ITALIA SOTT’ACQUA E SOTTO TERRA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Novembre, 2018 @ 6:55 am

Detto altrimenti: ma le priorità del governo sembrano essere altre     (post 3376)

download (1)Ogni volta peggio. Pareva di avere toccato il fondo dei disastri idrogeologici fra terremoti, incendi, alluvioni e vento di bora a 120 kmh e invece no: ora si sono aggiunti i tornadi con venti fino a 200 kmh. E il Bel Paese, bello ma idrogeologicamente debolissimo, è finito sott’acqua e sottoterra. Eppure i politici “che contano” li vediamo in TV giacca e cravatta o giacca e maglioncino elegante che fa più figo, intenti a difendere la loro “manovra” fatta di condoni, regali e regaluccci a tutti o a quasi tutti: “Non cambieremo una virgola, noi tireremo dritto!” sento tuonare più volte, anzi spesso, anzi sempre.

E se in luogo del reddito di cittadinanza si utilizzassero quei fondi per organizzare ed offrire  posti di lavoro e da lavoro ben strutturati per il ripristino  e la difesa idrogeologica dell’intero Paese e per ripristinare tutte le attività economiche danneggiate o distrutte?

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E invece andrebbe cambiata ben più di una virgola, ovvero andrebbe cambiato l’ordine delle priorità. Un esempio, una cifra: 70 milioni di euro. E’ quanto il Paese investe all’anno nella difesa idrogeologica e quanto al giorno nelle spese militari. Ora, dico non sarebbe il caso di invocare “lo stato di necessità” anche per la revisione di certi contratti di acquisto? Non sarebbe il caso di pensare prima alla difesa idrogeologica e solo dopo a quella militare? Quale nemico ci sta danneggiando in modo più cruento e distruttivo: il meteo o uno stato estero? Solo per citare uno dei tanti possibili riordini delle attuali priorità.

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Si condonano e si finanziano le case distrutte di Ischia, purchè “non interamente abusive”. Mi chiedo: si fa lo stesso con tutto il resto d’Italia? E poi … via … siamo seri: quell’ “interamente”! Mi viene alla mente un divieto che ogni tanto compare sui cartelli in molte occasioni: “E’ severamente vietato …” . Già perché in Italia esistono i comportamenti severamente vietati, altri semplicemente vietati e infine quelli solo un poco vietati!

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Mi chiedo: dove sta andando la politica? Scriveva Carlo Rosselli: “Politica vuol dire  vuol dire coscienza etica, non ideologica. Bisogna rieducare gli individui, non le masse. La via antagonista al fascismo non è la dittatura del proletariato  che in Unione Sovietica si è trasformata nella dittatura di un solo partito, ma una via liberale il cui fine è il socialismo” (Sandra Petrignani, “La Corsara – Ritratto di Natalia Ginzburg”  Ed. Neri Pozza Narrativa, pag. 64).

La chiudo qui, perchè mi dicono che i post più letti sono quelli più corti.

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NO NO, SI SI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Novembre, 2018 @ 11:53 am

Detto altrimenti: una (molto) stupida canzoncina degli anni ’50 ….   (post 2275)

Alla RAI (c’era solo quella) diceva così: “Sì sì no no, no no sì sì … noi donne belle siam così che per un po’ diciam di no ma poi finiam per dir di sì: andiamo, corriamo, la vita è una gioventù: il tempo che abbiamo se passa non torna più …”

Ce n’era ben anche un’altra a contendersi la palma d’oro della coglioneria: “La vita è bella, te la devi goder; se non hai nulla non hai pure i pensier; al chiar di luna è bello sognar; e se amaro è il destino un bicchiere di vino fa tutto scordar” …

Le volevate più stupide di queste? Come mai mi è sono venuti in mente questi ritornelli idioti? Per la politica attuale: diamo tutto a tutti; anzi no … quasi tutto a tutti; anzi no … quasi tutto a quasi tutti; anzi no … togliamo un po’ a tutti e vi faremo felici … sarete felici! Questa volta tutti tutti, ve lo prometto!

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  “Seguitemi, vi farò felici, come quelli di Ischia!”

C’è un nostro vicepremier che insiste: ho la ricetta della felicità, vi farò felici tutti! Ma insomma, felici e gabbati, vorrai dire, Luigi! Dai che lo sai, tu che hai studiato (?) … ricordi che quel tale Friedrick Nietzsche ci ha insegnato che non esiste un’unica via della felicità e che ognuno ha la sua via? E che se si vuole imporre una via unica per tutti, quella diventa la via dell’infelicità? E poi, via … quell’altalena fra te e il tuo collega, sì sì, no no etc..

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Diceva Woody Allen: “Sono un conservatore di sinistra: non condivido alcune delle mie idee”

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Lo sai cosa dicono in Germania? Lo hai visto Crozza a Fuori Tempo che fa? Che presto ci imporrete l’acquisto forzoso dei titoli del debito pubblico, grosso modo nella misura del 20 % dei nostri patrimoni netti. Patrimoni netti o liquidità bancaria? Perché sarebbe grave se si depredasse la liquidità bancaria, ma se poi vuoi prenderti anche il 20% della casa che mi sono comperato con un bel mutuo (Cosa? Mi dici “al netto del valore del mutuo residuo s’intende” … Ah … vabbè … allora … a saverle le robe …), bè … sarebbe gravissimo e in tal caso credo che faremo la rivoluzione.

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“Un bicchiere di vino … dai … quello non ce lo puoi negare …”

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Come preparare l’operazione? Guarda Luigi, ti do un’idea: rilancia in RAI la seconda delle due canzoncine che ho citato, quella che la vita è bella e del bicchiere di vino: almeno quello ce lo lascerai, vero?

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Dai, senza rancore … ci mancherebbe altro!

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DOVE ANDRANNO A FINIRE I PESCIOLINI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Novembre, 2018 @ 7:36 am

Detto altrimenti: una vecchia canzone si interrogava sui palloncini …   (post 3374).

 

3 -Copia di IMGP2613.

Una canzone di Renato Rascel: “Dove andranno a finire i palloncini / quando sfuggono di mano ai bambini / dove andranno, dove andranno,/ vanno a spasso per l’azzurrità …” E invece io mi chiedo dove andranno a finire i pesciolini della Fersina, il torrente quasi fiume che scorre davanti a casa mia a Trento. Dove andranno quando la Fersina si arrabbia, quando è in piena?

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Prima della tempesta

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La tempesta

 

 

 

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Dopo la tempesta

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Ed ecco a voi una mia poesiola:

La piena de La Fersena

 

impregna di sé

erba paziente

rocce assetate

asfalti insidiosi

 

erosa montagna

disciolta da un cielo

colore di terra

 

galoppo sfrenato

liquidi pensieri

 

spazio scolpito

forme sospese nel nulla

 

lingua di acqua

attrae lo sguardo

al pari

di onda di fuoco

danzante

dal ceppo

e invita il tuo corpo

a librarsi

in una vertigine alpina

 

sfuggono a valle

saltando

tronchi rubati alle sponde

avulse membra stillanti

dal corpo indifeso del mondo

tratti bizzarri

su perenne dipinto vivente

 

e tu

vorresti che l’onda di piena

dei tuoi sentimenti

non passasse mai

sotto i ponti di Trento

ove Fersena scorre

oggi

violenta

 

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Spero che via sia piaciuta …

 

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FOTOPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Novembre, 2018 @ 7:03 am

Detto altrimenti: … LIBRI POST!           (post 3373)

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Turismo FIAB a pedali, Laguna di Venezia, Forte Vecchio: le sue strutture sono diventate “auto- abitazioni” per alcune persone. Scrivo “auto” perché la gente si è organizzata: occupa e fa manutenzione ad un bene altrimenti destinato al degrado, quindi la loro presenza è un fatto positivo.

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Mi muovo con discrezione perché quello che formalmente è un bene pubblico abbandonato di fatto è il terreno di abitazioni private. Varcato il portale di una recinzione esterna, il mio sguardo è attratto da una … libreria open air, a cielo (quasi) aperto: libri ben ordinati su scaffali fra pareti di mattoni, all’aperto. Libri che evidentemente non hanno trovato posto all’interno delle case improvvisate ma che nessuno si è sentito di bruciare o portare al macero.

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bty.

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Libri in bellavista, che ti parlano: “Ecco, vedi, siamo qui, esposti agli agenti atmosferici, ma non ci arrendiamo: continuiamo a vivere, a parlarti, a ricordarti la nostra vita, le storie e la storia che testimoniamo al nostro interno. Lo sappiamo che fra qualche mese o qualche anno non saremo più leggibili (sai, l’umidità, gli sbalzi di temperatura … mica siamo d’acciaio!) ma continueremo a vivere nelle tue foto – che poi ci dedicherai anche un post sul tuo blog, vero? – nella memoria tua e di chi ti leggerà. E siamo già contenti così. Al momento viviamo felici questa nostra libertà: d’altra parte “liber” significa “libro” ma anche “libero”: quindi, liberi tutti, libri per tutti!”

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RICCHEZZE INUTILIZZATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2018 @ 11:21 am

Detto altrimenti: quante ce ne sono al mondo!       (post 3372)

Stiamo raccogliendo abiti usati per famiglie bisognose d’aiuto. Amici e conoscenti mi riempiono di sacchi di capi di vestiario seminuovi, alcuni di lusso,  da loro inutilizzati. Mi chiedo: se tanto mi dà tanto (e non è la prima volta che mi capita!) quante altre ricchezze d’ogni tipo sono accumulate per giacere inutilizzate negli “armadi” del mondo, mentre una gran parte dell’Umanità patisce la fame, il freddo, le malattie etc.?

Dice: aiutati che il Ciel t’aiuta. D’accordo, tuttavia vi è da dire che in certi paesi è proprio venuta a mancare  la possibilità – almeno nel breve periodo – di lavorare per vivere; in altri anche quella per sopravvivere. Qui da noi in Italia la situazione è grave ma non gravissima. Vi sono ancora spazi interstiziali che però nella vita occorre “incontrare” (cioè: ci vuole anche un po’ di fortuna):  altri sono come le i funghi porcini in un’annata scarsa: cerca cerca, chi non demorde e conosce alcune regole del bosco, non resta a mani vuote.

Quali sono le “regole del bosco” cioè della vita? Per i giovani lo studio, l’applicazione, la serietà, l’impegno, la disponibilità al 110%: l’eccellenza, intendo, perché in un mercato del lavorro così rarefatto, il datore di lavoro si può permettere di scegliere fra molte eccellenze: la buona qualità non gli basta.

Per i meno giovani è un po’ più dura, anzi, è molto più dura. In loro soccorso arriva il reddito di cittadinanza che a “me mi” pare un po’ come la democrazia, la quale – fermo restando che tutti i sistemi di governo sono difettosi e la democrazia è solo il meno peggio di tutti – la quale dicevo teoricamente è un ottimo sistema, ma all’atto pratico – nella sua attuazione pratica – è difettosa anch’essa. Così, nella sua attuazione pratica, il reddito di cittadinanza sarà molto, ma molto difettoso. Ne riparleremo.

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ITALIA MIA BENCHE’ ‘L PARLAR SIA INDARNO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2018 @ 7:15 am

Detto altrimenti: a le piaghe mortal che nel bel corpo tuo si’ spesse veggio     (post 3371)

…o diluvio raccolto di che deserti strani per inondar i nostri dolci campi! Francesco Petrarca, Canzone all’Italia. L’aveva scritta contro la discesa in Italia della “tedesca rabbia”, le truppe dei vari eserciti alla conquista del Bel Paese. Io riprendo quei versi (che potete facilmente trovare in internet) per riferirli alla piaga dei disastri idrogeologici. Di pochi giorni fa le alluvioni nel nostro meridione, la pioggia di giaccio a Roma, l’alluvione in Trentino di ieri.

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               Dimaro, Val di Sole (TN)

Trentino: alluvione del 1966, 29 ottobre al 5 novembre (il culmine il 4 novembre): 180 mm di pioggia, venti a 100kmh. Quanti ne sono caduti in questi giorni? I giornali dicono 200 litri per mq., da 200 a 600 mm! Trento è salva, le valli no. Venti a 120 kmh hanno sradicato intere fasce di bosco. Paesi inondati dal fango, due morti, danni incalcolabili. Per nostra fortuna, nei giorni precedenti non era nevicato a basse quote  e comunque la  neve “è rimasta al suo posto” a 2000-2500 m”, mentre nel 1966 ce n’era molta di più e fra le quote 1000-2500 metri si sciolse (si dovrebbe dire “si fuse”) aumentando la massa d’acqua che precipitò a valle. E poi, in questi 50 anni molte opere a difesa sono state realizzate, quindi si è evitata un 1966 bis. Tuttavia …

… tuttavia a livello nazionale la difesa idrogeologica non è considerata una priorità in un paese soprattutto montano, con il 95 % dei Comuni esposti a questo rischio, in presenza di cambiamenti climatici di tipo “tropicale”: investiamo circa 70 milioni di euro al giorno per la Difesa militare e la stessa somma, ma all’anno, per la difesa idrogeologica! Ma si può?

Ma oltre a questi due “diluvi”, quello storico degli eserciti stranieri e quello attuale dei fenomeni atmosferici, noi Italiani siamo vittime di un terzo diluvio: quello degli slogan, delle frasi ad affetto, delle promesse da Paese dei Balocchi, del populismo.

Quando un uomo con uno slogan incontra un uomo con un ragionamento, l’uomo con un ragionamento è un uomo morto”

download (1)Oggi la “tedesca rabbia” c’è ancora, ma in senso inverso, nel senso che “mi fa rabbia” vedere come “loro” abbiano il rating di AAA+ e noi quello di BBB- (finchè dura …), noi la pari della Bulgaria (con tutto rispetto, s’intende!). Loro che Angela Merkel, dopo la flessione del suo partito, afferma che a scadenza del suo mandato si ritirerà e non sarà più disponibile nemmeno per incarichi europei (i contentini che invece qui da noi sono dati ai trombati interni), applaudita ed elogiata dai leader delle sue stesse opposizioni. Noi che invece i nostri politici non finiscono mai di cercare di risorgere dalle proprie ceneri come l’araba fenice, noi che dopo di me il diluvio, di me che sono insostituibile … fino a quanto tanto tuonò che piovve e che il diluvio del populismo li ha spazzati via. Ma … in dialetto trentino si dice che l’è pezo ‘l tacon del bus, è peggio la toppa del buco che si voleva rattoppare. Ma tant’è … chi è causa del suo mal pianga se stesso …!

Io non sono “un politico” bensì ho lavorato tutta la vita da manager. Se io come manager avessi ottenuto il risultato che hanno ottenuto i politici che hanno aperto le porte al populismo, sarei stato licenziato in tronco. E se avessi cercato di spiegare il perché del mio insuccesso, mi avrebbero detto: “Noi la paghiamo perchè ciò non avvenga, non perché ci spieghi perché ciò è accaduto. Quella è la porta”.

Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride. (N.B.: il primo significato di democrazia/democrator è stato “potere sul popolo/ dittatore)

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A SCUOLA DI CLASSICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Ottobre, 2018 @ 2:43 pm

 

Detto altrimenti: come funzionava l’informazione 2500 anni fa?   (post 3370)

btyBiblioteca Comunale di Trento oggi ore 10,00, piano terra, sala multilingue, Prof senza puntino Maria Lia Guardini detta Lia. 2500 anni fa mancavano libri e giornali, radio, TV e internet. Per i bimbi c’erano i giochi. Per gli adulti il teatro. Teatro inteso come “luogo” e come “attività teatrale”. I Berlusconi d’allora che facevano? Finanziavano rappresentazioni teatrali, per trasmettere ed avere il consenso sulle proprie idee. Il pubblico si recava a teatro, più spesso a cielo aperto, si portava cibo e bevande e passava la giornata fra lo spettacolo, il dialogo con i coretuti e le chiacchere. Ma … ma c’è un ma: non tutti li Autori erano disponibili a farsi strumentalizzare, ve n’erano di quelli controcorrente o anche semplicemente stufi di una politica ristagnante.

Prendiamo Aristofane, aristos – faino, colui che appare il migliore. Nato forse in Egitto nel 445 a. C. morì nel 380 all’età di 65 anni. Ottimo poeta, coraggioso scrittore anche contro i potenti e i “migliori”: poeti, statisti, politici. Nella sua vita visse due guerre, due colpi di stato oligarchici, due restaurazioni democratiche. Di lui ci sono arrivate 11 commedie.

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Buongiorno desidera?” “Pluto”. “Quello di Walt Disney?” “No grazie, Pluto è il titolo dell’ultima commedia di Aristofane, scritta nel 388 (avanti Cristo, mi raccomando!). Per favore mi cerchi un’edizione con la traduzione in italiano, grazie”. Tutto vero!

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La stella cadente della democrazia ateniese che già poi tanto democrazia non era stata, bensì un principato/oligarchico/imperialista ma questa è un’altra storia. Comunque diciamo così: “democrazia”, una grande novità politica basata sul koinòn, la comunità, la collettività; su ideali di libertà (a differenza del regime persiano); sulla aretè, la virtù che si traduceva in giustizia e in legge.

L’aretè … un migliaio e mezzo di anni prima Omero la riconosceva presente per nascita: “Io so’ io e tu chi sei?”. O ci nasci o non ci diventi. In Aristofane invece “il coraggio uno o ce l’ha oppure se lo deve dare, non si scappa” (a differenza del manzoniano Don Abbondio che se uno il coraggio non ce l’ha non c’è nulla da fare).

E allora, vediamo un po’ … nelle commedie precedenti Aristofane attacca frontalmente e nominalmente i potenti, lotta per la democrazia. In Pluto egli appare stanco, nauseato, sfiduciato: la commedia è la presa d’atto della centralità del dio … denaro! Al posto dei valori che sono il fondamento dell’idea utopistica democrazia, quelli che sostengono la collettività, emerge e prevale l’interesse del singolo individuo: il disvalore denaro. Da analisi politica la sua diventa analisi sociologica.

Alcuni passi:

  • le doti che contano? La disonestà!
  • Occorre educare il figlio secondo le abitudini nazionali del momento (la disonestà)
  • Se vuoi fare arricchire chi se lo merita, ci sarà un potente ad impedirtelo.
  • Con il denaro ti comperi il favore degli Dei (vendita delle indulgenze!)
  • Dando denaro facile a tutti, nessuno vorrà più lavorare.
  • Molta moneta, troppa, in circolazione … ma non ci saranno beni sul mercato perché nessuno li produce.
  • Il politico che fa carriera, fa soldi e non pensa più alla gente: diventa nemico della democrazia.
  • Il sacerdote, quando nessuno lo vede, ruba e mangia le offerte fatte agli Dei … “ a scopo salvifico, s’intende!”

Insomma, provate a leggere la commedia (un paio d’ore saranno sufficienti) e leggetela avendo presenta la politica e la società odierna. Poi ne riparliamo.

Prossimo appuntamento martedì 13 novembre, “I Persiani” di Eschilo, ore 10,00, Biblioteca Comunale di Trento, piano terra, sala Multilingue.

(ingresso ed uscita liberi)

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I PERSIANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2018 @ 2:32 pm

Detto altrimenti: dalle Anabasi di Senofonte ai giorni nostri… (post 3369)

images“Dareiu kai Parisatides gignontai paides duo: presbuteros men Artaxerses, neoteros de Kuros. Epeidè Dareios eszenei kai upopteue teleuten tu biu, ebuleto to anfotero paide pareinei …

“Da Dario e Parisatide nacquero due figli: Artaserse, il maggiore; Ciro, il minore. Poiché Dario si ammalò e presagì la fine della vita, volle che entrambi fossero presenti …” 60 anni fa tutti noi ragazzi impiegammo un po’ a capire che quel genitivo “Di Dario e di Parisatide …” significava “da Dario e …”. Pochi, tuttavia, oggi conoscono le Anabasi di Senofonte. Molti di più conoscono la battaglia delle Termopili, quella dei 300 eroi spartani. Ancora di più poi sanno (quasi) tutto della battaglia di Maratona, per via delle corse podistiche odierne e dei termini lessicali che ne sono derivati: maratona, maratoneta, etc..

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downloadE poi c’è Salamina, l’isola di fronte alla quale si combattè la battaglia navale che segnò la sconfitta della più potente flotta dell’epoca, quella persiana. Se la ricercate fra i miei post, ne troverete una descrizione “velica”. L’ho ritrovata leggendo la tragedia ”I Persiani” del greco Eschilo, uno che combattè a Maratona e a Salamina, quindi fonte attendibile sia pure ovviamente di parte (greca). La data: 23 settembre 480 a. C. che segnò la sconfitta del re dei re (scianscià) Serse che pose fine alla seconda guerra persiana. “Sciànscià, il Re dei Re, come poi si sarebbe fatto chiamare anche Mohammad Reza Pahlavi che io “quasi” incontrai durante i miei viaggi di lavoro in Persia/Iran 45 anni fa, ma questa è un’altra storia …

downloadMa veniamo a noi, cioè allo spunto del post che è appunto la lettura della tragedia citata, visto che domani potrò essere “interrogato” dalla mia Prof senza puntino Maria Lia Guardini (v. nel post “Prossimi eventi” il periodico appuntamento). L’ho letta oggi, d’un fiato e ci tengo a buttar giù qualche osservazione prima di essere istruito, erudito influenzato dall’acuta disamina che saprà fare Maria Lia come vuole essere chiamata. Poi domani le dirò cosa ho scritto: così, per vedere se so ragionare (anche) di testa mia. Una premessa: come sempre sono andato alla ricerca (anche) dell’attualità del testo, scritto oltre 2500 anni fa. Ora possiamo cominciare.

  • Un’immagine poetica: “L’umido recinto del vasto mare che incanuisce al soffio aspro dei venti”. Che ci volete fare? Un genovese che regata a Riva del Garda, volete che non si commuova alle ochette bianche del mare o del lago in tempesta?
  • La madre di Serse,  re in procinto di essere sconfitto: “Voi sapete bene che mio figlio, se avrà successo, sarà ammirato da tuti, ma se cadrà … eppure, lui non ha niente da render conto ai cittadini. Basta che si salvi e resterà come prima capo di questa terra”. A me è venuta in mente la pretesa dei Savoia nell’ultimo dopoguerra, di cercare di restare a capo del paese.
  • download (1)A nulla valsero gli archi. Tutta l’armata è stata distrutta, fiaccata dagli urti navali”. Infatti la grande flotta persiana, incuneatasi nello stretto di Salamina, impossibilitata a manovrare fu speronata e affondata dai Greci. “Quando la massa dei vascelli finì stipata nello stretto … fu preda degli speronamenti dei Greci”. Già, i Persiani controvento (il famoso Meltemi), i Greci col vento al traverso da babordo (lato sinistro per chi da bordo guarda la prua), vento che poi favorì la fuga con il vento in poppa dei pochissimi sopravvissuti. La conoscenza del vento, la stessa che decise le sorti delle battaglie navali nell’alto Garda fra Veneziani e Milanesi per la conquista di Riva del Garda, nell’anno 1439.
  • “… nel momento in cui ci assale il flutto dei mali, gli uomini finiscono con l’aver paura di tutto, mentre invece, quando il demone della fortuna soffia propizio, abbiamo fiducia che lo stesso vento continuerà a spirare sempre”. Oggi mi piace tradurre questi pensiero utilizzando un proverbio dialettale siciliano: “O malo tempo e o bono tempo non dura tutto o tempo”.”
  • download (1)

             A remi, contro il Meltemi? Quando mai!

    Le disgrazie che colpiscono i mortali fanno parte della condizione umana. Molti sono i mali che vengono dal mare, molti quelli che arrivano dalla terra, se solo la nostra vita si prolunga oltre un certo limite”. Quale l’attualizzazione? Fate voi, ecchè? Vi devo dire tutto io?

  • “Quando un uomo smania di agire, anche il dio coopera”. Aiutati che il Ciel t’aiuta.
  • “Il volere emulare a tutti i costi un grande padre può causare grandi malanni”. Talis pater, talis filius? Non sempre ..
  • “Non fate la guerra anche se avete un esercito più forte a chi ha come amica la terra, la quale può sterminare con la fame (e con il freddo, n.d.r.) un esercito troppo numeroso”. Così Napoleone e Hitler in Russia. 
  • “Nessuno per dispregio del destino presente si innamori di beni lontani, versando a terra la grande potenza che ha. Dio punisce la superbia”. Chi troppo vuole nulla stringe.

Fine delle citazioni. Un’ultima considerazione: il tragediografo-combattente greco non fa l’elenco dei molti eserciti che componevano l’armata persiana sconfitti dal proprio esercito: li fa elencare dai Persiani piangenti la loro sorte.

Vediamo domani cosa ne esce, dalla lectio magistralis della mia Prof senza puntino.

P.S.: se si fosse trattato di una regata, i Greci da sopravvento e con il vento sulla parte sinistra degli scafi e delle vele (“mure e sinistra”), avrebbero dovuto dare per due ragioni la precedenza ai Persiani che provenivano da sottovento e con il vento sul lato destro degli scafi e delle vele (mure a dritta) …

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UN NUOVO OTTOBRE ROSSO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Ottobre, 2018 @ 5:37 am

Detto altrimenti: 1917-2018 … chi l’avrebbe mai immaginato?         (post 3368)

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“Ottobre Rosso”, il nome di un sommergibile in un film (“Caccia a Ottobre Rosso”), un nome a ricordo della rivoluzione russa del 1917. E noi qui in Italia – un secolo dopo – ne stiamo vivendo un altro Ottobre rosso, rosso del “sangue” di cui il sistema Italia e il sistema UE si sta svenando: 20 miliardi di aumento del deficit che si traduce in altrettanto aumento dell’indebitamento del sistema Italia, altri 20 che si dice saranno “trovati” all’interno del bilancio (ma questo è ancora da verificare).

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downloadL’UE ci richiama ma noi “Tireremo dritto e se ci multano noi non pagheremo!” Lo spread che sale, la finanza internazionale che acquista i titoli del nostro debito pubblico solo a rendimenti maggiori; i due principali “nemici” dell’UE, Trump e Putin che ad un giorno di distanza uno dall’altro applaudono ed elogiano il nostro governo. Applaudono ed elogiano perché l’Italia sta indebolendo l’UE: infatti attenti a quei due! A loro non conviene un’UE forte!

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                  Trump, Putin e …

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Ma come si fa a non capire dove ci sta portando questa politica? Io temo che fra un po’ il governo sarà costretto ad imporre una “patrimoniale” e a ridurre fortemente il welfare ad iniziare dalla spesa sanitaria, per poi colpire l’istruzione, la cultura … insomma: chi ha i soldi si curerà e si istruirà ugualmente e gli altri … “Italiani arrangiatevi” gridava Totò dal balcone di una ex casa chiusa che aveva preso in affitto dopo la loro chiusura.

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La cultura, l’arte, l’istruzione poi … orpelli che non servono. Vedete bene che finalmente anche l’esame di maturità è stato alleggerito: niente più storia, si passa anche con il cinque, etc.. Ma poi, quale altra migliore dimostrazione vorreste mai? Vedete bene che anche senza alcun titolo di studio e/o esperienza lavorativa si può fare una gran bella carriera (politica)!

Un po’ di tutto a tutti, un’accozzaglia di singole “percezioni sensoriali” da parte di nuove nascenti corporazioni di beneficiati l’un contro l’altra armate, nessuna delle quali ha la visione d’insieme di quanto sta accadendo. Non ce l’ha … anzi, non la vuole avere: conviene così ad ognuna di esse. Ma che sia il governo a non avere una visione d’insieme è piuttosto grave …

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E a legalizzare il tutto sul binario della Democrazia è in arrivo un diretto (anzi, un vero e proprio uppercut, un tremendo montante al mento!): il diretto “Democrazia Diretta” per cui con il referendum propositivo senza quorum + l’obbligo di calendarizzazione da parte del Parlamento + il vincolo di mandato per i parlamentari + la prevalenza del testo referendario su una eventuale legge difforme = la democrazia avrà democraticamente steso al tappeto se stessa e saremo in una oligarchia, poiché le leggi saranno di fatto fatte da due-tre persone, quelle che governano la rete.

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Italiani … arrangiatevi? No, io piuttosto direi “Italiani, svegliatevi!”

P.S.: Condoni a evasori fiscali; condoni e rimborsi a chi ha avuto distrutte case dal terremoto, purchè “non integralmente abusive” (sic!). E un ministro (Savona) dice: “Si tratta di un trasferimento di ricchezza dai ricchi ai poveri, una legge giusta”. Ricco e povero, una contrapposizione fra due situazioni opposte. Ma  esiste anche un’altra contrapposizione: onesto/disonesto. Sotto quest’angolazione quel trasferimento di ricchezza è dagli onesti ai disonesti.

Sul trasferimento gratuito di ricchezza si era già pronunciato tale Aristofane (V°-IV° sec. a. C.) nella commedia Pluto, vv. 510-511: “Se Pluto non più cieco dà a tutti uguale parte / non sopravviveranno più né un mestiere né un’arte”. Lo stesso autore, pochi versi dopo (566 e sgg.) sull’arricchimento dei politici: “Guarda i politici nelle varie città. Finchè restano poveri si comportano rettamente con il popolo e con lo Stato. Appena diventano ricchi grazie al denaro pubblico diventano disonesti, complottano contro le masse, attentano alla democrazia“.

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OVVIOMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Ottobre, 2018 @ 6:20 am

Detto altrimenti: ma … ci siamo bevuti il cervello?       (post 3367)

  • Uno o due anni fa, un premio Nobel per l’economia viene al Festival di Trento e dice che la ripresa sarà lenta e difficile.
  • In questi giorni il nostro primo ministro dice che se lo spread cresce sarà un problema.
  • Trump e Putin approvano il nostro governo che indebolisce l’UE …

Ovvio, no?

(Be’ raga, più corto di così un post non si può, non vi pare? Sapete, è anche per fare media con quelli più lunghi …)

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