CAMBIO DI ROTTA, di Elizabeth Jane Howard
pubblicato da: Mirna - 5 Febbraio, 2020 @ 5:00 pm
(Londra, 1923 – Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La «Saga dei Cazalet» è la sua opera di maggior successo, con otto milioni di copie vendute. Fazi Editore ha pubblicato il romanzo Il lungo sguardo nel 2014…
I suoi romanzi catturano il lettore e lo tengono avvinto fino alla fine. Si vuol conoscere non soltanto il plot, la trama,ma il percorso che ogni personaggio alla luce di nuovi eventi compiono.
CAMBIO DI ROTTA parla di una coppia di mezza età. Lui commediografo, lei delicata di cuore e per questo “ricattatrice” d’amore e di attenzioni .
Apparrtengono all’alta borghesia ebraica londinese e si muovono tra teatri importanti ( lui è commediografo) e luoghi lussuosi.
Il lettore ama “entrare”in questi ambienti privilegiati come non può non sentirsi partecipe di una vacanza su un’isola greca descritta in modo magistrale. Colori, sapori, profumi, atmosfera.
Bravissima Elizabeth Jane.
Il romanzo si snoda a quattro voci: il marito Emmanuel Joyce, sessantaduenne, ricco e famoso che tradisce la moglie. Soltanto avventure senza sentimento, dice. E dentro di sè sempre un’inquietudine e il ricordo tremendo di un’infanzia poverissima.
Sua moglie Lillian vive ancorata al dolore per la perdita della figlioletta avvenuta quindici anni prima e questo suo lutto che non vuole elaborare è la catena che le serve per farsi compatire e viziare dal marito .
Una coppia dunque non equilibrata e non felice.
Il terzo elemento è Jimmy segretario e factotum di Emmanuel. Lo aiuta nella ricerca del casting per le sue commedie, cerca di mediare i conflitti sotterranei della coppia. Un factotum, quasi un figlio.
E poi arriva Alberta – Sarah una giovanissima ragazza che dovrà aiutare Emmanuel. L’ha assunta la stessa Lillian sperando che questa volta non ci siano tresche sentimentali. Alberta è figlia di un vicario, è attaccatissima alla sua famiglia che deve aiutare economicamente. E’ onesta, retta, spontanea, senza sovrastrutture.
Sarà lei proprio con la sua innocenza a far smuovere i comportamenti ormai incalliti degli altri tre.
Perchè nella vita si può amche “cambiare rotta”, e migliorare.
Ed. Fazi editore
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RICORDI DEL FUTURO di Siri Hustvedt ,ed. Einaudi
pubblicato da: Mirna - 21 Gennaio, 2020 @ 7:59 amSembra un libro scritto per me che amo “passeggiare” tra passato, presente e futuro come se fosse un unicuum.
Tutte le riflessioni di questa talentuosa scrittrice sono già state introiettate nel mio pensiero in molte occasioni, soprattutto qundo sono in stretto contatto con me stessa. E questo succede sotto il sole, in fronte alla luna, tra verde e silenzio . E farfalle che immemori volano la loto eternità come se fosse lo stesso istante.
Una trama vera e propria non c’è in questo romanzo : qualcuno l’ha paragonato a Joyce e al suo Ritratto di Artista da giovane.
Perchè Siri Hustevedt ci riporta alla fine delgi anni Settanta quando dal Minnesota si trasferisce a New York per seguire la sua vocazione: scrivere.
Ci racconta questi suoi anni pieni di aspettative e avventure ormai sessantaduenne trascrivendo un suo piccolo diario ritrovato e ripensando al suo primo romanzo che voleva pubblicare.
Ed è proprio in questo intrecciarsi di diversi momenti della sua vita fatti di testimonianze scritte e di ricordi che non si è sicuri siano reali o farciti di immaginazione che la sua vita si dipana in un susseguirsi di domande, epifanie, certezze e incertezze, sicurezze e dubbi sull’esistenza terrena in generale. Ma la Quarta Dimensione teorizzata da Einstein, cioè il Tempo ci “inscatola” o ci fa librare come le farfalle atemporali?
La New York degli anni Settanta è vissuta da Siri e dalla sua carissima e più pragmatica amica Whitney come una mela da addentare. Se lo dicono guardando da una finestra in alto lo skyline della città.
Occasioni, avventure, nuove conoscenze.
Nel momento presente dello scrivere la ormai sessantenne scrittrice continua a giocare con il Tempo e si rivolge a noi lettori, che leggeremo i suoi ricordi in un momento per lei Futuro…
Scopriremo infine tutto sulla misteriosa vicina Lucy che sin dai primi mesi di insediamento nel minuscolo appartamento Siri ascoltava atterrita appoggiando lo stetoscopio del papà alla parete. “Son triste” ripeteva Lucy e tutto un altro mondo si delineava nelle sue parole. Strega? Pazza? Siri entrerà in contatto con lei e con i suoi amici strani e la verità verrà a galla.
C’è tanto in questa storia, forse too much, ma se la si centellina con gusto si possono trovare ricchi spunti di riflessione.
Una vena di maschilismo ancora potente anche fra i benestanti e gli intellettuali Wasp. La cocente delusione di quando il padre medico le dice, pur notando la sua predisposizione allo studio, che potrà diventare una brava

CORAL GABLES, FL – FEBRUARY 20: Author Siri Hustvedt discussing and sign copies of her new book “A Woman Looking at Men Looking at Women: Essays on Art, Sex, and the Mind” at Books and Books on February 20, 2017 in Coral Gables, Florida. (Photo by Johnny Louis/FilmMagic)
inferrmiera.
Il tentato stupro che lei non ha saputo fermare .
Finalmente la reazione allo snob intellettuale che pensava di sapere tutto lui e che lei riesce a sbalordire con la sua cultura e citazioni di Wittenstein. Però dopo sviene…
Insomma per le lettrici onnivere un libro ricco con storie nella storia, un po’ alla Antonia Byatt.
Bravissima, virtuosa , scrittrice dalla testa ai piedi quesdta Siri Hustvedt che nel 2012 ha vinto l’International
Gabarron Prize per il Pensiero e le Scienze Umane
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L’importanza dell’attimo
pubblicato da: Mirna - 8 Gennaio, 2020 @ 3:55 pmMi sono detta: bene, anche queste feste sono finite.

Ritorniamo alla tranquillità della solita vita che ho plasmato vivendola fin qui.
Rifletto più profondamente se un libro mi sollecita , allora mi aggancio a suggestioni catturate e penso e ricordo e assaporo.
Il Tempo Natalizio da me è sempre stato vissuto con il mio solito desiderio di rendere speciali i giorni, più ricchi, diversi.
E in questo trascinavo Piero, Stefania e prima la famiglia d’origine. Canzoni, poesie,
dorature.
Questa volta mi sono sentita meno impegnata, bensì più calma e obiettiva. Sentivo scorrere su di me gli attimi lieti come fossi immersa nel placido fiume dell’esistenza, abbandonata e fiduciosa nel fluire.
Stavo bene e vedevo Dicembre come un unità indistinta di Mercatini, negozi addobbati, albero di natale scintillante nei pomeriggi bui e tazze di tè. Tutto piacevole ma senza sussulti.
Ma non è così, i sussulti ci sono sempre , è che vengono percepiti in quel modo sostanziale di chi ha capito – come diceva la Yourcenar – che non occorre sforzarsi o fremere o soffrire come quando si è molto giovani perchè la Vita in
fondo continua imperturbabile nel suo progetto. Ed ogni attimo che ci regala è prezioso e dobbiamo rendercene conto in modo Zen.
RICORDI DEL FUTURO è il libro che ho appena iniziato a leggere e che mi catturerà , lo so, perchè l’autrice Siri Hustvedt parla del Tempo, un po’ alla Proust un po’ alla Einstein, cioè come quarta dimensione geometrica.
Ed io adoro tuffarmi nel Tempo , presente e passato, passato prossimo o futuro anteriore.
Come un sommozzatore scandaglio e trovo attimi di questo periodo non valorizzati appieno: la conscenza con Rosanna che ha vissuto a Vienna e adora la musica barocca. Le ho fatto incontrare Stefania: abbiamo bevuto un caffè nella città vestita a festa.
E poi la visita con Daria a Maria Grazia nella sua deliziosa mansarda con terrazzino sul tetto. Un albero di Natale – vero – profumato di resina e con doni per le nipotine fatti a mano da lei.
E tanti incontri nei bar con le amiche, per auguri, risate, conforti, regali.
Un delizioso concerto nella Chiesa di via Bellenzani. Con Sandra.
Il vin brulé bevuto con Stefania in piazza Fiera! Buonissimo, di Merlot.
Natale a Merano con l’amato cugino Alfredo e la sua grande famiglia. Fine anno con Enza e Terry al Gatto Gordo per un aperitivo precoce.
Epifania da Terry a mangiare , bere tanto prosecco e cantare e ballare…
E poi L’Accademia di Cristina, il salotto dei Lucatti : un mondo avvolgente.
Life is great diceva la mia amica irlandese Frankie che oggi compie gli anni. E che vive felice con il bel marito tedesco nella Mancha.
Life is great.
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LEGGERE RACHEL CUSK assolutamente
pubblicato da: Mirna - 7 Gennaio, 2020 @ 8:58 amNata nel 1967 questa scrittrice che vive in Inghilterra ha vinto numerosissimi premi.
Amata soprattutto dalle donne per l’introspezione profonda e delicata piace per le sue storie di quotidianità apparente in cui ci si può identificare.
In ARLINGTON PARK è in rilievo sicuramente il punto di vista delle donne.
Un gruppo di casalinghe della media borghesia alle prese con mariti e figli che “succhiano” la loro vita- . Per esempio Juliet, una ragazza brillante con prospettive di una bella carriera davanti a sè, ha rinunciato alle sue aspirazioni per seguire il marito e per questo si sente “assassinata” da lui.
Anche le altre si sentono frustrate e represse, prigioniere in una gabbia dorata, in una sistuazione scelta sicuramente da loro, ma ancora imposta dalla società. Essere mogli e madri ma ciò non è più l’dentità voluta.
In una giornata di pioggia battente, triste ,la storia di queste cinque casalinghe disperate si dipana in corse per cucinare, prelevare i figli, prepararsi per un invito serale . Nevrosi, precarietrà, mogli e madri per inerzia. Specchio della civiltà contemporanea?
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ASPETTANDO MONSIEUR BELLIVIER di Britta Rostlund
pubblicato da: Mirna - 27 Dicembre, 2019 @ 1:25 pm
Molto interessante questa giornalista svedese che abita a Parigi .
Britta Rostlund si occupa di tutto quel che riguarda la capitale francese, e in questo suo
romanzo d’esordio ci fa vivere l’atmosfera cosmopolita e frizzante della città.
Ma non solo.
Ci fa capire quanto delle nostre azioni sia insensato e quanto dentro ognuno di noi ci sia sempre l’attesa di qualche cosa che ci appaghi o almeno ci spieghi il mistero della vita.
En attendant Godot ci verrebbe da dire. In realtà la protagonista un po’ in crisi…aspetta Monsieur Bellivier senza però voler indagare troppo a fondo perchè lo fa.
Sì, un po’ per soldi – è divorziata con un figlioletto a carico – un po’ per noia -si sente sola – ma forse soprattutto perchè qualcuno le dice di fare qualcosa di preciso così lei non può pensare o decidere troppo.
La sua storia sappiamo già che si intreccerà con quela Monsieur Mancebo che gestice un piccolo negozio di alimentari da cui affiorano i profumi delle spezie della sua terra nordafricana.
Anche a lui verrà chiesto da una certa Madame Cat che abita di fronte di svolgere un lavoro particolare: spiare il marito.
Oltre al piccolo mistero di cui è impregnato questo godibile romanzo noI tutti ci chiederemo alla fine se siamo “alle dipendenze di qualcosa o di qualcuno”
“Aspettando Monsieur Bellivier” è un romanzo divertente e misterioso, un’avventura per il lettore che segue i passaggi e scopre le carte insieme ai protagonisti e che, attraverso un umorismo sottile e delicato, entra in un susseguirsi di eventi che si incastreranno perfettamente alla fine del romanzo risolvendosi come un giallo mescolato ad una commedia spassosa.
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MILANO VAL BENE UN PO’ DI …STRESS
pubblicato da: Mirna - 20 Dicembre, 2019 @ 10:37 am
L’incontro fra me e Stefania a Milano…c’è stato, nonostante bufere di neve a Trento e scioperi Alitalia.
Tutto riesce a
incastrarsi alla perfezione, i miei treni in orario e Stefania a Stoccarda riesce a imbarcarsi su uno dei pochi voli attivi.
Quel soulagément!
Sollievo e voglia di rilassarsi nella bella casa di Maria Gemma piena dei suoi acquerelli e fiori e angoli creativi come lei.
Fuori una Milano scintillante e vivace.
Luci bellissime, tanta gente sorridente.
Ci incontriamo nel luogo dell’evento, molto chic e trendy.
Stefania suona benissimo Beethoven e Chopin e poi anch’essa si rilassa con il buffet .
Ma soprattutto ciò che ci ammalia è il cuore diMilano scintillante nel buio della serata.
Da piazza Duomo alla Galleria è un tripudio di bellezza.
Pensavo che anche ciò che riteniamo sforzi deve essere vissuto appieno perchè così facendo tutto acquista la rotondità della vita con le
ombre e le luci.
E di luci siamo state ammaliate passeggiando nella fredda serata dicembrina .
La mattinata di sole poi ci ha regalato altri momenti vivaci, belli, poetici.
Dalle vetrine della Rinascente dedicate ai presepi napoletani all’euforia contagiosa degli ultimi acquisti, della bellezza e del sorriso .
Non potevamo non fermarci e bere il caffè all’aperto di fianco al Duomo per ammirare
un’umanità sorella e raccontarci l’intenso momento vissuto nella chiesetta di san Satiro
quando abbiamo scoperto l’abside del Bramante.
Una bellezza sconvolgente che mi ha fatto piangere di gioia estasiata.
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LibrIncontri al Bar Città in un pomeriggio di dicembre
pubblicato da: Mirna - 18 Dicembre, 2019 @ 9:54 amMa che deliziosi i nostri incontri cultural sorridenti.
Lo devo proprio ammettere: mi piace questo gruppo di lettura.
Avendo partecipato ad altri molto più seriosi e didattici il nostro mi appare leggero, sorridente, molto molto amichevole.
Il segreto sta nella libertà di scegliere le proprie letture e di parlarne agli altri. Spesso ne siamo interessati e coinvolti e scegliamo anche noi di farle nostre.
E mentre parliamo ci sveliamo. Dimmi cosa leggi e ti dirò che sei.
Che incanto sentir parlare Maria Grazia delle sue ultime letture: lei adora le descrizioni di giardini, della natura in generale. Ecco dunque l’ultimo del premio Nobel Peter Handke La ladra di frutti. Ce ne legge un po’ ed io mi incanto e mi sembra di essere proprio in quegli angoli di paradiso.
Chiedo a Roberto, l’onnivoro lettore e amante della montagna, se anche lui ne è catturato, lui pensava invece che ai fiori e ai frutti – dice -alle zanzare, e poi continua con il suo entusiasmo per La guerra dei Trentanni perchè ha trovato un altro aggancio.Oh, cielo mi sono persa il titolo.
Sembra molto interessante ciò che suggerisce Enza Amore a Venezia e morte a Varanasi di Geoff Dyer
Da leggere o rileggere Rosa candida ci incita Emma, mentre è un po’ perplessa sull’autobiografismno di Annie Ernaux , di cui ho scritto a lungo nei post precedenti.
Sempre divertente Luciano De Crescenzo in Così parlò Bellavista…e tanti altri titoli.
Ma cominciano a sentire l’atmosfera natalizia tanto che io invece del solito caffè d’orzo piccolo macchiato senza schiuma mi prendo un prosecco come Claudio.
Credo che sia ora degli auguri tra noi e a tutti coloro che ci seguono
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CATTURA ATTIMI …e supera scogli
pubblicato da: Mirna - 12 Dicembre, 2019 @ 6:05 pmCome si fa a non catturare l’attimo dicembrino in cui il sole scalda il mio condominio transatlantico e il vento fa
volare foglie che sembrano farfalle o ucccellini esotici? Troppo bello. Troppa vita da bere.
Naturalmente ci sono preoccupazioni per la figlia superimpegnata in Germania che deve presto volare a Milano per un concerto. Dove però la raggiungero’.
Il “delirio” prenatalizio contagia persino me : tante cose da organizzare, una torta per stasera, il pranzo di Natale con cugini a Merano, il viaggetto a Milano, Mimilla da lasciare sola per una notte, e vari incontri,visite ad amiche inferme, regalini…il mio sofà con libri accanto…. una chimera.
Ma avendo davanti a me un tempo che ora vedo incorniciato, delimitato assaporo a piene mani i momenti
d’essere che io intendo quelli dove siamo proprio dentro al fluire del tempo e dello spazio e siamo.
Ripensandoci e grazie anche ai miei diari so di aver avuto presto questa capacità di fermarmi e gustare la vita. Il primo ricordo di questo genere fu una bellissima passeggiata con un’amica più grande di me da Merano verso un castello vicino. Avevo forse 15 anni. La natura, il placido scorrere dei momenti insieme ai nostri passi, mi facevano sentire felice e palpitante con il cosmo. Un momento di sole tra le rovine di Cartagine, e tanti tanti altri che
prima o poi condividerò.
Anche un caffè in piazza Duomo, al sole, è da cogliere a piene mani.
E se gli attimi improvvisamente diventassero scogli?
Facile scrivere soltanto dei momenti idilliaci.
Mi sono messa alla tastiera per cercare di scavalcare l’ansia per il viaggio a Milano.
Non soloper me , ma per Stefania.
Diciamo che il mio stress è dovuto soprattutto al fatto di lasciare Mimilla ( sebbene le riempirò le ciotole di cibo) poi quello della mise che potrebbe essere o maglietta nera con collana rossa o giacca
nera…praticamente la stessa che metto da vari inverni per gli eventi VIP.
E naturalmente il maltempo.
Nevicherà o no? Berretto? Ombrello?
Ma il pensiero più ansiogeno è per mia figlia germanica, sempre di corsa e con influenza appena passata…chissà se avrà l’energia domani di prendere l’aereo, arrivare a Linate, prendere la navetta, ed essere pronta per il concerto delle 18.30?
La sento poco fa al telefono, dice che sta meglio e che è contenta di suonare a Milano…ma poi sottovoce mi informa che sembra ci sia lo sciopero dell’Alitalia. E lei ha un volo Alitalia.
Non so che fare, mi agito, ma lei serafica è convinta che il suo volo ci sarà.
Io non sono Zen come lei per cui non so proprio se questo concerto si farà…ve lo saprò dire.
Certo che lei è migliorata moltissimo dalla ragazzina che non voleva fare l’angioletto al mio tè di Natale soltanto perchè aveva due linee di febbre….
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TRANSITI di Rachel Cusk, ed.Einaudi
pubblicato da: Mirna - 10 Dicembre, 2019 @ 8:36 amUn bel romanzo che non è forse un romanzo tipico.
Ma proprio per questo originale e godibile.
L’Io narrante parla
poco di sè ma si sofferma sulle vite delle persone che incontra in un lasso di tempo che dovrebbe servirle per ristrutturare un appartamento.
Ma non è forse vero che osservando ed ascoltando le vite degli altri scopriamo sempre qualcosa di nuovo in noi?
Persino il fatto di dover sopportare gli inquilini del seminterrato che protestano in modo sgradevolissimo e volgare ai rumori del lavoro nel suo appartamento.
Chi sono quei due brutti, sporchi e vecchi individui e perchè sembrano “vivere” nel suo inconscio, nel sotterraneo di sè, con la loro rabbia e smuovere paure, rimorsi?
Gli operai albanesi che l’aiutano a mediare questo conflitto le raccontano anche parte della loro vita e tutto si intreccia insieme ai suoi ricordi, al suo presente di solitudine dopo un divorzio e forse al rapporto – da rivedere – con i figli, per ora a casa del padre.
Nelle giornate dedite sia al suo lavoro di scrittrice che al controllo lavori in casa la protagonista incontra altre persone: una cara amica,il suo parrucchiere, altri scrittori in un convegno, un potenziale corteggiatore.
Ed ognuno di essi riempie interrogativi, arricchisce riflessioni.
Si parla soprattutto del Fato che molto realisticamente dobbiamo ammettere è nelle mani degli altri.
Ciò che faccianmo o non facciamo sembra il riverbero della volontà di un altro. Da considerare bene.
Da leggere lentamente e con gusto, da sorseggiare.
RACHEL CUSK Un’autrice canadese che vive e lavora in Gran Bretagna. Classe 1967.
Questo romanzo fa parte di una trilogia tra cui il primo “Resoconto” (da cercare assolutamente) è stato inserito da “La lettura” tra i migliori 10 libri dell’anno.
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Momenti novembrini. Filosofia dell’autunno
pubblicato da: Mirna - 3 Dicembre, 2019 @ 8:17 am
Elisabetta mi ha spinto a “leggere” in profondità questo speciale momento della mia vita: i cambiamenti, i timori, le sensazioni realistiche o immnaginifiche.
Ottima idea. Si è ancor più dentro il momento. Se l’attimo fuggente non è superlativo si può
colorare quelli grigi e noiosi. Stamani piove piove ancora.
Bevo il caffè e ascolto vecchie canzoni americane piene di swing. Mi afffaccio alla finestra : non ho panorami mozzafiato, ma un condominio post
moderno che a me ricorda un transatlantico e dal quale posso partire per decidere la mia giornata. Intanto saluto le studentesse dirimpettaie: quattro ragazze allegre e studiose che però infastidiscono la mia vicina intollerante sia ai piccioni che ai loro schiamazzi.
Be’ stamani vedrò le amiche che non si fermano di fronte alla pioggia: ci berremo un caffè in centro, chiacchiereremo, fumeremo una sigaretta osservando i preparativi per i mercatini di
Natale.
La prospettiva un bel libro, una tazza di tè, le foglie raccolte e appiccicate alle finestre…tutto
goduto sul mio divano + Mimilla.
Proprio il fatto di non avere spazi sconfinati dinnanzi a me fa sì che ogni ora, ogni giornata siano un regalo. Certamente ci sono momenti di stanchezza, di nostalgia, ma ho fatto mia la riflessione della Yourcenar, cioè quella che se avesse saputo della serenità placida della vecchiaia avrebbe sofferto di meno.
Così vedo e percepisco questo periodo: fiume lento, denso di ricordi, piccoli momenti come perle, piccole
prospettive.
Un caffè in un bar delizioso, respiri e sguardi tra le foglie colorate.
E presto verso il Natale.
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