DUE GIOVANI … OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 4:12 pm

Detto altrimenti: li ho incontrati oggi, entrambi nello stesso giorno, ed allora … (post 1198)

Il primo. Laureato, colto, dedito ad approfondimenti artistici e storici. Disoccupato. Ha “scoperto” il mio blog. Ha creduto che il mio “bloggering” fosse un lavoro. Si è offerto come mio aiutante. Gli ho detto che io “lavoro” gratis, cioè che il mio non è un lavoro … Deluso, si è ritratto.

Il secondo, studente universitario. Suona alla porta, cerca di vendere un elettrodomestico. Gli dico che non ne ho bisogno. E’ scoraggiato. Gli parlo. Gli dico che lo capisco, che lo ammiro: sta cercando di darsi da fare (per pagarsi l’Università, mi dice). Ma io non posso certo acquistare un elettrodomestico di cui non ho bisogno. Di questi tempi ogni spesa va ponderata.

Ecco, se non mi fossero capitati a poche ore uno dall’altro forse non ci avrei fatto troppo caso. Ed invece la sovrapposizione dei due incontri ha attratto la mia attenzione. Mi sono sforzato di mettermi nei loro panni. Quale presente offriamo loro? Quale futuro? Ragazzi che cercano di “sbarcare il lunario”, letteralmente, ragazzi che sarebbero contenti di racimolare qualche centinaio di euro al mese … di fronte ad altri “ragazzi” che per un anno di lavoro se ne escono con una liquidazione plurimilionaria; di fronte alle centinaia di migliaia di euro che diamo ai parlamentari non rieletti, “per il reinserimento nel mondo del lavoro” (quasi 300.000 a tale Mastella; 180.000 a tale Berlusconi); di fronte a …. etc…. etc…. etc….. Solo con questi due regali, quanti ragazzi avremmo potuto aiutare, motivare, a quanti di loro avremmo potuto finanziare lo start up di un progetto serio, produttivo?

E’ un problema prima antropologico (a), quindi morale (b), economico (c) e sociale (d): infatti lo Stato non è tutto ciò che è fuori dal mio privato. Lo Stato siamo noi (a)  tutti condòmini della stessa Unica Grande proprietà, l’Italia, al cui interni le risorse devono essere più equamente redistribuite, le priorità devono essere riviste. (b) Non dico “a tutti nella stessa misura”, no. Dico solo: diamo attuazione al dettato Costituzionale che garantisce anche ai privi di mezzi, se meritevoli, di potersi istruire, formare, lavorare, contribuire alla crescita del paese a vantaggio di tutti i cittadini (c), guadagnare, farsi una famiglia (d).

E’ chiedere troppo?

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1) PROCESSO LETTA – 2) SOLDI PUBBLICI AI PARTITI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 11:37 am

Detto altrimenti: apri un post, ne leggi due

Processo Letta

Difesa

Ma se anche il Papa, sovrano assoluto, fa fatica a smantellare un apparato di potere radicatosi nel tempo …

Se siete al governo di una barca (a vela o a motore) e imprimete alla barra del timone una variazione di rotta troppo violenta, ampia ed improvvisa, il timone “entra in cavitazione”, cioè intorno alla pala del timone si forma un vortice che gli fa “perdere la presa” sull’acqua, con il solo effetto di rallentare la marcia, non certo di cambiare direzione.

Accusa

La velocità di crescita della disperazione dlla gente è molto superiore alla velocità del risanamento. Occorre intervnire i modo più radicale (v. post Renzi ti scrivo).

Tuttavia, anche se non può essere effettuata una virata improvvisa, almeno si può sin d’ora pretendere che sia tracciata l’intera nuova rotta per una completa inversione di marcia, di 180 gradi, per intendersi. Cioè, si prende atto che i colpi di timone devono essere graduali, e si accetta il fatto in quanto si sa che alla fine della manovra l’inversione di rotta sarà effettuata al completo.

Finanziamento pubblico dei partiti

Sua “abolizione”? Ma le parole sono pietre … e vanno usate con cautela. Ora, siccome non è una abolizione ma una modifica, innanzi tutto chiamiamola con il suo nome. Ogni dettaglio su La voce.com (Dr. Perotti). Qui mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori solo una sottolineatura: dum Romae consulitur, Saguntum exougnatur: mentre a Roma si discute se aiutare militarmente Sagunto assediata dal generale cartaginese Annnibale Barca, la città viene espugnata. Cioè, mentre dedichiamo tutte le nostre attenzioni al “de jure condendo”, cioè alla legge fa farsi, al futuro di questo “istituto”, cosa succede “de jure còndito”, della legge passata, oggi vigente? Succede che essa viene violata in ogni modo: è di questa mattina la notizia Rai 3 che un notissimo deputato/senatore del partito x (che non cito per rispetto della privacy) è inquisito per avere utilizzato €600.000 del denaro pubblico del suo partito per stipulare una sua polizza personale vita. Ma s i può?
E allora, “spazzoliamo” tutte le spese di tutti i soggetti pubblici, Fondazioni comprese. Altrimenti sarebbe come avere arrestato un ladro che ha rubato molto e poi, senza punirlo per i reati comessi,  liberarlo sul suo impegno di rubare di meno per il futuro.

P.S.: una analisi della UIL attesta che i costi della politica, cioè partiti, Parlamento e Governo, gravano su ogni cittadino per €700,00 l’anno. Ovviamente non vi sono compresi i costi della Magistratura, terza istituzione dello Stato, a fianco del legislativo e dell’esecutivo, che però non è “politica” checchè se ne dica da taluno. Comunque anche questi costi andrebbero rivisti … mi riferisco innanzi tutto a quelli degli Organi Centrali (Corte Costituzionale in testa).

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VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 8:38 am

Detto altrimenti: in un unico post, molto brevemente … (post 1196)

Il Presidente Napolitano contestato? Da chi? Da chi lo ha pregato di accettare un secondo settennato per sopperire alla propria incapacità. Ma via, siamo seri … e che Dio ce lo conservi, Napolitano …

L’ISTAT informa che la povertà in Italia è dilagante. E’ un problema antropologico: noi Italiani, soprattutto chi “sta in alto”, non si sente parte del tutto, ma “casta” al di fuori del problema degli “altri”. E invece l’Italia è nostra, di tutti noi, di ciascuno di noi … di ciascuno di noi che ha diritto alla propria quota di benessere.

Con riferimento al capoverso precedente: sono contrario alle “gestioni separate”, sia degli Enti Previdenziali, sia dei flussi finanziari dello Stato. Riservare gli incassi derivanti dal recupero dell’evasione fiscale alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro? Sembra una decisione positiva. Sembra. E invece per me è negativa, perchè esclude dalla canalizzazione verso quella destinazione i flussi, ben maggiori, che potrebbero derivare da un auspicato riordino delle priorità. Mi spiego. Agendo così si legittimano le destinazioni finanziarie “a prescindere” (dall’andamento generale della finanza complessiva del paese), come quelle per l’acquisto dei cacciabombardieri F 35 o quelle alla base della elargizione di pensioni retributive fino a 90.000 euro al mese, a valere sulle “gestioni separate” dell’INPS.

In Germania. se il marito/moglie di un personaggio di governo segue la moglie/marito su un volo di Stato, paga il biglietto.

Milano. la Monclair (azienda italiana) si quota in borsa e guadagna il 45% in dieci minuti. Questa è l’Italia che vale. Perché non proviamo a moltiplicare per 10.000 questi casi? Dice … ma servono investimenti. Ok, prendiamo i miliardi degli F35 … (a rifacce, direte voi … evvabbè, che ve devo da  di’, propio nun le reggo quelle armi costose, difettose ed inutili: una vera bufala, ‘na sola!).

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TRASMETTIAMO (doverosamente) AI GIOVANI LA NOSTRA ESPERIENZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 7:40 am

Detto altrimenti: la nostra esperienza, una quota “legittima” di eredità che dobbiamo consegnare ai giovani, i quali tutti ne hanno diritto (post 1195)

Dello modo  dello tempo per come oggi, noi “vecchi” potremmo e dovremmo aiutare i giovani, tutti i giovani, a “sostituire noi stessi”, trasferendo loro la nostra esperienza.

Anni ’70. Il mio capo alla STET, Dr. Ruggero Cengo Romano (v. mio post del 29.10.2012). Persona dedicata al lavoro. Della capogruppo, delle società del Gruppo, delle banche, della Finanza … lui seguiva semplicemente tutto. Seguiva l’andamento degli organigrammi, dell’azionariato, delle leggi sulle SpA, sulla finanza, … su tutto. Ogniqualvolta sorgeva un problema, quella era la fonte alla quale abbeverarsi per risolverlo. Io, dirigente suo dipendente diretto, solo per lavorare vicino a lui … praticamente ho preso una seconda “doppia” laurea: di lavoro e di vita. Spesso mi chiedevo come avrebbe fatto la Società quando avesse fatto a meno del suo apporto. La STET fu privatizzata. Per un periodo egli riuscì a dare ugualmente il suo apporto. Poi morì. Non ci furono contraccolpi palesi nell’andamento della società. Palesi … appunto: in realtà le cose non poterono essere più come prima. La gestione della finanza non fu più garantita con la stessa precisone, la stessa puntualità, la stessa consapevolezza “storica” che aveva improntato la sua azione e – solo di riflesso e in parte, sia chiaro! – la mia. La morale della favola? Che la sua azione fosse inutile? No, piuttosto che la società ha accettato di perdere una parte rilevante del proprio “patrimonio” di cultura. Una parte, affermo, perché, sia pure in minima parte, io stesso, come piccolissimo recipiente del suo generoso e ricco insegnamento, ho avuto la presunzione di esserne un indegno continuatore sia pure in altri ambiti aziendali. Grazie, Ruggero, maestro di lavoro e di vita, mio “terzo genitore”.

Qualche mese fa. Fra amici. Un professore olandese che insegna a Trento mi dice che in Olanda esistono organismi pubblici per organizzare la trasmissione dell’esperienza di persone di “anziana esperienza” come la mia ai giovani. perché non vada perso il prezioso patrimonio di una vita di lavoro “ricca di esperienze” come la mia (quelle virgolettate sono parole sue) .

Qualche tempo fa, offro ad un gruppo politico di tenere gratuitamente (gratuitamente e senza alcuna altra contropartita, di nessun genere, sia chiaro!) corsi di formazione ai giovani che operano nelle SpA. Scrivo ad un esponente di quel gruppo al suo indirizzo ufficiale, prima delle elezioni. Mi risponde dall’indirizzo mail privato con due semplici parole. “Perché no?”. Dopo le elezioni? Die Tartar Wuste …. il deserto (dei Tartari) …

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NATALE (2) BAMBINO A LAVIS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2013 @ 10:18 pm

Detto altrimenti: Natale per tutti (post 1194)

Oggi, 16 dicembre 2013, Scuola Materna di Lavis, ore 17,00. Fiaccolata (con piccole lucine elettriche) di 180 bambini dalla Scuola Materna al Parco della Città. Canti di bimbi felici, colorati, infagottati. Mamme, papà, nonni … Alcune mamme avevano il velo. Era bello non riuscire a distinguere i loro bimbi fra i tanti dei “nostri”, perché anche quelli erano e sono “nostri”, nati qui, vivono qui, crescono qui … le loro prime parole con accento trentino … E non si confondevano con i nostri … no, cosa avete capito? Non perché li abbiamo “omologati”, ma perché non li abbiamo “discriminati”! E’ diverso. Diverso? No, non quel bambino … il ragionamento che va fatto da alcuni di  noi … è quello che deve essere diverso! Comunque: Brave … tutte le operatrici della Scuola Materna!

Dice … ma noi … il nostro grado di civiltà … noi siamo più civili di questi popoli … Ecco, alla TV stanno trasmettendo un film sulla discriminazione razziale anni ’60 negli Stati Uniti d’America (del Sud). In alternativa Report sulla “mala prescrizione” del nostro codice (Rocco). Salto un po’ di qua un po’ di là … e poi però mi è scappato da scrivere. Già, perché oggi ho scattato due foto, con il mio piccolo Nokia … la qualità degli scatti non è gran che, ma basta allo scopo. Si diceva …? Ah il nostro “maggiore” grado di civiltà. Eccolo, in Via dei Mulini, a Trento, oggi pomeriggio.

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CARO RENZI TI SCRIVO….

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2013 @ 1:51 pm

Detto altrimenti? Spero che tu legga questa mia lettera   (post 1193)

Caro Matteo, non sono iscritto al PD e ti ho votato …

… perchè in Austria e Svezia ci sono Ministri di 28 anni e tu a mio avviso hai l’età più che giusta, il giusto equilibrio fra la gioventù e la saggezza di un’esperienza concreta di governo. Papa Francesco ha appena ricordato che due importanti doti di chi governa sono audacia (della tua parte giovane) e prudenza (della tua parte d’esperienza);

perché fra i tre leader esterni al Parlamento, sei l’unico che non insulta, che non fomenta ribellioni di piazza o rivolte fiscali;

perché vai in bicicletta;

perché sei Toscano, anzi, Fiorentino … anche se il mi’ babbo era di Montalcino e noi Senesi a dire il vero a MonteriggionI e si fesce un rigo in terra;

perchè l’ultima partita che vidi allo stadio (1956) fu Genoa-Fiorentina, quando perdeste 1 a 3 ma vinceste il campionato;

perché sai raccogliere voti attorno a te, quanti ne servono per arginare gli tzunami di una comunicazione in malafede, scatenata su TV, piazze e strade.

Ed allora, da votante sia pure non iscritto ti sottopongo un’idea sul debito pubblico: perché non riflettere sulla possibilità di emettere serie di titoli irredimibili (sui quali lo Stato paga solo interessi e non è tenuto a restituire il capitale a scadenza)? Negli anni trenta ne furono emesse due serie e andarono a ruba. Questi titoli del debito pubblico potrebbero essere emessi a tassi leggermente superiori ai soliti. La differenza fra i mancati rimborsi del capitale e i maggiori esborsi per interessi sarebbe di gran lunga a favore della finanza statale. In parallelo poi i potrebbe pensare anche ad un rescheduling delle scadenze degli attuali titoli quanto al rimborso del capitale, magari unendo questa alternativa alla possibilità di sottoscrivere i citati irredimibili. E comunque chi vorrà riavere il suo capitale, lo andrà a vendere in borsa.

Non ti pare che la velocità dell’attuale risanamento sia troppo inferiore alla elocità della crescita della disperazione dei cittadini senza speranza e del loro numero?

Matteo … a quelli che si insospettiscono perché parli ed ascolti tutti (tutti), se mi permetti, rispondo io. Anni fa fui nominato Presidente di un gruppo di Società che avevano rilevanti perdite annuali. La prima cosa che feci fu di incontrare per mesi tutti i concorrenti, i potenziali acquirenti, i clienti, i fornitori, i critici, i difensori di quel gruppo. Tutti. Alla fine il più forte risultai io che conoscevo il pensiero di tutti, mente ciascuno di quei “tutti” conosceva solo il proprio. E riuscii a vendere quel gruppo di società a condizioni assai favorevoli per tutti, per chi vendeva e per chi acquistava.

Buon lavoro, Matteo!

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ANTIRICICLAGGIO + VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2013 @ 12:36 pm

Detto altrimenti: una banca mi ha scritto … (post 1192)

 … che se non mi fossi presentato agli sportelli entro il 20 dicembre 2013 per ottemperare agli obblighi di legge tesi a prevenire il riciclaggio del denaro, mi avrebbero bloccato il conto corrente. Ci sono andato, insieme a mia moglie, ed ho scoperto che io ero già “schedato” come persona aventi rapporti con l’estero (fidejussioni rilasciate o ottenute) e che mia moglie era/era stata dipendente di banca/assicurazione. Non vera – mai, da sempre – nessuna delle due. Hanno corretto. Ma allora … se tanto mi dà tanto …..

Nel formulario si invita a dichiarare se si è amministratori di società dello Stato, e non anche di SpA di regioni, provincie e comuni. Perchè?

La banca mi dice che la “sanzione” del blocco del conto è una iniziativa della banca. Al che mi chiedo: se Tizio lascia la sua auto in un posto auto privato di mia proprietà privata e a me riservato, io non posso per ritorsione bloccare la sua auto. Commetterei un reato.

Antiriciclaggio? Gestori delle macchinette mangiasoldi. Erano stati multati per 94 miliardi di euro (Colonnello della Finanza Umberto Rapetto, ora dimissionato!). L’evasione era forse della metà, facciamo 45 miliardi, il che riconduce ad un incasso in nero di 90 miliardi in monetine! Ora mi pare di potere affermare che il concordato che fa loro pagare solo lo o,o5% del dovuto, oltre che recare un danno al fisco, cioè a tutti noi, dovrebbe tener poi conto che l’enorme massa di denaro che sta alla base dell’evasione fiscale è “denaro nero”! E poi mi domando: chi cambia le monetite? (v. mio post del 16.11.2012). E poi, dove vanno a finire le banconote che ne derivano?

Varie ed eventuali

Mi chiedo inoltre: la stessa attenzione, anzi … un po’ più precisa, andrebbe prioritariamente rivolta:
1) ai bilanci dei gestori mangiasoldi ed alle entrare ed alle uscite delle Fondazioni dei partiti politici;
2) alla colpevole inerzia di chi ha consentito l’accumularsi di canoni demaniali non pagati (spiagge? Multa concordata al  30%! Di che ci lamentiamo?); o a chi  – quanto meno colpevolmente, per inerzia, voglio essere buono! – ha consentito l’accumularsi della succiata multa ai gestori mangiasoldi (concordata allo 0,05%, “A Marry Christmas and a Happy New Year, with the compliments of Direzione dell’Agenzia delle Entrate”).

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1) LAVORATORI AUTONOMI, DI TUTT’ERBA UN FASCIO? 2) VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2013 @ 8:12 am

Detto altrimenti: no, non facciamo di tutt’erba un fascio (post 1191)

Partite IVA

Notaio, un mestiere (troppo, n.d.r.) ricco: Giacomo Salerno.com

La legge di stabilità impone aggravi ai lavoratori autonomi al fine di reperire fiondi da trasferire all’INPS. Una parte della stampa protesta e si erge a difesa dei “lavoratori autonomi” i quali “hanno già avuto una diminuzione di reddito del 10%”. Lavoratori autonomi? Io mi permetto di fare un distinguo fra le varie categorie di lavoratori autonomo:
• Notai: non trovo assolutamente preoccupante che da dichiarazioni di reddito milionarie i notai siano scesi a dichiarazioni “milionarie -10%”;
• Finte partite IVA: io stesso lo sono stato. Di fatto direttore generale, formalmente partita IVA, così il mio datore di lavoro risparmiava contributi (ma perchè mai l’Agenzia delle Entrate me la rilasciò, quella partita IVA?).
• Ingegneri, architetti: ne conosco moltissimi che fanno fatica a tirare avanti.
• Avvocati: i “vecchi” reggono, i “giovani” … come gli ingegneri e architetti.
Detto altrimenti? Un “povero” notaio che si nasconde dietro un giovane “ricco” ingegnere semi disoccupato? Ma via … siamo seri … non si può fare di tutt’erba un fatto.

Varie ed eventuali

SANATORIE. Nel frattempo Liuzzi, sul Fatto Quotidiano, ricorda la multa da 98 miliardi comminata ai gestori delle macchinette mangiasoldi, ridotta poi a poche centinaia di migliaia di euro, cioè lo 0,05%!! (cfr. miei numerosi post su Atlantis-Banca Popolare di Milano – Colonnello della Guarda di Finanza Umberto Rapetto, ex Capo del GAT, poi dimissionato!!). Altra sanatoria a chi non aveva pagato la concessione “demanio marittimo”: basterà il 30%. Domando: a chi mi devo rivolgere per concordare una riduzione del mio F 24? (F 24, modello per pagare le imposte, di quelli “quanti ce ne vogliono per acquistare anche un solo F 35?”). P.S.: C’è chi afferma che le lobbies del gioco finanzino le Fondazioni dei partiti politici! Procura della Repubblica, attivati!

 FORCONI. Berlusconi: Silvio, come fai a dichiarare solidarietà ai forconi che protestano contro gli effetti sulle politiche agricole determinati dalle decisioni del tuo passato governo?

 GHE PENSI MI. Brescia: uccide un ladro, non dopo un inseguimento, ma dopo una vera e propria caccia al ladro durata due ore. E la polizia? E i Carabinieri? Non sono stati chiamati, perché … “ghe pensi mi!”!

 LO STIPENDIO “A SORTE”. Nelle scuole (ieri Grosseto, oggi Prato). Alcuni supplenti vengono pagati. Altri no. Si tira a sorte … perché i soldi non bastano.

 SPENDING REVIEW. Quis custodiet custodes ipsos? Chi controllerà i controllori? Quanto spende la struttura UE? La spending review vale anche per loro?

Buon inizio settimana a tutte le mie lettrici e a tutti i miei lettori

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IL COMPLEANNO DI PAPA FRANCESCO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Dicembre, 2013 @ 5:33 pm

Detto altrimenti: il primo compleanno di Papa Francesco come Vescovo di Roma (post 1190)

Il primo compleanno da Vescovo di Roma

Martedì 17 dicembre. Il Suo compleanno. E Papa Francesco ci fa un regalo. Lui a noi. Dopo l’intervista a Repubblica, oggi quella alla Stampa. Dal Suo insegnamento, alcuni passaggi:
• abbiate sempre speranza;
• non abbiate paura della tenerezza (nel rapporto con il Volto dell’Altro, n.d.r.);
• speranza e tenerezza ci scuotano dall’indifferenza (alla fame nel mondo);
• il Natale non è stato denuncia della povertà, ma annuncio di gioia e speranza (soprattutto per i poveri, n.d.r.);
• marxismo? No, dottrina sociale della Chiesa: la teoria della “ricaduta favorevole” ha fallito. Infatti quando alcuni (pochi, n.d.r.) bicchieri (ricchi, n.d.r.) si sono riempiti, non hanno lasciato tracimare ricchezza per i poveri, bensì si sono ingranditi essi stessi;
• prudenza e audacia: due virtù di chi governa;
• la riforma della Curia? Sta procedendo;
• il rapporto fra la Chiesa e la politica? Deve essere parallelo e convergente, su due piani diversi, ma sempre per aiutare il popolo. Quando la convergenza prescinde dal popolo, la Chiesa imputridisce (sic).
• La riforma dello IOR: procede.

Un post breve, un richiamo alle Sue parole, un piccolissimo omaggio ad un Grande Papa. Buon compleanno, Papa Francesco! E … tègneghe dur!

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NATALE 1 – CONCERTO IN SENATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Dicembre, 2013 @ 3:10 pm

Detto altrimenti: in Senato, un’armonia. Finalmente! (post 1189)

Il Maestro Piovani, un’orchestra ed un coro composto da giovanissimi musicisti, la partecipazione di un gruppo di ragazzi diversamente abili.

 

Il Senato è stato pervaso da una inconsueta “armonia”. Nel suo saluto, il Presidente del senato ha sottolineato come il concerto fosse dedicato al superamento delle disuguaglianze. Mentre lo ascoltavo, il mio pensiero è andato alle “disuguaglianze negative”, cioè a quelle che si basano sull’ingiustizia sociale, a livello statale interstatale e mondiale, ed alle “disuguaglianze positive”, cioè alle “diversità” che invece sono “ricchezza”.

Ma poi, quando è iniziata la musica, gli orchestrali e di coristi di fronte agli occhi della mia mente si sono trasfigurati: come sono coordinati, come – tutti insieme – producono una melodia e non un sovrapporsi di  suoni, di espressioni assordanti e scoordinate di singoli componenti “l’un contro l’altro armati”

Ah, se fosse sempre così, in Senato … se sempre operasse in armonia, senza la sopraffazione di uno strumento sugli altri, bensì civilmente ed armonicamente in concorso l’uno con gli altri … Durante il concerto, preceduto dall’Inno Nazionale, mi sono sentito ” a casa mia” dentro quell’aula nella quale ero solo virtualmente grazie alla Eurovisione. Mi sono identificato con le “mie” Istituzioni, mi sono sentito parte di un Paese Civile. Facciamo dunque ogni sforzo, ognuno di noi, senatore e non, a che tutti noi, ognuno di noi, possa sentirsi sempre “a casa propria” nelle Istituzioni, nello Stato, nel nostro Stato, in Italia, in Europa, nel Mondo.

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