BIBLIOTECA, mon amour

pubblicato da: Mirna - 3 Maggio, 2021 @ 4:40 pm

E con la Zona Gialla la Biblioteca ha riaperto i battenti. Mi sentivo persa senza tanti libri accanto a me in questo periodo del lockdown della cultura. Qualcuno lo comperavo, alcuni li prendevo in prestito dalle amiche, ma mi mancava il “sacrario” del libro. La Biblioteca di Trento è bella, ampia, luminosa con bibliotecarie amiche e sorridenti per cui per me è come andare in una SPA.

Mi sento leggera, effervescente e quasi saltello da un tavolo all’altro: saggistica, narrativa, gialli, romanzi rosa, ecc.ecc.

Se non il primo utente, sarò stata la seconda: libri nuovi appena arrivati che aspettavano lettori e lettrici in crisi di astinenza.

Insomma ne ho presi 11, undici!, perchè di più non riuscivo a portarne. Li ho messi sul tavolo del soggiorno e per tutto il giorno li ho mirati e rimirati.Poi oggi, finalmente, finiti i precedenti, mi sono avvicinata al più voluminoso e penso anche il più “tosto”

Ho fatto la spia” di Joyce Carol Oates.

Ho letto tutti i suoi romanzi e conosco la sua profondità e il suo stile chiaro e impeccabile.

Anche questa storia ti cattura e ti compenetra: si svolge sempre nella zona del South Niagara tra conflitti razziali e vite difficili da sopportare .

La protagonista narrante ci porta ai suoi dodici anni quando si sente ancora amata nella sua turbolenta famiglia irlandese. E’ la più piccola di sette fratelli e spera di essere ancora la preferita del padre . La vezzeggia talvolta chiamandola Vi’let Rue.

La madre è infelice, stanca e anaffettiva, però sempre madre chioccia per i suoi figli.

Quando un ragazzino di colore viene trovato ucciso a bastonate nessuno vuol pensare siano stati dei ragazzi bianchi a compiere il misfatto . “C’è un razzismo verso i bianchi” mormorano i più. Ma Violet ha visto qualcosa la sera dell’omicidio. Ha visto rientrare i due fratelli maggiori con una mazza da baseball che hanno lavato e poi nascosta appena fuori dal loro terreno.

Lei intuisce e teme, tanto più che i fratelli l’hanno vista in cucina quella notte. Uno dei due la farà cadere dalle scale.

Dovrà parlarne con qualcuno e lo farà. I ragazzi vengono arrestati e lei verrà esiliata dalla famiglia perchè è una spia. Un topo. Comincerà così il suo esilio, la sua vita come un topo.

My life as a rat, questo è il titolo originale che sicuramente avrà un particolare significato idiomatico in inglese.

Per aver detto una verità sconvolgente è andata contro la famiglia quindi verrà punita e bandita. La sua adolescenza sarò difficile e tormentata con l’assurdo desiderio di essere riaccolta e ri-amata.

La Oates ci fa sentire e partecipare a queste sofferenza e sensazioni kafkiane con una tale maestria che vorresti leggere tutto il libro in un fiato.

Ma ogni tanto devo fermarmi…e semmai tuffarmi in un altro romanzo molto molto più leggero, ma non per questo meno bello e ben scritto

LA MODISTA di Andrea Vitali.

Una ventata d’aria fresca e di sorrisi e risatine. Troppo bello l’ambiente del lago, dei personaggi dai nomi buffi,come la guardia giurata Bicicli che gira in bicicletta o lo scialbo giornalista Pochezza. Riuscirà il vanesio commissario Accadi a conquistare la bella modista tutta polpe e rotondità ben distribuite? Una divertentissimna commedia all’italiana che consiglio di leggere.

E visto che ci sono leggete Lorenzo Marone. Ve l’ho già indicato. Lo scrittore è un ipocondraico serio. Sofferente. Ma ce lo racconta in maniera spiritosa in Inventario di un cuore in allarme.

Pensa di soffrire di tutte le fobie del mondo, tranne due .

Cercatelo.

Comments Closed

LIBRI, PENSIERI ed Elena Ferrante

pubblicato da: Mirna - 15 Aprile, 2021 @ 11:55 am

“I libri sono come i fiori e i frutti di un albero che affonda le sue radici nel suolo della nostra prima infanzia, delle nostre prime esperienze” questo scriveva Virginia Woolf.

Come sarebbe stata la mia vita senza i libri? Saggi, storia, ma soprattutto narrativa. Perchè nei romanzi un’altra vita ti affianca. Vite grandi, dolorose, liete, ma sempre con un paragone da affiancare alla propria, con un insegnamento, con un segnale di pericolo, con mille consonanze.

Dai grandi come Dostojevskij ai piccoli come il racconto dell’ “Omino del sonno” che io invocavo già da giovinetta perchè cominciava la mia difficoltà nell’addormentarmi. E ciò lo trovo anche in questo splendido saggio di Elena Ferrante, autrice dell’ Amica geniale.

“L’invenzione occasionale,” una composizione di frammenti di esperienze e di poetica, di intuizioni e di autobiografia. Edito nel 2019 dalle edizioni e/o.

Un libro da proporre al mio – semmai lo ricomporremo – gruppo di lettura. Perchè in queste pagine ci siamo anche noi ….lettori, scrittori di diari, di poesie, di racconti e di osservatori della vita nostra e altrui.

Quanti libri avremo letto in questo periodo di pandemia? Tantissimi. Ne potrei elencare i titoli, ma grazie a Internet tutti troviamo ovunque titoli e sinossi appetibili.

Da Borgo Sud finalista al Premio Strega, a qualche giallo di Carofiglio o Elda Lanza, a Frieda, moglie di Lawrence, biografia intensa scritta da Annabel Abbs, a Perdersi di E.J. Howard, ecc.

Ma voglio soffermarmi su questi pensieri di Elena Ferrante perchè ognuno di essi può appartenerci.

Da “Il piacere di apprendere” (pag. 47) al “Malessere” che lei ci spiega come un permanente malcontento sempre cacciato indietro “da un’abitudine alle buone maniere, ai toni cordiali”; talvolta si prova quando non si riesce ad essere sinceri del tutto o quando non vuoi far rimanere male una persona.

E a proposito di diari? La Ferrante lo teneva da ragazzina, poi le sembrava stretto e ha provato un respiro più ampio con i racconti .

Io lo tengo ancora, diverso da quello dei miei anni adolescenziali naturalmente, ma sempre un punto fermo per ancorarmi alla realtà che potrebbe scivolare spesso nell’immaginazione. Un’immaginazione che rimane salvifica comunque, come ci spiega Ethel S. Person in un bellissimo saggio “Sogni ad occchi aperti“, legittimando il mio modo di essere anche “Alice”.

Perchè “giocando in questo modo potevo essere chiunque e andare dappertutto.”

Quindi la Lettura, sempre.

Comments Closed

SEMAFORO ROSSO

pubblicato da: Mirna - 24 Marzo, 2021 @ 11:11 am

Un anno di seminvalidità motoria ed emozionale. Diciamoci la verità. A qualsiasi età. Perchè a questo punto ognuno nel “mezzo” o “verso la fine” “del cammin di propria vita” ha dovuto fare i conti con la pandemia ossia con un cambiamento tragico inaspettato. I fortunati riescono ancora a incontrarsi di “straforo” in qualche angolo appartato di parchi o lungofiumi, ma tutti sappiamo che il Virus può colpire a tradimento.

Io sono prudente, un po’, un pochino incosciente (come diceva mio marito dopo il mio naufragio del Fulvia C quando io ero stato coraggiosissima) e un po’ perchè talvolta rischio per non far rimanere male le persone care (anche per mia madre era un cruccio far restare male gli altri).

Vorrei comunque che tutti avessimo il principio di realtà , senza illusioni e “narrazioni” , come si usa dire ora, cioè diciamoci la verità.

Una generazione è morta, chi si avvicina a certi “anta” è a rischio.

Non sopporto chi sottovaluta o chi si fa prendere dal panico.

In media stat virtus.

Mi sento privilegiata perchè mi è stata somministrata la prima dose di Pfizer (per il fatto che per due giorni era stato sospeso il vituperato Astrazeneca), ma devo semnpre cautelarmi, perchè come dice Claudio, prima che il vaccino abbia effetto devono passare settimane.

Che fare dunque, dopo un anno di “semaforo rosso” e rendersi conto che alla mia età ho perso gite al lago, qualche città d’arte, incontri musicali con amici, a brindisi e allegria?

Perchè ogni anno dopo un certo genetliaco, come dice Vincenzo, un altro amico, pesano il doppio.

E quando ne usciremo come saremo? Molte risposte a seconda della tipologia umana e psicologica: come se niente fosse successo., con una mascherina allegra sul viso.

Come aver perduto mesi, giorni, attimi di gioia da vivere da soli o in compagnia.

Sicuramente con una diversa consapevolezza conscia o inconscia: che siamo molto più vulnerabili e forse più attenti agli attimi epifanici portati da un raggio di sole, da una frase letteraria o musicale entro le nostre sinapsi addormentate.

E’ più forte di me: (merito della nonna Bianca, amante della vita… sempre) si trova il Bello e il Sorriso anche durante il Rosso del semaforo.

Uffa, vorrei essere pessimista, ma non ci riesco. Aspetto il semaforo verde.

2 Comments »

I consigli di Maria Grazia

pubblicato da: Mirna - 11 Marzo, 2021 @ 8:46 am

In questo tempo in cui la storia deve tener conto della vita naturale della terra e delle altre specie, ho voluto dedicarmi a letture in cui l’uomo generato in un punto dello spazio e del tempo della geografia e della storia deve far fronte alle forze straripanti della natura, ossia dell’eterno e dell’infinito.

Ne “ Lo Scarafaggio” di McEwan uno scarafaggio si risveglia nel corpo del Primo Ministro inglese che governa con uno spirito di populismo esaltato a sostegno all’ Inversionismo, un’assurda politica d’inversione dei flussi monetari in cui il lavoro non è piu’un diritto,i lavoratori pagano i datori di lavoro, i clienti vengono pagati dai negozi per i loro acquisti e tutti questi esempi di squallore daranno origine ad un mondo in cui ogni blatta potrà vivere beatamente.

Pure il libro di P. Del Soldà dal titolo “Non solo di cose d’amore” si basa sul paradosso e si serve della figura di Socrate tratteggiata da Platone per analizzare la contemporaneita’. Tra gli esempi si esamina la democrazia che ha nell’eguaglianza il suo principio basilare ma che genera quella disuguaglianza destinata a travolgerla.La ricchezza appare un paradosso ove il singolo cittadino soccombe al desiderio di ricchezza e la stessa polis ne è intaccata dividendosi in aree abitate da chi possiede e da quelle di chi non ha nulla.

J. L. Borges raffigura in “ L’Aleph”un luogo che racchiude tutti i luoghi della terra. Sceso nei sotterranei e fissando al buio il 19’gradino della scala, il protagonista afferma “ ogni cosa era infinite cose perché io la vedevo distintamente da tutti i punti dell’universo.

Tornando a “ Lo Scarafaggio”si legge verso la fine “ Se la ragione non apre gli occhi e non decide di riprendere il sopravvento, potremmo doverci affidare al conforto della risata”

Comments Closed

LA LETTRICE TESTARDA

pubblicato da: Mirna - 3 Marzo, 2021 @ 1:34 pm

di Amy Witting

Ecco un romanzo particolare in cui mi ritrovo: vivere dentro il libro.

La mia lettura è sempre stata così, soprattutto negli anni dell’adolescenza quando, come per la protagonista, la mia vita reale si svolgeva parallela a quella letteraria.

Storia diversa dalla mia quella di Isobel che ci viene descritta dai nove anni ai diciotto.

Isobel è una bambina non amata dalla madre, anzi è un suo capro espiatorio su cui riversare frustrazioni e infelicità. Ad ogni suo compleanno la madre esordisce dicendole” Quest’anno niente regali. Quest’anno dobbiamo essere molto parsiminiosi

Le accuse materne di essere bugiarda e cattiva la fanno sentire sempre più negletta; non le resta che leggere per salvarsi e distaccarsi dalla realtà .

Isobel si convince così di essere “sbagliata”.

Rimasta orfana a sedici anni ( con sollievo e relativo senso di colpa) inizierà a lavorare in un ufficio come traduttrice e dattilografa. Ma si sente sempre fuori luogo, come l’aveva fatta sentire sua madre.

E’ un intenso percorso di formazione che la ragazza intraprende sia nell’ambiente di lavoro sia grazie all’incontro con studenti universitari . Finalmente si trova in un contesto in cui può essere se stessa, in cui può parlare di letteratura.

Se dapprima si sente intimidita lentamente la sicurezza si fa strada grazie alle parole di Auden, Byron, Dostoevskij. E molte domande sul proprio Essere e Divenire trovano una risposta.

Probabilmente questa autrice australiana, riscoperta tardivamente, aveva avuto gli stessi conflitti sia con la madre sia con gli editori che trovavano la sua scrittura non consona a uno “scrittore donna”.

Amy Witting ha passato la vita ad insegnare letteratura inglese a Sydney.

Sembra una beffa, si dice nella prefazione, che una scrittrice con il suo talento abbia passato la vita al servizio delle parole e degli scritti altrui.

Lo spiegò lei stessa nelle sue opere e nelle interviste “E’ l’undicesimo comandamento, non essere diversa”.

Si può considerare un romanzo femminista perchè le donne rappresentate non sono perfette soprattutto Isobel che però riesce a vincere perchè raggiunge una potente presa di coscienza. “Una fragorosa e irrevocabile affermazione di sè.”

“I for Isobel” il titolo originale. Io, cioè, Isobel.

Molto introspettivo, talvota ostico, ma così sincero questo romanzo!

Dicevo che mi ci sono ritrovata sebbene la mia storia familiare sia stata molto diversa, per fortuna. Ma in certi anni difficili della mia primissima adolescenza la lettura mi ha aiutato a superare ostacoli e difficoltà perchè potevo vivere la vita dei personaggi letterari.

Beh, persino ora, mantengo questa caratteristica. Se il libro mi prende ” ci vado proprio dentro”

Comments Closed

QUANTO BLU

pubblicato da: Mirna - 19 Febbraio, 2021 @ 10:30 am

QUANTO BLU di Percival Everett, ed.La Nave di Teseo

Essere dentro ai colori. Perchè la vita è colore. E non solo per Kevin Pace che è un pittore perciò ogni sua emozione o sensazione o pensiero si identifica un colore.

Credo che possa accadere anche a noi, sicuramente per me lo è. Il colore, la luce, le ombre, i riflessi fanno rispecchiare il mio stato d’animo. Spesso arricchendolo ed esaltandolo. Sappiamo che i colori caldi rappresentano sentimenti appassionati, i pastelli sensazioni lievi, il blu malinconia e non solo.

E Kevin che sta dipingendo da anni nel suo atelier dove nessuno può entrare cerca di finire un quadro grandissimo dove campeggia il blu .

E’ un bel romanzo che racconta con registri diversi tre periodi salienti della vita del protagonista.

La vita attuale con Linda e i due figli, un amore di dieci anni prima vissuto intensamente a Parigi, un terribile viaggio in Salvador durante la guerra civile per aiutare un amico.

Tutti questi momenti importanti racchiudono un segreto che forse Kevin vuole dipanare nel suo grande quadro blu .

Prima deve comprenddere lui, poi si vedrà se condividerlo.

Percival Everett, classe 1956, autore e professore presso la Unversity of Southern California.

“Uno dei romanzi più eclettici ed originali mai scritti in America” Harper’s Magazine

Ve lo consiglio.

La vostra Bookblogger

Che vi ricorda che la nostra Carla Corradi ha scritto un libro “L’amore è un gatto blu?” che si spera presto ce lo possa ri-illustrare.

2 Comments »

I Consigli di Maria Grazia

pubblicato da: Mirna - 11 Febbraio, 2021 @ 5:32 pm

LETTURE DI FEBBRAIO 21

La presenza e l’assenza sembrano essere, in questo programma di letture, i temi principali del flusso narrativo che mi ha accompagnato in queste ultime settimane.

Un diario appassionato che ho letto con piacere è stato quello pubblicato da I. Allende in “ Donne dell’anima mia” in cui la scrittrice afferma “ Ho vissuto in un mare in tempesta con onde che mi portavano sulla cresta e poi mi facevano precipitare nel vuoto”: molti son i ricordi della fuga del padre, le sue peripezie per ribellarsi alla rigida struttura patriarcale e per sostenere il femminismo con la forza del “linguaggio che determina il nostro modo di pensare ove le parole son potenti”

Anche l’autore libico del libro “ Un punto di approdo” è alla ricerca di un punto di ripartenza dopo la reclusione del padre dal regime di Gheddafi e la sua successiva perdita. L’arte medievale senese incarnata dalle emozioni visive dello scrittore negli affreschi di D. di Boninsegna, S. Martini, A. Lorenzetti , aiuta H. Matar a riflettere sulle presenze ed assenze che han segnato il suo percorso di vita in quanto come si può leggere “ Un dipinto è un punto di approdo perché è il luogo dove andiamo a depositare le nostre curiosità, i nostri entusiasmi e un grande dipinto, così come un grande libro o una grande sinfonia possono fare da curatori per così dire alla nostra curiosità. Se trovi un appoggio stabile come quello che ti offre un’opera d’arte, per un istante ti senti più intelligente, senti di sentire più profondamente.

E sempre sullo svelamento della condizione umana e della presenza/ assenza come paradigma esistenziale si dispiega il racconto conradiano “ La follia di Almayer”. Nel Borneo l’europeo Almayer dedito a realizzare il tesoro per trasferire la figlia tanto amata in Europa , vede infrangersi il suo sogno quando la figlia e un principe di Bali, contrabbandiere di armi si dileguano innamorati su una nave.

Anche qui la forza dello spirito diventa un punto di approdo per misurarsi con l’assenza, testimoniato da queste parole “ Ci son le orme della figlia davanti a lui che vanno fino al mare. Ed allora lui, una a una, con le mani le copre, di sabbia, strisciando”.

Ripensando a questa scena in riva al mare, penso all’esperienza del sublime in Caspar David Friedrich ove l’essere umano è di spalle, di fronte a qualcosa di cui non fa parte integralmente e non sempre in grado di misurarsi con la presenza e con l’assenza.

Comments Closed

Elizabeth Jane Howard e i suoi romanzi

pubblicato da: Mirna - 8 Febbraio, 2021 @ 10:02 am

Conoscerete la bellissima saga dei Cazalet, cinque libri che raccontano le vicende di una famiglia aristocratica inglese. Una lettura avvincente che trascina naturalmente in un’altra realtà, in nostalgia di ciò che non si è vissuto ma che respira insieme alla nostra vita. Parlo ovviamente per me e altre (solo donne?) come me. Alle amanti della letteratura inglese da Jane Austen alle sorelle Bronte, a Virginia Woolf ecc. Alle amanti della monotona e pacata vita inglese, in città e in campagna.

Le mezze verità e Perdersi sono gli ultimi romanzi della Howard editi da Fazi editore.

Elizabeth Jane Howard, (1923-2014 ) autrice prolifica, testimone della sua epoca e della sua classe sociale, the high class, riesce a raccontare storie che attingono dalla sua complicata e spesso drammatica vita privata.

Storie avvincenti, talvolta ambigue, ma sempre verosimili.

Sempre il leit motif è l’amore frainteso, misconosciuto e… l’illusione di poter raggiungere attraverso un altro da sè la felicità.

Le mezze verità quasi un thriller, spesso venato da un humour veramente british, ci presenta personaggi al limite dell’incoscienza come la vedova con due figlie che sposa il dispostico colonnello desideroso soltanto di ottenere un’austera, vecchia, grande e decrepita casa vittoriana, comprata con i soldi della neo-moglie.

Deliziosamente ansiogeno aggirarsi fra le stanze della manor-house patendo il freddo ma riscaldati dalle immancabili tazze di tè.

Leggetelo, vi divertirete.

Perdersi è certamente più serio. Si rifà ad un’esperienza vissuta dall’autrice stessa. Un innamoramento in tarda età, vicino ai sixty, quando il desiderio di amore, la paura della solitudine, l’estrema sensibilità, ti offusca la mente e il cuore.

Tagliente la diversità tra uomo e donna nei desideri erotici e sentimentali, almeno in questa vicenda. Che però sappiamo sperimentata dall’autrice.

Mi considero fortunata, incosciente, libera e fiduciosa nell’aver vissuto la mia storia d’amore e convivenza con una persona che mi ha rispettato in ciò che ero e stavo per diventare, che mi ha sostenuto.

Soprattutto ammirato… e questa ammirazione è stata per me linfa vitale.

Piero, sei stato l’unico compagno che teneramente mi ha sopportato. E questo mia madre l’aveva capito. Prezioso amore.

Comments Closed

I consigli di Riccardo

pubblicato da: Mirna - 5 Febbraio, 2021 @ 8:48 am

LIBER = LIBRO, LIBERO
Dice, ma tu, Riccardo, scrivi solo o leggi anche? Dico: leggo, leggo care amiche e cari amici. Leggo e faccio parte di due gruppi di lettura:
1) Gruppo di Lettura dei Classici, gestito dalla carissima prof senza puntino Maria Lia Guardini in una sala della Biblioteca Comunale di Trento;
2) Gruppo Librincontri, gestito dalla mia “madrina” blogger Mirna Moretti, presso il Caffè Città di Piazza Italia, a Trento.
Purtroppo causa Covid i due Gruppi non si possono riunire: ci limitiamo a scambiarci suggerimenti ed esperienze via computer.
Ma … cosa ho letto durante la seconda ondata Covid? Cosa sto leggendo? Eccomi a voi:
1 – Norberto Bobbio, “Eguaglianza e libertà” (… libertà indica uno stato, uguaglianza un rapporto …”: breve, da non perdere! (Letto).
2 – “Quando penso che Beethoven è morto …” (… la musica di Beethoven ci regala una lezione: … la tragedia deve essere accettata, il dolore superato … non coltiviamo la tristezza … coltiviamo la gioia”. Per chi ama la Musica. (Letto).
3 – Luis Sepulveda, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, per tutti. (Letto).
4 – “Passaggi ad oriente” di Fitzroy Maclean, un diplomatico inglese nella Russia e nell’Asia di Stalin, 700 pagine, sono a pag. 155. Un libro di avventure vere! (Lettura in corso).
5 – Matteo Renzi, “La mossa del cavallo”: quando l’autore me lo ha firmato, in onore del mi’ babbo che è di Montalcino ha scritto: “Per Riccardo, Viva il Brunello!” Per me, per tanti come me e per chi vuole documentarsi concretamente (letto).
6 – Aldo Cazzullo, “A rivedere le stelle”, che lo sanno tutti che sono un appassionato dantista! (Letto).
7 – Alessandro Barbero, “Caporetto”, impegnativa lettura di 600 pagine, mio figlio Edoardo mi ha messo alla prova con questo suo regalo di Natale! (Lettura in corso).
8 – Stefano Zamagni, “Laudata economia”: ottimo, in particolare per il capitolo sulla Donna e sulla Famiglia (lettura in corso).
Dice … ma tu leggi più libri “in parallelo”? Si, a secondo dell’ispirazione serale …
Ricordate che “liber” vuol dire “libro” ma vuol dire anche “LIBERO”!

Mentre Gianfranco Peterlini consiglia:

“L’ora buca” di Valerio Varesi

Buona lettura!

Comments Closed

L’ARMINUTA di Donatella di Pietrantonio

pubblicato da: Mirna - 18 Gennaio, 2021 @ 8:54 am

Si entra immediatamente in questa storia di ragazzina “frantumata” a tredici anni quando dalla sua famiglia adottiva viene rimandata alla famiglia naturale.

Storia di una ancora dura povertà nel sud Italia dove una famiglia con tanti figli ne cede una a una cugina sposata che non può averne.

La protagonista vede crollare così il suo mondo piccolo borghese fatto di benessere, tranquillità, tenero affetto per ritrovarsi in una realta più rozza, più povera, meno indulgente. La vera Madre è una donna stanca, dura, anafettiva che accudisce tre figli maschi, Adriana – un ‘undicenne che ancora bagna il letto – e l’ultimo nato che ha problemi di sviluppo.

Una cosa rifiutata e rimandata da dove era venuta . Ecco ciò che si sente la ragazzina da tutti chiamata ora l’Arminuta, la ritornata.

Sgretolata la sua identita, addolorata per essere stata abbandonata, timorosa che la mamma Adalgisa sia malata e forse morta. Nessuno le spiega perchè lei si ritrovi a dormire in una stanza con tre fratelli maschi adolescenti e Adriana.

Soltanto Adriana e Vincenzo, il più grande, quasi diciottenne le riservano attenzione e tenerezza. Dorme con Adriana in un lettino , Vincenzo di notte le si avvicina per accarezzarla .

Un’esate torbida, strana, piena di dolore. Ma almeno c’è la scuola: la mamma Adalgisa, chiamata zia ora, le paga le spese, le fa avere un letto a castello per lei e la sorella, vestiti, doni.

Ma l’amarezza e il dolore non scemano. Tanto più che Vincenzo , quel fratello che non sentiva fratello ma qualcosa di più intrigante, muore in un incidente.

L’Arminuta vuole scoprire il mistero del suo abbandono per accettarsi ed accettare.

E’ brava a scuola, frequenterà il Liceo nella città dove viveva con Adalgisa e il marito . Tutto è pagato.

Ma fin quando non saprà la verità non si sentirà “centrata”. Un doloroso romanzo di formazione che le fa scoprire un grande affetto per la sorellina minore verso la quale si erge a paladina e mentore.

Molto bello.

Comments Closed