CARI CITTADINI M5STELLE VI SCRIVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Marzo, 2013 @ 12:39 pm

Detto altrimenti: scrivo a voi Elettori M5S, a Voi eletti M5S, non più a Grillo

Io non ho votato M5S, ma sono uno di Voi, un Cittadino. E questa è la mia “svolta.  Infatti mi sono accorto nel tranello nel quale ero caduto e che mi aveva portato ascrivere lettere aperte a Grillo e non a Voi. E invece Voi siete la gente, il popolo, la volontà popolare, Voi, non chi pretende di incanalarvi, di incanalarci, tutti, nel suo filone mentale.

E mi rivolgo a Voi perché mi sono chiesto: non è che poi succede come con le SpA “scatole cinesi”? Cioè io posseggo il 51% di una prima spa che possiede il 51% di una seconda e così via ed alla fine sull’ultima SpA io comando pur detenendone una percentuale minima di azioni? Traduco: quale continuità esiste fra il pensiero degli Elettori, il pensiero degli Eletti e la volontà di due sole persone, GC (Grillo-Casaleggio)?

Voi tutti avete un merito: avete dato una scossa al sistema. Anche il Papa ne ha dato una al suo. E ora occorre governare. Sia l’Italia che la Chiesa.

..."Nave sanza nocchiero in gran tempesta ..."

 

Voi che avete votato Grasso, avete un merito ulteriore: avere cercate di far entrare un po’ di democrazia reale dentro il Vostro Movimento. Voi che avete votato Grasso, restate in Parlamento, continuate ad agire secondo coscienza, difendete la Vostra dignità di persone che “pensano, ragionano e quindi sono, esistono”: “cogito ergo sum”, diceva Cartesio, cioè “io esisto se penso, se ragiono, in quanto ragiono”. L’obbedienza non è sempre un valore. Restate al vostro posto, contribuite alla creazione del governo del veliero Italia, oggi “nave sanza nocchiero in gran tempesta”. Le vele sono ancora serrate, bisogna scioglierle al vento del buon governo e della democrazia e scioglierle in fretta: le onde ci stanno spingendo sugli scogli …… Voi siete a bordo, fate parte dell’equipaggio: non potete estraniarvi dalle manovre (che volete, io risiedo a Trento ma sono nato a Genova e sono un velista sul Garda)

 

 

Democrazia reale, vi domandate? Certo, mi spiego con un esempio. Un referendum per l’uscita dell’Italia dall’euro costituirebbe un aumento della democrazia formale dei cittadini ma una diminuzione della loro democrazia reale, nel senso che la stragrande maggioranza di noi voterebbe senza conoscere le reali (gravissime, negative) conseguenze della decisione voluta da chi ha promosso il referendum. Cioè voteremmo al buio, condotti per mano a votare. Il che non è certo democratico.

E durante un lungo “non governo” cosa succederebbe? Che lo spread salirebbe a 500, che tutti noi saremmo tartassati da ulteriori tasse, che la strage degli innocenti (lavoratori, aspiranti tali, esodati, imprese) si aggraverebbe. Ed alla fine, anche se i due GC vincessero, sarebbero eredi di una rovina. Ma loro, nel frattempo, sarebbero diventati più ricchi o più poveri? Esiste un blog che ha iniziato a fare i conti in tasca ai due, al rendimento della pubblicità raccolta sui loro blog  (della serie: a pensar male …)

L’epurazione dei post contrari al regime? Mi ricorda la censura fascista della stampa.

Un ultimo (limitatamente a questo post, s’intende!) dubbio: pechè nessuno o pochi requisiti sono stati richiesti per  essere eletti al parlamento (molti di voi sono stati eletti con 100 preferenze)  e invece molti requisiti  sono stati richiesti per diventare portaborse? Provate voi a darmi/darvi una risposta.

P.S.: NEL FRATTEMPO GRILLO-CASALEGGIO HANNO MESSO SOTTO TUTELA I DUE CAPIGRUPPO A CAMERA E SENATO, SUBORDINANDOLI A DUE NON PARLAMENTARI PER QUANTO CONCERNE LA COMUNICAZIONE DI … CIO’ CUI NON HANNO ASSISTITO!

Comments Closed

POLITICA TRENTO – ROMA (SECONDA PUNTATA): CERVELLO O MUSCOLI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Marzo, 2013 @ 8:46 am

Detto altrimenti: i politici di mestiere affermano: “tutto è possibile in politica”; “mai dire mai”; “la politica è evoluzione”; “la politica è capire le diverse situazioni, capire i tempi”, adeguarsi alle necessità”; la politica è concretezza”; etc.”. Quando “loro”, i politici, seguono questi principi, sono “ottimi politici”. Se invece sei tu, un non politico, a fare riflessioni autonome, parzialmente diverse dalla linea guida del capo o del partito, sei “un traditore”.

E invece, saliamo in piedi su una scrivania … guardiamo la realtà da un diverso angolo visuale, da un diverso punto di vista …

Elezioni. Da Trento avevo auspicato che il “nostro” Dellai fosse eletto alla presidenza della Camera. Così non è stato: Dellai proposto dal PD e non accettato da Monti? Che dire, Mario Monti, che dire? Forse … “Addio  Monti …?

Tuttavia gli auspici ante elezione sono ormai “sunk fund”, soldi affondati, acqua passata diciamo noi: ora dobbiamo guardare al presente e al futuro. E circa il presente (appena trascorso) mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature:

1) La scelta di Bersani sui due candidati (Boldrini-Grasso) è stata vincente. Bravo Bersani. E Renzi, direte voi? E’ sempre una grande risorsa, dico io …

Addio monti sorgenti dall'acque ....(era una notte di luna piena)

 

2) La decisione della Civica Monti di votare scheda bianca al Senato mi ha fortemente deluso, mi è parsa una ripicca da vecchia politica, un “lusso strumentale” che nessuno deve potersi permettere nella attuale fase di profonda crisi nella quale versa il Paese. Avrei preferito un “cogito ergo sum” e non un “ti faccio vedere io ergo sum”. “Mai con SEL? Ma Papa Francesco dice: “Misericordia per tutti, apertura verso tutti, rispetto di tutti”. E allora, come la mettiamo?

 

 

 

 

3) Non tutti i grillini sono (come) Grillo (per fortuna!). Dopo una discussione “animata” i grillini avevano deciso: decidiamo collegialmente. E avevano deciso per la libertà di voto. Ma chi ha votato liberamente è stato chiamato T RADITORE ed invitato a dimettersi! Grillo si infuria, e la sua “ira funesta” , l’ira del (preteso nuovo) Grillo Urlante mi è apparso come un messaggio dai muscoli al cervello,  dai muscoli alla democrazia,  e non viceversa, un “grido, minaccio ergo sum”.
4) Laura Boldrini. Discorso applauditissimo da quasi tutti. Quei “quasi” sono in grado di contestarle punto per punto, in modo specifico, e non con le consuete affermazioni generiche, generaliste, indefinite e indefinibili indeterminate disapprovazioni?
5) Chi gareggia in uno slalom sciistico, in frazioni di secondo deve continuamente modificare i messaggi che il cervello invia ai muscoli. Anche in uno slalom politico occorre che sia il cervello ad inviare i messaggi ai muscoli, messaggi adeguati ogni frazione di secondo, e non i muscoli ad inviare al cervello sempre lo stesso vecchio, superato messaggio (politico).
6) S’io fossi foco … scriveva Cecco Angiolieri … ed io, s’io fossi Bersani, all’interno degli “8 punti” inserirei molti interventi in favore della Sicilia: importanti, concreti, immediati, visibili … perchè farei questo? Ma dai, che lo capirebbe anche un bambino …

Concludo: il Paese non può più aspettare. The rest are details, diceva Einstein … il resto sono dettagli!

Al momento di andare in stampa … Dictator Grillo ìmperat: “D’ora innanzi il voto segreto deve essere palese e chi non mi ubbidisce, dia le dimissioni!” Come commentare se non con un  “uno stato nello stato alla conquista dello stato: ma chi è stato ad inventare tutto questo?    Be … nito Grillo?

Fine del post

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.

Manifestazione inaudita, afferma il Presidente Napolitano, come “inaudito” è il saluto militare “alla visiera” che un poliziotto – ben visibile alla TV – ha riservato  a chi stava violando l’ingresso riservato ai magistrati e non si sottoponeva al controllo del metal detector. Loro … loro che ora affermano che “il clima di Milano non è adatto ad un sereno processo” dopo che loro stessi lo hanno inquinato con la citata “marcia su … sul Tribunale di Milano”!

Comments Closed

EDIZIONE STRAORDINARIA: POLITICA TRENTO – ROMA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2013 @ 8:35 pm

Detto altrimenti: aggiornamento alla sera prima … prima delle nomine dei presidenti di camera e senato.

Fino ad ora un’utopia (bisogna sempre averne una, no?) era che la  new entry 5 Stars non bloccasse la nascita del governo. In tal senso si auspicava che le 5 Stars accettassero l’invito di Bersani a sostenere la fiducia al governo.

Vista la loro assolutissima indisponibilità, io mai e poi mai mi sentirei di approvare l’idea di chi vorrebbe dare unilateralmente a loro una qualsivoglia presidenza. Senza voler dare del fascista a nessuno, sia chiaro, tuttavia già in passato fu attribuita una (ben più importante) presidenza ad una minoranza solo perchè urlava più degli altri e “faceva paura” più degli altri! E poi, oggi, fare un regalo a chi dice tre volte al giorno che ti vuole solo prendere a calci nel fondo schiena, a chi afferma che vuole aprire il parlamento come una scatola di sardine, a chi parla male dell’Italia con la stampa estera? Quando mai! Siamo dei “morti”? Almeno, concedeteci, “mori che parlano” (e scrivono!).

“Un giorno un indovino mi disse”. Bel libro di Tiziano Terzani …

E allora? Allora aggiorno la possibile utopia: Monti alla Presidenza della Repubblica, Renzi Presidente del Consiglio, Dellai alla Camera, Finocchiaro al Senato. Facile a dirsi, direte voi. Certo, ma un’utopia bisogna pur averla, l’ho appena detto … e allora, prendiamo in considerazione questa …

Mancano i numeri?  “Mai farsi prendere dal pessimismo”, dice Papa Francesco …

Dice … ma la destra reclama sin d’ora la presidenza della Repubblica, perché “non ce l’hanno mai avuta”. Non è una ragione, non è un fatto statistico, bisogna meritarsela quella presidenza, bisogna essere credibili. Chi da tempo non lo è, non avanzi pretese.

E per Trento? Che  nuove  divisioni “interne” non lascino  spazio a new entry “esterne” …

Fine del post

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.

Manifestazione inaudita, afferma il Presidente Napolitano, come “inaudito” è il saluto militare “alla visiera” che un poliziotto – ben visibile alla TV – ha riservato  a chi stava violando l’ingresso riservato ai magistrati e non si sottoponeva al controllo del metal detector. Loro … loro che ora affermano che “il clima di Milano non è adatto ad un sereno processo” dopo che loro stessi lo hanno inquinato con la citata “marcia su … sul Tribunale di Milano”!

2 Comments »

BAR …YCENTRO A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2013 @ 8:18 am

Detto altrimenti: socializzare a Trento

Barycentro. Un bar. Più che un bar. A Trento ve ne è già un altro … prima si chiamava Il Papiro, in Via Galilei, ora si chiama Controvento, e lì si fa una “socializzazione letteraria”. Qui, nel Barycentro di Piazza Venezia , 38, proprio adiacente a Porta Aquila, si fa qualcosa di più. Il programma? Se state leggendo questo mio post significa che avete il computer e quindi potete leggere il programma su baricentro@delfino.coop, oppure potete telefonare allo 0461 262802 /3408890793.

 

 

Ieri pomeriggio Barycentro ha ospitato due eventi: il primo, un concerto ad opera di quattro giovani promesse fra gli 8 e i 10 anni, il quartetto di violoncello Cel-lo-Fan-S, guidati dalla professoressa Barbara Bertoldi della Scuola di Musica Minipolifonici. Bravissimi!

 

 

Indi una riunione della Associazione Alzheimer Trento – La forza di non essere soli (www.alzheimertrento.org) fra parenti e malati del morbo di Alzheimer. Io ero presente per via di mia suocera novantaduenne …

Cosa è emerso? Che stare insieme, aprirsi al vicino, ascoltare il vicino … aiuta a capire noi stessi, ad essere utili agli altri, a vivere insieme, ad accettarsi, a superare le difficoltà. Ha aiutato me – ad esempio – a capire la fortuna che mia moglie ed io abbiamo per il fatto che mia suocera si sia ammalata essendo ormai molto avanti negli anni e non in età più giovanile, che non sia aggressiva, che abbia – come noi – la sua pensioncina, la sua brava badante … Non tutti i presenti hanno dichiarato di avere uguale fortuna: vi sono persone che per assistere il congiunto malato hanno sacrificato la loro vita, anche lavorativa … per cui, assistere gli ammalati non è sufficiente: speso occorer assistere anche i loro familiari.

Ecco, già questo, un grande risultato. E poi … e poi è arrivato Marcello, cioè Don Marcello Farina, il quale ci ha parlato sul tema “Attraverso il dolore cogliere la ricchezza”. In effetti Marcello è andato “fuori tema” nel senso che “lo stesso Gesù ha pregato il Padre di allontanare da Lui il calice del dolore”. Il dolore non va ricercato. Non santifica. Va evitato, combattuto. Non basta saper resistere al dolore, lo stoicismo non è cristiano. Cristiano è evitare il dolore, combattere il dolore, non semplicemente resistere stoicamente al dolore. Comprendere il dolore solo nel senso di evento “possibile”, insito nella natura. E la comprensione del dolore va inoltre rivolta soprattutto al dolore altrui. Il “nostro” dolore ha solo questo di positivo: non la nostra santificazione, ma il fatto che ci fa capire il dolore altrui e quindi ci avvicina all’altro. Ci avvicina, appunto, in una società che soprattutto negli ultimi vent’anni ci ha voluto formare “antagonisti” uno dell’altro … il mercato, la competitività … più mi stai lontano meglio è. La socializzazione sul piano filosofico e dello sviluppo del pensiero ha fatto passi da gigante, basti pensare al filosofo Emmanuel Lévinas … “Il volto, il volto dell’altro che mi guarda, mi interroga, si aspetta risposte da me …” ma sul piano pratico … tutto il contrario: homo homini lupus

Ho voluto fare una prova. Mi sono rivolto ad una signora seduta vicino a me. Ho parlato del mio problema. Ho chiesto del suo. Ci siamo rapportati come due vecchi amici, senza diffidenze, paure, reticenze … e ci siamo scoperti “uguali”: io stesso ero l’ “altro”. E viceversa. In qualche maniera, dal “male comune” stavamo percorrendo una stessa strada, quella verso il “Bene Comune”. Il Bene Comune, già, quello che dovrebbe essere l’imperativo categorico dei nostri politici … Per finire, il nuovo Papa? Francesco, il Vangelo “sine glossa”, così com’è, originario, pulito, immediato … il primo Maestro per aiutare tutti, politici e non, credenti e non, a perseguire e a conseguire il Bene Comune. Non un Papa Re, non l’auto blu. Scampato pericolo. Grazie , Marcello, grazie, come sempre …

Fine del post

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.

Manifestazione inaudita, afferma il Presidente Napolitano, come “inaudito” è il saluto militare “alla visiera” che un poliziotto riserva a chi stava violando l’ingresso riservato ai magistrati e non si sottoponeva al controllo del metal detector.

Comments Closed

PARLUMA PIEMUNTES, NE’ MONSU’? VA BIN PAREI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2013 @ 7:00 am

Detto altrimenti, in italiano e non in dialetto piemontese: parliamo piemontese, vero … signore? Va bene così?

Portacomaro, nell’astigiano, vicino a Callianetto (la patria di Gianduia): i suoi nonni sono nati lì, da dove sono emigrati in Argentina. Sulla nave, a Genova, non c’è più posto. Devono aspettarne una seconda. La prima farà naufragio …

I primi segni del nuovo Papa … anzi, di un Papa nuovo: il nome, Francesco … il Vangelo “sine glossa”, cioè senza note e commenti a margine, ma così, direttamente, genuinamente, “originariamente”, semplicemente, come semplice è stato il Suo essere Vescovo a Buenos Ayres, semplice il Suo recarsi al Conclave, semplice il Suo volere pagare di tasca sua il conto della residenza di S. Marta, semplice il Suo presentarsi al balcone subito dopo l’elezione, semplice l’indossare una croce di ferro e non d’oro … semplice il Suo parlare alla folla, il Suo inchinarsi in preghiera, il Suo chiedere a noi tutti la nostra preghiera in Suo aiuto, il Suo dire a chi lo aveva eletto “Dio vi perdoni per quello che avete fatto …” (cioè per averlo eletto!). Segni esteriori dirà qualcuno, ma immagine di una di una apertura al mondo, di una Sua immersione nel mondo, “sine glossa”, appunto, senza bisogno di “note esplicative”: noi tutti lo stiamo capendo subito da soli, per quello che è. E ci piace così. Già in due soli giorni è già stato d’esempio … e non solo per i credenti … bensì per tutti coloro che – anche non redenti – abbiano avuto l’opportunità, la fortuna di averlo visto e ascoltato. Uomo fra gli uomini. Invito alla socializzazione, invito ad abbattere il muro che separa ognuno di noi dagli altri, Servitore al servizio degli altri, Maestro con l’esempio non con le parole … insomma, il contrario di padre Zappata. Per concludere, se il buon giorno si vede dal mattino, possiamo ben affermare che siamo andati ben oltre lo “scampato pericolo” della elezione di un Papa Re

3 Comments »

CARO GRILLO TI SCRIVO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2013 @ 7:44 pm

Detto altrimenti: … prima della prima seduta del parlamento

Caro Grillo, i seggi che i “tuoi” parlamentari occupano, non sono “loro” né “tuoi”: sono nostri, di noi cittadini, di tutti noi cittadini, e noi tutti abbiamo diritto che quei posti siano occupati per “fare”, non per “non fare”. Per contribuire a far nascere un governo e poi per legiferare. Nessuno, nemmeno tu, ha il diritto di occupare o di fare occupare quei posti in modo inerziale.

Nessun dorma … si sente cantare in una celebre opera … nessun dorma, ripeto io, nessun dorma quando tu dici ai tuoi “Non parlate, non parlamentate”. Li hai incantati, li hai convinti, cavalcando l’onda della protesta, del malcontento, della loro semplicità giovanile … della possibilità di uno stipendio e di una pensione (facile). Ora sono “tuoi”, mentre dovrebbero essere “del Paese”, dovrebbero potere (e sapere) parlare e parlamentare. Ora li doti di assistenti blasonati … ma a quale scopo? Tanto poi il da farsi lo decidi tu … Ecco, vedi Beppe, se tu permettessi ai tuoi di sedersi ad un tavolo a discutere … no. Niente di tutto questo. Ma abbiamo già visto tutto … già nel 1919 c’era uno contro tutto e contro tutti … In miei post precedenti ho già ampiamente esposto le perfette analogie … ma che la storia non ci insegni nulla? Certo che se prima erano “panem et circenses” ed oggi sono “panem per   silentes” …andiamo bene … Panem, gli stipendi per i parlamentari e i portaborse; silentes, i “tuoi” uomini … silenziosi e silenti — andiamo bene! Beppe, mi sun seneise cumme ti, ma nu sun grillinu, t’è capiù …? Fame brusgià in scià griglia nu me piasge guei! Sono genovese come te, ma non sono grillino. Farmi bruciare sulla griglia non mi piace per niente).

Fine dell’ultimo post prima della prima riunione del nuovo parlamento

E Silvio? Ecco qui:

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.

Manifestazione inaudita, afferma il Presidente Napolitano, come “inaudito” è il saluto militare “alla visiera” che un poliziotto riserva a chi stava violando l’ingresso riservato ai magistrati e non si sottoponeva al controllo del metal detector.

Comments Closed

1919 -2013 -…. IERI, OGGI E (SPERIAMO NON) DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2013 @ 3:13 pm

Detto altrimenti: a pensar male … 

1919 – Avevamo vinto la guerra ma. Ma fummo specialisti nell’esaltare la nostra unica grande battaglia persa (Caporetto) e non le tante vinte, mentre i Francesi fecero l’opposto: passarono sotto silenzio le loro moltissime “Caporetto” ed esaltarono l’unica loro vittoria (la Marna). Insistemmo per avere la Croazia (che sarebbe stato un debito!) e perdemmo Fiume.  E poi, nonostante il forte substrato elettorale (v’era stato il suffragio universale), il governo non avviò le molte riforme necessarie e possibili che avrebbero evitato all’Italia di cadere preda di Mussolini, cioè di uno che gridava contro tutti e contro tutto, che voleva abolire tutti i partiti, tutti i sindacati, il senato, le spa, le banche il mercato azionario, etc.. Mussolini che trovò seguaci fra i reduci (disoccupati e scontenti) …

2013 – La situazione è ben diversa. Noi non siamo autolesionisti, non abbiamo uno che dice che l’italia è praticamente già fuori dall’euro. No, da noi non c’è stato uno che per 20 anni ha avuto una stragrande maggioranza in parlamento e che non ha fatto riforme perché tanto non ce n’era bisogno …. non c’è oggi uno che grida contro tutto e contro tutti … no. Noi non abbiamo reduci dagli studi o da un  lavoro che siano disoccupati e scontenti, no … ci mancherebbe altro … oggi l’è tut n’autro ciulè, è tutto un altro ciullare (dialetto piemontese doc).

Fine del post

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.

1 Comment »

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI (DEL GRILLO PARLANTE) – FAVOLA PER ADULTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2013 @ 2:49 pm

Detto altrimenti. No, non quella di Orwell, un’altra … più moderna …

C’era una volta una fattoria con tanti animali e insetti d’ogni specie. Uno di essi era un grosso grillo che aveva imparato a parlare. Per questo lo chiamavano il grillo parlante. Il grillo si era messo in testa di diventare il capo di tutti, animali e insetti, a seguito delle consuete periodiche elezioni che si sarebbero tenute per rinnovare il governo della comunità. Pensa e ripensa, il grillo si consultò con un suo fedele amico che aveva una casetta di legno con dentro un leggìo  (per questo tutti lo chiamavano “Casa-leggio”) e architettarono una singolare procedura. Innanzi tutti contarono gli animali e gli insetti disoccupati. Erano tanti, e il loro numero stava crescendo sempre di più. Ovviamente costoro non erano contenti della loro condizione e comunque sarebbero stati pronti ad afferrare al volo. Ecco che i due amici offrirono loro di inserirli nella lista degli amministratori della comunità, carica che prevedeva un ottimo stipendio ed una altrettanto ottima pensione. Detto fatto. Aderirono in molti, anzi, in moltissimi, e i nostri due amici, pur non vincendo le elezioni, ebbero un consistente numero di eletti nel consesso che avrebbe governato la comunità.

Ma sorse un problema. E se poi gli eletti non avessero seguito gli ordini del grillo e assero poi votato di volta in volta in modo diverso ripsetto alle sue istruzioni? I due eroi trovarono subito la soluzione: convinsero gli eletti a non collaborare alla nascita del governo della comunità, facendo sorgere la necessità di nuove elezioni e minacciarono di non inserire in lista chi non avesse obbedito ai loro ordini.

Il Gufo saggio

Tutto sembrava filare liscio, ma intervenne un gufo saggio che disse agli eletti: “Ma siete pi sicuri che poi lui vi ricandiderà, o che invece non candiderà altri al posto vostro? E poi, ora siete nel gruppo che deve far nascere il governo e se tutto va liscio, ci resterete per cinque anni, maturando stipendi e pensione. Chi ve lo fa fare di non far sorgere il governo, o, successivamente, di farlo cadere?”.Molti non accettarono, ma una certa parte si convinse, e quando si trattò di votare la fiducia al nuovo governo composto dagli animali che non erano nel gruppo del grillo parlante, i voti ci furono, il governo ricevette la fiducia e si insediò. Il grillo parlante era furioso e radiò dal suo gruppo i “traditori” che però formarono un gruppo a parte, indipendente, disposto a discutere di volta in volta con il governo i punti del programma.

Il grillo era molto arrabbiato e pensò: “La colpa è tutta dell’art. 67 del regolamento della fattoria, che prevede che i singolo animali votino senza vincolo di mandato. Alla prima occasione devo cercare di modificare questa regola e poi ritentare la scalata al potere”. Ma nel frattempo tutti gli animali della fattoria avevano capito quale fosse la sete di potere del grillo, e a seguirlo nei suoi progetti furono sempre di meno …. E fu così che di votazione in votazione, la fattoria fu ben governata, senza che nessuno provasse a modificare quel famoso articolo 67. E vissero tutti felici e contenti.

Fine del post e della favola

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.

4 Comments »

LA SQUADRA NAZIONALE POLACCA DI SCI … VERY JUNIORES

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2013 @ 2:09 pm

The Polish Olimpic National Ski Team (very juniores, of course!), with their instructor

Questa mattina presto ero a sciare in Paganella. Da bravo nonno qual sono, non mi sono persa questa istantanea. E poi … I promised them … avevo promesso loro un post! Ecco, this is all, questo è tutto. See you tomorrow, ci vediamo domani, sempre sulle stesse nevi, on the same snow … and have a good training for next Olimpic Games!

Buone vacanze, e auguri per le Olimpiadi!

Nonno (grandfather) Riccardo

2 Comments »

GRILLO: ” IL 15% DI VOI MI POTRA’ TRADIRE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2013 @ 1:51 pm

Detto altrimenti: solo il 15%?

Grillo, hai imbarcato molti ex disoccupati. Pensi che vogliano correre il rischio di elezioni anticipate, il rischio di non essere rieletti, di non maturare stipendio e vitalizio?

Fine del post

Ceterum censeo … e poi penso che non sia accettabile che parlamentari del secondo partito di maggioranza relativa del paese, violando le regole di accesso (controlli elettronici compresi, tanto per capirsi), invadano il tribunale di Milano cercando di forzare l’andamento della giustizia e interferendo nel principio costituzionale della separazione dei poteri. Inoltre, così come non approvo chi nel passato ha definito il parlamento un possibile “bivacco di manipoli”, non approvo oggi chi lo definisce “una scatola di sardine”. Prendo infine atto che oggi due persone sono purtroppo di ostacolo all’esercizio della democrazia: una, per i suoi problemi giudiziari; l’altra, per la indisponibilità a “partecipare” al governo del paese, essendo disponibile solo al “proprio” governo, benche’ in minoranza, aspirando inoltre essa – nel frattempo – non a raggiungere la maggioranza dei consensi, ma la totalità.

Comments Closed