INSEGUENDO L’AMORE di Nancy Midford
pubblicato da: Mirna - 30 Giugno, 2014 @ 8:40 amINSEGUENDO…l’estate…per me
Spazi e tempoi lontani: Inghilterra anni Trenta e Quaranta e qui, io che leggo, in un paesello verde e umido in attesa de l sole.
Analogie? Diversità ? E’ sempre laâ€geografia dell’anima†a scoprire i sentieri che la lettura e la propria vita possono avere in comune.
Il tutto racchiuso nel grande conforto di evasione mentale.Che delizia trasferirmi nel grande manor di Alconleigh dove vive l’aristocratico proprietario terriero Radlett e la sua stravagante famiglia. L’io narrante è Fanny figlia di “scellerati genitori†che l’hanno affidata ai parenti con i quali instaura un legame molto forte.
La sua infanzia e adolescenza è scandita da avvenimenti straordinari e divertenti ,ma soprattutto è della cugina Linda che Fanny racconta, perché Linda è unica, bellissima, coraggiosa, avventata , passionale. Tutto ciò che la riguarda è esagerato, le sue ansie e le sue emozioni sono laceranti così come lo sono i suoi innamoramenti. Due matrimoni e poi finalmente il grande amore, mentre la sobria Fanny si costruisce una vita serena ed equilibrata.
Linda è un personaggio indimenticabile, amante della vita con forza pagana, tutto le piace, gli animali,la natura, il cambio delle stagioni persino quando l’estate “fa balzi indietro nell’invernoâ€
A me piace meno questo freddo di un giugno beffardo che una sera mi costringe ad  accendere il termosifone e al mattino mi fa indossare una vecchia vestaglia di flanella! Persino Mimilla dopo aver messo il naso fuori di primo mattino ritorna velocemente su tettoa riscaldarsi!!!
Ma ieri…è rimasta fuori sotto un temporale rumorosissimo.
Ma di questo ed altro sui gatti ne scriverò nel prossimo post.
Sono contenta  che le mie cronache di Borzonasca vi piacciano: racconterò allora . Qui il tempo è dilatato, persino gli orologi non funzionano…sarà l’umidità ?
Continuiamo a sentirci quindi sul Blog e a condividere letture ed emozioni. Un abbraccio carissimi Laura, Raffaella e Riccardo
…e a tutti gli altri.
Come stai Miki?
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IL PARADISO…PUO’ ATTENDERE?
pubblicato da: Mirna - 26 Giugno, 2014 @ 4:04 pmIl paradiso… può attendere
Guardo il giardino verde – la prima sera vi si aggirava solitaria una lucciola, come una  promessa dell’estate calda che qui mi aspetto – e per consolarmi recito tra me e me versi de La pioggia nel pineto. Gocciole aulenti, piove sui mirti divini, sulla Favola bella che ieri ci illuse…ecc.ecc. .
Perchè piove in questi primi giorni nel mio piccolo paradiso ligure. E gli acquazzoni ci sorprendono mentre passeggiamo senza ombrello o mentre mi sistemo in terrazza per guardare le rondini ed allora di corsa prendo cuscino, libro e tazza e  riparo in cucina. Mimilla brontola e corre dentro anch’essa, il pelo irto e luccicante di gocciole aulenti
Non sempre tutto procede come si desidera e il mio angolo montaliano mi sembra meno bello e tanto umido. Sto addirittura pensando di accendere il caminetto. Occorre pazienza, qualità che mi sembra di avere sempre meno. Voglio il calore del sole, il profumo del rosmarino, voglio sdraiarmi sotto la palma…invece in questi pomeriggi quasi autunnali mi tuffo nei libri più del solito.
Nancy Midford in primis e il suo romanzo divertente , poi  sfoglio il diario di Virginia Woolf e mi soffermo sulla sua volontà di disciplina interiore. Emergono i suoi  ricordi, aneddoti, riflessioni sulla scrittura, ma anche amare considerazioni…a metà strada fra vita e letteratura queste pagine offrono un ritratto suggestivo della grande scrittrice e della sua epoca.
Certo ogni cosa scritta regala a chi legge una parte di chi scrive. Piccole situazioni, sentimenti, accadimenti  anche delle persone qualunque come  me.
Ritrovare Grazia e iniziare a parlare vis à vis  delle nostre letture è sempre un grande piacere, risentire il suono delle campane che scandiscono le ore e le mezz’ore è un conforto che mi ricongiunge alle estati passate.
E suona ancora l’ora, e mi squilla / due volte un grido quasi di cruccio, / e poi torna blanda e tranquilla, mi persuade nel mio cantuccio… qui ritrovo anche Pascoli negli scaffali dei salottini Sì, ritorniamo/ dove son quelli ch’amano ed amo  L’ora di …Borzonasca
Dopo il tè mi affaccio dal balconcino col desiderio di uscire… non piove più. Gli uccellini dorati svolazzano e cinguettano – a loro proprio non interessa l’umidità –le tortore tubano e forse presto mi sorvolerà l’airone che vive nel fiumeÂ
E mi sento già consolata nell’aver condiviso il mio stato d’animo.  “ scrivere “degli avvenimenti reali sarà un ottimo sercizio per la penna†dice la mia amata Woolf…
Ora , cari amici, proverò a trasferire la mia paginetta sul blog. Grazie a questo bel portatile datomi da Laura
Riuscirò?
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LE DONNE CHE LEGGONO SONO SEMPRE PIU’ PERICOLOSE
pubblicato da: Mirna - 22 Giugno, 2014 @ 7:23 pm
Titol0 più appropriato di questo forse non c’è. O meglio lo è il primo della stessa collana. Le donne che leggono
sono pericolose. Sempre di Stefan Bollmann, che in  questo secondo volume si avvale della prefazione  di Silvia Avallone. Edizioni Rizzoli.
Rina che mi conosce bene ed è anch’essa una lettrice Doc me l’ha regalato per il compleanno. Graditissimo… Il piacere è grande nel  leggere di… lettura, dell’importanza dei libri e nell’ammirare dipinti bellissimi in cui le donne leggono.
Leggere incanta. Chi legge scopre paesi lontani, pensieri profondi e conosce la materia di cui sono fatti i sogni.
Per questo gli uomini nei secoli passati temevano le donne che leggevano, e spesso i padri e i mariti controllavano le loro letture.
Scriveva Menandro nel IV sec.s.C. “Chi sa leggere ci vede due volte”
Le donne prediligono i romanzi.
Già nel 1713 Addison scriveva sul Guardian che le donne si dedicavano alla letteratura di intrattenimento più degli uomi perchè avevano più tempo libero. Attualmente circa i due terzi di tutti i lettori di romanzi sono donne. La lettura di romanzi screditata dagli uomini, comincia a dare i suoi frutti. “il romanzo è il saggio della donna” con tutto ciò che contiene di filosofico, psicologico, sociale ,informativo.
Le donne che leggono diventano intelligenti…già da tempo gli studiosi parlano di female shift richiamandosi al fatto che, soprattutto ai livelli più alti di istruzione, in tutto il mondo le donne sono superiori agli uomini…
Leggere è sottrarsi al controllo degli altri , è viaggiare con lo spirito e l’anima. La lettura diventa un lusso, una seconda natura, una necessitÃ
interiore che rende la vita degna di essere vissuta. Ed è questo che rende pericolose le donne che leggono  …per gli uomini…perchè esse  diventano libere.
In questo volume ammiriamo bellissimi dipinti di lettrici a tema: sante, peccatrici, studiose della Bibbia, lettrici oziose, gaudenti, solitarie, seduttrici o sedotte, quindi lettrici di lettere amorose con quelle di Vermeer o Emile Lévy.
Per gli appassionati d’arte e di lettura un libro godibilissimo.
La copertina è di Federico Faruffini (1833-1869). LA LETTRICE  Mi ci ritrovo: libro, divano, sigaretta… E poi VERMEER…
L’altro dipinto è di Sir John Lavery (1856-1941) MISS AURAS,LIBRO ROSSO
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IL CARDELLINO di Donna Tartt, ed. Rizzoli
pubblicato da: Mirna - 21 Giugno, 2014 @ 3:03 pm900 pagine di lettura intensa, di piacere, di brividi, di momenti di sospensione.
Donna Tartt già autrice di Dio di llusioni e Il piccolo amico ha impiegato dieci anni a scrivere Il Cardellino, titolo originale The Goldfinch.
Romanzo di formazione, una sorta di “Grandi speranze” alla Dickens e  che verso la fine si trasforma in moderno thriller, ma che mantiene ininterrotto il filo conduttore della ricerca del senso della vita che per  un tredicenne in un lontano inverno era deflagrato in un museo di New York.
Tutto perduto, l’unico suo  amore, la madre, uccisa nella esplosione. Poco prima la visione di una coetanea dallo sguardo cangiante e i capelli rossi, un ferito accanto a lui che gli indica di prendere il suo anello e il piccolo quadro di Carel Fabritius, maestro di Veermer, Il cardellino.
Perchè Theo ubbidisce al vecchio morente e dilaniato? Perchè è l’unico legame di vita in mezzo al caos, la distruzione, la paura.
E tutti i suoi difficili anni a venire saranno protetti come da un nume tutelare da questo piccolo quadro che sua madre aeva tanto ammirato e che il vecchio morente, poi si scoprirà un antiquario, gli aveva indicato. Ma Il Cardellino che lui tiene nascosto diventerà anche la summa delle sue paure, delle sue ossessioni. Si sente legato anch’esso al trespolo come il bellissimo uccellino dorato da una catena fortissima.
Theo si ritrova solo –  il padre ancora  latitante - non sa che fare. Viene affidato per un po’ alla famiglia del suo amico Andy, ma vorrà cercare la famiglia di colui che gli aveva regalato l’anello. E qui trova…e non siamo un po’ nel mondo di Dickens? il buono e grosso  Hobie, restauratore e socio del vecchio dilaniato e Pippa la nipotina rossa sopravvissuta anch’essa all’esplosione.
Raccontare tutta la trama è un peccato. Chi vorrà leggerlo si troverà avvinto e incantato e forse annichilito da questo giovane disperato che cerca di ritrovare la felicità perduta con tutti i mezzi.
Entriamo in molti ambienti, quelli eleganti del suo amico Andy, nel negozio e laboratorio di Hobie, poi in Nevada, un Nevada allucinato di deserto e sospensione dove il padre, riapparso, lo porta a vivere. La descrizione degli ambienti è “psicologica” , essi diventano vivi, quasi creature che interagiscono con i protagonisti. Ambiente sospeso, irreale, nella sua luce e nella sua polvere del deserto
Theo e il suo nuovo e per sempre grande amico Boris, un po’ russo, un po’ ucraino, naufrago come lui.
E Il cardellino impacchettato e nascosto, quasi un’ancora di salvataggio, lo fa sentire meno mortale, meno ordinario. La sua bellezza è salvifica, un
sostegno, una rivalsa, quasi un pilasto che sorregge il suo mondo.
Perchè forse la bellezza e l’arte sono le uniche salvatrici della disperazione umana.
Bellissime pagine: dal suo amore per Pippa che lui sente essere  la parte illesa che aveva perso con la morte di sua madre,
al sogno di sua madre, finalmente, in una  Amsterdam nevosa e fredda, quando sembra che il cerchio della sua vita si concluda.
La bellezza di certi romanzi è quella che ognuno ci legge dentro e confronta con altre letture, con  i suoi pensieri e il senso della vita.
E sebbene abbia fatto una sorta di ginnastica per le braccia (900 pagine ripeto !) vi consiglio di leggerlo, con attenzione, con pazienza, con il nostro solito atteggiamento di lettori golosi.
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MALINTESO A MOSCA di Simone de Beauvoir, ed.Ponte alle grazie
pubblicato da: Mirna - 18 Giugno, 2014 @ 4:41 pm
Leggo sempre volentieri Simone de Beauvoir, scrittrice  che ha accompagnato con il suo pensiero i miei  anni giovanili e il mio Sessantotto.
Questo libretto è una riscoperta recente. Scritto nel 1965 fu escluso dalla raccolta Una donna spezzata per motivi forse politici, forse personali.
Si parla infatti di un viaggio in URSS da parte di una coppia matura  Nicole e André (chiaramente Sartre e Beauvoir) e di un malinteso sorto durante i giorni tra Mosca e Leningrado che farà nascere riflessioni amare sul senso della vita, del matrimonio  e principalmente sul “desolato stupore dell’invecchiamento“.
Qui la Beauvoir non è proprio la femminista che combatte le ingiustizie verso un parità tra uomo e donna  , ma ragiona come molte  donne fanno ancora : e cioè una donna si sente tale solo se è giovane.
Le dà fastidio già  appena dopo i quarant’anni il cedimento dei muscoli, della pelle. Il fatto di essere “trasparente” sessualmente.
Ma è soprattutto “lo scandalo dell’invecchiare” che tormenta entrambi perchè si sentono definiti, conclusi, fatti.
Sono in Russia per trovare Masa, la figli di André che li accompagna, attraverso le difficoltà burocratiche, attraverso una nuova  Russia.
Si scrive di cambiamento dunque, di delusioni degli ideali e  della consapevolezza di ciò che si sta diventando.
Racconto con due punti di vista. André è diventato pigro, demotivato, deluso dall’impotenza della sinistra francese.![002_jean-paul-sartre-et-simone-de-beauvoir_theredlist[1]](http://www.trentoblog.it/mirnamoretti/wp-content/uploads/2014/06/002_jean-paul-sartre-et-simone-de-beauvoir_theredlist1-300x218.jpg)
Nicole guarda soprattutto  alla coppia che sembra andare avanti per inerzia e da questo pensiero nasce il “malinteso”.
Ragioni banali mettono la coppia in crisi .
La noia che tracima, il corpo che invecchia più in fretta della mente…forse troppo pessimista, ma scritto magistralmente come sempre.
Finalmente parlando e confrontandosi si sfumano i contorni neri e la percezione che il futuro si estenda ancora all’infinito diventa confortante come la  “lunga monotonia della loro felicità “
NEL CUORE DI ROMA e…nel mio
pubblicato da: Mirna - 13 Giugno, 2014 @ 3:31 pm
Chi scrive diari, blog, rifessioni sulla vita ama dilatare i momenti vissuti specialmente quelli preziosi. Sottolinearli per addentarli in pieno, per non dimenticarli. Certamente chi scrive è goloso di vita. Per questo sento la necessità di soffermarmi ancora un po’ sulla mia recente visita a Roma. Sto cullandomi nel ricordo della sua magia. E nella consapevolezza di aver fatto ciò che desideravo ardentemente. Piccole cose forse, come voler vedere la mostra di Frida Kahlo per molti niente di eccezionale …per me invece  è stato raggiungere un piacere immenso pregustato nell’attesa.
E poi trovarmi nel cuore di Roma, nella casa di Nicoletta, da dove – attraverso il terazzo, anzi due, uno abbarbicato proprio tra i tetti e gelsomini
 – lo sguardo si tuffa su parte della città eterna. I gabbiani che volano e stridono, le rondini felici, i tramonti che si tingono di violetto. Le notti profumate. Il venticello che entra nel soggiorno colorato..
La   compagnia di Nicoletta. Conoscersi sempre di più. Parlare, condividere, confidarsi, sorridere e ridere.
Argomentare di pittori e pittrici, di ciò che la nostra vita ci può ancora regalare, di come
superare gli ostacoli, di progettare e parlare, parlare.
E mangiare allegramente  alle Scuderie del Quirinale ; andare a Villa d’Este sotto il sole ormai estivo .
Assaporare in pieno i momenti… quasi moments of being come scriveva Virginia Woolf, cioè quegli attimi avulsi dal ritmo quotidiano e vissuti appieno  quando si trova l’essenza della percezione, l’impressione di far parte del Tutto.
E se Roma con la sua magia mi incanta ogni volta la compagnia delle amiche romane, Nicoletta e Miki, mi abbracciano e mi avvolgono con le loro vite e i loro pensieri.
Ricchezza del viaggiare, dell’assecondare i propri desideri, soprattutto nel sapere che cosa si vuole e cercare la felicità nelle piccole cose .
E la bella casa di Nicoletta è un luogo sereno pieno di un’atmosfera colta e vivace.
Ho ricevuto da Giuliana Savelli  il suo ultimo libro che vi consiglio di leggere “Marìa Zambrano e il sogno del divino femminile“ iacobelli editore.
Lettura che affronterò con vivissimo interesse e piacere e di cui parlerò. Intanto cercatelo. E’ “una sintesi del pensiero della filosofa per quanto riguarda la sua visione dell’uomo e del suo destino. Si apre con i sogni, la vita nel corpo addormentato di cui non siamo consapevoli; e si chiude con il risveglio della coscienza nella luce dell’aurora. Un aspetto originale del testo è il lavoro delle connessioni: portare i sogni fra psiche, corpo e pensiero che conduce a un nuovo inizio filosofico, a una nuova forma di pensiero espressione di un divino: femminile, partoriente, sempre vergine come le antiche dee, e pensante.”
QUANTO SEI BELLA ROMA
pubblicato da: Mirna - 10 Giugno, 2014 @ 5:48 am
Poter raggiungere Roma in quattro ore mi ha finalmente dato  la possibilità di tuffarmi più spesso in una città che mio padre definiva “la più bella del mondo”. C’è qualcosa nella sua atmosfera che mi cattura. Ed io che, secondo me,  sarei dovuta nascere in Inghilterra, a Londra o al massimo nei villaggi inglesi descritti da Barbara Pym – perchè amo le mezze tinte, la calma, la metodicità che mi frena l’ansia – qui a Roma, trovo invece la parte di me che ben si confa alla vivacità , alla luce spiegata, ai profumi intensi , alla vita pulsante. Almeno per alcuni giorni. Sento che la confusione mi dà fastidio, che il traffico è insopportabile…ma immediatamente mi arriva una sorta di felicità adrenalitica. Prendo un
taxi che rimane bloccato in un intasamento…allora scendo e con la mia valigetta raggiungo a piedi la casa di Nicoletta in via del Cancello, in pieno centro, soffuso di profumo di gelsomini. Cammino spensierata, mi faccio foto, mi sento energica.
E subito nel primo pomeriggio al Chiostro del Bramante per la collezione Perez Simon. Alma Tadema, alcuni preraffaeliti tra cui Rossetti, Millais, Burne-Jones e fiori in ogni quadro fino all’ultimo “Le rose di Eliogabolo” dove il crudele imperatore fa soffocare gli invitati da migliaia di petali di rose. E se ne sente il profumo!
Scriveva Withman “Bouquet di rose da per tutto, oh, morte ed io di rose ti ricopro”
I fiori sono stati il filo conduttore di questa mia “tre giorni romana” in cui il momento più atteso è stato visitare la mostra di Frida Kahlo. I suoi colori. Il suo dolore.  I suoi fiori messicani  sulla testa, le enormi calle di Diego Rivera.
La lettura dei tre libri sulla sua vita sono stati la spinta per questo mio viaggio. Di Hayden
Herrera “FRIDA” , di Megan Delahunt “LA CASA AZZURRA”, di Raquel Tibol “FRIDA KAHLO, Una vita di passione”.
Momenti di felicità raggiungere in una mattinata di sole ricolma di  garriti di rondini e voli di gabbiani – che un po’ stordiva per la sua luce e i suoi rumori – le immagini della straordinaria e appassionata  pittrice .
Mi raggiunge Nicoletta che l’ha già vista tre volte. Mangiamo nell’elegante caffetteria. Ma la giornata è ancora lunga e nel pomeriggio raggiungo Piazza di Spagna e …Miki, vestita di
fiori, con la sua pancetta di cinque mesi. Ancora profumi di rose .
A Palazzo Sciarra ci sono Hogarth, Reynold , Turner e Gainsbourough con la mia amata coppia seduta sotto un albero nella campagna inglese. Come posso non ammirarli pur ormai quasi stremata?
A casa di Nicoletta il tramonto romano entra dalla sua terrazza sui tetti, dove splendono uno spicchio di luna, le prime stelle e il vento
profumato .
Ed ancora fiori, piante e zampilli d’acqua a Villa d’Este l’indomani  mentre l’ estate arriva violenta e ci stordisce, ma io ritorno felice felice nella mia tranquilla Trento colma di ricordi, suggestioni, ricchezza. E vorrei quasi  tornare subito a Roma per  vedere ancora e ancora… Rifare la merenda nel caffè del Chiostro del Bramante, sedermi sui bordi delle sue fontane, vagolare attraverso il suo cuore .
Quanto sei bella Roma.
A CHI VUOI BENE, di Lisa Gardner, ed. Marcos y Marcos
pubblicato da: Mirna - 7 Giugno, 2014 @ 6:45 pm
Ma è possibile leggere per tutto un pomeriggio fino alle 20,30?
Meno male che la luce ora è piena ed arriva sul mio divano e sul mio libro.
Ma che thriller questo di Lisa Gardner!Eccezionale.
Una poliziotta coraggiosa, Tessa Leoni, Â madre amorevolissima, si trova improvvisamente in una situazione disperata.
Ha ucciso lei suo marito? E sua figlia,  la piccola Sophie scomparsa  è stata rapita? O è morta anche lei? Tutto questo c’entra con il suo passato?
Intreccio avvincente che ti fa intuire qualcosa, poi pensi di aver sbagliato…ed allora vai avanti …non si può lasciare a metà una trama così!
Storia di donne in fondo. La responsabile delle indagine e D.D. Warren un’altra poliziotta tosta che scopre intanto  di essere incinta.
Apologia dell’amore materno che si insinua meglio nel titolo originale Love you more. Perchè l’amore di una
madre è immenso.
Per gli amanti dei gialli una scoperta questa autrice. Lisa Gardner dalla vita mormalissima (infanzia felice, un marito, una figlia, due cani, un gatto)  dice di scrivere romanzi da brivido forse per colpa di tutta questa normalità . Vincitrice di prestigiosi premi è sicuramente da leggere.
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ORIANA – UNA DONNA, di Cristina de Stefano, ed.Rizzoli
pubblicato da: Mirna - 2 Giugno, 2014 @ 4:20 pm
Una biografia che si legge con interesse e  passione, come appassionata era Oriana Fallaci. Di lei si può pensare benissimo, malissimo o un po’ dell’uno o dell’altro. Molte persone verso la fine della sua vita  la hanno criticata per le sue posizioni anti Islam. Certamente provocatoria. Sofferente. Ma coraggiosa, estremamente coraggiosa da riuscire a dire tutto ciò che pensava. E non solo. Il suo coraggio lo aveva sempre mostrato. Fin da ragazzina quando faceva da staffetta per la resistenza o come inviata di guerra, dal Vietnam agli altri punti caldi del pianeta.
Credo di aver letto tutti i suoi libri, mio padre me li regalava appena venivano pubblicati. Lui la adorava, avendo un carattere da toscanaccio, come lei!
Da Il sesso inutile, Penelope alla guerra, Niente e così sia, Intervista con la storia, Un uomo, ecc.
Una grande donna racchiusa in 1,56 cm e 42 kg.
Dalla sua nascita a Firenze nel 1929 alla sua morte nel 2006, la bravissima Cristina de Stefano ci racconta – e sembra quasi con la sua stessa voce – la vita di una grande giornalista scrittrice.
Oriana, scrive e racconta spesso, che non voleva imitare la sua adorata mamma, voleva vendicarla cioè non avrebbe voluto che le donne diventassero sempre una “schiava del marito o dei figli“. E certamente lei ce la mette tutta per studiare,riuscire nel lavoro, essere la più brava,  ed essere coraggiosa – virtù suprema dell’uomo -.
E’ libera, intraprendente, senza peli sulla lingua. Indimenticabili le sue interviste ai potenti della terra.
Ma le sue fragilità emergono quando si innamora.
In questa biografia ripercorriamo le sue più importanti storie sentimentali dal suo  grande amore per il  giornalista francese Francois Pelou a Alekos Panagulis e altri, forse meno importanti. Leggiamo del dolore per la perdita del suo bambino in Una lettera a un bambino mai nato.
Avrebbe voluto vivere per sempre Oriana e ed “essere disubbidiente” Dice che per lei
“essere disubbidiente significa stare all’opposizione. Per stare all’opposizione bisogna dire la verità . E la verità è sempre il contrario di ciò che viene detto”
Bellissimo libro.
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UN’ALTRA DONNA di Harriet Lane, Giunti ed.
pubblicato da: Mirna - 1 Giugno, 2014 @ 7:42 am
Che dire di questo romanzo d’esordio di Harriet Lane, giornalista free lance?
Di scorrevole lettura e adatto a quando si viaggia perchè non impegna ma nello stesso tempo  cattura. Vuoi sapere che cosa farà la protagonista, la scialba Frances, un’insignificante impiegata di redazione che  soccorre una donna intrappolata in un’automobile rovesciata. Vuoi sapere come riuscirà a intrufolarsi nella famiglia di Alice e perchè vuole diventare un’altra donna, questa Alice dal talento per la felicità . E soprattutto come farà ad  entrare nella sua  ricca famiglia,  essere amata da suo marito, famoso ed affascinante scrittore, suscitare la complicità dei  due figli adolescenti.
Passo dopo passo senza azioni eclatanti ma con una paziente scalata Frances riuscirà a diventare ciò che Alice era e che lei aveva intuito in quella breve conversazione avuta  nel bosco accanto all’auto.
“Per pochi istanti ho sentito la sua voce e ho saputo subito, ho saputo quasi tutto quello che c’era da sapere di lei. La facilità , la comodità e il senso della sua vita.”
Personaggio agghiacciante che scruta, osserva, pianifica senza farsi accorgere. E che raggiunge con freddo calcolo e  senza fare  errori ciò che ha deciso di essere.
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