EPISTEMOLOGIA A 5 STELLE, BY NARCOLESSICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2013 @ 9:12 pm

Detto altrimenti: domani io vado a sciare in Val d’Ultimo … quindi ‘sta sera mi porto avanti … approfitto del lavoro altrui, anche perchè questo mio è un open blog, e quindi vi regalo un post “esterno”. Buona lettura!

Inizia

Il dibattito sulla natura del Movimento Cinque Stelle è reso opaco dalla programmatica neutralità ideologica di questo soggetto politico. Tale neutralità consente a tutte le ideologie di non essere rilevate come tali al tornello d’ingresso e di poter dunque riversare all’interno del Movimento i propri progetti, affinché siano presi in carico da un vasto bacino di consenso, che ne risulta a sua volta alimentato. In termini strettamente politici, pertanto, si assiste al mero incremento di un fronte popolare costitutivamente indistinto, del quale si può dire e conoscere molto poco, ulteriormente schermato da una comunicazione iperbolica che ne dissolve l’identità sociale nella figura ombrello del “cittadino”. 

A questa nebulosa politica soggiace tuttavia un’epistemologia molto precisa, di cui è utile individuare i termini principali.

Alla base del progetto di Grillo sembra esserci, in primo luogo, un realismo ingenuo, fondato sulla certezza che la verità delle cose, compresa la verità delle cose-da-fare, sia depositata nella loro evidenza. La politica, pertanto, è tanto migliore quanto più si mostra capace di rimuovere giornalisti, parlamento e, più in generale, tutti gli agenti che mediano l’accesso alla verità delle cose. Il linguaggio stesso, ove non sia usato come limpida designazione dell’esistente, è guardato con sospetto. L’unico strumento accreditato è la rete di internet perché, priva in se stessa di una linea editoriale, si configura come una lente neutra e trasparente, che aumenta ma non distorce le facoltà cognitive del cittadino.
L”interesse di parte è così rifuggito in nome della possibilità di sapere come stanno realmente le cose e, dunque, della possibilità di assurgere a garanti della realtà di tutti. Alla politica di destra e di sinistra si sostituisce così la politica delle idee giuste, che sono tali in quanto derivate dalla conoscenza della verità delle cose.

Il Movimento Cinque Stelle promuove la democrazia diretta come riflesso di un’altrettanto diretta accessibilità del Reale, che non giustifica nessuna mediazione fra il cittadino e lo Stato. Il punto di vista del singolo parlamentare non gode, in questo senso, di alcuna legittimità e di alcuna libertà. Il parlamentare è solo il terminale attraverso cui si trasmette – direttamente – la decisione del cittadino, che grazie alla rete conosce la verità delle cose. Ove non rispetti questo “mandato imperativo”, il parlamentare è da considerarsi destituito delle sue prerogative.

In realtà, è il punto di vista in quanto tale ad essere screditato. L’accesso diretto alla verità delle cose, infatti, lo rende superfluo e, anzi, costitutivamente menzognero. Attraverso la rete, infatti, è garantita al popolo una prospettiva panoptica che esaurisce la realtà e supera tutti i punti di vista particolari, immagini di meri interessi di parte. La cifra totalitaria di questo progetto politico deriva allora dalla cifra totalitaria dell’epistemologia che ne è alla base, un’epistemologia che rifiuta di integrare il punto di vista all’oggettività delle cose viste, evacuando il primo dalle seconde e riconoscendo queste ultime nella loro vera, unica e sola natura.

Lungi dal rappresentare una novità, questo modo di intendere la politica e, a monte, la realtà stessa, resuscita un pensiero che le scienze naturali, matematiche, umane e sociali avevano superato da tempo.

L’epistemologia “grillina”, in questo senso, segna un grave arretramento rispetto a una conquista filosofica fondamentale, che ci ha permesso di assegnare al punto di vista, alla mediazione (nelle sue diverse forme e istituzioni) e al linguaggio l’irrinunciabile funzione di costituire, e non già di registrare, la realtà delle cose, determinando la misura in cui la loro verità conta e diventa pertinente nei nostri progetti.

Per quanto possa sembrare politicamente confuso, il Movimento Cinque Stelle, ricondotto alla sua epistemologia di base, è metafisica allo stato puro. L’ideale punto di partenza per ogni svolta autoritaria.

Finisce

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

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VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2013 @ 2:45 pm

Detto altrimenti: …mica tanto “varie ed eventuali” …

1) Roma. Il 15 marzo si insedierà il nuovo parlamento. Per favore, ci dite che fine fanno i fondi residui dei partiti scomparsi, tipo IDV?

2) Roma. Sempre a quella data, ci dite l’elenco di quanto pagato a ciascun parlamentare uscente a titolo di “indennità per il reinserimento nel mondo del lavoro”?

3) Bruxelles: meglio tardi che mai! Il Consiglio di 27 governi europei ha stabilito che il bonus dei banchieri non potrà superare uno stipendio (due in casi eccezionali). La GB, perfida Albione,  chiede tempo per riflettere, vuole la solita eccezione … A Bruxelles si sono accorti che i bonus erano esagerati e spingevano il top management bancari a fare operazioni a rischio, con effetti positivi nel breve termine (per intascare il bonus) e disastrosi nel medio periodo. Si è suggerito inoltre di pagare i bonus con titoli a medio termine, così da legarne il valore alla bontà “nel tempo” dei risultati che si pretende di avere conseguito. E poi, dui fatto le banche sono diventate “pubbliche” visto che i buchi si tappano con denari UE-Stati, cioè di noi cittadini! Ci voleva tanto a capire che si doveva intervenire?

4) Il Ponte sullo Stretto di Messina … scade il 1 marzo, cioè oggi, la prevista possibile e necessaria revisione del contratto di accordo fra il General Contractor Eurolink (45% Impregilo-Fiat) e la Spa dello Stretto di Messina (82% Anas), pena il suo annullamento. Revisione non ce ne è stata, quindi … (Evviva! N..d.r.).

5) Qualcuno, tanti anni fa, ha scritto: “…i contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni… Invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi… Chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati… sono loro i responsabili!… Io vengo confuso… oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento. Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico… Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. È un movimento che non può essere fermato. Non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta. Noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo”. Chi è l’autore di queste parole? In quale anno?

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa

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IKEA – MULTINAZIONALE SVEDESE CHE FATTURA PIU’ DEL GRUPPO FIAT

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2013 @ 7:52 am

Detto altrimenti: credevo che si occupasse di mobili e non anche di polpette di carne (ma comunque IKEA ha formalmente confermato la regolarità sanitaria delle sue forniture).

Le Svedesi … ai miei tempi (io sono classe ’44) erano il sogno di noi ragazzi, visto che le nostrane erano molto “chiuse” alle … “relazioni umane”. Oggi, invece, parlando di svedesi, pensiamo alle polpette di carne di … cavallo? Speriamo di no! Certo che alcuni dati danno da pensare:

Popolazione equina svedese                                            360.000 cavalli
Vita media di un cavallo                                                   15 anni
Morti equine attese ogni anno                                       22.000
Morti equine dichiarate ogni anno                               14.000
Mancano all’appello, all’anno                                         8.000 cavalli

Prezzo (indice) della carne di cavallo
Svezia                      1
Danimarca             2
Belgio                       3
Italia                        4

Detto questo, a pensar male …

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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BIBLIOTECA COMUNALE DI CATANIA “VINCENZO BELLINI” da oltre un anno funziona …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2013 @ 7:40 am

Detto altrimenti: …. grazie a “volontari”, i dipendenti che vi lavorano senza stipendio!

Una delle tante, belle, ricche, preziose biblioteche comunali italiane. Non deve rischiare di andare in malora, e con lei i preziosissimi volumi raccolti e custoditi con anni con amore e cura da chi ama la cultura, difende le nostre radici storiche. La cultura … chi è mai è costei, direbbe il Manzoni per far pari con quel tal Carneade … è l’insieme delle nostre conoscenze di oggi e di ieri, la prima direzione verso la quale indirizzare gli investimenti pubblici. Senza cultura non si va da nessuna parte. Anche Don Luigi Ciotti, nel libro che ho appena citato qualche post fa, alla fine arriva a questa conclusione, che dalla cultura nasce la moralità e così via, tutto il resto, a cascata. Anche per Don Lorenzo MIlani incolto, analfabeta non è chi non sa leggere o scrivere, ma anche chi, pur sapendo leggere la pagina sportiva del quotidiano di turno, non sa capire i messaggi della politica, dell’economia, della finanza, della storia, della società.

Ecco, il novello Pilato (politico moderno) ci chiede “Volete il Ponte sullo Stretto o la Cultura?” E tutti noi, coraggio, gridiamo forte e chiaro: “La cultura, la cultura!”. Almeno così mi auguro che avvenga.

Non sarebbe possibile finanziarla da Trento e da Bolzano la cultura di Catania? Sarebbe un “Ponte” ben più intelligente, necessario, ammirevole e lodevole di quello sullo Stretto!

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BERLUSCONI E I RIMBORSI ELETTORALI, DENARO PAZZO, MORALE E POLITICA FUORI CONTROLLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2013 @ 6:31 am

Detto altrimenti: una nuova “forza di gravità”, la “gravità della forza” (del male politico). La notizia gira sul web, nella carta stampata, nei media … ovunque, anche all’estero!

Dante avrebbe definito questa azione “baratteria” e collocato il responsabile all’inferno (vedi post di ieri, mancaffarlapposta!)

COMUNQUE, SINT SANES INNOCENTES …, SIANO PURE INNOCENTI …, RESTA IL FATTO CHE LA DEMOCRAZIA E’ VULNERABILE:  OCCORRE CAMBIARE SISTEMA, CHE ALMENO A DECORRERE DAI PROSSIMI IMMINENTI RIMBORSI SI CHIEDANO GIUSTIFICATIVI DI SPESA !

L’inquisito presunto compratore

 

Si apprende che Berlusconi è indagato (anche, n.d.r.) perché nel 2006 avrebbe pagato tre milioni di euro ad alcuni senatori (uno ha confessato, per lui era stata avanzata richiesta di autorizzazione a procedere alla custodia cautelare in carcere, respinta, ma dal 15 marzo prossimo sarà “arrestabile” come privato cittadino) per far cambiare loro “casacca politica” e far cadere il governo Prodi. Già questo fatto sarebbe gravissimo (livello di gravità della “forza del male politico” da 1 a 100? 100!)

 

 

Il PdL annuncia una dimostrazione contro i PM. Anche questo fatto sarebbe gravissimo. Pensate un po’ al significato dell’iniziativa in quanto assunta da chi vorrebbe porre i PM sotto il controllo del potere politico! (Livello di gravità della “forza del male politico” da 1 a 100? 100! E siamo a 200!)

 

L’inquisito venditore (di se stesso)

 

Si sta accertando se – nel caso – Berlusconi avesse utilizzato denaro del partito, cioè soldi nostri, il che tecnicamente sarebbe stato del tutto possibile, visto come si è successivamente riscontrato con quale “disinvoltura” siano stati in genere utilizzati i finanziamenti e i rimborsi elettorali. Il che sarebbe intollerabile (livello di gravità della “forza del male politico” da 1 a 100? 100! E siamo a 300!).

 

 

Fondi “fuori controllo”, “fuori contabilità” sono letteralmente e sostanzialmente “fondi neri” i quali sono vere e proprie mine vaganti, sia che provengano da risorse pubbliche che da risorse private (livello di gravità della “forza del male politico” da 1 a 100? 100! E siamo a 400!)

E poi ci meravigliamo del successo di Grillo.

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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LA SPERANZA NON E’ IN VENDITA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 5:29 pm

Detto altrimenti: è un libro, un libro di Don Luigi Ciotti, (Giunti- Edizioni Gruppo Abele), regalatomi da una cara amica (Giovanna L.)

Don Ciotti, e chi non lo conosce? Qui a Trento poi, è appena venuto per i funerali di Don Dante Clauser. Don Ciotti. Il prete antimafia? No, dice lui, tutti i preti sono antimafia: fra il Vangelo e le mafie vi è un abisso incolmabile. Ma il suo libro, anzi, questo suo libro (come gli altri, del resto), è molto di più. Non è solo “anti -“, ma è soprattutto un libro “pro -“, “a favore di -” , a favore della crescita culturale, morale, sociale, politica di tutti, anche dei non credenti.

Vi riassumo alcuni stralci del suo pensiero, fra i moltissimi spunti che il testo ci offre.

La denuncia del male da sola non è sufficiente. Deve essere accompagnata da un impegno concreto per costruire giustizia.

L’individualista non condivide. L’individualismo ha minato la politica.

La superficialità è dannosa: ci porta ad occuparci solo di ciò che “fa notizia”.

Il linguaggio troppo tecnico è nemico della comprensione da parte di tutti.

La crisi economica non è uguale per tutti: c’è chi fruga nei bidoni della spazzatura alla ricerca di cibo o altro e c’è chi acquista un’auto da 100.000 euro.

Vista dalla strada la crisi non è il PIL, ma la fame e le malattie per due miliardi di persone.

Di fronte al disagio sociale emrge la tendenza a governare in maniera repressiva.

Lavoro: ognuno deve potere lavorare, e lavorare secondo le sue attitudinim, non “a chiama” là dove serve, anche se non viene rispettata la sua attitudine e la sua intelligenza (contyro la “flessibilità sul lavoro”, n.d.r.).

Dei delitti e delle pene: i delitti diminuiscono, la popolazione carceraria cresce. Dal 1991 al 2010 i carcerati sono passati da 35.469 a 67.961, pur in un contesto di stabilità-flessione dei reati (fonte: Min. Interni e Istat).

La NFO, Nuova Finanza Organizzata 8questa sigla è mia, n.d.r.): mano invisibile rapinatrice.
I diritti diventano lussi.

I migranti; la storia del mondo è storia di popoli che migrano. E allora? Ammetterli solo se hanno un contratto di lavoro, stipulato fra soggetti che stanno a migliaia di km di distanza, di cui uno in pieno deserto?

II “soggiorno a contratto” :se ti levo il contratto, tu perdi il diritto al soggiorno. Quindi sei mio schiavo.

L’ideologia dell’odio, dell’indifferenza, della competizione, del disinteresse per chi “perde”.

Non è condivisibile la concezione USA secondo la quale “è giusto che il più capace e intraprendente sia premiato da Dio con la ricchezza”.

Leggi razziali di ieri e di oggi: anche il silenzio è complicità.

Vangelo e Costituzione.

La natura è “disuguale”. L’uguaglianza è un frutto umano e non significa “tutti uguali”, ma “uguale rispetto” per tutte le diversità (che la natura ci offre).

L’altro sono io. Nel “volto” dell’altro l’altro vede me ed io lui.

La sicurezza si costruisce con l’inclusione, non con l’esclusione.

Servono poche leggi, chiare (plurimae leges, corruptissima republica, n.d.r.).

Obiettivo dei governi: non il governo della povertà, ma la sua eliminazione.

La dignità e la libertà: o esistono per tutti oppure non esistono per nessuno.

Occorre ridurre le disuguaglianze, separare il pubblico dal privato, rispettare l’ambiente, non rinchiudersi negli egoismi nazionali, promuovere la cultura, lasciarsi alle spalle al società dell’ “io”.

Libertà è vivere per gli altri. Schiavitù è vivere come gli altri, perchè gli altri sono così ed allora anch’io …

Occorre trasformare la facoltà di pochi in diritto di tutti.

Il potere si misura non in termini di arbitrio, ma di responsabilità.

La responsabilità deve essere presente non solo negli atti pubblici ma anche nella vita privata.

Mi fermo qui, Sono arrivato a pagina 53 sulle 126 totali. Il resto scopritelo voi stessi: si tratta di un libretto di facile e veloce lettura, quasi un manualetto tascabile, ma “multa paucis”, cioè che dice molte cose con poche parole e poche pagine. Leggetelo, ne vale la pena.

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LA DIVINA COMMEDIA, LA SPECULAZIONE FINANZIARIA E IL FALSO IN BILANCIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 4:32 pm

Detto altrimenti: ieri sera, RAI 2 ore 21,00, Roberto Benigni, Inferno, Canto XI°

Finalmente a RAI 2 non c’è stato il solito filmetto sulla Polizia Stradale e Criminale USA! Forse si erano spaventati … forse avevano avuto un dubbio, che il Padre Dante avesse potuto metterli al’inferno. E così, per verificare e rassicurarsi,  hanno chiesto a Benigni di commentare e leggere il canto XI° dell’Inferno di Dante, quello in cui Virgilio spiega al Poeta la “geografia” dell’inferno, la “logistica” dei peccati e dei peccatori. Sicuramente la Direzione RAI 2 è stata col fiato sospeso fino alla fine nel timore di riconoscersi fra coloro che trasmettono filmetti insulsi. E invece no, non è successo e hanno tirato un sospiro di sollevo.

Superata questa attesa anche noi ci siamo concentrati su una distinzione fra categorie di peccati e corrispondenti pene: i peccatori “violenti”, coloro che hanno agito e peccato cedendo all’impulso, sono puniti meno dei peccatori “fraudolenti”, cioè di chi ha agito e peccato con frode, perché in essa vi è sempre il concorso della ragione, cioè della consapevolezza del male. Fra costoro, oggi molto attuale è la condanna dei peccatori di “baratteria”, cioè di coloro che abusando della loro funzione pubblica (di politico, di pubblico ufficiale) tradiscono il loro dovere per arricchirsi.

Ma il bello viene alla fine del canto, là dove Virgilio spiega a Dante, che gli aveva posto questa domanda: perchè sia considerato “violenza contro Dio” il peccato di l’usura, cioè il guadagnar denaro attraverso il denaro (oggi potemmo includervi la speculazione finanziaria, le truffe con i titoli derivati, l’aggiotaggio in borsa, il falso in bilancio). La ragione è che Dio ha prescritto che l’uomo si guadagni il pane con il lavoro, operando con arte nella natura, arte e natura che sono “figlie di Dio”; lavoro che è “nipote di Dio”. A fronte di ciò, l’usuraio (e lo speculatore antico e moderno) non lavora, non produce,non guadagna denaro col sudore della propria fronte e così agendo disprezza la natura e l’arte, recando offesa a Dio.

E rileggiamolo, questo Dante: sono passati sette secoli ed è sempre attualissimo!

P.s.: è di oggi l’arresto di alcuni personaggi responsabili di un importante Gruppo di SpA di costruzioni che opera in Veneto, per il pagamento di false fatture a carico del Gruppo e a vantaggio di una società della Repubblica di S. Marino, i quali, in tal modo, hanno “frodato” la loro stessa società, i suoi azionisti, i suoi creditori e il fisco. Ora, ditemi un po’ voi, come faccio io a non ricollegare i due episodi? Il canto XI° dell’Infermo e  la notizia di RAI News … dopo tutto sempre di RAI si tratta … e io il canone l’ho pagato per tempo!

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ACQUISTO AUTO USATE PAGO IN CONTANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 1:22 pm

Detto altrimenti: fino ad oggi era oro, adesso le auto …

Una sorpresa: infilato nel vetro del finestrino della mia Lancia Lybra SW ho trovato un biglietto da visita “Acquistiamo auto usate di tutte le marche per l’export – Senza limiti di chilometraggio- Ritiro immediato – Pagamento in contanti”. Segue un nome ed un numero di cellulare.

Brutto segno, mi sono detto, per tre motivi:

1) innanzi tutto perché la mia auto è stata giudicata “auto di un poveraccio” (ma fino a qui vabbè …);

2) perché è segno che il Paese sta scivolando in basso … e qualcuno ha capito che può fare business approfittando della gente che dopo aver dato fondo ai risparmi e all’oro, ora è costretta a vendersi la macchina;

3) perché mi ha colpito quel “pagamento in contanti”, come per l’oro: i negozietti pagano tutti in contanti … Mi chiedo: ma dove li prendono tutti questi contanti? Ma non c’è un limite ai pagamenti in contanti?

E allora? Allora videant consules ne quid detrimenti Respublica capiat, cioè, vedano i consoli a che lo Stato non subisca danni, cioè, ci pensi chi di dovere ad approfondire l’argomento …

Volete il numero di quel cellulare? Eh no, cari miei … e se poi mi accusano di avere violato la privacy?

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POLITICA DI AUSTERITA’ O DI INVESTIMENTI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 1:02 pm

Detto altrimenti: e chi lo ha detto che “tertium non datur”, cioè che non esista anche una terza soluzione?

Bivio …

Il Trentino visto da fuori, almeno “parzialmente” da fuori, cioè da me. Amici lettori, quando 25 anni da, per lavoro, mi trasferii da Milano a Trento, chiamato (è proprio il caso di dirlo: mi arrivò una chiamata, non fui io a cercarlo, anche se fui e sono molto contento della scelta fatta), a me che “non ero (e non sono, n.d.r.) un politico” … Woody Allen direbbe  “Sono un maschio ma non esercito” (“non esercito” solo politicamente, cosa avevate capito?) … ma ero solo un manager, dissero: “In Trentino non si può dare a meno di fare politica”. Io assunsi la mia brava posizione politica ma nessun ruolo.

 

… o trivio?

 

Oggi a mia volta mi sento di dire: “In Italia non si può fare a meno di fare politica”. Ed ecco che io “faccio politica (italiana)” nel senso che cerco di diffondere idee, ragionamenti, proposte. Ne volete una? Eccola: la terza soluzione alla domanda di cui al titolo del post esiste e consiste nel riscrivere l’ordine delle priorità della spesa pubblica. Facciamo alcuni esempi:

 

 

Il TAV (“Il” Trento ad Alta Velocità, per la tratta Milano-Torino, è costato sei volte il preventivo. Quanto possiamo “recuperare” se al momento soprassediamo alla realizzazione della tratta Torino-Lione? Decine e decine di miliardi di euro.

Gli F35. In Usa hanno speso i voli di questi caccia perché “si rompono!”. Ogni caccia ha raggiunto il costo di produzione di circa 270 milioni di dollari USA. I suoi costi di esercizio sono stimati dagli USA pari a due volte il costo d’acquisto. Quanti miliardi “recuperiamo” se non li comperiamo?

Ragionamenti analoghi valgono per il Ponte sullo Stretto, i super costi della politica, la corruzione, l’evasione e l’elusione fiscale, l’eccessivo numero delle Province, gli stipendi, le buonentrate, le buonuscite e le pensioni fuori scala e/o super cumulate, etc..

A fronte dei “recuperi” di cui sopra, quanto potremmo investire nell’occupazione giovanile e non, nella scuola pubblica, nella sanità, nello sblocco della rivalutazione delle pensioni, etc.?

Mi direte: uffa, hai già insistito più volte su questi temi. Ok, è vero ma a parte che “gutta cavat lapidem” e “repetita juvant”, oggi voglio sottolineare non solo l’esistenza di queste diverse possibilità di spesa, ma il fatto che esse, tutte insieme, rappresentano la terza via al problema iniziale. E non lasciamoci scoraggiare dalle muraglie erette da alcuni a difesa di “bilanci separati” e di “diritti acquisiti”: il bilancio dello Stato è uno ed unico; i diritti devono essere contenuti in vasi comunicanti, al cui interno devono poter “scorrere” a dissetare in uguale misura la “sete di diritto” di ognuno. Vogliamo scartare questo ragionamento? Ok, ma almeno prima prendiamo atto che esso esiste.

Fine del post

 

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RIMBORSI DELLE SPESE ELETTORALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 9:27 am

Detto altrimenti: a pensar male … mi domando, come stanno andando le inchieste sui fondi (mal) spesi in passato dai partiti? E poi, spero che chi deve erogare ai partiti i rimborsi  “imminenti prossimi venturi”,  lo faccia solo (solo) dietro presentazione dei documenti di spesa, altrimenti siamo alle solite …

Ciò premesso …

… vediamo, alla prova dei fatti, cosa faranno ora (tutti) i partiti di tutti questi soldi … perché “a ciàcere non se sgionfa donne” … è dialetto trentino-gardesano … devo tradurre o si capisce lo stesso?  In particolare:

Al PD 45 milioni. ll PD non ha mai detto di volere rinunciare ai rimborsi (purchè siano a fronte di spese effettive e documentate, n.d.r.) quindi, se li accetta (nella misura documentata, n.d.r.) non contraddice se stesso.

Palanche … niatri nu e vulemmu! Soldi … noi non ne vogliamo!

Al 5 Stelle 42 milioni. Il 5 Stelle ha sempre detto che non li vuole. Ora Grillo dice che ci vuole una decisione formale del suo movimento (ma non vi sembra che una decisone del genere avrebbe potuto/dovuto essere già stata formalmente assunta?). Staremo a vedere come andrà a finire:

1) Il rimborso viene rifiutato, in linea coerente con le dichiarazioni di sempre (soluzione probabile).

2) Il rimborso viene accettato, in contraddizione con le dichiarazioni di sempre (soluzione improbabile).

3) Il rimborso viene accettato ma accreditato ad una Fondazione (gestita da chi? A favore di chi?) con scopi benefici (soluzione possibile).

 Come valuto io le tre soluzioni? Benissimo le prime due, perché “fanno chiarezza”, in un senso o nell’altro. Molto male, anzi, malissimo, la terza, che considererei ipocrita.

Ma che ce frega a noi dello spread?

A meno che, nella terza ipotesi,  quei fondi non fossero destinati a contribuire alla copertura dell’aumento del maggior carico di interessi che lo Stato (cioè tutti noi) dobbiamo sopportare a causa del crescere dello spread (altro che “lo spread non conta”, come dice Silvio! Lo paga lui l’aggravio a nostro carico?), che se va avanti così ci costerà un aggravio di 10 (dieci) miliardi di euro, cioè più del doppio della manovra IMU-prima casa!

E’ questo aumento dello spread che vogliono i partiti? Tutti i partiti, nessuno esclusi … sentito Beppe? Mi rivolgo anche a te … altro che “stolker politici”, “morti viventi”! Le parole sono pietre, scriveva Don Lorenzo Milani: usiamole con cautela!

Lo Stretto? Miiii ... a nuoto me l'aiu a fari!

 

 

P.S.: Alcune domande ai miei lettori, sperando che ci sia qualcuno in grado di dare risposta: i blog dei vari partiti politici, contengono pubblicità? Se si, è a pagamento? Se si, gli incassi vanno a finanziare il partito? Se si, esiste un controllo? Grazie per quello che potrete chiarire.

 

 

Fine del post

Ceterum censeo:

1)  familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

2) Che il Ponte sullo Stretto non s’ha da fare!

3) Che gli F35 non s’hanno da acquistare!

4) Che il TAV non s’ha da fare.

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