LA COSTITUZIONE SECONDO BENIGNI ( e secondo tutti noi!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2012 @ 7:36 am

(Dopo alcuni post “brevi”, questo è “lungo” … “maccone” fa uno a farlo corto, su questo argomento, dico io? Comunque, per chi ha fretta, per chi deve uscire a far le compere natalizie, due sottolineature fondamentali: la nostra Costituzione prevede auto limitazioni della sovranità statale in favore della nostra comune Europa e promuove le autonomie locali, fra cui la nostra trentina, ovviamente!)

Detto altrimenti: Italia, un Paese di sana e robusta Costituzione

Many years ago, ho studiato giurisprudenza. Uno dei primi esami, Diritto Costituzionale, sul testo del Cerruti. La Costituzione … recentemente ne ho ripreso in mano il testo in tre occasioni: per leggermene una edizione curata da mia figlia; in occasione della lettura di un libro di Don Gallo (“Di sana e robusta Costituzione”, appunto); in previsione della trasmissione televisiva di ieri sera, “I 12 principi fondamentali” illustrati da Roberto Benigni (bravo!).

Un’opera d’arte. Ecco come è apparsa ieri sera la nostra Carta Costituzionale. Benigni in alcuni passaggi l’ha definiva “poesia”. A me pareva anche “scultura”, una scultura michelangiolesca, possente, armoniosa, che ti cattura lo sguardo e ancor di più rapisce i sentimenti: soprattutto la consapevolezza e l’orgoglio di essere Italiano. Italiano, sostantivo, non aggettivo, con la “I” maiuscola quindi.

Passato l’attimo (anzi, l’oltre ora e mezza) del “rapimento”, torniamo con i piedi sulla terra e facciamo qualche riflessione. Ma se le cose stanno così, come è possibile che accada ciò che è accaduto, ciò che sta accadendo e ciò che speriamo cessi di accadere? Mi riferisco al malcostume, alla trasformazione della res publica in res privata, alle “violazioni di fatto” del dettato costituzionale. Già perché la Costituzione è una norma valida, in quanto statuita dagli organi legittimamente preposti alla sua emanazione, ma troppo spesso inefficace, cioè inapplicata (per mancanza di una sanzione).

Maccome? Direte voi … esiste pur sempre una Corte, la Corte Costituzionale, la quale ha appunto il compito di sorvegliare e di cancellare leggi eventualmente in contrasto con la Costituzione. Non basta, dico io. Infatti se una legge espressamente viola la carta costituzionale, essa viene cancellata. Va bene. Ma se lo Stato non rimuove gli ostacoli … se non garantisce il lavoro a tutti, se non … se non … se non attua tutto ciò che la Costituzione “auspica”? Auspica appunto, prevede, stimola, prescrive … ma qual è la sanzione (e a carico di chi) se molta parte di ciò non è realizzato?

Talvolta si pecca. Con “pensieri, parole, opere ed omissioni”. La Costituzione ci difende soprattutto dalle “opere peccaminose”, cioè da leggi anticostituzionali. Molto meno, o quasi niente, dalle “peccaminose omissioni anticostituzionali”, cioè non ci difende dal fatto che spesso “qualcuno non faccia ciò che dovrebbe fare”.

B. Russel: più che Europeista, più che Autonomista!

Come si rimedia? Occorre fare leva sulla serietà e sulla onestà intellettuale (e non solo intellettuale) di chi le leggi le “fa” e di chi le “applica”; sul senso di “appartenenza allo Stato” di tutti noi; sulla nostra capacità e volontà di indignarci, di scendere in piazza (pacificamente e senz’armi, per carità!); sul nostro senso di essere cittadini attivi, che vanno a votare, altro che “i politici sono tutti uguali, io a votare non vado”. E poi occorre invertire l’attuare rapporto “autorità re – cittadino quasi suddito” (si legga Bertand Russel) e farlo diventare “Cittadino re, non suddito, mandante – suoi amministratori mandatari”.

Talvolta poi la stessa Corte Costituzionale è in imbarazzo: viene stabilita per legge una tassa del 5-10% a tutti i redditi superiori a x, qualcuno impugna la legge per incostituzionalità affermando che poiché la “legge è uguale per tutti” la tassa avrebbe dovuto essere applicata a tutte le fasce di reddito, e la Corte accoglie il ricorso: tutti i giudici (anche quelli della Corte Costituzionale) con retribuzioni tassabili sono “salvi”. Ecco, la legge è uguale per tutti. La Costituzione è salva (o violata?). Ma allora, sulla base dello stesso principio, sarebbe anticostituzionale anche la scalettatura differenziata delle aliquote fiscali. Ecco, vedete bene che una cosa è la teoria, altra la pratica.

Una mia fissazione: la separazione dei poteri. Anche questo è una dettato costituzionale. ma di fatto, oggi, le leggi le “fa” il Governo, non il Parlamento. La fiducia al Governo spesso viene raggiunta con i voti di Parlamentari che sono anche Ministri e che quindi “votano la fiducia a se stessi”. Gli emolumenti dei Parlamentari sono decisi dai … Parlamentari stessi!

Io sono contro il gioco d’azzardo. Tuttavia un gioco, il poker, una cosa ce la può insegnare: nessuna “scala reale” è sicura di vincere, tutte possono essere vinte. Infatti la scala massima vince la media che vince la minima che vince la massima che vince la media e così via;

la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei modi previsti … ma poi, attraverso il porcellum, la sovranità appartiene ai partiti, anzi al capo di ciascun partito;

e poi,  le scatole cinesi… attraverso meccanismi perversi chi ottiene la maggioranza relativa degli Italiani votanti afferma e si comporta come se avesse ricevuto il mandato dalla maggioranza assoluta degli Italiani esistenti!

Chi non può spendere a suo piacimento denaro pubblico, lo trasferisce ad una fondazione la quale è molto più “libera” di spendere;

chi riceve denari pubblici, si accorge che “glieli stanno rubando” solo quando il furto ha superato i dieci milioni (?)

le banche sono spa private e quindi possono pagare stipebdi stratosferici ai loro super manager … ma e poi vanno male i soldi glieli diamo tutti noi … ma allora … sono private o pubbliche?

Chi non ha più finanziamenti pubblici, si vota dassè (toscanismo, da lui stesso) una legge che gli garantisce rimborsi spese anche a fronte di spese non effettuate o non documentate;

spending review per alcuni si e per i super stipendi no: nostri funzionari pubblici pagati il triplo rispetto agli analoghi colleghi europei e statunitensi;

ci siamo inventati i “diritti acquisiti” ma nulla diciamo dei “doveri anche soverchianti l’individuo, acquisiti anch’essi;

di fronte ai reati compiuti dagli “azionisti dell’acciaio” lasciamo che il problema si riduca a “sacrificare i posti di lavoro o la salute pubblica”;

Come vedete c’è ancora molto da fare. Nel frattempo mi permetto di sottoporre all’attenzione del lettore alcune proposte:

 • alle prossime elezioni, andiamo tutti a votare. Tutti, mi raccomando!

 • stabiliamo un sistema che sanzioni il mancato rispetto non solo formale della legge (soprattutto di quella costituzionale) ma anche dello spirito della legge (soprattutto di quella costituzionale);

 • ai nostri politici, chiediamo non solo il “programma elettorale” cioè quello che serve a loro “per essere eletti” ma anche il “programma di governo” quello che serve a noi per essere governati bene, con priorità e peso specifico dI ogni intervento ben individuato: cioè, ad esempio, viene prima l’acquisto dei caccia bombardieri (10 miliardi + altri 20 per la gestione: ma la Costituzione non dice forse che ” l’Italia ripudia la guerra …?) o l’investimento su scuola pubblica, università pubblica, ricerca, sanità e occupazione?

 • stabiliamo che l’onestà o c’è o non c’è e pertanto che non si può essere onesti fino a due anni di carcere ed essere disonesti solo oltre quel limite;

.  reclamiamo la creazione di una Procura Nazionale Anti Scandali. Primo piano di interventi: le segnalazioni del programma televisivo  Report;

 • traduciamo la Carta Costituzionale di ogni paese della UE in tutte le lingue dell’Unione e lanciamo un concorso aperto agli alunni delle scuole di tutta l’Unione sul tema: “Nel percorso verso gli Stati Uniti d’Europa, quali conclusioni traete dal raffronto delle singole Costituzioni degli attuali Stati Europei?”

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COMPRO ORO PAGO IN CONTANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2012 @ 2:56 pm

Detto altrimenti: ma non ne avevo già parlato? Si, ma oggi vi faccio una proposta

Si è vero, ne avevo già parlato, un bel po’ di post fa. Ma tant’è … sapete, in questi giorni stiamo facendo fatica ad accontentare la badante della nonna (assunta in piena regola sotto ogni profilo), cioè a pagarla come desidera, cioè in contanti. Dobbiamo fare visita ai vari bancomat più volte, raccogliere il malloppo, etc.. La badante ha un conto in banca. Nemmeno l’assegno le va bene, perché la sua banca lo manda all’incasso e fino a quel momento non rende disponibile la cifra rende disponibile. L’ideale – dice la baca – sarebbe che noi facessimo un bonifico. Ci penseremo.

Certo è che, uscendo dalla banca, di fronte mi trovo un negozietto di quelli compro oro pago in contanti. Collego i due fatti e … mi è venuto in mente un proverbio trentino: “serra la canula e ghe scampa dal boron (o cocon). Cioè, quel tale “chiude il rubinettino (della botte) e (il vino) gli scappa dall’apertura (boron o cocon) utilizzata per entrare nella botte (quando è vuota) a fare pulizia (apertura ovale, asse maggiore 70 cm circa!).

Ma allora, povere banche, visto che hanno problemi di bilancio, diamo a loro l’esclusiva del “compro oro”, in apposito ufficetto interno, con tanto di quotazioni oneste e dichiarate in favore dei clienti, pagamento rigorosamente non in contanti e controllo sulla loro successiva rivendita dell’oro.

I vantaggi? Il controllo sulla circolazione di quel contante tanto sbandierato dai negozietti attuali; la garanzia di un prezzo più equo per i clienti; maggiore contrasto alla evasione fiscale ed al riciclaggio (recentemente sono stati arrestati alcuni “corrieri” di lingotti d’oro e contanti da e verso la Svizzera).

Why not?

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ILVA, ILVA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2012 @ 12:39 pm

Detto altrimenti: incidit in Scyllam cupiens vitare Caribdim


E’ vittima di Scilla chi vuole evitare Cariddi, dalla padella nella brace, l’è pezo ‘l tacon del bus …
A Taranto manifestazione di popolo contro il decreto salva ILVA: è gente che non vuole essere avvelenata.
A Taranto (e non solo lì) manifestazione di popolo a favore del decreto salva ILVA: è gente che non vuole essere disoccupata.

Male estremo? Estremo rimedio!

Lo Stato espropri l’ILVA ai proprietari, sospenda la produzione e avvii gli interventi necessari. Nel frattempo paghi ai proprietari dell’ILVA il prezzo dell’acquisto a valori di mercato, con titoli di debito pubblico (Serie Speciale ILVA irredimibile 2%), al netto delle seguenti somme:
• somme necessarie a risarcire i danni procurati
• somme necessarie a mettere a norma gli impianti
• somme necessarie a bonificare l’ambiente
• somme necessarie a pagare gli operai anche se – nel frattempo – stanno a casa.

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UNO SCANDALO VERO, UN VERO SCANDALO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2012 @ 12:35 pm

 Detto altrimenti: res transit cum onere suo, dicevano gli antichi romani …

 

Se tu acquisti un campo gravato da una servitù ad esempio di passaggio a favore di una terza persona,  ebbene, tu acquisti anche quella servitù a tuo carico. Ecco, gli immigrati che lavorano in Puglia (ad esempio, nelle campagne del paese di S. Ferdinando) sono indispensabili all’economia locale, che li ha “acquistati”. No, non si tratta formalmente di schiavi. Costoro sono tali solo (si fa per dire “solo”) sostanzialmente. La sera si ritirano in capanne di latta, di sacchi di plastica, di cartoni, dormono in 100 ammassati sotto un tendone, a terra, su giacigli. Ecco, la res, la cosa, il lavoro dell’uomo lo acquisto. La persona che lo fa, l’ “onere”, no. Nemmeno nei campi profughi della ex Jugoslavia ho visto tanto degrado. Là, gli “schiavi” (della guerra) erano ricoverati in ex scuole, in chiese, in case mezze distrutte, ma sempre case. Qui siamo a livello di canili. Ma nemmeno. Se noi tenessimo cani in quelle condizioni, interverrebbe l’autorità a diffidarci, a multarci, ad imporci di creare ambienti vivibili per le bestiole. Sarebbero intervenuti la politica (una parte, almeno), le associazioni animalistiche etc..

In Puglia, per gli “”schiavi immigrati” ciò non avviene. Comperiamo il lavoro. Abbandoniamo la persona che ce lo offre. Comperiamo la “res” ma non l’onere suo. E qui, cari amici, nessuno potrebbe dire “Se ne stiano a casa loro”, perché li stiamo usando, ci servono, stanno lavorando per noi. E allora? Ecco lo  scandalo vero: che ciò avvenga. Ed ecco il vero scandalo: che ciò sia risaputo e che non si intervenga.

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NATALE FIDAPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2012 @ 9:19 am

Detto altrimenti: un aiuto alle zone terremotate dell’Emilia Romagna

 

FIDAPA- Federazione Donne Arti Professioni Affari, Sezione di Trento, Presidente Sandra Frizzera. Associazione di Donne (Dominae) aperta agli uomini (da esterni, da osservatori, senza diritto di voto, ovviamente). Iniziative culturali e sociali, testimonianza del ruolo femminile in una società ancora troppo “al maschile”.

Ciò che un “uomo” come chi scrive nota partecipando alle riunioni ed alle varie iniziative è una certa differenza rispetto alle riunioni “maschili”. Qui si coglie una maggiore spontaneità, un maggior spirito di reciproca collaborazione, una maggiore attenzione all’altra e all’altro, una maggiore capacità di ascolto. Assente lo sterile, infantile, porimordiale e dispersivo spirito competitivo che invece, a livello palese o subliminale, aleggia nelle riunioni “al maschile”.

La Presidente Sandra Frizzera

L’altra sera cena ottima anche se giustamente “contenuta” per potersi giovare di una “differenza prezzo” da devolvere ai beneficiari dell’iniziativa. Con annessa lotteria. Il provento andrà alle Donne imprenditrici terremotate di S. Felice al Panaro. Si dirà, poca cosa. Non credo. Ognuno di noi è tenuto a fornire il suo contributo, il suo apporto, nelle iniziative di beneficenza come in ogni altro settore della vita civile. Gli indiani dicono “L’eternità è l’attimo che stiamo vivendo”. Il mare è fatto di tante gocce. Riversiamoci, ognuno, la nostra.

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MONTI AFFAIR

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2012 @ 8:26 am

Detto altrimenti: mi sentirei assolutamente in grado di scriverci un romanzo giallo sull’argomento, ve lo assicuro … la mia non è presunzione, ma con la penna i miei amici – troppo buoni! – dicono che qualcosa riesco a fare, non certo capolavori – dico io – ci mancherebbe altro: solo qualcosa di digeribile, su questo potrei anche concordare, anche se un po’ immodestamente, lo ammetto. Ma non ne ho il tempo, perché la soluzione dell’enigma arriverebbe prima che io l’avessi scritto quel libro … e allora …

Comunque la struttura del libro avrebbe potuto essere la seguente

To be or not to be … candidato?

Qualche capitolo sulla situazione pre Monti – 20 anni di “tutto va ben madama la marchesa, tutto va ben tout va tres bien”. E poi, improvvisamente l’anno scorso …
L’organizzazione di un governo tecnico di salvezza nazionale.
Insediamento, azione del nuovo governo. Il secondo compromesso storico dei “separati in casa”.
Verso la fine naturale del mandato. Accelerazione strumentale in vista delle elezioni.

 Un partito, da Sinistra, lo ringrazia e – quasi certo di vincere le elezioni – dice: ora faccio da solo.

Un altro, da Destra e – quasi sicuro di perderle, le elezioni – gli, dice: Monti, mettiti a capo di un Centro che io, da Destra, partecipo, ti sostengo (“e se da solo non ce la faccio a vincere la sinistra, almeno, entrando nella tua iniziativa, ti condizionerò a dovere”: ma questo non glie lo dice ma tanto  lo si capisce lo stesso!).

Il Centro vero dice: vieni Monti, vieni a comandarci, ma noi non vogliamo quel finto Centro che arriva da Destra  né tanto meno vogliamo la Sinistra-Sinistra (che però potrebbe arrivare par altra via, cioè “via” sinistra).

Ecco il giallo. Tutta l’Europa lo vuole, Monti. Molti centristi veri lo vogliono. La destra? Ma la destra non esiste, che dite? Ma se ne esistono due! Comunque tutti loro sono “moderati”, loro si, moderati, compresi quelli che vogliono strappare la barba ai mussulmani. E gli altri, allora? Sono smoderati, ovviamente. La sinistra-sinistra dice che la politica di Monti non va, ma si allea con la sinistra che dice che Monti tutto sommato va. La sinistra apre al centro e alla sinistra-sinistra, che poi questi due non si possono vedere. Sarà il terzo compromesso storico.

Poi c’è un altro gruppo che cerca di imitare le Pleiadi, con tutte le sue stelline e, che, copiando Bartali, dice che gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare … e che chi non la pensa come me … si proprio come me, cioè come “io”, personalmente, per capirsi bene … fora dai ball! Pleiadi, subaru in giapponese, che poi non vuol dire come pensava qual mio amico sardo “su baru” cioè  “il baro”, giocatore di poker disonesto, che truffa … che bara, appunto …

Infine vi sono quelli che la pensano come tale Woody Allen: “Io sono un conservatore di sinistra: non condivido alcune delle mie idee”.

Insomma, ci sarebbe veramente di che trarne un bel romanzo di geo-politica. Geo, cioè terra, cioè di politica terra terra … avvincente, molto avvincente … praticamente un sistema di tre equazioni con cinque incognite. Eppure una soluzione arriverà. Siamo tutti molto ansiosi … ma, per favore, non andate a leggere le ultime pagine! Lasciate che la suspence maturi poco a poco: dopo tutto è solo questione di giorni!

E, per favore, a febbraio, andiamo a votare, tutti! Noi tutti che siamo una di quelle cinque “incognite”, la più rilevante! Il mio non è un invito alla “politica” ma alla “civiltà”, alla “democrazia”, alla Politica con la P maiuscola, non minuscola.

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SPENDING REVIEW (ma per l’ENI no … non per l’ENI … no)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2012 @ 7:46 am

Detti altrimenti: “è una review reale, chi la fa bene e chi la fa male …”

Anteprima

Nel 2010 Wikileaks rivela il contenuto della relazione che l’ambasciatore Usa in  Italia invia al suo governo. Oggetto: relazioni Italia-Russia: “Vari membri di  partiti politici di entrambi gli schieramenti ci hanno riferito che l’Eni è uno  dei principali finanziatori di fondazioni e gruppi di pressione”. L’Eni è la più  grande azienda del paese controllata dallo Stato, ma il mondo degli idrocarburi  per sua natura è un mondo opaco. Alla guida dell’Eni da sette anni c’è Paolo  Scaroni.

Fine dell’anteprima

Che fatica guadagnare ‘sti 5 milioni l’anno … e lordi, per di più …! Almeno fossero netti …

Report, 16 dicembre 2012 – ENI – Come al solito, puntata ricchissima di fatti, troppo lunga e complessa anche solo per essere “riassunta” sul mio blog. Cito sono un particolare: ENI, il predecessore dell’attuale AD Scaroni “guadagnava” 2 milioni di euro l’anno. Scaroni 5 (cinquemilionidieuro). Il suo piano di incentivazione legato all’andamento del titolo in borsa è stato sostituito con un piano legato ai numeri del bilancio, dati questi (non quegli altri, quelli della borsa) che possono essere “gestiti”. Tranquilli, la Consob controlla. La figlia di Scaroni è stata assunta senza concorso dalla Consob per gestire un nuovo ufficio Consob a Milano. Lei, unica dipendente.

Si dirà: ma l’ENI è una SpA di diritto privato …. eh no, amici miei, intanto dovreste cambiargli il nome (Ente Nazionale …?) e poi lo Stato possiede il 30% delle azioni (chi sono gli altri azionisti?) e tramite il sistema fiscale (accise) contribuisce molto alla determinazione del prezzo di vendita della benzina, e poi, se è vero (ed è vero) che lo Stato siamo noi, lo Stato (cioè tutti noi) è il principale acquirente dei prodotti ENI, il cui prezzo è gravato anche dai costi della società e dalle decisioni gestionali e finanziarie della stessa.

Oggi scade il pagamento della seconda rata dell’IMU. Molte famiglie hanno sacrificato su questo altare la tredicesima (chi ce l’ha). Altre hanno venduto i gioielli di famiglia per far fronte ai doveri fiscali. Altre non ce la fanno e perdono la casa. Altre la casa proprio non ce l’hanno e quindi … forse che per questo stanno meglio? Scaroni con i suoi 10 miliardi di lire l’anno, non ha problemi a pagare la sua IMU. Enrico Mattei viveva con i proventi della sua piccola fabbrichetta privata e devolveva in beneficenza l’intero emolumento che gli dava l’ENI.

Mozart avrebbe detto: Così fan tutte (le SpA)! E poi, erano altri tempi … anche Valletta alla Fiat guadagnava solo 20 volte la paga di un operaio. Oggi il suo successore odierno guadagna 450 volte quella cifra di base. E allora, lui si e io no, potrebbe ribattere  Scaroni?

La mia non è “invidia”. Dico solo che se strapaghiamo “comunque” questi personaggi li distogliamo dal perseguire obiettivi veri, seri. E poi, è anche una Questione Morale, in un periodo di crisi nera come quella attuale … o no?

P.S.: … dice … ma Scaroni, quando si ferma a “far (fare) benzina alla (sua?)  auto, va a controllare di persona se i WC sono puliti, se il personale sorride (il sorriso lo verificava anch Mattei. I WC non lo so). A me non va bene. Una persona a capo di una società che ha 80.000 dipendenti, che fattura 100 milioni di euro (o miliardi?) l’anno, che opera in decine di paesi, dovrebbe avere la “testa altrove”, cioè dovrebbe avere sotto di sè al massimo cinque direttori (la Siemens ha verificato che oltre questo numero non si gestisce in maniera ottimale); i cinque direttori altri cinque vice sotto di loro e così via, e delegare e controllare a cascata. Cleaning  WC are details.

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L’ANGELUS DEL PAPA, OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2012 @ 2:32 pm

Detto altrimenti: facciamone una analisi laica, aggiornata

Io ce la sto mettedo tutta … a spiegargliele le cose …

Quell’omino vestito di bianco dal chiaro accento tedesco, per alcuni è il Papa, per altri un uomo che ha comunque un certo seguito: la piazza S. Pietro era piena di migliaia di persone, oltre i milioni che lo hanno seguito alla TV ….
Oggi quest’uomo ci ha parlato di tale S. Giovanni Battista che tanti anni fa avrebbe detto alcune cose attuali anche oggi:

1) Chi ha due mantelli, ne dia uno a chi non ne ha alcuno (idem con il cibo). Ecco, oggi si potrebbe fare un passo in più e passare dalla “carità alla “giustizia”: cioè, invece di far avere due mantelli ad una persona, nella speranza che poi ne doni uno a chi è senza, si farebbe prima a darne uno ciascuno, sin dall’inizio.

2) Gli esattori delle tasse siano onesti: non esigano più del dovuto. Oggi si potrebbe aggiungere: ok per gli esattori, ma ciò non basta se a monte il legislatore fiscale stabilisce regole inique. Il Capo delle Stato, in un suo recente intervento, ha dichiarato: “Chi ha di più deve dare di più”.

3) I soldati non facciano violenze alle popolazioni, si accontentino della loro paga. Vabbè, d’accordo, almeno quello, anche se occorre premettere che la guerra non ha mai risolto alcun problema. Ma S. Giovanni ragionava nel suo tempo, per il suo tempo, nel quale anche i Re “buoni” (Davide) erano saliti al potere sterminando popolazioni intere, cosa che peraltro fino ai primi del 1900 l’occidente ha fatto con le varie “guerre di conquista coloniale”. Oggi abbiamo molte guerre in corso. Fatte con le armi, con la fame, con le malattie, con la finanza, con la speculazione,  con la spoliazione del territorio, con lo sfruttamento delle persone, delle popolazioni, dei lavoratori, dei diversi, delle donne, dei bambini, etc.. E’ anche su di loro che non si deve usare violenza, e non solo da parte dei soldati in uniforme, ma anche da tutti gli altri.

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MALEDETTI TOSCANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2012 @ 1:49 pm

Detto altrimenti: … lo scriveva Curzio Malaparte che gli era toscano, e allora … si pole dirlo ancora noi

Il mi’ babbo gli era toscano, di Montalcino, l’unica città ch’un ci fu verso per i Fiorentini di conquitalla e che battè anche una su’ moneta, il “brunello” d’oro. Si vede che un po’ di quel sangue (o di quel vino?) mi è rimasto … occhè volete? Fatto sta che oggi ho visto l’aula del Senato piena piena ch’un ci si sarebbe potuti entrare manco a pagare. A pagare? Gli è che oggi gli hanno fatto pagare il biglietto, per entrare! Occhè gli è successo? Mi sono detto. Poi s’è capito. e sc’era il concerto diretto dal mio omonimo Riccardo (Muti) … il concerto di Natale. Per beneficenza.

Prima del concerto il Direttore del Senato (icchè tuvvoi? Scusate, dalla resgia mi dicono che devo dire il Presidente del Senato), dunque e si disceva … il Presidente del Senato gli ha detto che il Senato gli è un “palazzo di vetro” perchè e sc’hanno fatto entrare i cittini delle scole per vedello. Io credevo che sarebbe stato di vetro se e sc’avessero spiegato per benino quanti soldini gli danno e come li spendono (icchè tuvvoi? Scusate, la resgia mi dice che questa gli è un’altra storia).

Comunque, chevvolete che vi dica (dica, con la “c” molto aspirata, ovvia, gli è o no il nostro toscano la madre della lingua italiana!) la musica (con la “c” molto aspirata …) era di molto bellina per davvero, gli era d’un loro collega, tale Verdi Senator Giuseppe, al tempo che e sc’era il re …. La musica gli era proprio bellina, solo che noi cittadini e si spera che con il prossimo governo un ci sia sempre la stessa musica … e innanzi tutto e sci parrebbe dimolto ganzo se i concertisti (icchè …? Uffa ‘sta resgia, dovevo dire i senatori), allora e si disceva, i senatori fossero un pochinino di meno, sapete, questa loro “orchestra” così numerosa e sci costa un duino … e sci costa …

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OCCORRE FINANZIARE ESODATI, MALATI DI SLA, ETC.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2012 @ 9:12 am

Detto altrimenti: più che giusto! ma reclamiamo anche da dove prendere i soldi


Non sono un ragioniere né laureato in economia e commercio, ma so che in contabilità vige la “partita doppia”: cioè, a fronte di un “avere” c’è sempre un “dare”.

La “partita” è “doppia”, da sempre

Ora, chi (giustamente, n.d.r.) taluno reclama il finanziamento degli esodati, dei malati di SLA, della scuola pubblica, della sanità, dovrebbe anche indicare a quali diversi investimenti si deve (necessariamente e correttamente, n.d.r.) rinunciare (il TAV, i caccia bombardieri F35, i finanziamenti alla scuola privata, etc.) e dovrebbe anche indicare quali altri provvedimenti assumere (maggiore tassazione dei redditi più elevati, integrale applicazione dell’IMU a tuti i soggetti economici, nessuno sconto agli evasori fiscali delle macchinette mangia soldi. etc.).

Ecco, lo stabilire (regolarmente, n.d.r.) una corrispondenza diretta fra il dare e l’avere darebbe maggiore incisività alle richieste avanzate e maggiore responsabilizzazione alle risposte fornite.

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