NATALE, BUON NATALE DAL TRENTINO! -29 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 9:26 am

 Detto altrimenti? Non c’è altro modo: Buon Natale alle mie lettrici, ai miei lettori … a tutti, anche a chi non legge il blog! (post 1231)

Il Gruppo del Brenta visto dalle piste della Paganella (cliccate sulla foto! Al cento, una  visione delle piccole grandi perle occidentali del Brenta centrale: il Campanil Basso, la  Sentinella, il Campanile Alto, gli Sfulmini, la Torre)

 

Lo so … lo so! Sci troppo uniti, all’antica, ma il 3 febbraio prossimo compio 70 anni, che andate “trovando”?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 dicembre 2013 dalla Cima Paganella (m. 2125): da sinistra, alta, piatta, innevata, la Cima Tosa (m. 3173). Verso dstra, la Cima Brenta (m. 3151)

 

 

 

 

 

 

 

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LE ETA’ DEL NATALE – 28 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 8:42 am

Detto altrimenti: parliamo un po’ delle età … (post 1230)

Amiche lettrici, amici lettori … questa ‘ l’Età del Natale e il Natale delle età.  L’età dei trentenni disoccupati, dei quarantenni al governo, degli anziani proprietari di un partito …

Ma, chi è “giovane?” In Austria e in Danimarca ci sono ministri ventottenni, mentre qui da noi gridiamo “Giovinezza, giovinezza!” (non mi fraintendete, per favore!) quando a farsi spazio sono i quarantenni.

Ma cosa è bello? Giovane o anziano?

Il ricambio, soprattutto se generazionale, è utile, fruttuoso, necessario, proficuo. Con il ricambio avanzano altre idee, ulteriori idee, nuove idee, idee aggiornate. E’ un po’ come in un club sportivo: con il cambio della dirigenza, si ripulisce il magazzino da vecchie sedimentazioni; si organizzano nuove manifestazioni alle quali – prima – non si pensava; si fanno “cose nuove”. E’ un po’ come in casa nostra: a forza di avere sotto gli occhi una parete sbrecciata, non la “vediamo” più e ci conviviamo per decenni. Ma se traslochiamo, se andiamo in una nuova casa che non sia anche una casa nuova, la rinnoviamo, diventiamo “giovani” e vediamo ciò che prima guardavamo soltanto senza vedere.

Ma … dice … che ne facciamo della grande esperienza maturata dai “vecchi”? In Olanda hanno risolto così: vi sono organizzazioni governative che organizzano l’affiancamento di “vecchi” ai giovani, per evitare che l’esperienza di vite di lavoro sia persa con il pensionamento dei “vecchietti”.

Ma … dice … che è successo in Italia? E’ successo che abbiamo fatto i “salti” laddove invece “natura non facit saltus”. Mi spiego: la classe dirigente, politica ed industriale spesso non cura il proprio avvicendamento. “Ghe pensi mi”, ora e sempre, per tutti, in azienda e in politica.

Anche nelle piccole aziende … spesso un capo ha quasi “paura” di far crescere un delfino … preferisce rendersi insostituibile, unico depositario della verità e dei segreti aziendali.

Ma quali segreti? Al riguardo circola una storiella: muore il Grande Capo Amministrativo di una grandissima multinazionale, il quale, ogni mattina, per quarant’anni, sedendosi alla scrivania ogni mattina bonora, prima di iniziare la giornata lavorativa, apriva un cassettino, gettava un’occhiata dentro, lo richiudeva e solo dopo questo rito iniziava a lavorare. Alla sua morte i dipendenti vanno a vedere cosa mai ci fosse di tanto segreto e importante in quel cassetto. Aprirono e trovarono un foglio che recitava: “Dare a sinistra, Avere a destra” (con riferimento allo schema base del brogliaccio “dare – avere” della contabilità, n.d.r.).

Lo stesso la nostra politica. Nessuna continuità armonica, basata sulla pretesa di taluno (anzi, di molti) di possedere in esclusiva perenne la scienza infusa dell’ ars politica. Oggi passiamo dai settantenni ed ultra, ai quarantenni. Stiamo saltando i cinquantenni, ignoriamo o quasi i venti-trentenni. Ovvero, questi ultimi c’è ben un movimento che non li ignora, solo che li strumentalizza, li “usa” nel senso che il tacon l’è pezzo del bus … cioè la pezza è peggio del buco, il rimedio è peggio del male.

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NATALE QUA QUA QUA -27 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 7:47 am

Detto altrimenti: qua … nte cose da dire, prima della Santa Notte! (post 1229)
• Qua… rantacinque miliardi per due (novanta), l’evasione fiscale dei gestori delle slot machine
• Qua … ranta mila, la marcia d’ottobre dei colletti bianchi nell’ottobre 1980 a Torino
• Qua … ranta mila, gli Italiani con una dichiarazione sopra i 250.000 euro l’anno
• Qua … ranta diviso due, il secondo ventennio italiano
• Qua … rantenni, la carica dei nuovi politici-governanti italiani
• Qua … rantena della soluzione del Problema Morale
• Qua … le crescita … con lo stesso modello di sviluppo?
• Qua …nte pensioni troppo alte e quante troppo basse!
• Qua … nte caste, quanti privilegi!
• Qua … ci vuole un nuovo modello di sviluppo!
• Qua … nta gente che non ce la fa più!
• Qua … si (ri)fa l’Italia o si muore!

Qua … le dovrebbe essere la nostra reazione, di fronte ad un palazzinaro romano che candidamente sulla stampa afferma di avere sempre pagato tutta la politica … in parallelo agli affitti d’oro che la stessa politica gli pagava? Lui che afferma “Li ringrazio, se me li acquistano ‘sti palazzi … solo  che s’hanno da pijà pure  i dipendenti miei e un commesso del Parlamento ha un costo di 75.000 euro l’anno … e io di dipendenti ne ho 500 “.

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NATALE VIEWPOINTS – 26 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 8:04 pm

Detto altrimenti: Natale diverso … a secondo da quale posizione lo  stai vivendo (post 1228)

Domani è la vigilia … figli in arrivo … avrò da fare … un gioioso da fare … aiutare in casa … preparare la loro stanza … stare insieme … ed allora questa sera “mi porto avanti” con i miei post.

Viewpoints, punti di vista. Incontro uno dei 40.000. No, non uno della “marcia dei 40.000”, a Torino, 14 ottobre 1980, quella dei colletti bianchi Fiat che volevano lavorare … Io lavoravo alla Stet – Società Finanziaria Telefonica per Azioni, a Torino, in Via Bertola 28 … Quei 40.000 passarono quasi sotto le mie finestre … No, non uno di quelli, bensì uno dei 40.000 italiani che ha una dichiarazione superiore a 250.000 euro l’anno. Mi chiede come va. Io dico che sono preoccupato della situazione nazionale. Lui mi dice che andrà sempre peggio. Dal suo punto di vista. Allora vuol dire che migliorerà. Dal mio punto di vista …

La crisi sta finendo firmato Saccomanni. Ci dicono:  il PIL ha smesso di scendere, risalirà. Peccato che:
1) l’aumento del PIL NON comporta maggiore occupazione;
2) anche se l’occupazione aumentasse, nel frattempo troppi sono i moribondi che abbiamo lasciato per strada. Traduco: posto 100 il livello occupazionale anti crisi, ammettiamo di essere oggi a 50. Se risaliamo lentamente da 50 a 51, 52 etc … “va bene ma”. Ma, nel frattempo, gli altri 49, 48, 47, 46 etc.. che fanno?
3) Crescita? Decrescita? Ma perché non si parla mai dell’alternativa fra “conferma dell’attuale modello di sviluppo” e “adozione di un diverso modello di sviluppo”?

Dice … ma allora tu ce l’hai con il Governo Letta?  No, ce l’ho con chi ha creato la situazione dentro la quale Letta sta lavorando.

Buon Natale a tutti, ai 40.000 cittadini  al di sopra e soprattutto ai 59.960.000 al di sottto dei 250.000 euro l’anno!

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NATALE MORALE – 25 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 2:47 pm

Detto altrimenti. la “Morale” : Zingarelli 1997: “Che concerne le forme e i modi della vita pubblica e privata, in relazione alla categoria del bene e del male”. (post 1227)

Adamo ed Eva sarebbero stati “puniti” perché avevano mangiato la mela, frutto che avrebbe dato loro la conoscenza del bene e del male, nel senso di essere trasformati da quel momento in poi in soggetti che conosciuto sulla loro pelle anche il male. Oppure, come dicono molti biblisti, la conoscenza del bene e del male deve essere interpretata come conoscenza del “tutto” e quindi mangiare la mela sarebbe stato un atto di estrema superbia da parte di chi avrebbe voluto essere come Dio, cioè “conoscere tutto”.

Dice … ma io sono laico … io sono un non credente … Tranquillo! Mi sposto subito su di un piano laico. Il Re Hammurabi, nel suo Codice di 2200 anni prima di Cristo, scrisse : “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altrui ciò che desideri sia fatto a te.” Ecco, la prima Regola Morale: la ricerca del Bene Comune, che non è un unico bene in comproprietà di tutti che si sia perso e che quindi debba essere ricercato … ma dove diavolo si sarà cacciato questo Bene Comune ….? No! Ricercare il Bene Comune è consentire ad ognuno di ricercare ed ottenere il “bene proprio” che non sia in conflitto con il “bene altrui”.

Quindi, nessun divieto a che taluno aneli ad arricchirsi, se questo fatto non impoverisce gli altri ed in particolar modo chi non anela né ad arricchirsi né tanto meno ad impoverirsi.

Dice … ma … sul piano religioso, la nostra religione è “morale”? No, amici, la nostra religione è altra cosa: è Creazione e Resurrezione. The rest are details. Dice … ma la morale cristiana dove la metti, caro blogger? La metto, la metto … nel senso che la nostra religione non “è” morale, bensì “ha” una sua morale, fondamentalmente copiata da quella di Hammurabi testè citata. Ora, se uno è credente, può ben pensare che quel Principio Morale nella testa del Re Hammurabi l’abbia messo Dio stesso. Se uno invece non è credente, deve ammettere che si tratta di un principio immanente nella natura umana da almeno quattromila anni.

Qual è la “morale” del mio ragionamento? Che i supporter della Morale sono in numero ben superiore dei credenti nella nostra (o altrui) religione in quanto possono ben esserlo anche gli atei e i non credenti.

Ed ora due parole sul rapporto morale – libertà. Libertà non è “fare ciò che si vuole”, perchè se così fanno tutti, tutti – a torto o a ragione – sono schiacciati dalle “libere” volontà altrui concorrenziali con la propria. Libertà non è “non pagare le tasse”, “non rispettare le sentenze”, “arricchirsi a dismisura a prescindere” etc.. Libertà è agire nel rispetto delle regole, per il perseguimento del Bene Proprio e Altrui, cioè di tutti, cioè del Bene Comune. Libertà, pertanto, è agire moralmente.

Moralità, immoralità, amoralità

Agire moralmente? Ricercare il Bene Comune.

Agire immoralmente? Violare coscientemente la Regola Morale.

Ma c’è di peggio: c’è l’azione a-morale, cioè quella di colui che ignora o non ammette l’esistenza di una regola Morale, come la Regina Semiramide, che per giustificare la sua sfrenata libidine ” a prescindere” dall’oggetto del desiderio (sessuale), eliminò la Regola Morale che la censurava e addirittura “libido fe’ licita in sua legge”. A questo punto avvero il lettore: che la citazione della libido non tragga in inganno nessuno: una sana libido, una naturale attrazione sessuale è un fatto assolutamente normale, purchè trovi espressione nel rispetto della libertà (anche sessuale) altrui.

Per chiarire il mio punto di vista: ad essere immorali sono le guerre, l’affamamento dei popoli, la disoccupazione, le enormi differenze sociali, la strumentalizzazione e lo sfruttamento  dell’uomo (e della donna, ovviamente), l’indifferenza alle sofferenza altrui, la distruzione della natura, il furto del futuro a giovani e meno giovani, etc..

E’ invece amorale (cioè peggio che immorale) che non si cambi la legge che autorizza alcuni soggetti (politici-pubblici-istituzionali) a stabilirsi da soli le proprie elevatissime retribuzioni, in persenza di una crescnte diffusione della povertà nel paese.

The rest are detalis … (la frase non è mia, è di un certo Einstein: “I want to know God’s toughts, the rest are details”).

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NATALE: LIBERIAMO LA MENTE PER FARE SPAZIO A COSE SERIE -24 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 10:14 am

Detto altrimenti. fermiamoci a riflettere (post 1226)

Papa Francesco, attualmente l’unica alternativa socio-politico-economica-morale sia al comunismo sia al liberismo. Il Papa ci conduce a riflettere. Natale come “Spazio di riflessione” . Quanto serve fermarsi un po’ … Anche a me …in questi giorni … è capitato di fare una riflessione. Mi perdonerete se ve la espongo.

Un Natale solo mio … il mio “Natale Una tantum”: il giorno che sono andato (mio malgrado) in pensione. Da quel momento infatti ho avuto il tempo di pensare a cose diverse dal lavoro, che sino a quel momento aveva occupato la mia mente diciamo … per circa 18 ore al giorno. Riflettere sull’economia, sulla politica, sul sociale, sulla morale.

Ecco, ed ora, in occasione di ciascun “Natale ricorrente ogni anno”, quel senso di libertà del pensiero e del pensare si rinnova. E’ non solo la “Rinascita” di Nostro Signore. Anche per i non credenti può e deve essere un “Rinascimento” della capacità di riflessione, oltre gli affanni quotidiani, oltre i consueti schemi mentali. Gli americani lo chiamano “zero base budget”, cioè azzeriamo il pregresso e programmiamo ripartendo da zero. Ecco, anche noi, superiamo il pregresso e apriamo la mente ad un nuovo orizzonte, futuro, possibile, diverso, migliore, più umano. Per tutti.

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NATALE SACCOMANNI – 23 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 9:58 am

Detto altrimenti: caro Ministro, è Natale … fammi un regalo … (post 1225)

… uno, uno solo … che non ti fa sballare i conti … anzi …: che la spendig review non sia “a zona”!

Sai, l’altro giorno ti ho ascoltato mentre rispondevi ad un intervistatore circa la (mancata) riduzione – anzi l’aumento – dei costi di alcuni organi istituzionali (Corte Costituzionale, CSM). Hai risposto: “Sono organi istituzionali, hanno la loro autonomia gestionale …”

Sai, Ministro, il mio babbo – toscanaccio doc – quand’ero ragazzo e iniziavo a reclamare la mia “autonomia” mi diceva: “Sarai autonomo quando produrrai il reddito per mantenerti”. Ecco, l’autonomia di quegli organi … mi va bene che sia una autonomia operativa, decisionale, ma non una autonomia di non ridurre i propri costi ma – doppiamente al contrario – di autoaumentarli!

Ecco, Ministro, questo è il regalo che ti chiedo: non dire più quella frase (banale, scontata, fuorviante, priva di contenuti, immotivata e immotivante, etc.) … anzi …intervieni a che si ponga rimedio all’auto concessione di costi e privilegi non solo medievali, ma a-morali (avrai notato, Ministro, che ho detto a-morali, non immorali, il che è peggio: in altre parole, non siamo di fronte a chi essendo immorale coscientemente viola una legge morale, ma di fronte a chi essendo a-morale il problema morale nemmeno se lo pone).  Tutto qui.
Grazie, Ministro, e buon Natale a te e famiglia.

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NATALE: SE SIAMO PIU’ BUONI SMETTIAMOLA DI DIRE CHE “ANCHE RIDUCENDO CERTI COSTI DELLA POLITICA, MICA SI RISOLVE LA SITUAZIONE …” – 22 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 9:37 am

Detto altrimenti; rileggete il post n. 1216 del 20 dicembre scorso: €10,000= €so 1,00 – €so,- si legge “eso”, plurale “esi”)la nuova moneta)

L’Uomo, la Persona, ogni Uomo, ogni Persona. Ogni Persona vale più di ogni altra ricchezza (materiale). Per i credenti: “Quando avrete fatti del bene anche ad uno solo dei miei figli, è come se l’aveste fatto a me …”. Per i laici e/o atei e quindi anche per i credenti ho una proposta: smettiamola di accettare che ci si dica “Si, vabbè … gli affitti d’oro degli uffici dei parlamentari … i loro superstipendi … ma che volete? Anche se si eliminano questi costi mica si risolve la questione …”.

Eh no, amici, il mare è riempito da tante piccole gocce d’acqua. Cominciamo a ragionare diversamente. Come? Eccovi un esempio:

Spostando gli “uffici politici” da un palazzo che costa un milione di euro l’anno fra affitto e spese ad un nuovo edificio che costa la metà …. i 500.000 euro risparmiati a quanti €so (esi) corrispondono? Cioè, a quanti esodati/operai disoccupati/pensionati al sub minimo posso corrispondere ogni anno una pensione/stipendio da €so 1,00 (cioè equivalente ad €10.000) all’anno?

In altre parole. Io, politico, a quante persone devo rifiutare la corresponsione di una rendita di €so 1,00 all’anno per potere continuare a concedermi il privilegio (medievale) dei miei costosissimi uffici?

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E’ NATALE … SIAMO TUTTI PIU’ BUONI …. E TU CI VUOI TOGLIERE L’ART. 18? (-21 -)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 9:16 am

Detto altrimenti: “Art. 18” in uscita? In entrata? Anche per il settore pubblico? (post 1223)

La difesa di chi il lavoro lo ha: art. 18. Ma forse preminente la difesa di chi il lavoro non lo ha!  Io dedicherei le maggiori energie alla creazione di posti di lavoro, prima che alla difesa a tutti i costi del mantenimento dell’occupazione in capo alla singola persona (immeritevole) di un posto di lavoro che può essere subito dopo rioccupato da altra persona (meritevole).

Dipendenti pubblici comunque illicenziabili? Dice … ma loro hanno vinto un concorso … Replico. un concorso pe r “entrare” non per “essere tutelati dalla illicenziabilità”.ù

Dice … ma tu, amico blogger, a quale ideologia ti rifai? Al comunismo o al liberismo? Rispondo: ad una ideologia nuova: l’ideologia mista, moderna, “intelligente” nel nenso che “capisce” la nuova realtà”.

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NATALE A GENOVA – 20 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Dicembre, 2013 @ 4:31 pm

Detto altrimenti: il Natale … anni ’50, ero ragazzino a Genova (post 1222)

Genova, Piazza De Ferrari, un capolinea del 43. L’altro era nella collina di Albaro, a Villa Raggio, di fronte al Liceo Musicale Paganini

Dall’unica stanza riscaldata, la cucina,  illuminata da un’unica lampadina, riempita dal suono di una vecchia radio a valvole collocata in alto, sul piccolo cornicione della cappa del camino … da quel caldo al freddo della tramontana bagnata dallo “stravento”,   sul tram   per scendere a vedere le luci natalizie del centro città. Dalla collina d’Albaro, tram n. 43, numero nero su fondo azzurro, piattaforme anteriori e posteriori “aperte”, vettura centrale con due sole panche lunghe, contrapposte … posizionate verso l’interno, spalle al finestrini … , “43” che per salire sulla collina seguiva rigorosamente  il tracciato originario della Via Aurelia, noi ragazzini rigorosamente in piedi, pigiati fra cappotti altrui … preferibilmente nelle due piattaforme.

Natale a Genova, anni ’50

Pensavi ad un mondo inventato
ed alto volava il pensiero
che prima era tuo.
Il corpo restava seduto
davanti ad un libro di scuola
e dentro di te
esplodeva la gioia
per quella tua fuga segreta.
Ricordi? Ti vedi?
La penna tormenti coi denti
di legno e l’inchiostro ti sporca le dita.

Genova la nuit

La guardi segnare con tratti azzurrini
la coltre di neve
del bianco quaderno.
Raccolto nel caldo d’un’unica stanza
da un cielo segnato dai graffi
dell’ombra nascente
da piccola luce sospesa ad un filo ritorto
amica discende la voce
del vecchio apparecchio sonoro.
Conservi da giorni
la carta stagnola del cioccolatino
e credi che possa brillare
da sola
nel buio che attende silente l’evento
appena al di fuori dell’uscio
di questa cucina.
Ti vesti, vai fuori.
C’è buio in inverno, fa freddo.
Tu, speri che piova.
Ti piace che lavi le strade, i palazzi
che spazzi la costa
quell’acqua che il vento impetuoso
solleva ancor prima
che baci la terra.

Neve nel porticciolo di Boccadasse (Bucca d’ase, bocca d’asino) a Genova

Ti piace vedervi riflesse
i fari e la luce stradale
di questo tuo antico
prezioso Natale.
Il tram è stracolmo:
tu resti schiacciato ad un vetro
e soffi il calore del corpo
sui molti colori dei neon
che adornan fuggenti il tuo finestrino.
E dalle sbandate
dal peso che ondeggia del corpo,
del tram che ora scende ora sale
conosci l’intero percorso.
E’ tua la città che ti parla
e suo il ricordo che scrivi

del tuo antico, amico Natale.

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