PRESENTE “ANTERIORE” nell’Amarcord carpigiano”
pubblicato da: Mirna - 30 Ottobre, 2016 @ 6:19 pm
Percepivo che certi ricordi, pensieri e sentimenti risultassero elastici tanto da avvicendarsi dal passato al presente con una sorta di ritmo
euforico  se ci fossero state le giuste coordinate spaziali e affettive.
Carpi in una giornata calda e dorata di fine ottobre quando i colori della Cattedrale, del Castello rinascimentale, dei portici si accendono e si mescolano con quelli della frutta autunnale, funghi, cappelletti, leccornie  e antichi sapori propri della mia cittadina come i ciccioli, al savor, la saba… Tutti in opulente spettacolo al mercato.
Ma il benvenuto di noi viaggiatori da Trento e dalla Brianza lo abbiamo… inaspettato e caloroso al bar del Corso. Visi cambiati dai 50 anni e più vissuti distanti,  ma sorrisi e afflati uguali  che ci accolgono e ci abbracciano.  Vincenzo ed io siamo emozionati. Io mi sento felice con desiderio di danzare. Un “antico amichetto” ci porta la foto di Cantarana dei primi del Novecento.  Ci sono altre amiche di scuola.
Ma è vero? E poi Corrado Rossi e Gianni Bonasi amici sia di Vincenzo che miei .
Ed è con loro che il presente anteriore si scalda. Perchè il desiderio di comunicare, essere lieti, regalarci  vecchi ricordi
e nuovi pensieri è direttamente proporzionale al gusto della vita, al sapore di ciò che poi assaggeremo e che vogliamo condividere.
Brunella, la mia cara amica delle elementari , delle medie, la mia dirimpettaia, la amica del cuore bambino e adolescente, Â ha organizzato tutto con fatica, ma con tenacia. La sento vicina come quando dovevamo prepararci per le interrogazioni o per gli esami.
Quindi cinquant’anni sono un soffio di tempo? Ci prendiamo a braccetto come forse ragazzine ci prendevamo per mano. Â Siamo sempre noi?
Anche con l’altro Canteranese, Vincenzo, detto Pedro che insieme agli altri due nominati prima era aduso festeggiare
l’autunno con i sughi e festicciole danzanti ripercorriamo questo nostro presente anteriore.
Siamo abbracciati da una giornata calda densa di profumi antichi ed evocativi; il cuore di Carpi batte all’unisono con i miei, i nostri sussulti di emozioni che lasciamo espandere liberamente. E’ questo il segreto del carpe diem? Abbandonarsi con fiducia al momento di letizia.
Certamente poi  dobbiamo essere grati alla cucina regionale: tortelloni di zucca, gnocco fritto, tigelle, salumi, lardo pestato, formaggi…e un lieve e rosato Lambrusco che scende e si riversa nelle nostre parole  e nei nostri sorrisi;.persino i giovani,  i nostri figli – accompagnatori – sono allegri ed è bello che il gap generazionale non esista perchè c’è solamente il piacere del convivio, dello stare insieme, del godere questi  dolci piaceri che la Vita ci offre.
Arriva persino Donatella, amica dei miei sedici anni , che gioia! Accanto a me c’è Gabriella Leporati, bellissima e misteriosa. 
E i cari Corrado e Gianni e Vincenzo che sembrano sottolineare che il tempo passato non esiste: ci siamo noi come siamo ora.  Densi di ciò che eravamo, ci sono i nostri figli.  Ed anche Marisa e Rasanna le mogli di Vincenzo e Gianni.
Sembra che le ore diventino sempre più preziose mentre il tiepido sole ottobrino colora di rosa questa cittadina antica.
Dobbiamo anche andare a casa di Gianni Bonasi a vedere i suoi pianoforti. Un’altra emozione. Quante serate con la sua famiglia a giocare a tombola e che feste estive di lanterne e profumi nel suo giardino !
Amarcord ” un successo grande. Iniziato con un’emozione ancora più grande. L’incontro con Carla, la sorella di Vincenzo che ricorda la mia mamma perfettamente e si ricorda di me “cichina” piccolina.
Eccoci: Marisa, Carla, io e Vincenzo.  Come siamo ora  in questo presente anteriore.
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LUCE E TENEBRA – Vita di Torquato Tasso di Alvaro Torchio, ed. manni
pubblicato da: Mirna - 25 Ottobre, 2016 @ 8:53 amSe pensiamo all’Ariosto percepiamo armonia e sorrisi. Se pensiamo al Tasso ci colpisce il l suo tormento.
Siamo in periodi storici vicini, Ariosto muore nel 1533,  il Tasso nasce nel 1544. Però che cambiamenti nel clima sociale, spirituale, culturale intorno alla metà del Cinquecento. La riforma luterana con l’affissione delle 95 tesi di Lutero, l’inizio del Concilio di Trento nel 1545.
Ora all’arte in generale e alla poesia in particolare si assegna un fine pedagogico. Ora insieme al dilettevole dev’esserci nella poesia uno scopo morale  e cristiano. Ed attorno a tutto questo impegno il Tasso si arrovellerà .  Deve attrarre sì il lettore, ma teme di incorrere in pensieri eretici. Il suo equilibrio vacilla.
L’intima irrequietezza del suo spirito tempestoso, la sua patologia psicologica,  lo fa agire in maniera contraddittoria. Il suo “daimon” si fa sentire sempre e ovunque. La voce della sua coscienza che gli fa temere di pensare e temere di  compiere il male.
Che personaggio grande e  drammatico,
Cavalcare il Rinascimento e la Controriforma è davvero destabilizzante per un personaggio così sensibile.
Alvaro Torchio riesce a farci entrare nel suo animo tormentato quasi immedesimandosi nella efficace dolcezza dei suoi sonetti, nella percezione della vita che scorre intorno a lui, nell’affetto per i suoi cari.
Torchio ci fa entrare anche  negli ambienti frequentati dal Tasso, siano essi i palazzi di Luigi d’Este sia la stanza di Ostiglia dove l’amato padre giace sofferente.Lo fa con stile arioso, scorrevole, chiaro. Trovo che una biografia dell’autore della Gerusalemme Liberata , seppur leggermente romanzata come lo stesso autore ci racconta, mancasse.
Le descrizioni degli usi e costumi dell’epoca sono  precisi ed interessanti. E soprattutto efficace è l’empatia che Alvaro Torchio sembra provare per questo poeta straordinario, per quest’uomo che vive in un’età di transizione e che vorrebbe afferrare un’armonia che sembra ormai a brandelli.
Non è un uomo superficiale, ma corrosivamente profondo. Cerca di conoscere le sue caratteristiche, chiamate a quel tempo peccati: brama di gloria, lussuria; cerca di essere migliore, corrispondere alle aspettative della Chiesa, della Corte, ma fa fatica essendo soprattutto onesto e vivisezionatore dei suoi sentimenti.
Torchio riesce a raccontarci la sua biografia e i suoi conflitti estremi. Ottimo l’escatmotage della autoanalisi scritta dallo stesso poeta, su consiglio del medico (poi bruciata) in cui emergono i suoi complessi di persecuzione, gli sbalzi d’umore, la melanconia.
In effetti sulla patologia di Torquato Tasso molti hanno sentenziato, ma forse mancava una biografia chiara e consequenziale che parlasse del suo percorso esistenziale, intendendo con questo non solo il suo pensiero , bensì anche i fatti.
Luce e tenebra ci rivela la quintessenza del poeta, il tormento che egli stesso si infligge, ma anche la bellezza del suo canto.
Trovo questo libro di Alvaro Torchio scorrevole, avvincente , esaustivo senza essere pedissequo, adatto anche agli studenti di scuola medie inferiori e superiori.
Notevoli le descrizioni che Alvaro riesce a regalarci di Venezia, dell’isola di Belvedere  e di tante altre ambientazioni.
Vi aspettiamo, cari amici, domani pomeriggio 26 ottobre  al Caffè Città , piazza Italia,  per  ascoltare l’autore.                                                      LibrIncontri ore 17.00 Â
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Il Salotto di Cristina. Penelopi e affini
pubblicato da: Mirna - 21 Ottobre, 2016 @ 12:43 pm
Cari amici che seguite il mio blog “fra un libro e l’altro”, certamente conoscerete le serate delle Penelopi che si svolgono nel salotto di Cristina, pianista, cantante, artista, ospite eccelsa.
Serate uniche, particolari, nate da un’ idea sua e delle sorelle  più di trent’anni fa: radunare a sera  signore e signorine, che si dilettino sì di cucito, ricamo e gastronomia, ma anche  di arte, poesia, musica, canto,  teatro e … soprattutto  di gusto del sorriso condiviso.
Serate natalizie all’insegna del  colore rosso dei nostri vestiti  e dei canti , serate di carnevale con mille costumi cuciti proprio dalla Penelope e esibizioni  canore e recitativi sfolgoranti.
E tanto altro.
Come si fa a ripercorrere lustri di serate speciali, divertenti, una diversa dall’altra ?  Tutte  connotate  da qualcosa di progettato, studiato e messo in atto per divertire ed essere  condiviso .
Prendiamo ieri sera per esempio:  c’erano “vecchie Penelopi” non di  età  !,  ma di frequentazione;  una Penelope di “ritorno” come Stefania che dopo sei anni di assenza (abituata a venirci giovanissima) ha sentito l’urgenza di rituffarsi nel magico mondo del salotto di Cristina,  Penelopi “esterne” come le cugine di Maria Teresa, Penelopi nuove, accolte con la solita canzoncina. ….
Non poteva mancare Anna,  la Grande Madre Penelope di 93 anni e dalle camicette luccicanti  come il suo spirito.
Appena entro attraverso il giardino pieno di piante, fiori, laghetto e fontanelle gorgoglianti mi sembra di entrare in un mondo fatato e
rassicurante.
L’ingresso, i salotti e  la cucina del piano terra sono allegri, colorati, luminosi e ormai conosciuti.
Mi danno conforto, mi fanno lasciare fuori ogni pensiero.
Merito di Cristina e del suo organizzare con precisione ogni serata sia  per le Penelopi 
che per gli Accademici.
Ieri sera, dunque, lei ci suona due evocativi pezzi moderni, poi chiede a Stefania di suonare l’Arabesque di Shumann, poi si recitano  poesie serie, poesie in dialetto,  io e Maria Teresa (le mitiche twin sisters)  cantiamo La canzon degli angioletti che si scordano di fare la …pipì.
Ridiano, cantiamo, mangiamo torte e pizzette, beviamo spumante e bibite.
Parliamo e sorridiamo. E ridiamo. E balliamo.
Conserveremo  queste ore nel nostro prezioso deposito delle cose liete. Evviva le Penelopi. Grazie Cristina.
SI RIPARTE CON IL GRUPPO LETTURA
pubblicato da: Mirna - 14 Ottobre, 2016 @ 3:05 pmFinita l’estate si desidera incontrare gli amici nei salotti e  nei caffè per conversare.
Il piacere della conversazione che interessa, illumina, diverte, appassiona.
Il nostro LibrIncontri è dunque ripartito. E questa volta nel salottino interno del Caffè Città in piazza Italia.
Trovare un gruppo in cui ormai c’è un legame di affetto e  di complicità letteraria è un dono prezioso.
Dobbiamo “coltivarlo” come un giardino.
Rivediamo dopo tanto tempo Raffaella con la sua splendida bambina Saraswathy che cerca di ascoltarci, ma non troppo giocando con i suoi auricolari.
Carla ha finito il suo libro che Santo ha letto ed elogiato. Alfonso Masi ci parla dei suoi recital, dalla lettura di Garcia Lorca a Lutero. Poi ci sono i Lucatti, Enza, Daria, Lucia, Annamaria ed io, la solita coordinatrice e blogger.
Raffella prima di lasciarci ci consiglia di leggere Jonathan Safran Foer ” Molto forte,incredibilmente vicino”
“New York un ragazzino riceve dal padre un messaggio rassicurante sul cellulare: “C’è qualche problema qui nelle Torri Gemelle, ma è
tutto sotto controllo”. È l’11 settembre 2001. Tra le cose del padre scomparso il ragazzo trova una busta col nome Black e una chiave: a questi due elementi si aggrappa per riallacciare il rapporto troncato e per compensare un vuoto affettivo che neppure la madre riesce a colmare. Inizia un viaggio nella città alla ricerca del misterioso signor Black: un itinerario ricco di incontri che lo porterà a dare finalmente risposta all’enigmatico ritrovamento e ai propri dubbi. E sarà soprattutto l’incontro col nonno a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita.”
E soprattutto dello stesso autore leggere “ Eccomi”
“Uno dei temi centrali del libro è il modo in cui la cura dei figli entri dentro l’amore tra due persone, lo trasformi e possa consumarlo. Eccomi è anche la descrizione di una generazione, quella dei quarantenni e cinquantenni, che vive l’essere madri e padri come una prestazione pubblica, qualcosa in cui realizzarsi”
Mi accorgo che elencando le mie letture estive che troverete anche sul mio blog io ho dato la preferenza a scrittrici. Meno male che ho scelto un uomo per l’ultimo libro che sto leggendo. E che è delizioso. Consigliato a tutti i lettori e non.
 Di Alan Bennet “La sovrana lettrice” ed. Adelphi
Che cosa può apportare in un’anziana e famosa sovrana la scoperta del piacere della lettura? Persino un cambiamento di atteggiamento durante le sue regali mansioni. Con il suo sottile humour inglese Alan Bennet ci racconta di come la Regina d’Inghilterra incappa in una biblioteca itinerante e grazie a un suo valletto comincia a leggere narrativa. Parte da romanzi leggeri come quelli di Nancy Midford per giungere a James (sebbene lo trovi troppo lento ) e a Proust. Legge di Sylvia Plath e si ritiene fortunata di non aver sofferto come lei, legge la biografia di Lauren Baccal e la invidia perchè pensa che si sia divertita più di lei. Sebbene suo marito e il primo ministro la critichino velatamente lei ribatte che la lettura , che riesce a rubare tra un impegno e l’altro, la “sottrae”, la rende irreperibile e la fa sentire persino libera. La lettura è l’attività più democratica che esista. Tutti lo possono svolgere.
Noi del gruppo lettura ne siamo entusiasti.
Altri consigli di lettura emersi :
Riccardo: Â Utopia di Thomas More a cura di Maria Lia Guardini,
 Numero Zero di Umberto Eco,
La maschera democratica dell’oligarchia di Canfora, Zagrebelsky.
Il bello dei nostri LibrIncontri è il dialogo, il confronto, i pareri concordi e discordi.  Santo dice che è rimasto deluso da Eco dopo “Il cimitero di Praga”, pure un po’ anche dell’ultimo romanzo di Andrea Camilleri: Montalbano è invecchiato e forse anche la verve dello scrittore siciliano. Si è tuffato quindi in un libro di fantascienza “Dune”
Ancora saggi  Biologia delle credenze di Bruce Lipton
e L’Amore di Ronald de Sousa, consigliato caldamente da Carla
Vera,  Mrs.  Vladimir Nabokov- di Shiff Stacy biografia della moglie di Nabokov. Interessantissimo.
Maria Teresa sta approcciando Il paese delle prugne verdi di Herta Muller. Lettura difficile e intensa che dipana una storia nella
Romania di Ceasescu..Â
Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby
E libri di viaggio:
Alla ricerca di Hassan, Il volto nascosto dell’Iran di Terence Ward
Trieste,  o del nessun  luogo di Ian Morris . Tutti consigliatissimi.
E poi cerchiano Uomini nudi della Alicia Gimenez  Bartlett…sembra che in biblioteca sia prenotatissimo.
Alla prossima volta, cari amici.
ARIA CHE ALLENTA I NODI di Nadia Ioriatti
pubblicato da: Mirna - 7 Ottobre, 2016 @ 7:35 am
A poche settimane dalla bella presentazione di don Farina nell’ambito MODICA nel centro libri di piazza Fiera
ripropongo il mio post scritto  mesi fa.

L ho letto appena avuto tra le mani e l ho bevuto in un fiato. Perchà le parole scritte di Nadia avvincono con il suo significato profondo e allo stesso tempo scivolano fluide per dirimere i nodi e i suoi tormenti e per regalarci stupori epifanici.
La bellissima introduzione di don Marcello Farina ci prepara a ciò che Nadia-Speranza (il significato del nome russo Nadia¨ speranza) ci racconta di sèp e del mondo che la circonda.
Ciò che emerge è¨ certamente la sua caparbia volontà di resistenza
Una guerriera, una principessa in corazza che travalica i confini e i limiti che la malattia le impone.
E così¬ con semplice maestria  condivide con noi lettori i suoi pensieri, le sue paure, la sua vita, senza troppe reticenze, ma con quel vessillo di libertà orgogliosa che le brilla spesso nello sguardo. Tante parole infilate in una collana di aneddoti: ricordi personali, considerazioni su ciò che ci circonda, speculazioni.
Racconti di vita che diventano letteratura grazie alla scrittura incisiva e alla poesia sua reticente.
Dentro di sè sta costruendo un rifugio antiatomico ed ora, grazie alla scrittura può urlare†le sue sofferenze, mentre all ‘inizio della malattia extrastrong come la chiama lei con la sua acuta e amara ironia, rimaneva attonita dall incredulità e dal tentativo di negarla.
All’inizio non conosci nemmeno le parole giuste con cui spiegare il dolore. Perchè il dolore fisico non resiste al linguaggio, lo distrugge e riporta a uno stadio anteriore, fatto di suoni e gemiti che un essere umano emette prima di apprenderlo coì¬ scrive Nadia e si confronta con
Frida Khalo e con i suoi dipinti che urlano anch’essi la sofferenza fisica
Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa commentava la pittrice messicana.
Ogni capitolo una scoperta, ho detto, devi leggerli uno dopo l ‘altro.
“Profiliâ€Â :dove il profilo di un monte che vede dal suo balconcino le ricorda il profilo dell’amato padre.
Ha un cassetto pieno di incertezze ma anche di desideri, come quello di danzare. Ha ballato con la sua carrozzina con l’Associazione Equilibrialtri tanto da farle pensare che forse è un peccato morire fino a quando lo stupore sarà indulgente.
Questo secondo libro di Nadia Ioriatti si trova già in vendita presso le librerie Artigianelli e Ubik, ma anche la scrittrice stessa ne ha copie a casa sua.
Un abbraccio carissima Nadia!
FRIULI IN SETTEMBRE
pubblicato da: Mirna - 6 Ottobre, 2016 @ 7:46 amDolce Friuli di campi gialli di soia, di mais , di vini bianchi, pesce .
Se settembre è caldo e odoroso di mare, di pini, di campagna è un piacere ritornarvi. Il suo incanto è fermo nei miei ricordi e certamente nella sua essenza di terra di frontiera, di porta per l’est, di acque lagunari, mosaici romani, azzurrità e sole.
Mi piace tenere il filo delle amicizie per non rischiare di far scolorire rapporti importanti, come quello con Giuliana, mia compagna di avventure a Londra e in Germania e per rinsaldare quel contatto che ci fa camminare insieme in questi anni impegnativi della …pensione.
Incontrarci e raffrontarci anche con persone che casualmente si intrecciano con i nostri programmi. Vi trovo fluidità e sensazioni di essere sempre libere ” cittadine del mondo “.  Ci ho tenuto a far incontrare Giuliana ed Enza  per sentire che ” l’arazzo amicale” può essere allargato e non circoscritto.
Il viaggio dunque , occasione per ampliare orizzonti.
Giorni di serenità per me. A partire dal mio B&B , La Casa di Giulia, quasi di fronte a quella stupenda basilica che
non finirò mai di ammirare insieme al museo. Si respira romanità in questa piccola Aquileia (3.000 abitanti) ; lungo la via Giulia Augusta dove abita Giuliana e dove c’è anche la mia B & B ci sono le colonne antiche che al tramonto…e che tramonti in pianura…si tingono del rosso, del viola, dell’arancione del sole che scende tra pini e cipressi all’orizzonte.
La finestrella del bagno di Giuliana che dà su questi campi coltivati a soia e mais diventa un quadro impressionista .
Ogni mattina devo andare a bere il caffè al Bar Mosaico che guarda la fiancata della Basilica. Pace, tranquillità , sole che inizia a scaldare tra un albero e l’altro. Moments of being. Momenti in cui “ci sono“. Silenzio intorno, solo cinguettii e BELLEZZA. Quella bellezza che ristora l’animo e il pensieri.
E poi i programmi con la mia amica “folle”,  folle soprattutto quando guida. Si può ridere ed essere terrorizzate ? con lei è possibile. Intanto sbaglia immancabilmente strada, sia in auto che a piedi, poi non rispetta i limiti di velocità , sbanda un po’ di qua e un po’ di là , mi dice pure che
ci vede poco e che deve cambiare gli occhiali.
Ma riusciamo ad andare ovunque.
DUINO magica dove pranziamo sotto il pergolato  al solito Cavalletto: , capasanta, ,
ravioli di branzino, orata, millefoglie, e vino fresco, e di fronte luccichio di scaglie di mare. Sensazione di abbandono al momento intenso. Gusto della vita.
Grado, la sua città vecchia. Aperitivo sul lungomare. Pizza in Caina.
Cividale e il tempietto longobardo e l’assaggio del Frico. Formaggio fuso ricoperto di patate. Squisito.
E naturalmente TRIESTE, azzurra e ventosa. “Trieste ha una scontrosa /grazia. Se piace /è come un ragazzaccio aspro e vorace,/ con gli occhi azzurri e mani troppo grandi /per regalare un fiore..” cantava Umberto  Saba . 
Qui pranziamo da Bepi sciav , piatti più carsici che marini, ma poi andiamo al Caffè degli specchi in cerca di Claudio Magris che è risaputo ogni mattina ci va per un caffè e per scrivere. Ma è pomeriggio e non c’è, così ci accontentiamo di
ammirare la piazza dell’Unità .
Infine desidero …parlare un po’ con Italo Svevo.
Poco tempo per leggere in queste giornate dedicate a vivere intensamente. Ma sempre un libro sul comodino. Uno speciale che consulto spesso è ” Curarsi con i libri” Rimedi letterari per ogni rimedio. Ediz. Sellerio.  Le autrici Ella Berthoud e Susan Elderkin consigliano ovviamente letture straniere , ma il curatore ha inserito un’ampia gamma di titoli italiani. Libro come medicina per ogni situazione. Persino per il mal di denti. Consigliato in questo caso  Anna Karenina perchè il suo amante Vronskij ne soffriva spesso.
Identificandoci forse si soffre meno.
E per chi ha sempre smania di partire ..l’Â Odissea di Omero, Ca va sans dire.
E per ora che inizia l’autunno, e  l’estate sembra un ricordo lontano, e temiamo di annoiarci , ecco un libro uscito poco tempo fa “Stanza,letto,armadio,specchio” di Emma Donoghue.
Insomma rimedi  consolatori per gli obesi, che chi odia il coniuge, per la depressione, per chi dorme troppo ecc. Un manuale interessantissimo e spesso divertente.
Presto potremo parlare di libri nel nostro gruppo lettura.
Dove si annida il tempo?
pubblicato da: Mirna - 25 Settembre, 2016 @ 7:26 pmA tradimento..con curiosità , emozione, sospetto mi arriva tramite FB una foto dei miei sette anni.
Ma improvvisamente ricordo l’abitino colorato con pieghe che si aprono sull’arancione e i fiori . Non riesco a mettere tutta la foto, in ogni caso è l’espressione del mio viso  che mi ha intrigato.
Sono malinconica.
Si direbbe tutto il contrario di quello che sembro ormai
tanti tanti anni dopo. Ma dove si annida la nostra essenza, il tempo del passato e del divenire?
Se non fosse per i piccoli – per ora –  acciacchi, direi che questo mio tempo è buono: apprezzo la bellezza della vita, il privilegio di non lavorare (ho lavorato però…) , la consapevolezza del dono della vita, degli affetti, il piacere di fare ciò che desidero, piccole cose, come il mio viaggetto in Friuli domani.
Mi aspetteranno Trieste, Duino, Sistiana, Rilke…la mia amica “gattara”, compagna di avventure all’estero .
E al ritorno gli incontri con i cari amici del gruppo lettura, e tanti sospiri appaganti in questo dolce autunno trentino.
Ho ricevuto queste foto da un lontano e vecchio amico di Carpi che si confida giorno dopo giorno su FB. Parla di sè, delle sue ansie, dei suoi timori dell’invecchiare e si lascia stritolare dalla nostalgia.
“Di nostalgia si muore” era il titolo del mio primo libretto di poesie pubblicato quando avevo 19 anni.
Ero più triste da ragazzina che ora. Ho
forse raggiunto le mete del percorso che mi ero prefissata?
Certo la serenità olimpica di Goethe è lontana per me, ma… un certo sorriso (Un certain sourire come recita  il titolo di un romanzo della F.Sagan) verso gli aspetti della vita e delle persone riesco ad averlo.
Allora, dov’è il nostro tempo?
Nel passato, nel divenire, nel presente?
Certamente in ciò che siamo ora, ma le immagini, i ricordi, i sussulti del cuore sono sempre vivi ieri come oggi.
E so che talvolta mi ritrovo in quell’espressione di me bambina.
Siamo noi, impastati di noi stessi e di questo tempo che si incolla, si stacca, ci avvolge e ci lascia vulnerabili.
DOLCE SETTEMBRE A BORZONASCA
pubblicato da: Mirna - 11 Settembre, 2016 @ 3:54 pm
Istantanee di SettembreÂ
Settembre per me è uno stato mentale.
E’ un “essere†diversa , mi sento parte del lieve mutamento dei colori e del respiro della natura. E se poi arriva un Settembre così’ dolce, ancora caldo del sole di piena estate ecco che sento salire in me forti e vividi le sensazioni della pienezza e dell’abbandono al fluire.
Mi piace. Mi sento appagata di mutamenti minimi che colgo nella luce della mia cucina bionda, al mattino, quando il primo raggio di sole accarezza le tazze della prima colazione. Ed ancor prima quando faccio uscire Mimilla nel giardinetto alle 6.30, ancor buio ma soffuso di violetto e grigio blu e avvolto di profumi della notte
appena trascorsa.
Ma la gioia di questo settembre a Borzonasca sta anche nelle sere che qui giungono presto perché il sole cala dietro il monte Cucco poco dopo le 18.00. Il fresco che giunge insieme agli ultimi raggi è però benevolo (non così’ freddo come è d’abitudine in questo verde paesello) e
ti regala momenti epifanici che io vivo salendo e scendendo   per le le fasce del mio giardino.
I colori: violetto, rosa, giallo ocra, la luce, le tortore, le rondini, e in queste sere la prima luna crescente e poi le stelle. Ed il campanile illuminato di luci bianche e blu per la festa della Santa Croce. .
Insomma ogni inizio sera per me è un tripudio di Bellezza.
Direte: chi si accontenta gode.
Ed è proprio così.
Lascio la lettura o la tisana e salgo ad innaffiare dalie e rose e belle di notte ; Mimilla mi segue, vuole che sia io a darle l’erba gatta da rosicchiare (sì, è molto viziata!).
 Giardinetto piccolo ma che regala sorprese, come gli azzurri fiori di borragine o il primo cachi che sta splendendo di arancione.Â
Settembre per me anche mese di cesura.
Finirà la villeggiatura in questa casa ampia e luminosa, finiranno le
giornate aperte al mare, al bosco, alle città vicine e agli incontri degli amici e parenti che abitano qui.
Cambiamento, pur piccolo, ma sempre rinnovamento e giovamento. Aspetto di riprendere la mia vita a Trento, così piacevole e ricca di amicizie.
Mi piace persino vedere le ultime farfalline che volano delicatamente le loro ultime ore.
Poi abituatami alle estati qui, non scappo più davanti ai ragni, anzi li salvo , sposto le lumache dall’ortensia, salvo un orbettino scivolato dentro l’innaffiatotio pieno d’acqua.
 E empaticamente vivo anche la gioia di Mimilla che si butta tra
l’erba, nella …cenere (poi a sera devo pulirla per mezz’ora) che si lancia sul tronco del nespolo e della palma. Provo attraverso i suoi occhi verdi l’essere dentro la Natura, mi sento come lei, un battito del cosmo che ci circonda.
E a sera lei va sui tetti del vicino e medita nel fresco dolce osservando la luna, mentre io dal balconcino vicino la guardo e poi canto
“Luna tu , sai tu dirmi perché…quel tuo raggio d’argento…gli amanti invita…mi sai tu spiegar. Senza te non si può più sognar…†Ecc
Canto a voce alta.
Chissà i miei vicini che diranno..
LETTURE DI FINE ESTATE
pubblicato da: Mirna - 2 Settembre, 2016 @ 4:36 pm
Anche voi leggete contemporaneamente più libri? A me succede spesso. Specialmente qui  a Borzonasca dove i miei spazi sono raddoppiati.
E così ho il libro per il pomeriggio mentre bevo il tè, quello che leggo a letto, e anche romanzi scaricati su e-book per non sentire il caldo dell’abat jour.
Amo i saggi o le biografie quando posso stare al tavolino della terrazza: mi è più facile sottolineare e prendere appunti.
Sto terminando una monumentale biografia su MARINA CVETAEVA Â I
giorni e le opere di Viktoria Schweitzer.
Consigliato a chi ama questa intensissima poetessa russa posseduta dalla sua passione per la poesia e per la vita. Diceva che il nocciolo dei noccioli del poeta è la forza dell’angoscia. Vita bruciante di amori, di miseria, di eccessi di pensiero. “Ho avuto in sorte una bella voce/ Ma con mano pesante mentre correvo /il Destino mi ha agguantato i capelli†La Schweitzer ci racconta in modo coinvolgente ed esauriente le peregrinazioni della Cvetaeva, ripercorrendo la sofferta unione con il marito Efron, il suo amore ossessivo per i figli, le relazioni, i sodalizi con Pasternak, la corrispondenza con Rilke. Riemerge uno sfondo storico, politico, materiale e sentimentale da cui è scaturita la poesia di un’artista che, con le parole di Pasternak. Si è sempre sentita “ostaggio dell’eterno nel carcere del tempoâ€
Per continuare a conoscere altri scrittori c’è un interessante lavoro di Livia Manera Sambuy “Non scrivere di me†ediz.Feltrinelli.
Livia Manera è una giornalista letteraria che scrive sul “Corriere della sera†Con una scrittura delicata e avvincente ci racconta storie di incontri con scrittori americani quali Paula Fox, Richard Ford, Mavis Gallant e Karen Blixen. Per i lettori golosi come me… una chicca. I suoi ritratti di autori più o meno noti qui in Italia sono eccezionali e accompagnati da una straordinaria conoscenza letteraria.
E poi la narrativa! E che romanzo ! Di Kate Atkinson Un dio in rovina, , vincitore del Costa Award.
Storia di una vita, di Teddy Todd inziata durante i suoi undici anni nel 1925 e seguita fino alla sua morte quasi centenario. In coppia con il precedente Vita dopo Vita dove la protagonista è sua sorella Ursula.
Si ripercorre quasi tutto il Novecento delle due guerre,soprattutto la seconda, l’epoca  dei figli dei fiori. E si entra nei pensieri di Teddy che osserva la natura e l’umanità con uno sguardo intelligente , tollerante e rassegnato.  Intorno a lui una ridda di personaggi le cui vite si intrecciano e si collegano.
L’abilità straordinaria della Atkinson è quella di percorrere avanti e indietro gli eventi del vari personaggi, riuscendo a concatenarli l’uno all’altro. Da Teddy bambino che ispira la zia Izz scrittrice per ragazzi, a quando sarà sollecitato dalla egoista figlia Viola a entrare in una casa di riposo e poi…tornare indietro al suo matrimonio e alla sua casa dell’infanzia, Corner Fox dove in realtà vorrebbe ritornate verso la fine della sua vita.
Eletto negli USA  romanzo dell’anno.
Da leggere.
Le parentesi del tempo
pubblicato da: Mirna - 26 Agosto, 2016 @ 8:51 am
Tra libri, passeggiate,tisane e  cibo.
E l’estate che lentamente decresce. Cambia la luce che diventa un po’ più obliqua, i colori si attenuano, mi sembra che gli aironi volino più silenziosi. E la grossa libellula entrata stamane in cucina mi sembrava un po’ sperduta.
Ma tutto è ugualmente bello pur se si accompagna a una struggente nostalgia di ciò che ancora non è finito del tutto. La luce entra più tardi e se ne va prima: le rondini tacciono verso le venti dopo i voli felici attorno al campanile.Ma le belle di notte sono rigogliose di rosso, fucsia,arancione e i cachi stanno inturgidendosi. C’è sempre vita nel cosmo.
E ci sono libri interessanti come “Sogna un piccolo sogno di me†di Merete Morken Anderse, norvegese che con questo romanzo del 2003 ha vinto il Premio della critica norvegese.  Struggente ed implacabile autoanalisi di due genitori che devono affrontare il suicidio della loro figlia sedicenne.  Ed anche il loro essere coppia e persone. La verità cercata chirurgicamente come sanno fare i nordici, da Ibsen a Bergman. Molto efficace. Da psico- dramma teatrale.
Ed intorno a Borzonasca boschi, laghi, faggi, abeti. Cime da cui si vede il mare. Ancora sul Caucaso, monte di 1250 mt ad ammirare tante cime e il Golfo del Tigullio. Mangiare polenta al rifugio. Parlare piacevolmente con le  amiche.
Alberi ovunque e non solo nel bosco.
Alberi maestri del veliero genovese dove a Ferragosto
Grazia ed io abbiamo trascorso una giornata preziosa. Mostra di Muncha a Palazzo Ducale, visita al Porto, strade, chiese e carruggi; incontro con Renata al Caffè Douce, altre
mostre in una Genova tranquilla, semivuota ma percorsa da brividi  frizzanti di vitalità  marina.
E alberi di notte sotto la tende dei giovani che ci offrono carne grigliata e un falò magico che brilla in contemporanea alla luna piena.  Ma prima di giungere tra loro vaghiamo smarrite, ma curiose tra la nebbia che sale a strascichi dal lago di Giacopiane.
Un lucore da opera scozzese ci avvolge. E tutto termina perfettamente ,mentre
scendiamo per la strada nel bosco verso Borzonasca  , con l’incontro di un gruppo di mucche e vitelli bianchi, che ci affiancano placidamente, con una placida sacralità senza tempo..
Beviamo le tisane nei pomeriggi caldi, Grazia ed io, come i Berberi nel deserto, ma spesso la accompagniamo con
biscotti e dolcetti.
Ma non solo.Vogliamo parlare delle nostre cene del sabato sera? Questa volta ho finito in bellezza con il mio risotto alle borragine e fiori azzurri, e con le pesche al cioccolato e amaretti al forno.
Sono già passati otto sabati da quando Grazia ebbe l’idea di scambiarci inviti.  Un’altra estate sta finendo.
Ma oggi c’è ancora il sole caldo, le dalie sono in fiore, le farfalle svolazzano e c’è giÃ
in previsione una blanda tisana…con la golosa torta ai pinoli di Macera!!!
Ma…chi l’avrà già intaccata? Mistero
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