Natale condominiale in Viale Trieste, a Trento

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Dicembre, 2011 @ 8:30 pm

In Trentino talvolta non si va d’accordo non per diversità di opinioni ma per mancanza di comunicazione …

Detto altrimenti?

 E allora, stiamo insieme! Un’occasione per celebrare una delle più belle passeggiate della città, il Viale Trieste e il “suo” fiume Fersina. Infatti “this is Trento too” ! Ogni anno un gruppo di condòmini “del Viale” , gruppo  al quale appartengo io stesso, si riunisce per gli auguri di Natale (again, this is Trento too!). Con l’occasione auguro Buon Natale a tutti i lettori  e, insieme al Viale, porgo gli stessi auguri  anche al Fiume, in dialetto “la Fersena”, che scendendo dalla Valle “todesca” dei Mocheni (Mochental), lo costeggia impreziosendolo. E il Viale ringrazia  il suo Fiume …

Natale 2011: il Canto del Viale Trieste a la Fersena”

Sei vivo.
Mi parli col suono di luce
dei tuoi mille occhi di rivo
splendenti nel verde.

Dapprima
mi sembri annoiato
nel lento rigiro
che sempre conduce
al tuo limitato infinito
eletta dimora
di anatre urbane
ed aironi
in morbide anse di steli
ov’acqua
fra ‘l fiore che odora
con tenue sospiro si perde.

Ma ecco
improvviso
uno slancio
al pari del cervo brunito
che hai visto saltar le tue rive
braccato dal cane
ed hai ristorato
offrendoti invito alla sete
ed alle corse un po’ schive
del giovane re incoronato.

Ancora …
hai negli occhi il ricordo
di una prudente marmotta
del falco
che lento
si libra nel cielo in agguato …
di un movimento …
di vita che lotta …
di tenero nido violato.

Tu nasci ove aria rinfresca.
Poi …
scendi la china
scoscesa di valle tedesca
qual liquido velo nuziale
che adorni la Sposa Atesina
e rechi in pianura
la figlia del suolo innevato
i fulgidi pesci d’opale
il tenue lenzuolo
che dona ristoro all’arsura
di ninnula cuna
il manto di brezza
che stendi alla luna
ed olezza.
E dolce assopisci il bambino
cantandogli la ninna nanna
che i monti ti hanno affidato.

Tu sei Poesia
il capolavoro scolpito
del grande Pittore Trentino
che ascolto
rapito all’oblìo
insieme alle fronde
degli ippocastani
che sopra le spalle
ti fan capolino ondeggiando
e curioso
protendono il volto
sull’armonioso spartito
del tuo gorgoglio.

Ma ora prosegui il tuo viaggio
e mentre ricevi altre sponde
le mie vecchie mura  imperiali
riflesse
ti rendono omaggio
più belle pe’ i grandi regali
che porti di piccole onde
ai nostri Natali.

Riccardo Lucatti

P.S: che ne direste, se lungo il Viale Trieste, in cui la sosta delle auto è a pagamento,  il Comune regolamentasse alcuni posti auto  “a zona disco gratuita massimo 2 ore” (peraltro senza sottrarli alla fruizione da parte dei residenti abbonati), al fine di agevolare molte persone anziane le quali, non risiedendo lungo il Viale ed avendo difficoltà deambulatorie, ancorchè non ufficialmente “disabili”, vi si fanno accompagnare in auto per godersi la passeggiata?

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Trentino: Comunità di Valle, si o no?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Dicembre, 2011 @ 7:33 am

Motivazioni istituzionali, funzionali ed economiche o solo politiche – strumentali?

Detto altrimenti …

Val di Non

… l’apposita commissione ha ammesso il referendum per la cancellazione delle neonate Comunità di Valle.

Ora … vediamo … molti Comuni trentini sono di dimensioni minime. Ciò rischia di moltiplicare costi gestionali e volume degli investimenti. Il che è da evitare soprattutto in periodo di crisi economica. Teoricamente, le vie percorribili sono le seguenti:
1) accorpare Comuni minori in un unico Comune;
2) realizzare accordi intercomunali per accorpare funzioni gestibili in modo centralizzato;
3) ampliare e attivare le deleghe delle Comunità di Valle.
Mi pare che la discussione possa procedere su due binari paralleli: quello dei soggetti sui quali puntare (binario politico  ormai referendario  che travalica il significato istituzionale – funzionale dell’iniziativa del Governo Dellai); quello delle cose da fare (binario economico-funzionale).

A questo punto, mi permetto di sottoporre ai lettori alcune valutazioni

1) Ritenete utopico o troppo laborioso il processo delle fusioni intercomunali?
2) Non ritenete che la Comunità di Valle sia il risultato “più vicino politicamente” alla fusione dei Comuni?
3) Non preferireste che la critica alle Comunità di Valle fosse maggiormente orientata, soprattutto in questa prima fase, verso la definizione delle materie da gestire in forma accorpata o meno?
4) Premesso che probabilmente alcuni Sindaci potrebbero non essere d’accordo nel delegare ad altri le funzioni comunali, non riterreste maggiormente sostenibili le Comunità di Valle delegatarie di funzioni comunali, ove esse fossero gestite esclusivamente dai Sindaci stessi e non con la loro semplice “partecipazione” ad una gestione affidata “anche” ad altri organi elettivi diversi da loro?
5) Non riterreste possibile e/o conveniente che nel frattempo, la Provincia incentivasse “a prescindere” l’accorpamento di tutte (e non solo di alcune) le funzioni comunali accorpabili, in analogia a quanto già operato nei confronti delle Polizie Locali?
6) Ritenete che agli accordi intercomunali di accorpamento di funzioni su base volontaria, ancorchè agevolati con denaro dalla PAT, si potrebbe pervenire un po’ troppo lentamente?
7) ritenete che gli accordi di cui al n. precedente sarebbero accompagnati o meno dalla riduzione delle strutture comunali? 7) Ove dagli accordi precedenti si arrivasse alla costituzione di Società intercomunali, non riterreste che si dovrebbe affrontare anche il problema della loro privatizzazione? (Di ciò tratterò in altro mio intervento);
9) da parte dei promotori del referendum, dopo la pars destruens, esiste anche una pars costruens, cioè una proposta tecnicamente articolata?

 

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Governo Berlusconi e Governo Monti

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Dicembre, 2011 @ 7:34 am

Visione d’insieme e percezione sensoriale: ogni intervento (governativo) deve essere inserito in una logica di sistema.

Detto altrimenti …

… dall’alto di una scogliera si ha la visione d’insieme del mare. Man mano che si scende verso la spiaggia fino ad immergersi nell’acqua, diminuisce la visione d’insieme del mare, sino a scomparire ed aumenta la sua percezione sensoriale. Se poi, nuotando, ci capita di ingurgitare un sorso d’acqua salata, la percezione sensoriale è massima e la visione d’insieme nulla.
Prima dell’inizio della guerra in Libia, tutti noi ne avevamo una visione d’insieme: si tratta di una guerra giusta, ingiusta, necessaria, inutile, dannosa, etc.. Dopo l’inizio dei combattimenti, ecco che, immersi nell’acqua salata dell’avvenimento, alla visione d’insieme sono subentrate le percezioni sensoriali: numero di morti, di chilometri percorsi o da percorrere, di giorni combattuti e da combattere, di bombardamenti effettuati e da effettuare, etc..
Ma veniamo al nostro oggi politico. I cittadini non devono essere entusiasti o delusi dal significato della loro percezione sensoriale di ciascun singolo intervento del Governo o del Parlamento. Essi devono invece ricercare la visione d’insieme e quindi il significato strategico di detti provvedimenti.
Orbene, dall’insieme dei provvedimenti e delle leggi emanate nel corso degli ultimi anni dal Governo Berlusconi, possiamo e dobbiamo sicuramente ricavare una significativa visione d’insieme che superi le precedenti singole percezioni sensoriali. E qual è quella che ognuno di Voi ricava?
Per converso, è prematuro pretendere di ricavare una visione d’insieme dalla sola prima tornata di provvedimenti del Governo Monti, valutandola alla luce delle relative singole percezioni sensoriali. Non a caso parlo di “prima” tornata, perché se il Presidente Monti è assolutamente ermetico, il Ministro Passera ha lasciato intendere che la seconda fase del loro intervento, quella dello sviluppo e della crescita, sarà finanziata da provvedimenti diversi da ulteriori tasse, cioè da quei provvedimenti tanto attesi dalla maggioranza di noi, anche a ristabilimento di un’equità “ancora suscettibile di essere migliorata” …

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Il chitarrista classico Carlo Fierens e altri racconti

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Dicembre, 2011 @ 5:41 am

 

Carlo Fierens

Il Trentino è anche terra di cultura e di grande socializzazione.

Detto altrimenti ….

… amici del blog, cito solo alcuni i “fatti culturali”, limitandomi a quelli che mi coinvolgono attivamente e personalmente. Piccole grandi iniziative, sconosciute ai più, ma che testimoniano il valore del substrato culturale ed umano del Trentino.

1)  Da quattro anni, fra le tante iniziative culturali, esiste e frequento  l’ “Accademia delle Muse” un circolo privato animato da amici e – con il passa parola – dai loro amici. Non vi sono tessere, tasse di iscrizione, contributi pubblici. Solo l’iniziativa e l’ospitalità della Presidente fondatrice che non nomino in quanto la sua casa – ovviamente –  non è aperta indiscriminatamente al pubblico. Una volta al mese, per otto mesi l’anno, ci riuniamo secondo un programma preconcordato. Si fa e si parla di musica, teatro, pittura, disegno, fotografia, viaggi, canto, poesia, letteratura, esplorazioni,  storia, etc.. Un paio di volte l’anno ci si ritrova in gita o in pizzeria.  Siamo una quarantina, con una presenza media costante alle riunioni di 15-20 persone. 

2) E  che dire dei blog trentini? Fra questi cito volentieri www.trentoblog.it che ha generato il mio che state leggendo ma sopratutto www.trentoblogcommunity.com/unlibroalgiorno gestito da Mirna Moretti,  ora trasformatosi in www.trentoblog.it/mirnamoretti il quale in due anni ha citato e recensito oltre 700 libri (and it is still going strong!) con migliaia di visite.

3) E del fatto che nel nostro condominio, da anni, per Natale ci si riunisca in un androne per festeggiare, tutti insieme? (v. successivo post)?

3)  Infine, last but not least, l’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, la quale da oltre 50 anni organizza annualmente concerti di musica classica grazie all’iniziativa del suo Presidente Ruggero Polito.

Questo il panorama. Nello specifico …

… ieri pomeriggio, presso la “sede” dell’Accademia, miniconcerto classico. Dico “mini” solo perché lo spettatore era uno solo, io, non certo per i Musicisti e per i pezzi che hanno eseguito. E’ stata l’occasione per presentare alla Presidente il nostro nuovo amico Accademico delle Muse, il chitarrista classico Carlo Fierens, un giovane 25enne bravissimo! Carlo, di nonno fiammingo (di qui il cognome) figlio d’arte (il papà è chitarrista, allievo di Segovia, scusate se è poco!), è un Ligure (come me Ligure, intendo … e ti ‘pareva! Non come me per l’età, purtroppo!). Lo avevo ascoltato in un suo concerto presso la Biblioteca di Trento e sono andato a cercarlo … Ora è dei nostri!
Carlo ha eseguito l’Adagio e fuga prima sonata di Bach; il Capriccio n. 24 di Paganini; Un sueno en la floresta del peruviano Agustin Barrios e Requerdo de la Alhambra di Francisco Tarrega. La Presidente, al pianoforte, Canzoni argentine di Piazzolla e Cosentino; Mormorio di primavera di Sinding e la Czardas di Monti.
Il giudizio su Carlo? Mi affido a quello della musicista  Presidente dell’Accademia Cristina:
“ ……bravissimo il nostro nuovo amico Carlo Fierens che, con grande maestria, ci ha fatto ascoltare brani stupendi… artista molto dotato e con una grande musicalità, ha interpretato le varie musiche con una intensità emotiva che mi ha commossa. Ha dato un ampio respiro alle frasi, cesellandole con una padronanza e maturità da grande concertista. Io ero letteralmente incantata, quasi trasportata dall’emozione in paesi lontani, nostalgici e fiabeschi….

E il Presidente Polito, dopo avere eseguito alcuni brani insieme a Carlo, prosegue: ” Auguri a Te, Carlo Ferens, rinnovandoti la preghiera di mettere assieme un repertorio di musiche per violino e chitarra, che includa sia i pezzi già scritti per questi due strumenti sia alcuni altri pezzi celebri (Meditazione (Thais) di Massenet, Preludio di Bach con Ave Maria di Gounod, Ave Maria di Schubert, Non T’amo più e Ideal di F.P.Tosti, Jaulusie di Gade ecc.) e tanti altri che Tu stesso potrai scoprire e proporre. Ovviamente per i pezzi non originali per violino e chiatarra, dovrai provvedere a trascriverti la parte per la chitarra” 

Buona Musica, Buon Condominio, Buon Trentino e Buon Natale a tutti!

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Licenziare e assumere? Ma chi?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2011 @ 3:15 pm

Diritto al lavoro del lavoratore o Diritto-Dovere al lavoro del lavoratore e dell’impresa?

“Occorre avere riguardo alle situazioni esistenti, gestendo al meglio le risorse aziendali offrendo al contempo opportunità di lavoro ai non occupati”

Detto altrimenti …

…oggi si discute e presto si deciderà: licenziamento con o senza giusta causa. Io sottopongo al giudizio de lettore un terzo angolo visuale. In taluni Enti e Società  esistono dipendenti che non svolgono alcuna mansione, per pigrizia o incapacità. Costoro spesso vengono continuamente “scaricati” da un comparto all’altro della struttura. Nel frattempo tuttavia percepiscono uno stipendio, ma soprattutto occupano un posto di lavoro che potrebbe essere attribuito ad un lavoratore produttivo. Per converso, che dire dei lavoratori precari, delle false partite IVA, dei falsi contratti a progetto? Occorre fare chiarezza su queste posizioni, entrambi “irregolari”. Come rimediare?
Fra i vari tipi di certificazioni aziendali marcate UE, vi è la Certificazione SA8000, cioè la certificazione di gestione della responsabilità Sociale. Essa “ha l’obiettivo di massimizzare il valore dell’organizzazione intesa come sistema complesso costituito da risorse …. puntando sul benessere collettivo ed individuale dei propri collaboratori. La certificazione definisce i requisiti minimi indispensabili dell’organizzazione etica …”
Orbene, se non è etico ed anzi è un reato praticare il mobbing, altrettanto non-etico è precludere l’ingresso nel mondo del lavoro ad un potenziale lavoratore solo in quanto la posizione cui egli aspira è ricoperta da un nulla facente, così come non è morale utilizzarlo senza dargli alcuna prospettiva di stabilità e di futuro. Ed allora si potrebbe:

1)  Inserire fra i requisiti per l’ottenimento ed il mantenimento della certificazione SA8000 da parte di Società e di Enti quanto segue:
a. il non far ricoprire posti di lavoro da persone che non siano in grado o non vogliano svolgere effettivamente il ruolo loro affidato in linea con le esigenze azuendali, le proprie capacità professionali, il prprio titolo di studio e categoria di appartenenza, pur essendo state offerte alle stesse – in modo documentato – diverse opportunità;
b. il non avvalersi di false partite IVA, di falsi lavoratori a progetto e di falsi precari;
2)  obbligare tutti gli Enti e le Società, pubbliche e private, ad ottenere e mantenere la certificazione SA8000,  a difesa sia di una migliore gestione aziendale sia dell’interesse dei dipendenti che facciano il loro dovere. Ricollegare alla presenza/assenza della certificazione benefici/sanzioni fiscali;
3)  legittimare il licenziamento delle persone di cui al n. 1a non per “giusta causa” ma per una specifica duplice “responsabilità sociale” dell’Ente/Società nei confronti sia della collettività (in quanto una gestione ottimale delle risorse pubbliche e private si impone, soprattutto in periodo di crisi) sia di chi legittimamente aspira a quella posizione avendo i requisiti e la disponibilità a compiere scrupolosamente il proprio dovere sulla base di un contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo che abbia superato un congruo periodo di prova.

Che ne dice, Presidente Monti? E tutti Voi, cosa ne pensate?

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Il mio regalo di Natale al Trentino: una nuova Cooperazione

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2011 @ 9:02 am

Le Viote del Bondone

Il mio regalo di Natale al Trentino: una nuova applicazione della Cooperazione

Detto altrimenti … la bicicletta c’è, è il Trentino: sta a noi pedalare … e faremo ancora tanta strada, anche in salita!

Proviamo … proviamo a costituire in Trentino una cooperativa di giovani. All’inizio, e solo all’inizio, finanziata dalla Provincia Autonoma, la quale ne copra i costi di avviamento (solo quelli). Proviamo ad individuare un sito, un settore, un ambito turistico non ancora del tutto utilizzato e affidiamone a questi giovani l’ organizzazione e la vendita ai turisti. Un esempio? Potremmo prendere il sistema delle piste ciclabili e farne organizzare l’utilizzo e la vendita del loro utilizzo quale prodotto turistico attraverso l’organizzazione e la guida di gruppi di turisti attraverso le meraviglie della regione, la prenotazione degli alberghi, il trasporto dei bagagli, il noleggio e la riparazione delle biciclette, etc.. Oggi ciò avviene, ma spesso ad opera di organizzazioni esterne al nostro territorio. In Europa abbiamo ottimi esempi. ne cito due. La via del Danubio, in bicicletta: La via d’acqua per house boat dal Mediterraneo all’Atlantico, in Francia.

Trentino, esempio al Paese intero? Why not? Una possibile componente del Piano di Crescita del Paese? Certo, Presidente Monti. Un esempio esterno al nostro Territorio? Eccolo. Presidente Monti, visiti il Delta del Po. Una meraviglia: della natura si, indubbiamente, ma non certo quanto ad organizzazione. Infatti, quanti turisti lo visitano quasi per caso e quanti di più potrebbero invece essere? Di quante strutture alberghiere dispone e di quante invece avrebbe bisogno? Quanto si investe nella pulizia del sito? Nella sua reclamizzazione e vendita? Nella cartellonistica? Su quanti accompagnatori turistici si può contare? Ecco qui un’altra possibile cooperativa di giovani, organizzata come sopra detto.

Presidente Monti, pensi un po’ … quanti sono in Italia i siti naturalistici, storici, artistici etc.  abbandonati, non curati, non valorizzati e soprattutto non venduti quali prodotti turistici! Quante cooperative giovanili si potrebbero organizzare! A quanti giovani si darebbe un lavoro! Quanto ne guadagnerebbe il Paese intero!

Amici, che ne dite di questa idea? Il Trentino, patria e campione della Cooperazione, potrebbe dare l’esempio! Cosa ne pensano i manager trentini della Cooperazione? Si facciamo vivi, ci trasmettano anche per questa semplice via del blog le loro esperienze e i loro insegnamenti! Se conoscete qualche esperto in Cooperazione, segnalategli questo articoletto. Dai, che “viribus unitis” ce la faremo!

E voi, tutti voi, avete a vostra volta proposte da formulare per far crescere sempre di più il Trentino? Preparatevi, perché fra breve su questo Blog lancerò un Concorso di Idee!

Detto altrimenti: se non ora, quando?

Riccardo Lucatti

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Trento blog? … E Trento sia!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2011 @ 5:40 am

Trento lungo la Fersena

Trento – Città – Natale

Trento città Natale
Trento di acqua e di vino
Trento adottiva
Schiva – Schiava – Surgiva.

Trento in verticale
Bondone si sale
In Vigolana l’Orsa s’inchina
A Trento – al Concilio – A birra alla spina.

Trento la Torre Verde
Adige sponda di erbe
Trento si tiene
A valle Fiume si perde.

Trento Fersena un rivo
Trento dove io vivo
Trento un nome
Un sostantivo.

Trento illividita
Inverno delle mie dita
Trento dolomia scolpita
Trento invita.

Trento le mille voci
Todeschi Taliani Ladini
Città Provincia Confini
Trento i mercatini.

Trento due volti
Trento in molti
Trento da solo
Trentino – Tirolo.

Trento neve fa bianca
Trento mai stanca
Di Autonomia
Di Sociologia.

Trento colori
Bandiere Governatori
Trento viva diletta
Salita – Povo – Spalletta.

Trento la mala voce
Trento delizia e croce
Trento Piazza del Duomo
Campana – Fulmine – Tuono.

Trento i Senatori
Curia – Silenzio – Pastori
Trento caccia nei boschi
Politica – Cervi – Umori.

Dante Degasperi addita
Trento in sordina
Trento stupita
Trento – Marcello – Farina.

Trento studenti bolletta
Ragazze sci bicicletta
Trento giovane e bella
Amore in Camporella.

Trento lo smaccafam
Nonesi Pedavena
Birra Solandri
Polenta – La cena.

Trento la Via Grazioli
Vino – Dolci – Pinoli
Trento soffonde le luci
Il Natale gli Amici.

Trento la Villa Moggioli
Trento il Viale Trieste
Trento le Buone Feste
Trento le Buone Intenzioni …

… ed i panettoni.

Riccardo Lucatti

Detto altrimenti: “Buon Natale, Trento!”

 

 

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Prime riflessioni all’alba del 17 dicembre 2011…

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2011 @ 6:33 pm

Fra l'aurora e l'alba

1) Il denaro con il cartellino? Pecunia non olet, disse l’imperatore Vespasiano a chi gli faceva notare la possibilità degli effluvi maleodoranti che avrebbero potuto generarsi dai vepasiani a pagamento che egli aveva fatto istallare. Cioè il denaro non puzza, e non ha il cartellino che ne attesti la provenienza. Tuttavia il Presidente Monti ha attaccato un cartellino: quello incollato al denaro occorrente ad elevare la soglia delle pensioni indicizzate, dicendo che esso proveniva dalla tassazione dei denari scudati. Ora, anch’io io vorrei attaccare un mio cartellino e cioè il cartellino ai denari che io pago di tasse e seguirne il percorso sono a quando vanno a contribuire a pagare stipendi e buonuscite plurimilionarie a manager di stato, banchieri etc., tutte persone che potranno beneficiare della mancata fissazione di un tetto massimo a “soli” €350.000 annui, o sino a quando vanno a finanziare ciò che non è stato finanziato dall’ICI-IMU sui beni ecclesiastici, o a finanziare ciò che non è stato finanziato con la tassazione dei capitali italiani in Svizzera, o sino a quando questi miei denari servono per acquistare nuove armi, o siano a quando finanziano grandi opere inutili, inquinanti ed antieconomiche etc.. E voi, non avete cartellini da attaccare?

2)  … zioni … zioni … zioni … cioè “liberalizzazioni”. Ma che fine hanno fatto le privatizzazioni?

3)  Presidente Monti, il Suo governo non si distingue dal precedente in quanto “tecnico”, ma in quanto formato da “non parlamentari”. Finalmente … riabbiamo la separazione dei poteri! Finalmente .. a votare la fiducia alla Sua compagine non concorrono anche i voti di ministri che sono anche parlamentari e che cioè votano la fiducia a loro stessi! Quindi a me sta bene che un parlamentare dica “noi parlamentari” e “voi del governo”.

4) Presidente Monti: bene. anzi benissimo, per la messa a gara a pagamento delle frequenze TV. Ci rendiamo conto che Lei non ha una maggioranza “sua” ma sta facendo del suo meglio per risolvere la gravissima crisi nella quale altri ci hanno condotto e di ciò la ringraziamo, ma almeno .. che risulti con chiarezza chi non permette di fare ciò che sarebbe veramente significativo sul piano morale e finanziario. Non demorda, ma “morda” dove occorre!

Detto altrimenti: Presidente Monti, ci aspettiamo ancora molto da Lei!

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Erri De Luca a Trento, giovedì 15 dicembre 2011

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Dicembre, 2011 @ 8:43 pm

Erri De Luca

La chiesa di San Lorenzo a Trento è una di quelle che ti tolgono il fiato, nella sua semplice bellezza dolomitica, tale è il colore delle rocce che la formano. Non è rivestita, è costituita, formata appunto, di rocce. Romanica, austera ed invitante come i pinnacoli del Brenta. Piena di gente, nelle navate e nel coro. E in piedi. Conduce Paolo Ghezzi, già direttore de L’Adige.
Erri De Luca, prima dell’inizio della riunione, passeggia fra la gente, saluta amici e sconosciuti, firma dediche sui suoi libri. Anche su quelli di Maria Teresa e miei. Sorride pacato. Più lungo che magro, un napoletano che ha “navigato il mare della vita” e “scalato montagne di pietra”. L’argomento? La montagna, il rapporto con l’uomo. Ma il discorso si amplia molto. Dice di non essere credente. Appunto …dice. Conosce benissimo le Sacre Scritture. E’ alla ricerca del significato della vita, del senso più intimo dei sentimenti umani, delle cose. Penso: magari, “utinam”, tutti i credenti fossero alla ricerca come lui. Gli dico che non ci credo. Lui è un ricercatore della fede. Mi risponde che “non riuscirai a fare di me un ricercatore” E invece … dice di non credere, ma accetta che esista per me il mio Dio. Allora ti sei fregato da solo – penso dentro di me – perché il mio Dio pensa anche a te, esiste anche per te, anche se tu dici che non è vero.. Dei tanti pensieri espressi da Erri, ne cito solo tre. Il popolo di Israele si è salvato quando ha accettato le tavole della legge come propria legge, sul Monte Sinai. Il popolo italiano del dopoguerra, diviso fra monarchici e repubblicani, fra ex partigiani ed ex fascisti, fra nordisti e suddisti, ha trovato la sua unità, è diventato un vero popolo, un popolo libero nel momento in cui si è dato la Costituzione. Ogni modifica, ogni sottrazione a quel documento, afferma, corrisponde alla perdita di un pezzo della nostra libertà ed identità. La paura? In montagna e ovunque è un sentimento naturale: chiediamoci innanzi tutto perché e di cosa abbiamo paura. La paura di Dio? E’ solo la paura di perdere il suo amore (e questo sarebbe un non credente? N..d.r). E poi, l’amore. E’ un sentimento egoistico, totalizzante. Esiste solo lui e annulla tutti gli altri. E tu devi dare tutto il tuo amore, devi esaurirne la scorta. Allora l’amore si ricreerà in te, la scorta si ripristinerà, e comincia un’ altro dono d’amore. Alla faccia del non credente!
E oltre a questo, molto, molto di più. Grazie, Erri.
E voi, conoscete i suoi libri? Secondo voi, chi ha ragione? Chi dice di non credere o chi dice che lui crede, anche se non lo sa?

Detto altrimenti: Erri è uomo poliedrico, abile a sintetizzare ma difficile da essere sintetizzato

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Dal Barbarossa a Monsignor Bagnasco

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2011 @ 4:34 pm

Federico Barbarossa

Il Barbarossa, il Vescovo Jacopo da Varagine e Mons. Bagnasco

S’era al tempo del Barbarossa. L’imperatore inviò suoi messi presso la Repubblica Marinara di Genova. Costoro chiesero alla città un simbolo attestante la sottomissione all’imperatore. Concesso. Chiesero poi che la città si assoggettasse al pagamento di tributi all’imperatore. A Genova partì subito un piano di opere pubbliche, realizzate per via d’urgenza senza la procedura della gara d’appalto. Fu eretta una triplice cerchia di mura. L’imperatore, vista la situazione, “concesse” alla Repubblica l’esenzione dai tributi imperiali!

.
downloadGià, perché il Vescovo di Genova, Jacopo da Varagine (Varazze) aveva teorizzato la derivazione del potere della Repubblica Marinara direttamente da Dio, scavalcando gli inutili intermediari di papato e impero. Ah … la forza di tre cinta di mura, di un ricco sistema finanziario, di una potente flotta di galee, di una formidabile rete commerciale internazionale!  Jacopo da Varagine di cognome “faceva” Fazio. Chissà se era un antenato di tale Fazio Fabio …  Jacopo da Varagine è autore della  Legenda Aurea,  una raccolta medievale di biografie  composta in latino. Fu compilata a partire circa dall’anno 1260 fino alla morte dell’autore, avvenuta nel 1298. L’opera costituisce ancora oggi un riferimento indispensabile per interpretare la simbologia e l’iconografia inserite in opere pittoriche di contenuto religioso.

(Nascosta fra i carugi della vecchia Genova, c’è la Piazzetta Jacopo Da Varagine che il popolino spesso inconsapevolmente storpia: ” Giobatta? Abita in piazza della Voragine!”)

Oggi, Monsignor Bagnasco Genovese, di fronte alla possibile imposizione di un novello Barbarossa che potrebbe gravare di ICI gli immobili della Chiesa (non solo di quella genovese) adibiti ad attività commerciali, afferma: “Se ne può discutere”. Infatti gli mancano la triplice cinta di mura, galee, etc.. Le stesse difese mancano anche a me, con l’aggravante che quando devo pagare i miei F24, non ho la possibilità di discuterli con chicchessia.

Perdonerete le divagazioni, ma era troppo allettante ricordare gli antichi fasti genovesi, per me, nato a Genova “ma” residente in Trentino da 25 anni …

Detto altrimenti: ripassiamo la Storia!

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