I MIEI PICCOLI DISPIACERI di Miriam Toews, Marcos y Marcos ed.

pubblicato da: Mirna - 6 Maggio, 2016 @ 7:03 am

51YsOQJ62vL._SX316_BO1,204,203,200_[1]Per la lettrice che sono diventata questo è uno dei più bei libri letti ultimamente.

Perchè?

Perchè viene raccontata LA VITA. Non solo una vita particolare come è quella di Yoli, ma la vita umana nella  sua misteriosa complessità. Con le gioie e i dispiaceri. Che in questo romanzo sono proprio grandi, altro che piccoli!

La storia che attinge all’esperienza dell’autrice si snoda tra il Minnesota e Toronto e ci racconta di una famiglia moderatamente mennonita sebbene ancora un po’ condizionata dalle norme religiose imposte.

E’ la storia sì di due sorelle Yoli e Elfie, ma anche  di una grande famiglia fuggita  da tanto tempo dalla Russia che la perseguitava. Rimane in questi discendenti il ricordo dell’orrore subito? Sembrerebbe di sì.

Lo sguardo del padre di Yoli ed Elfie mostrava  sempre nel profondo  la visione dei nonni massacrati nella campagna russa. E’ forse  per questo che egli non riesce a superare questo ricordo  e a lasciarsi vivere con leggerezza?

Eppure sua moglie, la piccola deliziosa madre di Yoli ed Elfie ha subito dolori e lutti, ma la sua capacità di godere la vita in ogni momento è strabiliante. La sua forza, il suo amore per gli altri è contagioso. Le figlie l’adorano e sarà lei infine, pur malmessa come salute, ad aiutare Yoli  a sistemare  la sua vita sconclusionata.

Yoli ha sempre ammirato e invidiato la sorella maggiore Elfie: bellissima, intelligentissima, pianista di talento. La ama come suo punto di riferimento. Lei  invece  “incasina” la sua vita con facilità. Ha due figli da due padri diversi, vuol fare la scrittrice, ma ha scritto soltanto romanzetti per adolescenti, non sa come arrivare alla fine del mese.

Ma poi succede che Elfie comincia a soffrire: non ama più la vita. Vuole morire. E tenta più volte il suicidio. Eppure è amatissima da tutti, da un dolcissimo marito, dai suoi ammiratori, dalla famiglia e soprattutto da Yoli che ha bisogno di questa super sorella.  Elfie ormai non riesce più a superare le ore di piombo e implora la sorella di portarla in Svizzera per morire assistita.

Argomento forte, toccante ma il dramma di questa sorella minore che si  macera nell’ardua decisione da prendere  mentre il fiume ghiacciato lentamente si scioglie con scricchiolii violenti, e il secondo marito le chiede il divorzio,  e una zia venuta ad aiutarle si ammala, e i figli sono th[2]lontani e ne combinano di tutti i colori, ebbene  tutto questo ci è raccontato con intelligenza, calore e comicità.

Perchè la vita è così, una miscela di lacrime e sorrisi.

Miriam Toews è una grandissima scrittrice e in questo romanzo attinto da un suo vero dolore ha messo tutta se stessa: testa, anima , cuore.

Da leggere assolutamente.

 

 

Comments Closed

INCIDENTE NOTTURNO di Patrick Modiano, Einaudi

pubblicato da: Mirna - 2 Maggio, 2016 @ 4:29 pm

9788858421574_0_170_0_75[1]Che cos’ha di magico Modiano che mi cattura immediatamente nei suoi labirinti notturni? Certamente la Parigi deserta sotto la luna, i bistrot e i caffè quasi deformati dalle luci al neon. E naturalmente quell’andare in bilico tra realtà e sogno tipico delle ore notturne. Il protagonista va avanti e indietro nella sua vita come fa ogni giorno e ogni notte per certi quartieri parigini e osserva tutto e tutti  per poter alfine capire se stesso.

All’inizio è un incidente automobilistico che lo ferma e lo aiuta a riflettere e a cercare il perchè dei suoi ricordi così nebulosi: ha conosciuto sua madre? Perchè suo padre gli sfuggiva e lo incontrava soltanto nelle hall degli alberghi?

E Bouvier che sembra un guru un po’ malandato, lo aiuterà ad orientare la propria vita? E saranno quelle due giovani donne ad  aiutarlo a superare quella universale solitudine che sente?

Il suo è un mondo al di fuori del tempo che si snoda parallelo a quello della gente  che noi riteniamo  normale.

Ma è lui un visionario’ O è soltanto più attento e sensibile a notare che “le domeniche sera lasciano strani ricordi, come piccole th[3] (2)parentesi di nulla nella vita”

Le sue pagine sono una malìa. Non ci resta che “camminare ” con lui seppure con un mocassino tagliato per cercare, capire e alfine ad avere risposte, seppure sempre poche.

Patrick Modiano, premio Nobel per la Letteratura 2014

Comments Closed

IL MAGICO MONDO DI NYU di Francesca Patton, europa edizioni

pubblicato da: Mirna - 24 Aprile, 2016 @ 4:45 pm

 

280_0_5068082_458062[1]Immaginazione e fantasia: istanze fondamentali per la vita di tutti noi.

I sogni ad occhi aperti, l’invenzione di favole, quindi l’mmaginazione  sono i principali strumenti di adattamento dell’umanità.

E Francesca Patton  con questo suo romanzo fantasy ci fa entrare in un mondo incantato in cui possiamo tentare di immedesimarci e salvarci un poco, nonostante l’aridità dei tempi correnti.

Ci riporta alla magia delle lontane fiabe della nostra infanzia quando nel nostro immaginario si mescolavano confuse aspirazioni, angosce, paure e desiderio di verità.

Nyu rappresenta ognuno di noi quando eravamo innocenti e alla ricerca di noi stessi.

E’ un romanzo dalla trama molto ricca e intricata come può essere l’oscuro bosco del nostro inconscio nel quale dobbiamo farci strada per Francesca_Patton_2[1]conoscere ciò che siamo e ciò che vogliamo essere e per trovare infine la verità.

E’ dunque un racconto di iniziazione inserito nella cornice di una Natura che grida a gran voce di essere rispettata per donarci le meraviglie dell’antico giardino dell’Eden.

Nyu che significa piccola scintilla di calore e serenità è abituata ad ascoltare le fiabe di nonna Tresy, la più saggia del villaggio.

Sappiamo l’importanza delle fiabe di cui ci parla in un noto saggio Bruno Bettelheim: esse possono esprimere conflitti interiori in forma simbolica e suggerire come possono essere risolti. Sappiamo che la la fiaba rassicura, infonde speranza nel futuro e offre la promessa di un lieto fine.

Con la fantasia si può superare l’infanzia e le difficoltà del crescere.

E’ ciò che vuole fare la giovanissima Nyu che naturalmente deve intraprendere un viaggio per trovare l’Eufrasia e sconfiggere Kirituna , lo spirito ingannatore.

Una lotta fra il bene e il male, ma soprattutto tra la realtà e l’illusione, la verità e la menzogna.

Nyu è nata a Kasmir vicino al paese più vecchio del mondo, quello degli albori della nostra umanità quando uomini e natura erano strettamente intrecciati in una armonia di intenti e vita, quando lo spirito della VITA era la coscienza dell’UMANITA’.

L’altro protagonista è il ragazzo che completerà poi la vita di Nyu: Pool il ragazzo più solare e allegro di Cagiuri, colui che l’aiuterà e l’amerà, la metà perfetta per la coppia futura.

Nyu 001Pool vive su un albero come tutti i suoi “compaesani”.

Bellissima questa suggestione dell’albero come casa che noi possiamo immaginare, ma anche vedere grazie alle illustrazioni del bravissimo Filippo Vinante, giovanissimo artista.

Vivere su un albero ci riporta certamente alle nostre antiche origini, a quell’inconscio collettivo di cui parla Gustav Jung e che è disseminato di simboli e archetipi. E sogni rivelatori. Sappiamo così che il linguaggio dell’inconscio attraverso anche i sogni non è soltanto un magazzino in cui riporre materiali di scarto, bensì una ricchezza importante per lo sviluppo della nostra identità.

Il sogno-incubo che Nyu fa spesso, quello di essere uno squalo,  è la spiegazione di ciò che è e della sfida che deve compiere verso se stessa

“Nyu si sentiva potente. Lei era uno squalo. Era diventata una cosa sola con il possente animale dei mari, i loro occhi si erano incrociati e le loro anime fuse in una sola.”

Francesca ci regala in questo suo romanzo mille suggestioni. In possesso di due lauree magistrali in Filosofia e linguaggi della modernità e in Italianistica e critica letteraria è da sempre convinta che per cambiare il mondo bisogna prima cambiare se stessi. Occorre vedersi dentro.

Nyu diventa cieca, come Tiresia il profeta dalle facoltà divinatorie, per poter vedere meglio dentro di sé.

Conosci te stesso diceva Socrate e ciò è vero da sempre.

Francesca dunque ci porta per mano in questo mondo magico fatato, ma che potrebbe essere vero se soltanto noi volessimo  vederlo con occhi più puri e rispettosi.

Un mondo che ci può regalare meraviglie e medicamenti non solo per il corpo , ma per lo spirito.

Un suggestivo romanzo che ci verrà raccontato dalla stessa autrice

Comments Closed

WIEN WIEN NUR DU ALLEINE…

pubblicato da: Mirna - 21 Aprile, 2016 @ 4:40 pm

Tornare a Vienna è tornare nel cuore della nostra cultura europea, risentirsi nel fluire eterno del grande fiume blu e della musica. La magia di Wien 2016 007Wien 2016 019una città che fu imperiale e che ora mantiene un’atmosfera cosmopolita e sempre elegante.

Chiese, piazze, carrozzelle al trotto   che accompagnano le passeggiate e i momenti seduti al caffè con l’immancabile Sacher. Sole, pioggerella  e vento sono la cornice di questa Windobona immutabile e diversa.

Cerco  mostre e musei.

Tanti e tutti intriganti. Dal mio albergo accanto alla Musikverein dove suonerà Stefania parto Wien 2016 011sempre a piedi attraversando Karsplatz, la Staats Opera percorrendo  la effervescente Karntner Strasse fino a St.Stephan. Entro e sono accolta dalla meraviglia gotica delle sue navate, dalla musica dell’organo e da una deliziosa processione di bambine in attesa della Cresima.

Io cerco la mostra di Balthus e all’improvviso eccomi nella piazza prospicente il museo. Assolata di chiaro. Pregusto la Wien 2016 016mostra mentre sorseggio il caffè. Mi sento libera e felice.  Cammino, ricerco i luoghi delle mie passate visite, il Graben,  l’Awelka Cafè,  l’Albertina Museo, Klimt ovunque.

E per pranzo Weiss Wurst o Wiener Schnitzel. Birra gustosa e la sensazione di essere a casa.

Vienna mi dà sempre questa  sensazione, forse perchè ci sono venuta tante volte, forse perchè il Trentino è un continuum della Mitteleuropa, forse perchè, in ogni caso io mi sento bene nel momento in cui sto

Incontro tante persone gentili a cui chiedo sempre informazioni per non sbagliare direzione e con le quali mi rapporto allegramente. Viaggiare Wien 2016 014è anche questo: non solo monumenti, ma persone.

E poi la musica, ovunque. Nelle vetrine, nei caffè, nelle chiese.

Wien 2016 017Il concerto di Stefania nella Brahms Saal della Musikverein è lunedì. Suona da sola un’intensa “Tempesta” di Beethoven e La Fantasia di Schubert  a quattro mani con Malcolm Bilson. Successo.

Wien 2016 029In ogni sala un concerto: un labirinto magico di stucchi, ori, fiori e musica a perdita…d’orecchio. Un paradiso.

 

4 Comments »

Ricordando Gabriel Garcia Marquez

pubblicato da: Mirna - 20 Aprile, 2016 @ 7:01 am

 

2170902[1]DODICI RACCONTI RAMINGHI

Questo libro di Marquez, Oscar Mondadori, stampato nel 2005 ,ha una lucida copertina con bellissimi fiori colorati. 220px-Gabriel_Garcia_Marquez,_2009[1]

Racconti particolari da cui si assorbono parole e pensieri del grande scrittore.

Lo stesso Garcia Marquez confessa che essi sono stati scritti per raccontare delle cose strane che succedono ai latino-americani in Europa, soffermandosi sugli eterni temi del sogno, della solitudine , della magia, dell’amore e della morte.  Sembra che per l’arte di Marquez  “il mondo non sia altro che un immenso giocattolo a molla con cui si inventa la vita”.

Gli spaventi d’agosto” mi ricordano un po’ Poe per il fantasma sanguinario che si aggira nel castello rinascimentale di Arezzo dove una famigliola sudamericana viene ospitata dal proprietario, lo scrittore venezuelano Otero Silva. Nessuno crede che il fantasma del folle Lodovico che pugnalò la moglie dopo una notte d’amore  e che poi si fece sbranare dai suoi cani da guerra, sia veramente presente nelle ottanta stanze.  Tranquillamente i due ospiti accettano di passare la notte nel castello…ma al mattino si risveglieranno nella stanza nuziale di Ludovico, l’unica a non essere stata ristrutturata,…e nello stesso letto ancora impregnato dell’odore di sangue dell’uxoricidio..

Ed ancora sangue nel delicatssino ultimo racconto che parla della sposa che si è ferita un dito con una rosa. Proprio il dito con l’anello matrimoniale. E’ Nena Daconte ancora una bambina”con certi occhi da uccello felice e una pelle di melassa che irraggiava ancora il solleone dei Caraibi nel lugubre imbrunire di gennaio“. Siamo in Francia, ma nessuno riesce a frenare questo sangue che continua a sgorgare e a lasciare tracce sulla neve. “A Parigi, il dito era una sorgente incontenibile, e lei sentì davvero che l’anima stava uscendole dalla ferita”.

Gabriel Garcia Marquez nell’introduzione ci spiega la genesi dei suoi dodici racconti raminghi: ricordi, notizie lette sui giornali, sogni, argomenti per sceneggiature…tutti “redenti dalla loro condizione mortale grazie alle astuzie della poesia.

Racconti raminghi perchè nella mente e sulla scrivania dello scrittore andavano e venivano, ma poi tutto viene risolto. Il rarefatto capovolgimento stupefacente di antiche suggestioni, i fantasmi della memoria, diventano il puro piacere della narrazione, che “è forse la condizione umana che più somiglia alla levitazione.”

Chi li leggerà saprà cosa farne” conclude Garcia Marques, e noi lettori golosi lo sappiamo…per essere più felici.

Ci mancherà, ma come  i grandi lascia  a tutti la sua eredità.

Comments Closed

OLIVE KITTERIDGE, Agatha Raisin e GILEAD…lettura come carburante della vita

pubblicato da: Mirna - 6 Aprile, 2016 @ 5:20 pm

Ecco il romanzo di cui abbiamo parlato nel salotto di Cristina.

cop[1] (5)Vincitore del premioPulitzer 2009, questo romanzo di Elizabeth Strout si fa leggere rapidamente e con piacere. La protagonista, Olive, è un’insegnante in pensione di mezza età che vive in una cittadina del Maine, affacciata sull’Atlantico.

Si tratta in realtà di una raccolta di 13 racconti, tenuti insieme dal filo conduttore della presenza di Olive in ognuno di essi. Talvolta lei ne è la principale protagonista, altre volte appare fugacemente o viene soltanto ricordata.

Olive Kitteridge influenza la vita dei suoi concittadini. E’ un tipo asciutto, talvolta irascibile, oppressiva con il marito e il figlio, ma il suo sguardo severo, da ex – insegnante, è molto attento su ciò che accade. I suoi consigli lapidari e di buon senso  aiutano più di una volta ex-studenti, donne abbandonate, aspiranti suicidi.

La sua sembra un’esistenza banale, trascorsa fra casa e scuola, anche un po’ malinconica proprio nel lento e inesorabile invecchiare, con l’abbandono dei figli, le persone care che muoiono, ma tutto è  illuminato dalla consapevolezza che si “cammina” insieme e che ogni persona  è importante, così com’è, e per una piccola comunità, e per la famiglia.

E’ un libro non retorico, si parla di vita verosimile, con le sue luci e le sue ombre: insoddisfazioni, rancori, amore, attenzione, malinconia, amicizia,  solitudine. Una vita come la nostra, come quella di tutti noi, ma sempre degna di essere vissuta.

Elizabeth Strout riesce a far “vedere” nitidamente in  immagini gli squarci di vita narrati, sembra  far sua la luce dipinta da  Edward Hopper, quella  che entra dall’esterno a illuminare un attimo fermo dell’esistenza di qualcuno.

E proprio nell’ultimo racconto Olive, ormai settantenne, si ritrova in una stanza piena di sole a pensare “che il mondo la confondeva. Non voleva ancora lasciarlo.”

Ma altri libri sono intorno a me. Sento che la lettura è il carburante della mia vita. Pur di spessori diversi. Come il delizioso racconto di 6601529[1]M.C.Beaton “Agatha Raisin e il caso del curioso curato”. ed. Astoria. Siamo sempre nei Cotswolds tra ameni cottages fioriti e feste di beneficenza in parrocchia. Ma Agatha, volitiva signora di mezza età è sempre alla ricerca dell’amore e degli…assassini, sì perchè anche nella pacifica campagna inglese ne succedono di tutti i colori.

E poi c’è GILEAD di Marilynne Robinson, scritto precedentemente a LILA di cui ho parlato pochi post fa. Un romanzo sorprendente che ti accompagna come un padre spirituale. E di un reverendo eccezionale si parla: di John Ames diventato marito di Lila. E’ strano come il fatto di aver letto prima un romanzo postumo mi faccia apprezzare maggiormente  l’ambiente e i personaggi.

2553630[1]Il pastore John Ames sarà morto quando suo figlio aprirà la lettera che gli sta scrivendo. Siamo nel 1956, John ha 76 anni e sente che la fine è prossima. Dieci anni prima ha incontrato l’attuale signora Ames, molto piú giovane di lui. La donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamorò e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. Ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. Il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potrà mai veramente conoscere la sua storia. A Gilead, Iowa, la città che non ha mai lasciato, Ames inizia cosí a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. Racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitù, del padre pacifista durante la guerra di Secessione. E poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi?

Da leggere con attenzione e grande piacere. C’è tutto l’amore per la vita e per il creato. Come dimenticare le descrizione di una notte d’estate colma di lucciole? O l’allineamento del sole che tramonta con la luna che sorge? Emozionante.

Vincitore del premio Pulitzer  nel 2005.

Marilynne Robinson è ritenuta una delle più grandi autrici americane viventi.

 

Comments Closed

LIBRI …for ever

pubblicato da: Mirna - 30 Marzo, 2016 @ 5:53 pm

Poco fa ho risposto a Miki che dice di voler leggere per la prima volta Il giardino dei Finzi-Contini di Bassani.

Io mi propongo allora di rileggerlo. La storia è intensa, avvincente.

Micol che giocava  tennis è  un personaggio entrato nel mio “empireo amicale”tennis e libri 003 come tanti altri protagonisti letterari. La prima volta che provai a tenere la racchetta in mano mi sentivo lei con la gonnellina bianca , i capelli raccolti, tanto che  scrissi ad un’amica “Oggi mi sono sentita Micol, sebbene la racchetta sia più pesante di quanto pensassi”

tennis e libri 004Ogni storia ci mette a fianco un amico che rimane più o meno impresso per sempre nella nostra mente e nel cuore.

Come farei senza i miei libri? I miei e quelli della Biblioteca Comunale!? Sebbene in queste ultime settimane non vi trovi nuove pubblicazioni.

Ma un libro è sempre una storia.

Ho finito di leggere un racconto autobiografico di Robert Leleux “Joann per sempre” dove si parla di Alzheimer. (Piemme Voci)  La sua adorata nonna di 74 anni si ammala di questo morbo dopo una pesante anestesia.  Ciò che è diverso in questo narrare le fasi del declino è il desiderio di trovare una grazia brutale dell’Alzheimer che  cancella i ricordi delle disgrazie. Così questa nonna galileo con autore maiello 005piena di passione, ma anche di acredine e rancori si ritrova, sì smemorata e vaga, ma sempre allegra. Tanto che farà pace con la figlia da cui si era allontanata da decenni.

galileo con autore maiello 006E’ una bella storia, impariamo a conoscere il narratore , la sua famiglia benestante del Texas, i rapporti familiari.

Un omaggio toccante e delicato a una donna amata e indimenticabile.

Se ne parlerà al nostro caffè quando ci incontreremo ancora. L’ultima volta abbiamo ascoltato Fulvio Maiello che ci presentava  il suo racconto siciliano “L’ombra della mafia”.

Una tavolata di amici lettori che si  ritrovano  sempre con affettuosa partecipazione e desiderio di condividere idee, suggestioni, esperienze.

Libri…per ogni stagione.

2 Comments »

PENSIERI E IMMAGINI DI PRIMAVERA

pubblicato da: Mirna - 24 Marzo, 2016 @ 8:25 am

012Ci si ritrova all’improvviso dentro giornate luminose ancora inermi e arroccati ai nostri cappotti invernali, ma il desiderio di aria aperta, colori e profumi ci spinge a modificare abitudini e pensieri . L’inverno in una città del nord è soprattutto privo di odori, ha colori monotematici, si scordano farfalle e mimose.

Il primo giorno di Primavera è dedicato alla Poesia , poesia che dovrebbe essere vissuta da ognuno di noi non solo nella dolcezza della nuova stagione, ma dalle capriole che il cuore si sente di fare nel ritrovare luce scordata, ma puntualmente riaccesa, desideri sopiti ma ancora giovani e curiosi. Andar per laghi e  fiumi, in mancanza del mare per001 ora, è gratificante. Rapportarsi con papere, svassi, germani e altri interessanti volatili è  divertente.

C’è una paperetta single o vedova ? che percorre la stradina del lungo Adige ( è una papera on the road) che io vedo spessissimo.  Non ha paura di nessuno. Anzi…ti chiede del cibo…allora ogni volta che faccio la mia passeggiata le porto un craker o un biscotto. Ho chiesto alla signora del negozio degli animali se posso portarle del muesli. Sì, lo apprezzerà. mi ha risposto.

004Sul lungo lago di Caldonazzo avevo notato sabato scorso uno strano uccello dalla testa rossa…l’ho aspettato per fotografarlo. Non so se abbia gradito, ad un certo punto mi sembrava avanzasse in modo minaccioso…chissà chi è. Ho chiesto a una signora che passeggiava assorta lì accanto se sapeva che tipo di volatile fosse. Ha soltanto detto che lo 005conosce ma non sa…il nome.

Primavera dunque. Voglia di vincere sfide. Perchè non riprovare con la torta di riso che avevo sbagliato nelle dosi? Seguo la ricetta per filo e per segno, dosi giuste, attrezzi pronti all’uso. Ma che avrò mai fatto?

Doveva stare in forno 40 minuti. Dopo venti sento la voce di Stefania dallo studio che dice “Sento odore di bruciato”. Controllo: una patina 017marrone si solleva sulla mia torta. Ma perchè?

La estraggo e la guardo sconsolata. Provo a tagliarla. Sembra sbriciolarsi…il sapore è buono…la mangiamo come fosse cous cous.

Ho capito infine perchè ho sbagliato nuovamente.

Ho aggiunto le uova quando il riso era ancora caldo e il tutto, chiare montate a neve comprese, hanno formato la 018cupola tipo soufflé!!!

Ritenterò ancora una volta!?

O mi dò per vinta?

5 Comments »

LE COSE CHE TI HO NASCOSTO, di Nancy Richler, Piemme

pubblicato da: Mirna - 22 Marzo, 2016 @ 7:31 am

Un bellissimo romanzo dall’impianto narrativo solido e dal contenuto ricco.

Una madre che scompare dopo la nascita della figlioletta Ruth. Una madre che era giunta in Canadà dall’Europa appena liberata passando attraverso la Palestina con un’identità rubata. E non solo. Si deve sposare per procura grazie a un’orafa ebra che fa da sensale con Sol Kramer. Si fa chiamare Lily Azerov.

Ma sposerà invece il fratello e avrà una bambina. Non rivelerà nulla di sè se non a qualcuno prima si scomparire spiegando bene la sua storia.

Sapremo dunque del diamante grezzo che ha con sè e del diario scritto che spesso rilegge.

Scopriremo perchè alla figlia rimasta  a Montereal con il padre, la nonna e  gli zii Lily Azerov manderà talvolta bellissime pietre raccolte nello stato dell’Alberta.

Perchè avvince questo romanzo? Perchè il mistero dell’abbandono di un figlio colpisce sempre. Perchè le identità scambiate portano a intrecci di vita e di sentimenti paricolari, perchè sembra sempre non ci sia nulla di concluso e fermo. Soltanto le pietre stanno ferme nella loro algida bellezza.

566-2505-9_370616d3f0f5c6e5ef2ca50c8224d101[1]Seguiamo la vita di Ruth, la bimba abbandonata, che cresce però serena nella grande famiglia paterna e che si pone poche domande all’inizio sulla madre, ma ovviamente crescendo, fidanzandosi, sposandosi e mettendo al mondo un figlio  sente l’urgenza di conoscere la verità. Da dove viene .

Siamo in una benestante comunità ebraica stabilatasi finalmente in un luogo di pace dopo la diaspora causato dal Nazismo.

La storia della finta Lily Azerov sembra sottolineare il destino di tante persone che hanno vissuto gli orrori della seconda guerra in Europa, quando scrollarsi dalle spalle la propria identità dava l’illusione di poter dimenticare. “La propria identità non è scritta nella pietra, se essa venisse strappata dal proprio mondo e scaraventata in altro, si cambia”

Questo pensa la mamma di Ruth.

Da leggere.

 

Comments Closed

LA DONNA CHE COLLEZIONAVA FARFALLE di Bernie McGill, Bollati Boringhieri

pubblicato da: Mirna - 17 Marzo, 2016 @ 7:35 am

cop[1]Romanzo che prende spunto da una tristissima storia vera: nel 1892  a Cromore House, residenza della famiglia Montagu, sulla costa settentrionale dell’Irlanda una bambina di tre anni viene trovata morta nella stanza in cui era stata rinchiusa e legata per punizione. La madre della piccola testimoniò che aveva usato una calza per legare le mani della bambina a un anello infisso alla parete, poi  l’aveva rinchiusa a chiave  per tre ore.

La giuria condannò la madre a 12 mesi di reclusione.

Bernie McGill, commediografa che nel 2008 vinse un prestigioso premio, attorno a questi fatti ci dà due interessanti ritratti: quello della madre severissima, fredda, perchè lei stessa da piccola non era stata amata, e quella della servetta Maddie che sarà testimone di tutto ciò che accade nella residenza.

Che dire? Una storia che cattura come un feuilleton d’altri tempi, con sfumature gotiche e intenti psicologici.

Perchè questa giovane madre bella e altera è così severa con i propri numerosi figli? Perchè ama tanto collezionare farfalle?

Interessante il parallelismo tra le bellissime farfalle inchiodate  nello stipo e l’educazione ricevuta da Harriet da un’altra madre poco amorevole e punitiva che l’obbligava a portare il bustino anche di notte.

La narrazione è a due voci: quella di Harriet ormai in carcere a scontare la sua pena che scrive un diario per spiegare forse anche a se stessa la sua vera  natura, quella di Maddie ormai novantenne che scrive lettere  proprio a una pronipote della sua antica “padrona”.

Oltre a rabbrividire su come i bambini venivano trattati ci si può addentrare con curiosità  nella vita quotidiana  dei privilegiati e dei loro domestici e soprattutto nei meandri oscuri della psiche.

Non manca il segreto che sarà svelato verso la fine.

 

 

 

Comments Closed