TRENTO: ELEZIONI COMUNALI 4 MAGGIO 2025

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Maggio, 2025 @ 10:27 am

Andiamo a votare.
Confermiamo il nostro sindaco FRANCO IANESELLI.
Votiamo la lista SìTrento.
Una votazione, due preferenze: anche dello stesso genere.
Grazie a tutte e a tutti, comunque votiate, purchè andiate a votare!

(i santini di noi due maschietti sono in basso perchè siamo due gentlemen!)

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IN VISTA DEL 4 MAGGIO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Aprile, 2025 @ 5:48 am

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SSN – SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (Occorre passare dall’infocrazia alla narrazione)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Aprile, 2025 @ 3:29 pm

Il governo ci fornisce spesso molti dati a testimonianza che al Servizio Sanitario Nazionale ha dato più risorse finanziarie di quanto non abbiano dato i governi precedenti. L’informazione è incompleta in quanto manca la “narrazione” sui seguenti quesiti:

– Prima di parlare della copertura finanziaria, è stato studiato e redatto un piano riorganizzativo aggiornato?
– Non sarebbe corretto informare la popolazione sull’andamento del rapporto fra quanto spende annualmente lo Stato per il SSN e a quanto ammonta la crescente spesa diretta annuale dei privati per assicurazioni private e pagamenti diretti?
– L’attuale organico del personale ospedaliero è sufficiente o è carente?
– Perché si assiste all’esodo di molto personale ospedaliero verso il settore privato, altre regioni o verso l’estero?
– Ci si preoccupa della demotivazione che questo esodo genera nel personale che eroicamente resta presso il SSN e continua ad adoperarsi al massimo?
– Come si può pensare di cercare di sopperire alla carenza di medici del pronto soccorso imponendo un contributo ai medici di base, senza determinare le modalità del loro intervento e senza preoccuparsi che forse si metterebbe in crisi la loro attuale funzione?
– Si è consapevoli che la lunghezza delle liste di attesa non si può abbreviare per decreto?
– Quanto alle cure super specialistiche che ovviamente non si possono offrire “sotto casa” ad ogni paziente, non è il caso di agevolare i familiari “molto fuori sede” i quali necessariamente accompagnano il paziente (soprattutto se si tratta di bambini!) durante la cura e che oggi sono invece costretti a prendere in affitto stanze o appartamenti nella zona del centro di cura?

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FAMIGLIE IN MUSICA A RONCEGNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Aprile, 2025 @ 8:02 am

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PER IL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO, oggi 26 Aprile 2025

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Aprile, 2025 @ 7:08 am

Un po’ di farina non del mio sacco, ma farina di Don Marcello Farina dal suo libro “ Li guiderò a fresche sorgenti”.

  • Papa Francesco, un rivoluzionario che ha impresso un cambiamento radicale alla vita della comunità cristiana e non solo.
  • Papa Francesco ha rivitalizzato gli insegnamenti del Concilio Vaticano II°.
  • Papa Francesco ha condotto la comunità attraverso un “tornante storico” nella della sensibilità stessa della Chiesa, la quale ha modificato il proprio rapporto con il Mondo: non più il Mondo del male e la Chiesa del bene, bensì Chiesa e Mondo in una reciproca relazione parificata, comunicanti attraverso un dialogo sincero.
  • Il nome: Francesco. La Chiesa ha diritto di esistere perchè deve condividere la condizione dei poveri.
  • Le insegne: croce di ferro, niente paramenti super accessoriati, niente auto di lusso.
  • Il mondo. Papa Francesco afferma: “Non sono un esperto di economia, ma le regole del libero mercato non sono eterne, non sono immutabili”.
  • Papa Francesco, una discontinuità rispetto ai Papi precedenti: un Papa Nuovo, molto di più che un “nuovo papa”.
  • Papa Francesco e il nuovo linguaggio: “Buonasera, Buongiorno, Buon pranzo … “ lontanissimo dal linguaggio ufficiale dei papi precedenti.
  • Papa Francesco e i sacerdoti: “Non opponetevi ai Sacramenti che i cristiani vi chiedono”.
  • Papa Francesco e le sue parole più ricorrenti: tenerezza, gioia, misericordia, pace, popolo, amore, occorre sentire l’odore delle pecore.
  • Papa Francesco e la verità: la verità è relazione; non è vero ciò che io riesco a dimostrare, ma ciò che riesco a condividere; la Verità si costruisce almeno in due.
  • Papa Francesco e la coscienza. Francesco riprende il Vaticano II° e ristabilisce il primato della coscienza. Don Primo Mazzolari: “Quando entri in Chiesa ti levi il cappello, non la testa”. Occorre dare potere alla coscienza dopo aver dato per secoli coscienza al potere.
  • Papa Francesco e la morale: la morale è al secondo posto. Al primo posto c’è il Vangelo, le sue Beatitudini, la Creazione, la Resurrezione: la Chiesa non “è” più la morale, bensì semplicemente “ha” una morale. E’ la fine del cristianesimo moralistico.
  • Papa Francesco e la fine dei cosiddetti valori non negoziabili. L’unico valore non negoziabile è l’amore.
  • Papa Francesco e i due Mondi: questo Mondo e l’aldilà: Francesco ci insegna a vivere in questo Mondo. L’aldilà ci viene regalato da Dio.
  • Papa Francesco e i suoi modelli. I modelli di Francesco. S. Agostino (354-430); S. Francesco (1200); S. Ignazio di Loyola(1491-1556), in quanto profondo studioso che tiene sempre aperto il dialogo. La frontiera del dialogo deve essere spostata sempre in avanti.

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CITTA’ STORICHE: BELLE E …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Aprile, 2025 @ 6:25 pm

… e difficili al traffico e alla sosta delle auto!

Perdonate questa parte del mio curriculum lavorativo, ma è necessaria per capire le conclusioni alle quali poi giungo.

Inizia

“Io sono nato, cresciuto, studiato e sposato a Genova. Tutta la città ha un traffico difficilissimo. A parte di suoi tre “colli” (i quartieri elevati di Albaro, Carignano, Circonvallazione a monte) la zona centrale è poco sopra il livello del mare e contiene due “siti” particolari: il centro storico più esteso d’Europa, i famosi caruggi delle canzoni di de Andrè; una delle due pianure dell’intera regione, quella nella quale di trova la Stazione FS Brignole la piazza della Vittoria. Molti anni fa, su nomina dell’azionista di maggioranza (sindaco Adriano Sansa) sono stato amministratore della Genova Parcheggi SpA. Trasferitomi in Trentino, ho dato l’avvio alla trasformazione dell’Interporto di Trento in centro intermodale e sono stato nel CDA di ATT3, Geie per il traforo del Brennero. Inoltre ho realizzato un importante parcheggio interrato in una città molto turistica che ho dotato di un sistema telematico di controllo e gestione della mobilità. Per anni sono stato nel Consiglio Direttivo nazionale di Aipark.”

Finisce

Parcheggi. L’aumento del numero dei parcheggi in centro cittadino o nel suo immediato ridosso è un potente attrattore di traffico. Lo stesso vale per tariffe della sosta a prezzi molto contenuti e per quelli di superfice con la prima ora gratuita, se non altro per la tendenza tutta italiana a superare le regole: ” ma sì, mezz’ora in più che volete che sia mai ” e per la la difficoltà del controllo.

Vedo invece con piacere che Trento si sta dotando di molti parcheggi ai bordi della città e sta aumentando i km di piste ciclopedonali. Su di esse qualche critica, comprensibile perchè ancora non è stata terminata l’opera, cioè non sono state mese tutte “a sistema”. Ulteriore intervento da fare: tutta la città a 30kmh.

Queste sono le conclusioni alle quali mi conduce l’esperienza di alcuni anni passati ad occuparmi anche (anche) del settore della mobilità ed io …
…”SONO UN PEDONE, SONO UN AUTOMOBILISTA, SONO UN CICLISTA!” (Non me ne voglia nessuno se copio questo modo di dire …)
#sitrento

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INTERVENTO DEL SEN.MATTEO RENZI IN SENATO AL DEF/DFP- DOCUMENTO DI FINANZA PUBBLICA 24 APRILE 2025

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Aprile, 2025 @ 5:58 pm

Signora Presidente, membri del Governo, onorevoli colleghi, è capitato a tutti, credo, di fare un’esperienza di acquisto online. Capita, quando fai l’acquisto online, di vedere un oggetto, effettuare l’acquisto, poi ti arriva a casa ed è tutta un’altra cosa. Sui social fioriscono i meme: come lo ordini su Internet, come ti arriva a casa. Il DEF o DFP (chiamatelo come volete, per me va bene anche “Genoveffo”) è un documento che dimostra che l’Italia agli occhi del Governo e della maggioranza è una cosa totalmente diversa dalla realtà. Una cosa è come la vedi su Internet, nei documenti che vengono oggi sbandierati dal Sottosegretario e dal resto del Governo, una cosa è come è nella realtà dei fatti.

Guardate i numeri: state dicendo che c’è una crescita straordinaria. Meloni, nel gennaio 2024, dice che saremo il primo Paese per crescita in Europa. La Spagna cresce quattro volte più di noi, calcisticamente finisce quattro a uno per loro. E la definiamo una vittoria? Abbiamo finalmente una grande crescita: nel 2024 è pari all’1,2, a ottobre all’1, oggi viene dimezzata dall’1,2 allo 0,6 (secondo il Fondo monetario è allo 0,4). Non riusciamo ad aumentare gli stipendi, non aumentiamo le pensioni, però nel frattempo dimezziamo (lascia o dimezza) le previsioni della crescita.

Comunque lo vogliate definire, questo documento contiene degli elementi che dovrebbero farvi riflettere: il debito pubblico, tra il 2024 e il 2023, cresce rispetto al PIL. Questa è una cosa enorme: siamo passati dal 134 al 135 per cento di debito pubblico sul PIL. Cresce la pressione fiscale: quando ero Presidente del Consiglio, ricordo che sotto Palazzo Chigi c’era la Meloni che urlava (perché già allora, pur essendo più giovane, aveva una voce soave e suadente come quella che ha oggi) che lei voleva mettere un tetto in Costituzione alla crescita della pressione fiscale. Lei diceva che in Costituzione dobbiamo indicare una cifra: il 40 per cento. Allora eravamo al 41, oggi siamo al 43 per cento (eravamo al 42 lo scorso anno). Eppure la nostra Presidente del Consiglio fa delle interviste surreali in cui spiega che la crescita della pressione fiscale è un fatto positivo, perché sta aumentando il lavoro. (Applausi).

Come lo ordini su Internet, come ti arriva a casa, in una cornice nella quale nessuno evidenzia il fatto che la vostra crescita allo 0,6 per cento (che il Fondo monetario stima allo 0,4) è comunque aiutata dal PNRR. Se non ci fosse nemmeno il PNRR, saremmo in territorio negativo da quel dì. Le decine di miliardi di euro investiti nel PNRR fanno PIL. Qual è allora il dramma?

Il dramma è che da 25 mesi la produzione industriale di questo Paese è in terreno negativo. (Applausi). Sono 25 mesi che c’è il segno meno davanti, lo capiamo che questo è un disastro per la nostra economia? Perché nessuno ne parla? Si dice che la colpa è del quadro geopolitico, ma forse la colpa è del fatto che non riusciamo a sbloccare Transizione 5.0 con qualche miliardo bloccato, o forse del fatto che Confindustria – non la CGIL, non la CISL, non la UIL, non la sinistra, non il partito marxista leninista, ma la Confindustria, con il presidente Orsini, che tutto si può dire tranne che sia un avversario di questo Governo – vi ha presentato un documento in cui ha elencato 80 misure di snellimento burocratico e voi riuscite a complicare, con il ministro Urso, anche misure come Industria 4.0, che funzionavano. (Applausi).

Questa è la realtà dei fatti. Il ministro Giorgetti e la Presidente del Consiglio non sono in Aula perché questo non è un documento importante, del resto stiamo solo parlando della situazione economica delle famiglie del ceto medio, che volete che sia? Il ministro Giorgetti ha fatto una prestazione, dal punto di vista di macroeconomia, peggiore di quella del suo Southampton, che quest’anno partiva per andare in Europa League ed è retrocesso nella serie B inglese. È la stessa identica cosa che sta accadendo al nostro Governo. Mi si dirà: ma tu non sei onesto intellettualmente, se non parti dal presupposto che ci sono i dazi e cambia il clima. È vero, le grandi banche d’affari internazionali come JP Morgan o Goldman Sachs definivano, o meglio ipotizzavano una possibile recessione in America nel novembre 2024 con una probabilità del 3 per cento. Dicevano, cioè, che al 97 per cento non ci sarebbe stata recessione, ma c’era una possibilità del 3 per cento che ci sarebbe stata. Ebbene, sono bastati sei mesi del sovranista alla Casa bianca e le possibilità di arrivare alla recessione secondo gli americani, in America, sono cresciute dal 3 al 62 per cento, cioè loro danno per scontato – ormai già la immaginano – che arriverà una recessione negli Stati Uniti, legata innanzitutto al real estate, a picchiare duro sulle famiglie. Perché questo? Ne vogliamo parlare o facciamo finta di niente? È il caso? È la sfortuna?

Onorevoli colleghi, la recessione è figlia delle scelte sovraniste e populiste del Presidente degli Stati Uniti che ci avete elogiato nei due mesi appena trascorsi come fosse il premio Nobel dell’economia, come fosse il salvatore del mondo. (Applausi). È quello che sta portando l’America alla recessione e che sta attaccando il made in Italy. Avete creato il liceo del made in Italy – per me, il liceo del made in Italy è il liceo classico, ma questa è una mia valutazione personale (Applausi) – e poi, quando arriva la prima vera, grande aggressione al made in Italy la fanno i vostri, perché siete stati voi a dire che Trump avrebbe cambiato il mondo. (Applausi). Avete un Vice Presidente del Consiglio dei ministri che si è vestito per una settimana con la stessa cravatta e con la stessa camicia che aveva Trump per dire quanto ne fosse innamorato. Sono i vostri che hanno detto che Trump avrebbe salvato il mondo e poi siete anche voi, perché diciamolo nel corso del dibattito in Senato, diamo valore al Senato: ha detto la presidente Meloni, quando era leader dell’opposizione, che lei avrebbe nazionalizzato le infrastrutture. Onorevoli colleghi della maggioranza, non solo non avete nazionalizzato, ma avete dato a un importante fondo americano la rete Telecom. Avete dato…(Commenti). No, no, la rete no, Borghi, al di là della tua maleducazione, che non era in discussione, noi qui dentro eravamo convinti che tu fossi competente. Non è la rete che era dei francesi, era la Telecom che era dei francesi e l’ha presa Poste. (Applausi). Ti faccio lo spiegone: la rete è andata a KKR con un decreto emanato dal Ministero dell’economia e il fondo KKR è un fondo americano che non hai ancora imparato a conoscere. (Applausi). Finalmente, qualcuno che dica in quest’Aula: Borghi, studia un pochino e impara le cose prima di aprire bocca e darle fiato. (Commenti).

Secondo punto: avevate detto che eravate contro le privatizzazioni. Avete venduto anche Telecom Sparkle, che è il canale di sicurezza legato da sempre all’interesse nazionale: pure Telecom Sparkle vi siete venduti! (Applausi).

Come se non bastasse, voi, che parlavate contro l’utilizzo pubblico del potere nella gestione del credito, avete fatto uno scandalo che si chiama golden power su Unicredit e nessuno ha il coraggio di dirlo. Il golden power su una banca italiana è uno scandalo senza precedenti! A me non interessa capire chi prenderà il controllo di Generali, di Bpm di Monte dei Paschi o di Unicredit: non mi interessa, lascio spazio al mercato. Però, che il Governo della Repubblica utilizzi di venerdì santo il golden power su Unicredit e in questo Paese nessuno dica niente è uno scandalo assoluto! (Applausi).

Molte altre sarebbero le considerazioni da fare su questo DFP: continuate a buttare i soldi in Albania per riportare a casa un venditore di rose in Bangladesh, spendendo decine di migliaia di euro e non c’è una lira, un euro, un centesimo, un dollaro sul recupero dei talenti, sull’attrazione dei talenti, sul fatto che i nostri cervelli che se ne sono andati hanno visto cambiare la legge da parte vostra per non riportarli a casa. (Applausi).

È inutile che parliamo di intelligenza artificiale quando questo documento è un tributo alla stupidità naturale. È inutile parlare di quantum computing quando non siete stati in condizione di avere una strategia sull’innovazione. E lasciatevi dire che è inutile parlare di spese sulla difesa quando vi impegnate con gli americani a dare i soldi della difesa oltre oceano e non investite sulle collaborazioni e sulle sinergie con l’Europa.

La vera sfida, infatti, è che dopo Trump persino i sovranisti devono capire che la globalizzazione è ciò che serve a un Paese che fa export. Persino voi dovreste capire che è il momento di mettersi alla guida per cambiare l’Europa e per rendere l’Europa credibile. Non è il momento di continuare a fare i populisti e scoprire che, alla fine, i dazi ammazzano il made in Italy e le nostre famiglie del ceto medio. (Applausi).

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OGGI GAZEBO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Aprile, 2025 @ 5:06 pm

Fra i miei impegni quotidiani veramente di tutt’altro tipo, questa mattina sono riuscito a riservarmi un paio d’ore al gazebo con i miei amici e colleghi della Lista SìTrento per la rielezione del sindaco FRANCO IANESELLI. Un impegno che tonifica e motiva anche un diciottenne “alla reversa” qual io sono: il candidato meno giovane di tutta la lista!

Ho parlato a lungo con persone “scoperte” essermi “vicine”:

– un’ insegnante di inglese, già collega di mia moglie;
– la moglie di un personaggio a suo tempo impegnato al Passo del Tonale, località nella quale io 35 anni fa avevo creato la Carosello Tonale, rilanciando il sistema degli impianti di risalita del passo, persona amica del comune carissimo e stimato amico “tonalino” Giuseppe Panizza titolare dell’Hotel Presena, maestro di sci e preparatore di campioni, oltre che ricercato consulente da altre stazioni sciistiche;
– una cara amica del mio gruppo di lettura, spiegandole che la cd democrazia diretta anni fa voluta da un certo partito sarebbe stata di fatto un’oligarchia. Bene quindi se ci fu chi bloccò quel processo e bene oggi non dare credito a quel gruppo che inoltre fu poi la causa della caduta del governo di Mario Draghi;
– un nuovo amico, Stefano, che non ci voterà perchè risiede e vota altrove, ovvero nella città d’origine di mia moglie: Tortona (AL)!

Amiche, amici, vi ringrazio e vi aspetto tutte/i qui su FB!
Altro momento, questo non bello ma utile: un signora critica aspramente il Sindaco attuale FRANCO IANESELLI che si ricandida: “Trento non ha mai avuto trasporti pubblici, sanità e sicurezza così mal messi”. Ed io a spiegare che si tratta di materie che non sono di competenza del Comune bensì della Provincia e del Ministero degli Interni, ma tant’è …

Mi chiedo: quanti saranno coloro che pensano, valutano e votano con la pancia? Mi auguro pochissimi … #sitrento

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MI RICORDO: MARCELLO FARINA PARLA DI PAPA FRANCESCO (2014)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Aprile, 2025 @ 5:53 pm


“Li guiderò a fresche sorgenti”, un libro dell’amico, sacerdote, storico e filosofo Don Marcello Farina su Papa Francesco (“Lega Vita serena”, Sala Segantini, Arco – TN – 7 marzo 2014 ore 15,00).

Marcello è appena rientrato da Roma dove è stato in udienza dal Papa. Il suo libretto è stato scritto in due mesi, a Balbido (Tn), il suo “paese dipinto”. Lo ha terminato l’11 ottobre 2013, giorno del suo compleanno.

Le date. Non sono un caso. 11 ottobre 1962, Marcello aveva 22 anni, il discorso della luna del Papa Buono, detto altrimenti Papa Roncalli o Papa Giovanni XXIII°. Marcello dice che il 13 marzo 2013, data di elezione del nuovo Vescovo di Roma e quindi anche Papa (Francesco), egli ha provato lo stesso senso di tenerezza, la stessa intensità di sentimenti, la stessa emozione. Francesco, un rivoluzionario che ha impresso un cambiamento radicale alla vita della comunità cristiana e non solo. Egli ha rivitalizzato gli insegnamenti del Concilio Vaticano II°; ha condotto la comunità attraverso un “tornante storico” assolutamente fondamentale; ha indotto un mutamento della sensibilità stessa della Chiesa, la quale ha modificato il proprio rapporto con il Mondo: non più il Mondo del male e la Chiesa del bene, bensì Chiesa e Mondo in una reciproca relazione parificata, comunicanti attraverso un dialogo sincero. Il Papa Buono aveva sostituito alla Chiesa che giudica il Mondo la Chiesa che ama il Mondo. E Francesco prosegue su questa strada, riprende quella primavera che dal 1962 era stata interrotta anche da alcuni, troppi, inverni.

Sollecitato dal conduttore della riunione, Marcello ci parla anche del Cardinale Martini che sul finire della sua opera pastorale, scriveva: “Ho sognato una Chiesa povera attenta ai poveri. Ora che sono in pensione, a 75 anni inizio a pregare per la Chiesa”. Prosegue Marcello: “Io inizierò a pregare quelle stesse preghiere l’anno prossimo, quando compirò anch’io 75 anni!”
Il nome: Francesco. Nel Conclave si stava delineando la sua elezione, il collega Vescovo di San Paolo del Brasile (che di poveri se ne intendeva! N.d.r.) gli disse. “Ricordati dei poveri”. Ed ecco il nome. Che poi Francesco ci ha spiegato ogni sua motivazione nella Evangeli Gaudium del novembre 2013: la Chiesa ha diritto di esistere perchè condivide da povera la condizione dei poveri. In questo Francesco supera il Vaticano II°, che voleva una Chiesa non obbligatoriamente povera, ma semplicemente per i poveri.

Le insegne: croce di ferro, niente paramenti super accessoriati, niente auto di lusso. Un Vescovo (italiano) viene arrestato perchè ha rubato? E’ un ladro. Un altro Vescovo (tedesco) spende 36 milioni di euro per ristrutturare il proprio palazzo? In un convento in Baviera a riflettere. Francesco ha impresso una direzione irreversibile alla Chiesa e al mondo. Al mondo? Si, egli infatti afferma: “Non sono un esperto di economia, ma le regole del libero mercato non sono eterne, non sono immutabili”. Francesco, una discontinuità rispetto ai Papi precedenti. Francesco, un Papa Nuovo, molto di più che un “nuovo papa”.

Nuovo per il nome, Francesco. Per la prima volta nella storia. Carlo Bo, negli anni ‘80 aveva scritto un libro: “Se tornasse Francesco”. Ebbene, Francesco è Tornato!
Nuovo per il linguaggio: “Le parole sono pietre”, scriveva Don Lorenzo Milani. Il linguaggio di Francesco, semplice, quello della gente comune: Buonasera, Buongiorno, Buon pranzo … lontanissimo dal linguaggio ufficiale dei papi precedenti, dal linguaggio di una Chiesa che assolve ma non perdona, che giudica e decide.
Francesco dice ai sacerdoti: non opponetevi ai Sacramenti che i cristiani vi chiedono. Una rivoluzione. Le frasi di Francesco cambiano secoli e secoli di storia. Le Sue parole più ricorrenti: tenerezza, gioia, misericordia, pace, popolo, amore, occorre sentire l’odore delle pecore.
La Verità di Francesco. La Verità è relazione; non è vero ciò che io riesco a dimostrare, ma ciò che riesco a condividere; la Verità si costruisce almeno in due.

La coscienza di Francesco. Francesco riprende il Vaticano II° e ristabilisce il primato della coscienza. Io decido della mia vita. Ciò è molto importante, perchè non tutti anche fra i laici ammettono questo primato. Già nel 1800 il Cardinale Newmann affermava: prima la coscienza, dopo il papa. E Don Primo Mazzolari: “Quando entri in Chiesa ti levi il cappello, non la testa”. Occorre dare potere alla coscienza dopo aver dato per secoli coscienza al potere.
La morale di Francesco. La morale è al secondo posto. Al primo posto c’è il Vangelo, le sue Beatitudini, la Creazione, la Resurrezione: la Chiesa non “è” più la morale, bensì semplicemente “ha” una morale. E’ la fine del cristianesimo moralistico. E’ la fine dei cosiddetti valori non negoziabili. L’unico valore non negoziabile è l’amore.
I due mondi di Francesco. Questo Mondo e l’aldilà: Francesco ci insegna a vivere in questo Mondo. L’aldilà ci viene regalato da Dio.
I modelli di Francesco. S. Agostino (354-430), in quanto tormentato, sempre alla ricerca di Dio. S. Francesco (1200) per quanto già detto. S. Ignazio di Loyola, in quanto profondo studioso che tiene sempre aperto il dialogo. La frontiera del dialogo deve essere spostata sempre in avanti.

Riflessione finale: alcuni preti sono stati avanti rispetto al proprio Papa. Altri indietro. Oggi, lo seguiranno? Il pericolo è che tutti lo inneggino ma che molti continuino per la loro strada.
Mia riflessione finale: Francesco ha autorevolezza, cioè ha una dote che si possiede o non si possiede. L’autorità della carica, del ruolo, te la danno gli altri. La eserciterà fino in fondo? La rispetteranno gli altri? A mio personale e sommesso avviso Papa Francesco è anche un papa laico, nel senso che i principi ai quali informa la sua azione potrebbero e dovrebbero esser alla base anche dell’azione della politica laica del Mondo.

Riccardo Lucatti, 2014

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LA POLITICA E LA FINANZA NON DEVONO “FARE SALTI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2025 @ 2:34 pm

(Il non fare salti garantisce che non ci si trovi di fronte a sorprese: in politica e nella finanza).

I due ambiti hanno una caratteristica in comune: la necessaria continuità della loro evoluzione: quando questa connotazione evolutiva è mancata, ci siamo trovati di fronte ad una rivoluzione. Gli esempi più eclatanti della mancanza di una “continuità evolutiva politica” sono – fra gli altri – le rivoluzioni francese, russa e fascista.

In ambio finanziario negli ultimi secoli abbiamo assistito a molte grandi crisi (rivoluzioni) finanziarie, frutto di malaugurati “salti”: quella dei tulipani (Olanda 1637); quella ferroviaria (Vienna, 1870); quella americana (New York 1929); quella asiatica (1997); quella dei mutui subprime (USA 2008); la più recente (UE 2020). Ci mancherebbe la prossima, la criptobolla, dal 2025 in poi, che noi vorremmo/dovremmo scongiurare.
Per evitare tutto ciò in entrambi gli ambiti (politico economico e finanziario) è necessaria una continua crescita conoscitiva, progettuale ed operativa. In questa sede preferisco concentrarmi sulla finanza.

in ambito finanziario, io sono cresciuto e maturato nell’ambito della finanza aziendale, non in quella degli investimenti privati mirati alla ricerca di una rendita o di un plusvalore nella vendita dei titoli acquistati. Ho condotto la mia navigazione nella gestione della finanza di Spa capogruppo; in quella di singole SpA operative e – last but not least – mi sono dedicato allo studio del rapporto fra la finanza privata e quella pubblica.
– Il primo passo è stato l’approfondimento di come “gira” la finanza nelle delle Spa miste pubblico-private.
– Poi sono passato a valutare la differenza fra la finanza di singole Spa pubbliche e quella di una SpA pubblica multiservizi.
– Infine, ho approfondito come si può attrarre volontariamente la ricca finanza privata italiana (ed estera) verso il nostro settore pubblico: per rinvestimenti locali, con i BOC, BOP, BOR, buoni ordinari comunali, provinciali emessi ex art. 25 delle L. 724 del 23.12.94; sul piano nazionale, con l’auspicata emissione di Titoli Pubblici Irredimibili Rendita non di debito.
Sempre in un’ottica di investimenti produttivi e di servizi alla popolazione. Mai in funzione speculativa.

Il tutto previsto e documentato con il racconto della storia, del presente e delle prospettive e non affogato in dati distribuiti da una moderna infocrazia che genera una micidiale infodemia.

Chiudo con un ulteriore concetto: la finanza all’interno di ogni suo livello (mondiale, europeo, statale, regionale, provinciale, comunale, personale) si muove in continuazione: occorre studiare, conoscere, capire e sapersi rapportare alla velocità e alla potenza della “forza motrice” di ogni ambito per governare il movimento e le scelte del proprio livello finanziario di appartenenza.
La stessa considerazione vale per la Politica, anzi, per i Politici.

Riccardo Lucatti, candidato nella lista SìTrento per la rielezione del Sindaco Franco Ianeselli. #sirtrento #ItaliaViva #italiavivatrento #italiavivatrentino

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