VALORI MORALI: LAICI, RELIGIOSI, CIVILI, DI GOVERNO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2014 @ 3:44 pmDetto altrimenti: il Dr. Fausto Lammoglia dell’Università di Genova, aderendo al mio invito “urbi et orbi†di inviarmi propri post per la pubblicazione, me ne ha inviato uno molto denso di contenuti teologici e filosofici. Sentito l’interessato – che ringrazio per avere arricchito di contributi di estremo livello un blog “da guerra di trincea†– mi sono permesso di sintetizzarne l’apporto come segue:                             (post 1298)
Inizia:
Sempre più spesso sentiamo, nelle omelie di Papa Francesco, l’invito a non essere cristiani tiepidi. … Il Papa parla ad ognuno di noi, fedeli, sacerdoti, non fedeli.
1. Ai fedeli tiepidi (10 gennaio): ogni cristiano convinto a metà , è un cristiano sconfitto. Troppo spesso i fedeli si fermano alla rassegnazione e alla tristezza della croce, senza giungere a comprendere e, ancor peggio, a credere pienamente nella gioia della Resurrezione.
2. L’immagine della Croce, della sofferenza, del troppo sale, è stata per troppo tempo la fotografia della nostra Chiesa. Adesso basta. è l’ora che tutti, fedeli e sacerdoti, si uniscano in questa rivoluzione che Papa Francesco sta mettendo in atto: è ora di guardare il mondo con occhi nuovi, occhi di speranza, occhi di gioia. La gioia e la speranza della Resurrezione.
3. Ai Sacerdoti (11 gennaio) Cristo, vera fonte del “sale” della vita. Il sale, non si deve sentire. Noi sappiamo che c’è, lo gustiamo e lo apprezziamo, ma ne diamo quasi sempre per scontato la presenza. Quando parliamo di sale, è perchè non c’è o perchè è troppo. Alla Chiesa fanno male i sacerdoti troppo salati. Essi allontanano il fedele dalla Chiesa e dalla Parola, allontanandolo così da Cristo; e se un fedele si allontana da Cristo, non può che perdere il suo “sale” e diventare insipido (e si torna al precedente n. 1, n.d.r.).
4. Papa Francesco ai non fedeli: “Dio non fa proselitismo, bensì riversa amore su tuttiâ€.
Finisce (quanto segue è un tentativo di ragionamento mio)
Premesso
• che la nostra Religione non “è“ morale, bensì “ha†una morale (la nostra Religione è Creazione e Resurrezione);
• che mi permetto di aggiungere come alcuni importanti valori laici siano anche cattolici o comunque “religiosiâ€;
• che siamo di fronte alla necessità di una “resurrezione laica†della Società Umana a livello mondiale,
Tutto ciò premesso,
tale “resurrezione laica†può e deve prendere le mosse solo dalla riaffermazione del principio morale laico scritto nel Codice di Hammurabi 2200 anni prima di Cristo “Non fare agli altri …; fai agli altri …†e da Cristo ripreso 2200 anni dopo come principio morale religioso, che poi si traduce nel principio morale civile della ricerca del Bene Comune, cioè del Bene specifico che ognuno desidera per se stesso, purchè non sacrifichi il bene che altri desidera per sé e che è “comune†in quanto “coesisteâ€, cioè è “in comunità †con gli altri eventualmente diversi “Beni Comuni†(cioè: io posso ben aspirare ad arricchirmi, a patto che nel fare ciò io non rubi e/o non impoverisca gli altri e/o non frustri il perseguimento da parte loro del “loro” Bene Comune, che può essere uguale o diverso dal mio).
Ora, a prescindere dalla classificazione di questa ricerca come “qualità morale laica†o “qualità morale religiosa†o come “qualità morale civileâ€, questa ricerca del bene Comune è anche la sola possibile “tecnica manageriale di sopravvivenza, ripresa, governo, crescita  e miglioramento del genere umanoâ€, la cui attuazione presuppone il contributo di ognuno di noi.
Ed ecco allora che nessuno può dire “Basta, sono stufoâ€; “La politica? Tutti a casa!â€; “L’economia? Non si riprenderà più!â€, “Io? A votare non ci vado!â€; “Rubano tutti e allora tanto vale …â€; etc..
Traduco: dobbiamo credere e lottare per la “resurrezione morale e sociale†della nostra Umanità . Il che – mutatis mutandis – essendo comunque una “rinascita†si basa sullo stesso concetto di fiducia nella “Resurrezione†che ci raccomanda Papa Francesco: nel senso … il primo Paradiso dobbiamo realizzarlo su questa terra!
Ecco perché vedrei benissimo che gli insegnamenti di Papa Francesco fossero assunti come propri dal futuro Capo degli Stati Uniti d’Europa … e da tutti noi, ovviamente!
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LA POLITICA SUL TRENO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2014 @ 6:33 amDetto altrimenti: avevo detto “Open Blog†e così sia … infatti ecco un “post dall’esternoâ€, cioè di un mio lettore (post 1297)
Di mio c’è solo il titolo. Per il resto mi scrive Alberto:
Inizia
“Il mondo è guidato dai poteri forti: le banche, le multinazionali, i flussi del denaro nero. Il mondo pertanto è come un treno che viaggi obbligatoriamente su binari prestabiliti, nella direzione prestabilita, secondo l volontà di questi poteri, i quali lasciano alla politica solo la decisione su aspetti assolutamente secondari, quali: il colore delle carrozze; chi si debba sedere al posto di guida; se nelle carrozze le file dei sedili debbano essere composta da tre o da quattro sedili, etc..
Per capirsi meglio: se chiedete alla gente: “In cima ad una torre vi sono due persone: un politico ed un banchiere. Quale delle due buttereste di sotto?†… la risposta di gran lunga più frequente sarà : “Il politicoâ€. E sarà stata una risposta errata …â€
Finisce.
Mio commento: post breve, multa paucis, dice molte cose con poche parole. Si può condividere o meno. In ogni caso si deve riflettere.
ITALIA SPA O NO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2014 @ 3:48 pmDetto altrimenti: si sente dire: no, governare l’Italia non è come governare una SpA … è tutt’altra cosa (post 1296 -46/2014)
Chi afferma ciò (sono i “tuttaltracosistiâ€) ragiona come segue:
1) Ogni SpA deve massimizzare il profitto economico, custa l’on ca custa (dialetto aostano: costi quel che costi).
2) Il governo dello Stato deve operare in molti settori anche se non generano utili economici.
3) Quindi, le tecniche di governo di una SpA non sono applicabili al governo dello Stato.
Io affermo il contrario e ragiono come segue:
A. Ogni Spa deve massimizzare la crescita (sotto ogni profilo) di chi ci lavora e del sistema nel quale essa è inserita.
B. Il governo dello Stato deve massimizzare la crescita di tutti.
C. Quindi le tecniche gestionali delle SpA sono applicabili anche al governo dello Stato.
Ed ora ragioniamo.
Quanto affermato al precedente n. 1) è stato smentito dai fatti: la crisi del puro liberismo è sotto gli occhi di tutti. Sui punti 2) e B) tutti concordano. Pertanto la conclusione corretta è quella di cui al punto C) e non quella del punto 3).
Ma quali sono i criteri gestionali delle SpA da adottare nel governo dello Stato? Eccone alcuni:
1) Niente “crisi di governo al buioâ€. Chi la causa, deve avere pronta una soluzione alternativa valida: nessun Azionista scioglie il CDA -Consiglio di Amministrazione di una sua SpA se non ne ha pronto un altro.
2) Piano strategico pluriennale scorrevole; piano annuale (budget); verifiche mensili: nessun Azionista consente al CDA di una sua SpA di operare al di fuori di una pianificazione pluriennale e del suo articolato svluppo.
3) Una soluzione di riserva, sempre: nessun Azionista paga il CDA di una sua SpA per sentirsi dire che  “si tratta di una crisi improvvisa, non prevista, non sappiamo cosa fareâ€.
4) Potere unito alla responsabilità : nessun Azionista accetta che il CDA di una sua SpA abbia il potere di decidere cosa fare senza avere anche la responsabilità delle proprie decisioni o non decisioni.
5) Controllo di gestione, a tutti i livelli, a cascata: nessun azionista mantiene in carica il CDA di una sua SpA, se non viene impostato un sistema di controllo di gestione a cascata, dalle grandi alle piccole cifre/decisioni, dai grandi ai piccoli movimenti di denaro di investimento e spesa.
6) Verifica e riordino delle priorità : nessun Azionista rinuncia a che il CDA di una sua SpA non agisca in tal senso e aggorni l’ordine delle priorità .
7) Report significativi: nessun Azionista accetta dal CDA di una sua SpA report settoriali, parziali, incompleti, saltuari, troppo complessi, fuorvianti, illeggibili.
8) Costi di gestione commisurati ai risultati: nessun Azionista accetta che il CDA di una sua SpA sia remunerato con cifre elevatissime a fronte di risultati in perdita.
9) etc. etc. etc.
Dice … ma nello Stato chi sono gli Azionisti e chi fa parte del CDA? Rispondo: gli Azionisti siamo tutti noi Cittadini. I componenti del CDA sono i preposti ai poteri/doveri dello Stato: Parlamento, Governo, Manager di Stato, Burocrazie e Uffici Pubblici, Magistratura.
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IO E IL TERRORISMO (prima puntata)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2014 @ 3:13 pmDetto altrimenti: quando ti passa vicino … sfiorandoti appena appena …  (post 1295)
Ho appena visto alla TV gli originali televisivi sul Commissario Calabresi e su Sossi-Coco. Mi vengono alla mente alcuni ricordi …
Trentino, anni ‘60
Val di Non. Passo da turista sul Ponte della diga del lago di S. Giustina. Mi ferma un militare di guardia. Era un mio ex compagno di scuola, Fabio S., in servizio di leva … a fare la guardia agli impianti contro eventuali atti di sabotaggio.
Genova. Primi anni ’70
Via Puggia 18, al confine fra i quartieri di S. Martino d’Albaro e Albaro.
Un sabato mattina. Suonano: “Chi è?†– “ Carabinieriâ€.
Apro subito. “Buongiorno … senta, non abbiamo alcun mandato di perquisizione, ma ci lascia entrare a controllare? Cerchiamo una persona …â€. “Prego, avanti, questa è una casa amica dell’Arma … mia babbo è un Maresciallo CC in pensione ..â€.
Entrano con un sorriso. Controllano. “E’ per il Giudice Sossi†affermo più che domando.
Sorridono, mi ringraziano e se ne vanno.
Via S. Castagnola, 23
Qualche tempo prima –in estate – ero andato a trovare i miei suoceri. Per immettermi con l’auto nella loro via, percorro un vialetto a senso unico. Da un giardino adiacente un ragazzo spara con un fucile ad aria compressa. Ho il finestrino aperto. Un proiettile giocattolo di gomma, attraversata una siepe ed un’inferroata, mi colpisce sulla guancia sinistra. Colpo da maestro. Fermo l’auto, vado in quella casa. Mi apre una signora … la mamma del ragazzo. Mi spiego, protesto. Si scusa. Poco tempo dopo quel ragazzo diventa introvabile. Scomparso. Ricercato. Autista dell’auto degli assassini del Procuratore Coco. Con me …. quel ragazzo … si stava addestrando?
Torino, seconda metà anni ‘70
Via Bertola, 28, Direzione Finanziaria STET, il mio ufficio è al primo piano, con vista sulla piazza Solferino. Un giorno arriva una squadra di operai e montano vetri antiproiettile alla mia finestra.
Poca roba, come vedete, sfiorato appena da eventi drammatici …
NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE (caro Silvio, caro Vespa)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2014 @ 7:57 amDetto altrimenti: quo usque tandem, fino a quando … resisteremo? Fino a quando vi sopporteremo? (post 1294 – 44/2014)
20 anni fa. Molti hanno creduto in un imprenditore. “E’ un imprenditore di successo … saprà come fare …†E invece l’ “imprenditore di successoâ€, pur disponendo di una maggioranza forte, non ha previsto la crisi, non ha fatto le riforme, si è occupato dei suoi affari, si è impegolato e ci ha impegolati in mille suoi problemi personali e non, attaccandoci una malattia nuova: la “berlusconite” che non si cira nemmeno con “Stamina”!
Ora si ripropone. In procinto di essere costretto ai domiciliari o affidato ai servizi sociali, ha generato una finta scissione (la somma dei “nuovi due†è maggiore al vecchio “unoâ€), corteggia leghisti e cinquestellati. Tornerà ?
L’inflazione è diventata deflazione. Troppe tasse, poco lavoro, riduzione dei consumi, minori incassi fiscali, meno lavoro, crescita del debito pubblico, sempre nuovi scandali.
 Che fare? Propongo:
• Azione moralizzatrice “forteâ€, anzi, fortissima (anche anti-caste, tutte!)
• Riforme decise
• rescheduling del debito
• emissione di tutoli di debito pubblico irredimibili
• adozione di un diverso modello di sviluppo
• riordino delle priorità .
Nel frattempo il signor Vespa Bruno organizza un Porta a Porta di attacco alla nostra Autonomia Speciale. Caro medicone Signor Vespa, che dirti se non “medice, cura te ipsum!â€, medico, cura te stesso! Da Nord a Sud. Inizia a domandarti se sia lecito, corretto, degno, giusto, conveniente, intelligente, logico, ammissibile, legittimo, onesto etc. cercare di distruggere ciò che va bene, anzi, benissimo (la nostra Autonomia) ed invece non occuparsi dei ladri che riempiono le altre “autonomieâ€, speciali e non†(Lombardia, Piemonte, Liguria, Campania, etc. e, last but not least, Sicilia). Poi ne riparliamo.
Già , perché anche solo sentire che vuoi drenare le nostre risorse per riversarle in un colabrodo di ladronerie mi sale in sangue alla testa, caro Signor Vespa, tu, con quell’aria falsamente assente: con quello sguardo “ispirato†da depositario della verità rivelata; quegli occhi di metallo lucidato alla Benito;  quel presentare le cose come frutto di una tua scoperta sensazionale, risolutiva, rivelatrice, con quelle occhiate dal basso all’alto di chi conosce la Verità e duarda di sottocchio l’altro, pr metterlo alla prioova “vediamo un po’”; etc.. Basta con queste sceneggiate da avanspettacolo, basta! Noi  “ne abbiamo il naso pieno†Wir haben die Nase voll†, si dice in tedesco, una lingua che usa il naso mentre noi usiamo altra parte del corpo …
CIRCOLO CULTURALE PRIVATO ACCADEMIA DELLE MUSE – TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Gennaio, 2014 @ 10:39 amDetto altrimenti: serata del 13 gennaio 2014Â (post 1293 – 43/2014)
E’ il verbale resoconto di una rinione di un circolo privato, l’Accademia delle Muse, e quindi non aperto al pubblico. Aperte al pubblico invece sono le inioziative segnate in rosso. E’ in tal senso che deve essere letto quanto segue. Grazie.
This is Trento too! Trento è anche questo!
Inizia
Friends, Romans, countrymen, lend me your ears …
Amici, cittadini, gente delle valli, prestatemi ascolto …
Vi siete contati? Noo?? Io si: eravamo 41! Mica male … se pensate che a certe riunioni della politica, per come si vede alla TV, sono presenti in 10 o 12! … (Aho!? Ecchè … vogliamo fondare un Movimento anche noi? Ma se l’abbiamo già fondato: un Movimento della Cultura e dell’Amicizia, la nostra Accademia). Ma veniamo a noi …
… ieri sera? Tutto molto very good! Ogni volta, una novità … e questa volta concerto di flauti traversi, già … di due .. quello di Cecilia Bighelli e di Maria Trainotti, due belle giovani ragazze, il che non guasta certo! Non ho purtroppo a mie mani il programma di sala, ma a memoria ricordo un brano di L.V. Beethoven, scritto apposta per “mettere in difficoltà lo strumento” (“Chi è più stonato di un flauto traverso? Due flauti traversi†… soleva dire il Grande), ma questa volta – mi dispiace per lui – non ci è riuscito! E poi l’aria sulla quarta corda di Bach, composizioni di Haydn … insomma, molto, moltissimo. E anche un bellissimo tango, tanto per sfatare il mito di uno strumento “solo†per musica del sette-ottocento! Due bis! Bravissime le concertiste!
Intervallo enogatronomico – Angolo delle anteprime e via … con la seconda parte della serata!
Umberto Sancarlo ci ha parlato dei molti misteri e miti della Gioconda. Realizzata in Francia da Leonardo nel 1503 su incarico di … (forse), venne donata-vendita-donata … sempre in Francia per cui finì “naturalmente†al Louvre (almeno questa il buon Napoleone non ce l’ha rubata!).
Fino ai primo del ‘900, opera conosciuta solo e soprattutto dagli esperti. Poi, nel 1911 venne rubata dal museo da parte di Francesco Perugini, un italiano ex dipendente del Louvre, che intendeva vendicare quello che riteneva un “furto napoleonicoâ€. Il Perugini si fece rinchiudere nel museo e nottetempo smontò il quadro. La mattina dopo, avvolto il dipinto nel suo mantello, se ne uscì tranquillamente. Indi tenne con sé Monna Lisa per due anni, a Firenze, sino a quando decise di parlarne con un esperto antiquario, al quale, estratto il quadro dalla valigia che conservava sotto il letto, lo lasciò perché lo esaminasse, mentre lui andava a fare una passeggiata, salvo trovare, al suo ritorno, i carabinieri! Se la cavò con un anno di reclusione, poi ridotto a pochi mesi. La Francia, grata, concesse all’Italia che l’opera venisse esposta a Firenze, Roma e Milano, prima che fosse restituita al legittimo proprietario: il Louvre.
Dopo questi fatti e misfatti, l’opera fu riconosciuta come la “prima†opera d’arte al mondo.
Umberto ci ha parlato di molte particolarità del dipinto:  della prospettiva classica, aerea e sfumata; della posizione del corpo e del viso; dell’enigma del sorriso; della geometria piramidale classica della figura; dei vestiti di Monna Lisa, dello sfondo; della possibile collocazione geografica del paesaggio rappresentato; dell’effetto visivo degli occhi della Lisa che ti seguono ovunque tu ti posizioni per ammirarla; del “movimento†della tavola lignea sulla quale è stata realizzata l’opera; della elasticità dei colori ad olio (e non delle vernici); dei possibili avvenuti restauri, etc…
Insomma, una rispolverata di interessanti particolari ed una ricca aggiunta di nuovi per noi, che – tranne alcuni – non siamo certo esperti d’arte, ma solo suoi appassionati fruitori.
Ed ecco il programma aggiornato delle nostre iniziative
19 gennaio 2014 – Villa Mersi, ore 17,00 – Cristina e Giovanna in “Omaggio a Verdi†(ultima replica!).
22 gennaio 2014 – Maria Teresa e Giovanna in FIDAPA, Via Dordi, ore 17,00: “Parliamo di Teatro: la Commedia dell’Arteâ€.
24 gennaio 2014 – Sala della Circoscrizione Madonna Bianca, ore 20,30, Alfonso Masi e la Shoà : “Tu passerai per il caminoâ€. Monologo.
26 gennaio 2014 – Passeggiata sulla neve battuta all’Alpe di Rodengo! Prenotazioni presso Monika 3383960697
28 gennaio 2014 – Società Dante Alighieri, Via Dordi, ore 16,45, Alfonso Masi in monologo: “Intervista a Giacomo Leopardiâ€.
3 febbraio 2014 – Accademia – Maria Teresa: “Il carnevale nel Teatro†– Mexican- Brasilian Quintet: le più belle canzoni.
14 febbraio 2014 – ore 16,00, Associazione Amici della Bicicletta in Assemblea, Via Coni Zugna, 9 – Iscrizioni, segue ad ore 17,00 Assemblea – Tutti, anche chi non è “ancora†socio – sono caldamente invitati.
16 febbraio 2014 – Sala Filarmonica, I concerti della Domenica: un quintetto, al fortepiano la nostra Stefania Neonato, la bellissima e bravissima figlia dell’Accademica Mirna, in un intervallo della sua attivissima attività internazionale.
18 febbraio 2014 – Circolo S. Bartolomeo – Cristina al pianoforte, “Operetta, mon amourâ€!
21 febbraio 2014 – Fraglia Vela Riva, Riva del Garda, ore 17,30 – Cristina in concerto – Segue cena di pesce (dettagli alla prossima riunione del 3 febbraio o scrivendo a riccardo.lucatti@hotmail.it).
3 marzo 2014 – Accademia. Letizia Grassi/Cristina E.  – Fagotto: Mozart Concerto K191 – Andrea Bianchi e Trentoblog, Riccardo e i suoi post.
7 aprile 2014 – Accademia. Letizia Grassi/Carlo Fierens: Concerto per chitarra classica e fagotto – Marisa Postal: la Trento “minore†– Luigi Sardi presenta il libro “I giorni della Portelaâ€.
5 maggio 2014 – Accademia. Luca Pedron: Mozart e il vino – Davide Pivetti (Direttore de l’Adige di Riva del Garda) presenta il suo libro “Emersioniâ€.
9 giugno 2014 – Accademia. Le due Cristine in Recital: “Le quattro Stagioni†in poesia/musica/pittura.
Finisce
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Padre Giovanni Lerario, il frate-pittore «internazionale»
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2014 @ 3:25 pmDetto altrimenti: “non ci può essere futuro senza memoria storica” (post 1292 – 42/2014)
Avevo invitato, ed invito, le mie lettrici ed i miei lettori a spedirmi i loro articoli, che io avrei pubblicato – come pubblico – come post ovviamente a loro nome. Ecco il primo arrivato, da Paolo Martocchia. Di mio ci sono solo i grassetti.
“Non ci può essere futuro senza memoria storica. L’incipit è non soltanto necessario per rendere edotti coloro i quali continuano a perseverare sulla tesi secondo la quale «con la cultura non si mangia», ma anche – e soprattutto – perché le future generazioni abbiano da potersi vantare (e avvalere, n.d.r.) della nostra storia e della nostra cultura.
Sulla base di questo filone, dopo aver fatto proprio il concetto di curiosità intellettuale come anelito alla ricerca, intendiamo riscoprire e proporre alla più vasta platea un personaggio unico nel suo genere, poiché si tratta di un frate, un frate-pittore. Si chiamava Padre Giovanni Lerario, passato a miglior vita nel 1973 a Pescara, ma il cui nome, già nel 1970, era inserito in «diverse enciclopedie internazionali» .
In un passaggio della conferenza tenuta a Monaco di Baviera nel 1980 Giovanni Paolo II disse che per recuperare il senso dell’arte, occorreva rivolgere lo sguardo sia all’uomo sia alla Chiesa. Secondo il Papa polacco il presupposto di una rinascita dell’arte poteva derivare dalla scoperta degli uomini che nelle loro opere avevano comunicato il creatore e il creato. Wojtyla, in definitiva, ci disse che non ci restava altro che credere nella luce. In effetti, il connubio arte e religione è una unione ideale e perfetta e quando l’artista dà luce alla sua genialità per manifestare quei valori che sono alla base della vita, sia morale, sia sociale e sia anche poetica, ebbene qualsiasi artista svolge una missione che vorrei definire francescana, visto e considerato che San Francesco d’Assisi fu un Santo dotato di profondo senso poetico e mistico.
Lerario era un nobile seguace di Frate Francesco e aveva, appunto, la mano dell’artista, del pittore artista: è sufficiente conoscere la sua imperiosa produzione per capire i motivi per i quali le sue opere sono presenti un po’ ovunque, da Liverpool a Riccione, da Forlì a Detroit, passando per Fatima e per la Svizzera. Opere ricche di spiritualità , in quanto attento ai luoghi e alle situazioni ambientali in cui realizzava i suoi capolavori. Oggi noi scopriamo la luce nei colori e nei dipinti di Padre Lerario, che sin dalla prima fanciullezza sentiva ed esprimeva la vocazione alla bellezza, vocazione che con gli anni si delinea come ricerca di armonia nella diversità dei colori e delle scene rappresentate.
Contemplatore del volto di Cristo sin dal primo istante di luce, si è sempre ispirato al volto della Sacra Sindone ed utilizzò l’arte per parlarci del Vangelo, delle verità del mondo spirituale per farci amare e penetrare nel regno della natura, per estasiarci con quei colori che sono fatti d’amore, di armonia e di umiltà . Padre Lerario continuò il Cantico delle Creature con la sua arte, con i suoi alti mezzi espressivo-artistici al fine di compiere in seno alle sue opere l’opera maggiore della sua reale missione spirituale fra gli uomini.
Le sue opere, infatti, emettono un quid che commuove e penetra l’anima facendo vivere in chi osserva tali opere momenti di gaudio interiore, come se qualcosa penetrasse in noi con sublime armonia, risvegliando spiritualmente e psicologicamente quella condizione da farci vivere davvero ciò che il quadro, la figura o altra opera rappresenta nella sua simbologia artisticamente significata dalla dolce e precisa mano di Padre Lerario, il Frate che pregava dipingendo.
Tra le sue tante opere, ricordiamo il «Vangelo vivente» nell’abside della chiesa Mater
Admirabilis di Riccione, una meravigliosa e stupefacente opera . Un’opera d’arte che presenta la storia dell’Umanità e della Chiesa, da Abramo fino a Paolo VI, tutta in stile classico con spunti aperti alla modernità . E’ il trionfo della Chiesa con al centro il Cristo Pantocrator che ha in mano il libro con la scritta «Ieri, Oggi, Sempre». Sopra la figura del Redentore che domina dall’alto come nelle absidi delle antiche chiese cristiane, è scritto a grandi lettere «Lumen Gentium Christus». Quindi dall’alto si snoda la storia dell’umanità e della Chiesa che ha come fulcro il Redentore e si sviluppa su otto fasce orizzontali, dall’uno e dall’altro lato, fino a raggiungere la Vergine Mater Admirabilis, il tutto forma la candida milizia pacifica, che ricorre a Maria perché interceda presso il Figlio affinché guidi il mondo verso il Padre: centocinquanta personaggi che, partendo da Abele e passando per Abramo, giungono al Cristo che invia gli Apostoli, i Martiri, gli Anacoreti e gli Evangelizzatori lungo i venti secoli del cristianesimo, arrivando sino al Pontefice Paolo VI, all’epoca regnante.
Oggi, nel celebrare il quarantennale della sua dipartita, vogliamo accostarci alla speranza di un domani migliore, al quale anche l’arte può contribuire in maniera significativa: è compito di ciascuno di noi custodire questi nostri piccoli tesori, poiché la memoria storica aiuta la formazione di un’identità culturale e la condivisione di valori comuni da tramandare ai posteri. Soprattutto ci aiuta ad affrontare i nuovi problemi dell’umanità “.
Paolo Martocchia
HOLLANDE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2014 @ 8:32 amDetto altrimenti: Caro Hollande ti scrivo … (post 1291)
… così mi chiarisco un po’ … Sai cosa credo che sia grave nel “momento di relax†che ti sei concesso? Non che tu te lo sia concesso: questo è un fatto tuo personalissimo. Piuttosto sono gravi due “particolariâ€:
1) che la donna tradita sia la First Lady alloggiata all’Eliseo;
2) che la l’appartamento usualmente occupato dalla donna tradente nella quale lei ti ha ricevuto (almeno, ne è valsa la pena?) sia di proprietà di un capo del banditismo (mafia?) corso.
Quanto al primo punto, il tuo è un “tradimento istituzionale†e la cosa è già abbastanza grave.
Quanto poi al secondo punto, il tuo comportamento è ancora più grave, di una leggerezza incredibile. In tempo di guerra sarebbe alto tradimento. Infatti … viene in mente Mata Hari (spia “olandeseâ€, Holland …?). Infatti, cosa ti può “scappar detto†durante certi momenti di intimità ? Inoltre così agendo tu ti esponi ai possibili ricatti della mafia corsa. O no? Infine, Hollande, chi si trova nella tua posizione, innanzi tuto deve “essere” limpido, poi, inoltre, deve anche “apparire†limpido.
Ma torniamo ai momenti di relax. Be’ su questi io, da Italiano, non mi posso certo permettere di censurarti, perché potresti rispondermi in latino con il famoso “Medice, cura te ipsum!†(Medico, innanzi tutto pensa a curare te stesso!) … che noi Italiani, quanto a “momenti di relax di premier†ne sappiamo qualcosa … con il nostro bunga bunga!
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AZIONI, PENSIERI, PAROLE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2014 @ 7:46 amDetto altrimenti: “Gli uomini usano i propri pensieri per giustificare le proprie azioni, ed usano le proprie parole per nascondere i propri pensieri†(Voltaire). (post 1290 – 40/2014)
Invece per noi …
E’ chiaro: prima viene il pensiero; poi la parola o l’azione; infine l’azione o la parola. Nel senso: il politico-governante prima “pensaâ€; poi “agisceâ€; infine “spiega†la sua azione, oppure prima “pensaâ€; poi “illustra†l’azione che si appresta a compiere; infine la “compieâ€. Il problema è che non sempre si pensa “prima†e anche che, anche quando pur si è pensato “primaâ€, non sempre la parola descrive esattamente il pensiero, e cioè la motivazione dell’azione (dicesi “incoerenza”).
Invece per noi, cioè per la maggior parte dei cittadini, noi non “politici-governanti†sarebbe importante che effettivamente “prima†di ogni parola, prima di ogni azioni, ci fosse il pensiero e che azione e parola fossero coerenti con il “pensatoâ€. Soprattuto da parte della politica.
Così, purtroppo, non sempre avviene, come è accaduto nel caso della previsione o meno della crisi, del calcolo del numero degli esodati; degli scatti di stipendio degli insegnanti, dell’IMU si/no; etc..
Invece per noi, cioè per la maggior parte dei cittadini, noi “non politici-governanti†sarebbe importante capire quei pensieri, e non accettare semplicemente le parole interpretative di azioni o peggio, non accettare parole che, come afferma Voltaire,“nascondono†quei pensieri.
Invece per noi, cioè per la maggior parte dei cittadini, per noi “non politici-governanti†sarebbe importante, prima di non andare a votare, è importante “pensareâ€; indi spiegare agli altri perché si andrà a votare; infine, “agire†(cioè andare a votare). E che la nostra parola sia coerente con il pensiero e con l’azione.
Ma veniamo agli altri, cioè ai “gruppi politici†(gruppo politico = partito o movimento):
C’è un gruppo “aâ€, gruppo di piazza, che parla e agisce (vota), ma pare non pensare quando afferma che bisogna uscire dall’UE, uscire dall’Euro.
C’è un gruppo “bâ€, gruppo di TV, che parla e agisce ma pare non pensare quando critica chi non sarebbe in grado di fare completamente fronte ai danni che lui stesso (gruppo) ha generato.
Ma .. si dice …(soprattutto in Italia): il politico che dice chiaramente come la pensa … non farà mai carriera …
Invece per noi Italiani, in questa fase di crisi sociale, economica, politica … queste sfumature barocco-levantine-veteropolitiche non sono più tollerabili.
Invece per noi non sarebbe meglio che 2+2 facesse 4, aber schell auch (e anche presto) ?
MORALE: MANAGEMENT PER IL GOVERNO E LA POLITICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Gennaio, 2014 @ 8:03 pmDetto altrimenti: Morale, valore laico, indi religioso, indi … manageriale (post 1289- 39/2014)
Più volte ho ricordato che la regola morale “non fare agli altri …; fai agli altri …†significa non fare male agli altri, fai del bene agli altri, il che si traduce nella ricerca del Bene Comune. Regola morale scritta per la prima volta nel Codice di Hammurabi, 2200 anni prima di Cristo. Regola morale poi adottata dalla nostra religione.
Oggi voglio fare un passo in più ed affermare che quella iniziale 1 – regola morale laica, diventata anche 2 – regola morale religiosa, può, anzi, deve essere adottata come 3 – regola morale tecnica dal management politico per il governo del Paese, nel senso che anche se si vuole prescindere da valori morali laici e/o religiosi, non si può prescindere dalla considerazione che solo la preliminare soluzione del Problema Morale può, a cascata, portare alla soluzione di tutti gli altri problemi del Paese: lavoro, welfare, difesa del suolo, costruzione di un futuro, verifica del modello di sviluppo, pace sociale, giustizia sociale, etc..
Provate un po’ a riflettere: eliminazione di scandali, corruzioni, priorità di spesa non più tali, egoismi, privilegi di casta, ingiustizie sociali, disuguaglianze sociale, leggi ad personam-ad gentes-ad populos, sfruttamento di interi popoli, etc.. Provate un po’ a riflettere …
In questo senso vorrei che Stati Uniti d’Europa e USA si accordassero … trascinando il resto del mondo. Utopia? Certo, ma nella vita occorre avere utopie. Guai ad esserne sprovvisti! Si vive di utopie, e poi … spes ultima dea! Un augurio in tal senso a tutte le mie lettrici ed i miei lettori da un blogger  “laico, credente, manager”.
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