la fortuna di frequentarli anche prima e dopo il concerto, in tre giornate di “comunione Musica, di sentimenti, di simpatia e di vita”.

Bibetque bibatque quicumque phalernum, sua cura citiusque solvetur … cadetque!

Fra il pubblico due giovani albanesi – Bledar è albanese – che abitano a Pergine e che due mesi fa hanno assistito ad un suoi concerto Macedonia! Saputo del concerto rivano, costoro sono scesi nella Busa del Garda per assistervi, il che ha emozionato non poco noi tutti, ma ovviamente soprattutto lo stesso Bledar, anche perché il più giovane dei due studia a Trento l’ultimo anno di clarinetto …! Una calda e gratificante cena sociale alla carne salada presso la Trattoria Piè di Castello, nel Borgo Medievale di Cologna, (Tenno, Trento) ha concluso il dopo teatro, condita dallo scambio della reciproca promessa di una replica, alla prima occasione.

Fulvio Zanoni con la Segretaria dell’Associazione, Signora Maria Rita Tamburini

P.S.: nel corso della cena un nostro amico, il Professor Fulvio Zanoni, musicista e scrittore,  ha presentato il suo ultimo libro: “Mozart ai confini d’Italia”, (Ed. La Grafica, Mori- Associazione Mozart Italia, 2012)facendone omaggio di copia con dedica ai Musicisti protagonisti della giornata. Si tratta di una rivisitazione particolarmente accurata delle fonti settecentesche, la quale ha consentito all’Autore di ricostruire tuti i movimenti e gli incontri di Leopold e Wolfgamg Amadeus Mozart durante la loro permanenza a Rovereto (TN) dal 24 al 27 dicembre 1769 e, nei quattro anni succesivi, ad Ala e a Trento. Il cuore antico di Rovereto, la Città della Quercia, non è quasi cambiato da quei tempi: le strade che i due Mozart percorsro, le chiese che varcarono, i palazzi che li ospitarono sono – almeno esteriormente – quasi intatti. Il libro fornisce moltissimi dati inediti e suggestivi di una piccola città che respira modernità e memoria. Zanoni ha inoltre scritto “Hortus musicus” raccolta di brani pianistici su poesie di Nora Gianmoena (1998); “Stupidi tutti, alcuni di più” (ipromanzo, 2011); “Everness, mulier malum necessarium” (saggio poetico, 2012).

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