Un pomeriggio d’arte e di bellezza all’Androna II

pubblicato da: Mirna - 18 Maggio, 2015 @ 7:54 am

Sfilata & Acquaviva May 15 014IMAYA INCONTRA CATI BRIGANTI

Ci sono momenti delle nostre giornate  che si imprimono in modo particolare in un’ immediatezza emotiva che poi nel ricordo si dipanano facendoci sorridere appagati. Brevi tratti di tempo e di spazio che possono risultare perfetti e che ti danno, come scriveva Frida Kahlo,  “la certezza dell’esistere in cui ci si sente indiscutibilmente vivi. Sentire, guardare, partecipare. Gioire. “

Complici il sole caldo di maggio, l’antica Androna di Trento, la compagnia di amici e un evento elegante e interessante. Le opere d’arte di Cati Briganti come cornice a belle bambine, ragazze e signore che sfilavano su un tappeto rosso indossando le creazioni di Imaya:  abiti tagliati e Sfilata & Acquaviva May 15 022cuciti in laboratori artigianali. Bellissimi. Come belle erano le indossatrici. Da Nadia Ioriatti a Lhamo e Connie.

Sfilata & Acquaviva May 15 005“La Bellezza è ciò che ci porta verso lo stupore” scrive Tonino Guerra mentre Keats diceva che Bellezza è Verità.

Ci sono  musica, i  colori delle spezie e dell’estate, un desiderio di aprirsi e spogliarsi da sovrastrutture formali, lo sguardo attento alla versatilità femminile, a tutte le sfumature  che l’abito può regalare al nostro essere donne.

Sfilata & Acquaviva May 15 025Non a caso Cati Briganti limita la passerella con un manichino drappeggiato di colori.

Cita De Chirico, ma la  sua opera qui è a tutto tondo, si può accarezzare, annusare, interagire con essa diventando parte della scultura. Ci sono altri pezzi di questa giovane artista: visioni naturali create usando legni antichi, carta e specchi attraverso i quali allontanarsi IMG_3129dall’illusione  che ci  riproduce realisticamente per diventare più consapevoli della nostra frammentazione in tanti altri da noi. La cornice ci può sempre riunire e far rinascere.

Siamo uno, nessuno, centomila.

L’arte contemporanea di Cati ci regala espressioni nuove agganciate però a un passato ricco di storia e di valori nei quali la Donna e la sua visione del mondo ricreano vibrazioni  ed emozioni.

Sfilata & Acquaviva May 15 027La bellissima cornice di legno incorniciata a  sua volta da leggera carta bianca che sembra un velo  e con lo specchio nel centro è un mondo femminile ricchissimo di suggestioni arcaiche e nuove: un filo rosso che può collegare storie e pensieri e l’eterno esserci e non esserci che rimbalza dallo specchio, oggetto muliebre per eccellenza.

Artista da conoscere senza dubbio.

 

 

 

 

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Al Cafè de la Paix per parlare di libri ed altro

pubblicato da: Mirna - 13 Maggio, 2015 @ 6:55 am

Maggio 15 008Come sempre ritrovarsi al Cafè de la Paix è rilassante e frizzante allo stesso tempo. Rilassano il verde degli alberi cheMaggio 15 002 si intravedono dalle finestre, così come la musica, i ragazzi sorridenti ed invece è energetico il desiderio di incontrarci tra amici e condividere gli eventi speciali che questo luogo offre già soltanto aprendosi a nuove idee multiculturali  e ai  curiosi di novità.

Così se domenica scorsa abbiamo gustato il brunch indiano –  saporito di spezie colorate e  accompagnato da tè – lunedì ci siamo incontrati per conoscere meglio Rocco Sestito e Il suo tarlo di Ruth.

Intorno ai nostri soliti tavolini e davanti a un caffè o una tisana  l’atmosfera cordiale e  attenta si riscalda grazie anche alla simpatia dell’autoreMaggio 15 009 che ci racconta della sua fervida immaginazione rischiando talvolta di imitare la sua protagonista per la quale la  fantasia è “una malattia”. Ma tutti siamo d’accordo che fantasticare è salutare, ci fa vivere più leggermente. Si sa infatti che ciò è prerogativa dei bambini e degli artisti. E noi , club di lettura LibrIncontri non siamo un po’ tutti amanti della lettura, scrittura, arte in generale ?  E sicuramente dentro di noi ci sentiamo ancora aperti alla meraviglia.

Maggio 15 003Maria Letizia, vice presidente de Il Giardino delle Arti, sta lavorando con Rocco ad un bellissimo progetto che vedremo il prossimo autunno. “Il salotto di Clara Maffei” dove testi e musica si completeranno. E dove si immagina che il salotto di questa dama sia stato  frequentato da  famosi compositori.

Il pomeriggio è come sempre pieno, ciò che ci racconta Rocco Sestito  sia della sua carriera di regista che della sua voglia di scrivere si  aggancia alle nostre curiosità e ai libri letti. E scritti. Sì, perchè tra noi ci sono anche published writers come Santo, Carla, Annamaria e naturalmente la nostra bellissima Nadia “Tinta di aria”. A questo proposito il suo libroMezzolombardo e TN 003 è stato presentato a Mezzolombardo venerdì scorso in un elegante palazzo cittadino. Presentato da Maria Teresa nel suo modo chiaro e avvincente siamo stati felici di ascoltare ancora alcune pagine di Nadia Ioriatti   che ci regala sempre nuovi spunti di riflessione grazie ai suoi “corsivi di vita”.

Pensavo dunque a quanto importante sia la lettura e il nostro scambiarci titoli, impressioni, pensieri. Il nostro gruppo è ben amalgamato e possiamo dire che  questo ritrovarsi sta diventando sempre più un appuntamento atteso con ansia  . Ognuno di noi ha sempre qualche cosa di interessante da raccontare, sia un viaggio, sia un libro particolarmente avvincente, sia un accadimento significativo.

E poi c’è Masi che legge a richiesta un racconto  di Rocco “Contando sotto la pioggia” , c’è Maggio 15 008 Riccardo che cerca l’Infinito e lo legge dallo Smarthphone. Anche la tecnologia è al servizio di noi golosi di alti pensieri e di Bellezza.

E si aggiungono nuovi amici e nuove sollecitazioni alla lettura e allo stare bene insieme.

 

 

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ASTRAZIONE OGGETTIVA e degustazione preziosa

pubblicato da: Mirna - 6 Maggio, 2015 @ 4:48 pm

Un’oretta magica, ieri alla Galleria Civica di via Belenzani: Giovanna Nicoletti, esperta d’arte ci ha illustrato questa significativa mostra che varie di Maggio 15 023chiuderà fra qualche giorno.

Ricerca del colore, dell’astrazione dal soggettivismo, delle linee pure, di analisi del nuovo. Il gruppo dei sei artisti trentini con l’obiettivo comune di indagare e sperimentare le relazioni tra linea e colore per ottenere una percezione varie di Maggio 15 029visiva innovativa dello spazio pittorico sottoscrivono nel 1976 un manifesto teorico del loro metodo e della loro Weltanschauung artistica.  .

Consiglio caldamente la visita sia per la  mostra sia per lo  spazio di questa  succursale del Mart.

Essenzialità,  eleganza e piacere …anzi ieri  piaceri multipli.

Non solo la spiegazione di Giovanna Nicoletti  ( che ho seguito spesso nelle sue lezioni all’UTEDT dove  ha spiegato l’arte moderna in un modo intrigante ) davanti alle bellissime opere di Schmidt, Senesi, Mazzonelli, Pellegrini, Wenter Marini e al presente Cappelletti , ma un accostamento sinestetico della vista al gusto e all’olfatto .

Sì, perchè l’entusiasta  Italo Maffei ci ha introdotto alla varie di Maggio 15 017degustazione consapevole di parecchi ottimi vini. Con un’attenzione sempre centrata sulla profondità del colore, sulla  luce, sulle  sensazioni e  percezioni. Ad ogni gruppo di lavori un abbinamento perfetto: possiamo dire che riuscivamo, grazie alle spiegazioni di Giovanna e di Italo, a “bere” i colori e le linee!

varie di Maggio 15 009Dallo Spritz, tipico aperitivo degli anni Settanta, ricco, profumato , colorato a certi bianchi vorticosi di sapore e profumo, ad altri lineari e sorprendenti.

Fino ai tre Pinot bianco, rosa, rosso (ne ho assaggiato solo uno però!)  per concludere con un dolce Grechetto strepitoso …che vorrei bere ancora.

Non so se alla fine eravamo tutti prede della Sindrome di Stendhal o da una dolcissima euforia alcolica, fatto sta che i lavori  di questo gruppo di artisti è stata apprezzatissima. Colori primari, certi azzurri incredibili, la bidimensionalità trasformata in una tridimensionalità dello spazio.varie di Maggio 15 014

Ripeto i piaceri accumulati per i nostri sensi e per il nostro desiderio di Arte e Bellezza, di Luce e di Colore sono stati tanti.

Ed infine la condivisione.

L’arte ci regala da sempre un’alternativa.

 

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IL TARLO DI RUTH di Rocco Sestito consigliato da “Il Giardino delle Arti”

pubblicato da: Mirna - 1 Maggio, 2015 @ 6:33 am

cop[1] (4)La fantasia mette in rapporto il mondo interno della psiche col mondo esterno della realtà e costruisce un ponte tra ciò che  si crede sia e che forse non è. E’ sempre un attraversare uno specchio per ricercare mondi paralleli e possibili a quello contingente, ma sappiamo che è dal nostro preconscio che si forgiano le fantasie che possono essere di prova o preparatorie alla vita presente.

Intrigante questo romanzo di Rocco Sestito in cui la malattia di Ruth, la protagonista narrante, altro non è che una fervida immaginazione , quindi un susseguirsi di estraniamenti da sè, una ricerca di alternative, di identificazioni estreme da esseri umani ad animali per provare l’emozione di un Tutto vivente. E’ quasi sentirsi in possesso di poteri divini e soprattutto una ricerca di emozioni complete.

Ruth  si presenta così “Mi chiamo Ruth. Ho trentasei anni. Sono malata. Cioè, penso di avere una malattia rara, e d’altronde non saprei come definirla: sono una visionaria. Ogni persona che incontro e che abbia un qualcosa, anche di insignificante, che attiri la mia attenzione, stimola la mia immaginazione e mi fa inventare delle storie. Anzi, più che inventare, le vivo , letteralmente.”

Il libro di Sestito scrive della scrittura e immagina l’immaginazione tanto è ricco e articolato per cui questo  libretto di 120 pagine è in realtà molto più spesso perchè le storie raccontate sono tantissime.  Possiamo leggere alcune pagine trovandoci in una storia d’amore tra una bellissima mora e un timido impiegato per poi ritrovarci nelle vesti o meglio nella pelle di un generoso cane. E tutto questo grazie a Ruth che con il suo occhio attento riesce a penetrare nella vita delle persone e a creargliela ex novo.

Il tarlo di Ruth si legge con golosità e nello stesso tempo a spicchi , sì come gli spicchi  di un caleidoscopio che forma la sua immagine colorata per poi lentamente crearne un’altra.

Ne escono racconti veri e propri oppure brevi parentesi di esistenze talvolta tristi, talvolta allegri come “Contando sotto la pioggia” dove la protagonista inizia a voler contare le gocce di pioggia per finire poi a contare le monetine cadute nel suo ombrellino riverso. Ma attenzione non è Ruth che racconta questa storia , ma una sua amica che le ha dato un suo scritto da leggere. (Sappiamo che Ruth lavora in una casa editrice).

E qui sta la grande abilità di Rocco Sestito, autore di cortometraggi di fiction, drammaturgo e regista, perchè ci propone storie checropped-cropped-img_446111[1] sembrano scaturire da una teoria di scatole cinesi.
Un giorno accanto a Ruth su una panchina si siede un barbone che le racconta  di come ha trovato fogli sparsi ricolmi di riflessioni e poesie che gli hanno fatto cambiare vita.  Quindi una storia dentro una storia e così via.

Insomma un libro da leggere come un affresco: non si sa se sotto esiste un altro dipinto, non si sa se è compiuto o meno. Da leggere sicuramente con calma, un po’ alla volta perchè la ricchezza è tanta, l’immaginazione è galoppante.

Da non trascurare certamente i monologhi sui colori rubati da Ruth a un attore antipatico nel suo camerino. Si mescolano persino i generi, da pagine diaristiche, a poesie, a fiabe, a racconti veri e propri.

Rocco Sestito ci regala un’antologia  che ci fa  gustare le fantasie di Ruth e proprie  senza sensi di colpa perchè l’immaginazione dà  voce ai nostri desideri, e come scrive Ethel S. Person nel suo “Sogni ad occhi aperti”senza immaginazione, la coscienza sarebbe imprigionata nel presente dei sensi o nel passato dei ricordi e si negherebbe la contemplazione di infinite alternative e possibilità…”

Devo ringraziare Il Giardino delle Arti che mi ha permesso la conoscenza di questo autore e la possibilità di introdurlo  anche nel  mio gruppo di lettura.

Rocco Sestito sarà nostro ospite al Café de la Paix lunedì 11 maggio, alle ore 17.00

 

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Andar per castelli con il gruppo degli Accademici

pubblicato da: Mirna - 27 Aprile, 2015 @ 8:59 am

Ed in Trentino è facile.

Castel Toblino si raggiunge in poco meno di mezz’ora da Trento e sempre, in qualsiasi stagione e con qualsiasi tipo di Il castelloluce ti incanta.

Perché è romanticamente disteso su uno specchio d’acqua che si colora e trascolora a seconda di nebbiolina, pioggia, sole, ombre. Intorno i monti rocciosi ci regalano quel tanto di mistero che aleggia nelle sue sale antiche. Sembra vi circolino almeno cinque fantasmi. Due coppie di amanti e un religioso. Ma tutti  conoscerete le sue Toblino accad 006leggende.

Certo è che per me  sta per diventare  una meta di caffè  domenicali mattutini sulla terrazza che guarda il lago e gli aironi cinerini e il verde…

Ma non solo…  ieri con il gruppo dell’Accademia di Cristina abbiamo unito l’util-culturale al dilettevole. Il tutto organizzato dalla splendida  Francesca Endrizzi. Verena ci ha poi  spiegato la struttura del castello, l’importanza della vinificazione, ci ha mostrato il lavoro importante che l’attuale proprietario sta compiendo per riportare alla luce delicati e bellissimi affreschi alcuni attribuiti al Fogolino accompagnandoci per scale, scalette, cantine.

E noi ci siamo aggirati in stanze grandi e piccole cercando di capire che cosa mai avrà provato Claudia Particella mentre aspettava il suo Toblino accad 019amante , il Cardinale Madruzzo, in una piccola saletta tutta affrescata.  Pensate che  ne era stato intrigato persino Benito Mussolini, ospite per un po’ nel castello,  che nel 1910 scrisse un romanzo “L’amante del Cardinale.Claudia Particella”. E così abbiam parlato di libri sebbene l’autore non mi piaccia.

Scale, scalette più o meno ripide e poi il giardino con il rosmarino in fiore, la salvia profumata, le peonie,  i corbezzoli.

Terrazzini, cappella, Toblino accad 054mura merlate e sempre l’acqua intorno a noi.  Credo che sia proprio per questo che Castel Toblino sembri un castello magico, fiabesco, misterioso, un luogo che all’esterno ci regala sensazioni di dolcezza e desiderio di abbandono e all’interno ci riporta alla durezza della realtà  e forti emozioni come le sue prigioni e le sue pietre.

Una bella domenica mattina culminata alla Cantina Hosteria Toblino dove ci aspettavano un piatto goloso di ravioli e filetto in crosta e un corposo vino rosso.

Toblino accad 065

 

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LibrIncontri al Café de la Paix

pubblicato da: Mirna - 23 Aprile, 2015 @ 2:59 pm

GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO

22 aprile Gruppo lettura 010Leggere fa bene e questo la sappiamo da sempre. Leggere fa crescere, fa viaggiare, fa pensare.  Se poi se ne discute insieme tutto si 22 aprile Gruppo lettura 004arricchisce e si completa. Certo la lettura non è sostitutiva della vita ma ne è un integratore necessario.

Anche ieri il nostro gruppo si è riunito nella bella atmosfera del Café de la Paix  che rimpiangeremo amaramente. Fra l’altro il pomeriggio d’aprile ci regalava un’atmosfera verde e tranquilla: le tisane e i caffè sul tavolo, i libri sfogliati e letti. I titoli nuovi e vecchi che si rincorrevano sulle nostre labbra.

9788898713080[1]Dai libretti rossi di Astoria che pubblica dimenticate scrittrici inglesi:  questa volta ho parlato de La perfida madrina di M.C.Beaton regalatomi da Camilla, una deliziosa storia ambientata nella Londra vittoriana dove i pettegolezzi e le maldicenze possono rovinare una persona.

Alla rilettura de Il giovane Holden da parte di Santo.

Si parla di libri di viaggio come MANI di Fermor, della Turchia magica e misteriosa “Come farfalle nell’ambra” “, di  Alev Croutier, di  romanzi divertenti ma non solo, come quelli di Claudia Schreiber  : Io scrissi già nel blog  di La felicità di Emma, ma proprio Emma Pandini ci suggerisce di leggere “Dolce come le amarene”.

Riccardo passa da Ippolito di Euripide a Bobo, i   fumetti di Sergio Staino.

Scaturiscono consigli di lettura validi e credo condivisibili. Da non dimenticare il consiglio di Camilla “Cassandra al matrimonio” di Dorothy Baker.cop[3] (2)

È un’estate dei primi anni Sessanta e Cassandra Edwards è in viaggio verso il ranch di famiglia. Partita da Berkeley, sta andando al matrimonio della sorella gemella, Judith, ma non sa come comportarsi perché non ha proprio voglia di conoscere il cognato, né di gioire dell’evento. Cosa succede nel cuore di un fratello gemello quando l’altra metà decide di andare via, di iniziare una vita propria da condividere con un estraneo? Accade di arrivare nella casa paterna e di aver voglia di tuffarsi subito in piscina, dove la testa si libera dai pensieri e nell’acqua ci si dimentica quasi di essere mai nati; di stringere tra le braccia la nonna, ancora affilata nei giudizi eppure così spudoratamente di parte nei confronti delle nipoti; accade poi di parlare con il proprio padre, in un’infilata di brandy che aiuterà a sfogare la propria tristezza e le paure. La casa degli Edwards è un piccolo mondo distante, e fiero di esserlo, dalla società americana degli anni Sessanta; è un ambiente colto e progressista dove il capofamiglia è un professore di filosofia in pensione le cui figlie ricordano con grande fierezza l’educazione libera e tesa alla curiosità che gli ha impartito; ed è una casa dove manca una madre da qualche anno. Il weekend che accompagna il racconto di Cassandra al matrimonio è quasi lo scampolo di una storia familiare idilliaca, l’ultimo colpo d’occhio di una giovane donna che sta per volgere lo sguardo altrove. Postfazione di Peter Cameron.

22 aprile Gruppo lettura 002E Carla Corradi fa leggere ad Alfonso alcuni intense paginette  del suo libro di racconti “Un caffè macchiato freddo” ed Anna Maria Ercilli ci regala l’ascolto di alcune sue bellissime poesie tratte da “La stanza del colore provvisorio” 

Ieri mancava Nadia Ioriatti, ma i consigli di letture possono essere inviati al blog.

Ci incontreremo ancora qui al Cafè de la Paix lunedì 11 maggio, sempre alle 17.00 quando Rocco Sestito ci presenterà il suo romanzo “Il tarlo di Ruth”. Ne scriverò fra pochi giorni.

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DESTINO? In cerca di Laura M.

pubblicato da: Mirna - 19 Aprile, 2015 @ 1:33 pm

Non posso fare a meno di pensare a Laura in questi momenti drammatici che la Libia sta attraversando.

Pensavo comunque spesso a lei da Levico, domernica d'aprile 030sempre. In fondo le nostre nonne erano sorelle. La mia adorata nonna Bianca (la più grande nella foto) era la sorella più forte, solare, allegra, l’altra, la prozia Corinna, era  più debole fisicamente e malata di cuore.

Ma quando lasciammo definitivamente Merano ci ospitò nella sua casa di Carpi, la mitica Cantarana.

Suo figlio Serse si era da poco  trasferito con la famiglia  a Tripoli  dove aveva aperto una gioielleria.

A noi  concedeva l’ospitalità a Carpi  in cambio di compagnia alla sua mamma e a suo fratello Perfetto  che, ironia della sorte e del nome, era ritardato.

Prima del nostro trasloco ci era venuto  a salutare a Merano dove  io strinsi per la prima e ultima volta la mano a sua figlia, questa  lontana cugina un po’ più grande di me. Serse tornò  a Carpi  altre volte per trovare i suoi cari e portarci  datteri a volontà e  regalini per me. Una borsetta con le frange, un cammello, un servizietto da tè in bachelite.

Levico, domernica d'aprile 029Prima della caduta di Ghedaffi erà già tornato in Italia con la moglie.

Ma Laura, Laura Malvezzi, era rimasta a Tripoli. So che era poliglotta e che aveva un lavoro di prestigio. Non so quale. So che si era sposata. Ma con chi? Con un italiano? Con un arabo? Avrà avuto figli?

Ed ora? Sarà ancora viva o starà vivendo il dramma del suo paese di adozione ? Non riesco a rintracciarla.

Mi rimane di lei questa foto in bianco e nero:  siamo a Merano, io ho due anni e credo mi sentissi fiera di tenere la mano a questa cuginetta più grande e bella e bionda.

Forse  ne avrà una copia anche lei? Ripenserà a quel lontano giorno con le nostre nonne?

E che  cosa avrà fatto oggi, giornata tragica per tanti fuggitivi dalla Libia, mentre io con le mie amiche “allodole” passeggiavo felice sulle spondeLevico, domernica d'aprile 027 WP_20150419_016del lago di Levico e raccoglievo un mazzolino di fiori?

Come sarà stato il suo destino?

La vita di ognuno di noi dipende dal Caso, dalle Scelte, da noi?

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Cafè de la Paix? No, grazie non fa per Trento

pubblicato da: Mirna - 17 Aprile, 2015 @ 4:16 pm

TOBLINO E VARIE April 15 007Che amarezza e delusione sentire da Francesca Quadrelli la decisione delle istituzioni di chiudere un luogo in cui si fa soprattutto cultura emattinate di primavera 15 019 non solo happy hours come in gran parte dei bar del centro.

Sempre piacevole passare attraverso quel passaggio e vederlo vivo  di persone sorridenti che parlano, ascoltano un po’ di musica, parlano di libri  e altri argomenti interessanti.

Il nostro gruppo di lettura ci si è sempre trovato bene, i miei aperitivi con amiche accompagnate da tapas sempre gustosi.

L’amicizia si fa con facilità in un ambiente così colorato e gaio , ci si sente aperti, liberi, un po’ alternativi alla chiusura tipica di luoghi piccoli provinciali . Insomma una ventata di aria fresca e leggermente metropolitana.

E la si vuol chiudere?

TOBLINO E VARIE April 15 008

Che dite amici di LibrIncontri ci possiamo riunire mercoledì 22 alle ore 17.00 per parlarne insieme?

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LA SIGNORA SCOMPARE di Ethel Lina White, ed. Polillo

pubblicato da: Mirna - 16 Aprile, 2015 @ 4:37 pm

cop[1] Credo che tutti conoscano la storia della signora che scompare durante un lungo viaggio che da un remoto paese del centro Europa deve arrivare a Londra.  Ben due film sono stati girati, il primo da Hitchcok.

Ma leggere il libro è provare  una tensione elettrizzante.

Iris, scombinata e ricca giovane donna sale sul   treno per tornare in patria dopo aver lasciato partire il giorno prima il suo gruppo di amici chiassosi. Si ritrova così con gli ultimi clienti dell’hotel dove ha soggiornato, alcuni tipici rappresentati del mondo inglese, e molti strani personaggi del paese che sta lasciando. Nel suo scompartimento si trova appunto un’arcigna baronessa, una famigliola del luogo , ma  fortunatamente una deliziosa zitella inglese, Miss Froy  che le alleggerisce un po’ sia il mal di testa  sia un cocente malumore.   Anzi vanno a bere il tè insieme salutando i loro connazionali : le due sorelle snob, un professore e il suo giovane amico Hare assai interessato alla bellezza di Iris, la coppia di sposini –  o amanti?  – il pastore e sua moglie. Intravvedono passando anche il misterioso medico che deve portare a Trieste una persona malata  completamente bendata.

Il mal di testa di Iris – forse si è presa un colpo di sole mentre aspettava il treno? –  non passa, ma la gentile Miss Froy le dà un’aspirina che la fa addormentare.

Al suo risveglio non trova più Miss Froy. Aspetta e la cerca. Tuti dicono che non si è mai vista, soprattutto, con le dovute traduzioni, gli occupanti del suo scompartimento. Ma  Iris  sa che è stata fatta  scomparire…

Hare la aiuterà soltanto dopo essersi convinto da alcune prove a crederle.

Raccontato meravigliosamente, si deve assolutamente leggere.

E’ stato inserito nella lista dei 100 migliori gialli di sempre. Scritto nel 1936

Ethel Lina White (1876-1944)  è anche autrice  del celeberrimo The spiral staircase (La scala a chiocciola)th[2]

Capacità inventiva e dedizione quasi assoluta alla scrittura. Super.

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Via delle Botteghe Oscure di Patrick Modiano

pubblicato da: Mirna - 10 Aprile, 2015 @ 11:03 am

cop[1] (3)Mi sono ripromessa di conoscere meglio l’ autore premio Nobel per la letteratura  perciò mi sembra giusto continuare con questo romanzo che  nel 1978 vinse un meritatissimo Premio Goncourt.

Mi affascina la sua ricerca del passato e della propria identità che evidentemente sono strettamente correlati. Senza memoria non esistiamo completamente.

Ma il suo tempo perduto rincorso è l’antitesi di quello proustiano. Non c’è fluidità serena come quella che può dare una marea che va e che viene, c’è bensì il timore che i ricordi spezzettati rivelino dolore e negazione dello stesso.

Qui tutto ciò che si è vissuto sembra oscuro e irrisolto. Da una foto in bianco e nero l’io narrante che esordisce con “Non sono nulla: Soltanto una sagoma chiara, quella sera, seduta all’esterno di un caffè” investiga per sapere chi tra i personaggi ritratti è se stesso. E’ Pedro McAvoy o Ster? E chi sono le due giovani donne accanto a lui e a un altro personaggio?

Con pazienza quasi ritrosa  ci si inoltra in un mondo inquietante e quasi onirico dell’occupazione tedesca, in una Parigi quasi sempre notturna che dà sensazioni di estraniamento e di Tempo dai contorni mai netti. Incontriamo un’atmosfera di un “demi-monde” di emigrati russi, ballerine modelle, avventurieri, diplomatici sudamericani che sembrano sfuggire a una catalogazione come in effetti sembra essere il Tempo per Modiano che egli  ha bisogno spesso nei suoi romanzi di fermare su un taccuino nero, tipo Moleskine.

Ne ho già iniziato un altro “L’Orizzonte” e mi piace perchè tutta la “materia oscura” del nostro passato è da rileggere, riascoltare, rivedere.cop[2] I brandelli del passato sono sospesi come piccole vite a sè stanti, sempre presenti in noi, nella nostra storia che prosegue, ma misteriosi nella loro completezza.

Mi piace come mi piace Proust. L’esaminare profondamente e nello stesso tempo in modo distaccato il nostro Tempo,  la nostra Storia personale mi fa sentire la ricchezza di una Vita individuale, nel bene e nel male e il suo accostarsi ritroso  alle vite degli altri.

Ne L’Orizzonte c’è una ragazza che fugge, c’è la Parigi misteriosa del IX e X arrondissement, un gangster, un torero e sempre una minaccia ossessiva del Tempo che passa.

Leggere Modiano è esorcizzare un po’ le nostre paure, è un modo catartico di accettare l’ineluttabile.

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