DAL CORSERA ODIERNO – RASSEGNA STAMPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2015 @ 10:52 am

Detto altrimenti: perché non si ignori ma si rifletta …. (post 1882)

Post 1882, anno 1882: un operaio entra in Parlamento. A Trieste gli Austriaci impiccano Guglielmo Oberdan. l’Italia è colonialista.

CORSERA ODIERNO

Pag. 3 – Articolo di Fiorenza Sarzanini. per la liberazione di Vanessa e Greta è stato pagato un riscatto di 12 milioni di euro. Bene! Ma ora si potrebbe rafforzare l’  “industria” dei rapimenti e dei riscatti …

Pag. 9 – Articolo di Gian Guido Vecchi. Il Papa e la strage di Parigi. Vedi post precedente. Bene? Male? Chissà …

Pag. 13 –  Articolo di Mario Sensini. Primi accordi Italia-CH sulle evasioni fiscali e valutarie. Molto bene.

th9J9TZHK3.

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Pag. 25 – Articolo di Elisabetta Soglio. Licenziata Carmen Zizza, Direttore Generale  dell’ASAM milanese. Ex impiegata, non laureata (evvabbè …) adusa a concessione di incarichi professionali e spese private proprie ed altrui ut princeps, come se fosse una principessa medievale. Male lei. Bene il licenziamento.

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PathUMGBHV1Dg. 27 – Articolo di Gian Antonio Stella: l’avvocato Mario Cartasegna, assunto dal Comune di Perugia nel 1972, che percepiva uno stipendio di €10-12.000 mensili, andrà in pensione con €651.000 all’anno perché così era stabilito nel contratto, che parametrava la pensione ai risultati della cause vinte. Si tratta del doppio dell’emolumento di Barak Obama e il triplo dello stipendio della Merkel. Il TAR gli ha dato ragione. Nessuno appella la sentenza. L’INPS apre un’inchiesta. Io mi domando: da parte del Comune, chi è responsabile di quel contratto di lavoro, di quelle decisioni? Su quale base legislativa ha agito? Malissimo! Non ci resta che sperare nella Corte dei Conti e subito dopo nel legislatore. (L’articolo è a riproduzione riservata, non posso dirvi di più …)

Diritti acquisiti vabbè, ma quando sono “overdosi” diventano “privilegi acquisiti” ovvero una nuova droga da debellare. Dice Don Ciotti: “Il danno maggiore spesso lo fa chi opera all’interno della legge” (sbagliata, n.d.r.).

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PAPA FRANCESCO E LE PAROLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2015 @ 8:29 am

Detto altrimenti: “le parole sono pietre”, firmato Don Lorenzo Milani  (post 1881)

Post 1881, anno 1881: Economia in crisi tranne il biellese. Forte emigrazione. “Avanti Savoia!”  con il colonialismo.

Papa Francesco:

  • “Nessuno può uccidere. Nessuno può uccidere in nome di Dio”
  • “Chi offende la madre altrui si può ben aspettare di essere colpito da un pugno”

thE8LZGMXCHo citato le parole del Papa virgoletatte ma a memoria. Io non mi permetto di giudicare Papa Francesco. Mi limito ad una analisi lessicale e contenutistica, provando a tradurre le due frasi con una terza frase (mia). Eccola:

 “Non è assolutamente lecito uccidere, tanto meno in nome di Dio. In parallelo, chi offende un Dio, il Dio altrui, ne offende la madre. L’offeso non può e non deve uccidere l’offensore, ma l’offensore può ben ipotizzare che l’offeso non rispetti questo divieto”. Ovvero “Io non approvo chi uccide ed in particolare chi uccide in nome di Dio, ma posso purtroppo prevedere che ciò accada di fronte a certe offese al prprio Dio. Quindi: non offendete nessuno. Non offendete Dio, quel Dio, nessun Dio”.

 Ma insomma, io, cosa penso?

  •  Che le parole sono pietre che possono essere utilizzate sia per costruire una casa sia per colpire alla testa una persona, anche involontariamente;
  • che la legge francese sulla libertà di stampa non è stata violata; che potrebbe essere utile aggiornare quella legge; che la legge contro il terrorismo e lo stragismo è stata violata;
  • che fino a quel momento io cogito ergo … je suis!

 

E a proposito di “parole” molto bello è il saluto della religione islamica:al-salam alaikum (“la pace sia con te”)  al che si risponde: wa alaikum al-salam – wa  rahmutu Allahi – wa barakatuhu  (“con te, la pace, e la misericordia di Dio e le Sue benedizioni”, da cui capiamo il significato del nome di Obama: Barak, “Benedetto”).

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FRANCO SVIZZERO ED EURO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2015 @ 8:08 am

Detto altrimenti: inizio a riflettere anche su questo aspetto   (post 1880)

Post 1880, anno 1880: Edmondo De Amicis pubblica “Cuore”. Si inaugura la funicolare del Vesuvio; alla Baia di Assab si applica la legge militare italiana.

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th[10]Euro in crisi, un franco svizzero in crescita troppo forte avrebbe penalizzato l’economia svizzera (di esportatori). La banca centrale svizzera aveva quindi fissato un tetto alla crescita del franco svizzero: non più di 1,2 euro per un franco svizzero. Per mantenere questo livello, la banca svizzera aveva continuamente venduto franchi e acquistato euro (ma fino a quando avrebbe potuto continuare?). Ieri la banca svizzera ha ritenuto che le condizioni fossero cambiate ed elimina il cambio fisso. Il franco esplode (in crescita, +30%), la borsa svizzera perde terreno (ma la banca abbassa i tassi di rendimento del franco svizzero e frena la caduta): la sola Swatch – grande esportatrice – perde il 16% – le borse europee salgono.

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Mount_Washington_Hotel_2003[1].

Nel 1970, io, classe 1944, ero giovane. Gli USA, con gli accordi di Bretton Woods (1944, v. foto a lato). avevano fissato il cambio del dollaro all’oro (35 dollari l’oncia) il che portava il dollaro a 625 lire, non perchè si fosse di fronte ad un dollaro troppo che avrebbe penalizzato l’economia USA, ma perché in tal modo gli USA non avrebbero avuto “sorprese” dalle oscillazioni impreviste ed imprevedibili sui cambi. E poi, il limite era un freno alla caduta del dollaro. Lo sblocco del 1970 del dollaro dall’oro, il dollaro scende a 450 lire e l’economia USA ne trae vantaggio.

Insomma, quando si tratta di cambio fisso, domandiamoci: fisso perché non “salga oltre” o fisso perché “non scenda al di sotto”?

P.S.: ve lo immaginate quanto ha guadagnato in un sol giorno chi – avendo avuto sentore dell’operazione – ha acquistato ieri l’altro franchi svizzeri  pagandoli in euro? Sarebbe interessante un’indagine su tutte le transazioni di questo tipo, per vedere chi è stato “intelligente” e chi “non informato”. Cosa? Io sono un mal pensante? E’ vero, però a pensar male …

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MARO’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2015 @ 7:20 am

Detto altrimenti: finalmente uno spiraglio di soluzione, ma …   (post 1879)

Post 1879, anno 1879:

  • Cairoli –Cordusio- Duomo, tre fermate della MM. Metropolitana Milanese. Cairoli, chi era costui? Un primo ministro della sinistra storica che ha rischiato la sfiducia perché voleva abolire la tassa sul macinato (sul pane!) a carico della povera gente ed inoltre perché aveva dichiarato che le spese militari erano improduttive!
  • Garibaldi lascia la politica.
  • La città di Biella decolla (famiglia sella).
  • la Siemens lancia il primo locomotore elettrico.
  • L’Italia si avvia a tentare la politica coloniale (Baia di Assab).
... e allora, mettiamole le strisce!

… e allora, mettiamole le strisce!

La stampa indiana inizia a scrivere “Basta con questa farsa: che siano giudicati dal Tribunale Militare di Roma. L’India di sta facendo autogoal. A rischio i rapporti con UE e Italia”. Bene. La presa di posizione UE e italiana inizia a fare effetto. Ecco, però a questo punto io mi pongo una domanda:

  • se invece della UE si fosse trattato degli USE-United States of Europe;
  • se la presa di posizione fosse stata congiunta di USA e USE;
  • se oggetto della presa di posizione fosse stato da parte dell’India il rispetto dei diritti umani, ovvero dei diritti degli affamati, delle donne, dei malati, dei moribondi, dell’infanzia, dei fedeli di tutte le religioni, dei lavoratori …

ecco, se tutti questi “se” si fossero verificati, quali risultati avrebbe raggiunto l’Umanità?

 

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INTERVALLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2015 @ 6:02 pm

Detto altrimenti: ecchè, non me lo volete concedere un piccolo intervallo?  (post 1878)

Già. Intanto devo colmare alcune lacune: infatti dal post 1974 in poi non ho più pubblicato le notiziole dell’anno corrispondente. Eccole:

1874: la Camera boccia il progetto di legge che prevedeva l’istruzione elementare obbligatoria.

1875: La spendig review di Quintino Sella conduce i conti al pareggio.

1876: la sinistra storica (Francesco Crispi) va al potere.

1877: sfruttando l’idea dell’italiano Felice Matteucci, l’ing. Otto “inventa”  il motore a scoppio a quattro tempi (motore detto oggi  “a ciclo otto” che si distingue da quello “a ciclo diesel, altro ingegnere tedesco, che poi ha arricchito il suo motore con le candelette di preriscaldamento dell’ingegnere tedesco Ricardo con un “c” sola).

1878: l’ing. Benz inizia a fabbricare auto (con il motore a ciclo otto) (e bravi … ah ,,, ‘sta Germania uber alles …!)

Dice … ma qua’ intervallo che sei sempre al computer!? Eh no, raga, oggi sono stato a sciare a Madonna di Campiglio. Vi allego una foto scattata con il telefonino che quasi quasi mi ispira qualche verso:

 WP_20150115_001Neve 1

onde

scolpite dal sole

slavinano a valle

pensieri montani

in libertà

oppure:

Neve 2

il vento

ha scritto una favola bianca

che  legge al sole

felice

la sera

 

(quale delle due “Neve”  preferite?)

 

Sullo sfondo, fa capolino la parte superiore dello spigolo del Crozzon di Brenta, 1000 metri di scalata: sarebbe un “terzo grado” (vecchia classificazione, quella dei “miei tempi” … di “sti ani” per dirla in dialetto trentino!) ma veniva classificato “quarto grado” per la sua lunghezza.

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UN ALTRO “POST ALTRUI”, QUESTA VOLTA DI GIANFRANCO PETERLINI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2015 @ 5:06 pm

Detto altrimenti: raga, si è sparsa la voce! Stanno arrivando contributi “altrui” per la pubblicazione nel mio “open blog”. Questa segnalazione del lettore Gianfranco mi affascina, perché io sono assolutamente convinto che “le parole sono pietre”, come scriveva Don Lorenzo Milani … (post 1877)

Inizio del “post altrui”

th[4]Noam Chomsky (foto a lato) padre della creatività del linguaggio, definito dal New York Times “il più grande intellettuale vivente”, spiega attraverso dieci regole come sia possibile mistificare la realtà.

La necessaria premessa è che i più grandi mezzi di comunicazione sono nelle mani dei grandi potentati economico-finanziari, interessati a filtrare solo determinati messaggi.

1) La strategia della distrazione, fondamentale, per le grandi lobby di potere, al fine di mantenere l’attenzione del pubblico concentrata su argomenti poco importanti, così da portare il comune cittadino ad interessarsi a fatti in realtà insignificanti. Per esempio, l’esasperata concentrazione su alcuni fatti di cronaca (Bruno Vespa é un maestro).

2) Il principio del problema-soluzione-problema: si inventa a tavolino un problema, per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Un esempio? Mettere in ansia la popolazione dando risalto all’esistenza di epidemie, come la febbre aviaria creando ingiustificato allarmismo, con l’obiettivo di vendere farmaci che altrimenti resterebbero inutilizzati.

3) La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4) La strategia del differimento. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, al momento, per un’applicazione futura. Parlare continuamente dello spread per far accettare le “necessarie” misure di austerità come se non esistesse una politica economica diversa.

5) Rivolgersi al pubblico come se si parlasse ad un bambino. Più si cerca di ingannare lo spettatore, più si tende ad usare un tono infantile. Per esempio, diversi programmi delle trasmissioni generaliste. Il motivo? Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni, in base alla suggestionabilità, lei tenderà ad una risposta probabilmente sprovvista di senso critico, come un bambino di 12 anni appunto.

6) Puntare sull’aspetto emotivo molto più che sulla riflessione. L’emozione, infatti, spesso manda in tilt la parte razionale dell’individuo, rendendolo più facilmente influenzabile.

7) Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. Pochi, per esempio, conoscono cosa sia il gruppo di Bilderberg e la Commissione Trilaterale. E molti continueranno ad ignorarlo, a meno che non si rivolgano direttamente ad Internet.

8) Imporre modelli di comportamento. Controllare individui omologati é molto più facile che gestire individui pensanti. I modelli imposti dalla pubblicità sono funzionali a questo progetto.

9) L’autocolpevolizzazione. Si tende, in pratica, a far credere all’individuo che egli stesso sia l’unica causa dei propri insuccessi e della propria disgrazia. Così invece di suscitare la ribellione contro un sistema economico che l’ha ridotto ai margini, l’individuo si sottostima, si svaluta e addirittura, si autoflagella. I giovani, per esempio, che non trovano lavoro sono stati definiti di volta in volta, “sfigati”, choosy”, bamboccioni”. In pratica, é colpa loro se non trovano lavoro, non del sistema.

10) I media puntano a conoscere gli individui più di quanto essi stessi si conoscano (mediante sondaggi, studi comportamentali, operazioni di feed back scientificamente programmate senza che l’utente-lettore-spettatore ne sappia nulla). Ciò significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un gran potere sul pubblico, maggiore di quello che lo stesso cittadino esercita su sé stesso.

Fine del post altrui

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PARIGI BRUCIA? POST “ALTRUI” DI PAOLO CONSIGLIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2015 @ 6:31 am

Detto altrimenti: open blog, aperto alle lettrici ed ai lettori ed anche – ovviamente – alle opinioni diverse dalle mie! Ecco qui la “Parigi brucia” di Paolo Consiglio   (post 1876) – (Il mio breve commento direttamente in calce al post)

Inizia il “post altrui”

Il micidiale cocktail Fe-Fe

Ritornando ancora sul tema della strage di Parigi vorrei anzitutto mettere in discussione alcune perentorie e ripetute affermazioni di Riccardo sul carattere e origine di questa criminalità e successivamente intervenire sulle domande poste da Fulvio Maiello (post 1870) e da Giovanni Soncini (nel commento allo stesso post) sull’argomento dei limiti alla libertà di satira, invitando chi mi leggerà a fare alcune riflessioni.

Riccardo ha affermato: “a mio avviso siamo di fronte alla strumentalizzazione di masse di ignoranti con la (falsa) motivazione “religiosa” per conquistare a vantaggio dei capi potere, territori, denaro, petrolio, miniere, diritto allo stupro, alla schiavizzazione delle donne, etc.”. A mio avviso si tratta di multinazionali del crimine che “catturano” clienti non per comperare Coca Cola, sigarette o mobili Ikea, ma per compiere atti di guerra per i fini sopra elencati.”

A mio parere questa è un’interpretazione tipicamente complottistica e consolatoria.

Consolatoria perché dei terroristi che fondamentalmente agiscano con delle motivazioni a noi vicine e comprensibili come il denaro e il potere (il nostro attuale dio) fanno molta meno paura di persone che agiscono per sentiti motivi religiosi e ideali  e che quindi ci appaiono del tutto estranee, lontane e nemiche.

Esaminiamo i fatti. Il periodico “Charlie Hebdo” ha pubblicato molte vignette che sono apparse gravemente offensive ai fedeli musulmani. Ognuno di noi ha potuto vedere in internet  le vignette e soprattutto le copertine del settimanale. Penso che alcune si possano senza dubbio definire blasfeme e anche oscene, non solo quelle su Maometto ma anche le tante sul Papa e sulla religione cattolica.

Il 7 gennaio due uomini irrompono con la forza nella sede di “Charlie Hebdo” ed uccidono 10 persone (più 2 guardie) gridando in arabo “Allah è il più grande” e “Abbiamo vendicato il Profeta”.

E’ più che evidente che si tratta di un crimine a matrice religiosa islamica.

E allora io mi chiedo: chi compie un orrendo delitto, una strage, di questo tipo? Anzitutto è un fanatico religioso, un credente, una persona che crede in assoluto nel suo Dio, che non ha il minimo dubbio sulla sua fede, che è pronto anche a morire per la sua religione.  Non basta, di persone così (tra i musulmani, non certo tra i cristiani) ce ne sono milioni. Deve anche essere un violento, una persona feroce, di una ferocia animale istintiva, quella che alberga nel profondo in ciascuno di noi.

E allora ecco la ricetta del crimine religioso: la fede più la ferocia, un cocktail micidiale che, al solo scopo di ricordandocene,  potremmo chiamare “il cocktail Fe-Fe”.

L’ipotesi complottistica di Riccardo appare allora doppiamente consolatoria, perché prescinde, oltre che dalla fede, anche dalla ferocia animale primigenia, che sempre ci spaventa perché sappiamo che alberga, anche se latente, in tutti gli uomini. E’ la stessa ferocia che appare in tanti delitti della cronaca nera di  tutti i giorni: i cosiddetti “femminicidi”, i purtroppo non tanto rari infanticidi, la ferocia che ci spaventa tanto che in questi casi preferiamo parlare di persone che hanno commesso i delitti “in preda a raptus”, in un momento di “incapacità di intendere e volere”. E’ la ferocia che si manifesta anche in certi episodi di tifo calcistico violento.

Nel nostro mondo occidentale, nel nostro mondo cristiano (almeno di nome ma sempre meno di fatto) la ferocia non è più associata alla religione. Ma è sempre stato così?

Viene subito da pensare alle crociate ma, in fondo, quelle erano guerre nelle quali ci si ammazzava da una parte e dall’altra. Casomai si può pensare alla crociata del 1209 contro gli albigesi, gli eretici catari, durante la quale furono sterminate le popolazioni di intere città. Secondo le cronache dell’epoca ad un legato pontificio fu chiesto come distinguere chi, delle persone rifugiate in una chiesa, dovesse essere bruciato sul rogo come eretico ed il legato rispose: “Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi.”

Nelle lotte tra cattolici e protestanti basta ricordare la notte di S. Bartolomeo, nella quale i cattolici uccisero, secondo gli storici, tra i 5000 e i 30000 protestanti.

E quante furono le persone torturate e bruciate dall’Inquisizione? Un nome per tutti: Giordano Bruno. E quante le “streghe” bruciate vive? Quello sì fu un vero “femminicidio”!

Pensando alle tantissime persone uccise in nome di Dio viene spontaneo ricordare quella che considero una delle migliori battute di tutti i tempi: “Sono ateo, grazie a Dio!”

Poi le uccisioni per motivi religiosi andarono calando, pur non scomparendo del tutto e mischiandosi spesso a contrasti politici. Perché? Siamo diventati meno feroci o semplicemente abbiamo cominciato a credere sempre meno? Guardando ai nostri giorni i pochi parroci rimasti costretti a fare il giro di quelle che una volta erano dieci parrocchie, ciascuna con almeno due preti,  e vedendo i conventi vuoti che chiudono uno dopo l’altro, propendo per la seconda ipotesi.

Se la fede va scomparendo l’altro ingrediente del cocktail, la ferocia, che fine ha fatto?

Nel secolo passato ha fatto la sua massima comparsa nei tanti genocidi di milioni di persone, ferocia legata alla politica ma spesso associata ad una qualche fede terrena.

Ma forse sono andato troppo lontano ed è ora di tornare ai tragici fatti di Parigi.

Quali risultati hanno in definitiva ottenuto i terroristi (oltre ad una ventina di morti)?

“Charlie Hebdo” ha avuto una pubblicità colossale ed è passato da una tiratura di decine di migliaia di copie ad una di milioni. Vignette offensive che prima erano viste da pochi lettori affezionati sono state viste da tutto il mondo. I tantissimi musulmani pacifici non ne hanno certo beneficato perché sono aumentate le forme di diffidenza verso di loro.

Non c’è che dire: veramente dei bei risultati, degni di persone intelligenti!

Dove sono i vantaggi  in termini di potere, territori, denaro, petrolio, miniere, ecc. di cui parla Riccardo?

La reazione, con la sfilata di domenica, è stata enorme, forse anche sproporzionata se si pensa ai tanti delitti di matrice religiosa di ben maggiori proporzioni (basta pensare alla Nigeria).

Io penso che si sia trattato di una reazione ancora una volta istintiva e quindi animalesca: il branco, diventato tribù e poi nazione si sente attaccato da un nemico esterno e reagisce compattandosi.

I nemici sono dei fanatici religiosi. Per contrasto “Je suis Charlie” potrebbe voler dire “io non credo” e quindi non uccido per una fede e non accetto che venga ucciso per una fede.

Per finire, come annunciato all’inizio, qualche parola sulla libertà di satira.

Secondo me bisogna riflettere sul fatto che le vignette vengono pubblicate su un settimanale in libera vendita. Chi si sente offeso da certa satira anti religiosa è liberissimo di non comprare il periodico e quindi di non vederle e non offendersi.

Quelli che, come me, non sono più giovani si ricorderanno quello che succedeva tanti anni  fa (quanti? Forse erano gli anni 70) con il sequestro delle “pubblicazioni oscene”. C’era un giornaletto settimanale specializzato nelle fotografie di ragazze poco vestite e che veniva regolarmente sequestrato tutte le settimane da qualche pretore pruriginoso. Per lo più erano ragazze in bikini molto ridotti, forse qualche topless, cose incredibili  con tutto quello che si è visto dopo!  Ebbene: chi si sentiva offeso “nel comune senso del pudore” non era certo obbligato a comprare il giornale!

Al giorno d’oggi ci sono migliaia, forse centinaia di migliaia o milioni, di siti porno, ma nessuno pensa di andare ad uccidere le porno dive e gli operatori, semplicemente chi non è interessato non va a vedere i siti porno. Sembra che la civiltà sia questa: tollerare che esista anche quello che non ci piace e questo dovrebbe valere anche per la satira religiosa e politica.

Paolo Consiglio, 14 gennaio 2015

Finisce qui il post altrui

Paolo, le multinazionali hanno i loro generali ed i loro soldati. Anche quelle del crimine. Sicuramente i soldati sono obnubilati dal fanatismo religioso e dalla innata primordiale ferocia beluina , ma la motivazione di fondo che induce i generali a strumentalizzare tali loro impulsi a mio avviso hanno ragioni  diverse: potere e denaro. Poi, ognuno ovviamente la pensi e la scriva come meglio crede: io non definirò mai nè perentorie, nè assolutistiche, nè consolatorie nè in alcun altro modo le altrui opinioni. Grazie per il tuo pregevole e storicamente ricco contributo.

Cogito ergo … je suis Riccardo

Risponde Paolo:

“La scelta che hai fatto di pubblicarmi in un post autonomo è stata ottima, perché un commento a un post di 3 giorni prima sarebbe praticamente svanito nel nulla. Ti ringrazio tantissimo per avermi ospitato nel tuo blog, pur esprimendo io dei pareri critici nei riguardi dei tuoi. Sono fermamente convinto dell’utilità del confronto di pareri diversi, al fine di formarsi una propria opinione, pur rispettosa di quelle altrui. E, visto il tuo commento, vorrei precisarti che gli aggettivi da me usati non volevano assolutamente essere offensivi: “perentorio” voleva dire che sembrava non ammettere discussioni e qui devo ammettere di essermi sbagliato e te ne chiedo scusa.”Consolatorio” era una interpretazione di tipo psicologico, un’ipotesi di motivazione inconscia. Ti ringrazio ancora e ti saluto cordialmente. Paolo”

(v. anche i commenti a questo post)

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IL POTERE TEMPORALE DELLE RELIGIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Gennaio, 2015 @ 3:34 pm

Detto altrimenti: delle religioni, non della Chiesa …  (post 1875)

Si, di solito alle parole “il potere temporale“ seguono le parole “della Chiesa”. E invece io cerco di parlare del potere temporale delle religioni, o almeno di un paio di esse.

Sharia islamica. Tutto deriva dal Dio. La sua legge è religiosa e civile. Quindi il potere temporale deriva dal Dio. Altro che “libera Chiesa in libero Stato!”.

th75TIGH0QEppure anche noi cristiani non è che talvolta abbiamo scherzato … Vi cito solo un fatterello: quando il Barbarossa chiese alla Repubblica Marinara di Genova (ich var da … ich bin in Genoa geboren!) un atto simbolico di sottomissione, gli fu risposto si. Quando subito dopo le impose tributi, per tutta risposta la Repubblica costruì tre cinte di mura e il (oggi Beato) Vescovo Jacopo da Varagine (Varazze) teorizzò la derivazione del potere (temporale) della Repubblica Marinara direttamente da Dio saltando Papato e Impero (la forza di tre cinta di mura e di una poderosa flotta!). Al che il Barbarossa “autorizzò” la Repubblica a non pagare tributi …

Potere temporale della Chiesa. Terminò con la breccia di Porta Pia e con la Legge delle guarentigie (non riconosciuta da Pio IX). In parte rinacque con i Patti Lateranensi, 11 febbraio 1921.

Nella Chiesa poi prese campo un altro tipo di potere temporale, quello finanziario dell’era Marcinkus. Ma questa è un’altra storia.

Oggi nella Chiesa sta nascendo un Nuovo potere temporale, questa volta del tutto positivo: quello rappresentato dalla benefica azione socio-politica di Papa Francesco (Cuba – Madagascar) ma soprattutto dal fatto che i princìpi che Egli propugna, quelli che conducono al Bene Comune (ovvero al bene alla cui realizzazione contribuiscono/devono contribuire tutti sin dall’inizio), si rivelano anche come gli unici strumenti di una Politica (laica) Mondiale idonea a trasformare l’involuzione della convivenza civile in un processo di rinascita dell’intera umanità. In questo senso io vedo il grande, illuminato, benefico “Nuovo Potere Temporale” della Chiesa (di Papa Francesco).

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GRAZIE, PRESIDENTE NAPOLITANO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Gennaio, 2015 @ 2:33 pm

Detto altrimenti? Presidente Napolitano, grazie!    (post 1874)

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Ruggero Cengo Romano

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E’ normale piangere la scomparsa dei genitori. Oltre a quei momenti, io ho provato un sentimento analogo altre due volte: quando oltre dieci anni fa è mancato il mio ex capo Direttore Centrale della STET Ruggero Cengo Romano e quando il 18 marzo 2014 è mancato il mio carissimo amico Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto.

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Ruggero Polito

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Ruggero, un nome ricorrente nella mia vita. Da Cengo ho imparato – fra le tante altre cose – soprattutto la coerenza. Da Polito (li cito per cognome solo a causa della coincidenza dei nomi) soprattutto l’umanità, l’entusiasmo, la positività, la disponibilità verso l’ “altro”. Di entrambi trovate un post dedicato, qui, nel blog.

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I “miei” due Ruggero. In entrambi le occasioni mi sono detto che il mondo, il “mio” mondo, non sarebbe più stato lo stesso e mi sono chiesto se mai ci potesse essere un erede che garantisse la continuità del loro “essere e vivere per gli altri”, professionalmente, umanamente, istituzionalmente.

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Giorgio Napolitano

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Ecco, oggi, di fronte alle dimissioni del Presidente Napolitano ho provato lo stesso sentimento di perdita, di vuoto, di disorientamento, di impoverimento e mi sono detto la stessa cosa e mi sono posto la stessa domanda. E come sino ad oggi ero fortemente debitore verso due persone a me estranee solo nel senso di “non parenti”, così, da oggi, quelle persone sono diventate tre.

Grazie anche a Lei, Presidente Napolitano!

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POLITICI FRANCESI E “POLITICI” ITALIANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2015 @ 10:06 pm

Detto altrimenti: nello stesso TG, la Marsigliese al Parlamento Francese e le critiche italiane al nostro Premier in Europa    (post 1873)

Post 1873, anno 1873: muore Nino Bixio, nasce Enrico Caruso

... e allora, mettiamole le strisce!

La soluzione: le strisce!

Scusate, ma mi ci trascinano a forza … Dico io, maccome si fa a non scriverne? Tu accendi la TV e al TG che vedi? Il Parlamento Francese vota compatto e compatto, in piedi, canta la Marsigliese, e pochi istanti dopo, in Europa, mentre un Italiano, il nostro Premier, tiene il discorso di chiusura del semestre italiano, un italiano dalle balconate, seduto in mezzo ai giornalisti, elenca i dati negativi del semestre (par che ‘l goda … pare che ne tragga piacere!) ed un altro, dai banchi, lo accusa di “nullismo” (la “I” maiuscola e le “i” minuscole  non sono usate a caso).

Un Italiano cerca di fare andare avanti il paese. Potrà anche aver fatto errori, ma solo chi non fa non sbaglia. Due italiani fanno di tutto per screditare quello che – volenti o nolenti – è anche il loro Premier.

Cilicio (facciamoci del male, mi raccomando!)

Cilicio (facciamoci del male, mi raccomando!)

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Fra tutti coloro che avranno indovinato chi siano i due italiani che hanno cercato di screditare un Italiano, sarà estratto in premio il libro: “L’enigma del masochismo. Intorno ai limiti della psicanalisi”,  Arcipelago Edizioni, 1991.

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( … ma … gli eventuali “panni sporchi” … non si dovevano lavare in casa? Cosa mi sono perso?)

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