Tra un libro e l’altro… un tuffo a Milano
pubblicato da: Mirna - 30 Maggio, 2014 @ 5:23 pm La grande città immersa in una luce di primavera inoltrata, piena di cantieri , voci, confusione. Qualche taxista ce l’ha con l’amministrazione e questi lavori, altri sperano nella riuscita dell’Expo. Mi piace parlare con loro per tastare il polso degli abitanti.
Poi parlo con i miei amici ospiti  che hanno votato come me e che hanno anch’essi speranze per il futuro.
E ci godiamo le giornate di mostre, concerti, incontri.
Palazzo reale e Gustav Klimt. Salomè, Adamo ed Eva, il bellissimo Girasole del 1907, ritratti, paesaggi, la riproduzione dell’originale “Fregio di Beethoven” esposto nel 1902 a Palazzo della Secessione a Vienna…un percorso unico alla scoperta di un artista diventato mito.
L’energia della città , il sole, i fiori nelle case delle amiche, una spumeggiante energia che ci fa ritrovare insieme a chiacchierare, mangiare, ascoltare il concerto di Stefy all’Umanitaria. Incontro con  vecchi amici e risate nel ricordare i tempi passati che rifioriscono proprio in queste occasioni.
I libri mi accompagnano sempre, ma in alcuni momenti è la nostra vita che si scrive.
E dopo il concerto il rinfresco nel verde tra i tavolini bianchi. Un piacere. E ridere e scherzare con Piero Meli che mi conosce da sempre.
La ricchezza dell’amicizia da coltivare come le orchidee di Maristella o le rose di Marina, le carissime
amiche milanesi che hanno condiviso con me i miei primi palpiti d’amore per mio marito, il naufragio della Fulvia C, il lavoro sulle navi e  nella moda parigina , gioie e dolori.
Riprendere il nostro filo amicale senza interruzioni di spazio o tempo è facile, consolatorio, lieto.
Comments Closed
AGATHA RAISIN E LA GIARDINIERA INVASATA, di M.C. Beaton
pubblicato da: Mirna - 23 Maggio, 2014 @ 7:50 am
Delizioso romazo giallo che si svolge naturalmente in Inghilterra, tra Londra e la campagna. E precisamente in un villaggio pieno dei soliti personaggi che curano il proprio giardino, organizzano tè e scambiano volentieri pettegolezzi.
Siamo negli anni Settanta e la protagonista, novella Miss Marple, è una donna di mezza età , dal fisico robusto, non bellissima, ma sicuramente piena di verve e di carattere. Da poco inseritasi nella vita di Carsely  ne è diventata parte integrante e importante. La sua abilità nello scoprire gli esecutori di piccoli e grandi crimini la rendono preziosa per l’ispettore di polizia Bill Wong.
La signora Bloxby, la moglie del pastore, la ammira per la sua ruvida  forza e cerca di aiutarla nella nuova passione per la cura dei giardini – in vista anche di un concorso –  che sta intrigandola dopo che nel villaggio è arrivata una certa Mary Fortune abilissima giardiniera. Soprattutto perchè questa nuova arrivata, avvenente e quasi perfetta in tutto (sicuramente rifatta , pensa la protagonista) sta insidiando James Lacey l’attraente vicino di casa con  il quale Agatha ha instaurato una particolare amicizia , sebbene non contraccambiata nel modo desiderato.
Iniziano ad accadere fatti strani: chi rovina le rose nel tal giardino, chi avvelena i pesciolini rossi del vecchio signor Spott, chi scambia i cartellini delle piante fatte arrivare di nascosto da Agatha che non ce la fa a coltivare il giardino, ma che vuole vincere ugualmente il concorso del giardino più bello?
E chi soprattutto “invasa” a testa in giù nella serra  la bella Mary ?
Agatha si attiva con il suo amico Billy Wong e con sua grande gioia è anche  aiutata dal suo “amato” James Lacey. La vicenda si alterna a cene, tea party e bevute nel pub più alle rapide e superficiali   riflessioni personali di Agatha sul senso della sua vita.
Ma tutto è leggero e sdrammatizzato e persino gli omicidi fanno sorridere.
Lettura rilassante, divertente, ironica. Tipica di questi libretti rossi editi da Astoria.
E a proposito di libri.
Nell’ultimo incontro al Controvento abbiamo parlato di “Fiaba d’amore” di Antonio Moresco applaudito al Salone del libro di Torino,
“Il vecchio pazzo vive su un angolo di marciapiede. Forse è stato un uomo importante, con molti mezzi. Un tempo, ma nessuno lo sa per certo. La ragazza bellissima lo prende, lo lava, se lo porta in casa, lo ama. Dura, la nuova vita felice del vecchio pazzo, un tempo limitato, come nelle favole. Come fu graziato, così un giorno viene abbandonato di nuovo, finché la ragazza bellissima non si pente del suo gesto…
Favola d’amore di Antonio Moresco è una ‘favola’ visionaria e sensuale, dolce e crudele, profondamente dentro la vita, meravigliosamente oltre la morte, dalla penna di uno dei più grandi scrittori contemporanei.
Da leggere anche  The Master,
“Quinto romanzo dell’irlandese Colm TóibÃn, The Master è ispirato alla vita del grande scrittore Henry James, ormai considerato il fondatore e Maestro riconosciuto del moderno romanzo psicologico.
TóibÃn concentra la narrazione sui quattro anni della vita di James che vanno dal 1895 al 1899, gli anni che nella famosa e monumentale biografia di Henry James scritta da Leon Edel vengono definiti treacherous years (“anni traditoriâ€), anni di delusione e di profondo malessere spirituale.”
E rileggere Le ultime lune di Furio Bordon che Alfonso reciterà in autunno. E chi non ricorda l’interpretazione di Marcello Mastroianni ?
Anna Maria sta leggendo anche “Storie di cani” e Riccardo un bel libro a fumetti
” Maestri dell’orzo”
“nel corso di 150 anni, attraverso imponenti sconvolgimenti storici quali due guerre mondiali, l’industrializzazione e una crisi finanziaria senza precedenti, si susseguono cinque generazioni protagoniste dell’impero Steenfort, inossidabile marchio della birra belga. Passione, determinazione e lotte per il potere tra i vari eredi della dinastia di mastri birrai sono il “fil rouge” che lega gli otto volumi della serie, finalmente in Italia nella versione integrale in due tomi. Un’appassionante saga familiare dal sapore inconfondibile.”
UN UOMO DISPONIBILE di Hilma Wolitzer, ed.Feltrinelli
pubblicato da: Mirna - 19 Maggio, 2014 @ 4:30 pm
Un uomo come tanti, Edward Schuyler, insegnante sessantenne, un po’ stempiato, appena rimasto vedovo . Sta elaborando con dignità il lutto per la perdita del suo grande amore, la donna che gli ha portato i due  figli da un  precedente matrimonio e  che lui ama come suoi. E proprio questi figli adulti che lo amano più del loro vero padre non tollerano che si rinchiuda in se stesso, che soffra e che viva malinconicamente di ricordi. Fanno dunque pubblicare un’inserzione
“Uomo di scienza. Colto e gentile, stempiato ma attraente. Nostro padre, rimasto vedovo, è l’uomo ideale per la donna giusta”
Comincia così una divertente “caccia” all’uomo nuovamente disponibile. Il desiderio di non restare sole, di condividere la vedovanza, o l’abbandono: tutto ciò spinge un nutrito gruppo di donne a rispondere all’annuncio.
Nel frattempo anche i cari amici di Edward cercano di farlo incontrare con donne sole, ma lui ne è un po’ spaventato. Prova e riprova, ma sempre con un senso di colpa e con poco entusiasmo. Finchè non si imbatte per caso nell’amore di gioventù, quella tale Laureen che lo aveva piantato in asso sull’altare.
Ebbene grazie a lei ritorna a sentirsi giovane e vivo, ma non c’è più quel certo non so che che lo farebbe decidere a risposarsi nuovamente.
Questo romanzo è un inno all’ottimismo e alla speranza di rifarsi una vita anche nella mezza età , e Edward riuscirà dopo un po’ a trovare la donna giusta per lui. E pensare che ce l’aveva sotto gli occhi…
Non solo ironico e leggero questo romanzo dell’ottantenne Hilma Holitzer, ma equilibrato tra le malinconie, le  delusioni e le sorprese liete
della vita. “Mescola il dolce e l’amaro con abilità e accuratezza”
Hilma Wolitzer nata nel 1930 vive a New York. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio per la letteratura dell’American Academy of Arts and Letters.
Comments Closed
LIBRI TRA I FIORI
pubblicato da: Mirna - 16 Maggio, 2014 @ 10:24 am
Luogo gioioso, luogo intriso di bellezza e profumi. Siamo nella fioreria Detassis, in via Torre Verde 60, FD BLUMEN dove Nicola e Marta ci accolgono tra rose, garofani, peonie, orchidee  e margherite. Sedie e un tavolino che si ricopre di libri. Luogo ideale per leggere e parlare di fiori e giardini. C’è un’atmosfera primaverile, chiara, leggera, un certo non so che che ci unisce al verde e ai colori dei fiori.
Che ci fa riconoscere un legame ancestrale tra noi e i fiori, quasi una somiglianza nella loro bellezza e caducità ; e nella loro  pienezza del momento, del loro splendore si identifica il nostro
carpe diem che può e deve essere gioia, meraviglia del momento. Bellezza.
.
E noi sorridiamo con i nostri libri circondati da fiori e dal sommesso rumore che Nicola e Marta fanno mentre preparano bouquet, decorazioni per matrimoni, con una sorta di religiosa concentrazione nel toccare, avvolgere, sistemare steli e e foglie.
Quando Daria legge da “Confesso che ho vissuto” di Pablo Neruda, la descrizione del bosco cileno nella sua intensità e sanguigna bellezza, Marta si commuove. Ricorda la sua terra ed Â
allora ci spiega con ardore e con passione  che cosa sono i fiori citati dal poeta.
Aveva ragione Confucio che dice che in una casa non dovrebbero  mai mancare fiori e libri, libri e fiori.
Tutto ciò porta al sorriso, alla pienezza della mente e dei sensi. Ripenso a Edith Holden, una giovane signora inglese che riempiva le sue giornate solitarie vagabondando per la campagna e annotando con frasi, poesie e disegni tutto ciò che vedeva,  tutto ciò che la Natura in ogni stagione ci offre. “Il diario di campagna di una signora inglese del primo novecento”. Chissà se si troverà ancora. E’ un libro- chicca da sfogliare in ogni mese dell’anno “Poi veniva la fata di Maggio, la più leggiadra fanciulla in terra”…verso di Spenser.
Per Raffaella assente, leggo versi di William Wordsworth, un poeta del Romanticismo inglese. Fiori danzanti i narcisi, i Daffodils ” …allora. il mio cuore si colma di piacere / e danza con i narcisi”.
Non poteva mancare il bellissimo libro di Beatrice Masini “Tentativi di botanica degli affetti“, finalista del Premio Campiello,  di cui ho parlato anche l’anno scorso. Maria Teresa ci legge alcuni brani: stiamo parlando di una giovane donna del primo Ottocento, acquarellista provetta, chiamata a ritrarre il patrimonio botanico di un gentiluomo-poeta lombardo.
Da Pessoa a Pascoli , da Leopardi a Sylvia Plath con la sofferente poesia dedicata ai “Papaveri in luglio” : “Piccoli papaveri, piccole fiamme d’inferno, /non fate male?/ Guizzate qua e là . Non vi posso toccare./…E mi estenua il guardarvi così guizzanti,/ rosso grinzoso e vivo, come la pelle di una bocca.”…
E Alfonso ci legge un passo dello Zibaldone dove Leopardi descrive la sofferenza della Natura calpestata e ferita dall’uomo.
La “quota azzurra”, Riccardo e Alfonso, ci recitano una bellissima canzone friulana che parla della stella alpina.
Goethe, Peyrone, Rimbaud, Elizabeth von Arnim con il “Il giardino di Elizabeth“, Elsa Morante nel finale de “La storia”…abbiamo parlato per due ore in una cornice che ci tratteneva e nella quale si era tentati di abbandonarcisi.
Intanto Nicola e Marta, alacri amanti dei fiori, creavano e disponevano garofani bianchi e
verdolini, girasoli, peonie e gerbere e intervenivano sapienti a spiegarci la storia di ogni corolla.
Luogo d’armonia e bellezza. Di serenità a colore.
Dobbiamo tornarci.
Grazie ragazzi!
Poesia in Biblioteca. “Sopra le nuvole” di Nadia Nicolodi
pubblicato da: Mirna - 13 Maggio, 2014 @ 7:32 am
Piacevole entrare nella Biblioteca di Mattarello dove il giovane bibliotecario dagli occhi azzurri ci mostra con orgoglio gli scaffali pieni di libri. Ci dice che ogni giorno vengono fatti ottanta prestiti e che l’ambiente è confortevole e invitante.
Si vede. Ed è quindi con piacere che qui presento il libro di poesie di Nadia Nicolodi “Sopra le nuvole”, ed.Ibiskos
Scrivere sottolinea la vita e la espande. Sia che si scrivano diari, lettere, riflessioni, racconti,
blog…e poesia.
Il linguaggio alto per eccellenza? Ancor di più. La poesia è la metafora della nostra vita e per il suo immediato impatto emotivo e immaginifico ci porta verso il Tutto. Persino una breve poesia può racchiudere un mondo.
Stupore / nella notte buia /due occhi neri/ buoni/ e scanzonati/ mi seguono. / La notte / nera e sola / è la sola /amica nostra.
Conosciamo in questi versi la Nadia adolescente nella quale attesa, disperazione, gioia si mescolano in contraddizioni tipiche dell’etÃ
” E’ infinita la lista / dei contrari: Impariamo a leggerla./ scrive nel 200o.
Nella scelta delle sue parole troviamo sempre la  convergenza verso il punto imprescindibile del suo sentire. L’empatia con la natura, il suo incarnarsi nel fluire della vita medesima fanno apparire il suo vissuto come una parte pulsante di un cosmo che può essere bellezza e
bruttezza, coralità e solitudine, felicità e dolore.
Ma sempre al di là della Balaustra dell’eterno l’infinito cerca e trova monadi in divenire
“Essenziale per l’infinitezza/ è accompagnarsi ad ogni e a tutto/, frugare e trovare/ sempre/ nuove vite in fieri.
Da “Immensità “
In Nadia la poesia arriva improvvisa, nel dormiveglia o in un momento di stasi, come  in “Estate assolata“ quando  è come travolta dalla forza del  creato
“Assopita/sostieni/sguardi sensuali:/scendi sentieri/stupendi:/Sostando/sospiri silenzi.
E le parole sgorgano in allitterazioni, consonanze, suoni onirici ed evocativi.
Nadia Nicolodi ha sofferto, soffre, ma non è mai stata abbandonata dalla Poesia, sua compagna complice di una vita
“La mia vita/ è stata confusa/ disordinata./ L’ho vissuta /a pieno,/portata avanti/ dalla timidezza / e dalla bontà / d’animo. /Nelle
mani /alla fine/ non porto frutti/ ma solo/ fiori:/
bucanevi, genziane/botton d’oro/stelle alpine. “
Ed è ciò che ci ha offerto con la lettura delle sue poesie nel caloroso incontro con amici e colleghi.
Fiori ed emozioni. Amicizia, condivisione, stupore.
Ed anche deliziose pizzette, dolcetti e vino…
Â
Amore per la Patria, la Famiglia, l’Avvocatura di Piero Dina
pubblicato da: Mirna - 9 Maggio, 2014 @ 10:53 amÂ
Quando tempo fa ricevetti in dono il libro dell’avvocato Piero Dina o meglio di Piero, il mio caro amico, ne fui onoratissima.
Non solo io, i suoi familiari, amici e colleghi l’avevano ricevuto, ma anche il presidente Napolitano lo teneva con cura sulla sua scrivania.
Ricordo che iniziai a leggerlo un tardo pomeriggio e non riuscii a smettere se non a sera, divertendomi e commuovendomi perchè se conoscevo molti episodi della sua vita, molto di più profondo e intimo mi veniva svelato dalle sue parole scritte.
Avrei voluto mettermi subito al computer e scriverne sul mio blog.
Ma rimasi bloccata : Amore per la Patria, la Famiglia, l’Avvocatura mi sembrò un testo troppo importante per scriverne tra le recensioni dei miei romanzi.
Ma Piero mi ha chiesto di farlo.
Trovo quindi il coraggio di scrivere ciò che la lettura delle sue parole e della sua vita, ha prodotto in me.
Conosco Piero da quasi quarant’anni, so della sua importante carriera nell’avvocatura, so che persona stimata sia a Milano, a Roma e nel resto d’Italia e d’Europa.
Per me è Piero, il grande amico sempre attento e generoso, la persona vera che si spogliava delle sue cariche onorifiche per diventare il compagno di cene, di preparazione di pollo al canapè, di risate gioviali, di racconti di ricordi dolorosi e commoventi.
Sapevo del suo grande affetto per la famiglia. Ho sempre ascoltato con vivo interesse tutto ciò che riguardava il padre, il fratello Primo caduto in guerra, ma vedere stampate le foto della famiglia Dina mi ha commosso profondamente.
Testimonianze preziose in questa autobiografia, da non perdere, specialmente in questi tempi di aridità , individualismo sfrenato, mancanza di valori.
“Il tuo papà ti guarda. Fa’ che egli sia sempre contento di teâ€
Che bella la foto del Colonnello Riccardo Dina.
E come assomiglia a suo figlio !
Scrive Piero
“Tutta la vita, in qualsiasi mia decisione, ho tenuto presente questa esortazione e tenacemente cercato di rispettareâ€
Ripeto:
questo è un libro prezioso non solo per me che sono una sua affezionata amica, ma per chi lo conosce, per i suoi familiari e aggiungerei… per le generazioni a venire.
L’amore per la Patria non è un assioma obsoleto, è un cardine della vita di un individuo.
Chi ama la Patria amerà anche gli altri e il rispetto della libertà altrui, dei propri doveri e diritti, chi ama la Patria è una persona completa, vera , giusta.
Ecco che cosa mi piace sottolineare dell’avvocato Dina, del mio amico Piero: egli è una persona giusta.
Di lui ci si può fidare. Ed io come amica sua e di Maristella ne ho prove continue. Sapere che a Milano c’è Piero Dina mi conforta, mi fa sentire protetta.
Scrive Piero che proprio l’essere diventato orfano precocemente lo ha obbligato a prendersi cura degli altri, dell’adorata mamma, dei fratelli più piccoli, di tutti i suoi cari.
Ma io credo che ciò sia stampato nel suo DNA: è un uomo grande, non solo per la sua statura, ma grande d’animo.Â
In alcuni suoi versi giovanili recita:
“Siccome per poco dobbiamo campare,
sussidio arrechiamo ai nostri vicini:
non li spingiamo ad affogare
e anche se costa un po’ di disagio
suvvia salviamoli dal loro naufragio!â€
Nelle sue poesie...ovvero peccati di gioventù …come li definisce lui troviamo molto della sua indole, della sua storia, del suo amore per gli altri, per i genitori, i fratelli, la nonna:
“Cara, Tu fosti dolce ed affettuosa;
solo agendo con generositÃ
hai conosciuto la felicitÃ
nella tua vita lunga ed operosa.
Ecco da dove attinge la sua forza Piero Dina, dagli esempi della sua famiglia, esempio che lui ha trasmesso e continua a trasmettere ai figli e ai nipoti.
Non per niente Dina o dine è una voce internazionale tratta dal greco dynamis, forza.
Carissimo Piero, io sono onorata della tua amicizia, del tuo affetto, della tua attenzione per me e per Stefania.
Tu e Maristella siete – come ripetiamo spesso – i nostri angeli custodi.
Questo tuo libro che è sempre in bella vista sul mio tavolino (faccio come il presidente Napolitano!)  è un dono importante, una testimonianza vera, onesta, un aiuto per essere migliori.
Verso gli altri, la famiglia, il lavoro.
“V’è a Milan, ed abbastanza in centro,
una costruziòn che riempie di mestizia:
le fu dato il nome di Palazzo di Giustizia,
ma non tutti san che vi succede dentro!â€
Meno male, mio caro Piero, avvocato Dina (con la toga stai benissimo, sei bello! – mi permetto di scherzare perchè lo facciamo spesso) che hai frequentato spessissimo il Palazzo e con incarichi importantissimi e che hai potuto spesso raddrizzare le storture.
Tu sai che io sono una profana in tante cose, ma mi picco di essere un’apprendista conoscitrice dell’animo umano.Â
Ciò che ho conosciuto in te, lo ribadisco, è un uomo “per tutte le stagioniâ€, un uomo integerrimo, un amico fidato, un giusto, una roccia…e ciò si evince nei tuoi versi giovanili che sembrano essere il filo conduttore della tua esistenza
“Se uno è triste e abbattuto,
disperato e senza coraggio,
e già reputa tutto perduto,
…che cosa ha da far, sventurato,
se incontra ostacoli duri? …
Superarli†è la chiara risposta.â€
“Devo amare
la sincerità ,
dare ascolto
alla sana moral,
ai principi giusti ed
onesti?â€
La tua vita è una risposta affermativa a tale quesito.
Un abbraccio, carissimo Piero.Â
Sono fiera, onorata e felice di esserti amica.
Mirna
.
Presidente dal 2009 ad oggi
Piero Dina é nato a Roma nel 1924. Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Milano, ha esercitato per decenni la professione forense e quella di pretore onorario. Il suo operato si è distinto per l’equilibrio costante, la profonda competenza e la forte autorevolezza.
Con umanitá e sensibile attenzione ai problemi sociali piú acuti del nostro tempo, dedica da decenni le sue energie all’opera di recupero dei tossicodipendenti.
La sua esperienza di vita é riassunta nel volume “Amore per la Patria, la Famiglia, l’Avvocatura”, dato alle stampe nel 2012.
Piero Dina ha ricevuto la “Medaglia d’Oro di Benemerenza Civica” nel 1991.
SOPRA LE NUVOLE , poesie di Nadia Nicolodi
pubblicato da: Mirna - 7 Maggio, 2014 @ 7:43 am
Abbiamo già conosciuto Nadia Nicolodi al gruppo di lettura del Controvento qualche tempo fa.
Ne abbiamo apprezzato la sensibilità e la particolare vena poetica. Conoscere più a fondo una poetessa o una  poeta come si preferisce dire oggigiorno è una opportunità da non perdere.
La poesia è il linguaggio alto, simbolico che racchiude squarci di vita in poche parole epifaniche. Aiuta chi le scrive e illumina chi le ascolta.
Mi è stato chiesto di presentare il suo libro ed io ne sono lusingata.
Leggendo i suoi versi ho potuto conoscere a fondo una persona  sensibilissima, ricca e profonda per la  quale la poesia è sempre stata una parte essenziale del proprio  percorso di vita.
Venerdì 9 maggio alle ore 20,30 ci troveremo alla Biblioteca di Mattarello, via Poli, 6 (c/o centro civico) per parlarne più a fondo.
Vi aspettiamo,
Mirna
Comments Closed
GLI ONORI DI CASA di Alicia Giménez-Bartlett
pubblicato da: Mirna - 2 Maggio, 2014 @ 5:18 pm
“L’ispettrice Petra Delicado e il suo aiutante FermÃn Garzón in trasferta a Roma. È stata riaperta una vecchia indagine le cui tracce portano proprio in Italia. I due sono ben contenti della novità . Si tratta di una storia che parte da lontano: un facoltoso imprenditore di Barcellona, Adolfo Siguan, con un debole per le giovani prostitute, rimane vittima di una coppia diabolica, che lo narcotizza per svaligiargli l’appartamento e finisce per ucciderlo sfondandogli la testa. Con l’arresto di Julieta, la ragazza che ha adescato Adolfo, e la morte violenta del suo protettore, il caso pare ormai chiuso, anche se la ragazza giura che non è stato il suo uomo a commettere il delitto ma un misterioso italiano scomparso nel nulla. Passano cinque anni. L’ancor giovane vedova della vittima, che non è mai stata persuasa dall’esito delle indagini, ottiene la riapertura del caso. “LIBRI, SEMPRE LIBRI, FORTISSIMAMENTE LIBRI…al Controvento
pubblicato da: Mirna - 30 Aprile, 2014 @ 9:19 amGruppo di lettura eterogeneo con gusti e generi letterari diversi. Ribadisco che gli uomini prediligono la saggistica, la storia,  la ricerca
filosofica e spesso anche teologica. Dai paragoni di Erodoto e storici greci e latini alla nostra politica odierna. Insegna la storia? Da qui dibattiti e discussioni interessanti guidati da Riccardo, Giovanni e Alfonso.
C’è chi ama la musica come Maria Bona che ci presenta – e mi presta –  un interessante volumetto di Giuseppe Calliari, autore trentino, su Ferruccio Busoni, musicista e musicologo. Biografia avvincente perchè ci porta a percorrere i sentieri dell’arte musicale di fine Ottocento, inizi Novecento. Ma non solo , si parla della Nuova estetica, della Nuova Commedia dell’arte, del Secessionismo viennese ed altro.
Ferruccio Busoni – Trascivere in musica l’infinito – ed. Il Margine
Elvira, qui in posa Pensatori con Riccardo, ci parla de “Il muro invisibile” di Henry Bernstein
immigrato dalla Polonia, lavora alle manifatture tessili, sperperando gran parte del suo salario al pub e sfogando sui figli la rabbia per una vita di stenti. La madre manda avanti la famiglia come può, ricorrendo a mille espedienti. La loro povera casa si allinea con altre simili su una strada di ciottoli di una cittadina industriale nel nord dell’Inghilterra. Una strada come tante, ma solo in apparenza, perché al suo centro scorre un muro invisibile: gli ebrei da una parte, i cristiani dall’altra. Due mondi con usanze, credenze, pregiudizi diversi si fronteggiano, quasi non fossero parte di un’unica realtà , quella della miseria. La Prima Guerra Mondiale incombe, e con essa eventi che cambieranno per sempre la vita della famiglia, e quella della strada. Ma solo l’amore contrastato di Lily, la sorella maggiore di Harry, per Arthur, un ragazzo cristiano, sarà in grado di aprire una crepa nel muro, lasciando filtrare un raggio di luce. “
Maria Tersa ci presenta del prolifico scrittore Andrea de Carlo “Villa Metaphora” “… il suo romanzo più ambizioso, ironico, cattivo, avventuroso, polemico, raccogliendo la sfida di raccontare il mondo di oggi, con le sue virtù e i suoi difetti peggiori, i suoi vizi, le sue paure, le sue insostenibili contraddizioni. “
vicende dello sfortunato Patrick. Prosa strabiliante, immenso talento. Ma immersa nel suo primo libro “Non importa” avrei voluto che il crudelissimo padre di Patrick che violenta e sodomizza moglie e figlio, morisse o che qualcuno l’ammazzasse. Nel secondo spero in una rinascita di Patrick ormai ventenne, ma la disperata infanzia in cui per non percepire le violenze lo faceva trasmutare in geco e guardare dall’alto ciò che l’agghiacciante padre gli faceva, è ancora in cerca di annullamento. “Cattive notizie” parla di come ci si droga, si assume eroina, cocaina, psico farmaci, si beve. Verso l’autodistruzione. Terrificante.I FATTI di Philip Roth, ed. Einaudi
pubblicato da: Mirna - 22 Aprile, 2014 @ 5:12 pmIo adoro le autobiografie, specialmente quelle degli scrittori in crisi perchè riescono a dare al lettore lo sprone dell’autoanalisi, della riflessione, di mille
scoperte dell’animo umano. E come nel libro di Paul Auster ” Diario d’inverno” nelle pagine di Roth troviamo un uomo in crisi.
A 55 anni dopo un intervento chirurgico e un grave esurimento nervoso anche Philip Roth, vincitore del Pulitzer per Pastorale americana, ha bisogno di mettersi a nudo per capire e rigenerarsi.
Pur ritenendo che uno scrittore dovrebbe rimanere nell’ombra, ora a 55 anni, ( siamo nel 1988) vuole rendersi più visibile e cercare di rispondere alle domade esistenziali. Perchè scrivo? Perchè ho sposato Josie?
Occorre ovviamente tornare indietro, tornare al puno zero quando tutto era iniziato. Così nella solitudine di scrittore , che percepiamo nella bellissima foto della copertina , Roth decide di scrivere una lettera a Zuckerman, il suo alter ego, il protagonista di molti suoi romanzi. La sua vita prestata a Zuckerman sembra essersi consumata senza alcun divertimento, ma soltanto davanti alla macchina da scrivere.
Stanco delle maschere che ha indossato attraverso i suoi protagonisti, stanco delle esperienze personali che aveva abbellito e mitizzato, ora vuole smitizzare se stesso, dire le cose come stanno. Ridursi all’essenziale per guarire e recuperare la forza di scrivere.
Vuole aggredire il mito per distruggere la patologia.
L’approccio non romanzesco gli fa sentire l’esperienza più profonda.
Ed ecco naturalmente i genitori, l’infanzia nel quartiere ebraico di Newwark nel New Jersey, il conflitto con l’ebraismno e il suo sentirsi soprattutto cittadino americano. Il college, i primi amori, il desiderio di diventare scrittore.
E poi – ed ecco l’anello debole della sua vita – la scelta di Josie, la tipica ragazza americana indipendente, così gli sembra. Invece Josie altro non è che una “vittima del mondo americano gentile”, è  disturbata , un’alcolista, una donna che diventerà per anni il suo peggior nemico. Si fa sposare con l’inganno, lo tormenta, finchè non morirà  in un incidente automobilistico lasciando Roth in uno stato di sgomento e sollievo. Troviamo la sua storia in “Quando lei era buona”
Roth si chiede se l’attrazione per Josie con la sua forza autodistruttiva non fosse stata un inconscio riconoscimento della sua stessa aggressività . Ne aveva forse bisogno per scrivere?
La bravura dello scrittore risalta in questa incredibile confessione dove alla fine lo stesso Zucherman e quindi sempre se stesso, si risponde.
Da leggere soprattutto dagli amanti di questo scrittore.



















![pres06[1]](http://www.trentoblog.it/mirnamoretti/wp-content/uploads/2014/05/pres061.jpg)