LA PERMANENZA NELL’EURO NON DEVE ESSERE DECISA CON UN REFERENDUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2013 @ 1:43 pm

 Detto altrimenti: by narcolessico … (http://narcolessico.wordpress.com/) ed io  approfitto dell’open blog per riposarmi un po’ …

Euro sì o Euro no? La domanda comincia ad essere posta, da più parti, con una frequenza sempre più marcata. A molti, incoraggiati dall’esito delle ultime elezioni politiche, pare che la strada più opportuna da intraprendere sarebbe quella di un referendum. Il mio invito è molto semplice: non facciamo cazzate.

L’istituto del Referendum, come riteneva il vecchio socialista Arturo Labriola, è uno strumento pericoloso, che volge l’espressione della volontà popolare verso una forma plebiscitaria, rendendola soggetta a un rischio di manipolazione che tende a privarla di potere sostanziale nella stesso momento, e nella stessa misura, in cui la dotadi potere formale.

Come tale, il referendum deve essere limitato – nel suo esercizio – alle materie rispetto alle quali sia possibile formulare un quesito non soltanto “secco” ma, per così dire, “limitato a se stesso”, capace cioè di esaurire gli effetti della risposta nel solo e precipuo ambito tracciato dalla domanda.

Aborto e Divorzio, in questo senso, mi sembrano rispondere positivamente a questi criteri.

Quesiti come quelli formulati sull’acqua, sul nucleare e sul finanziamento pubblico ai partiti – solo per citarne alcuni – tendono invece a sollecitare risposte i cui effetti “esplodono” al di là del perimetro individuato dalla scelta di valore (ad esempio, acqua pubblica vs acqua privata) e richiedono interventi legislativi di supporto per stabilizzare il quadro riconfigurato dalla consultazione referendaria.

Come faranno, ad esempio, le aziende operanti nel settore idrico a fare fronte alla mancata remunerazione del capitale investito? Un problema del genere esula dal solo e precipuo ambito tracciato dal quesito referendario e tuttavia è dischiuso, o provocato, dalla risposta che viene data al quesito stesso. Pertanto, un referendum come quello sull’acqua – in ragione degli effetti “esplosi” dalla risposta – mi sembra quantomeno improprio o, se vogliamo, non congruo.

In questa prospettiva, il quesito referendario più improbabile, inopportuno e, forse, addirittura illegittimo che si possa immaginare è quello che alcuni – purtroppo molti – vorrebbero porre sull’uscita dalla moneta unica europea, l’Euro. I temi coinvolti dagli effetti di una risposta a questo quesito sarebbero tanti e tali da suggerire che a farsi carico della faccenda sia, eventualmente, l’assemblea elettiva – vale a dire il Parlamento – il quale dispone di strumenti legislativi più articolati e capaci, per questo, di rendere conto della natura sfaccettata e articolata dell’argomento.

Non c’è iconoclastia, in fondo, che non produca un’opposta ed equivalente iconocrazia. Cerchiamo piuttosto di fare a meno di tutte le icone, di tutti i totem, di tutti gli idoli, delle abrasioni cognitive prodotte nel discorso dalle spinte rabbiose e fideistiche con cui ci illudiamo – soprattutto in tempi di crisi – di uscire dall’Europa, dalla Costituzione, da noi stessi. Da dove, in fondo, non possiamo non essere. Facciamo funzionare questa democrazia, che la nostra Costituzione articola in una forma mirabile, invidiata da mezzo mondo. Chiediamole di discutere di tutto, magari anche di se stessa. Ma chiediamole anche di farlo nelle sedi in cui ha senso che questo accada. Non al cesso.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

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L’INSUFFICIENZA DEL GRILLINO A SE STESSO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2013 @ 1:29 pm

Detto altrimenti: open blog continua, by narcolessico (http://narcolessico.wordpress.com/)

Ieri il grande pubblico ha cominciato a conoscere Roberta Lombardo, che per i primi tre mesi di legislatura sarà Capogruppo alla Camera per il Movimento Cinque Stelle. L’attenzione dei media e dell’opinione pubblica sembra rapita dalle sue dichiarazioni sul Fascismo – rilasciate il 21 gennaio ma tornate comprensibilmente d’attualità dopo la sua nomina alla testa della truppa di deputati grillini. Credo però che quelle dichiarazioni siano assolutamente coerenti e omogenee al quadro clinico del grillino modello, un soggetto alla perenne ricerca di una figura paterna, più o meno totemica, cui rimettere la propria insufficienza: Grillo, Mussolini, il Barbapapà, scegliete voi. Anzi, scelgano loro.

Mi sembra più interessante, semmai, concentrarci sulle forme in cui questa insufficienza del Grillino a se stesso si manifesta, talora cercando di dissimularsi in qualcos’altro. Ad esempio, durante il discorso di presentazione all’Hotel Universo – albergo il cui nome rivela, forse, l’intrepido raggio dell’ambizione grillina – la Lombardo ha dichiarato che “ogni cittadino è leader di se stesso”, formulando così un pensiero che sembra appartenere alla politica solo per un fortuito accidente e che pare invece interessare in misura ben più significativa l’ambito della terapia psichiatrica. Diventare grillini significa, in qualche modo, intraprendere un percorso di autocoscienza che conduca a farsi carico di se stessi. Impresa – sia chiaro – senz’altro meritoria, che tuttavia saluteremmo con maggiore simpatia se avesse il buon cuore di non voler utilizzare il Parlamento e le istituzioni della Repubblica italiana come luogo e strumento di cura.

D’altra parte, se dovessimo davvero leggere in termini politici una dichiarazione di questo tipo (ripetuta come un mantra da tutti gli attivisti del Movimento), saremmo costretti a rilevare una precisa strategia che intende limitare la sfera e il potere d’influenza di ogni attivista grillino, elettore o eletto poco importa, alla sua propria e sola persona, in modo tale da farne un piccolo e ramingo borgo di cellule umane agevolmente presidiabile dal Capo.
E ovviamente no, non può trattarsi di questo.
Molto meglio la terapia.”

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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ACCADEMIA DELLE MUSE, TRENTO (circolo privato)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2013 @ 7:59 am

Detto altrimenti: This is Trento too … Trento è anche questo!

Parte (solo parte) degli Accademici!

Ci ritroviamo il primo lunedì di ogni mese. L’ultimo post relativo a queste “riunioni trentine” era stato il 6 febbraio (cfr. ivi). Ieri sera … altra seratona! Eravamo in 48! Come facciamo a contarci? Semplice: i posti a sedere, fra divani, divani, poltrone, poltroncine, sedie fisse e pieghevoli sono quaranta. E ieri era abbiamo dovuto utilizzare altre otto sedie prendendole dalla cucina e dalle stanze da letto!

Il programma della serata prevedeva “Il cammino della voce”, e cioè ben quattro soprani che si sono cimentato in brani d’opera di varie epoche, accompagnati al piano da Cristina, con l’arricchimento di brani di jazz a sorpresa:

Cantanti in piedi e pianisti accovacciati

Letizia Grassi (Astorga, Recitativo e Aria “Morir vogl’io”; Mozart, da Le Nozze di Figaro, “Deh vieni, non tardar”); Erika Bonadiman ( Puccini, da Gianni Schicchi, “O mio babbino caro” – da Turandot, “Tu che di gel sei cinta!”; Gaia Pedron (Mascagni, da Cavalleria Rusticana, “Voi lo sapete o mamma” – Cacciapaglia, “Lux III”)Cristina Tessadri (Catalani, da Wally, “Ebben? Ne andrò lontana” – Puccini, da Tosca, “Vissi d’arte”).

L’arricchimento jazz? Ad opera di Rosa Sancarlo e del pianista Enrico Benedetti. Brani eseguiti: “How long has this been going on” e ” Lullaby of birdland”.

Dopo la pausa “spuntino”, è stata la volta di Lia Vinante con una interessante Lectio Magistralis sulla riflessologia plantare.

L’angolo delle anteprime? Ricchissimo! Ecco le principali iniziative segnalate/eseguite dagli amici Accademici, compresi i riferimenti di quelle già più dettagliatamente segnalate dopo la serata del 4 febbraio scorso:

martedì 5 marzo 2013, ore 20,30, Aula Magna del Liceo Rosmini, Duo di chitarra classica con il nostro collega Accademico chitarrista Carlo Fierens.
Venerdì 8 marzo 2013, ore 17,00 (fino al 17 marzo), Sala Thun in Torre Mirana, Via Belenzani, 3 – Trento, Mostra di Arte di Anita Annibaldi. Intervengono all’inaugurazione l’Assessore Lucia Maestri e il critico d’arte Renzo Francescotti.
Sabato 9 marzo 2013 ore 20, Centro Yoga , Via S.Pietro 66, Trento, “Spiritualità del sufismo”, con proiezione del film “Baba” sui dervisci.
Domenica 10 marzo 2013 ore 17,00, Teatro Cuminetti, Grazia Scuccimarra in “Noi le ragazze degli anni ‘60”. Dopo più di 2.000 repliche, è considerato uno spettacolo “cult”, classico del teatro comico contemporaneo…..
Giovedì’ 14 marzo 2013, ore 20,00, Oratorio del Duomo di Via Madruzzo, proiezione del film sui Cristeros messicani “For greater glory Cristiada”, kolossal storico che ricostruisce la guerra civile che si svolse in Messico dal 1926 al 1929, tra il governo massonico anticlericale e filosovietico del presidente  Putarco Elias Callés e i cosidetti Cristeros, gruppi armati di cattolici.
Domenica 17 marzo 2013, ore 17,00, Villa de Mersi, musica jazz.
Venerdì 22 marzo e sabato 23 marzo 2013, rispettivamente venerdì ad ore 16,00 nella Biblioteca di Trento e sabato ad ore 09,00 al Castello del Buonconsiglio, “Poeti al castello – Tra poesia e mito”.
Lunedì 25 marzo 2013, ore 17,30, Biblioteca Comunale di Trento, sala degli Affreschi (primo pano), recital del collega accademico Alfonso Masi “L’avventura di un povero Cristo” (Celestino V°).
Lunedì 8 aprile 2013, ore 20,15, Accademia delle Muse, l’Accademica Luisa Bonomi in “Storia dell’Inno di Pergine” – L’Accademico Luca Chistè: “Fotografia fine Art”, e “Città di Berlino”.
Giovedì 18 aprile 2013, ore 10,00, Biblioteca di Trento, l’Accademica Giovanna Laudadio accompagnerà i presenti alla scoperta della “Trento di carta”, attraverso mappe e documenti antichi.
26-28 aprile 2013 – Gita sociale di tre giorni in Liguria, con pedalata sulla ciclabile S. Stefano a Mare- Sanremo e ritorno, organizzata da Bici Uisp Trento.
Lunedì 6 maggio 2013, ore 20,15 , Accademia delle Muse, L’Accademico Ruggero Polito in violino. Gli Accademici Rosetta e Gianfranco: “Colazione Crema Budwig”.
Lunedì 3 giungo 2013, ore 20,15, Accademia delle Muse, L’Accademica Katia Bonadiman e Cristina in arie d’opera.

Sono state inoltre segnalate le iniziative del Circolo Comunitario di Montevaccino (info: tel. 3453141185 – www.montevaccino.it) e le iniziative delle 4 Circoscrizioni cittadine di Trento per un obiettivo: “Facciamo la differenza – promuovere la parità tra uomo e donna”, Marzo-Aprile 2013 (www.worldsocialagenda.org).

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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SUPER STIPENDI, SUPER BUONENTRATE, SUPERBUONUSCITE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 5:18 pm

Detto altrimenti: la Svizzera ci ha bagnato il naso …

Per frenare il malcostume di elargizioni “fuori scala e planetarie”, l’imprenditore svizzero Thomas Minder ha ottenuto che si tenesse in CH un referendum propositivo, approvato poi da circa 1.700.000 votanti (contrari 700.000), secondo il quale gli emolumenti del top management di banche e imprese (devo intendere pubbliche, ma non è detto … verificherò … infatti, se diventa legge federale tutto può essere) è riservato all’Assemblea degli Azionisti e non più al Consiglio di Amministrazione di ogni spa/banca.

Bene, bravo, evviva! Era ora che qualcuno e qualcosa si muovesse!

Le opposizioni motivavano: ma se facciamo così, i migliori abbandoneranno … Ma quà abbandoni? Siano in periodo di crisi! Sono i (pretesi) super manager a cercare banche e imprese, non viceversa. E poi, soprattutto per le banche … quà super manager?
Quelli che si sono arricchiti mandando in malora i sistemi finanziari?
Quelli che qui da noi l’ABI ha impegnato le banche per cinque anni a “non fare finanza ma a far banca”? E prima cosa stavano facendo? E dopo, cosa avverrà?
Quelli che ora serve serietà e credibilità?
Quelli che serietà e credibilità se la sono bruciata?

Gestire la finanza e/o gestire una banca. Occorrono due diverse professionalità: una amministrativa/legale, ed una bancaria/finanziaria. La prima la si reperisce facilmente sul mercato. La seconda anche. Vi stupisce che “la seconda anche?” Amici, Napoleone diceva: “Ogni soldato ha il bastone di Maresciallo nello zaino”. Ecco, io conosco persone che potrebbero essere “Marescialli” di banca/finanza per essersi guadagnata la competenza sul campo di battaglia. Ne conosco altri che invece sono diventati “Marescialli” perché hanno frequentato la Bocconi, master in USA, insomma, l’Accademia militare. Bè, io preferisco i Marescialli promossi o promuovibili tali per meriti acquisiti sul campo di battaglia. Sono sicuramente più affidabili e credibili. E fra l’altro, si accontentano di retribuzioni “umane” e non “stratosferiche”

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DARIA DE PRETIS, NEO RETTORE (O SI DEVE DIRE RETTRICE?) DELL’UNIVERSITA’ DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:53 pm

Detto altrimenti: congratulazioni!

Ho conosciuto la Dr.ssa Avv. Prof.ssa Daria de Pretis avendola avuta come Avvocato in questioni di lavoro. Dalla conoscenza, la stima. Dalla stima la soddisfazione di vederla eletta a grande maggioranza a ricoprire la carica di Rettore dell’Università. A grande maggioranza? In realtà a stragrande maggioranza. Già, perché l’hanno votata moltissimi dipendenti dell’Università, solo che ognuno di questi voti non vale “1” , bensì vale “zero, … ”. Ora, il Rettore di una Università, come dice la parola stessa “università” è “rettore di tutto e di tutti”, non rettore dei Professori e poi si …., vabbè, anche un po’ dei dipendenti.

Ecco, Gentile Professoressa, Le rinnovo le mie doppie felicitazioni per essere stata nominata non con il 75% dei voti bensì, di fatto, con il 99,99% del consenso di tutti quelli che La conoscono e l’hanno votata, anche se poi con un voto  a mio avviso ingiustamente sotto quotato alla borsa valori elettorale.

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DA OGNI SINGOLA SITUAZIONE (DA SANARE) FACCIAMO DERIVARE UN INTERVENTO DI RISANAMENTO DELL’INTERA SERIE DI SITUAZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:42 pm

Detto altrimenti: se si scopre un singolo problema, vediamo di intervenire in tutti i casi in cui si può presentare lo stesso problema.

Tesorerie dei partiti. In una o due sono stati “mal utilizzati” fondi pubblici? Esaminiamole tutte.

Napoli. Si è “scoperto” che 17 milioni di denaro pubblico sono stati spesi per corsi di formazione che hanno portato alla assunzione a tempo indeterminato di 31 (trentuno) persone. Altri 20 milioni di contributi sono stati bloccati in tempo. Corsi di formazione pagati con denaro pubblico … e in tutte le altre città d’Italia? Cui bono? Cui prodest?

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BERLUSCONI A TUTTO GAS!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:28 pm

Detto altrimenti: me l’avevano raccontata ma stentavo a crederci, e invece …

Me l’avevano detto tempo fa. Mi sembrava impossibile crederci e invece … Settimanale SETTE (Corsera), n. 9 del 1 marzo 2013 pag. 54. Dichiarazione di Antonio Fallico, Presidente di Banca Intesa – Mosca e di altre istituzioni e Fondazioni internazionali.

…..”L’idea di Berlusconi era di importare il gas che lasciava libero l’accordo Gazprom-Eni del 2007, tramite una società privata partecipata da Centrex e dall’imprenditore Mentasti. Noi come Banca Intesa avevamo il mandato da ASM Brescia (Brescia? Bazoli! N.d.r.) e poi da A2A e abbiamo perseguito il cammino inverso: fare importare il gas dalle Municipalizzate, perché riteniamo che il gas sia un bene di tutti ed è giusto che non sia una società privata a portarlo in Italia per rivenderlo alle municipalizzate, per guadagnare due volte. La bolletta del gas è già abbastanza onerosa per tutti noi”.

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LETTERA APERTA A BEPPE GRILLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:15 pm

Detto altrimenti: Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’/ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. Da quando sei partito c’è una grossa novità,/ l’anno vecchio è finito ormai / ma qualcosa ancora qui non va.

Caro Beppe, se nu ne parlemmu fra niatri zeneizi … se non ci parliamo fra di noi Genovesi … ti sé, sai, io non nato il 3 febbraio 1944 alla Doria dove miei erano sfollati … e quindi sono sampdoriano (sepermmu ben che ti no te seggia du Zena se nu cuminciemmu ben … cuminciemmu …). Sono cresciuto in Arba’ (Albaro, quartiere di Genova, n.d.r. per i non genovesi) e oua abbito a Trento. Mè fre u l’è megu a Nervi, mio fratello è medico a Genova Nervi e quando vado a trovarlo se alzo la testa e miu de datu (e guardo in alto) vedo la collina di Sant’Ilario …e ti penso. Oua ghe semmu, ecco, ora ci siamo, me sun presentou, mi sono presentato.

Penso alla tua iniziativa. Penso e ripenso … una prima volta abbiamo seguito un guru, e ci ha fregato per 20 anni. Poi è arrivato un secondo “ghe pensi mì”, altri venti. Personalmente mi basta. Ecco perché cerco di esaminare le idee indipendentemente dalle persone e non viceversa. Le idee… fra le cose che proponi ve ne sono alcune che a mio avviso sono assolutamente condivisibili, come “sottrarre il parlamento dalla sudditanza del governo” che io esprimerei come “ristabilire la separazione e l’autonomia dei tre poteri dello stato” (nel senso che il governo smetta di fare le leggi che poi applica,e le lasci fare al parlamento). Tuttavia  io non capisco una cosa e non ne condivido un’altra.

Non capisco quale sia il modello di crescita o di decrescita che desideri, e soprattutto non capisco se tu abbia presente che un tale processo di cambiamento … ecco, deve essere un “processo”, non uno “strappo”, processo che per di più si deve inserire nel contesto europeo (ma forse hai ragione tu, con la tua “primavera ligure, quasi araba …”)

Niente Grandi Opere? Ma ne abbiamo a iosa da fare! La difesa idrogeologica del suolo, innanzi tutto. E poi, il sistema delle scuole pubbliche e di tante altre opere funzionali, quali uffici pubblici che cadono a pezzi, soprattutto nel meridione … se non sono Grandi Opere quelle? E bada che non mi riferisco al TAV, stai tranquillo, quello io lo boccio! Il Ponte poi … s’è visto che lo Stretto si può traversare a nuoto!

Contesto europeo, fuori dall’Euro? Noi siamo in crisi, L’Europa ci sta entrando. Gli Stati Uniti hanno ridotto la spesa pubblica di 85 miliardi di dollari, perderanno 750.000 posti di lavoro, il loro PIL crescerà dell’1,5% e non più del previsto 2%. Importeranno di meno dall’Europa. E noi? Ci vogliamo isolare? Vogliamo mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi? Mica siamo qui a togliere la sabbia dagli occhi degli struzzi! Invece dobbiamo costituire e di corsa gli Stati Uniti d’Europa, accordarci con gli USA e imporre al resto del mondo le nostre regole morali, il rispetto dei diritti civili, le regole sulla tutela del lavoro, sulla difesa dell’ambiente, sull’uso corretto delle risorse energetiche e alimentari, sul disarmo, etc.. Solo questo può salvare il pianeta dalla “corruzione”, cioè dal fatto che si “corrompa”, “corroda”, che siamo divorati dalla ruggine delle perenni inerzie, degli egoismi di singole persone/partiti/movimenti/stati/continenti.

Non condivido – almeno per quello che mi è dato vedere, e se mi sbaglio scusami sin d’ora – non condivido la limitata quantità di democrazia che mi pare “aleggi” nel tuo movimento. Mi spiego:

Comizi oceanici (belin che bravvu che t’ei stetu!), ma mai un contraddittorio.

Vuoi abolire il finanziamento dei partiti? Se vi sono furti di pane, si arrestano i ladri, non si abolisce il pane! Se abolisci il pane, farà politica solo il ricco (Silvio … per quanto … anche tu non sei poi così male … con la villa a S.Ilario e in Toscana …)

Le tue primarie: esiste un elenco di tutti quelli che hanno partecipato e della graduatoria finale? Chi ha gestito il tutto? Quale garanzia di democraticità e rappresentatività mi dà un eletto con 90 (novanta) preferenze?

Come mai tu non ti sei candidato? Della serie “andate avanti voi che poi se va bene io prendo il camper e arrivo?

Come quadra il concetto di democrazia con il fatto che tu non sia in parlamento e che i “tuoi” parlamentari dovrebbero operare “con vincolo di mandato” (personale tuo)?

Vincolo di mandato? L’art. 67 è un articolo della Costituzione vigente e va rispettato, nella forma e nella sostanza. Vedi Beppe, Silvio se ne accorto in tempo della belinata che stava per fare: una manifestazione contro la magistratura: sarebbe stata sovversiva, e si è fermato. E tu? Mica gli vuoi dare un vantaggio!? Anche tu potresti smetterla di imprecare contro il 67 Cost., salvo poi, ove salito “al potere” (potere che dovrebbe essere “responsabilità”, non arbitrio, individualismo) cercare di modificarlo secondo le procedure previste dalla stessa Carta Costituzionale.

Dice … ma Sivio? Che gli facciamo fare a Silvio? “Ma mi faccia il piacere”, direbbe Totò … Lo so che le carceri sono già sovraffollate, ma uno in più o in meno … chevvoletecchessia? Silvio … presto andrà a sentenza il Rubygate, ora lo stanno interrogando per il Degregoriogate, etc.. Lasciamo lavorare i giudici e gli avvocati … sai, c’è chi dice che il tuo tzunami potrebbe essere fermato solo da un altro tzunami, quello di comunicazione uguale e ciontraria che in altri tempi avrebbe potuto scatenare Silvio, ma lasciamo perdere …).

Infine, caro Beppe, fra il dire e il fare … guarda il “tuo” sindaco a Parma: IMU e inceneritore, cavalli di battaglia in campagna elettorale e ora tutto il contrario sia pure con tanti ma e tanti se. E poi, palanche, dinèe, soldi: avevi detto 2.500 euri a testa. Ora leggo “5000” lordi: ma se sono esentasse, sono netti! E poi altri 5.000 per i collaboratori + i rimborsi spese etc.. In totale faranno minimo 15.000 … o no? E poi, acceterete anche i soldi ai gruppi parlamentari? Portaborse … familiari no o si? Forse, vedremo …Fammelo sapere. grazie. E poi, uno do voi mi tradirà … anzi due, (Giuda prima e Pietro dopo il canto del gallo). Chi lo ha detto? Almeno il 15% di voi mi potrà tradire. Chi lo ha detto? Vedi Beppe, i corsi e ricorsi della Storia …

Solo ti prego, tieni a freno Roberta Lombardi che ha detto che il primo facsismo era tutto patria, casa e famiglia (come Silvio nel Giorno della Memoria). Si è dimenticata le sprangate, le bastonate, le violenze d’ogni tipo ben prima della marcia su Roma … dille che si legga “Il giorno che durò vent’anni” di Antonio Dipierro (Dipierro, sic) … lo troverà citato qui sul mio blog …

Come ne usciamo? A mio avviso muovendoci su due fronti. Un primo, interno (il tuo + il PD o + quello che il Presidente Napolitano deciderà) ponendo al primo posto la questione morale, che ricomprende tutto. Un secondo, esterno, verso gli Stati Uniti d’Europa.

Per oggi basta, dai, mio sono sfogato abbastanza …

Te salùu amigu, stame ben, ti saluto amico, stammi bene anche se pe mi cuscì nu ghe semmu guei … anche se per me così non ci siamo per nulla …

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OMO DE PANZA, DEMOCRATICUS, TRASPARENS, ECONOMICUS, SAPIENS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:07 pm

Detto altrimenti: le parole sono pietre …

Omo de panza. In gergo della mafia, uomo che sa stare zitto, che non fa la spia, che non parla, che … “muto sta”, cioè uomo che possiede una delle più importanti qualità per poi – arricchendola con ben altre – aspirare  a diventare uomo d’onore. Oggi questo termine può essere usato anche per quei politici che “parlano alla pancia degli elettori” e /o per quelli elettori che rispondono con la pancia. Senza volere dare del fascista se non ai fascisti (Benito & C.), mi pare che – da pancia a pancia – ci siamo già digeriti un secondo ventennio. Ora dobbiamo cercare di ragionare con la testa … per evitarne un terzo.

Homo democraticus. Uomo che si muove all’interno della democrazia, a sua volta regolata dalla Costituzione. Uomo che fa le primarie vere, dove chi vince non ha preso 80-90 voti. Uomo che non cerca di violare un articolo della Costituzione (art. 67) in attesa di abolirlo; uomo che  pretende ed esige che ogni partito politico sia dia un regolamento democratico, che tenga una contabilità chiara e che tutto sia accessibile da parte della popolazione. Già, perchè se un partito non si dà un ordinamento democratico … come farà a cercare di attuare la massima democrazia reale per il Paese?

Homo trasparens. Uomo trasparente, non come i capi della conferenza delle regioni che dal sito della Conferenza hanno rimosso le tabelle con gli stipendi dei loro presidenti e consiglieri.

Homo economicus. Quello che, soprattutto in presenza di un PIL decrescente, non fa aumentare le spese del Senato del +65% e quelle del Consiglio regionale del Lazio del+43% (per di più con vitalizi “maturati” a 50 anni!).

Homo sapienses. Uomo che legge quanto sopra, scrive, ascolta, parla, dialoga, si confronta, condivide o contesta (col cervello, non con la pancia, cfr. ivi).

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DISTRAZIONE POLITICA, DELLA POLITICA, VERSO LA POLITICA, DALLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2013 @ 7:43 am

Ovvero: ce la possiamo permettere la distrazione? (Ecco, oggi sono andato asciare in Val d’Ultimo, ma al ritorno a casa non ho resistito e rieccomi a voi! La neve in Val d’Ultimo era splendida!)

Distrazione
Sono stati distratti dei fondi.
Mi sono distratto e non ho visto lo stop.
Ti sei distratto? Nota sul diario!
Ehi, dico a te … non ti distrarre, a cosa pensi?

Uei, raga, anche verso la politica, non ci possiamo distrarre! Berlusconi detto B, (quasi) come Grillo detto G: nessuno dei due diceva di essere candidato premier. Il primo ha smesso di dirlo. Il secondo, continua anzi no. Ma insomma, facciamo un po’ di attenzione, diamine!
B, all’inizio, diceva che il candidato premier sarebbe stato Alfano. Poi ….
G non si è nemmeno candidato, ora accenna – quasi per scherzo ma mica tanto – ad un proprio primierato. Ma quando?

Fra le due situazioni vi sono alcune differenze.

B lo conosciamo da tempo. Cerchiamo di imparare a conoscere G.

La prima domanda che mi pongo è la seguente: perché G non si è candidato. La possibile risposta che riesco a darmi e “che dal di fuori senza assunzione di responsabilità, di distrugge meglio l’attuale sistema politico”.

Ok, ho capito, ma nel frattempo cosa accade al Paese? Quella di G è una vera e propria “rivoluzione”, è l’adozione di un diverso modello di crescita (cioè della decrescita), per certi aspetti è la rivincita della morale; per altri, una certa qual perdita di democrazia. Meno democrazia? Ma come, direte voi, se stanno andando avanti ragazzi, cittadini sconosciuti … gente trovata sul web … Appunto, dico io, ma che succede se uno di loro si mette a pensare di testa sua, se “disubbidisce agli ordini” e va in TV? Viene cacciato, democraticamente, ma sempre di cacciata si tratta.

Ma insomma, potrà dire qualcuno, tu devi rispettare la volontà degli elettori che hanno votato G: certo, la rispetto! Mica scendo in piazza con armi proprie ed improprie, mica organizzo rivolte contro G, io! Solo cogito ergo sum, penso, rifletto e in quanto essere pensante esisto. Altrimenti ridurrei me stesso ad un oggetto, ad un suddito non più cittadino.

E allora, che dico delle Grillo Idee? Io stesso ne prendo e sottoscrivo volentieri alcune, altre no. Tuttavia mi permetto una osservazione sul metodo. Che si candidi, che entri in Parlamento, che si assuma responsabilità dirette ed immediate, non dica ai suoi ragazzi “ “andate avanti voi a Roma che se poi le cose si mettono bene arrivo io in camper” perché la frase mi ricorda un altro “avanti avanti voi, che poi se poi le cose si mettono bene, io prendo il vagone letto a Milano e vi raggiungo a Roma”. Metodo, per carità, solo questione di metodo … omnia munda mundis, absit iniuria verbis …

E poi, mi pare che ci sia un articolo della nostra Costituzione che dice che i parlamentari operano senza vincolo di mandato. Ora, G non è presente in parlamento, che fa? Li lascia liberi di operare o viola la Costituzione con istruzioni sue personali, per di più impartite dall’esterno?

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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