I NEWYORKESI di Cathleen Shine

pubblicato da: Mirna - 8 Luglio, 2014 @ 4:05 pm

Li8bri e varie 026Ogni capitoletto, un piacere. Scrittura scorrevole che rilassa  e intriga perché oltre che di New York si parla di cani. Anzi ve ne sono disegnati parecchi, di tutte le razze.

Siamo nell’Upper West Side di New York, quartiere di Manhattan abitato da persone spesso sole, riservate  o un po’eccentriche che probabilmente non si sarebbero mai incontrate, né innamorate come succederà, . se non avessero avuto un cane come amico.

Jody è un’insegnante di musica  che vive in un monolocale  con Beatrice, una pit bull dolcissima  trovata mentre magra e piena di pulci vagava per le strade del Bronx. Ora invece Beatrice  è grassa e ben curata, “di nobile aspetto, con enigmatici occhi azzurri “

Jody è una ragazza di trentanove anni, insonne, che suona  il violino, ama  biancheria raffinata  per il letto  ed è di carattere gioioso. Lei e Beatrice mentre fanno la passeggiata sotto la neve colpiscono Everett un cinquantenne divorziato. Un tipo dall’aria severa che però si trasforma quando sorride. E questo sorriso rapisce Jody.

Si direbbero fatti l’uno per l’altro. In effetti ad Everett piace quella ragazza luminosa ed allegra e un giorno istintivamente le regala un mazzo di tulipani gialli.

Ma poi arriverà Polly giovane editor che si trasferisce nell’appartamento appena liberatosi nel caseggiato di Everett.  E con lei Howdy il cucciolo  trovato nel ripostiglio. Le carte si rimescolano…

Polly ha un simpaticissimo fratello maggiore. George che    non sa ancora chi e   che cosa deve fare,  si perde in fantasticherie , ma  si lascia guidare dalla sorellina tanto che andrà a vivere da lei…soprattutto perché già “innamorato” di Howdy.

Oltre che nel parco vicino gli incontri avvengono anche nel locale di Jamie che possiede due cani  perennemente  sdraiati  dietro il bancone, sono  tollerati da tutti,tranne che da…Doris, terribile insegnante pronta alla pensione, dai capelli e la faccia arancioni che inizierà una battaglia contro i canidi. con tanto di mainifestini  minacciosi

Lei appare sempre con pellicce varie come  Crudelia Demon spaventando tutti, tranne Beatrice che adora fare la pipì sulle ruote del suo Suv.. Divertente come finirà Doris…

Tra apprensioni per i cani e nuovi incontri  si dipanano relazioni amicali e sentimentali.

Ma Jodie accetterà la proposta di matrimonio di Simon´? O penserà sempre ad Everett?

E George troverà la sua strada?

Il momento clou della storia – un lungo black out – risolverà le complicazioni donando consapevolezza .

E’ uno di quei libri che non vorresti mai lasciare perchè la vita quotidiana dei personaggi è “piccola”,ma gradevolmente  avvincente. E Cathleen Shine è maestra nel regalarci sorrisi e gioia di vivere.

Mentre scrivo qui  a Borzonasca: diluvia: la pioggia batte sulle finestrelle della mansarda, Mimilla dapprima sconcertata dai tuoni e dai fulmini ora dorme sul plaid.  E’ autunno?

Mi affaccio e vedo il giardino grondante, le surfinie e gli altri fiori rosa  hanno il capo reclinato.

Non ci resta che…leggere.

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FELICITA’…

pubblicato da: Mirna - 6 Luglio, 2014 @ 7:38 pm

Felicita’ (è  anche il titolo di un racconto della Mansfield)

Talvolta la felicità è riuscire a superare un ostacolo, vincere una sfida.  Stamattina mi chiedevo se a    …    anni potevo ancora affrontare la salita di tre chilometri  che va verso l’abbazia di Borzone, una  mia amata meta delle  vacanze liguri

Sì,  ci sono riuscita, anzi…Grazia ed io, come Indiana Jones,  abbiamo scavalcato  uno  steccato che vietava l’accesso – causa frana – al nostro primo e preferito  sentierino pieno di more e di fiori.  E poi impavide,  in un clima sub-tropicale,  ci siamo incamminate  verso  Borzone.

Dell’abbazia ve ne ho  parlato spesso nelle mie estati precedenti.   Eretta prima del 1244, tenuta dai monaci dell’ordine Chaise de Dieu di Clermont fino al 1536 è un luogo incantevole circondato da ulivi,oleandri  e tanto verde.

Ci sono coordinate spaziali ed emozionali  positive. Incontriamo una mia lontana  parente, medico a Parigi e  Walter dagli occhi azzurri e mansueti, grande amico dell’Abate.

L’abate in persona, vestito di nero come un Pope greco,ci permette di entrare nei suoi appartamenti per farci il caffè. Ci sono anche la farmacista di Mezzanego e suo marito un ingegnere free lance,  appassionato conoscitore  di storia che ci illustra le origini del sito.

Tra i possenti muri antichi  ecco le finestre che guardano le colline argentate e noi improvvisamente complici in un’atmosfera senza tempo ci ritroviamo sorridenti e felici.

E  scendendo verso Borzonasca raccolgo alcune ortensie azzurre  e con Grazia si parla ovviamente d,libri.

“La  versione di Barney” da leggere assolutamente.

Ed io mi sento  veramente felice, la passeggiata mi fa un effetto euforizzante, come vedere le mostre di pittura.Vorrei  saltellare.

So che a casa mi aspetta quel delizioso libretto rosso edito da Astoria. Lo  leggerò sulla terrazza  nel tardo pomeriggio con le rondini e il suono delle campane.

Ve ne parlerò presto….

Ma voi che state leggendo?

Care Miki e Raffaella, un grande abbraccio

 

 

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A TORINO PER I PRERAFFAELLITI

pubblicato da: Mirna - 4 Luglio, 2014 @ 6:59 pm

 

In una giornata di luglio Grazia ed io andiamo a Torino. Scopriamo a fine giornata, sul treno di ritorno, che  è giovedì,  pensavamo entrambe – chissà perché –  fosse venerdì…. i segni d’aria a volte si perdono

Unite però  dal desiderio di vedere la mostra  sui Preraffaelliti a Palazzo Chiablese, nella seducente piazzetta reale, assolata e ventosa.

L’Utopia della Bellezza: settanta capolavori della Confraternita dei Preraffaelliti che fa capo a Dante Gabriel Rossetti e a sua moglie Torino e Borzonas 027Elizabeth Siddal, modella  dai folti e lunghi capelli rossi che diventerà  la musa  anche per  il celeberrimo dipinto di John E. Millais “Ofelia”. Dalla collezione della Tate di Londra

Siamo in piena epoca vittoriana e questo cenacolo di artisti vuole ispirarsi alla pittura  medievale che nelle loro opere assume un aspetto gotico e un po’ dark.  Le tematiche che  affrontano sono la Religione, la Storia, il Paesaggio, la Vita moderna, la Poesia, La Bellezza e il Simbolismo.

Che emozione rivedere l’Annunciazione di Dante Gabriel Rossetti che tanto fece scalpore ! Un candore avvolgente, la modella sua sorella, poetessa. Indimenticabile il suo sguardo non divino.

Di Ofelia sappiamo tutto: Millais dopo aver dipinto en plein air il bosco e i fiori fa immergere la modella, Elizabeth Siddal, in una vasca da bagno dove dovrà stare per varie ore e per vari giorni. Tanto da ammalarsi di polmonite. Ma il quadro è una meraviglia. Ogni fiore un simbolo, per esempio il papavero significa morte e Ofelia che diventa un tutt’uno con l’acqua verde ci incanta.

Tanto che ad un certo punto  credo di essere preda della Sindrome di Stendhal, mi gira un po’ la testa e mi aggiro per le ovattate e sale piene di capolavori in cerca di un divanetto su cui accasciarmi. Grazia mi salva con una caramella e decidiamo che più che Stendhal deve essere stata la brioche calda che abbiamo letteralmente  divorato appena scese dal treno  in un’antica caffetteria.  Anche lei accusa un certo mancamento.

Forse saremo pallide come la perfida  Sidonia, Proserpina, Monna Vanna, ma loro rilucono nell’aureola dei capelli rossi o  mogano e ci guardano con occhi intriganti

Ci riprendiamo:la  Bellezza fa stare meglio senza dubbio, possiamo ammirare ancora  Burn-Jones, Madox Brown e la sua . Sidonia von Bork 1560 dall’abito decorato, Prendete vostro figlio Signore, L’amata (la Sposa) , e la celeberrima Beata   Beatrix. Non per niente  Gabriel Rossetti si era aggiunto il nome Dante perché  si sentiva la reincarnazione del sommo poeta. E ovviamente,sua  moglie Elizabeth diventa Beatrice.

Visitare mostre ci fa felici. Usciamo nella Torino estiva  colme di Bellezza e desiderio di assaporarne dell’altra.

Torino e le sue piazze, il Primo Parlamento italiano, alcune statue bianche e particolari:.ballerine grasse, un gatto d’acciaio  che sbuca dal terreno, un altro che si arrampica su un palo accanto a una bicicletta bianca. Sì, ogni città ha la sua identità e Torino ha spazi ampi  e portici   lunghi, e tante bancarelle di libri. Grazia trova  i racconti di Katherine Mansfield così nel viaggio di ritorno ne rileggiamo alcuni.

Città un po’ misteriosa Torino, da conoscere  meglio,   vedi  e non vedi Torino e Borzonas 048laMole Antonelliana, sai che il Po è vicino,  e poi  incontri tanti antichi Caffè dove il tempo sembra essersi fermato all’Ottocento e dove vorresti fermarti per ore a parlare. E perchè no, assaggiare quelle deliziose torte al pistacchio e cioccolato.

Giornata piena dunque con i Preraffaelliti…ricordate il libro di Philippe Delorme Autunno, dove si racconta dell’amore di Gabriel Rossetti, della morte precoce di sua moglie, della riesumazione dopo due anni per riprendere le sue poesie e della scoperta che i  suoi magnifici capelli rossi erano cresciuti ancora.

Un po’ dark, un po’ gotico, ma affascinante.

 

 

 

 

 

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GATTI NERI E DINTORNI

pubblicato da: Mirna - 2 Luglio, 2014 @ 2:14 pm

La gatta di Grazia si chiama Agata, è nera e riservata come Mimilla. 001Entrambe amano solo una persona o al massimo due. Tutte le altre sono loro invise.

Quando qualcuno viene a trovarmi  Mimilla si nasconde, se è in casa va nella mia camera sotto il letto ,se è in giardino  cerca un angolo invisibile agli umani .  Domenica scorsa  sono venuti a pranzo  i miei nipoti e lei è rimasta sempre fuori persino quando è scoppiato un temporale violentissimo.

Inutili i miei richiami accorati, il mio salire e scendere per le scalette delle balze con ombrello e continuo rischio di precipitare  perché nel frattempo crollavano tra i miei piedi anche le prugne mature…

I miei nipoti, anch’essi  “genitori” apprensivi   di  gatto , di  un certo Gigetto viziatissimo, hanno capito e se  ne sono andati sotto il diluvio!  Finalmente dopo mezz’ora è arrivata la mia diletta tutta bagnata e scocciata.

Che dire?Ormai sono dipendente da  questa creaturina nera e misteriosa. Il nostro legame è arrivato a un  punto di simbiosi impensabile e forse  magico.  Sapete che ho intercettato un suo sogno?!

Durante il sonnellino pomeridiano rimaniamo sempre abbracciate e  nel dormiveglia  mi accorgo quando lei sogna perché si muove, tremola, fa versetti strani. Ebbene l’altro giorno  stavo facendo un mio sogno classico, parlavo con la mia amica di Milano della ruota di scorta che devo comprare per la UNO. Sento Mimilla fremere e improvvisamente… io vedo il suo sogno: una pietra del giardino circondata da formichine …!

Chi è che non crede a questa telepatia?

Borzonasca estate 2013 002 (4)Con Grazia parliamo tanto delle nostre gattine e l’altro pomeriggio bevendo il tè ci siamo accorte che sembravamo “mamme” entusiaste dei propri pargoli perché raccontavamo di tutto ciò che fanno e “dicono”le nostre amate pelosette. Ne avremo parlato per un’ora. L’altro argomento ovviamente sono stati i libri. L’altra nostra grande gioia.

Cari amici, il luogo crea nuove visioni del mondo e della mente. Qui a Borzonasca gli accadimenti diventano importanti perché quasi frenati dalla corsa del tempo. Le ore scorrono più dense e più ampie. Il mezzogiorno che risuona di campane e di profumi di minestroni,stufati, basilico è un momento clou per tutti i borzonaschini che si ritrovano “con i” pé suttu à toa” I piedi sotto il tavolo. Qui i pasti sono sacri.

Per me finalmente è invece il momento epifanico. Sulla terrazza ripiena di sole, nel silenzio umano, ma vibrante di battiti d’ali e di ronzii mi abbandono al benessere della luce e del calore. E mi sento libera, staccata e nello stesso tempo unita al battito dell’estate che finalmente sta arrivando.

 

 

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INSEGUENDO L’AMORE di Nancy Midford

pubblicato da: Mirna - 30 Giugno, 2014 @ 8:40 am

INSEGUENDO…l’estate…per me

Spazi e tempoi lontani: Inghilterra anni Trenta e Quaranta e qui, io che leggo, in un paesello verde e umido in attesa de l sole.

Analogie? Diversità? E’ sempre la”geografia dell’anima” a scoprire i sentieri che la lettura e la propria vita possono avere in comune.

Il tutto racchiuso nel grande conforto di evasione mentale.Che delizia trasferirmi nel grande manor di Alconleigh dove vive l’aristocratico proprietario terriero Radlett e la sua stravagante famiglia. L’io narrante  è Fanny figlia di “scellerati genitori” che l’hanno affidata ai parenti con i quali instaura un legame molto forte.

La sua infanzia e adolescenza è scandita da avvenimenti  straordinari e divertenti ,ma soprattutto è della cugina Linda che Fanny racconta, perché Linda è unica, bellissima, coraggiosa, avventata , passionale. Tutto ciò che la riguarda è esagerato, le sue ansie e le sue emozioni sono laceranti così come lo sono i suoi innamoramenti. Due matrimoni e poi finalmente il grande amore, mentre la sobria Fanny si costruisce una vita serena ed equilibrata.

Linda è un personaggio indimenticabile, amante della vita con forza pagana, tutto le piace, gli animali,la natura, il cambio delle stagioni persino quando  l’estate “fa balzi indietro nell’inverno”

A me piace meno questo freddo  di un giugno beffardo che una sera  mi costringe ad  accendere il termosifone e al mattino mi fa indossare una vecchia vestaglia di flanella! Persino Mimilla dopo aver messo  il naso fuori di primo mattino  ritorna velocemente su tettoa riscaldarsi!!!

Ma ieri…è rimasta fuori sotto un temporale rumorosissimo.

Ma di questo ed altro sui gatti ne scriverò nel prossimo post.

Sono contenta  che le mie cronache di Borzonasca vi piacciano: racconterò allora . Qui il tempo è dilatato, persino gli orologi non funzionano…sarà l’umidità?

Continuiamo a sentirci quindi sul Blog e a condividere letture ed emozioni. Un abbraccio carissimi Laura, Raffaella e Riccardo

…e a tutti gli altri.

Come stai Miki?

 

 

 

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IL PARADISO…PUO’ ATTENDERE?

pubblicato da: Mirna - 26 Giugno, 2014 @ 4:04 pm

Il paradiso… può attendere

Guardo il giardino verde – la prima sera vi si aggirava solitaria una lucciola, come una  promessa dell’estate calda che qui mi aspetto – e per consolarmi recito tra me e me versi de La pioggia nel pineto. Gocciole aulenti, piove sui  mirti divini, sulla Favola bella che ieri ci illuse…ecc.ecc. .

Perchè piove in questi primi giorni nel mio piccolo paradiso ligure. E gli acquazzoni ci sorprendono mentre passeggiamo senza ombrello o mentre mi sistemo in terrazza per guardare le rondini ed allora di corsa prendo cuscino, libro e tazza e  riparo in cucina. Mimilla brontola e corre dentro anch’essa, il pelo irto e luccicante di gocciole aulenti

Non sempre tutto procede come si desidera e il mio angolo montaliano mi sembra meno bello e tanto umido. Sto addirittura pensando di accendere il caminetto. Occorre pazienza, qualità che mi sembra di avere sempre meno. Voglio il calore del sole, il profumo del rosmarino, voglio sdraiarmi sotto la palma…invece in questi pomeriggi quasi autunnali mi tuffo nei libri più del solito.

Nancy Midford in primis e il suo romanzo divertente , poi  sfoglio il diario di Virginia Woolf e mi soffermo sulla sua volontà di disciplina interiore.  Emergono i suoi  ricordi, aneddoti, riflessioni sulla scrittura, ma anche amare considerazioni…a metà strada fra vita e letteratura queste pagine offrono un ritratto suggestivo della grande scrittrice e della sua epoca.

Certo ogni cosa scritta regala a chi legge una parte di chi scrive. Piccole situazioni, sentimenti, accadimenti  anche delle persone qualunque come  me.

Ritrovare Grazia e iniziare a parlare vis à vis  delle nostre letture è sempre un grande piacere, risentire il suono delle campane che scandiscono le ore e le mezz’ore è un conforto che mi ricongiunge alle estati passate.

E suona ancora l’ora, e mi squilla / due volte un grido quasi di cruccio, / e poi torna blanda e tranquilla, mi persuade nel mio cantuccio… qui ritrovo anche Pascoli negli scaffali dei salottini  Sì, ritorniamo/ dove son quelli ch’amano ed amo  L’ora di …Borzonasca

Dopo il tè mi affaccio dal balconcino col desiderio di uscire… non piove più. Gli uccellini dorati svolazzano e cinguettano – a loro proprio non interessa l’umidità –le tortore tubano e forse presto mi sorvolerà l’airone che vive nel fiume 

E mi sento già consolata nell’aver condiviso il mio stato d’animo.  “ scrivere “degli avvenimenti reali sarà un ottimo sercizio per la penna” dice  la mia amata Woolf…Borzonasca estate 2013 001 (4)

Ora , cari amici, proverò a trasferire la mia paginetta sul blog. Grazie a questo bel portatile datomi da Laura

Riuscirò?

 

 

 

 

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LE DONNE CHE LEGGONO SONO SEMPRE PIU’ PERICOLOSE

pubblicato da: Mirna - 22 Giugno, 2014 @ 7:23 pm

510iKYENP0L._[1]Titol0 più appropriato di questo forse non c’è. O meglio lo è il primo della stessa collana. Le donne che leggono Libri tra i fiori 052sono pericolose. Sempre di Stefan Bollmann, che in  questo secondo volume si avvale della prefazione  di Silvia Avallone. Edizioni Rizzoli.

Rina che mi conosce bene ed è anch’essa una lettrice Doc  me l’ha regalato per il compleanno. Graditissimo… Il piacere è grande nel  leggere di… lettura, dell’importanza dei libri e nell’ammirare dipinti bellissimi in cui le donne leggono.

Leggere incanta. Chi legge scopre paesi lontani, pensieri profondi e conosce la materia di cui sono fatti i sogni.

Per questo gli uomini nei secoli passati temevano le donne che leggevano, e spesso i padri e i mariti controllavano le loro letture.

Scriveva Menandro nel IV sec.s.C. “Chi sa leggere ci vede due volte”

Le donne prediligono i romanzi.

vermeer_ragazza-che-leggeD1[1]Già nel 1713 Addison scriveva sul Guardian che le donne si dedicavano alla letteratura di intrattenimento più degli uomi perchè avevano più tempo libero.  Attualmente circa i due terzi di tutti i lettori di romanzi sono donne. La lettura di romanzi screditata dagli uomini, comincia a dare i suoi frutti. “il romanzo è il saggio della donna” con tutto ciò che contiene di filosofico, psicologico,  sociale ,informativo.

Libri tra i fiori 021Le donne che leggono diventano intelligenti…già da tempo gli studiosi parlano di female shift richiamandosi al fatto che, soprattutto ai livelli più alti di istruzione, in tutto il mondo le donne sono superiori agli uomini…

Leggere  è sottrarsi al controllo degli altri , è viaggiare con lo spirito e l’anima. La lettura diventa un lusso, una seconda natura, una necessità imagesCABP7MC4interiore che rende la vita degna di essere vissuta. Ed è questo che rende pericolose le donne che leggono  …per gli uomini…perchè esse  diventano libere.

In questo volume ammiriamo bellissimi dipinti di lettrici a tema: sante, peccatrici, studiose della Bibbia, lettrici oziose, gaudenti, solitarie, seduttrici o sedotte, quindi lettrici di lettere amorose con quelle di Vermeer o Emile Lévy.

Per gli appassionati d’arte e di lettura un libro godibilissimo.

La copertina è  di Federico Faruffini (1833-1869). LA LETTRICE  Mi ci ritrovo: libro, divano, sigaretta… E poi VERMEER…

L’altro dipinto è di Sir John Lavery (1856-1941) MISS AURAS,LIBRO ROSSO

 

 

 

 

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IL CARDELLINO di Donna Tartt, ed. Rizzoli

pubblicato da: Mirna - 21 Giugno, 2014 @ 3:03 pm

cop[1]Premio Pulitzer 2014.

900 pagine di lettura intensa, di piacere, di brividi, di momenti di sospensione.

Donna Tartt già autrice di Dio di llusioni e Il piccolo amico ha impiegato dieci anni a scrivere Il Cardellino, titolo originale The Goldfinch.

Romanzo di formazione, una sorta di “Grandi speranze” alla Dickens e  che verso la fine si trasforma in moderno thriller, ma che mantiene ininterrotto il filo conduttore della ricerca del senso della vita che per  un tredicenne in un lontano inverno era deflagrato in un museo di New York.

Tutto perduto, l’unico suo  amore, la madre, uccisa nella esplosione. Poco prima la visione di una coetanea dallo sguardo cangiante e i capelli rossi, un ferito  accanto a lui che gli indica di prendere il suo anello e il piccolo quadro di Carel Fabritius, maestro di Veermer, Il cardellino.

Perchè Theo ubbidisce al vecchio morente e dilaniato? Perchè è l’unico legame di vita in mezzo al caos, la distruzione, la paura.

E tutti i suoi difficili anni a venire saranno protetti come da un nume tutelare da questo piccolo quadro che sua madre aeva tanto ammirato e che il vecchio morente, poi si scoprirà un antiquario, gli aveva indicato. Ma Il Cardellino che lui tiene nascosto diventerà anche la summa delle sue paure, delle sue ossessioni. Si sente legato anch’esso  al trespolo come il bellissimo uccellino dorato  da una catena fortissima.

Theo si ritrova solo –  il padre ancora  latitante - non sa che fare. Viene affidato per un po’ alla famiglia del suo amico Andy, ma vorrà cercare la famiglia di colui che gli aveva regalato l’anello. E qui trova…e non siamo un po’ nel mondo di Dickens?  il buono e grosso  Hobie, restauratore e socio del vecchio dilaniato e Pippa la nipotina rossa sopravvissuta anch’essa all’esplosione.

Raccontare tutta la trama è un peccato. Chi vorrà leggerlo si troverà avvinto e incantato e forse annichilito da questo giovane disperato che cerca di ritrovare la felicità perduta con tutti i mezzi.

Entriamo in molti ambienti, quelli eleganti del suo amico Andy, nel negozio e laboratorio di Hobie, poi in Nevada, un Nevada allucinato di deserto e sospensione dove il padre, riapparso, lo porta a vivere.  La descrizione degli ambienti è “psicologica” , essi diventano vivi,  quasi creature  che interagiscono con i protagonisti. Ambiente sospeso, irreale, nella sua luce e nella sua polvere del deserto

Theo e il suo nuovo e per sempre grande amico Boris, un po’ russo, un po’ ucraino,  naufrago come lui.

E Il cardellino impacchettato e nascosto, quasi un’ancora di salvataggio, lo fa sentire meno mortale, meno ordinario. La sua bellezza è salvifica, un 28555571_da-mercoled-donna-tartt-il-cardellino-0[1]sostegno, una rivalsa, quasi un pilasto che sorregge il suo mondo.

Perchè forse la bellezza e l’arte sono le uniche salvatrici della disperazione  umana.

Bellissime pagine: dal suo amore per Pippa che lui sente essere  la parte illesa che aveva perso con la morte di sua madre,

al sogno di sua madre, finalmente, in una  Amsterdam nevosa e fredda, quando sembra che il cerchio della sua vita si concluda.

La bellezza di certi romanzi è quella che ognuno ci legge dentro e confronta  con altre letture, con  i suoi pensieri e il senso della vita.

E sebbene abbia fatto una sorta di ginnastica per le braccia (900 pagine ripeto !) vi consiglio di leggerlo, con attenzione, con pazienza, con il nostro solito atteggiamento di lettori golosi.

 

 

 

 

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MALINTESO A MOSCA di Simone de Beauvoir, ed.Ponte alle grazie

pubblicato da: Mirna - 18 Giugno, 2014 @ 4:41 pm

9788868330880[1]Leggo sempre volentieri Simone de Beauvoir, scrittrice  che ha accompagnato con il suo pensiero i miei  anni giovanili  e il mio Sessantotto.

Questo libretto è una riscoperta recente. Scritto nel 1965 fu escluso dalla raccolta Una donna spezzata per motivi forse politici, forse personali.

Si parla infatti di un viaggio in URSS  da parte di una coppia matura  Nicole e André (chiaramente Sartre e Beauvoir) e di un malinteso sorto durante i giorni tra Mosca e Leningrado che farà nascere riflessioni amare sul senso della vita, del matrimonio  e principalmente sul “desolato stupore dell’invecchiamento“.

Qui la Beauvoir non è proprio la femminista che combatte le ingiustizie verso un parità tra uomo e donna  , ma ragiona come molte  donne fanno ancora : e cioè  una donna si sente tale solo se è  giovane.

Le dà fastidio già appena dopo i quarant’anni il cedimento dei muscoli, della pelle. Il fatto di essere “trasparente” sessualmente.

Ma è soprattutto “lo scandalo dell’invecchiare” che tormenta entrambi perchè si sentono definiti, conclusi, fatti.

Sono in Russia per trovare Masa, la figli di André che li accompagna, attraverso le difficoltà burocratiche, attraverso una nuova  Russia.

Si scrive di cambiamento dunque, di delusioni degli ideali e  della consapevolezza di ciò che si sta diventando.

Racconto con due punti di vista.  André è diventato pigro, demotivato, deluso dall’impotenza della sinistra francese.002_jean-paul-sartre-et-simone-de-beauvoir_theredlist[1]

Nicole guarda soprattutto  alla coppia che sembra andare avanti per inerzia e da questo pensiero nasce il “malinteso”.

Ragioni banali mettono la coppia in crisi .

La noia che tracima, il corpo che invecchia più in fretta della mente…forse troppo pessimista, ma scritto magistralmente come sempre.

Finalmente parlando  e confrontandosi si sfumano i contorni neri e la percezione che il futuro si estenda ancora all’infinito diventa confortante come la  “lunga monotonia della loro felicità“

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NEL CUORE DI ROMA e…nel mio

pubblicato da: Mirna - 13 Giugno, 2014 @ 3:31 pm

ROMA maggio 2014 007Chi scrive diari, blog, rifessioni sulla vita ama dilatare i momenti vissuti specialmente quelli preziosi. Sottolinearli per addentarli in pieno, per non dimenticarli. Certamente chi scrive è goloso di vita. Per questo sento la necessità di soffermarmi ancora un po’ sulla mia recente visita a Roma. Sto cullandomi nel ricordo della sua magia. E nella consapevolezza di aver fatto ciò che desideravo ardentemente. Piccole cose forse, come voler vedere la mostra di Frida Kahlo per molti niente di eccezionale …per me  invece  è stato raggiungere un piacere immenso pregustato nell’attesa.

E poi trovarmi nel cuore di Roma, nella casa di Nicoletta, da dove  – attraverso il terazzo, anzi due, uno abbarbicato proprio tra i tetti e gelsominiROMA maggio 2014 052  – lo sguardo  si tuffa su parte della città eterna.  I gabbiani che volano e stridono, le rondini felici, i tramonti che si tingono di violetto. Le notti profumate. Il venticello che entra nel soggiorno colorato..

 

 

ROMA maggio 2014 040.

La   compagnia di Nicoletta. Conoscersi sempre di più. Parlare, condividere, confidarsi, sorridere e ridere.

Argomentare di pittori e pittrici, di ciò che la nostra vita ci può ancora regalare, di comeROMA maggio 2014 032 superare gli ostacoli, di progettare e parlare, parlare.

E mangiare allegramente  alle Scuderie del Quirinale ; andare a Villa d’Este sotto il sole ormai estivo .

 

ROMA maggio 2014 025Assaporare in pieno i momenti… quasi moments of being come scriveva Virginia Woolf, cioè quegli attimi avulsi dal ritmo quotidiano  e vissuti appieno  quando si trova l’essenza della percezione, l’impressione di far parte del Tutto.

E se Roma con la sua magia mi incanta ogni volta la compagnia delle amiche romane, Nicoletta e Miki, mi abbracciano e mi avvolgono con le loro vite e i loro pensieri.

Ricchezza del viaggiare, dell’assecondare i  propri desideri, soprattutto  nel sapere che cosa si vuole e cercare la felicità nelle piccole cose .

E la bella casa di Nicoletta è un luogo sereno pieno di un’atmosfera colta e vivace.

 

ROMA maggio 2014 034Eccezionali sorelle Savelli.

Ho ricevuto da Giuliana Savelli  il suo ultimo libro che vi consiglio di leggere “Marìa Zambrano e il sogno del divino femminile“  iacobelli editore.

Lettura che affronterò con vivissimo interesse e piacere e di cui parlerò. Intanto cercatelo. E’ “una sintesi del pensiero della filosofa per quanto riguarda la sua visione dell’uomo e del suo destino. Si apre con i sogni, la vita nel corpo addormentato di cui non siamo consapevoli; e si chiude con il risveglio della coscienza nella luce dell’aurora. Un aspetto originale del testo è il lavoro delle connessioni: portare i sogni fra psiche, corpo e pensiero che conduce a un nuovo inizio filosofico, a una nuova forma di pensiero espressione di un divino: femminile, partoriente, sempre vergine come le antiche dee, e pensante.”

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