NIENTE DI PERSONALE di Roberto Cotroneo
pubblicato da: Mirna - 27 Marzo, 2019 @ 2:28 pmCertamente un libro importante che percorre con gi occhi di uno scrittore e – non solo – gli ultimi trent’anni della nostra storia. Uno sguardo sgomento e deluso di essere arrivati in un’epoca in cui l’Italia sembra avere dimenticato se stessa. Cancellati per sempre certi silenzi pregnanti mentre di fronte a noi parole parole superficiali e inconcludenti . Da giornalista e romanziere Cotroneo si accorge che la scrittura è diventata merce e spesso senza valore. Tutti vogliono scrivere, pochi leggono. La tecnologia ha tolto ogni pudore a ciò che si vuole esprimere; sembra che ogni pensiero debba essere per forza scritto e diffuso.
Giornalista dell’Espresso e prolifico romanziere Cotroneo ha vissuto anni belli e ricchi dove personaggi come Fellini, Moravia, Calvino e Sciascia lasciavano impronte indelebili al tempo contemporaneo.
La sua storia personale si dipana tra una riflessione e l’altra su politica, società e cultura in generale.
Dove ci troviamo ora, si chiede? Com’è l’attuale lettaratura, per esempio? Scrive “Certa letteratura mi ha stancato, è regredita, e anzichè riprendersi il suo ossigeno, con la scrittura che torna a essere scrittura, diventa un’ancella di racconti fragili…ha personaggi che già te li vedi come attori di un film…la letteratura è una stampella per le fiction e per il cinema..”
Al nostro LibrIncontri parlavamo proprio di questo: quali grandi romanzi potremmo citare negli ultimi dieci, quindici anni? Lo chiediamo anche a voi.
Dopo La storia di Elsa Morante, Il nome della rosa di Eco e pochi altri, ma già di un’altra epoca, non sappiamo che dire. Cercherò di ricordare qualche scrittore straniero.
Tanti consigli di lettura da La ragazza con la Leica di Helena Janeczek. La storia della prima fotografa caduta nella guerra civile spagnola, vincitrice del premio Strega.
Edmund de Waal “Un’eredità di avorio e ambra” Una avvincente saga di una famiglia ebraica che si snoda dalla metà dell’8oo fino al 1950
Santo in procinto di partire per il continente nuovissimo per una visita al figlio legge e ci consiglia Sotto il cielo dell’Australia di Mauro Buffa
L’ARTE IN SEI EMOZIONI di Costantino d’Orazio.
Daniel Goleman Dalai Lama . Emozioni distruttive: nessi tra scienza cognitivista e filosofia buddista
Zvikolitz : Yossl Rakover si rivolge a Dio. Comunità ebraica della Lituania
Glenn Cooper: La biblioteca dei morti
Amanti e regine di Benedetta Craveri. Dal XVI sec. alla rivoluzione francese
E tanto altro. Riccardo ci consiglia sempre i testi di don Farina fra cui E per un uomo la terra.
Ci ha riassunto il suo articolo su Don Lorenzo Guetti 1847-1898. Potrrete leggerlo sul suo blog.
A Riccardo i nostri più affettuosi auguri di pronta guarigione.(Spalla fratturata sciando.)
Sono certa che non solo avrà tempo di leggere ma anche di scrivere. Un abbraccio.
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LA DANZA DELL’OROLOGIO di Anne Tyler, Guanda
pubblicato da: Mirna - 14 Marzo, 2019 @ 9:40 am
Un altro piacevole romanzo della nostra Anne Tyler, vincitrice del Pulitzer nel 1988.
Una scrittrice che sa entrare nell’universo femminile con feroce delicatezza.
Nulla viene tralasciato della vita quotidiana delle protagoniste che amano, subiscono, reagiscono. Il tutto raccontato con toni sommessi. Sembra sempre che non accada nulla di travolgente, che il ritmo del tempo scandisca piccoli moti dell’esistenza, per accorgersi soltanto alla fine del grande cambiamento di cui si è artefici , ora dopo ora, giorno dopo giorno.
Willa è una donna che ha avuto un’infanzia difficile per colpa di una madre incostante, egocentrica, destabilizzante. Come spesso accade lei cerca di essere il contrario: fidanzata e moglie compiacente, affidabile. Rinuncia per questo alle sue aspirazioni accademiche.
Ama Derek, ama i suoi due figli. E’ infelicemente felice.
Dopo la morte prematura di Derek, i figli al college distanti anche affettivamente, Willa si risposa con Peter, protettivo e affidabile. Decide tutto lui. Cambiano stato. Vanno in California che lei non ama troppo: lei preferisce i luoghi dove si notino i cambiamenti di stagione. Ma Peter dà sicurezza sebbene sia sempre preso dalle sue partite a golf.
L’orologio della vita prosegue serenamente senza intoppi fino a quando a Willa capita un’occasione particolare: accudire la ex di suo figlio Sean. Accudire lei e la figlioletta (che non è sua nipote però).
Conosce un altro mondo, altre persone, si sente utile, riaffiorano antichi desideri , si prospetta una scelta da fare.
Willa si aprirà a una vita sua o continuerà a vivere lasciando ad altri la decisione di come deve vivere?
Ne ho parlato al nostro LibrIncontri durante il quale altri suggerimenti sono scaturiti.
Emma sta leggendo con vivo interesse
Fontamara di Ignazio Silone, Lucia ci suggerisce La collezionista di libri proibiti, e Claudio un librettino di Benjamin Franklin “Consigli per scegliere un’amante, assai divertente.
Siamo stati molto contenti di rivedere Nadia Ioriatti al nostro incontro, speriamo possa partecipare ancora perchè il suo sgardo attento e brillante dà una “pennellata” ulteriore all’armonia di noi amici e lettori.
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Anatomia…di un circolo di amici cultural mondani
pubblicato da: Mirna - 6 Marzo, 2019 @ 8:16 am
Fra i tanti piccoli grandi piaceri che la vita ci offre – ora che siamo in pensione ed abbiamo più tempo -c’è sicuramente l’incontrarsi sovente per parlare di libri, ascoltare musica, recitare, cantare.
Proprio Rosetta domenica pomeriggio quando tutti noi amici e Accademici ci siamo incontrati per ascoltare Maria Letizia e Stefania che presentavano “Canta Poeta” (poesie cantate ) ha considerato quanti momenti piacevoli stiamo vivendo in questa coda d’inverno.
Che delizia ascoltare Maria Letizia, accompagnata al pianoforte da Stefania, cantare L’Infinito musicato da Castelnuovo Tedesco o L’assiuolo musicato da Zandonai e tanto altro (leggere il blog di Riccardo a questo proposito www.trentoblog.it/riccardolucatti ).
Già correvamo con il pensiero alla recita dell’indomani, cioè lunedì sera, quando a casa di Cristina si è debuttato con La Locandiera.
Che successo: riduzione di Maria Teresa, scambio di generi: Mirandolina è il
barbuto Giovanni, io sono il Marchese ecc.,
Ebbene siamo stati bravissimni tanto che ci hanno chiesto di andare in tournée a Cadine , alla Casa di Riposo.!
“Siamo sempre in torurnè” ha detto Maria Teresa in arte Ellen che con me forma il duo le Twin Sister .
Sì perchè già abbiamo ripetuto la nostra performance sulle ragazze degli anni Sessanta dopo la prima nel
salotto della mitica Cristina, a casa d’altri amici, dopo il pranzo e venerdì canteremo ancora a casa mia dopo il tè delle cinque.
Tutto ciò per stare insieme, confrontarci, arricchirci e divertirci.
Ed oggi pomeriggio il consueto LibrIncontri del mercoledì.
Il nostro gruppo di lettura è ben assortito: maschi e femmine,
ageè e giovani.
Ed ognuno di noi parla dell’ultimo libro letto o di un argomento importante che gli sta a
cuore.
Alfonso spesso ci parla dei suoi bellissimi recital, Carla scopre sempre saggi interessanti. E poi ci sono Enza, Riccardo, Maria Teresa, Marcello, Santo
e Roberto e tanti altri
. Oggi arriverà anche Nadia Ioriatti
E tante parole tra noi leggere…
Gli altri saranno presentati …in foto nelle prossime puntate
LA CASA IN MEZZO AL MARE di Miquel Reina
pubblicato da: Mirna - 26 Febbraio, 2019 @ 8:33 amMi chiedevo se questo romanzo fosse per ragazzi o per adulti, ma in realtà l’avventura e la ricerca sono per tutti.
Provate a pensare ad una casetta costruita su una scogliera a picco sul mare che lentamente si sta staccando. I suoi abitanti, i Grapes (una coppia anziana) devono lasciarla perchè le autorità ne vedono il pericolo. Loro non vorrebbero mai: questa casa costruita su ciò che era rimasto di una grossa barca è la loro vita piena di ricordi, soprattutto del loro unico figlio morto tanti anni prima.
Con la barca mai finita e poi trasformata in casa stabile avrebbero dovuto viaggiare. Ma il dolore li ha bloccati nel paesino sull’isola vulcanica di Brent.
Ma la notte prima dello sfratto succede l’inimmaginabile: durante un violentissimo temporale un pezzo di scogliera su cui è costruita la casa si stacca e precipita dolcemente in acqua. I Grapes non se ne accorgono (hanno preso sonniferi per non pensare al dolore di abbandonare la loro casa) ma al risveglio si accorgono che sono diventati …naufraghi.
Evviva per noi lettori.
Li seguiamo nel loro percorso acquatico pieno di rischi, avventure e ricerca per la sopravvivenza godendo con loro delle piccole e grandi conquiste. In fondo siamo tutti un po’ Robinson Crusoe perchè anche noi cercheremmo ogni modo per andare avanti.
Tanto anziani poi non sembrerebbero, Harold finisce in acqua per cercare di far funzionare un generatore e poi addirittura un dissalatore, meno male che un delfino lo aiuta a tornare “a bordo”. E Mary Rose fa del suo meglio anch’essa spesso ferita e sanguinanate.
Improvvisamente in questo navigare si giunge al grande nord disseminato di iceberg.
E’ forse finita per i Grapes sempre più magri e infreddoliti?
No. Riescono a passare attraverso una grande spaccatura dell’enorme iceberg che gli si sta parando innanzi! E finalmente rivedono terra: una montagna alta e una banchisa.
Vedono un fil di fumo in lontananza…riescono a raggiungerlo e qui trovano una comunità di nomadi (eschimesi? Inuit? Lapponi?)
Insomma si legge d’un fiato.
Bello l’incontro con una cultura altra semplice e piena di valori (non si sa come abbiano imparato la lingua comune: inglese, spagnolo?)
“La vita è un viaggio continuo. Viaggiamo da un luogo all’altro perchè è ciò che rende diverso un pesce da un sasso, il moto dalla quiete, la luce dal buio e la vita dalla morte.”
Confrontando le esperienze per i Grapes si conclude l’elaborazione del lutto per la perdita del figlioletto mentre laggiù sul ghiaccio la casa si sta sbriciolando .
Per i Grapes comincia veramente la vita che desideravano. Viaggiare.
(Beh, anziani proprio in gamba!)
Miquel Reina è nato nel 1986 in Catalogna. Grafico, art director, film-maker ha vinto un premio importante per un suo video musicale. Insomma un creativo a tutti gli effetti. Era da tanto che voleva scrivere questa storia .
Editrice Nord 2018
DIPENDENTI…DAL CARNEVALE
pubblicato da: Mirna - 20 Febbraio, 2019 @ 9:30 am
Ebbene sì, lo confesso, Maria Teresa ed io siamo dipendenti dalla voglia di divertirci, di travestirci, di recitare,
ballare e cantare…
Anche quest’anno, dunque, grazie al luminoso salotto di Cristina (eccezionale ospite creatrice di eventi e di
musica) abbiamo partecipato alla Corrida come Twin Sisters.
Un duo ormai consolidato da tante performances: dalle gemelle Kessler, a Luttazzi e Milly, fino alla applauditissima drammatizzazione di Balocchi e Profumi.
Quest’anno in pochi giorni – ormai la nostra “esperienza cabarettistica” e le nostre affinità elettive ci fanno capire al volo – abbiamo deciso di cantare le canzoni più allegre degli anni Sessanta quando eravamo ancora “boccioli”.
Mentre in quel decennio culminato nel ’68 era in corso un radicale cambiamento sociale e culturale noi ballavamo allegrissime il twist cantando a squarciagola “Non essere geloso se con gli altri ballo il twist…”
oppure “Guarda come dondolo…” Oppure “siamo i Watussi…”
Tutto ciò, come dicevo può avvenire, grazie a Cristina e alle sue Penelopi.
Le Penelopi gruppo di signore di tutte le età si incontrano quattro volte l’anno non più per ricamare o aspettare Ulisse per decenni, ma per recitare, raccontare, suonare (Cristina bravissima pianista ci allieta sempre con brani di musica classica e altro) e poi mangiare torte dolci e salate portate da noi tutte.
L’Accademia delle Muse fondata da Cristina ormai da dieci anni con la vicepresidenza di Riccardo Lucatti è diversa in quanto sono ammessi anche i maschi e chi vuole può rendere partecipi gli altri dei propri talenti artistici: letterari, pittorici, musicali, ecc.ecc. Serate veramente uniche che fanno del salotto di Cristina un luogo privilegiato.
In quel contesto Maria Teresa ha creato La Compagnia dei guitti di cui faccio parte anch’io. Presto porteremo in scena dapprima proprio nel salotto accademico e poi in tournée (…alla casa di riposo di
Cadine… ) una riduzione della Locandiera dove io interpreterò il ruolo del Marchese di Forlimpopoli mentre Mirandolina sarà Giovanni Soncini.
Sì, perchè la nostra Maria Teresa ha anche invertito i ruoli di genere. Che spasso!
Dipendenti dal Carnevale, dal sorridere, ridere e stare insieme.
E i costumi di Cristina messi a disposizione delle Penelopi sono tanti e bellissimi e danno spunti a creatività e divertimento.
Un’altra serata bellissima quella delle Penelopi: chi ha raccontato storielle allegre, chi ha cantato, suonato e ballato e poi tutte a rifocillarci di squisitezze e a cambiarci abito, travestimento, pelle per essere per una sera un’altra da sè.

La cosa più importante è stata la gioia condivisa
I COLORI DELL’INCENDIO di Pierre Lemaitre, ed.Mondadori
pubblicato da: Mirna - 8 Febbraio, 2019 @ 8:49 am
Le opere di questo scrittore francese tutte premiate e tradotte in oltre venti lingue spaziano da una serie noir a questo tipo di romanzi da impianto ottocentesco.
I colori dell’incendio , letto a perdifiato, potrebbe essere definito un feuilleton ma non nel senso dispregiativo; nel senso di attrarre il lettore pagina dopo pagina.
Siamo a Parigi nel febbraio del 1927 al funerale del ricco e famoso banchiere Marcel Péricourt. Il nipotino Paul di appena sette anni, si getta da una finestra e cade sulla bara del nonno. Quando se ne capirà il motivo?
La madre Madeleine esce distrutta da tutto ciò e affida totalmente la cura delle sue finanze al direttore e braccio destro del padre . Però viene brutalmente posta davanti alla cupidigia, alla corruzione e all’ambizione del suo ambiente. Tradita da molte persone a lei vicina, perde tutto.
Ma come nel Conte di Montecristo la vendetta sarà lenta, ma inesorabile.
Madeleine farà ricorso alla sua intelligenza e alle su energie per ricostruire la sua vita e quella del piccolo Paul rimasto paralizzato dopo la caduta.
Compito reso ancor più difficile dalle circostanze, in una Francia che osserva, impotente, i primi colori dell’incendio che devasterà l’Europa.
Letto con passione nei giorni dell’influenza invernale!
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LIBRINCONTRI di fine gennaio 2019
pubblicato da: Mirna - 31 Gennaio, 2019 @ 4:19 pmCon un libro sottobraccio arriviamo puntuali al nostro incontro culturale al bar Città. Ormai ci conosciamo da tempo e la conversazione si accende immediatamente. Parliamo delle nostre ultime letture come sempre.
Chi ha trovato il libro in biblioteca, come generalmente faccio io, chi rovistando nella propria biblioteca come Santo che ha trovato un trattato di antropologia molto interessante sull’Homo Sapiens. La teoria spiega che questi si è distinto dagli altri ominidi superandoli grazie al potere dell’immaginazione.
Ed allora il “circolo” parla e dibatte sull’intelligenza, sulla fantasia; Lucia ci legge anche una sua poesia che dice “immagino di immaginare”.
Carla ci ricorda il saggio che tutti noi agées dovremmo leggere per consolarci “Il cervello non ha età” Istruzioni per rimanere attivi, brillanti e felici di J.Medina
Oggi invece ci consiglia “Lettore vieni a casa” di Maryanne Wolf. Si parla di tutti i vantaggi che la lettura dona a qualsiasi età.
Ma noi lettori indefessi lo sappiamo e ne siamo felici.
Non per niente Giovanni ha fatto un confronto tra Salgari e Verne accorgendosi che Salgari più sfortunato economicamente e socialmente non avrebbe nulla da invidiare al collega francese. Anzi…Giovanni ha letto per la prima volta Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi un libro che tutti dovremmo leggere o rileggere. Ma non solo , da pittore talentuoso quale è ha letto Novecento di Vittorio Sgarbi, una carrellata di artisti del secolo appena trascorso con una attenta rivalutazione dei pittori fascisti. Una accurata analisi politicamente acritica.
Andare a Berlino con un libro di Theodore Fontane (nato nel 1819) “ L’aria di Berlino, è ciò che ha fatto Maria Grazia godendo delle passeggiate Unter den Linden con più sapore e guardando con occhi attenti la storia del passato che si sposa con quella presente.
Ha comprato un romanzo di Paul Lynch dal titolo che è un ossimoro Neve nera che si svolge in Irlanda. Storia drammatica e bella con descrizioni paesaggistiche eccezionali. E L’Irlanda è stupenda.
Un libro che comprerò anch’io è Il ricettario di casa Svevo consigliato da Emma. Di A.Marzo Magno, con prefazione di Susanna Tamaro, Le vicissitudini di Italo Svevo nella Trieste primi Novecento . Si parla del suo incontro con Joyce, della comunità ebraica e spesso delle ricette della sua famiglia.
Durante l’incontro precedente non avevo citato il bel romanzo letto da Maria Teresa “La bellezza sia con te” di Antonia Arslan. Maria Teresa dice che la Arslan sembra accarezzare ciò che descrive
“Nel cuore dell’uomo la speranza è come una fiammella: e uno dei più grandi peccati contro lo spirito avviene proprio quando viene cancellata o spenta. Ci vuole molto coraggio per cercare sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno, per osare la ricerca del cane che salva l’uomo e non di quello che lo azzanna.”
È questo l’augurio di Antonia Arslan: che la fiammella della speranza non si spenga mai. In tempi troppo spesso bui,la segreta bellezza dell’altro è la sola fonte di salvezza, l’unica luce che possa liberarci dalle tenebre dell’intolleranza. E così non esiste crescita interiore senza condivisione, non c’è cammino senza incontro, non c’è amore per il Paese senza memoria delle origini.
Nelle riunioni passate ci eravamo dati anche il compito di citare romanzi umoristici: Marcello ci consiglia un vecchio divertente romanzo di Gabriel Chèvalier “Che succede a Clochemerle?”. Lo leggerò.
Alfonso parla di Antonio Amurri: Vita di famiglia e Piccolo.Piccolissimo.
E Bergonzoni: E’ già mercoledì e io no. Roberto ci ricorda “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano“e ci legge qualche aforisma.
Si parla di raccolta di gialli che Lucia sta leggendo, ma anch’io spesso intercalo letture più impegnate ai gialli che mi rilassano come quello che sto leggendo “La ragazza in fuga” di C.L.Taylor, assai avvincente.
Enza che non ha fatto in tempo a parlare mi ha scritto per informarmi che nel riordino dei suoi libri ha trovato e riletto con piacere Il lanciatore di giavellotto di >Paolo Volponi, romanzo di formazione ambientato nel marchigiano nel periodo fascista. Esito nel 1981.
Ma i buoni libri non invecchiano mai.
Ne sa qualcosa la gentile titolare del delizioso negozietto GiocaImmagina”. di Vicolo del Vò, 18.
Parlando di romanzi abbiamo scoperto di avere letto entrambe sui vent’anni L’Idiota di Fiodor Dostojevsij e di esserne rimaste affascinate per sempre tanto che il grande scrittore russo è per noi insuperabile.
Un delizioso ritrovo per chi si sente ancora bambino che presto vorrà dare spazio anche alla lettura di libri per piccoli.
A CACCIA NEI SOGNI, di Tom Drury, ed. NNE
pubblicato da: Mirna - 30 Gennaio, 2019 @ 11:17 am
Ecco il secondo romanzo della trilogia di Grouse County .
Del primo La fine dei vandalismi ho già parlato lo scorso agosto, consigliandone la lettura.
Tom Drury, vincitore di premi prestigiosi, ha uno stile essenziale e chiaro, pacato e pieno di un’ironia speciale.
A caccia nei sogni prosegue il racconto con un’osservazione attenta sulla famiglia Darling nella quale soltanto Charles, detto Tiny, avevamo imparato a conoscere nel precedente romanzo. Sono passati otto anni, Charles si è risposato dopo il divorzio, ha un bambino di 7 anni, Micha e una figliastra adolescente Lyris appena giunta a Grouse County.
Tutto sembra tranquillo in questa cittadina della provincia americana> vengono descritti abitudini, aneddoti, ma anche i pensieri minimi dei personaggi che poi si allargano come scatole cinesi a storie più grandi.
Come scrive il traduttore, Gianni Pannofino, i libri di Drury sono libri-mondo: ” ogni libro è una sorta di mare, e sotto la superficie si vedono panorami che spariscono, dimenticati, non appena si torna a galla”
L’azione, se così si può chiamare, si svolge nell’arco di due giorni, giorni che sembrano iniziare con monotona certezza delle abitudini. Ma con un incedere, che sembra senza scosse, improvvisamente succedono fatti importanti.
Joan, la moglie di Charles vuole prendersi tempo per sè e lascia la famiglia. Dice che tornerà a primavera.
La figlia adolescente Lyris impara a conoscere i giovani del luogo, tra questi Follard un balordo che le regala un coltelloe la far’ cadere nel fiume.
Micha sogna spesso, vuole una capretta e rivuole la mamma.
Charles è alla ricerca di un fucile appartenuto al patrigno. Per riaverlo vive un’avventura a dir poco surreale e di una comicità travolgente ma che resta imbrigliata nello stile appositamente essenziale dell’autore.
Tutto il resto rimane nell’ombra, anzi nel sogno perchè parte della vita dei protagonisti è vissuta nei sogni.
E la percezione individuale della realtà di ogni personaggio è veramente unica,
“Dev’essere …l’aurora boreale” disse Charles
“Non credo” disse Lyris si sta spegnendo
“ Quella è l’aurora, com’è vero che siamo qui in piedi” asserisce Charles.
“Joan lo saprebbe” risponde Micha
In realtà è il fuoco provocato dal cherosene sparso da Follard nel bosco. Cherosene che doveva servire per vendicarsi di Charles che gli ha rotto due costole!
Si giunge a Grouse County, nel Minnesota, in punta di piedi per poi sentirsi parte di quel mondo racchiuso in un unico week end in cui gli eventi si dilatano come nei sogni.
Per partecipare insieme con i personaggi ai sogni, all’intensita’ dei desideri, agli sforzi per diventare migliori.
Leggere allarga la vita.
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Una giornata di gennaio in una piccola città pedemontana
pubblicato da: Mirna - 28 Gennaio, 2019 @ 8:46 am
Talvolta mi chiedo come mai sono giunta qui in questa piccola città pulita, organizzata e piena di sussulti nascosti. Da Merano a Carpi, da Londra a Munchen , attraverso il mare e gli oceani. E’ successo, è stato il percorso della mia vita, delle mie scelte, del Fato?
Ma se in un mattino d’inverno, un mattino ancora notturno con un accenno di luna nel cielo violetto, qualche anitra in volo nel cielo rettangolare che vedo dal mio condominio – ma un pezzo di cielo fa parte del Tutto -io mi affaccio nell’aria frizzante ecco che sento il pulsare della vita, del passato strettamente collegato al presente e al futuro imminente che si svolgerà in questa città: nella sua piazza rosa , nei caffè con le amiche, nei salotti allegri delle persone più che care. L’entusiasmo dei piccoli progetti è come il caffè che sorseggio mentre ascolto una canzone e guardo il mutare del colore dell’aria.
Sono viva e so sorridere.
E mi ritrovo in questo caldo e colorato appartamento che ha visto l’inizio della mia vita con Piero, la nascita di Stefania e tutti quegli infiniti accadimenti che negli anni giungono e ti definiscono e concludo che ho voglia di un’altra giornata anche se gelida, anche se non sempre soleggiata.
Ogni istante può essere una scoperta.
GLI ANGELI INCERTI di Rocco Sestito ,ed.Del Faro
pubblicato da: Mirna - 23 Gennaio, 2019 @ 3:16 pmRocco Sestito, regista e drammaturgo scrive bei romanzi originali e suggestivi.
Già “Il tarlo di Ruth mi aveva colpito molto. Avevo scritto a proposito nel mio blog:
la fantasia mette in rapporto il mondo interno della psiche col mondo esterno della realtà e costruisce un ponte tra ciò che si crede sia e che forse non è. E’ sempre un attraversare uno specchio per ricercare mondi paralleli e possibili a quello contingente, ma sappiamo che è dal nostro preconscio che si forgiano le fantasie che possono essere di prova o preparatorie alla vita presente.
Siamo sempre in bilico dunque come il funambolo Ezechiel, un importante protagonista di Angeli incerti.
Nel prologo viene citato Origene d’Alessandria, teologo greco antico, per il quale gli uomini sarebbero i discendenti degli Angeli incerti quelli, ossia, che al momento di scegliere tra Dio e Lucifero non seppero prendere una decisione.
Non è soltanto una scelta tra il Bene e il Male ciò che accompagna la nostra vita ma sempre una scelta piccola o grande fra desideri, curiosità, responsabilità.
Questa è una storia di incertezze e scelte, anzi più storie che si intrecciano verso una direzione: quella di guardarsi dentro come se i protagonisti fossero però fuori da se stessi.
Come se fossero attori e qualcuno li guardasse.
Il proprio sguardo da spettatore sul sè attore.
La vita è dunque non solo sogno come diceva Calderon de la Barca, ma anche teatro dove il supremo drammaturgo dell’infinito è Dio.
Ma chi va in scena oltre agli uomini? Ci sono anche gli angeli ?: quelle entità misteriose e imperscrutabili che ti fanno agire in un determinato modo o sono essi il riflesso del nostro imperativo categorico, delle nostre necessità?
Accanto ai protagonisti di questo suggestivo romanzo si aggira spesso un giovane etereo dallo sguardo lucido e attento che sembra apparire nei momenti più importanti della vita di di Omar e Tito, di Vera e Monica, di Loris e Fabio.
Omar e Tito due operai sfruttati e stanchi, se dapprima scelgono una via bieca per mantenere il posto di lavoro, poi si ritroveranno scegliendo l’amicizia come plus valore della vita.
Anche Monica e Vera sono preda di incertezze e vogliono provare altri percorsi.
Vera “bruciava il suo tempo trascinandosi da un capo all’altro della città. Camminava per ore, quasi a volersi consumare, come volendo abbandonare un pezzo di sè ogni volta in una zona diversa…”
Si ritroverà insieme a Monica, Omar e Tito, Loris e Fabio di notte nello stesso punto : accanto a un passaggio a livello chiuso.
Devono fermarsi come in una pausa d’infinito in uno”squarcio inatteso dell’eterno” . Per capirsi, per scegliere un altra via.
L’attenzione del misterioso giovane che sembra un attore dell’opera teatrale “Giulio delle stelle”che si sta intanto allestendo in città osserva tutti per poi avvicinarsi all’eccezionale funambolo Ezechiel che dal suo filo tremolante proteso verso il cielo intuisce e sa molte cose.
Ezechiel è staccato dal contingente più banale che rende prigionieri e riesce a “vedere” con più attenzione gli altri.
E sa che deve aiutare il piccolo Kevin.
Una storia a incastri tra realtà, interpretazione, imperscrutabilità che si può narrare soltanto in parte perchè tanti sono gli spunti e i rimandi che Rocco Sestito ci offre come fosse una galassia di stelle.
Certamente un incentivo all’immaginazione e alla ricerca del mistero che esiste nel cosmo, intorno a noi e dentro di noi.





















