POST 958 – AUTORITA’ E … AUTOREVOLEZZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Settembre, 2013 @ 3:21 pm

Detto altrimenti: Bertrand Russel su era occupato di “Autorità ed individuo” … io, assai molto più modestamente, mi permetto di sottoporvi una sottolineatura su “Autorità e autorevolezza”.

Libro da non perdere!

Anteprima

Con il termine “autorità” (dal latino auctoritas, da augeo, accrescere) si intende quell’insieme di qualità proprie di una istituzione o di una singola persona alle quali gli individui si assoggettano in modo volontario per realizzare determinati scopi comuni. Il concetto di “autorità” comprende la legittimazione, la giustificazione ed il diritto di esercitare quel potere (potere= all’abilità nel raggiungere determinati scopi). L’autorità è corrispondente al livello gerarchico, quindi al potere del grado. L’autorità deriva dalla carica ricoperta.

Con il termine “autorevolezza” ci si riferisce invece alla stima, alla, fiducia e al credito che si impongono in quanto fondati sulla personalità e/o sulla legittimazione della persona o dell’istituzione che ne gode. L’autorevolezza deriva dal riconoscimento altrui.

Fine dell’anteprima

“Se le tasse sono troppe, è giusto non pagarle …”
“Questa sentenza è ingiusta: si tratta di un complotto, la magistratura è politicizzata …”

Frasi come queste – soprattutto se pronunciate da chi si propone come “persona-autorità” – producono effetti devastanti, in quanto tolgono autorevolezza e credibilità alle istituzioni ed efficacia alle loro decisioni. Infatti esse ingenerano una catena di cattivi esempi. Uno per tutti: “Noi, gestori delle macchinette mangia soldi (alias videogiochi), quelle forti multe che ci avete irrorato a fronte dei reati di evasione fiscale da noi commessi, non le vogliamo pagare. Ed allora tanto vale che ci facciate un forte sconto … ops, scusate, … che accettiate un ricco (per noi) concordato, magari di due miliardi di euro. Alla faccia del Colonnello della GdF Rapetto che ci aveva scoperti …”

Altro caso? ILVA/Famiglia Riva: mi sequestrano beni per centinaia di milioni di euro a fronte del reato ascrittomi di disastro ambientale? Ed io chiudo sette stabilimenti e metto sulla strada 1300 persone.

Che dire? Bravo Silvio! Bravo … si fa per dire …

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POST 957 – POLITICA IN BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Settembre, 2013 @ 2:46 pm

Detto altrimenti: ragionamenti a “ruota libera”, è proprio il caso di dirlo … sapete .. fra ciclisti …

Da Trento, spesso, nella prima parte della mattina pedalo sino al Bicigrill di Nomi, 35 km andata e ritorno. Al “capolinea” mi siedo su una comoda panca con schienale, al sole, sorseggio un caffè, do un’occhiata al giornale e … ascolto. Ecco il resoconto dell’ “ascoltata” di oggi:

Ciclista “A”: “Allora, il tuo Berlusconi, questa volta si è praticamente autoeliminato dalla scena, eh eh …”
Ciclista “B”: “Ma che dici? Sai cosa ti dico? Che i Grillini gridano ai quattro venti che lo vogliono morto, ma 50 di essi, in tutto segreto, hanno ricevuto l’ordine di votare a suo favore per poi gridare allo scandalo e dare  colpa ai vostri franchi tiratori … del resto c’è stato un bel precedente con la mancata nomina di Prodi, eh … eh … Siete voi che vi siete autoeliminati o almeno autoridotti … infatti alle elezioni a guadagnarci saranno Grillo e Silvio e  dopo che tutti avranno pensato che a salvare Silvio siano stati i vostri soliti franchi tiratori, , il tuo PD perderà terreno … eh … eh …. D’altra parte Grillo ha sempre detto che alla fine lo scontro sarà a due … fra lui e Silvio …”
Ciclista “A”: “Ma dai, tu leggi troppi libri di fantascienza  …”

Ecco, i due ciclisti hanno continuato a discutere: io mi limito a riportarvi il passo più saliente della loro discussione. Aggiungo solo un’unica considerazione: io sono assolutamente contrario a che in Parlamento sia ammesso il voto segreto.

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POST 956 – 8 SETTEMBRE, 11 SETTEMBRE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Settembre, 2013 @ 5:39 am

Detto Altrimenti: due date tragiche, anzi cinque.

8 settembre 1943, nella finzione di un film (“Tutti a casa”, L. Comencini, 1960), l’ufficiale italiano Alberto Sordi telefona spaventato ai suoi superiori per avvertire che “I Tedeschi si sono alleati con gli Americani!”. Nella realtà di allora, mio babbo, carabiniere, c’era … e, non avvertito dai suoi, ignaro, inviato a cena dai tedeschi (questi sì, avvertiti dai loro!) ne accetta l’invito e  di fronte ad improvvise canne di mitra spianati, deve decidere cosa fare. E sceglie. Sceglie la prigionia in Germania. Insieme a centinaia di migliaia di altri soldati e civili.

11 settembre 1965, nasce il dittatore siriano Assad.

11 settembre 1973,  golpe del militare Pinochet in Cile che rovesciò il governo socialista del Presidente Salvador Alliende. Decine di migliaia di desaparecidos. Milioni di persone private della libertà.

11 settembre 2001, nella realtà avviene l’incredibile: due aerei di linea dirottati abbattono le Twin Tower a New York. Migliaia di morti.

11 settembre 2013: “Tutti a casa!” infatti le imprese chiudono o vanno all’estero! Milioni di Italiani in enorme difficoltà economica e per mancanza di un futuro. Rifletto su alcuni passaggi della trasmissione televisiva Ballarò di ieri sera. Si discute di come recuperare qualche miliardo per la copertura delle rate dell’IMU, dell’aumento dell’IVA, della Cassa Integrazione. Si raschia il fondo del barile, si riducono i fondi per la manutenzione delle linee ferroviarie (solo di quelle minori, per carità, ci mancherebbe altro!), si riducono i fondi per gli ispettori anti evasione fiscale; non si rinuncia all’inutile acquisto degli scassati e costossisimi F35; non si verifica la reale attuale utilità ed economicità del TAV; non si intaccano i privilegi medievali delle moltissime caste; non si mette al centro il problema dell’evasione fiscale dei concessionari delle sale di videogiochi; non ci si preoccupa di risalire la china dell’amoralità (la regola morale? Non esiste, quindi io non violo nulla!) sino ad arrivare al superiore, desiderabile livello dell’immoralità (la regola morale esiste, ne sono consapevole: tuttavia io decido di violarla): quale paradossale “conquista” sarebbe questa! Già, perché sentire persone che al ritorno dalle ferie si concedono la spesa di €500 al mese per “rimettere a posto il proprio aspetto fisico dopo lo stress delle vacanze”; o che per uno shopping di una mattinata destinano 3.000 euro oltre al costo di 70 euro l’ora per l’”accompagnatrice agli acquisti”; o che trovano naturale arrivare a spendere fino a 4.000 euro al mese per una tata che – poverina – è tenuta ad alzarsi anche di notte per badare al bimbo affidatole, bè, che volete … trovo tutto questo amorale in quanto avviene mentre il 10% degli Italiani diviene sempre più ricco; le intangibili caste resistono e bene; gli altri, che sono poi la maggioranza, diventano sempre più poveri.

Così come è a-morale e a-logico accettare di essere portati e ragionare e a decidere sul colore della scaffalatura compresa nel prezzo di una biblioteca che non avete deciso di comperare. E mi riferisco al B day: a mio avviso il vero problema sono le mancate dimissioni della persona, non la sua richiesta degli “ulteriori approfondimenti” in ogni sede. Bene dice poi – a mio avviso – chi fa notare che l’essere stato votato da milioni di cittadini non sottrae nessuno dall’essere soggetto alla legge ed alla Costituzione, la quale afferma che la sovranità appartiene al popolo, il quale però la esercita nelle forme previste dalla Costituzione, non direttamente in forma plebiscitaria e  in violazione di se stessa!

Piero Calamandrei

 

La nostra Costituzione … il Diritto Costituzionale fu uno dei primi esami che sostenni all’Università (Genova 1963, professore Carlo Cerruti), sulla scia degli insegnamenti di tale Piero Calamandrei  … essa non va “aggiornata, modificata”: no, essa va innanzi tutto rispettata ed attuata. Ecco, oggi, 11 settembre 2013, io vedo altri aerei lanciarsi a distruggere una terza Torre, quella della nostra Costituzione: sono quelli condotti da nuovi barbari moderni che vogliono distruggere ciò che non comprendono o ciò che loro stessi vogliono riedificare a proprio esclusivo vantaggio e non quale strumento per il raggiungimento del BENE COMUNE.

P.S.: intendiamoci, non che qualche modifica non sia necessaria, quale quella – ad esempio – del superamento dell’ormai troppo pesante bicameralismo perfetto. Solo che anche in questo caso è una questione di ordine delle priorità: e la “prima priorità“, a mio sommesso avviso, è il rispetto e l’attuazione dell’attuale Carta Costituzionale, ben più urgente che non il suo aggiornamento. In altre parole: personalmente non accetto di essere trascinato nella discussione sulla necessità di aggiornare la Costituzione da chi non sta rispettando e/o attuando quella vigente.

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POST 955 – IN OSPEDALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Settembre, 2013 @ 1:48 pm

Detto altrimenti: una favoletta vera … per farci qualche risatina insieme

Giorgio deve ritirare il risultato di certe sue analisi mediche e sottoporsi ad una visita di controllo. Lo sportello “Consegna analisi” è chiuso ed un cartello avverte che i referti si ritirano al piano superiore. Giorgio sale. Allo sportello c’è un secondo cartello che avverte che quel certo tipo di referti si ritira al piano inferiore, ma non allo sportello “Consegna referti” bensì direttamente al reparto. Giorgio scende.

Nel frattempo a Giorgio scappa la pipì. Scorge un locale WC, entra, si chiude a chiave a fa quel che deve fare. Dall’esterno arriva un secondo “cliente” che prova ad entrare, si accorge che la porta è chiusa e se ne va non prima di avere spento la luce del locale WC: infatti l’interruttore della luce è esterno. Giorgio resta al buio più completo e si sforza di continuare a “fare centro” facendosi guidare dalle onde sonore … insomma, quasi come se stesse utilizzando un sonar sottomarino.

Espletata l’incombenza, Giorgio va al reparto, ma “Prima deve passare alla cassa a pagare il ticket”. Giorgio va alle casse: vede che esiste una macchinetta che distribuisce i numerini, come al supermercato … prende il numero (144) ed aspetta il suo turno. Se non che dopo venti minuti si accorge che il flusso di chi si reca alla cassa a pagare è molto più rapido dello scorrere dei numeri sul pannello luminoso. Infatti molti, non sapendo o facendo finta di non sapere che occorre ritirare il numerino, vanno direttamente alle casse. Giorgio “si fa furbo” e si reca alla cassa con il suo 144 quando il pannello luminoso indica ancora 122.

Giorgio va al reparto. Deve presentarsi alla segreteria. Si mette in coda. Dopo di lui sopraggiunge uno che poco prima – privo di numerino – lo aveva “superato” alle casse. Arriva una dottoressa: “Ciao!” “Ciao” “Che ci fai qui? Dai vieni”. E il Tizio,  a braccetto della dottoressa, supera la fila.

Giorgio è finalmente sulla “sedia di attesa”. Un infermiere gli dice: “Vada, entri in quella porta là e si sieda, ora arriviamo”. Giorgio va, ma la stanza è occupata da un infermiere che sta curando un paziente “Che fa lei, entra? Aspetti fuori che la chiamiamo noi”. Giorgio esce ed aspetta. Lo chiamano. Entra in quella stanza e trova l’infermiere di poco prima intento ad occuparsi dello stesso paziente di poco prima. Lo fanno sedere su di una sedia tutta sua (“Attento al bracciolo che si rompe”) e fanno il prelievo. Nel frattempo l’altro infermiere impreca perché “quelli delle pulizie hanno spostato tutto”. “Già, fa a l’altro paziente, spostano sempre tutto, anche nel mio ufficio” ( N.B.: la cura riesce molto meglio se vi è collaborazione fra medico e paziente!).

Ora l’infermiera di Giorgio ha un problema: deve scrivere un verbalino ma non ha la penna. L’altro infermiere la rimprovera “Dovresti essere dotata di tutto”. ”Non importa, dice l’altro paziente, ecco, le do io una penna”. “Ma è rossa, ribatte l’infermiera, non posso scrivere in rosso!” Finalmente salta fuori una penna non rossa (Giorgio non riesce a vedere se sia nera o bleu) e la cosa si mette a posto.

Il tutto dalle 08,00 alle 10,00 del mattino: ma allora Giorgio, di che ti lamenti?

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POST 954 – SIAMO FATTI COSI’ …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Settembre, 2013 @ 1:18 pm

Detto altrimenti: ho provato a rispettare i limiti di velocità … e mal me ne incolse!

Rientro dalle ferie. Autostrada. Sto superando un’utilitaria che procede lentamente. Io procedo a 130 kmh, il massimo della velocità consentita. Durante il mio sorpasso da tergo mi arriva un bolide (180 – 200 kmh?) che mi pare boccia da biliardo lanciata a colpire un’altra boccia (le mia auto), per scagliarla a colpire i birilli. Il bolide frena e si posiziona a un metro dalla mia “poppa”, lampeggiando nervosamente. Ragiono: devo scegliere se accostare violentemente a destra e buttare fuori strada l’utilitaria oppure terminare la mia manovra accelerando il più possibile anche oltre il limite massimo stabilito e poi buttarmi sulla destra per lasciare il passo al bolide.

Esco dall’Autostrada. Nella pista raccordo autostradale in uscita (corsia unica, io procedo entro il limite prescritto di 40 kmh) vengo superato (sic!) da un’auto che, dopo avermi nervosamente lampeggiato “a dovere”, riesce ad infilarsi fra la mia auto ed il gard rail.

Su una provinciale. In salita, 20 metri prima di un dosso oltre il quale non si ha visibilità. Sto rispettando il limite di velocità dei 50 kmh. A sinistra vengo superato da un’auto che – a dispetto della striscia continua – invade la corsia opposta. Arriviamo in “vetta” al dosso affiancati. Sulla corsia opposta, per pura fortuna, non sopraggiungeva nessuno.

Ecco, finite le vacanze, sono qui tranquillamente seduto al computer a scrivere, il che vuol dire che ho avuto fortuna, ovvero das Ich Schwein gehabt habe, “che io ho avuto maiale”, come dicono in Baviera, usando un’espressione (molto) figurata che non ci deve stupire perché anche noi quanto ad espressioni (molto) figurate per indicare di avere avuto … “fortuna” … non ci facciamo mancare niente! (E così ne avete imparata un’altra!).

Perchè cito questi tre episodi “banali” (che però avrebbero potuto avere gravi conseguenze)? Perché si può cominciare a migliorare noi stessi anche da lì, dal comportamento alla guida dell’auto, dal rispetto degli Altri, delle Regole, delle Leggi: infatti, per chi se lo fosse dimenticato, il Codice della Strada è una legge dello Stato in senso formale.

Mi risulterebbe che in Svezia i privati sono soliti comunicare queste infrazioni alla polizia della strada, la quale poi sanziona i contravventori. Sarà vero o no? Non ne sono certo, ma mi piacerebbe tanto che in Italia si potesse fare altrettanto … Comunque, se volete provare anche voi a fare lo stesso esperimento: imponetevi per una giornata di rispettare rigorosamente i limiti di velocità … poi mi saprete dire … ma prima assicuratevi che la vostra polizza infortuni sia attiva!

P.S.: al volante non sono un “lumacone”: fra autostrada e strade statali, ho percorso i 350 km che mi hanno riportato a casa alla media oraria di 100 km.

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POST 953 – PACE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2013 @ 6:12 pm

Detto altrimenti? Non c’è altro modo per dirlo, se non con così: pace!

La foto è piccola, ma se ci cliccate sopra si ingrandisce, due volte …

Molti Paesi hanno venduto e vendono armi agli Stati che poi si apprestano a combattere. Niente purtroppo abbiamo imparato dagli interventi militari del passato e del presente. Ha ragione Papa Francesco: dobbiamo essere costruttori di Pace, difensori della Pace, e non c’è Pace senza Giustizia. Non altro. Ed anche costruttori e difensori delle pre condizioni che rendono possibile la Pace. Altrimenti siamo ipocriti. Oggi è l’ultima sera della mia vacanza in Romagna. A Messa, nella Parrocchia Stella Maris di Milano Marittima, mi ha colpito l’addobbo dell’altare: Pace in tutte le lingue. Ma … e ai profughi siriani … non ci pensiamo? Ecco, appunto, non ci stiamo pensando. Infatti potremmo destinare loro e non agli eserciti le enormi somme che spendiamo in guerre. Ma … dice … quel dittatore … ha usato i gas …. Dobbiamo isolarlo e poi “convincerlo”, anzi, dico io, si convincerà da solo. Certo che fino a quando prevarranno gli interessi dei gruppi di potere delle armi, del petrolio e delle “zone di influenza”, la strada che dobbiamo percorrere sarà lunga e difficile: ma non per questo non va intrapresa.

Dobbiamo partire dal basso, cioè da ciascuno di noi e “risalire” l’ordine dei diversi livelli di competenza e di potere: la nostra comunità, la città, lo Stato, l’Europa, il mondo. Ma per quanto si salga, se non arriviamo alla “morale” non ce la faremo mai. Ma poi ci accorgiamo che nemmeno la morale basta, occorre rifarsi a qualcosa di più, che “contiene” la morale: alla Religione, nostra e quella degli altri. La nostra Religione “ha ” una morale, ma soprattutto è “Creazione” e “Resurrezione”. E noi che facciamo? In attesa della Resurrezione distruggiamo parte del Creato?

“Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te.”. Così sta scritto nel Codice di Hammurabi (2200 anni prima di  Cristo). E nel far ciò si realizza il BENE COMUNE. Tutto qui. Quindi, i funs, i sostenitori della morale e quindi del bene comune e quindi della giustizia e quindi della PACE  li trovi anche al di fuori della nostra Religione, per la quale tuttavia Cristo ha rafforzato con la sua testimonianza tale principio etico. Ecco che anche i non credenti non hanno scuse: basta che si rifacciano a principi innati da oltre 4.000 anni nella natura umana.

Nel frattempo le campane della Parrocchia Stella Maris intonano l’Ave Maria di Schubert …

Domattina parto e rientro a Trento.

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POST 952 – AMICINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Settembre, 2013 @ 5:26 pm

Detto altrimenti: bicinpineta

Chi mi sa dire come si chiama questo sistema di pesca?

Lido di Classe (Ravenna). Prendere la pista ciclabile che affianca la provinciale (SP 113) perpendicolare alla costa la quale in 5 km vi porterebbe a Savio di Ravenna,  verso l’interno. Erano alcuni giorni che da lì cercavo l’accesso alla pineta. Infatti … oggi, dopo alcune centinaia di metri su detta pista, vedo un gruppo di ciclisti deviare verso destra (Nord), in direzione parallela al mare, in una strada sterrata (non segnalata come percorso ciclabile). Li seguo. Un lungo rettilineo, una casa sede del consorzio idrico di bonifica, la si aggira a sinistra su un sentierino di 200 metri, si raggiunge un capanno per l’avvistamento degli uccelli, curva a sinistra, un secondo lungo rettilineo che costeggia un canale lungo il quale sono collocati numerosi capanni da pesca con tanto di argani per calare in acqua, dall’alto, grosse reti. A sinistra un ponticello di legno fuori uso, si gira a destra e si entra in pineta!

Semplicemente fa-vo-lo-sa! Davanti a me una coppia di ciclisti. Insieme incrociamo una masnada di sconsiderati lanciati a tutta forza, quasi si trattasse di una pista per l’alta velocità: ci lamentiamo in tre di questo comportamento e da questa comunanza di punti di vista inizia una nuova amicizia. Ci presentiamo: Antonella e Stefano Mariotti sono di queste parti, sposini freschi freschi (26 anni di matrimonio, contro i miei quasi 43 … chevvoletecchessiano?).

I miei nuovi amici: Antonella e Stefano

I due amici vivono a Forlimpopoli, alla base della salita che conduce alla splendida chiesetta di Polenta. Già … Polenta, dove si sono sposati. Ci sono stato più volte. Da visitar! Ah, la bici … la bici unisce persone che fino a poco prima erano estranee l’una alle altre. Ed allora si offrono da farmi da guida, ma non basta: appreso che a Trento abbiamo il nostro gruppo Bici Uisp, Stefano, di getto: ”Dai, venite qui che vi porto io in giro, vi faccio vedere io i nostri percorsi …!”. Detto, fatto … cioè, lo faremo, grazie Stefano! In contropartita sono ben lieto di invitarli ospiti miei in Trentino Alto Adige che anche noi quanto a piste ciclabili non scherziamo di certo, e che poi abbiamo il nostro “mare”, chevvicredete … l’Alto Garda Trentino, con tanto di barca a vela … Dai che vi aspettiamo!

Nel frattempo, superata – lasciandocela a destra – una parte di pineta incendiata da alcuni sconosciuti delinquenti, Antonella e Stefano mio offrono un gustoso caffè al Lido di Dante. Quindi si torna a Lido di Classe. Ma non è finita: Stefano vuole mostrarmi una seconda pista in pineta, quella che partendo dall ”angolo superiore destro” del centro abitato, parallela la mare ma da esso distanziata, attraverso un percorso per la gran parte ombreggiato, in 3,5 km conduce alla splendida foce del fiume Bevano.

Alle foci del Bevano

Si tratta di un’oasi naturalistica di tutto rispetto, nella quale  a noi umani – per fortuna – è vietato tutto, anche fare il bagno in per non disturbare il processo riproduttivo dei non-umani. Qualche foto e si torna. Antonella e Stefano hanno l’auto a Lido di Classe. Ci salutiamo. Io pedalo sino a Milano (Marittima!), in totale 50 km con la bici da montagna, gomme scolpite, dalle 08,10 alle 11,45. Ma vanno bene anche le bici ibride come quella di Antonella. La seconda parte del percorso poi, la puoi fare anche con semplici bici da città.

E rieccomi: petto in fuori, pancia … in dentro … ma come si fa dopo una settimana passata in Romagna? Più in dentro di così non mi è riuscito!

Grazie Antonella, grazie Stefano, vi aspetto in TAA, Trentino Alto Adige/Sud Tirolo che dir si voglia. E domattina porto mia moglie a pedalare sulla “seconda ciclabile” …

P.S.: Antonella, Stefano, se trovate qualche errore nella descrizione, per favore correggetemi! Aspetto comunque i viostri graditi commenti.

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POST 951 – Alighieri, Dante

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Settembre, 2013 @ 5:56 pm

Detto altrimenti: il sommo poeta

Cervia

Alighieri Dante di fu Alighiero Alighieri e Donna Bella, nato a Firenze nel 1265, coniugato, tre figli. Ultima residenza nota a Ravenna, presso il Palazzo di Guido da Polenta (vedi P.S. a piè di post) , ove muore il 14 Settembre 1321.
Ravenna, settembre 2013. Si inizia il periodo delle pre commemorazioni dei settecento anni dalla sua morte. Questa sera, a Ravenna, in Piazza del Popolo, ad ore 21,00, “La vita Nova”, concertato a due voci con Alessio Boni e Marcello Prayer. E il vostro blogger ci sarà.
Sulla Vita Nova trovate tutto in internet. E’ inutile che io vi riassuma qui alcune notizie … già, perché se leggete questo post avete il computer e il collegamento in internet.

E’ vero, io, amante delle isole selvagge delle Incoronate, sto trascorrendo una settimana …  sull’Adriatico sempre, ma dalla parte opposta, cioè dalla nostra. Chevvolete … questioni di famiglia … la vicinanza alla nonna, la possibilità di incontrare mio figlio Edoardo ormai bolognese da anni.

S. Apollinare in Classe: ogni volta … un’emozione forte!

Ed eccomi a pedalare fra le pinete romagnole, senza disdegnare una visita alle barche a vela ormeggiate nel Porto Canale di Cervia e una pedalata di 50 km per ri-visitare S. Apollinare in Classe.

E questa sera, Dante. Tempo fa mi chiesero quali fossero a mio avviso i capolavori della letteratura. La mia risposta fu per la prosa, I Promessi Sposi, il “romanzuccio” scritto da quel tal Sandro, per dirla con il Giusti. Per la poesia, La Divina Commedia.

P.S.: Francesca da Rimini, quella di “Paolo e Francesca” dell’Inferno dantesco, Francesca della famiglia dei “da Polenta” ….  la bella chiesetta di Polenta, ve la raccomando: io ci sono andato salendo in bici da Forlimpopoli, una  pendenza del 15% ed oltre … valle a misurare quelle pendenze … roba “infernale” … appunto! Ci si può arrivare anche da Bertinoro, con pendenze aassai più digeribili, ma se non siete allenati, usate l’automobile!

(Qualche ora dopo …) Ecco, sono tornato in albergo dopo la serata a Ravenna. Il passaggio più bello della lettura? Questo qui:

… in Piazza del Polopo, a Ravenna

Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui  saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di  guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umilta’ vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol  mostrare.

Mostrasi si’ piacente a chi la mira,
che da’ per li occhi  una dolcezza al core,
che ‘ntender non la puo’ chi no la prova;

e par  che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d’amore,
che va  dicendo a l’anima: sospira

“Più che una lettura, è stata una recitazione, un’ interpretazione: i brani in prosa erano letti dai due attori a voci talora alternate, talora a canone, talora sovrapposte. Le parole a volte erano ripetute ad arte, con intensi effetti emotivi ed evocativi. Ma anche i sonetti, riportati dalle due voci sapientemente alternate, sono risuonati con effetti di grande intensità.  Insomma, a tutti è parso che il nostro Dante sia stato riportato a noi da una regìa di alta classe.”

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POST 950 – L’INVERSIONE DELL’ O…RDINE DELLA LOGICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Settembre, 2013 @ 6:49 am

Detto altrimenti: credevate che parlassi dell’inversione dell’onere della prova? No … di quella inversione parliamo un’altra volta …

Due persone stipulano un contratto. Il documento ha contenuti precisi che impegnano reciprocamente i due firmatari. Entrambi lo sottoscrivono, ma uno a voce dice all’altro: “Si, però se non si fa anche questo (e indica un contenuto non ricompreso nel contratto), io non mi sento più legato da alcun obbligo contrattuale, il contratto decade e la colpa è tua”.

Prima della sentenza: “Ho fiducia in una sentenza giusta (cioè, quella che dico io, n.d.r.) e comunque non farei cadere il governo” (dicesi captatio benevolentiae, n.d.r.). Dopo la sentenza (di condanna), si avvicina il “B day”e “lui” afferma: “Se decado io faccio de-cadere il governo”. E bravo B, dico io, così la ripresa si allontana, aumentano spread e tasse e … io pago …

Logica corretta: “Se sono condannato non possso restare in Parlamento nè tranto meno lanciare messaggi (di accusa a chicche e sia) avvalendomi delle TV di Stato”. Logica invertita: “Poichè sono un capo politico, anche se sono condannato in via definitica con sentenza passata in giudicato,  ho il diritto di restare in Parlamento e di lanciare messaggi TV sulle reti RAI di accusa a chiche e sia”.

Studio “da sei”. Ricordate … alle scuole elementari avrete ben sentito questa frase pronunciata da un compagno di classe che dichiarava di avere voluto studiare solo quel tanto da meritarsi la stretta sufficienza … e così noi, oggi, ci indigniamo “da sei”: in Siria… se la popolazione viene massacrata con armi non chimiche, vabbè, ci indigniamo solo “ da sei”. Se poi si usano i gas nervini (a scelta, Tabun, Sarin, Soman) … be’ allora ci indigniamo per davvero …

Insomma, abbiamo dei principi ma. Abbiamo una sola parola ma. Le leggi sono uguali per tutti ma. Siamo coerenti ma. Usiamo il cervello ma. Riusciamo a fare le connessioni fra causa ed effetti ma. Ma … cosa? Ma cosa, direte voi! Fate un po’ voi … devo sempre dire e scrivere tutto io? Ma insomma …

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Post 949 – COME LE PECORELLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Settembre, 2013 @ 6:19 pm

Detto altrimenti: “nati non fummo a viver come bruti  ma per seguir virtute e canoscenza …”   ovvero non siamo nati per essere come le pecorelle …

Come le pecorelle escon del chiuso
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;

e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
semplici e quete, e lo ‘mperché non sanno;

… soprattutto ora che si avvicinano le elezioni nella nostra Provincia Autonoma di Trento, bensì … come dice il Vangelo … ragioniamo noi stessi con il nostro cervello, noi stessi con la nostra mente:

 … Luca, 12-53: … Gesù … omissis …. diceva ancora alle folle: “Quando vedete una nuvola levarsi a ponente, voi dite: “Viene la pioggia” e così avviene e quando soffia il vento da sud dite: “Farà caldo” e succede! Ipocriti, sapete discernere l’aspetto della terra e del cielo, come mai non sapete discernere questo tempo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?

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