LA PIENA DI MARGARET DRABBLE, Bompiani
pubblicato da: Mirna - 20 Ottobre, 2018 @ 7:24 am“Alcuni pensano che le nostre emozioni si assottiglino via via che invecchiamo, che veniamo sbucciati fino all’osso sottile e asciutto, alla
lisca dell’egoismo. E’ una teoria riconosciuta sull’invecchiamento.”
E’ così che si chiede Fran una delle protagoniste di questo romanzo corale che si pone come poter vivere nel modo migliore la vecchiaia . Certo tutto dipende dal carattere e dalla fortuna. Un po’ di agiatezza conforta, malattie sopportabili si possono curare bene, il pensiero della morte che si avvicina si può talvolta tralasciare.
Una storia ricca di spunti di riflessioni colte o di buon senso. Ci troviamo tra intellettuali che vivono i loro ultimi anni come meglio possono.
Claude per esempio l’ex-marito di Fran, celebre ex chirurgo, non si angustia se costretto per molte ore a letto. Riesce ad avere giornate serene e piacevoli con la compagnia di una badante compiacente, di amore per la Callas, TV, lettura, di pranzetti succulenti cucinatigli dalla ex moglie Fran.
E Jo e Owen residenti in una struttura per anziani continuano a insegnare nonostante l’eta, si incontrano ogni giovedì sera per parlare e bere drink forti e sempre diversi.
Interessante seguire il novantenne scrittore Bennet che ha scelto di vivere a Lanzarote con il compagno Ivor. E le Canarie diventano sfondo per parlare di altri personaggi più giovani che vi giungono per fare ricerche sulla geologia dell’isola ma soprattutto per raccogliere la disperazione dei migranti che sta diventando il problema mondiale più acuto.
Tutti quanti cercano di capire il senso della vita e della perdita.
E’ Fran il personaggio più intenso, ultrasettantenne lavora ancora per ispezionare i modelli in mutamento dell’assistenza residenziale e delle case protette per gli anziani. (altre grande problema: l’aumentata longevità)
Ma Fran nonostante gli acciacchi, la stanchezza, le scomparse di amici, riesce a provare ancora momenti di intensa felicità quando sente di essere nel posto giusto al momento giusto: quando ammira dall’alto del suo appartamento una grandiosa vista di Londra o quando al mattino può bere un ottimo caffè e leggere il quotidiano.
“Una meditazione aspra e acuta su che cosa vuol dire vivere una buona vita e assicurarsi una buona morte”
Margaret Drabble, nominata Dame of the British Empire per il suo contributo alla letteratura inglese contemporanea, da giovane ha fatto l’attrice per poi dedicarsi alla carriera letteraria come scrittrice, biografa e critica.
Un buono spunto per il nostro imminente primo LibrIncontri.
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I CONSIGLI DI ROBERTO. LibrIncontri
pubblicato da: Mirna - 5 Ottobre, 2018 @ 6:11 am
Carissima Mirna
sono rientrato ieri dalla montagna, dove ho goduto di un settembre meraviglioso.
Spero che la tua operazione di cataratta abbia dato gli stessi risultati di “rivisione” che altri hanno esaltato.
Parlando invece di libri ho due segnalazioni piacevoli.
La prima riguarda Jonas Jonasson, scrittore svedese di genere comico, grottesco e surreale.
Avevo letto “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, bellino ma esagerato; si era lasciato prendere dagli effetti speciali, soprattutto nella seconda metà, perdendo un po’ i personaggi in favore delle situazioni quasi impossibili, ma divertenti. C’è anche un film, se interessa.
Quest’estate ho letto “L’analfabeta che sapeva contare”, molto più equilibrato, con personaggi molto ben delineati e simpatici, soprattutto i sudafricani. Il sottotitolo è circa “Come una ragazza cresciuta a Soweto può trovarsi in un container con il re di Svezia ed una bomba atomica”; non spiego la trama. A me ha ricordato il migliore Tom Sharpe (La Mischia e altri) forse per il clima di satira anti-apartheid. Bello ed equilibrato fino alla fine.
Ho poi letto “L’assassino, il prete, il portiere” che però ha gli stessi difetti del primo detto sopra.
La seconda segnalazione è per Marguerite Yourcenar.
Dopo “Memorie di Adriano” e “L’opera al nero” pensavo non ci fosse altro; invece ho trovato un libro di racconti “Come l’acqua che scorre”, tre racconti di cui il secondo “Un uomo oscuro” è veramente degno di nota.
Ambientato nel ‘600 è la storia personale di un uomo normale che osserva la sua vita ed il mondo che lo circonda. Osserva anche il modo di vivere e di morire degli altri; alla fine osserva la sua morte. Senza retorica, senza illusioni, senza delusioni ma con grande comprensione. Un romanzo giovanile della Yourcenar, rivisto e pubblicato alla soglia degli 80 anni. Certe frasi e certi passaggi potrebbero essere estratti e meditati a parte.
Bene. Spero ci rivedremo presto ed attendo tue notizie.
Roberto Menestrina
Autunno tempo di libri e pensieri
pubblicato da: Mirna - 29 Settembre, 2018 @ 6:32 amPausa lunga dal mio blog quest’ultima. Per “vederci meglio”.
Piccoli interventi riusciti e finalmente ripresa di occhiali nuovi per riappropriarmi dei libri cartacei dai quali dipendo fortemente.
E’ stato difficile leggere con un occhio solo, poi con la lente non più adatta al mio occhio senza cataratta, e poi con la lente di ingrandimento tipo Sherlock Holmes…ma qualcosa riuscivo a carpire. Ora si riprende a vivere
Sono riuscita in modo fortunoso a leggere “Ninna nanna” di Leila Slimani. Romanzo che il titolo suggerirebbe essere un racconto
delicato…invece no. Inizia con l’omicidio dei due bambini da parte di Tata Louise .
E qui entriamo in un contesto sociale di una grande città in cui si viene stritolati nell’ingranaggio lavoro, anbizione, individualismo, pregiudizi, ricchezza e povertà e disattenzioine.
Ciò che avviene quasi ovunque.
Qui siamo a Parigi e conosciamo una giovane coippia che ha appena avuto un secondo figlio. La madre, come sempre succede, si trova oberata e stanca , depressa perchè la sua carriera era stata interrotta.
Presto i suoi problemi potranno essere risolti assumendo una tata dolce e bionda che lentamente entra a far parte del nucleo familiare quasi apprpriandosene. I bambini la adorano,ma i due sposi non possono più fare a meno di lei tutti presi ormai dalla loro vita professionale.
Che cos’è allora che fa inceppare questo idilio?
Nevrosi nascoste, paura della solitudine, desiderio di controllo.
Ritmo incalzante, romanzo che si legge in un fiato anche con…un occhio solo.
Per conoscere questa nuova realtà metropolitana dove si può essere molto più soli che altrove perchè nessuno ti conosce e regna l’indifferenza verso l’altro.
L’autrice è nata a Rabat, Marocco, nel 1981. Già vincitrice del premio Mamounia con Nel giardino dell’orco, con questo Ninna nanna (edito Garzanti) si è aggiudicata il prestigioso Premio Goncourt nel 2016.
Due romanzi pubblicati, una vittoria al Goncourt. Slimani ha un tema nel cuore: la maternità e il suo lato dolceamaro. Di cui scrive senza tabù in attesa del suo secondo figlio (una bambina)
Bene amici, e voi che consigli ci date dopo la pausa estiva?
“LA FINE DEI VANDALISMI” E ” VERA”, da leggere
pubblicato da: Mirna - 24 Agosto, 2018 @ 3:34 pm
CONSIGLI DI LETTURA,
LA FINE DEI VANDALISMI di Tom Drury NNE 2017
VERA di Elizabeth von Arnim ed. Tea 2010
Un autore e un’autrice entrambi dell’area anglosassone
TOM DRURY è uno scrittore americano molto noto e premiato negli Usa. Ma credo che anche nel resto del mondo sarà apprezzato. Il
suo modo di narrare piano e chiaro ci fa entrare in un mondo della provincia americana che può assomigliare a tantissime altri insediamenti dove la vita quotidiana è osservata e accettata come qualcosa di ingovernabile.
Piccoli e grandi accadimenti leggeri, malinconici, allegri, tristi come è la vita piccola di quasi tutti noi.. Ci troviamo in un immaginario Midwest, a Grouse County e seguiamo la vita del tranquillo sceriffo Dan che si innamnora di Louise che ha appena divorziato da Tiny, un personaggio piuttosto trasgressivo quasi l’alter ego di Dan.
Se leggere narrativa è vivere di più, anche in questa lettura noi viviamo le esperienze di Dan che appena sposato a Luoise, pur amandola, non riesce più a dormire. Qalcuno dovrà dunque dormire nella roulotte fuori dalla casetta.
E Tiny metterà la testa a posto o rimpiangerà sempre la sua ex-moglie?
Gli inverni sono freddi in Minnesota tanto che ci sembra persino di sentire il gelo penetrarci nelle ossa…beh, con questo caldo aiuta.
Descrizioni lunghe, accurate per un lettore che non ha fretta ma che vuole veramente immergersi in una vita altra.
Assai diverso questo romanzo della von Arnim che lei stessa giudicava il suo migliore.
Una storia che ti fa scalpitare perchè vorresti entrare nel contesto e dare suggerimenti.
E’ la storia di un matrimonio, ma soprattutto della violenza psicologica , in questo caso come in tanti altri, perpetrata dal marito nei confronti della moglie succube.
Lucy ha appena ventidue anni ed ha perso da poco il padre quando incontra Everard un bell’uomo maturo e sicuro di sé che la conforta e la coccola. Ma guarda caso anch’egli è in lutto per la morte di sua moglie Vera precipitata da una finestra della loro villa di campagna. Qualcuno sospetta sia stato un suicidio.
Lucy si innamora profondamente di quest’uomo che sembra padre e madre e a niente servono le perplessità della gentile zia zitella che cerca di frenare il suo entusiasmo.
Siamo nel 1920 ma quante donne abdicano pur di sentirsi amate, protette e guidate in tutto e per tutto.
Ma nella casa di campagna dove andranno a vivere e dove è morta Vera tutto apparirà come è veramente.
Ewerard è un despota, anzi peggio… La dolce e saggia zia cerca di intervenire e corre al capezzale di Lucy che ha un grande raffreddore. Cerca di capire, forse di aprirle gli occhi.
Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
E’ una situazione datata? Ne siamo certi?
Quante donne pur di non rimanere sole accettano condizionamenti pesanti da un uomo!
Sono dell’opinione che per essere liberi occorra essere dotati di coraggio e ottimismo perchè …meglio soli che male accompagnati.
Elizabeth von Arnim non delude mai.
UNA VITA DA LIBRAIO di Shaun Bythell
pubblicato da: Mirna - 16 Agosto, 2018 @ 2:58 pm
UNA VITA DA LIBRAIO di Shaun Bythell
Per i lettori che amano i libri e non possono vivere un giorno senza averne uno pronto all’uso ecco una lettura gradevolissima.
Perchè è il librario Shaun Bythell che ci racconta la sua vita quotidiana nell’arco di un anno, giorno dopo giorno, ci fa conoscere non solo letttori di tutti i generi ma ci fa entrare nel mondo ormai in “pericolo di vita” di una libreria perdipiù di libri usati. Sì, quelli antichi o soltanto vecchi, più o meno sciupati che recano spesso incisi i nomi di chi li ha letti o dentro i quali si trovano letterine o biglietti dimenticati. Doppia storia dunque : del romanzo o del saggio e di chi li ha letti.
E a proposito di narrativa o saggistica, come spesso disquisiamo nel nostro LibrIncontri, non è vero che soltanto le donne prediligono i roamnzi; molti maschietti leggono volentieri belle storie per evadere dal mondo contingente. E lo stesso nostro libraio sostenuto dalle riflessioni di George Orwell ( che lavorò per un certo periodo come libraio ) scrive che la lettura dei saggi è talvolta più faticosa mentre “niente come un buon romanzo ha la straordinaria capacità di coinvolgerti e trasportarti in un altro mondo”
In realtà questo libro non è un vero e proprio romanzo- ma neppure un saggio – è bensì una piacevolissima partecipazione alla vita di un libraio felice.
Mi ricorda Andrea Mattei che ha appena aperto con la sua socia una nuova libreria a Pergine e sicuramente, come già faceva al Papiro, organizzerà eventi e dibattiti. Da visitare e da godere. “Libreria Athena, P.zza Garbari 12, Pergine”
La libreria di Shaun Bythell si trova invece a Wigtown nel Galloway, regione del sud-ovest della Scozia, tra colline moreniche, all’estremità della penisola Machars, dal gaelico machair che indica le pianure erbose delle coste scozzesi e irlandesi.
Chissà che fresco ora…da andarci. Vorrei proprio andare a visitare questa grande libreria che è uguale al disegno della copertina.
64 km di paesaggi diversi e incantevoli: spiagge di sabbia, coste alte e rocciose, grotte. Wigtown era famosa anche per la distilleria di whisky Bladnoch.
Da visitare, soprattutto dopo aver letto ciò che vi avviene giorno dopo giorno. Conosciamo un campionario umano variegato e divertente, piccoli accadimenti che fanno sorridere. E conosciamo la realtà del mondo editoriale e dell’eventuale destino delle librerie a cospetto di giganti come Amazon.
Bythell non solo ci racconta di ciò che fa: comprare tanti libri da persone che se ne vogliono disfare, vendere via Internet, organizzare eventi letterari, ma ci parla anche della sua vita privata, della pésca al salmone con il padre e gli amici, della sua compagna e spessissimo della sua collaboratrice Nicky, un poersonaggio stravagante e deciso, irriverente ed esilarante.
Conosceremo attraverso le pagine giornaliere del diario di questo libraio la gioia della scoperta di libri rari e il rapporto persone-libri, un rapporto unico, prezioso che allarga e dà sapore alla vita.
CONCERTO DI STEFANIA dal blog di Riccardo Lucatti
pubblicato da: Mirna - 10 Agosto, 2018 @ 8:40 amVIAGGIO IN ITALIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti – 10 agosto, 2018 @ 8:15 am
Detto altrimenti: di Stefania Neonato (post 3283)
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Il concerto è nel Cortile Maggiore del palazzo Ducale, prestigiosa sede che si affaccia sulla centralissima Piazza de Ferrari, il cuore pulsante della città , per le 22,00, ma alle 21,30 tutti i 300 posti a sedere erano occupati. Le altre circa 100 persone si sono accomodate per terra, contro le colonne
I notturni en plein air, quarta edizione. E’ la seconda volta che Stefania suona in questa rassegna. Ed ogni volta il pienone!
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Le previsioni del tempo davano un temporalone alle 23,00 e noi tutti ogni tanto ad inseguire con lo sguardo le note che salivano in altro, verso quelle nuvole e invece no: il vento dell’armonia ha richiamato un altro vento, quello da nord ovest, che ha spinto il temporale verso il mare salvando il concerto. Qui a fianco, la bandiera sulla torre del palazzo che io da velista qual sono studiavo per capire come girasse il vento.
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Genova ¦ come è cambiata da quando io l’ho vissuta, dal 1944 al 1976, quando la lasciai per Torino, Milano, Roma, Trento ¦ per motivi di lavoro. La metropolitana, il centro storico da luogo della malavita (contrabbando, prostituzione, droga) a luogo della movida cittadina, il traffico (aumentato, ovviamente) ¦ angoli prima dimenticati ora rivalutati ¦ insomma: Genova, sei più bella: ora sei una bellissima città turistica. Noi stessi, cinque amici, prima del concerto, una focacciata al formaggio alla Tortuga, subito dietro la Porta Soprana, subito dietro la casa di Cristoforo (Colombo, of course!).
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Ma veniamo al concerto: preceduto da una chiara illustrazione di Stefania ¦ Chopin non ha mai avuto un pubblico così¬ numeroso!): 3 Mazurkas op. 50, Scherzo in mi maggiore op. 54, 2 Nockturnes op. 62, 3 Ecossaises op. 72 . Grande valse brillante in mi bemolle maggiore op. 18 Andante spianato et Grande polonaise brillante op. 22. Vicino a me, due file dietro, un tale evidentemente musicista anch’egli anticipava a voce le battute e alla fina applaudiva a squarciagola. Mi dispiace non essere un musicologo bensì¬ un semplice musicofilo, perchè in tal caso meglio saprei esprimere ciò che musicalmente significava la pelle d’oca mi assaliva Si, è vero, devo confessarlo, Stefania è innanzi tutto una carissima amica, come pure sua madre Mirna Moretti, la mia madrina blogger, la persona che mi ha indotto a diventare un blogger ma ciò nulla toglie all’elogio che tributo ad entrambe, figlia e madre, figlia musicista, madre grande lettrice, poetessa, artista dei sentimenti.
Viaggio in Italia, dunque, per tutti i presenti e anche per voi, care lettrici e cari lettori, che avete avuto la compiacenza di leggere queste mie semplici sudate carte elettroniche!
Trento, dove Stefania vive quando è in Italia, il 3 dicembre prossimo, insieme al soprano Maria Letizia Grosselli, sarà in concerto presso la nostra Associazione privata Accademia delle Muse: un privilegio raro! Grazie anche per questo, Stefania! E grazie a te, Maria Letizia!
P.S.: qui sul blog e ovviamente in internet troverete molto su Stefania e Maria Letizia ed anche sulla nostra Accademia.
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Consigli di lettura di Maria Grazia
pubblicato da: Mirna - 8 Agosto, 2018 @ 3:35 pm
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CRONACHE DI BORZONASCA – AGOSTO 2018
pubblicato da: Mirna - 4 Agosto, 2018 @ 10:02 am
CRONACHE DI BORZONASCA AGOSTO 2018
ho sempre parlato di questo paese letteraturizzando ogni suo aspetto e certamente continuerò a farlo…altrimenti si rischia di banalizzare un’altra estate calda.
Così la parola scritta può modificare, colorare, abbellire un altrove che talvolta è troppo altrove o non lo è per niente nel senso che ci si sente un po’ canne al vento e ci deve ancorare al principio di realtà .
E poi sappiamo che tutto è dentro di noi, nei nostri pensieri e suggestioni.
Chi mi legge sa delle epifanie che provo soprattutto nel mio giardinetto montaliano pieno di alberi e cespugli mediterranei, emozioni
che ricerco in questo torrido agosto anche di sera nonostante le zanzare cattive.
Le giornate spesso respirate all’interno della casa dai muri spessi sono tollerabili grazie ai libri e al mio letto blu. E a Mimilla fedele compagna delle mie ore in cui cerco di trasfigurare questo lembo di verde in un giardino di meraviglie immaginando un tempo fluido e circolare in cui fatti avvenuti sembrano futuri e viceversa, dove certi sospiri della casa mi svegliano e mi fanno sentire la presenza del legno che si dilata e contrae o altri
palpiti.
Se il caldo mi impone di stare ferma la mia fantasia può invece correre a prendere un tè con il Cappellaio Matto di cui spesso parlavo con Giuliana, il fatto di immaginarlo lo fa sentire vero.
Quindi anche il coniglio bianco
potrebbe essere nascosto dietro al mio reale cespuglio di ortensie rosa.
Mi sdraio sulla terrazza con il libro in mano e i miei vicini tutelari – che non letteraturizzano niente – anzi mi porgono pomodori maturi come il sole, zucchine fiorite, pezzi caldi di torte di riso, fiori ed erba Luigia.
Ho
detto loro “Mi mantenete voi “
Un po’ mi vergogno del mio spleen, ma ho sempre la scusa del mal di schiena, del male alla spalla per cui io mi abbandono alla pigrizia estiva certa delle mie scelte.
Ma la narrazione dov’è?
Dopo più di quarant’anni che vengo in questo paese non so che raccontare: delle signore che invecchiano ma sono sempre pimpanti? Del gruppo del bar Macera che parla e stride ogni mattina come un pollaio?
Tanti avvenimenti accadono come in ogni parte del mondo, alcuni brutti, altri gradevoli.
Ciò che ho notato in questa estate 2018 è un decadimento del paese un tempo frizzante e popoloso. Negozietti chiusi, in certe ore poca gente per la strada, non c’è neppure più il Parroco.
Emerge una tendenza all’individualismo, al solipsismo, quel coinvolgimento ciarliero un po’ pettegolo sembra smorzato…qualche raro incontro nella piazzetta del carruggio a mangiar farinata, o intorno a un tavolo di tartine offerte dai Carabinieri.
Colpa delle relazioni virtuali o di un cambiamento epocale?Per fortuna ci sono sempre le stelle e in queste notti calde si possono vedere quelle cadenti.
Mimilla è però felice, guarda alla scaletta delle piane come se guardasse alla porta del Paradiso, luogo di odori e tortore, farfalle e talpe. Anzi una piccola talpa deliziosa mi è stata portata in dono una mattina all’alba…naturalmente l’ho portata fuori .
Ho avuto un incontro ravvicinato con un geco adolescente…anch’esso si è convinto ad uscire.
Ma oltre alla diletta figlia che sta preparandosi per il concerto del 9 agosto a Palazzo Ducale a Genova (Chopin) ho anche amicizie umane: in primis la cara Grazia, compagna di caffè , sigarette (ahimè), tisane, passeggiate, riflessioni e tanti libri. E poi la bella Maria Rosa dalla casa sul mare di Zoagli e con un giardino incantato.
Un attimo di sospensione in tre l’altra sera dopo aver ascoltato le prove di Stefania,. Lungomare di Chiavari al
tramonto rosa, aperitivo, per me un mojito.
Non voglio neppure dimenticare il fratello ritrovato con il quale sto scoprendo affinità e ricordi interessanti.
L’altrove è ovunque.
LETTURE D’ESTATE
pubblicato da: Mirna - 20 Luglio, 2018 @ 10:34 amDistesa estate, recitava Cardarelli .
Odio l’estate, cantava Bruno Martino.
Anche Pavese non amava l’estate.
Una stagione in cui essere forti perchè si è più trasparenti e vulnerabili.
Se il tempo e le amicizie sono luminose è una stagione breve e tutta da godere come il mare celestino del Golfo del Tigullio.
Se qualche pensiero triste come nuvole grigie attraversano il nostro cielo c’è il rimedio consolatorio della lettura.
Di Rebecca West consiglio La Famiglia Aubrey, una saga familiare che ci fa entrare e partecipare alla vita di personaggi stravaganti ma colmi di ricchezza interiore.
In tre volumi sapremo tutto dei ragazzi Aubrey: le gemelle talentuose che adorano la musica, Cordelia che non vedeva l’ora di fuggire da una famiglia sempre sull’orlo della miseria, e di Richard Quin il più giovane, ma dotato di una saggezza filosofica che lo fa vivere in gioia come i gigli che crescono nel campo.
“.Vorrei poter stare seduto tutta la notte a osservare il movimento lento delle costellazioni..non l’ho mai fatto .Il problema che anche dormire è bello…Le cose belle del mondo sono troppe. Anche quando si gode di una cosa ce n’è qualcun’altra che ci sta sfuggendoâ€
Versione romanzata dell’infanzia della stessa autrice che fu attrice di teatro, femminista antelitteram, socialista e suffragetta allo scoppio della prima guerra mondiale.
Si tratta di una trilogia dal titolo originale “The Fountain Overflows†che vorrebbe ripercorrere cento anni di storia.
Una lettura piacevole, soprattutto femminile, ed io immagino signore e signorine sotto pergolati fioriti con in
mano uno dei volumi della West e tornare con essa nella Londra di fine Ottocento e oltre.
Interessante per gli amanti della musica e per tutti coloro che vogliono conoscere vite altre da sé.
Personaggi indimenticabili come la madre che regge e fa scorrere gli ingranaggi difficili della famiglia.
Sempre e soprattutto di animo femminile parla il romanzo breve di Cristina Comencini e
“Da soli†sebbene i punti di vista vengano espressi anche dagli uomini.
Due coppie amiche che si separano.
In una decide il marito, nell’altra decide la moglie.
Sessantenni che cercano di capire chi sono veramente e che cosa vogliono da un matrimonio.
E un dilemma nuovo che appare in questo inizio secolo:stiamo meglio da soli o con qualcuno accanto notte e giorno? Ci vuole coraggio per capirsi e scegliere la vita a noi più confacente.
Potrebbe interessare anche i miei amici uomini.
Per non dare sempre tutto per scontato.
Ed infine per analizzarci fino al midollo…ovviamente “Sul lettino di Freud†di Irvin Yalom dove possiamo scandagliare ogni sussulto del nostro animo, però in chiave un po’ dissacratoria. E con tanto di storie di psicoanalisti sull’orlo di una crisi di nervi. Divertente alla fine. Con sempre qualcosa che ci riguarda. Da non tralasciare mai indagini sul nostro percorso passato e presente.
Cogito ergo sum.
RESTO QUI di Marco Balzano, ed. Einaudi
pubblicato da: Mirna - 11 Luglio, 2018 @ 4:35 pm
Ora capisco perchè mio padre era così affascinato da Curon Venosta e da quel campanile che emerge dall’acqua come un fantasma.
Ci passavamo spesso poi negli anni Sessanta – come turisti – ma sono certa ci avrà raccontato la storia dell’allagamento del paese perchè a quel tempo vivevamo ancora a Merano.
I miei genitori avranno seguito dunque con partecipazione tutto ciò che avvenne a quei due paesini della val Venosta: la costruzione della diga con la distruzione di tante casette e masi.
Per questo ho letto avidamente il romanzo di Marco Balzano che seppur in chiave romanzata ci racconta la storia degli anni travagliati del fascismo, dell’arrivo degli italiani in sud-Tirolo (e fra questi la famiglia di mia madre), le difficoltà e le sofferenze per gli altoatesini.
Si parla della coesistenza dolorosa di due popolazioni che hanno subito la prepotenza e la violenza politica dei tempi e che oggi speriamo di non dover più rivivere.
Seguiamo le vicende di Trina, diplomata maestra, ma che per le leggi fasciste non può insegnare tedesco. Per alcuni anni fa la maestra clandestina. Poi sposa un contadino che ama la sua terra di pascoli e fiori.
Nascono due figli.
Marica è l’attesissima secondogenita che a 10 anni nel tourbillon del Nazismo incombente fugge con gli zii in Germania senza lasciare traccia di sè.
Un dolore immenso attanaglia i genitori, e se il padre tenta di fermare in disegni il ricordo della figlia, Trina le scrive una lunga lettera per raccontare il suo amore e tutti gli anni di sofferenza .
Il titolo dunque è importante, non soltanto per ricordare la scelta di molti contadini che decisero di rimanere accanto alla diga in casette prefabbricate pur di non lasciare la propria terra e la propria identità , ma anche come “rimprovero†verso la figlia amatissima che preferì andarsene.
Da leggere
Marco Balzano è nato a Milano nel 1978, dove vive e insegna.
Ha vinto numerosi premi tra i quali il Campiello nel 2015
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