LA GUIDA MICHELE – LA MALGA ZAMBANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2015 @ 2:53 pm

Detto altrimenti: tre post fa inauguravo la “mia” guida, la “Guida Michele” … già, perché il mio secondo nome è Michele …   (post 1911)

Post 1911, anno 1911. I socialisti in sciopero, guidati da Pietro Nenni e tale Benito Mussolini.

 

3 aprile 2013 Paganella (1)

Cima Paganella: “a la matin bonora”, neve da sogno!

.

.

Tutte le malghe, tutti i rifugi della Paganella sono all’altezza della loro fama. Ciò non toglie che per abitudine ognuno di noi ne frequenti maggiormente uno piuttosto che un altro. A me è “capitata” da anni la Malga Zambana, che prende il nome dal Comune proprietario dell’area sulla quale essa è stata edificata tanti anni fa.

.

.

.

.

Dosso Larici (gennaio 2015)

Dosso Larici 

Malga Zambana. La scorsa stagione sciistica ebbi modo di documentarne su questo stesso blog (cfr. ivi) l’accoglienza quando altri erano i gestori, persone ormai diventate amiche. Quest’anno i gestori sono cambiati – così vanno le gare d’appalto, chi offre di più, chi di meno – ed io, non lo nascondo, inizialmente mi sono rammaricato di avere perso un rapporto di amicizia. Chissà come saranno i nuovi gestori … mi ero chiesto … ed invece, in pochi giorni, il ghiaccio si è sciolto: ho infatti trovato persone altrettanto aperte, sorridenti, accoglienti: si tratta di chi prima gestiva l’altrettanto malga “montana, la “Dosso Larici”.

.

6 FEBB 14. (2)

I miei guanti e il Brenta dalla Malga Zambana

Le due malghe hanno una caratteristica in comune: sono entrambe sulle piste pur essendo distanziate di quelle decine di metri che ti fanno sentire “altrove”, quasi come se tu ci fossi arrivato dopo una lunga camminata fra i boschi anziché sciando in discesa sulle piste. La “Dosso Larici” è “più nel bosco”; la “Malga Zambana” è più un “balcone sul Brenta”, ed io che da ragazzo di quelle cime ne ho scalate molte (Cima Tosa, Campanile Alto e Basso; Torre di Brenta, Cima Margherita, per citarne solo alcune), … io sono particolarmente affascinato da quella vista e dai ricordi che essa evoca.

.

WP_20150131_001

Malga Zambana: Mirco con la collaboratrice Elena

La Malga Zambana sembra che capisca questa magìa e la musica che i suoi altoparlanti diffondono non è mai troppo alta, solo un sottofondo, che non disturba i sogni dolomitici. Questa mattina, tre ore di sci, la prima seggiovia alle 08,30. A Cima Paganella, pochissima gente, neve e piste semplicemente da sogno! Dopo alcune discese, una sosta alla Zambana per un caffè e “do ciacere”: “Mirco, una foto? Che ne dici, insieme alla signora in costume della valle”. Detto fatto.

.

.

Eccola, la Malga Zambana, a sinistra del seggiolino …

.

.

Il menù? I prezzi? Tutto ok, raga, ma non è su questi dettagli pur importanti che mi voglio soffermare, E’ tutto ok. E poi … provate voi stessi. Come si raggiunge la Malga Zambana? Con gli sci dalla pista “Selletta”; a piedi, con breve passeggiata dalla stazione di arrivo della funivia che parte da Andalo.

.

.

.

.

Dopo uno spuntino alla Zambana, i miei sci sono pronti a ripartire!

Dopo un caffè alla Malga Zambana, i miei sci sono pronti a ripartire!

.

.

Un pensiero anche ai “vecchi” gestori, che restano miei amici, e che hanno contribuito a creare l’avviamento di questa “nostra” Malga Zambana , avviamento che l’attuale gestore sta dimostrando di sapere continuare.

.

.

.

.

3 Comments »

LA DEMOCRAZIA DELLA RETE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2015 @ 8:15 am

Detto altrimenti. facciamo due riflessioni   (post 1910)

Post 1910, anno 1910. Eruzione dell’Etna. Terremoto in Irpinia. Epidemia di colera. Alluvioni. Povera Italia …

  • Una  rete può catturare pesci o consensi

    Una rete può catturare pesciolini, consensi, tonni …

    In Italia solo il 35% della popolazione usa internet.

  • In una recente consultazione in rete, su milioni di iscritti ad un movimento hanno votato solo 51.000 persone.
  • Il primo “eletto” ha ricevuto 19.000 preferenze.
  • Quale “rappresentatività” ha l’eletto?
  • Chi ha confezionato la ristretta rosa dei votabili? Già questa è una pre-determinazione della volontà della rete.

 

  • .

.

Pericle

Pericle: “Ve la do io la democrazia …”

.

.

Ecco i numeri della Repubblica di Pericle, in realtà vero principato imperialista (1): popolazione: 250.000 – Aventi diritto di voto. 30.000 – Partecipanti all’Assemblea deliberativa: 5.000 – Ammessi a parlare: 10 – A decidere: uno solo, Pericle.

Già ai tempi dell’antica Grecia (2.500 anni fa) filosofi, storici e politologi affermavano che la Democrazia era la migliore forma di governo in assoluto. Teoricamente, però. Ed oggi? Oggi questa constatazione non ci deve spingere verso forme non democratiche, ma a migliorare la democrazia fino a farla diventare una Democrazia (maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).

.

.

.

Per “par condicio” devo scrivere che lo stesso movimento ha denunciato lo scandalo del Consiglio Comunale di Agrigento che si riuniva tre volte al giorno, sabato e festivi compresi, per incassare tre gettoni di presenza al giorno. Bene la denuncia!

———————-

(1) leggendo i tre discorsi di Pericle all’Assemblea emergono più volte temi ripresi 2.500 anni dopo dal ventennio fascista: il posto al sole, la conquista dell’impero … Solo che Pericle è durato trent’anni, anni, non venti

.

.

Comments Closed

RIFLESSIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2015 @ 7:56 am

Detti altrimenti: anche le persone comuni, anche i non-filosofi, i non scienziati, i non-teologi come me hanno il diritto di riflettere, non vi pare?     (post 1909)

Post 1909, anno 1909 – L’Italia stipula separatamente due accordi internazionali “incompatibili”: uno con l’Austria ed uno con la Russia.

"Accendiamo" la nostra mente!

“Accendiamo” la nostra mente!

SCIENZA E FEDE. Ho assistito a convegni organizzati da un amico, ingegnere, scienziato, filosofo e anche un po’ teologo, sul rapporto fra scienza e fede. In un convegno viene detto che esiste un comitato di super-scienziati che si sta occupando di questo problema. Quando è il turno delle domande di noi del pubblico, io chiedo: “Perché la forza di gravità attira verso il basso?”. Il mio amico mi ha risposto: “Questo è il problema centrale risolto il quale è risolto tutto”. In effetti Albert Einstein soleva dire “Vorrei conoscere il pensiero di Dio, il resto sono dettagli”. In altre parole: la scienza “scopre”, non “crea” le regole della fisica, della chimica, della biologia etc. ovvero la scienza scopre ciò che esiste, e ciò che esiste, esiste perché è stato creato. Da Chi? Ecco il punto …

E dietro? E ancora dietro? e ancora ...

E dietro? E ancora dietro? E ancora e ancora  …? Quien sabe …

L’INFINITO. Il punto? Il mio  punto di partenza è “anche” un altro. Io accetto il concetto di infinito passato e infinito futuro, e cioè che da sempre esista un “infinito” e che tale “infinito” possa esistere per sempre. Nello spazio e nel tempo. Non è difficile credere ciò: infatti già nelle scuole medie ci insegnano che una linea retta non ha inizio e non ha fine, quindi è “infinita”. Ora, se noi accettiamo l’esistenza dell’infinito, non possiamo avere la presunzione di “escludere Dio” o, per chi crede, di “capire totalmente Dio”: al riguardo io penso che Lui esista e che noi Lo capiamo nella misura i cui Lui si lascia capire da noi.

.

thGFNOTN2D

Per me, uno dei tanti possibili …

.

.

L’UOMO E’ IL SOLO UOMO? A questo punto il mio amico ed io abbiamo un punto di divergenza: lui pensa che l’Uomo sia l’unico essere “umano” dell’Universo, perché è stato creato da Dio a Sua immagine e somiglianza. Io invece penso che affermare ciò significa pretendere di inquadrare e limitare Dio entro il nostro “spazio comprensibile”, per cui mi piace “farmi persuaso” (per dirla con Camilleri) che da qualche parte, nell’Infinito, vi possa essere di tutto e di più.

.

.

.

.

Comments Closed

ALBERTO CAVANNA SCRITTORE (E AMICO!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Gennaio, 2015 @ 8:09 am

Detto altrimenti: Alberto, accendo Radio 3 e ti sento parlare di un tuo nuovo libro …    (post 1908)

Post 1908, anno 1908. Terremoto di Messina: solo in città, 80.000 morti. L’Austria si annette la Bosnia Erzegovina. Vienna: la stampa invita ad approfittare dell’occasione per muovere una guerra preventiva all’Italia. Roma: Gabriella Spalletti Rasponi, primo Congresso Nazionale delle donne.

thN6GG1NOB

… e nel frattempo, molti altri titoli e molti premi letterari: complimenti, Alberto! Alla via così, avanti tutta!

Caro Alberto ti scrivo. Un giorno, per caso, avevo “scovato” in libreria il tuo “Bacicio do Tin” … (romanzo storico a vela) e poi il “Da bosco e da riviera”, ovvero gente (autobiografica?) che sa vivere tutte le situazioni e tutti i rapporti umani … il tuo motore di ricerca aveva scoperto che un tale, io, parlava bene dei tuoi lavori: siamo entrati in contatto, tu, Ligure ivi residente, io Ligure nato a Genova e ivi residente a Trento in via … (ricordi nel La donna della domenica? Tizio, “ …nato a Palermo e ivi residente a Torino in via … Maccome? Non va bene? Quando abitavo a Palermo andava benissimo!). Sei venuto a Trento nostro ospite all’ Accademia delle Muse (Presidente Cristina Endrizzi) a parlarci personalmente della gente “da bosco e da riviera” e di quella che procede “A piccoli colpi di remo” … e di questo ti ringraziano ancora! Siamo diventati amici. Ieri, 28 gennaio 2015, accendo Radio 3 e ti sento parlare del tuo ulteriore lavoro “Il dolore del mare”. Andrò subito a procurarmelo, ne parlerò volentieri nel nostro gruppo di lettura Librincontri gestito dalla mia collega blogger Mirna Moretti (oppure: lo faresti un secondo viaggio a Trento? Magari …! fammi sapere) Nel frattempo, non potendo recensire un libro non ancora letto, copio da internet:

9788865943595[2]

ANDATE SULLA RELATIVA PAGINA FACEBOOK!

.

.

Nella piccola isola ligure di Palmaria gli echi del mondo arrivano attutiti ma non meno feroci. Elvira, sposa giovanissima a cui la guerra ha sottratto il marito caduto nelle trincee del Piave, cresce il figlio Ermes con premura, trasmettendogli i valori di un regolato universo familiare nel quale le donne sono da secoli il fulcro di una vita dura strappata agli scogli e al mare. Ma i tempi sono infausti, e anche sull’isola si consuma lentamente il dramma di gente semplice e indifesa, ignara del flagello che sta per esplodere. Con questo suo nuovo romanzo, Alberto Cavanna racconta gli anni difficili fra i due conflitti mondiali visti dalla prospettiva di un’appartata comunità isolana: un piccolo mondo antico, forgiato dal lavoro e dalla quotidiana lotta con la natura, destinato a essere risucchiato nell’abisso della storia.

.

.

.

Il dolore, il male, ne ho parlato due post fa. Oggi si tratta del mare, con la “r”, ma pur sempre di dolore. Un racconto il tuo di grandi eventi visti da “piccola gente ignara”. Ed è proprio questa “piccola dimensione ottica” che mi affascina, perché io credo fermamente che i grandi personaggi della Storia siano proprio le persone che l’hanno vissuta e sofferta senza “fare la Storia” sulle cronache, nei monumenti equestri, nei libri di scuola: le “Persone Ignote”, eroiche e degne di memoria al pari del “Milite Ignoto”. La gente comune, insomma, quella che è a mio sommesso avvio la vera padrona del mondo, così spesso derubata del Premio Nobel per la Vita comunque vissuta. Bravo Alberto e ancora “grazie!” per l’arricchimento che ci procuri.

Firmato Riccardo. Ecco … vedi? Ci sono cascato anch’io … la Storia …. quel “Firmato Diaz” tutto sommato affascina …! Ch’io sia un Padre Zappata …? Comunque … chissà se il tuo “motore di ricerca” mi pesca anche ‘sta volta!?  Scignuria sciù Cavanna, scià me staghe ben … se vedemmu!

Il mare? Eccolo: “Mare” di Giovanni Pascoli

M’affaccio alla finestra e vedo il mare:

vedo le stelle passare, onde passare:

un guizzo chiama, un palpito risponde.

Ecco sospira l’acqua, alita il vento:

sul mare è apparso un bel ponte d’argento.

Ponte gettato sui laghi sereni,

per chi dunque sei fatto e dove meni?

.

.

.

Comments Closed

LA GUIDA MICHELE – TRATTORIA VALERIO, BOLOGNA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2015 @ 5:48 pm

Detto altrimenti: no … non è la Guida Michelin … è proprio la Guida “Michele”!    (post 1907)

Post 1907, anno 1907. Maria Montessori è la prima donna a laurearsi in Italia (mia mamma, nata ad Agrigento nel 1904, si laureerà a Palermo nel 1927! N.d.r.). Le banche rischiano il fallimento: interviene lo Stato. Sciopero e serrate nell’industria.

Il mio nome è Riccardo ma ho un secondo nome: Michele. Ed ecco il perché ho chiamato la mia Nuova Guida la “Guida Michele”. Il primo suggerimento della Guida viene fornito proprio con questo post.

WP_20150126_024

Since 1898 … and still going strong!

Che ne dite di una vecchia trattoria, arredata in legno originale, aperta dal 1898? Nulla di posticcio, tutto vero old style autentico! Mi ci ha portato mio figlio Edoardo che la conosce bene. Il proprietario Signor Valerio è persona cordiale il giusto, ovvero cordiale-signorile-amichevole-naturale-non invadente: il massimo! Viene al nostro tavolo e ci recita la poesia del ricco menù, tutta a memoria lui, di meno a memoria noi: infatti, quando ha terminato l’ode, ce ne siamo dimenticati i primi due terzi! Ma … scialla raga, non importa … io e mia moglie siamo un po’ disorientati dalla ricchezza dell’offerta, Edoardo e la sua compagna Sara no. Loro lasciano che si sia noi due vecchietti a scegliere per primi (lo facciamo con molte incertezze):  poi con molta sicurezza e determinazione ordinano loro due. Al che Maria Teresa ed io disdiciamo la nostra ordinazione e ci accodiamo alla loro! “Più meglio” di così?

.

IMG_2760.

Il menù? Di tutto e di più, cucina casalinga variatissima. A testa un primo, un secondo, dolce, acqua, caffè e (in quattro) una bottiglia di ottimo lambrusco, €24,00 a testa, servizio compreso. Dice … il menù non ce lo hai detto ma almeno ci dici di che trattoria si tratta? Certo, eccola: Trattoria Valerio, Via Avesella, 10 – I 40121 Bologna BO – tel. 051 268404 www.trattoriavalerio.com ovvero trattoriavalerio@trattoriavalerio.com – Domenica chiuso.

.

.

Un "post" al sole!

Gennaio 2015: neve in Paganella (TN)

.

Il proprietario, Signor Valerio, saputo che eravamo trentini, mi ha detto che era appena venuto a sciare da noi, a …  Vipiteno e aveva trovato poca neve! Ma insomma … a parte che Sterzing è in Sud Tirolo e che le sue piste del Monte Cavallo sono (troppo!) esposte a sud … vuoi mettere quanto più accoglienti sono le nostre località? Dai … Valerio … la prossima volta vieni a sciare in Trentino! Ti ci porto io nella neve alta!

.

.

WP_20150126_033

(Subito dopo sono stato ripreso da una “maschera” … che non si possono fare foto! Una figura …)

.

Dopo cena siamo stati all’ Auditorium  Manzoni: Concerto per pianoforte e violoncello: al piano Viacheslav Poprugin, al  violoncello Natalia Gutman, hanno eseguito tre sonate di Mendelssohn (1809-1847); tre di Grieg (1843 – 1907); quattro di Rachmaninov (1873 – 1943), più due bis!  La mattina dopo, rientro a Trento.

.

.

.

Comments Closed

IL DOLORE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Gennaio, 2015 @ 8:32 pm

Detto altrimenti: convegno alla Dante Alighieri, Trento   (Post 1906)

Post 1906, anno 1906 – PIO X condanna il modernismo con la “Pascendi Dominici gregis”

Un convegno. Sul dolore incurabile. Il rapporto fra il dolore i diversi momenti e le tante situazioni del vivere umano. Testimonianze personali di persone presenti. Il ricordo del dolore della pittrice Frisa Kahlo.

th8AE3LY2WIl mio intervento: “Vengo da convegni sul rapporto fra fede e scienza, convegni nei quali la prima, unica e fondamentale domanda che gli scienziati si pongono e che resta senza alcuna risposta soprattutto da parte loro è perché la forza di gravità attiri verso il basso. Einstein affermava di volere conoscere il pensiero di Dio e che il resto erano solo dettagli. In questo convegno (sul dolore) non è stato fatto cenno al rapporto fra Fede e dolore. Mi domando: perché esiste la categoria del dolore? Venuta meno la giustificazione secolare che il dolore era “salvifico dell’anima” (ci siamo inventati il cilicio!) oggi come giustifichiamo l’esistenza di questa categoria?”

Mi replica un signore: “La forza di gravità serve, guai se non ci fosse: l’ossigeno non sarebbe più trattenuto sulla terra e moriremmo asfissiati. Il dolore serve, perchè ci fa capire quando ci possiamo fare male, sciando a in altre attività. E poi, dove lo mettiamo il libero arbitrio? E poi, cosa c’entra la Fede con il dolore?”.

Io non ho ulteriormente replicato per evitare di monopolizzare la riunione su di una contestazione a due voci. Scrivo ora il mio commento alle critiche che mi sono state mosse, che è un semplice e netto   “no comment” (detto altrimenti: non ne vale la pena!)

.

.

1 Comment »

ANGELA ALLARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Gennaio, 2015 @ 3:34 pm

Detto altrimenti: una donna, anzi, una Donna, anzi … una “Domina”: la lingua latina è più precisa … “domina”, padrona … della propria vita   (post 1905)

Post 1905, anno 1905. Einstein: E=MC2! Lo Zar fa sparare sugli operai a S. Pietroburgo: 100 morti.

.

WP_20150126_009

Lavoro a Carpi (ma non nel tessile)

.

Angela risiede a Bologna. Lavora(va) a Carpi. Progettista, riparatrice ed operatrice su macchine per la tessitura nella capitale della tessitura.  Una funzione irrinunciabile, una professionalità rara. Un impiego assolutamente sicuro. La crisi. Un impiego quasi assolutamente sicuro. Improvvisamente due anni di mobilità/cassa integrazione.

Si, vabbè, ma quando finiscono i due anni che fare? Angela nota che in alcuni quartieri della città non esiste la bottega del calzolaio. In un quartiere fra i tanti individua una bottega di alimentari che sta per chiudere. Ne prenota l’acquisizione in locazione. Va in giro, bussa alla porta di tanti calzolai: “Mi insegnate la vostra arte?” Alcuni no …, altri quasi … altri si, solo su scarpe vecchie … altri anche su quelle nuove. Angela impara. La nuova bottega apre. Angela distribuisce i suoi bigliettini ed avvisi ai negozi dl quartiere.

.

.

.

Mi trovo in viaggio, a Bologna. Ho bisogno di un piccolo intervento ad una scarpa. Chiedo ad un giornalaio. Mi indirizza alla bottega di Angela.

WP_20150126_019La bottega è’ diversa dalle altre. Ampie vetrate, un locale vasto, luminoso come il sorriso con cui Angela accoglie me e mia moglie. Sta riparando al cintura ad una tale, deve fare altri fori … alla fine: “Quant’è?” “Nulla, i fori non si pagano, come nella groviera; si pesa e paga solo il pieno”. Uscito quel cliente, tocca a noi. Siamo curiosi, la “provochiamo” e Angela ci racconta la sua storia. Di come ha iniziato, delle vecchie macchine che ha recuperato, dell’avvio della sua nuova attività.

.

.

WP_20150126_016

Angela Allari

Ho promesso che le avrei dedicato un post. Lo faccio volentieri. Ecco, questa Donna vale cento volte di più di quell’uomo (le maiuscole e le minuscole grassettate non sono utilizzate a caso!), avvocato dipendente del Comune di Perugia che è riuscito a far firmare al suo Comune carte secondo le quali ora egli va in pensione con circa €600.000 (euro seicentomila) all’anno.

.

.

.

WP_20150126_007

Nemmeno in questa blasonata farmacia storica di Carpi siamo riusciti a trovare la medicina per curare la castalgia

.

Due mondi, anzi, due Italie: quella sana, coraggiosa, lavoratrice, intraprendente, meritevole, esemplare e ammirevole e quella ammalata e “ammalante” di castalgia, una pericolosissima malattia contaggiosa che, diffondendosi di casta in casta, diventa epidemia mortale per l’intero paese. Accomiatandomi da lei, mi sono permesso di dirle come la descriverebbero in Trentino: “Dona da maridar”. Mia moglie Maria Teresa ha sottoscritto!

.

.

.

EMS di Angela Allari – Riparazione calzature e accessori – Via Vermena, 45 a/b – I  40139 Bologna BO – Tel. 347 3930557

.

.

5 Comments »

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Gennaio, 2015 @ 2:44 pm

Detto altrimenti (anzi, meglio!): la giornata della vergogna    (post 1904)

Post 1904, anno 1904. Forte emigrazione dall’Italia. A Torino nasce la la Gondrand,  prima ditta di trasporti

cop[1]

.

.

Giornata della vergogna? Chi lo ha detto? Lo ha scritto Nadia Ioriatti nel suo bel libro “Io tinta di aria” Ed. Curcu & Genovese.

.

.

.

Moni Ovadia dice: “Giorno delle memorie. Affinchè non si ripetano questi genocidi, dobbiamo combattere i privilegi sotto qualsiasi forma essi si presentino” 

Comments Closed

ATENE BRUCIA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Gennaio, 2015 @ 9:30 am

Detto altrimenti: “Il mondo di Atene” di Luciano Canfora    (post 1903)

Post 1903, anno 1903. Gaetano Salvemini afferma che solo il suffragio universale nelle amministrative può liberare il meridione dal potere mafioso. Filippo Turati porta i socialisti all’opposizione.

thD4Y4D2MO

Gaetano Salvemini

.

.Sento dire che se esistessero le royalties sulla lingua sul linguaggio, tutto il mondo occidentale sarebbe debitore della Grecia. E’ vero. Tuttavia desidero fare una distinzione: tutti noi siamo debitori verso la storia della cultura e verso la cultura greca, non nei confronti della storia politica greca.

.

.

.

.

Luciano Canfora

Luciano Canfora

Grazie alla partecipazione ai gruppi di lettura dei classici sotto la guida della Prof (Prof, non puntato!) Maria Lia Guardini (Biblioteca Comunale di Trento) e grazie alla lettura dei libri e soprattutto dei documenti prodotti da Luciano Canfora, io sono diventato un “revisionista” rispetto alla erroneamente osannata democrazia della repubblica ateniese, che tale non era, trattandosi piuttosto di una oligarchia-principato-potenza coloniale-imperialistica-gerrafondaia. Infatti, forte della sua poderosa flotta, approcciava le altre città stato (spesso isolane) con un’alternativa: “O vi alleate con noi e ci pagate regolarmente tributi, oppure vi facciamo guerra, vi distruggiamo e vi rendiamo schiavi”.

(Nella home page, sotto il mio curriculum, cliccate “maria lia guardini”, “pericle”, “democrazia ateniese”, “luciano canfora”  e troverete maggiori dettagli. Leggete poi i tre famosi discorsi di Pericle all’assemblea e la critica alla democrazia ateniese dell’anonimo ateniese di  … autore anonimo, appunto!)

Pericle

Pericle

Le guerre … quelle significative … almeno le avesse vinte! La disastrosa spedizione in Sicilia e – da ultima – la fatale guerra del Peloponneso contro Sparta. Quest’ultima rappresentava in pieno la connotazione assolutista della concezione ateniese di se stessa: “Voglio e devo distruggere ogni concezione di governo diversa dalla mia”. Infatti quella guerra non fu per il controllo delle rotte, il possesso di un’isola, etc. ma per la affermazione dell’unico modo di governare: il proprio, con annientamento totale dell’altro.

Quanto alla corruzione che ha rovinato la Grecia di oggi … il Signor Pericle avrebbe dovuto rendere conto delle finanze alla fine del mandato annuale. Detto, fatto. Si fa rieleggere per trent’anni di seguito rimandando i controlli e lui e Fidia non pagavano certo i fornitori con il bancomat! Quanto costò alle casse pubbliche quell’Acropoli!

.

.

.

Socrate

Socrate

.

.

.

.

Quanto alla cultura, tutta un’altra cosa: la Grecia è stata la culla della cultura mediterranea di ieri e di oggi e attraverso la Magna Grecia, culla della cultura latina, romana, italiana e in buona parte anche europea.

.

.

.

.

.

P.S.: la nostra lingua è debitrice della lingua greca? Certo! Alcuni esempi: nostalgia, nevralgia, lombalgia … dolore per il mancato ritorno, dolore del nervo, dei lombi. Anche “castalgia”, dolore provocato ai cittadini dalla esistenza delle caste in Italia …

 .

.

Comments Closed

QUEI FAMOSI DUE “TRE PER CENTO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Gennaio, 2015 @ 8:22 am

Detto altrimenti: parliamone un po’ …   (post 1902)

Post 1902, anno 1902. Lavoro minorile, limite elevato a 12-15 anni, massimo 12 ore al giorno. ma nelle campagne e presso le famiglie lavorano “lavoratori” dai sei anni in su fino a 15 ore al giorno. I ferrovieri minacciano lo sciopero ed ottengono un aumento.

Fino ad oggi di “tre per cento” ne avevamo uno solo: il 3% quale limite dello sforamento del debito pubblico rispetto al PIL. Di questo primo tre per cento se ne è parlato e se parla tanto.

Io invece voglio parlare del secondo, nuovo “tre per cento”: quello rapportato alla propria dichiarazione del reddito per cui chi non evade oltre, non va in galera. Al che osservo:

  • in tal modo si agevolano i ricchi e si penalizzano i poveri;
  • dice … “ma dobbiamo eliminare la punibilità per i piccoli errori” …
  • Rispondo: sarebbe bastato, anzi … “spero che basterà” (la decisione a febbraio) fissare una franchigia, nel senso di stabilire che evasioni/errori fino a tot non comportano l’arresto della persona.

Post breve, anzi brevissimo.

.

.

Comments Closed