TRENTO NATALE – 9 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Dicembre, 2013 @ 6:55 am

Trento Natale (post 2011)

Bondone si sale

Trento città Natale
Trento di acqua e di vino
Trento adottiva
Schiva – Schiava – Surgiva.

Trento in verticale
Bondone si sale
In Vigolana l’Orsa s’inchina
A Trento – al Concilio – a birra alla spina.

Trento la Torre Verde
Adige sponda di erbe
Trento si tiene
A valle …  Fiume si perde.

Trento Fersena un rivo

Trento Fersena un rivo
Trento dove io vivo
Trento un nome
Un sostantivo.

Trento illividita
Inverno delle mie dita
Trento dolomia scolpita
Trento che invita.

Trento le mille voci
Todeschi – Taliani – Ladini
Città – Provincia – Confini
Trento i mercatini.

Trento due volti
Trento in molti
Trento da solo
Trentino – Tirolo.

Trento neve fa bianca
Trento mai stanca
Di Autonomia
Di Sociologia.

Trento colori
Bandiere Governatori
Trento viva diletta
Salita – Povo – Spalletta.

Trento la mala voce
Trento delizia e croce
Trento Piazza del Duomo
Campana – Fulmine – Tuono.

Trento Teatro Castello
Trento di monti un mantello
Trento di archeologia
Trento la sua magia.

Trento i Senatori
Curia – Silenzio – Pastori
Trento caccia nei boschi
Politica – Cervi – Umori.

Trento Degasperi addita

Dante Degasperi addita
Trento in sordina
Trento stupita
Trento – Marcello – Farina.

Trento studenti bolletta
Ragazze sci bicicletta
Trento giovane e bella
Amore in Camporella.

Trento lo smaccafam
Nonesi Pedavena
Birra Solandri
Polenta – La cena.

Trento le piste a pedali
se incrocio pedoni io suono
Trento i vini locali
I Ciusi – I Gobi – Frastuono.

Trento città e contrada
Trento la sua autostrada
Trento i laghi più belli
Trento Andrea Castelli.

Trento blog di lettura
Muse Accademia Pittura
Libri commenti riunioni
Trento regali di suoni.

Trento il Viale Trieste

Trento la Via Montello
Vini – Pandolci – Coltello
Giardino soffonde le luci
di note – agli Amici.

Trento le donne impegnate
Trento le belle serate
Mirna Cristina Camilla
Trento amicizia distilla.

Trento la Villa Moggioli
Trento il Viale Trieste
Trento le Buone Feste
Trento le Buone Intenzioni …

… Trento tutti più buoni

rl

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IL NATALE DEL LAGO DI GARDA – 8 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 5:59 pm

La leggenda del lago (post 2010)

Tanti, tanti anni fa, un pastorello pascolava il suo gregge lungo i fianchi di una ripida montagna del Trentino. Era la vigilia di natale e faceva molto freddo.
Il pastorello si riparò dentro una capanna e accese un fuoco per riscaldarsi. Egli era così stanco che si addormentò e dormì sino a notte fonda . Svegliatosi all’improvviso, s’accorse che il gregge si era disperso giù nella valle. Spaventato si mise a piangere.
All’improvviso gli apparve un Bambino come lui che gli chiese: “Perché piangi, pastorello?”. “Le mie pecore si sono disperse nel fondovalle, rispose, ed io non riuscirò a ricondurle all’ovile!”. “Non ti preoccupare”, gli rispose il Bambino e, volto lo sguardo alla valle, con un gesto né sbarrò lo sbocco verso la pianura.
Ed ecco che le lacrime del pastorello riempirono la valle e la trasformarono in un grande, meraviglioso lago, il Lago di Garda.

Pecorelle verso Riva del Garda

Fu allora che il pastorello vide arrivare a Riva tante barchette a vela, sospinte da una provvidenziale brezza. Man mano che le barchette toccavano terra, riprendevano l’aspetto originario delle sue pecorelle non più smarrite, quindi, ed egli, felice, potè ricoverarle al sicuro nell’ovile.
Per la felicità, le lacrime di disperazione del pastorello di trasformarono in lacrime di gioia.
Per il pastorello e per tante altre persone oltre a lui questo fu un meraviglioso regalo di natale.
Da quel momento, ogni giorno, ad una certa “Ora”, sul lago si alza la stessa brezza per ricondurre a Riva le barchette a vela e le pecorelle che si fossero eventualmente smarrite.

rl

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NATALE SURREALE – 7 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 5:53 pm

NATALE SURREALE

E’ questo il Natale?
Scoppiettan parenti sul fuoco
e rossa la neve dal forno
inonda la casa di un caldo profumo di arrosto.
Farina nel cielo: bei fiocchi giganti
sprigiona la terra per l’aere spandendo rintocchi argentini.
La gente s’incontra, si scontra
si chiede permesso
poi s’urta, si scusa
prosegue la corsa.
Regalan le merci al super mercato:
tu prendi dei doni, li scarti
li cedi agli amici
a prezzo d’usura.
Un bel pino acceso
in mezzo alla sala
dà fuoco al palazzo.
Accorron pompieri
e inondan l’incendio
di fresco Clicquot.
Un’ostrica, sola, s’aggira sparuta in cucina:
poi, ratta, si tuffa nel biondo vin franco
s’asconde al tuo sguardo
e corre nuotando al suo mare.
Tu resti da solo a pensare
a questo sì strano Natale
a quanto di bene v’è intorno
a quanto di male.
Ma ecco che in mezzo al frastuono
di luci e colori
compare una bella cometa
s’accende una stella
ed ogni altra cosa si spegne.
Risplende per tutti, sol quella.
Adesso è Natale!

rl

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NATALE A RIVA DEL GARDA – 6 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 5:44 pm

Natale Rivano
(Sogno di una Notte d’inverno)   (post 1208)

Le Pietre
antiche di storia
sfiorano passi curiosi all’ascolto
di voci
di sguardi
dei loro pensieri.

Lo Spazio
distende il suo ampio mantello
al cammino
e regala più tempo
al Natale.

Un Ramo
(è un Uomo?)
proteso al di fuori
di un recinto di spine
mi sfiora la mano.

L’Acqua
smorzata dal molo
applaude il concerto di sartie
che il Vento tintinna
al Bambino.

Le Prue
d’intorno non vedo
ricurve
adornate all’Attesa
in calli ristretti.
Non sono a Venezia…
io sto camminando all’Incontro
sulla riva del Garda.

rl

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NATALE DI NEVE – 5 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 5:36 pm

Detto altrimenti? Dopo tanta politica economica e economia politica, un po’ di Natale! Eccovi quindi una mia poesiola (post 1207)

 Natale di neve

La terra si sveglia
calda e cicciotta
dentro la nuova pelliccia
al pari di grassa e bianca marmotta.
Si stropiccia
i due piccoli laghetti gelati
e si specchia
vanitosa ragazzina
nell’aria rosa
della nuova mattina.
Sotto i loro mantelli
i tetti delle case sono rossi
come nasini raffreddati
e l’alito dei camini
affresca nel cielo
riccioli bambini
mossi e ribelli.
Nell’orto ghiacciato
il giovane pero ha indossato
i suoi paramenti più belli
che scintillano l’azzurro
di mille soli splendenti.
Dalle staccionate
del quadro di Monet
il corvo pennella
con guizzi intinti di nero
favole arabescate
sul bianco quaderno.
Sorridono i bimbi
appena svegliati
impazienti d’uscire
a creare
vicino al fienile
con piccole mani
gioiose arrossate
il pupazzo di neve
che vorrebbero eterno.
Dal pio campanile
di Pieve montana
si leva in volo preghiera
d’un’argentina campana:
“Benvenuto bambino Gesù!
Illumina col Tuo Dolce Amore
questa fredda mattina.
Solo Ti prego:
finchè viene sera
non darle troppo calore
e vieni a giocare anche Tu”.

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NATALE DI GUERRA – 4 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 2:30 pm

Amici, perdonate la mia invadenza, ma mai come quest’anno sento il Natale per quello che è, per quello che deve essere e cioè un “Natale per gli Altri. Ed allora ho ripescato una mia vecchia poesia che avevo scritto un altro Natale, al ritorno dalla Bosnia, dove mi ero recato subito dopo la guerra, per dare una mano. Tutta in minuscolo, senza punteggiatura … capirete … il protagonista non ne ha avuto il tempo … vorrete scusarlo …

Che questo sia un Natale contro tutte le guerre; Siria, Palestina, Africa …

Natale 2013, di guerra, ancora,  purtroppo …

la testa schiacciata
la bocca ricolma
di sangue e sudore
nessuno richiude la mia ferita
di luce
del giorno che fugge
nemici colpiscon da terra
amici dal cielo
vicino al mio viso
un’ape
senza ricordi
che altri le possan rubare
sugge il suo fiore
respiro il sapore
di guerra
è freddo
il cuscino di terra
mi copre soltanto
la voglia del tempo
un’ape d’acciaio
precipita al suolo
un miele che incendia
svanisce il frastuono
no
non cambiate canale
…
è Natale
perdono
chi ha regalato
gioielli di piombo e di fuoco
ad un corpo
ormai di nessuno
ed esco di scena
in fretta
in silenzio
da solo

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NATALE? no, bensì IMPROVVISAMENTE L’ESTATE SCORSA OVVERO CRISI … IMPROVVISA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 2:07 pm

“Improvvisamente l’estate scorsa” (Suddenly, Last Summer), film del 1959 diretto da Joseph L. Mankiewicz, tratto dall’omonima pièce teatrale di Tennessee Williams …

Detto altrimenti: la crisi … improvvisamente?   Dice … fu un’emergenza, era imprevedibile … (post 1205)

Pochi anni fa … la crisi. Improvvisamente? Vediamo un po’ …

Ogni proprietario di un gruppo industriale (che si rispetti, n.d.r.. Che si rispetti? ah … allora … vabbè …) esige che i suoi capi azienda gli presentino ogni anno un piano di sviluppo almeno triennale scorrevole, che vuol dire triennale aggiornato di anno in anno. In tale documento egli esige che si prospettino i diversi possibili scenari e le diverse strategie di ulteriore crescita a fronte di ogni nuova opportunità o di difesa da ogni possibile evento sfavorevole.

Nella mia vita di amministratore di Società, una volta udii un manager dire al suo Azionista: “E’ successo un fatto imprevedibile ..”. L’Azionista gli rispose: “Io la pago perché lei preveda ogni eventualità e raggiunga i risultati, non perché mi spieghi la ragioni del loro mancato raggiungimento”.

In altre parole: non posso accettare che un personaggio proprietario di molte aziende non sia in grado, direttamente o tramite lo stuolo di qualificati collaboratori, di prefigurare ogni possibile scenario finanziario ed economico di crescita o di crisi. Anche perché, prefigurandolo, positivo o negativo che esso sia, lui può farci utili sopra. Infatti è ben noto il principio “Purchè il mercato si muova (io guadagno)”.

Problema

“Sulla base di quanto sopra esposto, entro dieci secondi dalla lettura del post dica la lettrice o il il lettore a quale personaggio politico possono essere riferiti i fatti narrati” .

(Fra tutti coloro che avranno fornito la risposta esatta sarà estratto un abbonamento annuale gratuito alla Pay TV della principale catena televisiva privata italiana).

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NATALE? No, bensì GLI ORDINI DI GRANDEZZA DI CERTE RETRIBUZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 1:22 pm

Detto altrimenti: la terra e la luna (post 1204)

Di una persona che “vive in un altro mondo” si dice che “vive sulla luna”. Anche Marte … sì, viene usato anche Marte: “ Ma quello li, che è … un Marziano? Dove vive?”

Si ascoltava (alla TV) di certe super buonuscite corrisposte a castioti (castiota = appartenente ad una casta). Uno di questi, al quale l’intervistatore contestava il percepimento di una ricca buonuscita dopo solo due mesi di “lavoro” (si fa per dire, lavoro), in un Consiglio di Amministrazione di un Ente Pubblico rispose: “Si, vabbè, ma poi sono poi stati solo 130.000 euro ….”

Ecco, due fatti: uno negativo, uno negativissimo. Fatto negativo (terrestre): la corresponsione di una buonuscita comunque esagerata. Fatto negativissimo (lunare o marziano): considerare tale somma cosa da poco …

Altra coppia di fatti negativi-negativissimi: circa €300.000 a tale Mastella “per il reinserimento nel mondo del lavoro”. “No, non sono stati tanti, meno, molto meno … non arrivavano a 300.000”.

Potrei continuare, con esempi milionari (in euro). Già … in euro … ecco, forse ci sono arrivato … forse la gente non si scandalizza più di tanto perché i “milioni” (in euro) di oggi richiamano quelli di ieri (in lire), ed allora … Però … e se provassimo a tradurre in lire? Sentite un po’ come suonerebbe:

“A quel banchiere che ha realizzato gli utili della “sua” banca con il soldi UE., cioè degli Stati, cioè anche di noi Italiani, soldi che gli li davamo all’1% e che lui utilizzava per acquistare titoli pubblici al 4%, a lui che ha comperato una banca in Kazakistan per 2,5 miliardi di dollari USA e poi l’ha rivenduta dopo un anno per “-200” (“meno 200”) milioni di euro (cioè l’ha venduta per 400 milioni di euro ma ha rilasciato una fidejussione per 600 milioni di euro a fronte dei rischi dei crediti), è stata data una buonuscita di 80.000.000.000 (ottanta miliardi) di lire”.

Dice … si, era stabilito a contratto. Ahhh … ma allora –dico io – ci risiamo con il fatto negativissimo: era tutto legale!

Milioni e miliardi: sentite questa. Siamo in un paesello dell’entroterra siciliano:

Calogero: “Iddu cu trase il barone Cefalù è …ricco assai, iddu tiene i miliaddi”

Totò: “Calogero, che minchia dici? Ricco? Quando mai?! Iddu ricchissimo è, i miliona tiene!”

Calogero: “Capitu aiu, ma ora ti spio na domanda:  co fu iddu cu se futtè 80 miliaddi di lire, ahhhh?”

Totò: “Omo de panza sugno, muto aiu a stari: nenti sacci, nenti vidi, nenti dicu. Mutu …  ahhh, capisti?”.

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NATALE? No, bensì SOPIRE, TRONCARE, MOLTO REVERENDO PADRE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 10:26 am

Detto altrimenti: calati junco ca passa la china (post 1203)

Il Conte zio al Padre Provinciale …

Ieri, il Manzoni ci ha insegnato molto, con i suoi Promessi Sposi. Uno scandalo? Sopire, troncare … meno se ne parla, meglio è … poi le cose si acquetano da sole. Don Lisander lo scriveva con ironia, per affermare il contrario, ovvero che di uno scandalo deve parlarsi, lo si deve condannare, si deve reagire.

Oggi una organizzazione criminale di una grande isola italiana che non nomino per ragioni di privacy ha adottato un principio simile: “calati junco ca passa la china”, e cioè, giunca che cresci nel greto di un torrente, di fronte ad una improvvisa piena, piegati, che poi la piena passa e tu ti rialzi”.

Oggi: ILVA … non se ne parla più?

P.S.: uno scandalo al giorno leva il precedente di torno, ovvero chiodo scaccia chiodo. La saggezza popolare dei proverbi …

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NATALE DI CANI -3-

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 8:03 am

Detto altrimenti: chi dice che non hanno un’anima? (post 1202, per i più piccini, ma vero!)

Tom (fototessera)

Giorgio passeggia con il suo cane all’interno di grande parco pubblico suburbano. Tiene Tom al guinzaglio, un bellissimo cane lupo di tre anni, nel pieno del suo vigore. Dolce, ubbidiente, coccolone. Improvvisamente Tom strattona il guinzaglio che sfugge di mano all’impreparato Giorgio. Una breve rincorsa, un salto. Tom supera un vecchio muretto che per qualche decina di metri separa il sentiero dal prato e dalla vicina boscaglia. Giorgio sulle prime è bloccato, esterrefatto da questo inusuale comportamento.. Poi, vinto l’attimo di stupore, aggira di corsa il muretto e si pone all’inseguimento … anzi, alla ricerca di Tom.

Una decina di metri sono sufficienti. Tom è accoccolato all’interno di un fitto cespuglio: accanto a lui una cagna, della sua stessa razza, senza collare, tutta presa nella sua missione di mamma, allatta i suoi due cuccioli che Tom sta amorevolmente leccando.

Giorgio non sa cosa pensare … cosa fare … non ha con sé il telefonino per fotografare la scena … Si ferma, in silenzio, per non turbare la pace familiare … familiare? Ma Tom si è fatto una famiglia sua? Quando? Come? Dove? E’ sempre al guinzaglio … oppure nell’apposito grande recinto riservato ai cani … vuoi vedere che quel giorno che era scomparso alla sua vista solo per pochi minuti … Ma no … ma poi come avrebbe fatto a conoscere e riconoscere l’ “indirizzo” nella boscaglia di quella che sembra proprio essere la sua famiglia?

…nella nuova casa

Che fare? La cagna è adulta … teoricamente potrebbe rappresentare un pericolo per i visitatori del parco … soprattutto per i bambini … avvertire la Polizia Locale, l’Ente Protezione Animali? No. Niente di tutto questo. Giorgio, lentamente, si avvicina … entra in “casa” dei due “coniugi” che mostrano di accettare la sua visita. Accarezza Tom, poi anche la mamma che nel frattempo ha smesso di allattare ed infine i due cuccioli. Mamma lupa scodinzola. Buon segno. I cuccioli gli mordicchiano la mano. Giorgio ha deciso: sfila il collare a Tom, lo infila delicatamente alla mamma lupa, si alza e lentamente si avvia verso il sentiero che lo riporterà alla sua auto. Tom lo segue, docile. I cuccioli trotterellano a fianco della loro mamma. Tutti a casa. Questo Natale la famiglia di Giorgio e di Tom è decisamente cresciuta.

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