OBAMA IN GRECIA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2016 @ 12:44 pm

Detto altrimenti: … E IN TRENTINO                …. (post 2538)

download-2Caro Barak (Barak = Benedetto) ti scrivo. Ti abbiamo visto in TV, passeggiare sull’Acropoli. Poi, insieme a Tsipras, elogiare la madre di tutte le democrazie, quella ateniese appunto. In effetti, all’epoca (V sec. C. C.), un grande passo avanti fu fatto anche se. Anche se cosa, dirai tu? Anche se quel passo fu un po’ traballante e fu seguito da alcuni passi indietro. Ma questo a te non l’hanno detto. Perchè in realtà Atene era innanzi tutto una “repubblica imperialistica guidata da una oligarchia, anzi da un princeps”, tale Pericle. Infatti la Città Stato, forte della sua flotta, “suggeriva” alle varie isolette del mare Egeo di accettare la propria “protezione”. Ed era uno di quelle proposte che non si potevano rifiutare … Morale: un impero coloniale di “alleati”.

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download-3In patria poi, per ogni cittadino libero (25.000?) vi erano 4-5 schiavi. A votare poi, solo i maschi in grado di armarsi e di combattere. Nell’agorà in 5000; a parlare in 10; a decidere uno solo, lui,  il princeps. Politica calata dall’alto, con ottimi discorsi, una gran bella retorica: lui sì che “volava alto”. Il rendiconto economico, poi … avrebbe dovuto essere reso ogni anno. Ed ecco che la sua rielezione per decenni a fila gli evitò questo incomodo, anche perché lui con il suo architetto Fidia, a forza di LL.PP.,  diventarono gli uomini più ricchi in Atene (a pensar male …).

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“Tu fatti i fatti tuoi … pensa che maturi il vitalizio … che te ne fotte …”

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E poi, per tenere buoni gli altri,  mossa populista: Pericle introdusse lo stipendio per i politici! Se avesse potuto immaginare quali conseguenze nefaste avrebbe avuto 2400 anni dopo, questa sua decisione …

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La politica (estera) in allora era soprattutto di guerra, e Pericle riuscì ad evitare le guerre con le isolette che accettavano la sua protezione, ma quando si lanciò in guerre vere (Egitto, Siracusa e l’ultima, micidiale contro Sparta), le perse tutte.

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Ma veniamo alla democrazia. Il termine, storicamente, ha assunto progressivamente significati opposti: potere sul popolo; strapotere del popolo; potere del popolo. Pericle governò nella terza fase ma. Ma la “sua” democrazia era – come tutte le democrazie al mondo, da sempre e per sempre) imperfette. Questi suoi difetti, o almeno alcuni, vennero evidenziati da un anonimo, conosciuto come l’Anonimo Ateniese, il quale, da esule, elencò i difetti della democrazia della sua città, spiegando poi come, ciò nonostante, quel sistema avesse vita così lunga.

 La spiegazione era ed è semplice: di fronte a quei difetti vi è una classe di oligarchi ai quali quelle imperfezioni fanno comodo. Per contro, vi è un ristretto gruppo di persone oneste e pensanti che si sforzano di eliminare tali imperfezioni. Fra i due gruppi la massa, quella che “io la politica mi ha nauseato; io faccio parte di quei 13 milioni di telespettatori che hanno assistito alla finale del Grande Fratello Vip; io sono quelli che panem et circenses”.

 Ecco, Barak – persona che io ammiro e stimo – ecco cosa avrebbero potuto-dovuto dirti i tuoi collaboratori. Comunque, caro Presidente, sempre meglio la peggiore democrazia che la migliore dittatura. E ora che sarai più libero, vieni a trovarci, qui in Italia, dai … siamo il più ricco museo al mondo, anche a cielo aperto … si ,  Barak, anzi, vieni qui in Trentino: qui da noi non ci sono Principes di sorta; la politica nasce, cresce e sale dalla base; la politica locale ne fa sintesi; all’interno dei partiti si rispettano gli statuti e le regole della democrazia e dell’autonomia;  chi ha perso le elezioni non fa sabotaggio al vincitore; gli amministratori più votati non vengono scavalcati da “chiamate dirette”; non esiste la retorica di chi “vola alto”; i governanti non fanno politica ma governano,  … o no?

Friendly Riccardo

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SIMBOLI AL POTERE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2016 @ 6:47 am

Detto altrimenti: al potere di unire o di dividere           (post 2537)

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Ogni gruppo, associazione, partito politico, etc. nasce intorno ad un simbolo-idea, nella quale si riconosce un gruppo di persone. E come tutti i simboli, esso appartiene non al suo ideatore, bensì a tutti coloro che vi fanno riferimento: simbolo come elemento di unione, quindi. Tuttavia, se taluno – chiunque esso sia – cerca di trasformare la comproprietà di un simbolo in una esclusiva proprietà privata, esso, come tutti i simboli al mondo, da elemento di unione diventa elemento di divisione e di guerra. Il concetto è ottimamente espresso da Gustavo Zagrebelsky, autore del bellissimo libro “Simboli al potere” (Giulio Einaudi Editore), un libretto di sole 92 pagine, che si legge d’un fiato.

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L’Autore poi ha chiarito e arricchito il concetto in un secondo libro, scritto a quattro mani con Luciano Canfora: “La maschera democratica dell’oligarchia”, altre 134 pagine. Letture che mi permetto di suggerire a tutti trattandosi di due Autori di grande spessore: uno, già presidente della Corte Costituzionale; l’altro, filologo classico, storico, saggista: entrambi testimoni della Storia più o meno recente. E poiché la Storia è maestra di vita, conviene quanto meno riflettere sui suoi insegnamenti.

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ASPETTANDO LA NEVE IN TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2016 @ 5:13 pm

Detto altrimenti: senza parole, solo qualche foto-notizia   (post 2536)

 

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Dalle Alpi alle …

 

 

 

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…. no, non alle piramidi, bensì alle barche in Riva del Garda, e ….

 

 

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… in quale fuori pista?

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Dai … che quest’ano la vegnerà fora na bela nevegada!

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VIETATO, PERMESSO, DIPENDE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2016 @ 12:23 pm

Detto altrimenti: ma insomma, si può fare?                               (post 2535)

All’estero, uno straniero chiede a un Italiano: “Questa tal cosa in Italia si può fare?”-  Riposta: “Dipende …”

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“Se po’ fa … se po’ fa …”

In Germania alcune cose sono permesse, altre vietate. In GB è tutto permesso tranne ciò che è vietato. In Russia è vietato anche ciò che è permesso. In Italia è permesso anche ciò che è vietato (a meno che non sia “severamente” vietato … ah, peddavvero ‘sta volta? Ah … vabbè … allora … basta capisse … )

A Trento, titolone in prima pagina ndel quotidiano l’Adige odierno: “La regione salva i portaborse … si pensa all’assunzione, per aggirare i tagli della riforma”.

Qui sul blog: ecco il punto anzi due …  ma cheddico? Tre!

  1. Grave: fatta la legge, trovato l’inganno.
  2. Ancor più grave: lo si scrive sulla prima pagina del giornale come soluzione e non come denuncia;
  3. Gravissimo: non ci indignamo.

Fine di un post molto breve.

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RODODACTILOS EOS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2016 @ 7:31 am

Detto altrimenti: l’aurora dalle dita rosa                   (post 2534)

 

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Ogni tanto ne parlo. Ad esempio nel post n. 1813 del 9 dicembre 2014. Mi sveglio, apro le imposte e … e la sua carezza rosa invade lo sguardo. Dura poco … lascia il posto all’alba … La saggezza popolare recita che con il rosso di mattina la neve si avvicina …

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Così …

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La neve, l’aspettiamo tutti: i boschi ed il terreno, innanzi tutto, così metterà a dormire i semi dei fiori fino al prossimo disgelo; così alimenterà piano piano le falde liquide dei monti che poi ci disseteranno per tutta l’estate; così farà prosperare l’industria del turismo invernale a vantaggio innanzi tutto di chi ne trae sostentamento. La neve … il freddo … una ricchezza messa a rischio dal riscaldamento del pianeta … e dire che vi è qualcuno che, appena eletto Presidente degli USA, è un assoluto negazionista dell’effetto serra!

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… o così?

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Ecco, vedete come sono … ci sto ricascando. Maccomesifa (maccomesifa) a tacere di fronte a chi vuole alterare il clima sino a toglierci anche questo risveglio colorato a pastello, frapponendo la coltre dei fumi del suo carbone bruciato fra noi e le dita rosa dell’Aurora  ?

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LA “RIVA” DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2016 @ 7:54 am

Detto altrimenti: Riva del Garda                                   (post 2533)

“Quei da Trent” chiamano l’area “la Busa”, la buca, poiché si trova ad una altimetria inferiore di 150 m rispetto a quella della Valle dell’Adige: “quei del la Busa”, “quei dei pessat,” i pascatori … e molti Rivani si sentono molto più “Gardesani” che non (solo) Trentini.

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Bici di un Ligure, oggi blogger (trentino da 30 anni)

Quando all’incirca nel 2000 a. C. i Ligures ne furono i primi abitanti … probabilmente vi arrivarono via lago, ma il Trentino non esisteva ancora e così loro stessi o  altri dopo di loro che invece vi arrivarono via terra, da nord, la chiamarono la “riva” del Garda, ovvero Riva del Garda. I Ligures risultano essere i primi “signori” di Riva, così attesta la lapide delle signorie e delle dominazioni della città murata a lato della porta del Comune. I Ligures … che non era gente che arrivava dalla Liguria, bensì un popolo che inizialmente abitava la costa mediterranea di Spagna, Francia e Italia, con presenze significative nelle tre isole mediterranee maggiori, popolo che poi “si ritirò” per amore o per forza, nella attuale Liguria. E Riva del Garda era zona di confine, prima est/ovest fra Ligures e Veneti; poi, molto, molto dopo, fra Repubblica di Venezia e Ducato di Milano e infine ultima città meridionale rivierasca lacustre dell’impero Austro Ungarico prima del vicino confine con il Regno d’Italia, a sud.

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Barca di un Ligure … (v. foto sopra)

Riva e il suo lago … lago cantato da Virgilio nelle Georgiche II, vv. 159, 160:

Anne lacus tantos? Te, Lari, maxime teque / fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino … – E cosa dovrei dire dei nostri laghi così belli? Di te, Lario, ma soprattutto cosa dovrei mai dire di te, Benaco, le cui tempeste sono simili a quelle del mare?

E dopo di lui, un certo Dante, Inferno, XX, vv. 61-63 

Suso in Italia bella giace un laco / a piè de l’Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli c’ha nome Benaco.

E ancora, più avanti, vv. 67- 78

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Nipote (ligure) di un Ligure … (v. foto sopra …)

Luogo è nel mezzo là, dove il Trentino / pastore, e quel di Brescia, e il Veronese / segnar porìa se fesse quel cammino. / Siede Peschiera, bello e forte arnese / da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi, / ove la ripa intorno più discese. / Ivi convien che tutto quanto caschi / ciò che in grembo a Benaco star non può / e fassi fiume giù pei versi paschi. / Tosto che l’acqua a correr mette cò / non più Benaco, ma Mincio si chiama / fino a Governol, dove cade in Po.

Da qui in avanti Dante ci narra delle origini di Mantova, ma questa è un’altra storia. Infatti torniamo a Virgilio solo per dovere di cronaca: 

Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope. Cecini pasqua, rura, duces. – Sono nato a Mantova, morto in Calabria, sepolto a Napoli. Ho scritto poesie sulla pastorizia, sull’agricoltura e su condottieri.

Molto, molto più modestamente, anch’io, poetastro da strapazzo, blogger che non sono altro,  mi sono cimentato con una poesiola per Riva:

Riva del Garda

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(foto Gianfranco Busana)

Fanciulla che dormi / in un letto di Vento / al mattino / tu adorni / di mille colori / l’attesa / di luci / profumi / di fiori. / E appena ti svegli / trattieni il respiro / e un poco rimani / a fissare / l’azzurro del cielo. /  Ma ecco che esplode /il tuo sentimento: / ti vesti di un velo / di lago già adorno / da mille pagliuzze d’argento / di onde e di palme / che voglion danzare / di piccole foglie d’ulivo … / … è l’Ora d’amare!

 E l’ho anche tradotta in tedesco! (Ma si può??)

Maedchen du ruhst / auf luftigem Lager / und schmuckst / am Morgen / mit tausend Farben / die Erinnerung / an Licht / an Wohlgeruch / an Blumen. / Kaum erwacht / haelst du den Atem an / und blickst / gebannt fuer ein Weilchen / zum hellblauen Himmel. / Doch schon treibt zum Sturm / dein Gefuhl: / du unhullst dich mit einem Schleier / mir dem See, der schon geziert / mit tausend silbernen Halmen / im beginnenden Tanz / mit den feinen Blaettern der Olive / die dich umfliegen … / … es ist die Ora zu lieben!

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La nascita dell’Ora, della famosa brezza che arriva da sud? Eccola!

E appena lo Benaco ampio e lucente / da lungi prima tigne suo orizzonte / d’onda più scura e attira umana mente / a discovrir del suo increspar la fonte; / quinci scintilla d’argentina trama / le chiare squame che nessun ha conte; / e infin impregna di ventosa lama / fertile vela sin che non sia tesa / a ricovrarla ove nocchiero brama / lieve sì come cosa che non pesa / così noi fora da le triste rotte / fummo sospinti dopo lunga attesa / lo Duca mio al timon ed io alle scotte. / E l’Ora fea planar carela alata / verso polar da dove oscure grotte / d’onda atesina avrebbero inondata / de’ Torbolan la manca, se la piova / perigliosa rendesse lor vallata.

(Riccardante Lucattieri, “La Fraglina Commedia”, Paradiso, XXXIV, vv.1-18)

 Be‘ ora basta sennò smettete di leggere il post! Buona Riva del Garda a tutte e a tutti!

 

 

 

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ROMINA FORTI AL PIANOFORTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2016 @ 7:16 am

Detto altrimenti: … a Riva del Garda, a cura dell’Associazione Amici della Musica  (post 2532)

wp_20161112_009Una Associazione che da 60 anni organizza concerti a Riva del Garda, da due anni presieduta dal Prof. Franco Ballardini, prima per molti decenni dal compianto Ruggero Polito. Organizziamo concerti grazie all’ospitalità del Conservatorio Bonporti di Riva. Ma alla “mia” associazione (ne sono il tesoriere) dedicherò un post apposito.

Questa volta parliamo di Romina Forti, della sua esibizione concerto di ieri pomeriggio. Romina, giovanissima, classe 1998. Una delle migliori – o la migliore? – diplomata del Bonporti. Ha già partecipato – e vinto – numerosi concorsi.

Una breve presentazione del Presidente Ballardini e si inizia. Una figura esile, slanciata, sale sul palcoscenico. Molto seria … no … ecco … un timido, grazioso sorriso ricambia l’applauso al quale si concede solo per pochi istanti. Si siede al pianoforte, sistema il sedile, la veste, i lunghi capelli … un ampio respiro e suona. Suona, a memoria brani di Chopin, Brahms, Bach e Skrjabin.

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wp_20161112_004Siamo immobili, rapiti. Io (musicofilo, semplice amante della musica e non un musicologo, suo conoscitore!), apprezzo particolarmente Bach, l’adagio della sonata in sol minore per violino BWV 1001, trascritta per pianoforte da Sergio Fiorentino. https://www.youtube.com/watch?v=Yq9xJTbCswIIl Sol minore … il motivo … sembra l’inizio di una canzone napoletana “Tu si’ ‘na cosa grande pe’ mme …”. Il tono minore è tipico dell’inizio delle canzoni napoletane. Forse questa musicalità riconosciuta, forse la (apparente?) semplicità della struttura musicale, forse la delicatezza delle note che richiedono una maggiore delicatezza nella percussione … forse … ma chevvolete? Oltre non arriva la mia limitata cultura musicale. Evvabbè, contententene, accontentiamocene … Si, credo proprio che i “moderni” abbiano tratto ispirazione da questo Bach! Segue la Fuga (allegro) che mi ricorda Mozart. La seguente Siciliana, invece, mi ricorda … Bach! Da ultimo, il Presto. Ecco, non me ne voglia l’esecutrice né se n’abbiano a male gli altri autori, ma questa è la musica che ieri mi ha maggiormente rapito.

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wp_20161112_011Ho parlato con Romina: “Ti do del tu … potrei essere tuo nonno … Ma si figuri …” Le ho spiegato che io sono solo un blogger … che non si aspetti da me una critica musicale … che avrei fatto del mio meglio … quello che si può … ciò che conta è l’intenzione, vero, Romina? Se mi mandi al riccardo.lucatti@hotmail.it la tua mail ti spedisco le foto – purtroppo di qualità scarsa – scattate con il mio telefonino. Brava, bravissima Romina …tegneghe dur, tieni duro, insisti: vedrai che continuerai ad avere un successo sempre maggiore, quello che ti meriti! E ancora grazi per le emozioni che ci hai regalato!

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VELA D’AUTUNNO nell’Altogarda Trentino

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2016 @ 3:40 pm

Detto altrimenti: e basta con ‘sto (S)Tr…ump!              (post 2513)

MINOLTA DIGITAL CAMERAAvete ragione, basta! Macchevvolte, non ce la facevo a stare zitto, le dita picchiettavano da sole la tastiera del computer, “un c’è stato verso di fermalle”, per dirla in toscano. Toscano? Io no ma ‘l mi babbo si, di Montalcino. Maledetti Toscani (per via della loro linguaccia) scriveva Curzio Malaparte, e ci aveva ragione pure …

Evvabbè, ora una foto “a vela”. Non l’ho scattata io ma un amico. Io ero a Riva del Garda a bordeggiare lentamente in attesa dell’Ora, mi sono avvicinato alla costa e clic! Lui ha immortalato il mio Fun, che è una barca da regata, un modello francese (“Fun” sta per formule un) ma anche in inglese viene bene (divertimento). Quel numero ITA 526  è il “numero velico” e serve per le regate. Il nome proprio è “Whisper” che vuol dire bisbiglio, sussurro. Qualche dato tecnico. Lft (lunghezza fuori tutto, fuoribordo compreso) m 7,5. Dislocamento (peso) armata di tutto, kg 1000. Stazza 2,8 Tons (la “tonnellata” di stazza – udite udite! – è una unità di volume e corrisponde a 3mc). Vele: fiocco, mq 8; randa mq 16; genoa 16 mq; spinnaker mq 40. Carena planante: con vento forte plana come una tavola da surf. In regata bisogna essere in quattro. A passeggio, anche da solo.

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Eurpean Championship Fun 2007 - Fraglia Vela Riva

Per farle sviluppare la velocità massima occorre essere in quattro

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Una foto di Whisper in regata? Eccola!

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Una poesia che ho scritto per lei? Eccola!

WHISPER

S’illumina al sole / Ti aspetta / La prendi / La porti nel vento / Respira il tuo stesso respiro / Sussulti / Lei freme / Sospira.

 Dopo il “risveglio” della barca, quando salpi al mattino presto, i versi stanno ad indicare gli slanci che Whisper ha all’arrivo dell’Ora del Garda e le vibrazioni dello scafo quando lei entra in planata. Fino a quando, calato il vento Whisper … sospira. Un’amante, insomma, l’avrete capito!

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L’altra barca, ben più grande, andava a motore …

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Dice … ma Whisper … non l’hai mai portata al mare? Eccome, sei traversate dalla Toscana a Palau, anche in solitaria e anche di notte! Ecchè … son nato a Genova per caso io …? Ecco una foto che ho scattato con la mano destra mentre la sinistra reggeva il timone nelle Bocche di Bonifacio, in solitaria (in estate).

 

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Si noti la randa ridotta (“terzarolata”)

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E questa, con trenta nodi di vento ( 55 kmh, alias  15 m/sec) al traverso a nord dell’isola di Spargiotto, nell’Arcipelago della Maddalena? (sempre in solitaria)

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Vela d’autunno, dicevo … in attesa che arrivi la neve! “Buon Vento” a tutte e a tutti, nella vela e nella Vita!

 

 

 

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TRUMP 11

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2016 @ 8:27 am

Detto altrimenti: dove troverà i soldi?                 (post 2530)

… per realizazre i grandi investimenti? Ci provo io a fare una ipotesi:

  1. download-1USA non più poliziotti del mondo (L’UE si arrangi)
  2. USA non più globalizzanti (protezionismo economico)
  3. USA non piu’ ecologici (il buco nell’ozono chi?)
  4. Assistenza sanitaria a chi se la può pagare
  5. USA & JET: Fabbricare armi e venderle a chi le paga bene (la guerra arricchisce chi non la fa).

… e se mi sbaglio mi corrigerete.

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TRUMP 10

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2016 @ 7:07 am

Detto altrimenti: manifestazioni contro …è democrazia anche tutto ciò?   (post 2529)

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Quel minimo peso in più che fa precipitare …

Dopo l’esito del voto, manifestazioni “not in my name” sia per il Brexit che per l’ USexit … Il nostro premier dichiara: “La volontà popolare è quella del voto, non quella delle manifestazioni”. Formalmente corretto. Tuttavia mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: l’esiguità del divario fra il numero dei votanti a favore del nuovo presidente USA quello dei votanti per la sua competitrice. Ecco, se in una SpA, in una associazione, in un consorzio, in un circolo sportivo etc. si deve eleggere il Presidente, è molto meglio se si individua una persona sulla quale converga non dico la totalità dei consensi ma almeno una loro grande maggioranza. Invece qui siamo quasi al fifty-fifty …

E allora, come giudicare le proteste di strada ex post? Non lo so, fate voi … E poi, chissà come si rodono i pro-Hillary che non sono andati a votare!

Per il nostro prossimo referendum costituzionale: andiamo a votare! Chi si astiene dalla lotta è un gran ….

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