“CODICE DELLA PISTA CICLOPEDONALE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Giugno, 2025 @ 6:47 am

In pochi giorni leggo di due incidenti nelle “mie” piste ciclopedonali intorno a Trento: uno a nord, addirittura mortale per uno dei due ciclisti coinvolti: uno a sud, meno grave. Il Comune ha correttamente apposto cartelli che indicano le principali regole da seguire, tuttavia … le leggi son ma chi pon mano ad esse?

Ecco le principali infrazioni che riscontro:

  • pedoni che procedono sul lato destro, affiancati anche per tre;
  • ciclisti “da corsa” che procedono in gruppo a velocità troppo elevata (oltre il 30kmh).

Sarebbe necessario che ciclopattuglie della Polizia Locale prestassero servizio su queste piste per indurre al rispetto delle regole e sanzionare queste violazioni del Codice della Strada.

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DISSERVIZIO SANITARIO NAZIONALE anche in Trentino

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Giugno, 2025 @ 3:03 pm

Caro Direttore Generale del DSSN – Disservizio Sanitario Nazionale in Trentino, ti scrivo.
Sai, scrivo a te che sei il capo operativo, tu che “sopra” hai solo un Assessore alla sanità e lo stesso Presidente della Provincia e “sotto” tutti gli operativi . Ti scrivo per invitarti a camuffarti da finto paziente e andare a cercare di farti visitare al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Chiara di Trento, nelle giornate di sabato o domenica.

Vedresti che già al “triage” (la prima valutazione del grado di gravità di ogni caso), si possono migliorare le cose, ad esempio far sì che l’infermiere che esprime il suo giudizio valuti se non sia il caso di farti entrare oppure se non sia meglio indirizzarti al medico della Guardia Medica, il cui studio si trova nella stessa strada dell’accesso al Pronto Soccorso, esattamente di fronte, sul marciapiede opposto. Il che non avviene.

Se invece sei ammesso nelle sale d’aperto, fare in modo che la procedura prenotazioni ti metta in grado di capire dal misterioso tabellone quanto devi aspettare, il che non avviene. Ancora, occorre insegnare a tutti a leggere lo stato avanzamento lavori dal telefonino.

Fatto questo tuttavia siamo a zero, perché non si capisce come i due pur ottimi medici di turno possano smaltire se non dopo intere giornate – code di decine e di pazienti “ordinati” per colore di gravità (crescente dal bianco al rosso) con continui inserimenti di colori diversi.

Già, solo due medici … e io che ci posso fare, dirai tu. Cosa? Andare ai tuoi “politici”, quelli che ti hanno dato quel posto e dire: “Raga, o mi mettete in grado di far funzionare bene i miei reparti, o io me ne vado”. Ma … quando mai rinunciare ad una posizione ben remunerata, con molto potere e senza la responsabilità dei risultati? Che poi c’è l’enorme lunghezza delle liste di attesa per ogni tipo di cura!

D’altra parte la politica, vostra politica ci aveva provato: far sì che i medici di base diventino anche di pronto soccorso: al bando per 150 posizioni se ne è presentato uno solo! Peccato, perché la pensata (v. il Vangelo secondo Meloni) sarebbe stata buona : indeboliamo l’attuale medicina di base; rinforziamo il pronto soccorso; trasformiamo il SSN pubblico in un grande reparto di medicina di base un po’ più allargato e i casi più complessi, difficili e costosi da guarire (e redditizi per chi li risolve!) diamoli alla Sanità privata: chi ha i soldi si assicura e si cura, gli altri evvabbè .. Ecchecivuole?

Nel frattempo mancano molti preziosissimi infermieri e i migliori medici specialisti vanno in altre regioni o restano qui da noi ma si spostano nel settore privato: questi sono i fatti.

Dice … ma tu Riccardo, sei un gufaccio malpensante, un peccatore impenitente!
Dico: E’ vero, a pensar male si fa peccato … però si indovina!
(continua)

F.to Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIAVIVA TRENTINO #ItaliaViva #italiavivatrento #italiavivatrentino

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SSN O DSSN? QUALE VOGLIAMO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2025 @ 9:30 pm

Io vorrei che il Servizio Sanitario Nazionale non venisse trasformato in Disservizio Sanitario Nazionale. E invece, sentite questa.

Oggi credo di essere stato morsicato da una zecca. Alle 15,30 sono al Pronto Soccorso dell’ospedale provinciale S. Chiara in Trento. Sono un codice “Verde argento” cioè verde ma maturo, vecchietto. Aspetto pazientemente sei ore sei. Alle 21,30 vado a chiedere quanto devo aspettare ancora. Non mi trovano nella procedura. Dopo 20 minuti di “ricerca”  mi trovano: “Ancora qualche ora”.

Vado a casa.
Tornerò domattina presto.
E qui siamo nel profondo nord, Provincia Autonoma.

Cara PCM Giorgia Meloni che vorresti il secondo mandato; caro presidente leghista della Provincia Autonoma di Trento Fugatti che vorresti il terzo mandato: come la mettiamo?

A te Giorgia contesto di avere rifiutato i 37 miliardi che l’UE ci dava al tasso negativo del -1%, perché avresti dovuto investirli nella sanità pubblica e tu vuoi quella privata: chi ha i soldi si assicura e si cura, gli altri evvabbè. Inoltre ti contesto: smettila di prenderci in giro con quel tuo ”Ho dato al SSN più risorse dei governi precedenti”: se le cose stanno così. e stanno malissimo, dovresti prendertela con il tuo Ministro e da lì in giù. E invece nulla!

A te, Presidente Fugatti contesto che “il pesce feta da capa”: se le cose stanno così, e stanno malissimo, dovesti intervenire sul DG della sanità trentina. E invece nulla.

Giorgia, il secondo mandato a te? Not in my name!
Fugatti, il terzo mandato a te? Not in my name!

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“PUNTIAMO SULLE BICI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2025 @ 6:06 am

Così dichiara Michele Oriente, Direttore dell‘ APT Valsugana Lagorai a pag. 27 del quotidiano ilT odierno e – fra gli altri itinerari – cita gli 80 km della splendida pista ciclabile che collega Pergine Valsugana a Bassano del Grappa. Io stesso ho percorso più volte quel tracciato ricco di tutto: aspetti naturali (il tanto verde attraversato e la compagnia dell’acqua lungo gran parte del percorso); paesaggistici (gli antichi paesini che si attraversano); turistici (le Grotte di Oliero); storici, come quando ci mostra i cippi di confine fra l’impero d’Austria e il Regno d’Italia; artistici (le bellissime ville nobiliari dei secoli scorsi).

Mi permetto di aggiungere un suggerimento: Pergine Valsugana di fatto sta per diventare “Colle Pergine” in quanto punto di scavalcamento di due salite ciclabili: quelle che salgono rispettivamente da Trento e da Bassano del Grappa. Il che riporta ad una visione più ampia del cicloturismo valsuganotto, considerata la connessione a Trento con l’asse ciclabile nord-sud della valle dell’Adige e con il nuovo asse est-ovest Bassano-Colle Pergine-Trento-Monte Bondone-Valle dei Laghi – Alto Garda Trentino che sarà attivato con la nuova cabinovia Trento-Monte Bondone.

Tutt’in bici, dunque e puntiamo su questo nuovo turismo che può essere incrementato nelle stagioni “incrementabili” e cioè nelle due Stagioni Belle: Primavera e Autunno!

“AUTUNNINBICINVALSUGANA”

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LA NECESSARIA RIFORMA DELL’AUTONOMIA SPECIALE AMMINISTRATIVA IN TRENTINO – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Giugno, 2025 @ 8:09 am

(continuazione dal post precedente)

L’auspicata riforma del rapporto di autonomia fra la Provincia e la Città Capoluogo, ha effetti anche sulle altre città (nei cui confronti la riforma sarebbe sulla traccia – anche se un po’ diversa – di quella della città capoluogo) e sui tanti piccoli paesi del territorio provinciale.
Su questi piccoli comuni infatti oggi vediamo interventi provinciali a pioggia diffusa e/o interventi specifici acchiappavoti. Ciascun sindaco da parte sua verifica innanzi tutto l’omogeneità politica dell’elettorato locale con chi in Provincia ha il potere di decidere (“finanziare”) e si muove di conseguenza, andando a chiedere il finanziamento necessario con un atteggiamento che l’antica saggezza popolare descrive “con il cappello in mano”.
E invece l’era del “cappello in mano” deve finire. Come? Io mi permetto di ipotizzare che si adotti un altro sistema: infatti, spesso, dai neoeletti a capo di enti importanti (grandi città, province, regioni) si sente dire: “Io sarò il Sindaco, il Presidente di tutti”. Ed allora adottiamo questo modus operandi, invitando i sindaci di ogni piccolo comune a proporre alla Provincia gli interventi da effettuare, sulla base di pre-progetti di larga massima. Sarà compito della Provincia fornire ai Comuni assistenza già nella redazione dei pre progetti e quindi stabilire motivatamente le priorità.

Sotto un aspetto “mentale” ciascun sindaco deve essere cosciente che se non può realizzare direttamente grandi interventi (“grandi” rispetto alle dimensioni del suo paese), può e anzi deve essere progettualmente propositivo.

In tale prospettiva, l’auspicata azione del Sindaco della Città capoluogo mirata a riformare il rapporto della sua città con la Provincia, sarebbe utile e giovevole anche a tutti i suoi colleghi Sindaci dei molti piccoli paesi del territorio provinciale.

Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIAVIVA TRENTINO

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LA NECESSARIA RIFORMA DELL’AUTONOMIA SPECIALE AMMINITRATIVA IN TRENTINO – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Maggio, 2025 @ 5:36 am

Il primo a parlarne (per l’Alto Adige) era stato il Presidente dell’Alto Adige Luis Durnwalder, promuovendo l’idea di una “Autonomia dinamica”, tale in quanto costantemente adattata alle mutevoli condizioni sociali, economiche, politiche. Il terreno di intervento al quale Durnwalder faceva riferimento era il rapporto fra la sua provincia e Roma.
Da Roma tuttavia pare che possa essere innescato un dinamismo ben diverso, quello dell’Autonomia Differenziata, che però non è oggetto di questo mio intervento.

Infatti in questa sede io mi rifaccio alla necessità di un dinamismo rispetto ad un terreno nostrano, quello del rapporto fra la nostra Provincia Autonoma e la nostra Città Capoluogo, città di fatto “metropolitana” ma paradossalmente molto meno autonoma, nel senso che in molte occasioni il potere – mantenuto in capo alla Provincia – è separato dalla responsabilità degli effetti del suo esercizio, che viene lasciata ricadere su di essa e sul suo sindaco.

Inizio prendendo lo spunto dal “terreno” cittadino in senso non figurato: mi riferisco ad ampie aree all’interno del perimetro comunale: quelle agricole utilizzate dalla provincia per i noti concertoni-generatori-di-rilevanti-perdite-economiche-pubbliche; alle aree ex militari inutilizzate da anni e che la Provincia non si attiva a che siano utilizzate da una positiva politica comunale.

Vi sono poi altri “terreni”, questa volta figurati, rispetto ai quali si tiene purtroppo ancora separato il potere dalla responsabilità: il “terreno umano” della concentrazione su Trento da parte della Provincia di tutti gli immigrati prima sparsi sull’intero ambito provinciale, il che ha fatto diminuire il senso di sicurezza cittadino, la cui responsabilità viene ingiustamente lasciata “scivolare” sul Comune, mentre la competenza per la sicurezza spetta istituzionalmente al Ministero degli Interni ed alla stressa Provincia, ma tant’è …

Ancora …
– la paradossale restituzione a Roma (!) delle risorse finanziarie già arrivate in Provincia e destinate al pagamento degli stipendi ad insegnanti trentini che insegnassero la nostra lingua agli immigrati;
– la gestione da parte della Provincia delle case ITEA, soprattutto di quelle esistenti nel territorio comunale della Città Capoluogo, alcune delle quali – senza consultare le Circoscrizioni interessate e lo stesso Comune – la Provincia ha assegnato ad alcuni immigrati, ponendo le basi per una violenta protesta da parte di cittadini in lista di attesa da anni e innescando un ingiusto sentimento di rigetto verso l’intera categoria di quelle persone, scatenando una guerra fra gli ultimi e i penultimi.

Potrei citare altri casi ma preferisco venire alla conclusione: la Provincia sta operando troppo come “finanziaria operativa” rispetto alla sua maggiore “società partecipata”, la Città Capoluogo, assumendo decisioni che potrebbero/dovrebbero essere assunte da quel Comune, mantenendo in capo a se stessa il potere separato dalla responsabilità che invece viene lasciata scivolare sul Capoluogo: ecco il Rapporto di Autonomia che occorre riformare.

Il che farebbe guadagnare tempo, attenzione ed energie alla stessa Provincia, la quale potrebbe dedicarsi più attivamente ai grandi problemi dei rapporti con Roma e – ad esempio – cercare di mantenere in capo all’attuale gestore locale la concessione della nostra autostrada del Brennero A22, assegnazione che invece sembrerebbe a rischio.

Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIAVIVA TRENTINO

(continua)

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PERCHE’ IL QUOTIDIANO ilT E’ IL “MIO” GIORNALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Maggio, 2025 @ 4:55 am

(Amici, io pubblico qui e anche sul mio profilo FB – Grazie se leggerete anche quelle mie sudate carte elettroniche)

Oggi, ad esempio, tre argomenti su “ilT” che mi “catturano”:

1 – Importante l’inserto sull’avvicinamento dei GIOVANI ai quotidiani, per una lettura più lenta e ragionata rispetto alla infocrazia dei like “sociali” la quale genera una nuova, pericolosa pandemia: la infodemia.

2 – MEDICI DI BASE, loro utilizzo anche come turnisti a disposizione dell’Azienda Sanitaria, una sorta di grimaldello per scardinare l’attuale SSN-Servizio Sanitario Nazionale: si vedano sul tema i miei tre post di poco anteriori a questo sul mio profilo FB (uno dei quali pubblicato anche qui), dal titolo PARADOSSO SANITARIO MELONIANO 1, 2, 3.

3 – IMMIGRATI – Il giornale ci ricorda che la loro gestione competenza è esclusiva della Provincia (citazione corretta, titolarità della funzione errata!) la quale dopo avere creato il “bus” (buco, inteso come danno: ovvero la loro concentrazione da tutta la provincia sulla città capoluogo) ora – saltando circoscrizioni e Comune di Trento -. cerca di metterci un “tacon” (una toppa) e trasferisce e alcune famiglie di immigrati in case Itea creando una querra fra ultimi (loro) e i penultimi (la lunga lista di cittadini in attesa di casa Itea): “nel nos dialet se dis che l’è pezo ‘l tacon del bus”, è peggio la toppa del buco che si vuole rattoppare, in quanto si tiene separato il potere (che resta in capo ad una Provincia “soggetto”) dalla responsabilità della pacifica convivenza cittadina (che facilmente sarà ricondotta in capo alla Città Capoluogo e al suo sindaco, entrambi “oggetti”).


Firmato da me, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIAVIVA TRENTINO #ItaliaViva #italiavivatrento #italiavivatrentino

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IL PARADOSSO MELONIANO SUL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Maggio, 2025 @ 2:06 pm

Utilizzando a piene mani demagogia, retorica e una “particolare” informazione, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni afferma ripetutamente che nessun altro governo ha mai erogato al Servizio Sanitario nazionale tante risorse finanziarie quanto il suo.
Nello stesso tempo però i medici del Servizio Sanitario nazionale si trasferiscono nel settore privato; mancano moltissimi infermieri; le liste di attesa sono lunghissime; il governo cerca di tamponare il Pronto Soccorso anche indebolendo la medicina di base; la spesa dei privati per polizze assicurative e cure private dirette ha quasi eguagliato la spesa pubblica: la privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale di fatto è già arrivata a quasi al 50% del totale, per cui chi ha i mezzi si assicura e si cura, gli altri no.

A questo punto, per coerenza, la Meloni dovrebbe intervenire pesantemente sul ministro competente e via via sulla legge e sulle regioni per far sì che i finanziamenti che lei eroga siano messi a frutto, ma ciò stranamente non avviene: ecco il “PARADOSSO” cioè una contraddizione solo apparente, perché in realtà una coerenza c’è in quanto la Meloni vuole abolire il Servizio Sanitario Nazionale, quindi il suo comportamento è “paradossalmente” coerente.

Lo scenario finale che temo fortemente potrebbe essere configurato da queste manovre potrebbe essere il seguente:

  • Medici di base trasformati in dipendenti e utilizzati soprattutto nei Pronto Soccorso;
  • Sanità pubblica, per interventi di medicina generale un po’ allargata, senza però superare un certo livello di complessità;
  • Sanità privata, per i servizi più complessi, costosi e redditizi per chi li fornisce.

La sensazione è che da parte del governo si aspetti che la percentuale pagata dai privati superi il volume delle erogazioni del Servizio sanitario nazionale per chiudere il cerchio con il populismo, affermando che “è il popolo che vuole che sia così”, trasformando la privatizzazione del servizio, vero effetto della stessa sua politica di disimpegno, nella causa del fenomeno.

Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO.

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MALAFFARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Maggio, 2025 @ 7:00 am

Tanto tuonò che piovve … anche qui in Trentino.
Prima “ingerenze particolari” sul porfido.
Adesso una SpA della Provincia il cui vertice avrebbe avuto rapporti “particolari” in merito alla vendita di un grande hotel: infatti leggiamo sulla stampa (Quotidiano ilT di oggi) notizie e dettagli “pesanti” .
Al che mi permetto di sottoporre all’attenzione di chi legge due sottolineature:

1 – che siano notizie in liberissima e ampia circolazione, le quali forse avrebbero potuto/dovuto mettere in preallarme anche l’azionista (pubblico) di quella SpA;
2 – che la stampa parli di locali messi a disposizione per eventi pubblici e campagne elettorali di candidati, a titolo di contropartite agevolative degli affari.

Chiedo che si chiarisca: quali eventi pubblici? Quali candidati a quali elezioni? #ItaliaViva#italiavivatrentino#italiavivatrento

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CONTRO LE CRIPTOVALUTE IN DIALETTO TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Maggio, 2025 @ 6:57 am

“Tegnir dala spina e molar dal borom”: chiudere perfettamente il rubinetto di una botte e non curarsi che il vino fuoriesce a fiotti dalla grande apertura utilizzata per entrare nella botte e ripulirla: ci preoccupiamo di limitare l’uso del denaro contante e non mettiamo al bando le criptovalute.

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