I NOSTRI PARLAMENTARI: DEL RECENTE PASSATO, ATTUALI, RI-ASPIRANTI TALI – 2
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Febbraio, 2022 @ 6:25 amNoi li votiamo, li eleggiamo. Vanno a Roma. Quale è la percentuale delle loro presenze in Parlamento? Al 35% delle sedute? Di meno? Di più? Durante il loro mandato, quali risultati concreti hanno prodotto?
Al termine della mia carriera, quasi sul filo della pensione, ricevetti un incarico: dare vita a una SpA mista pubblico pivata, gestirla e realizzare i suoi obiettivi in termini di opere pubbliche. Alla fine del mio mandato, la città ebbe il suo grande parcheggio interrato e lo SCOUT – Sistema di Controllo Unificato Telematico per il controllo e la gestione della mobilità su un’area ampia “a piacere” visto che funzionava via radio e su fibre ottiche. Durante il tempo del mio incarico si avvicendaron ben quattro sindaci alla guida della città. Dopo anni dalla cessazione del mio lavoro uno di essi mi diede un grande, graditissimo riconoscimento: “Tu hai fatto qualcosa di importante per la città”.
Ecco che allora ho cominciato a ripassare alla moviola la mia vita lavorativa e quella politica altrui e mi sono detto: valuta i “tuoi” parlamentari (ex, attuali e ri-aspiranti tali) alla luce di quello che hanno concretamente realizzato.
Dice, ma tu stesso, non ti valuti con questo identico metro? Certo, ma chi si loda si sbroda, raga! Cosa? Insistete? Be’ allora qualche altro risultato ve lo elenco. In Trentino: il lancio dell’idea di trasformare l’interporto in centro intermodale; il riassetto finanziario di un importante società finanziaria di partecipazioni; il rilancio di una importante stazione sciistica sull’orlo di una profonda crisi. Giù “in Italia”: la gestione della finanza di una importante SpA finanziaria in tempi di stretta creditizia; la gestione del rischio di cambio delle sue 20 SpA controllate; essere stato a capo di società i cui dipendenti ti dicevano “Dottore, ogni giorno siamo contenti di venire a lavorare con lei”; avere impostato in Libano con il presidente Hariri una sorta di IRI locale; avere ottenuto dall’allora ambasciatore Cottafavi il riconoscinento di avere creato la prima società italo-iraniana a maggioranza italiana; etc.
Mi fermo qui, perchè come ho detto chi si loda si sbroda. Volevo solo sottolineare la differenza fra il gestire l’esistente senza innovare, senza creare nulla e, per converso, gestire creando qualcosa: risultati concreti, motivazione del personale, fiducia nei propri elettori.
Comments Closed
PAT- PROVINCIA AUTONOMA O ANOMALA DI TRENTO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Febbraio, 2022 @ 3:42 pmScrive la nostra Senatrice di ITALIA VIVA, DONATELLA CONZATTI:
Inizia
“Sono preoccupata per il nostro Trentino. Vedo associazioni di politici ancorati al passato. In un contesto dove vivere isolati dal mondo è impossibile (a meno che non si facciano pur rispettabili scelte di vita di clausura o eremitaggio), l’immaginare di chiudere l’autonomia a contributi di pensiero che non siano meramente provinciali non solo è altrettanto impossibile ma nasconde il tentativo, pericoloso, di isolare il nostro territorio.
Dallo sviluppo delle politiche sociali, alle migrazioni; dal progredire della banda larga alle grandi infrastrutture tutto connette il nostro territorio ad altri. E il pensiero è il primo ad essere in costante connessione con le conoscenze e le informazioni. I partiti politici che si occupano di tradurre i pensieri sociali in azioni politiche lo sanno bene.
Dobbiamo essere consapevoli che viviamo nell’epoca delle trasformazioni del PNRR: digitali, climatiche e green.; in quella delle trasformazioni europee che secondo la Conferenza sul futuro dell’Europa rendono necessaria la nascita di partiti transnazionali europei per dare voce a tutti i livelli di territorio che rappresenta: in un’epoca dove l’Autonomia è veramente forte se si difendono le sue peculiarità a Roma e se dialoga a tutti i livelli.
Preoccupa quindi constatare che ancora oggi ci siano associazioni politiche che nascono proclamando progetti di chiusura a pensieri politici nazionali. Credo che alimentare il PREGIUDIZIO che i partiti nazionali non sappiano fare una buona politica territoriale, non porterà il Trentino lontano. Credo invece che, oggi più che mai, serva accompagnare il Trentino e la sua Autonomia a parlare un linguaggio all’altezza dei più avanzati territori d’Europa”.
Finisce
PREGIUDIZIO: atteggiamento di chiusura da parte (di norma) di una maggioranza numerica contro una minoranza dovuto a ignoranza e/o paura e/o interesse. Esistono tuttavia pregiudici si minoranze contro maggioranze, come quello degli uomini verso le Donne “il cui superamento sarà la maggiore se non l’unica rivoluzione del nostro tempo”. Così Norberto Bobbio in “Elogio della mitezza e altri scritti morali”, Il Saggiatore 2014, pag. 99).
Ecco che mi auguro di cuore che la politca passatista del “tutto cambi (e tutto e tutti ritornino!) affnchè nulla cambi”, sia il pregiudizio che alimenta una minoraza nostalgica nei confronti di una maggiorazna di appassionati del libero pensiero. Anche al femminile.

Comments Closed
SUPERFICIALITA’, PIGRIZIA, DISTRAZIONE? DOBBIAMO RIFORMARE IL MODO DI VIVERE LA NOSTRA POLITICA FINANZIARIA!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Febbraio, 2022 @ 9:02 amMalanni della nostra società odierna, molto diffusi su ampie fasce della popolazione. Dice … ma che? Ti metti a fare il classista, l’elitario? No, raga, il contrario! Cerco di mettere in guardia le persone circa i danni che possono derivare loro da questi atteggiamenti!
Un esempio: chiedete cos’è il PNRR. Se va bene vo risponderanno che sono i fondi che l’UE ci regala per rimettere in piedi la nostra economia. E già qui due errori: i fondi del PNRR sono in parte un regalo, in parte un prestito e non servono solo o principalmente per l’economia, ma anche per le riforme e per molti altri temi, quali la parità di genere e l’abbattimento delle disugualglianze di ogni tipo.
Di mio aggiungo: tre grandi rischi insiti nell’utilizzo dei fondi del PNRR: 1) che basti fare qualcosa, alla bell’e meglio, tanto da soddisfare formalmente le condizioni che l’UE ha posto per la loro erogazione; 2) che con il loro utilizzo si faccia “tutto” quello che è doveroso fare per stare al passo con i tempi; 3) che il Covid sia la sola pandemnia che ci affligge.
I rischi sono reali, infatti: 1) se i territori intorno al tuo (Lombardia, Veneto, Alto Adige) operano veramente e sostanzialmente al meglio, il tuo territorio (Trentino) regredisce; 2) per stare al passo con i tempi occorre continuare a progettare in modo prospettico, di lungo termine, come sarebbe stato doveroso fare anche prima e anche indipendentemente dalla pandemia e dal PNRR; 3) oltre al Covid c’è la pandemia “Crisi e costi dell’energia”.
Dice … ma dove prendiamo i fondi per tutta questa progettazione? Dico, raga, allora uno cosa scrive a fare libri, cosa pubblica a fare post su post sui TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA non di debito?Dice … ci riassumi di che si tratta? Dico: sono lo strumento per attrarre VOLONTARIAMENTE verso il nostro settore pubblico la ricchissima finanza privata italiana ed estera; sono titoli che lo Stato non deve rimborsare in linea capitale (quindi NON sono un debito! Chi vuole il rimborso, vende il titolo in borsa); rendono all’investitore il doppio dei titoli di debito; la loro emissione aumenta la liquidità del Tesoro e diminuisce il debito pubblico; per lo Stato, l’aumento dell’esborso finanziario per maggiori interessi è molto, molto più che bilanciato dai mancati esborsi finanziari in linea capitale.

Dice … ma così facendo lo Stato si carica di costi per interessi a tempo indeterminato! Dico: no raga, scialla, calma, perchè lo Stato si riserva l’opzione di riscattare i propri titoli! Quindi nel breve-medio periodo consentono di avere la liquidità per imponenti investimenti produttivi che nel medio-lungo periodo forniranno allo stati i mezzi per riscattare quelle rendite.
Il 20 agosto 2020 Banca Intesa Sanpaolo ha emesso 1,5 mildi di propri Irredimibili ed ha ricevuto richieste di acquisto per 6.5 mildi: vorrà pur voler dire qualcosa, o no? E dire che quei titoli (privati) sono tassati al 25% mentre quelli statali sarebbero tassati la metà!
Dice … ma quei titoli oggi sono “classificati” come debiti. Dico … ma raga, vogliamo scherzare? Se l’etichetta dice marmellata di pere e invece dentro il vasetto c’è marmelalta di mete, basta cambiare l’etichetta!
Buona marmellata e buoni Titoli Irredimibili a tutte e a tutti!
F.to Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.
Comments Closed
FARE CENTRO, CON I FATTI NON CON LE PAROLE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Febbraio, 2022 @ 7:25 am
PAT – Provincia Autonoma di Trento. La “vecchia guardia”, al governo da decenni e decenni, disarticolata da personalismi, pur avendo costruito nel tempo una fitta “rete di potere”, non ha saputo contrastare l’ondata leghista. Ora, sull’onda del fallimento romano di quella parte politica, cerca di riproporsi come alternativa salvifica.
Solo che nel frattempo le carte di identirà sono invecchiate e con loro la capacità di interpretare i nuovi tempi. Nel frattempo ormai i passatisti della politica “guardano ma non vedono” in casa propria un quadro storto, un tappeto sfilacciato, un mobile sbeccato: ormai quei difetti fanno parte integrante della loro vita normale.
Accade come in un club nautico: il locale “cala vele” da decenni è stato lasciato all’uso all’uso libero e sregolato dei soci, fino a quando, cambiato il Consiglio Direttivo, la situazione è stata “vista” e regolata.
Anche in politica, come nella vita in generale. Chi – durante decenni e decenni – ha acquisito uno stile di vita, non vuole, non può, non riesce a cambiarlo. E’ questione di atteggiamemto mentale: io ho sempre fatto così, quindi questo è il bene. Io comando, gli altri obbediscono. Io ho il potere, altri la responsabilità. Io al centro gli altri sono periferie.
Uscendo dal linguaggio figurato e dalle metafore: la destra è stata spaccata dalle correnti sovraniste; la sinistra è scivolata fra le braccia di un movimento populista che si proponeva la democrazia diretta alias oligarchia alias neofascismo. Resta indenne l’area di centro, animata da chi per ben due volte – con i fatti, non a parole! – ha saputo contrastare i due fenomeni sino a creare le condizioni a che il paese avesse Persone come Draghi e Mattarella : MATTEO RENZI.
Quello che è avvenuto al centro (Roma) può e deve riproporsi localmente. E non certo ad opera dei “passatisti” che, localmente appunto, non hanno saputo impedire la replica locale della precedente degenerazione politica.
Comments Closed
IL VANGELO TESTIMONIATO DA PAPA FRANCESCO.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Febbraio, 2022 @ 7:38 am
Ieri sera il Papa da Fazio. In 4 giorni, dal 3 al 6 febbraio, due Persone, in ambiti diversi ma non troppo, il Presidente MATTARELLA e Papa FRANCESCO ci hanno indicato la via da seguire.

Fra i temi trattati dal Papa mi ha particolarmente colpito … tutto: la guerra e la pace, la famiglia, la salute, la natura, l’importanza dell’amicizia, l’accoglienza, la politica mondiale, l’economia mondiale, come pregare, la Chiesa e i suoi malanni clericalismo in testa … tutto insomma.
Il Vangelo come testo riformatore anzi rivoluzionario, che ha portato l’attenzione all’uomo sulla terra: al che mi permetto di aderire a questa sottolineatura con un’espressione latina: hic Rhodus, hic salta! Qui sono i giochi di Rodi, qui salta, qui facci vedere cosa sai fare (nei confronti del tuo prossimo), qui devi realizzare il primo Paradiso.
Il Papa: “toccare” l’Altro: la povertà, i bisogni, i desideri, le aspirazioni, i diritti dell’Altro. E qui mi ha ricordato le frequenti citazioni fatte dall’amico Don Marcello Farina del filosofo Emmanuel Levinas, il filosofo del Volto: “Il Volto dell’altro ti guarda e si aspetta una risposta da te”.
Una cosa “personale” lasciatemela aggiungere: da ragazzino la sua attenzione ai soldi. Sarà stato – ha detto lui stesso – per le sue origini genovesi il che a me genovese di nascita e formazione ha inorgoglito non poco!
Grazie, Papa Francesco!
P.S.: sono curioso di confrontare la percentuale di ascolto di questa trasmissione rispetto a quella del Festival di Sanremo! Al che teniamo conto che il Papa ha detto di NON essere santo, e quindi anche se il Papa dovesse avere avuto ascolti minori, di fronte a un San Remo ci sta … ci sta.
Comments Closed
VELIERO ITALIA – L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE MATTARELLA VISTA DA UN VELISTA DELL’ALTO GARDA TRENTINO.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2022 @ 9:14 amProvo a stabilire una certa analogia con i ruoli velici:
– Proprietari del veliero Italia: i cittadini
– Armatore: colui per il quale il veliero naviga
– Skipper: il comandante-timoniere
– Ufficiale di rotta : chi elabora la rotta.
Per nostra fortuna, grazie al senso del dovere ed allo spirito di sacrifico di un signore, tale nel senso più elevato e nobile del termine, abbiamo l’ “armatore” del veliero Italia: SERGIO MATTARELLA. Un signore che è diventato “armatore” già sette anni fa grazie alla rotta tracciata da un ufficiale di rotta, MATTEO RENZI.
MARIO DRAGHI resta al suo posto di comandante-skipper, senza però avere avuto al possibilità di scegliersi l’equipaggio: un insieme di marinai esperti (pochi) e di neofiti (molti). Ringrazio i tre soprannominati, ai quali mi permetto di rivolgere tre richieste:
1) All’armatore SERGIO MATTARELLA: che sia custode anche del rispetto sostanziale della Costituzione, a cominciare dal rispetto del suo art. 49 e che esiga di poter contare sempre sull’attuale comandante-skipper.
2) Al comandante- skipper MARIO DRAGHI: che per fronteggiare DUE PANDEMIE (Covid e caro energia) non si fidi e non si basi solo sui fondi del PNRR ma che attivi subito un piano finanziario “B” per affiancarli, promuovendo l’emissIone di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA non di debito, attraendo volontariamente verso il nostro settore pubblico la ricchissima finanza privata italiana ed estera e aumentando la disponibilità finanziaria in parallelo alla riduzione del debito pubblico.
3) All’ufficiale di rotta MATTEO RENZI, che rimetta in fila i risultati che ha ottenuto quanto meno da sette anni a questa parte, e che continui ad alimentare con le sue proposte la rotta del governo e del nostro partito ITALIA VIVA.
Last but not least, un grazie alla nostra Senatrice DONATELLA CONZATTI che ha fondato ITALIA VIVA TRENTINO e che si è fatta carico di un doppio impegnativo lavoro (locale e romano).



Comments Closed
MUSICA NEL GIORNO DELLA MEMORIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2022 @ 11:38 amIl contributo della nostra Associazione, presieduta dal Prof. Franco Ballardini, al Giorno della memoria. Da “vile meccanico” qual io sono (= tesoriere dell’Associazione, semplice musicofilo e non ancora musicologo), sono lieto di pubblicare quanto predisposto dal mio Presidente. BUONA MUSICA E SOPRATTUTTO BUONA MEMORIA A TUTTE E A TUTTI! (In sala 40 persone, il che – mi dicono – di questi tempi rappresenta un vero successo!)
Associazione Amici della Musica – Comune di Riva del Garda – Giornata della Memoria 27 gennaio 2022 -Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio, ore 20,45
Presentazione del concerto da parte del Prof. Franco Ballardini:
“Da un lato l’imponente quantità di musica presente nei lager nazisti – la più diversa: imposta dai nazisti stessi (per scandire la vita dei campi di concentramento o per occultarne le atrocità) o talvolta da essi concessa (per nobili motivi culturali o ignobili interessi propagandistici) o ancora nata invece dall’iniziativa dei prigionieri (in maniera più o meno tollerata o repressa e clandestina); musica classica, popolare, jazz, di cabaret.
Un patrimonio storico, umano, culturale che solo da alcuni decenni è stato riscoperto, studiato, divulgato (e sul quale è in corso un grande lavoro didattico che coinvolge numerosi docenti e studenti di Riva e Arco, che culminerà in maggio nella conferenza di Francesco Lotoro, musicista e ricercatore particolarmente impegnato in tal senso); dall’altro il fatto che fra i musicisti dei lager vi erano musicofili (magari molto bravi) e musicisti di professione spesso di grande levatura (la cui attività fu prematuramente stroncata – per fortuna non nel caso di Messiaen), e che fra tante musiche si trovano anche opere importanti della letteratura musicale novecentesca (senza con ciò volerle separare dal contesto in cui nacquero, al quale sono invece strettamente legate), opere appunto come questa di Messiaen – uno dei maggiori compositori francesi del ‘900, “anello di congiunzione” fra le avanguardie storiche d’inizio secolo (Schoenberg, Stravinskij, Bartok…) e la neoavanguardia del secondo ‘900 (Boulez, Stockhausen, Berio…), e che anche in questo quartetto (nonostante le circostanze avverse e certo poco favorevoli) non rinuncia ai temi fondamentali della sua poetica: la fede religiosa (che gli suggerisce il richiamo all’Apocalisse di S. Giovanni), l’amore per il canto degli uccelli (che anche qui riemerge in più occasioni, la ricerca di un nuovo linguaggio musicale (nel quale si esprimono anche i contenuti religiosi e naturalistici) basato su una costante sperimentazione timbrica (anche nell’impiego inusuale o persino inedito dei quattro strumenti e dei loro registri), su modi ritmici e melodici estranei alla tradizione classica, su armonie concepite come puri colori”
Olivier Messiaen
Quatuor pour la fin du Temps/Quartetto per la fine del Tempo
1. Liturgie de cristal (Liturgia di cristallo)
2. Vocalise, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vocalizzo per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo)
3. Abîme des Oiseaux (Abisso degli uccelli)
4. Intermède (Intermezzo)
5. Louange à l’Éternité de Jésus (Lode all’Eternità di Gesù)
6. Danse de la fureur, pour les sept trompettes (Danza furiosa per le sette trombe)
7. Fouillis d’arcs-en-ciel, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vortice d’arcobaleni per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo)
8. Louange à l’Immortalité de Jésus (Lode all’Immortalità di Gesù)
Priyanka Ravanelli, violino
John Fox Diamanti, clarinetto
Dario Silveri, violoncello
Monica Maranelli, pianoforte

Letture a cura del Gruppo “Il Tè delle letture-Luogo Comune”
- Maddalena: Wolfgang Sofsky (1952), L’ordine del terrore
- Walter: Etty Hillesum (1914-1943), Diario
- Elisabetta:Irène Némirovsky (1903-1942), Suite Francese
- Federica: Élisabeth Gille (1937-1996), Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre
- Giordano: Kurt Alois von Schuschnigg (1897-1977), Un Requiem Rosso Bianco Rosso

Il Quatuor pour la fin du Temps (o, in italiano, Quartetto per la fine del Tempo), è una composizione da camera di Olivier Messiaen. (Avignone 10 dicembre 1908 –Clichy 27 aprile 1992). Composto tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo.
Quando nel settembre del 1939 la Francia entrò in guerra, Messiaen fu chiamato alle armi e pochi mesi dopo, nel maggio del ’40, durante un’offensiva tedesca venne catturato dal nemico. Insieme ad altri prigionieri fu trasferito nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz (al confine sud-ovest della Polonia), dove rimase per un anno. L’ufficiale responsabile dello Stalag era un appassionato di musica e, venuto a sapere delle competenze di Messiaen (come di altri tre prigionieri musicisti), lo lasciò lavorare in vista di un concerto al campo. Messiaen scrisse per i musicisti conosciuti durante la prigionia (un violoncellista, un violinista e un clarinettista) dapprima un breve trio (confluito successivamente nell’opera come quarto movimento) e poi, con l’aggiunta di un pianoforte (suonato da Messiaen stesso), realizzò il quartetto. Fu portato a termine agli inizi del nuovo anno ed eseguito il 15 gennaio del ’41, in un edificio del campo che veniva usato come auditorium, di fronte ai prigionieri dello Stalag VIII-A.
Gli altri interpreti, oltre a Messiaen, furono Henri Akoka (clarinetto), Jean le Boulaire (violino) ed Étienne Pasquier (violoncello): nessuno dei tre era un musicista professionista. I nazisti permisero a Pasquier di acquistare un violoncello da un liutaio di Görlitz grazie a una colletta tra i prigionieri eil pianoforte su cui suonò Messiaen era talmente vecchio e malmesso che ogni tanto i tasti, una volta premuti, rimanevano abbassati. La leggenda secondo cui il violoncello di Pasquier avesse solo tre corde fu messa in giro dallo stesso Messiaen, probabilmente per illustrare le difficoltà che i quattro esecutori dovettero incontrare, ma è stata più volte smentita dallo stesso Pasquier. Il Quatuor consta di otto movimenti, ognuno dotato di un titolo e introdotto da una breve dedica o da una spiegazione/ambientazione scritta di proprio pugno da Messiaen nella prefazione al quartetto stesso.
Priyanka Ravanelli è una giovane violinista e insegnante di violino: dopo essersi diplomata al Conservatorio di Trento e aver frequentato importanti scuole europee in Belgio e in Svizzera, la sua splendida passione l’ha portata ad esibirsi nei grandi teatri in giro per il mondo. Insegna violino alla scuola musicale civica Camillo Moser.
John Diamanti Fox è nato a Londra nel 1984. Trasferitosi a Trento si è diplomato in clarinetto presso il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento sezione di Riva del Garda studiando nella classe di Lorenzo Guzzoni. Presente in diverse orchestre giovanili e gruppi cameristici opera attivamente in tutta Europa, ricercato quale solista e in veste di orchestrale. Collabora alla direzione artistica delle stagioni concertistiche presso la Società Filarmonica Trento, ed è docente di clarinetto presso l’associazione culturale “Il Vagabondo” di Trento.
Dario Silveri, nato a Roma da famiglia di lunga tradizione musicale, realizza la sua carriera artistica come violoncellista e direttore d’orchestra. Già primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica di Perugia e dell’Umbria, si esibisce in rinomate formazioni cameristiche e sinfoniche nelle più prestigiose sale da concerto nazionali e internazionali. Attualmente insegna presso la Scuola Musicale il Diapason di Trento.
Monica Maranelli, classe 1995, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di otto anni presso la Scuola Musicale di Arco con il M° Enrico Toccoli. A soli sedici anni viene ammessa all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, perfezionandosi con Leonid Margarius e Anna Kravtchenko. A diciotto anni si è diplomata con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento sezione di Riva del Garda sotto la guida del M° Antonio Tarallo. Viene regolarmente invitata ad esibirsi per l’Associazione Mozart Italia, con la quale collabora da anni. Ha collaborato come solista con l’Orchestra della “Pasqua Musicale Arcense” diretta dal M° Peter Braschkat, l’Orchestra del Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento, la Camerata Musicale “Città di Arco”, l’Orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana diretta dal M° Marc Kissoczy, l’Orchestra “Musique des Lumieres” diretta dal M° Facundo Agudin.
Comments Closed
“BUONE NOTIZIE – L’IMPRESA DEL BENE” Corsera odierno, martedì 25 gennaio 2022, la storia di una famiglia …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2022 @ 3:31 pm
… di una famiglia meravigliosa, quella della sorella del nostro amico Fabio: la Famiglia della piccola Anna, la famiglia di papà Guido Marangoni, di mamma Daniela e delle sorelle Marta e Francesca. Anna, una dolcissima bimba che per ben due volte con la sua presenza ha arricchito la nostra Associazione Restart Trentino:
il 21 ottobre 2017, per la presentazione del libro “Anna che sorride alla pioggia”;
il 30 novembre 2019 per “Come stelle portate dal vento”.
2017, nella foto, la nostra ideatrice-fondatrice, DONATELLA CONZATTI (poi diverrà senatrice di ITALIA VIVA), intervista la famiglia. Folto e attento il numeroso pubblico al messaggio che viene offerto da questa splendida Famiglia: l’amore che supera ogni situazione e che sa donare, donare, donare … se stesso!
F.to Riccardo Lucatti, Presidente Restart Trentino





Comments Closed
I DIALOGHI DI PLUTONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2022 @ 12:35 pm(Tizio e Caio sono seduti al tavolino del Bar Dorian Gray in Viale Trieste, a Trento)
Tizio: Che belle giornate … un sole splendido
Caio: Anche troppo, ci vorrebbe un po’ di pioggia in città e neve in montagna …
Tizio: Hai ragione, mai sai bene che ‘l temp, le done e i siori i fan quel che i vol lori …
Caio: Vabbè … ma dimmi Tizio, cosa prevedi circa l’elezione del Presidente della Repubblica?
Tizio: Che è un peccato che Mattarella non faccia il bis: lui e Draghi sono una vera forza della natura …
Caio: Concordo, ma detto questo, che altro mi dici?
Tizio: Berlusconi si è ritirato prina di fare un’ulteriore brutta figura, ma adesso verranno fuori i nomi “veri” anche se non so proprio fare una previsione … ma, guarda … ehi! Sempronio, venga, si unisca a noi per una tazzina di caffè!
(Il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio, si avvicina au due amici)

Sempronio: Buongiorno amici, accetto volentieri, eccomi. A prendere il sole eh …?
Tizio: Si discuteva sull’elezione del PdR … Lei cosa ne pensa, Sempronio? Verrà fuori qualche diavoleria?
Sempronio (sentendosi indirettamenmte sollecitato): Volete il mio poensiero? Che alla fine Sarà eletto Draghi così per sette anni nessuno potrà togliercelo!
Caio: Ma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri?
Sempronio: qualcuno proporrà una persona di centro destra, così quella parte politica non avrà interesse a far cadere il governo …
Tizio: Ma potrebbe farlo caadere il centro sinistra …
Sempronio: Quando mai? I 5 Stelle mica vogliono andare a casa! E quando le riavrebbero mai tutte quelle poltrone in parlamento!
Caio: Si, ma il PD?
Sempronio: Il PD? A ruota … ma … cosa stanno facendo quei due addetti del Comune? Con i loro getti d’aria compressa ripuliscono i marciapiedi dalle foglie secche … ma guardate che polverone stanno alzano … ora vado a dire loro che stiano più attenti …

.
(Sempronio scompare alla vista dei due amici in una nuvola di polvere e foglie secche)
Tizio: Diavolo d’un uomo! Scompare sempre prima di pagare almeno una volta i caffè! Però, il suo ragionamento non è sbagliato.
Caio: Hai fragione, ma ora devo andare. Ciao Tizio.
(Sipario)
Comments Closed
ITALIA VIVA TRENTINO- RIFORMARE LA FINANZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2022 @ 6:19 am
.
Sono un velista. Ho una piccola barca da regata, un Fun, sette metri per 1000 kg, carena planante, cioè piatta come una tavola da surf. Non è il massimo per avventurarsi in mare aperto, specie nelle Bocche di Bonifacio. L’ho fatto sei volte: S. Vincenzo (LI) – Palau e ritorno, anche di notte e anche da solo.
.

.
.
Una volta avevano preannunciato il Mistral. Ero nelle Bocche, ho ridotto le vele, indossato la cerata e … come è andata? Sono qui a raccontarla, sicchè … Oggi siamo dentro molte tempeste: quella del Covid e delle sue conseguenze che si sommano a quelle degli effetti climatici, degli eventi geopolitici, della globalizzazione selvaggia, dei cambiamenti tecnologici: DOBBIAMO RIFORMARE IL NOSTRO APPROCCIO!
.

.
OCCORRE PREPARARSI PER TEMPO, occorre utilizzare subito e meglio le risorse finanziarie pubbliche e – volontariamente – anche quelle private, non solo per aiutare i settori maggiormente in crisi, ma PER COSTRUIRE UN NUOVO SISTEMA SOCIALE, PRODUTTIVO, MENO DISTRUTTIVO E PIU’ EQUAMENTE DISTRIBUTIVO.Occorre la capacità ed il coraggio di idee nuove; occorre pensare alla grande; occorre costruire per il futuro: e le grandi idee, le grandi proposte possono ben nascere ed essere lanciate da ognuno di noi.
Comments Closed


















