CASTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2015 @ 7:33 pm

Detto altrimenti: chi tocca i fili …    (post 1900)

Post 1900, anno 1900 – Il mondo ha 1,5 miliardi di abitanti. In Italia Don Sturzo inizia a organizzare i lavoratori cattolici. Al colonialismo si sostituisce l’ipocrisia del “protettorato”, basato sul mantenimento di governanti locali fantocci. Per il resto, continua lo sfruttamento delle ex colonie, che poi determinerà la divisione del mondo in due parti: pochi popoli ricchi e molti poverissimi.

I magistrati insorgono contro una eventuale riduzione dei loro 45 giorni di ferie che provocano l’interruzione della funzione in estate. In altra occasione hanno dichiarato: “Quanto alla fissazione del livello massimo delle nostre retribuzioni, non siamo stati interpellati”. Hanno ragione. Già, perchè quando io, pensionato, mi sono visto bloccare l’adeguamento della pensione, io … sono stato pre- interpellato! E anche chi poi sarebbe diventato esodato … tutti pre interpellati! E poi, vuoi vedere … si comincia dalle ferie per poi arrivare alla loro responsabilità civile … Di questo passo, dove mai si andrà a finire?

thSH2U4ZFPDetto altrimenti:  la magistratura svolge un ruolo assolutamente strategico (strategico = indispensabile + insostituibile). Guai se non ci fosse, soprattutto in un paese come il nostro dominato da altri quattro poteri malefici: 1) la CO-Criminalità Organizzata; 2) l’EEF-Evasione Elusione Fiscale; 3) la C-Corruzione; 4) il SDC-Sistema delle Caste. Tuttavia ciò non autorizza il mantenimento in capo alla magistratura di posizioni fuori dagli equilibri delle scale dimensionali e dei valori (soprattutto) dell’attuale Sistema Italia, posizioni antistoriche pretestuosamente ieratiche come l’alta uniforme delle toghe rosse, gli scettri dell’apripista e gli ermellini indossati nelle inaugurazioni annuali, ermellini  che spero vivamente siano imitazioni sintetiche e non pelli naturali.

Potere giurisdizionale, uno dei tre poteri dello Stato a fianco del legislativo e dell’esecutivo. Solo che il legislativo pare che abbia ceduto il passo all’esecutivo, quindi già questi due poteri in una qualche misura sarebbero da riposizionare. E il giurisdizionale? Nei paesi anglosassoni il diritto è ciò che hanno deciso i giudici, ovvero, la raccolta delle sentenze. Da noi dovrebbe essere ciò che è previsto dai codici, dalle leggi, ma più spesso il diritto è ciò che decideranno i giudici, o ciò che faranno l’ufficiale giudiziario e i carabinieri. Nel senso che la complessità delle leggi, la lentezza dei processi, i frequenti condoni, le numerose condizioni di non procedibilità e di non punibilità  e last but not least l’intervento “salvifico” della prescrizione troppo spesso ci danno  l’  “incertezza del diritto” .

.

thOVBN7Q14Una incertezza quasi “misteriosa”, emblematica, sacrale, per riprendere quanto scrivevo a proposito degli elementi esteriori della funzione. Pellerossa, visi pallidi, musi gialli, piedi neri, toghe rosse … espressioni figurate delle quali, tutte, io farei volentieri a meno. E poi, toghe rosse o meno, questi orpelli mi richiamano alla mente i segni esteriori della superata sacralità papale finalmente superata da Persone come Papa Francesco, o, risalendo nella storia, il mistero che avvolgeva i responsi enigmatici dell’Oracolo di Delo agli emissari di Edipo. La Pizia a Delo, la Sibilla a Cuma uscivano dalle segrete per rivelare un futuro che risuonava come sentenza inappellabile, semi nascoste da veli e dai fumi dei fuochi sacrificali.

Ecco, e quando in un processo il rappresentante della pubblica  accusa entra nella sala del giudizio uscendo dalla stessa porticina (dall’antro …!) dalla quale esce il giudice che dovrà giudicare, per di più parlando con lo stesso, quasi “sottobraccio” allo stesso; e quando l’avvocato della difesa si deve rivolgere al suo “collega” dell’accusa chiamandolo ” … l’Illustre Signor Procuratore” …, be’, allora qualche perplessità sull’equilibrio del bilanciamento delle posizioni  e delle sentenze sorge.

In sintesi: guai se venisse meno la funzione giurisdizionale (ecco … “funzione” più che “potere”, io preferisco definirla così); guai se venisse meno l’indipendenza funzionale dei giudici (soprattutto se a “gestirne l’azione fosse la politica). Tuttavia ciò non è in contrasto con l’esigenza che l’organizzazione amministrativa della funzione (poteri, doveri, responsabilità, retribuzione, ferie) sia rivista, per essere strutturata in modo non più autoreferenziale.

.

.

Comments Closed

BCE E RAIFFEISEN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2015 @ 8:31 am

Detto altrimenti: la Germania vuole che la responsabilità di eventuali perdite sugli acquisti di titoli pubblici degli Stati e privati restino in capo ai singoli Stati (singole banche centrali)   (post 1899)

Post 1899, anno 1899. Il ministro Rudinì fa una politica fortemente anticlericale e contro le libertà di stampa.

thV86IXXJV

F. W. Raiffeisen

.

.

Il “nostro” sacerdote Don Lorenzo Guetti, nato il 6 febbraio 1847 a Vigo Lomaso (Giudicarie esteriori, Trentino) fondò in Sud Tirolo (oggi Trentino) le Casse Rurali sull’esempio delle Banche Raiffeisen tedesche. Raiffeisen era stato un signore, ideatore e realizzatore di queste banche. La particolarità di queste banche era che tutti i loro “azionisti” intervenivano da subito con risorse proprie ed erano responsabili solidalmente delle eventuali perdite. Questa era la Cooperazione Trentina delle origini. Questo precedente storico ci aiuta a capire la posizione della Germania che ha voluto che i rischi insiti nell’acquisto da parte della BCE di titoli “sovrani” degli Stati, siano a carico dei singoli Stati, nella misura dell’80%.

 

.

Un’altra perplessità. Si dice che la BCE acquisterà anche “titoli privati”. Quali? Quanti? Con quali regole e garanzie? Ecco un esempio di “relativismo” (vedi post precedente), questa volta dell’informazione.

.

.

Comments Closed

IL RELATIVISMO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Gennaio, 2015 @ 5:03 pm

Detto altrimenti: atteggiamento positivo o negativo?   (post 1989)

Post 1898, anno 1898. Il pane costa troppo. La gente manifesta. Il generale Fiorenzo Bava Beccaris fa prendere a cannonate la folla. Alzo zero.

Protagora, uno dei primi filosofi relativisti

Protagora, uno dei primi filosofi relativisti

.

Il relativismo mette in discussione l’esistenza di verità assolute. Nella religione, nella politica, nella conoscenza, nella morale, nell’attività legislativa (insomma, nei comportamenti umani). Ciò che in un certo periodo storico ci appare “assoluto”, spesso (non sempre) poi nei secoli successivi risulta essere stato solo “relativo”. Il relativismo può essere “dichiarato” o “implicito”. “Dichiarato” è quello di chi dice di professarlo, di non credere ai valori assoluti. Implicito, quello di chi opera in maniera “relativa” nei vari campi del pensiero e dell’azione umana. Infine vi è il “relativismo degli effetti”, di cui alla fine del presente post.  Ma allora, il relativismo è cosa buona e giusta o no? Dipende, è relativo …

.

.

.

.

A capo di una crociata contro il relativismo religioso

A capo di una crociata contro il relativismo

Relativismo religioso. La “religione dell’Inquisizione” o quella “delle crociate” (3.000 prigionieri decapitati “a freddo” da Re Riccardo Cuor di Leone?) oggi non ci appare certo come una religione “assoluta”. Lo stesso dicasi per il fanatismo islamico odierno. Dice: “Il mio punto di vista è assoluto; il tuo no”. Dico: “Quindi, il tuo assolutismo in realtà è relativismo- negatività”. Ma allo stesso tempo chi ha creduto in Dio, nel suo Dio fino al martirio, ieri come oggi, ha vissuto un “relativismo rispetto ai tempi” che invece almeno per lui è stata “assolutamente” una positività. Ma allora?

Relativismo politico. Che dire poi del “relativismo” che si oppone all’”assolutismo in politica”? Ovvero, che dire del “credo” praticato da chi è morto per essere anti-nazista o anti-fascista? Quel relativismo-anti-assolutismo era ed è una virtù.

th[1]

G. Galilei

.

Relativismo della conoscenza. Un assoluto: “La terra è ferma al centro dell’universo!” “No, eppur si muove!” disse quel tale Galileo Galiei … Qui il relativismo è una positività: tutto è assoluto fino a quando non è più tale.

.

Relativismo morale. A mio sommesso è sempre una negatività a giustificazione di qualsiasi nefandezza.

.

.

.

Relativismo dei genocidi: Giornata della Memoria per la Shoah: benissimo, ma estendiamola anche agli altri genocidi: armeni, africani, croati-musulmani, russi,  etc.

.

th[4]Relativismo legislativo o “civile”. Summa lex summa iniuria, dicevano i latini, tutto è relativo, anche la migliore delle leggi. Se poi quelle leggi non sono delle migliori, ancor peggio la vedo … Leggi che hanno una efficacia e quindi un valore relativo. Questo relativismo è sicuramente una negatività. Evvabbè, mi avete scoperto, era qui che volevo arrivare a parare … si, lo ammetto, l’avevo presa un po’ alla lontana … ma già che ci sono vorrei sottoporvi una terza forma di relativismo, il “relativismo civile” (rectius, “incivile”) che sicuramente è una negatività: il relativismo degli effetti che si ha quando – ad esempio –  si accetta il principio  “la legge è uguale per tutti salvo le eccezioni di legge”, ovvero che “una legge di portata generale abbia effetti solo relativamente ai casi non eccettuati o sia applicabili e governi solo una parte degli fatti e degli effetti gestibili”, il che avviene quando una legge

  • stabilisce che nessun manager/burocrate pubblico può guadagnare più del Presidente della repubblica, “salvo i casi di … ” (esistono, purtroppo,n.d.r.);
  • interviene solo in relazione ad una parte dei soggetti e/o della materia trattata, come quando regola le pensioni ma crea gli esodati (esistono, purtroppo, n.d.r.);
  • abolisce le province ma non si fa carico di gestire tutti i settori che restano “scoperti” da questa abolizione (esistono, purtroppo, n.d.r.);
  • innalza l’età del pensionamento, salvo la categoria dei … (esistono, purtroppo, n.d.r.);
  • stabilisce agevolazioni fiscali per le imprese che assumono lavoratori in cassa integrazione, salvo non regolare il caso di chi è stato messo a bella posta in cassa integrazione per poi essere assunto con una minore retribuzione per lui e maggiori oneri sociali a carico dello Stato (esistono, purtroppo, n.d.r.). Ecco, vedete bene come sono “relative” le posizioni di chi di fronte alle modifiche dell’art. 18 grida “assolutamente si/no!”
  • etc. …

Comments Closed

UN POST AL SOLE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2015 @ 3:47 pm

(POST INIZIALMENTE “IN ALLESTIMENTO”, poi non più!)

Detto altrimenti: be’, lo confesso … dopo avere pubblicato il post precedente, sono andato a sciare quattro ore in Paganella: era previsto l’arrivo del sole!   (post 1897)

Post 1897, anno 1897. Marconi brevetta il telegrafo senza fili. Il meccanico milanese Bernardi costruisce la prima auto italiana.

 

WP_20150123_003

Sopra i miei sci, Sua Maestà il Brenta

 

.

E il sole è arrivato, dopo qualche ora, per cui vi allego due foto: una prima ….

 

 

 

 

 

 

WP_20150123_015

 

.

.… ed una dopo il suo arrivo!

 

 

 

 

La sciata? Con l’amico Lorenzo, veneto temporaneamente trentino, eccessivamente giovane (15 anni meno di me, ma come si permette?), gran pedalatore su bici da corsa.

Ma non è finita qui, perché fra poco, alle 17,00 … insomma … aspettate e vedrete! La vita culturale di Trento non ha un attimo di sosta! E questo … è o non è per ora un “post in allestimento”?

IMG_2742.

A LAS CINCO DE LA TARDE: Associazione Culturale Il Giardino delle Arti – Per iscriversi contattate la mia collega blogger Mirna Moretti – Ci siamo ritrovati in Via Ottaviano Rovereti, 2 a Trento. Presentazione del libro di Giuliana Savelli “Maria Zambrano e il sogno del divino femminile”, Iacobellieditore, con contributi – fra gli altri – di Anna Turri Vitaliani e Giovanni Marconi, entrambi presenti alla presentazione insieme all’Autrice.

.

.

Giuliana Savelli

Giuliana Savelli

Premetto: non sono nè un filosofo nè uno studioso della storia della filosofia, quindi mi scuseranno gli Autori (e i lettori) per quanto mi sto azzardando a scrivere sull’argomento. Infatti ho detto all’Autrice che avrei scritto dell’evento assai più che del libro. Innanzi tutto, ciò che ho inteso è che si parte dal “femminile” ma si tratta dell’universa umanità. La spiritualità? E’ soprattutto creazione, e più creazione della vita non esiste (ecco il femminile, n.d.r.). Comunque, creatività “anche” come trasformazione di se stessi, alla quale i mistici arrivano attraverso un atto di Amore. Altri, diversamente. Infatti per la Zambrano il sogno è la struttura di fondo da cui “ha preso le mosse l’umanità“, sogno come arte e comunicazione delle società pre-letterarie. In tal senso aiuta a comprendere il concetto l’intervento di Giovanni Marconi, che riferisce di convegni internazionali multidisciplinari i quali hanno rilevato che i milioni di petroliti (incisioni e disegni) preistorici (v. Val Camonica in particolare) sparsi per tutto il mondo, per il 96% rappresentano istanze dell’anima, di persone che “parlano a se stesse” e solo per un 4% descrivono come si caccia, come si costruisce un riparo, come si attraversa un fiume.

.

Spiritualità = creatività? La nostra religione è “Creazione e Resurrezione, ovvero, “Creazione e Seconda Creazione” (n.d.r.)

.

IMG_2746

Al riguardo, si vedano anche due post su www.trentoblog.it/mirnamoretti

Rappresentazioni di uno “spazio affine”, riflesso dell’autocoscienza per “parlare a se stessi”. Nel sogno le esperienze concrete si uniscono agli “atavismi” per auto comunicare a se stessi dati interiori. Ovvero, il sogno ricava icone oniriche che hanno generato metafore, allegorie, similitudini, miti, riti, sacralità, dei, coesione di gruppo, etica, civiltà umana, arti varie. Dal sogno si originano anche fenomeni allucinogeni quali figure geometriche, visive, auditive e della geometria umana (braccia, mani, occhi smisurati e collocati “non al loro posto”), in modo identico in tutto il mondo: ovvero, il sogno creatore, inaspettata emersione progettuale della psiche che viene da lontano, dai nostri antenati di milioni di anni prima. Ed ecco la Zambrano: il suo pensiero riconduce ad unità interpretativa ed interpretante e coordina questo nuovo umanesimo.

.

.

.

.IMG_2747

.

.

IMG_2750

L’ala minore della saletta

.

.

La parte filosofica è stata intercalata da due splendidi interventi musicali (Debussy: “Les fées sont d’exquises danseuses”; La cathédrale engloutie”) di Stefania Neonato, pianista e fortepianista di fama internazionale.

.

.

.

.

.th2NJO7SQK

.

Stefania Neonato (foto dal sito ufficiale)

.

.

.

.

.

.

th3UDZ7G6A

.

.

In sala l’altra colonna del “Giardino”, il soprano Maria Letizia Grosselli (uguale levatura!) insieme a Stefania la “coppia” promotrice e co-fondatrice dell’Associazione!

.

.

.

.

.

IMG_2739

Marconi, Savelli, Turri Vitaliani: ha introdotto Mirna Moretti, del Direttivo del “Giardino”

Molto sommessamente mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura. Ciò che mi ha maggiormente colpito è il riferimento all’etica (morale) innata ed universale nell’uomo di tutti i luoghi e di tutti i tempi. Un esempio? L’etica che Hammurabi nel 2200 avanti Cristo aveva scolpito nella roccia come si debba “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te; fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”. Etica che in ogni caso, anche nei più “riottosi” riaffiora nei sogni. In questo io vedo il “divino” dell’umanità, il Dio presente anche in chi lo nega, presente in ognuno anche “a sua insaputa”.

.

.

Termino qui questo mio diverso “post al sole”, al sole delle nevi in Paganella ma soprattutto al Sole di una riflessione illuminante. Grazie! Al Giardino delle Arti, all’Autrice e ai co-Autori dell’opera presentata.

P.S. 1) : Il Giardino delle Arti, Associazione fondata nel 2013, si prefigge di “far dialogare fra di loro le varie arti”: musica, poesia, danza letteratura. pittura, scultura, etc. secondo una loro nuova “rinascimentale rinascita”: L’iscrizione è aperta a tutti, a “produttori” di arte e a suoi “fruitori”. Iscrizioni presso la blogger Mirna Moretti.

Un "post" al sole!

“Sciando” a prendere un caffè in un  “post” al sole!

P.S. 2) : THE DAY AFTER, ovvero oggi sabato 24 gennaio 2014, in Paganella di nuovo (solo la mattina, chevvicredevate?). In seggiovia ho incontrato due giovani e distinte  signore di Verona che parlavano di libri. Prima dell’arrivo, mi sono permesso di intromettermi per complimentarmi con “due signore che leggono” segnalando loro “Suite francese” di Irene Nemirowski e il blog della Grande Lettrice Mirna Moretti www.trentoblog.it/mirnamoretti.

.

.

2 Comments »

UNA TRAGEDIA AMERICANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2015 @ 6:48 am

Detto altrimenti: libri, libri …. ovvero “Un post al sole”     (post 1896)

Post 1896, anno 1896. La carneficina di Adua mette fine al primo tentativo coloniale italiano. Michelin crea il primo pneumatico.

Ero ragazzo. Genova. Associazione Italo Americana. Uno dei pochi libri in lingua straniera che ho letto nella mia vita: “Una tragedia americana” di Theodore Dreiser (1931).

Dal film: la scena che precede l'omicidio

Dal film: la scena che precede l’omicidio

Clyde è figlio di un predicatore itinerante. Avendo grandi ambizioni, lascia la famiglia e inizia a lavorare. Chiede aiuto al ricco fratello della madre e viene assunto nella sua fabbrica di camicie. Clyde non solo riesce ad occupare una posizione di rilievo, ma, grazie al suo carattere aperto, si inserisce benissimo nella cerchia di amici dei cugini. In fabbrica conosce Roberta, con cui intreccia una relazione, ma allo stesso tempo la ricca e viziata Sondra si innamora di lui. Clyde sta per fidanzarsi con Sondra e consolidare la sua posizione, quando Roberta gli comunica di essere incinta e di volere il bambino e lui. Clyde la uccide, tentando di far passare la sua morte come un tragico annegamento, ma viene scoperto, processato e condannato a morte.Solo allora si renderà conto di quanto abbia sprecato la sua vita. Dal libro è stato tratto il film “A place in the sun, Un posto al sole” con Montgomery Clift e Liz Taylor.

Un posto al sole, quello che cercava l’Italia colonialista, il film di cui sopra, la soap opera della nostra TV … Questo mio, invece, è …. un post al sole!

Poco tempo fa un mio amico, rovistando fra le vecchie carte trovate in un baule in soffitta, ha trovato un manoscritto del nonno a suo tempo emigrato in Argentina, scrittore dilettante, morto anni addietro, ed ha voluto parlarmene. Si tratta delle bozze di quello che sarebbe stato un suo romanzo. Nella prima pagina infatti il nonno aveva scritto: “Una tragedia americana – Romanzo”. Incuriosito dal titolo, mi sono fatto prestare quei fogli e li ho letti. Si … si trattava della bozza di un romanzo, anzi, di un romanzo giallo: se ne descriveva per sommi capi la vicenda e la suddivisone in capitoli. Vi riassumo qui di seguito la trama.

Il popolo argentino reclama verità e giustizia

Il popolo argentino reclama verità e giustizia

America, questa volta del sud. Argentina. Terroristi iraniani compiono un attentato contro una sinagoga ebraica provocando la morte di decine di fedeli. Dopo anni di indagini, il procuratore incaricato di far luce sul crimine scopre che il governo argentino è sceso a patti con quello iraniano: la cosa sarà insabbiata in contropartita di forniture di petrolio e armi a prezzo agevolato. Il procuratore – descritto come amorevole padre di famiglia, combattuto fra il proprio senso del dovere e le suppliche della moglie che teme che le loro tre figliolette possano diventare orfane di padre (ecco la tragedia!) – denuncia lo scandalo. Pochi giorni dopo, nel corso di un week-end durante il quale la famiglia era al mare e lui in città, a casa, solo, ad istruire i processo, viene trovato morto nel suo studio. Un colpo d’arma da fuoco alla tempia. Suicidio, grida il governo. No, dicono i medici legali, è omicidio. Si, dice la polizia scientifica, è omicidio: la porta dell’appartamento era chiusa dall’interno, ma ci sono tracce di effrazione e del passaggio di una persona nei condotti dell’aria condizionata e non vi sono tracce di polvere da sparo sulle mani della vittima, né le classiche bruciature “da suicidio” sulla sua tempia. Il colpo è stato sparato da lontano. Omicidio? D’accordo, dice il governo, e cambia subito la propria versione: è vero, è un omicidio perpetrato da chi vuol far credere che sia un omicidio di Stato, un complotto politico contro il governo.

Ecco, tutto qui. La cosa mi ha affascinato …che fantasia, quel nonno! Chissà se qualche produttore cinematografico non vorrà trarre un film anche da questo “quasi romanzo”  … Solo che il titolo non potrebbe più essere “Un posto al sole” … bensì … ecco … ci provo … forse potrebbe andar bene lo stesso titolo del romanzo: “Una tragedia americana”. Io, molto più modestamente, nel frattempo ne ho tratto un post,  “Un post al sole”.

.

.

Comments Closed

UN PO’ DI LATINORUM …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2015 @ 10:01 pm

Detto altrimenti: Alessandro Manzoni, “I promessi sposi”, cap. II: “Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?” dice Renzo a Don Abbondio che cerca di rimandare la celebrazione delle nozze nascondendosi dietro le molte regole canoniche che regolano il matrimonio   (post 1895)

Post 1895, anno 1895. In Sicilia, con la scusa delle varie rivolte, si toglie il diritto di volto al 50% degli aventi diritto 8che erano già pochini!), Il Signor Gillette inventa la lametta da barba.

Il “latinorum … a suo tempo noi ragazzi (ragazzi di allora) si diceva mapperchè invece di questa lingua morta non ce ne fanno studiare una viva (in più, oltre quelle già previste)?

E invece oggi, dopo “qualche anno” (quanti anni ho? Andate a leggerlo nel breve curriculum sotto la mia foto, nella home page), senza voler apparire uno snob della cultura – soprattutto oggi che il latino ed il greco siano ancora di più “cose in più” – oggi, dicevo, mi accorgo di essere stato fortunato per quella “costrizione” a suo tempo subita così “contro pelo”. Fortunato e ricco. Ricco, dite voi? Ecchè, ti stai arricchendo con l’impartire lezioni private a caro prezzo?

No, raga, scialla, no.

Ricco perché gli sforzi e gli esercizi di logica, di precisione, di analisi e di sintesi ai quali ti induce lo studio di quelle due lingue rendono le tue capacità mentali assai più forti, formate, addestrate a … a cosa? A tutto, ad ogni genere di “tentativo di comprensione, di dialogo, di comunicazione”. Una palestra. Fate conto: uno si è allenato per anni in una difficile palestra di roccia. Quando poi affronta le scalate delle Dolomiti è chiaro che si trova meglio di chi non si è allenato in quella stessa misura.

Ma … bando alle ciance e veniamo ad un po’ di “latinorum” vero, ad alcune sue sintetiche espressioni, all’essenzialità del suo pensiero così come traspare dall’essenzialità del suo linguaggio.

Age quod agis (Plauto): se fai una cosa, falla bene (soprattutto se sei un legislatore, n.d.r.)

  1. Corruptissima republica, plurimae leges (Tacito): quando la repubblica giunge all’estremo della sua corruzione, allora si varano moltissime leggi (e viceversa, n.d.r.).
  2. Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitiis teneatur (Seneca): ogni legge deve essere breve per essere facilmente comprensibile dai non addetti ai lavori.
  3. Leges bonae ex malis moribus procreantur (Macrobio): le buone leggi nascono dai mali costumi.
  4. Non omne quod licet, honestum est (Cicerone): non tutto ciò che è legale è anche onesto.
  5. Legum servi sumus ut liberi esse possumus (Cicerone): siamo servi delle leggi per potere essere liberi.
  6. Quid faciant leges, ubi sola pecunia regnat? (Petronio): che possono mai fare le leggi là dove regna solo il denaro?
  7. Quod non vetat lex, hoc vetat fieri pudor (Seneca): ciò che non vietano le leggi può vietarlo l’onestà.
  8. Silent leges inter arma (Cicerone): le leggi taccion in tempo di guerra.
  9. Summa lex summa iniuria (Cicerone): per quanto sia perfetta una legge, tuttavia può arrecar danno a taluno.
  10. Nulla lex satis commoda omnibus est (Tito Livio): nessuna legge può andare bene a tutti.

Ecco, per oggi basta. Provate a ricollegare molte situazioni odierne ai principi affermati (o violati) nelle massime qui sopra riportate. Poi ne riparliamo.

Un esempio? Dicono che la pensione di circa 600.000 euro l’anno assegnata all’avvocato dipendente del Comune di Perugia è stata fissata nel rispetto della legge: valutate questo fatto rispetto alle massime di cui ai nn. 4 e 7. Oppure, altro esempio: provate  a valutare le leggi sugli appalti di fronte alla corruzione (n. 4).

.

.

Comments Closed

RIPASSIAMO IL CODICE DELLA STRADA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2015 @ 7:41 am

Detto altrimenti: per non dimenticare ….. (post 1894)

Post 1894, anno 1894. A Oropa (Biella) il giovane Jameson ha il’intuizione della radio che sarà poi inventata l’anno dopo da tale Guglielmo Marconi, il quale, ventenne, a Londra, fonderà la Wireless Telegraph and Signal Company.

Codice della strada? E lasciatemi sfogare un po’, cribbio!

Lo sapevate che un articolo del Codice della strada prevede una sanzione per i pedoni che ingombrino i marciapiedi, fermandosi a chiaccherare in crocicchio? (L. 27.12.2013 n. 147, Titolo V, art. 190, n. 4 – Sanzione amministrativa da €25,00 ad €99,00)

thQ5R89EZP

.

Divieti di sosta va bene, ma perché non iniziare a sanzionare sulle strade e autostrade anche e soprattutto l’ inosservanza del mantenimento della distanza di sicurezza? Quante volte, soprattutto in autostrada, veniamo “spinti” dall’auto che ci segue! Io non ho la guida lenta, ma talvolta quando sono a 130 kmh, vengo “spinto” da chi arriva a 180 kmh!

.

.

Rotatorie, e qui viene … il bello! Sono ottime ove si conoscano e si applichino le regole per la loro costruzione ed utilizzo.

.IMG_2736

Costruzione: si dovrebbe far sì che le strade di accesso alla rotatoria vi si innestino in modo “ortogonale” (fig. 1) e non in modo “tangenziale” (fig. 2). Infatti in tal caso l’automobilista non percepisce immediatamente che sta per impegnare una rotatoria con tutte le sue regole, ovvero con l’obbligo di dare la precedenza a chi si trova già al suo interno.

.

.

.IMG_2737

Utilizzo: il problema sorge soprattutto quando una rotatoria regola l’incrocio fra due strade di diversa importanza. Infatti le colonne di auto che procedono lungo la strada principale tendono a procedere veloci, senza rispettare fra di loro la distanza di sicurezza, senza percepire l’esistenza e le regole della rotatoria e quindi senza dare la precedenza a chi è entrato nella rotatoria prima di loro. Nella figura, all’auto 9 entrata in rotatoria ben prima delle auro 1, 2, 3 spesso non viene concessa la dovuta precedenza quanto meno proprio da quelle stesse dalle auto 1, 2 e 3.

La regola? Tutte le quattro strade di innesto portano in segnale di dare la precedenza. A chi? Semplicemente a chi ha impegnato la rotonda prima di te, non a chi è più grosso, veloce, potente, pre-potente, incolonnato, proviene da strada principale, etc. etc.!

Buona guida a tutti!

.

.

1 Comment »

C’EST L’ARGENT QUI FAIT LA GUERRE ET … LA POLITIQUE AUSSI ed altri racconti

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2015 @ 7:27 am

Detto altrimenti: da che mondo è mondo … (post 1893)

Post 1893, anno 1893. I Krupp con Diesel realizzano il primo motore “a ciclo diesel” denominato “D”. In Sicilia il Movimento dei Fasci costituisce il Partito Socialista Siciliano. Continua lo scandalo della Banca Romana.

L’ISIS chiede 200 milioni di dollari USA per non sgozzare e decapitare due prigionieri. Se non è guerra per denaro questa …

"Non capisco perchè noi si debba pagare 200 ciò che costa 100"

Non capisco perchè noi si debba pagare 200 ciò che costa 100″

.

GILBERTO GOVI, (foto a lato) commedia “Colpi di timone”. Convinto di essere condannato ad una morte imminente a causa di un incidente, inizia a dire pane al pane e vino al vino denunciando apertamente le malefatte altrui. Cos’ facendo, inaspettatamente raccoglie molto consenso all’interno del suo ambiente di lavoro.

OBAMA, libero dalla possibilità di una rielezione, e forte dei risultati economici ottenuti (in termini di politica estera, PIL  di occupazione) dice pane al pane e vino al vino, e cioè che i ricchi devono contribuire maggiormente al miglioramento della condizione del ceto medio e dei poveri. Mi chiedo: se limitassimo molto la possibilità di rielezione dei nostri politici, forse sarebbero indotti maggiormente a fare sul serio il bene del paese anziché il loro personale.

.

DESTRA, SINISTRA. Dicono in molti che non sono più concetti ai quali ci si possa riferire … A pensar male …. ed io voglio indovinare: forse chi dice così lo fa perché vuole che il suo cambiare schieramento non possa essere accusato di “banderuolismo” o “scilipotismo” che dir si voglia. Dice … ma qual è il tuo pensiero? Eccolo:

  • Che soprattutto ai piani alti – salvo rare eccezioni – le ideologie di destra e di sinistra siano state sorrette dalla ricerca del potere e del denaro, rispettivamente prevalentemente in capo alle classi più ricche e a quelle più povere;
  • che “destra e sinistra” almeno figurativamente, ci riportano ad una suddivisione “orizzontale”;
  • che oggi la suddivisione ideologica sia più appariscentemente “verticale”: ai piani alti, vista mare, i ricchissimi; a livello strada, il ceto medio; negli interrati, i disoccupati, i sottoccupati, i senza futuro;
  • che occorra aiutare soprattutto chi sta ai piani interrati per elevarli … fino a dove? Ovviamente fino al livello strada. Infatti è improbabile pensare un percorso diretto dall’interrato ai pani alti.

CETO MEDIO. Da qui l’importanza di non distruggere il ceto medio, sia come meta raggiungibile dagli interrati, sia come classe la quale – se non altro grazie alla sua elevata composizione numerica – consuma molto garantendo la produzione.

FS – FERROVIE DELLO STATO. Al che ripristinerei anche le tre classi ferroviarie e tre tipi di treni: prima, seconda e terza classe; treni accelerati, ordinari, rapidi. Già, perché l’attuale strutturazione del sistema ferroviario italiano rispecchia quella della società attuale: treni elegantissimi, sempre più veloci e costosi da un lato; treni per pendolari e linee secondarie sempre più carenti, rari, sporchi, dall’altro. etc.. Secundum non datur.

_____________________

Warning, attenzione: per certi aspetti io sono un “kelseniano” e amo seguire il metodo del filosofo del diritto Hans Kelsen: estremizzare al massimo i concetti per verificarli, salvo poi ridimensionare il tutto.

.

.

Comments Closed

IN BICICLETTA, ROVISTANDO TRA I RIFIUTI – ECOLOGICAL CYCLING

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2015 @ 10:26 am

Detto altrimenti: pedalando dall’Olanda all’Australia, tappa in Adelaide fra gli sprechi della cosiddetta civiltà     (post 1892)

Post 1892, anno 1892. Lo scandalo della Banca Romana. Autorizzata a stampare moneta, ne aveva stampata “un po’ … riservatamente” per usi personali. Evvabbè … chessaràmmai .. diremmo oggi (2015) …

Leggete il mio post del 7 novembre 2014 . Ero al bicgrill di Nomi (Trento). Incontro alcuni amici in compagnia di un ragazzone, Matthew, che sta pedalando dall’Olanda fino in Australia. Mi danno il suo link per seguirne l’avventura . http://arctic-cycler.com/2014/10/04/day-22-98km-trento-manerba/.

Iscrivendosi al suo blog lo si segue tappa tappa. Arrivato in Turchia mi sono chiesto come avrebbe fatto a superare le zone di guerra. Risposta: in aereo fino in Australia! Pausa invernale. Dopo un po’ si rifà vivo e riprendono le “trasmissioni” via internet. Vi traduco (malamente, ma il senso è corretto) la prima, arrivata proprio oggi, 21 gennaio 2015, dall’indirizzo mail comment-reply@wordpress.com

Inizia

Dumpster Diving in Adelaide (immersione in un mare di rifiuti a caccia di cibo in Adelaide)

Durante la  pausa invernale scriverò alcuni post-non-a-pedali su alcune mie riflessioni ed esperienze. Ricomincerò a pedalare nel prossimo mese di marzo.

“Annusa questo”, mi sussurra Jeremy, mentre scruta attentamente dentro un grosso bidone. Vedo del bianco. “Qualcuno pensa che questo cibo non sia più utilizzabile”. Un mucchio di pane ancora fresco quasi galleggia in mezzo ad un lago di … farina. “Quanto spreco! E nel momento che io me ne servo mi sento quasi un ladro, un fuggitivo”. Ho capito: stiamo “rubando” gli scarti di un supermarket in Adelaide.

Questa attività è definita “dumpster diving”, immersione nei rifiuti, ovvero recuperare cibo dagli scarti dei supermercati. Ne avevo sentito parlare la prima volta a Dubrovnik allorchè un ciclista come me, Clement, mi disse che aveva percorso 3.000 km dalla Francia senza spendere un euro per mangiare. E un altro pedalatore, Florian, ha utilizzato la stessa risorsa nella sua pedalata dalla Germania all’Australia.

Dumpster divingSiamo nel cuore della notte. Nel retro del supermercato. Le bici sono parcheggiate e assicurate. Siamo armati di pile frontali. I nostri sensi sono allertati. Gli impiegati del supermercato sono ancora all’interno? Corriamo rischi? Non è che il camion della spazzatura viene a portarci via il nostro bottino … Jeremy, il nostro “istruttore di dumpster diving” ci fa avvicinare ad un sacco. L’odore che ne esce è indistinto. Ne estraiamo cartoni di latte e di succhi di frutta integri, ancora freddi e non scaduti; pane, focacce e dolci d’ogni sorta, impacchettati ed integri … insomma, più ci “immergiamo”, più recuperiamo.

Penso. Società dei consumi e dello spreco. Per noi questo cibo è gratuito, ma altri hanno lavorato e pagato per produrlo. Avrei preferito comperarlo questo cibo … per mia fortuna io ho abbastanza denaro. Comunque questo spreco non va bene, non è giusto …

 Finisce, ed io concludo

Il problema è mondiale. Una gran parte dell’umanità è obesa. Una grandissima parte dell’Umanità patisce la fame e di fame muore (le lettere minuscole e le maiuscole non sono utilizzate a caso).

 Appendice libraria

.th[4]

Mi viene in mente un grande navigatore solitario, Bernard Moitessier (fra i suoi numerosi libri suggerisco la lettura di “Tamata e l’alleanza”). Senza soldi fece più volte il giso del mondo a vela, costruendosi le cime dagli spezzoni di cime che recuperava fra i rifiuti, chiedendo ed ottenendo dalle ditte produttrici biscotti per cani,. etc..

.

.

thWM9GPDYA.

.

Comunque, la bicicletta è anche tutto questo. In tutt’altro contesto … a proposito di libri … sto leggendo “Breaking News” di Frank Schaetzing (Editricenord). A pagina 140 un brano-bici, sia pure in tutt’altro contesto, ripeto. Eccolo:

.

“La bicicletta aiuterà il singolo a far valere i suoi diritti. I pedoni si trascinano con lentezza e tristezza incomprensibili. Una pedalata, e li superiamo. Nulla è per noi troppo vicino o troppo lontano. Questo veicolo diventa così un paradigma intelligente del destino delle idee, della loro sofferenza e del loro magnifico trionfo finale”

 Mica male, vero? Che ne dite?

.

.

1 Comment »

VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2015 @ 6:39 pm

Detto altrimenti: Verkaufen Sie nicht die Firma!     (post 1891)

Post 1891, anno 1891. Giolitti (liberale) vuole aprire a Turati (socialista moderato). I Socialisti massimalisti si oppongono. Giolitti apre al centro destra e pone le basi del pre-fascismo.

th[3]Non vi vendete la società! Usualmente, come ultimo punto all’ordine del giorno delle riunioni dei Consigli di Amministrazione di una SpA, vi è il punto “Varie ed eventuali”, per essere comunque legittimati a discutere eventuali problemi minori insorti nel frattempo. Orbene, talvolta può succedere che in questa fase, quando i consiglieri di amministrazione sono stanchi, un po’ distratti, molti di loro stanno già facendo la “cartata” (raccolta delle proprie carte) e alcuni si sono già alzati dalle poltrone,  può succedere – dicevo – che taluno avanzi una proposta rilevante, la quale può anche essere approvata approfittando della distrazione di chi ha fretta di lasciare la sala. Ecco perché un mio ex Direttore Generale (Siemens Milano), lasciando la sala di Consiglio, diceva a noi Direttori: “Verkaufen Sie nicht die Firma”  …ovvero, “Non vi vendete la società” (sottinteso: “Appena io sono uscito”).

Ora possiamo iniziare.

VARIE ED EVENTUALI (di tutto un po’ … di tutto un … blog)

Democrazia: governo della maggioranza del popolo. All’interno di un partito, la minoranza che deve/può fare? Accettare la decisione presa a maggioranza? Continuare a opporsi con manifestazioni solo interne al partito? Esprimere la propria opposizione anche all’esterno del partito? Dare le dimissioni dal partito?

th0S3DR88UIl Presidente Emerito della Repubblica, Senatore Giorgio Napolitano entra a far parte del gruppo senatoriale “delle Autonomie”. Come Trentino (sia pure acquisito da 25 anni) mi fa piacere. Come Italiano, ne apprezzo ancora una volta  l’equilibrio.

Lo stesso Presidente va dal barbiere del suo rione, fra la gente e non nella barberia del Parlamento. Lo stesso dovrebbero fare tutti i politici e i parlamentari già quando sono in carica, a meno che la berberia del Parlamento pratichi gli stessi prezzi delle barberie esterne. (Parlamento, parlamentari: maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).

Il Franco Svizzero si è rivalutato sull’Euro. il Rublo sui è svalutato già da solo. L’economia targata CH è un po’ in crisi ma vabbè … c’è chi da tanto tempo sta molto peggio …

Oxfan una associazione di 17 ONG, ha calcolato che l’1% del mondo possiede una ricchezza maggiore del rimanente 99%.

Il Papa: “Procreate responsabilmente, direi che tre figli è l’ideale per una famiglia”. Oltre si rischia di entrare nel mondo di Fratel Coniglietto.

3%? Punibile solo chi evade oltre il 3% del proprio reddito? Ma quando mai !? Per escludere la punibilità dei piccoli errori fiscali, basta stabilire una soglia-franchigia minima, senza andare a vedere quale sia il reddito di ognuno. O no?

Comments Closed