ZIRIA (Cervia)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Agosto, 2018 @ 3:18 pm
Detto altrimenti: “Zirvia” (post 3311)
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L’etrusca Ficocle; per i non-romagnoli, Cervia; per i Cervesi veraci, Ziria; per me di FIAB Trento, Federazione Italiana Amici della Bicicletta … BiciCervia, naturalmente! Oggi, grazie alla “guida” Antonio da Ziria, un neo amico di bicicletta (calciatore, sciatore, cacciatore, ciclista … ah … dimenticavo: affermato avvocato) 52 km di sterrato pinetato da urlo! Il giro poteva essere il solito ma accompagnati da una “guida indiana” le cose cambiano e di molto! Ed io ho potuto godere di queste meraviglie grazie ad un neo-amico, ma … potrebbero essere offerte come prodotto turistico a tutti, dando centralità al marketing di un prodotto turistico emergente anzi già emerso, il cicloturismo.
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Tanto per cominciare, arrivati sul ponte sul fiume Fosso Ghiaia, vedo Antonio incidere una tacca di legno sulla balaustra: “Sai … è la nostra statistica del passaggio sul ponte: queste sono le mie, là a sinistra quelle dei miei amici”. Proseguiamo.
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“Alt” sussurra Antonio. A destra un passaggio “segreto” e – bici alla mano – ci addentriamo nella pineta fino ad un capanno nascosto dal quale si osservato gli uccelli.
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Più avanti la teoria dei capanni da pesca. “Sai, mi dice, sono in concessione. Oltre una quota fissa pagano la tassa sull’ombra cioè in relazione alla superficie dell’ombra che la rete, sospesa in aria, proietta sull’acqua”.
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Giriamo a destra, verso il mare, attraversiamo il Savio, il Bevano e la Bevanella e raggiungiamo il Lido di Dante. Da qui verso nord, un po’ per la SP e un po’ sull’argine (presto sarà ultimata la ciclabile Ravenna-mare). Ben prima di Ravenna, prendiamo a sinistra una sinuosa strada asfaltata assai poco frequentata che si conduce a S. Apollinare in Classe. Sosta Bar per panino e caffè (Antonio) e succo di frutta (io). Si riparte verso Ziria per deviazioni meravigliose che solo un appassionato ed esperto ciclista locale conosce. Sfioriamo il Regno dei Daini, ammiriamo gli uccellini “gruccioni”, dal petto verde come pappagallini e i loro nidi che poi sono vere e proprie tane scavate nei fianchi degli argini dei fiumi e dei canali: li individui dalla terra biancastra risultata dallo scavo.
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Da MM- Milano Marittima a MM, 52 km in 4 ore, (molte) soste comprese. Antonio mtb, io e-mtb da 400 W, consumo 40%. Grazie Antonio per la tua cortese e piacevolessima compagnia: ti aspetto in Trentino per ripagare di uguale moneta a pedali! E se tornassimo qui in zona con gli amici FIAB Trento? Antonio si è offerto di farci da guida!
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P.S.:
La città di Ziria deve diventare “Comune ciclabile amico della bicicletta“. Cfr link qui sotto
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http://www.comuniciclabili.it/
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Sullo sviluppo del cicloturismo si veda il seguente link https://smtc.tsm.tn.it/turismo-seminari/buon-compleanno-biciclettaseminari-sul-cicloturismo
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E … gli alberghi?
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E … per l’elenco di tutte le piste e percorsi ciclabili nelle varie regioni? Ecco il link:
https://www.piste-ciclabili.com/
Idee!
Costituire FIAB CERVIA.
Dare centralità al problema dello sviluppo del ciclo-turismo e del suo marketing strategico ed operativo. Dopo il marketing, la vendita.
Milano Marittima, inserire la splendida ciclopedonale a mare (complimenti, Sindaco!) fra quelle elencate in PisteCiclabili.com
Migliorare, con un investimento limitato, la cartellonostica ciclabile, ovunque.
In città, ampliare di molto la zona 30 kmh e fare rispettare il limite.
Individuare e realizzare tre lunghi percorsi: un percorso sud-nord da Pinarella (e oltre verso sud) fino a Ravenna (e oltre verso nord!): due percorsi mare-monti; uno da Cervia a Cesena; uno da Milano Marittima a Forlì. In tal modo si collegano gli itinerari del mare con quelli collinari. Per i percorsi mare-monti esistono già molte strade secondarie, non molto larghe a dire il vero, a fianco delle quali si potrebbe ricavare la pista ciclabile.
Good Fiab & goob bike everybody!
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S. APOLLINARE IN CLASSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2018 @ 5:10 pmDetto altrimenti: una splendida basilica in … bicicletta (post 3310)
(in coda al testo leggere l’aggiornamento del 2 agosto)
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Ogni anno sono (anche) da queste parti. E la prima pedalata (in pineta e per strade poderali) è quella da Milano Marittima alla Basilica. “Vai da solo?” mi chiede mia moglie. “Si, i primi cinque minuti …”. Infatti la bici unisce, nel senso che si fa presto a scambiare una parola anche due e oggi ne ho scambiate ben oltre: quattro! Innanzi tutto con chi gentilmente mi ha scattato la foto qui, sul ponte ciclabile.
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Lui, Antonio, avvocato di Cervia, con Signora. Due volte alla settimana questo percorso, così … per tenersi in forma … e si vede (dal ritmo della pedalata). Li ritrovo al bar vicino alla Basilica, ci scambiamo i biglietti da visita: “Noi veniamo spesso nella tua regione” mi dicono. “Be’ se e quando verrete, ricordate che noi della FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta facciamo spesso e volentieri da guida cicloturistica ai cicloturisti specialmente se “Fiabbini”, gratuitamente, s’intende”.
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La Basilica, mentre sto per entrare mi si avvicina un altro ciclista. Buongiorno, buongiorno … ci studiamo per capire se abbiamo voglia di chiaccherare … si ce l’abbiamo. Walter, ingegnere (… ed io fui terzo fra cotanto senno!) mi sfida: “Indovina quanti anni ho?” Azzardo, uno più di me: “75”.”Più nove” dice lui. Complimenti, dico io!
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Capanni da pesca (non conosco il termine dialettale locale). Walter mi spiega che molti sono in comproprietà e con circa €5000,00 si può acquistare una quota. Peccato che io non sia un pescatore e che Trento non sia proprio lì, dietro l’angolo.
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Da Walter apprendo anche che – putroppo – non si possono più raggiungere le Foci del Bevano. Andrò a “vedere per credere”(foto di qualche anno fa).
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Il giorno dopo, deviando da un altro giro con altra bicicletta, ci sono andato: ci si arriva benissimo!
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La basilica … mi spiega che alcune persone a fine guerra erano riusciti ad evitare che fosse fatta saltare in aria dal nemico. Il merito del Colonnello Popski e dei partigiani, come recita una lapide che mi mostra. Decidiamo di rientrare insieme, non prima di avermi mostrato dove dal 1923 e per decenni c’era il Circuito (automobilistico, n.d.r.) di Savio, con partenza e arrivo alla Basilica di S. Apollinare in Classe, qui a sud di Ravenna, un triangolo sterrato di 43 km sul quale ha corso Nuvolari.
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Sulla strada (in pineta) del ritorno, con una piccola deviazione, mi conduce al parco I° Maggio, dove una lapide riporta alcuni Versi di Dante (Purg. XXVIII°): appena avrò il testo fra le mani ve li riporto: non per niente qui vicino c’è il Lido di Dante!
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Tot. 42 km di sterrato in strade poderali e pineta che uniti ai giretti di presa di contatto e di commiato sono diventati 45. Bici usata: mtb Wilier 18 carati. Alimentazione: un succo di mirtillo e mezza borraccia di acqua. In totale 3 ore e mezza, (molte) soste comprese.
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Appendice: foto in pineta
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La basilica
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AGGIORNAMENTO DEL 2 AGOSTO
FIAB UNISCE. Ultimo giorno di vacanza. Pedalo per Cervia a caccia di immagini (v. Fotopost del 2 ago). Un tale mi saluta “… Si … no … mi scusi … ma si che è lei (cioè io, n.d.r.) solo che l’altro giorno aveva due borse attaccate al portabagagli … ma io l’ho riconosciuta dalla bandierina attaccata alla sella” (FIAB, n.d.r.) … “Ma sì, dico io, Walter, l’ing. del post del 28 agosto! Che coincidenza, che piacere incontrarti” …. Mi dice: “Guarda che nel post avevi scritto un’imprecisione: non si tratta dell’autodromo di Ravenna, bensì del Circuito di Savio”. “Ok, dico, correggerò. Che programmi hai?” Risponde: “Parto per la Calabria con la mia Giulietta”. “Buone vacanze, gli auguro. Alla prossima”.
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NAVE DICIOTTI AFFAIR
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Agosto, 2018 @ 7:28 amDetto altrimenti: la politica dei pretesti (post 3309)
In relazione alle inchieste della Magistratura sulla questione della nave Diciotti, il Vicepremier Ministro Salvini fra l’ altro avrebbe dichiarato:
“
Mi spiace ci sia qualche giudice che ha tempo e denaro pubblico da perdere per andare a interrogare dei funzionari pubblici. Ribadisco che se devono indagare, interrogare qualcuno, vengano direttamente dal ministro che è colui che ha dato indicazioni e disposizioni. Quindi mi sembra meschino andare a prendersela con dei funzionari quando c’è un ministro e un vicepresidente del consiglio che si fa carico pienamente della responsabilità di dire no quando bisogna di dire no”.
Praticamente Salvini afferma: quei giudici sono “perditempo” e “meschini”. Inoltre pare che la per lui la responsabilità penale non sia più personale. Al che si nota una grande differenza fra questo tipo di dichiarazioni e le dichiarazioni di tutti i personaggi pubblici inquisiti i quali dichiarano “sono innocente e ho piena fiducia nella Magistratura”.
In miei precedenti scritti ho già evidenziato come ove fossero introdotte le seguenti misure: referendum propositivo senza quorum; obbligo di calendarizzazione da parte del parlamento; vincolo di mandato per i parlamentari; il potere legislativo di fatto sarebbe riunificato in capo ai capi (politici) dell’esecutivo.
Ora, le dichiarazioni di Salvini sull’operato della Magistratura indicano l’inizio di un ulteriore progetto di riunificazione: quello del potere Giurisdizionale, sempre in capo ai capi (politici) dell’esecutivo. Lo so, sono solo segnali, ma indicano una predisposizione che al momento resta a livello di subconscio: tuttavia si tratta di una piccola slavina che va fermata prima che diventi inarrestabile e travolga la Democrazia.
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Circa i rapporti con l’UE ci si sarebbe potuti limitare ad una frase del tipo ““Nelle more delle decisioni dell’UE circa l’assunzione di responsabilità da parte di ogni stato membro in merito al problema dell’immigrazione, l’Italia utilizzerà direttamente fondi UE, trattenendoli sulla quota dovuta alla stessa.” E invece si sta radicalizzando la questione arrivando a dire che l’UE ci ha solo sfruttati e che quindi … dobbiamo uscirne. E’ questo un altro piano mica tanto occulto dell’attuale governo.
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Nel frattempo la CEI-Conferenza Episcopale Italiana accoglierà circa 100 immigrati. Resterà da capire come poi saranno inquadrati (Cittadini dello Stato città del Vaticano?). In ogni caso è un segnale forte per tutte le istituzioni ecclesiastiche, a cominciare dalle parrocchie e dalle Diocesi, affinchè si rendano disponibili all’accoglienza di chi si trova in stato di indigenza (immigrati e nostrani), anche a valere sulle molte strutture semivuote di cui la Chiesa dispone. Inoltre è un chiaro messaggio per la massa dei cattolici che da questo orecchio non ci sentono … nonostante che fra le tre Virtù Cardinali (Fede, Speranza, Carità) la più importante sia la Carità.
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PER UN PUGNO DI DOLLARI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2018 @ 12:53 pmDetto altrimenti: ai giorni nostri …. (post 3308)
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“Quando un uomo con una idea seria e intelligente incontra un uomo con uno slogan, l’uomo con l’idea seria e intelligente è un uomo morto” E invece ….
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LE GUERRE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2018 @ 8:10 am(segue dalla puntata precedente)
Detto altrimenti: ieri e oggi, con le armi, con la finanza, con la politica (post 3307)
Con le armi. Un tempo si dichiaravano per un pretesto: “Hai sconfinato; voglio Danzica; una tua nave ha sparato alla mia” Un pretesto pur che sia. Oggi scoppiano anche per “ragioni umanitarie” o vengono chiamate “guerre civili”.
Con la Finanza. Gli USA richiedono alla Federazione Jugoslava la restituzione dei prestiti. Milosevich ripartisce l’onere sui vari stati della federazione. Alcuni si rifiutano. Scoppia la guerra dei Balcani anche per questo motivo. Il fortissimo esercito di mercenari della Serbia si autodistrugge.
Con la politica. Agli USA non va bene una UE forte. Gli USA indeboliscono la Turchia e di conseguenza l’UE.
Oggi pare che in Italia si assuma come pretesto la guerra agli immigrati per non pagare contributi all’UE e per uscire dall’UE. Ecco il possibile ultimo scenario, della serie a pensar male si fa peccato ma si indovina. Infatti non pagare l’UE renderebbe liberi per il governo 20 miliardi con i quali far fronte a parte delle premesse-promesse elettorali e avere quindi il consenso ed il tempo per realizzare la sdemocratizzazione democratica del paese attraverso l’introduzione di:
- referendum propositivo senza quorum;
- obbligo di calendarizzazione per il Parlamento;
- vincolo di mandato per i parlamentari.
Con il che la Democrazia sarebbe democraticamente trasformata in una oligarchia. A questo punto – o anche prima – ci fanno uscire dall’Euro. Bene, torniamo alla liretta che poi ce ne vuole tanta ma tanta per pagare le nostre importazioni di materie prime di energia. Non importa: si fa fronte con il dimezzamento del potere di acquisto di stipendi e pensioni. Eccheccivuole?
FINE (sarebbe veramente la fine!)
P.S.: per capirsi, oggi è come se l’Italia fosse un vogatore debole di un equipaggio di altri sette vogatori forti su una canoa che vince la regata. Se questo vogatore scende e sale su una canoa singola, non ha alcuna speranza non dico di vincere la regata, ma nemmeno di arrivare al traguardo.
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FINANZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2018 @ 7:53 amDetto altrimenti: no, non la GdF, la Guardia di Finanza …. (post 3306)
Il Ministro Vice Premier Di Maio dice che “Lo spread non è la felicità”, “Non paghiamo i 20 miliardi all’UE”. Lui ha 32 anni, il che vuol dire che è nato nel 1986, quindi non ha né vissuto né lavorato negli anni ’70.
Nella prima metà degli anni ’70 c’era la stretta creditizia, la stretta valutaria (1), la stretta alle importazioni (di ogni importazione l’importatore doveva versare a Bankitalia un deposito semestrale infruttifero apri alla metà del prezzo pagato all’estero). Io vissi questa fase come responsabile della funzione estero in filiali della Banca Commerciale Italiana.
Nella seconda metà degli anni ’70 io ero dirigente a capo della Finanza Italia della Stet-Società Finanziaria Telefonica per Azioni SpA a Torino. Stesse “strette” come negli anni precedenti, costo del denaro nominale fino al 17%, effettivo annuo anche fino al 34 %.
La Stet era la più grande società finanziaria italiana. Era “mista” nel senso che in parte era l’azionista di alcune società, in parte ne gestiva direttamente alcune funzioni strategiche, prima fra tutte la finanza, che era quindi Finanza di Gruppo. Le maggiori società controllate del Gruppo erano: SIP, Ilte, Seat, Italtel, Elsag, Selenia, SGS Ates, Cselt, Sodalia etc.. Vi erano poi finanziarie estere e società partecipate con quote di minoranza, quali ad esempio SIT-Siemens, Siemens Data Milano.
Noi della Stet avevamo il compito di accendere i finanziamenti bancari e di gestire la finanza di gruppo. Ecco, chi ha vissuto come me questi periodi di “guerra finanziaria” può permettersi di dare un consiglio al Ministro Di Maio: si legga la storia finanziaria del periodo e sia più prudente nelle sue esternazioni, soprattutto quando sottovaluta lo spread o “minaccia” l’UE di non pagare i 20 miliardi dovuti dall’Italia.
“Lo spread non è importante” …”Non paghiamo i 20 miliardi all’UE” … Maccome? Certo che vien da pensare che il Ministro sia guidato da un comunicatore molto smaliziato che gli abbia detto che l’importante non è dire cose giuste o sbagliate, ma saper prevedere quale sarò la reazione del popolo di fronte alle proprie affermazioni anche e soprattutto se sbagliate. In altre parole: c’è chi ricerca la verità e chi invece una reazione comunque favorevole anche di fronte alle falsità.
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Comunque il governo è compatto: il Ministro Vicepremier Di Maio dice no ai 20 miliardi; il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi dice paghiamoli tutti; il Ministro Vicepremier Salvini dice vabbè paghiamone un po’ di meno. Il Premier Conte si arrabbia. Sembra di giocare a poker: la scala massima vince la scala media che vince la scala minima che vince la scala massima etc.. Solo che questo non è un gioco.
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(1) Una (altra) grande società industriale torinese dell’epoca, la quale fabbricava automobili ma che non nomino per rispetto delle regole sulla privacy, aveva avuto l’autorizzazione a intrattenere presso le banche conti in valuta estera (i cosiddetti “conti autorizzati”) per la gestione ed il controllo del rischio di cambio, privilegio che invece tutte le altre società italiane avevano. Io preferii non chiedere analoga deroga e creai un sistema operativo di controllo del rischio di cambio dell’intero nostro gruppo industriale. Ma questa è un’altra storia.
(continua al prossimo post)
COMMENTA ALESSANDO ZORAT: “Bravo Riccardo per la tua analisi sulla Finanza in questi tempi. Riguardo al tuo ultimo paragrafo riporto un pensiero che parafrasava una frase da una scena del film “Per un pugno di dollari”: Quando un uomo con un ragionamento serio incontra un uomo con uno slogan, l’uomo con il ragionamento serio è un uomo morto. Ho proprio paura che noi siamo vittime degli slogan …”
AUTOSTRADE E LA LEGA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2018 @ 8:04 amDetto altrimenti: Genova, vittima innocente … ma di chi? (post 3305)
Molto interessante la lettera aperta del Prof Carlo Maria Bellei delll’Università degli Studi di Urbino, al vice premier ministro Di Maio.
“Caro Di Maio, leggo che lei ed il suo ministro Toninelli siete rimasti perplessi dalle aperture della Lega a Società Autostrade. Se ha un minuto provo a spiegarle come stanno le cose. Se invece di continuare a gridare proclami vi foste presi la briga di approfondire la materia riguardante le concessioni autostradali, vi sareste accorti di una serie di cose interessanti. Prima di tutto il contratto capestro. Non le pare che invece di lanciare le solite accuse a destra e a manca vi sareste dovuti chiedere chi c’era dietro la stipula di condizioni così svantaggiose per lo Stato? È evidente che sia lei che Toninelli non ne sapete nulla.
Partiamo dal principio: nella sua breve vita il tanto bistrattato secondo governo Prodi si accorge di alcune anomalie e decide di intervenire per sanarle. L’intervento più importante che viene fatto è del 2006, praticamente si obbligano i gestori privati a legare gli aumenti dei pedaggi a sostanziosi interventi di ammodernamento e manutenzione. Detta in parole povere, se vuoi soldi devi prima metterci soldi.
Solo che il governo Prodi cade e, mi ascolti bene caro Di Maio, nel 2008 arrivano Berlusconi e la Lega, già proprio quella Lega con cui oggi governa e nella quale Salvini era già uno degli elementi di spicco.
Nel giugno dello stesso anno il centro destra elimina tutti i vincoli, cambia le condizioni della concessione dando vita all’attuale contratto capestro con il quale si affidano le autostrade ai privati. Vuole sapere il perché caro Di Maio? Perché alcuni imprenditori veneti interessati al business della viabilità, fecero molte “pressioni” proprio sulla Lega.
Comincia a capire Ministro Di Maio? Vede, alla lunga è difficile occupare un dicastero importante come il suo raccontando tutto ed il contrario di tutto. Capisco che in questi anni giornalisti ed elettori le abbiano fatto credere che nessuno l’avrebbe mai contraddetta, ma questo non è più il tempo in cui inventarsi balle per giustificare ai genitori il fatto di non riuscire a passare gli esami all’Università, questo è il tempo in cui lei ha in mano il futuro di milioni di persone. Spero di esserle stato utile.”
E queste sono le stesse forze politiche che si candidano a governare il Trentino? Anche no!
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DI MAIO E IL NOSTRI MILIARDI ALL’UE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2018 @ 7:44 amDetto altrimenti: una mia lettera ai giornali locali (post 3304)
Egregio direttore, leggo che il ministro vice premier Di Maio “minaccia” l’UE: “O ci aiutate con i migranti, o non deliberiamo il versamento dei nostri 20 miliardi all’UE”. Al che mi permetto di sottoporre all’attenzione Sua e dei lettori alcune sottolineature:
- Discorsi simili spetterebbero eventualmente al Premier
- Non si tratta di “aiuti” all’Italia, ma che ognuno faccia la sua parte
- Forse si poteva usare un altro tono, del tipo “Nelle more delle decisioni dell’UE circa l’assunzione di responsabilità da parte di ogni stato membro in merito al problema dell’immigrazione, l’Italia utilizzerà direttamente fondi UE, trattenendoli sulla quota dovuta alla stessa.”
Il modo sarebbe assai meno muscolare e la trattenuta sarebbe parziale, cioè solo a fronte dei costi relativi all’immigrazione, e non totale, il che rappresenta una minaccia di uscire dall’UE: e Le pare che l’avvio di una politica simile possa essere iniziativa di un singolo ministro e non del premier supportato dall’intero Parlamento, se non dell’intera popolazione a mezzo referendum? In ogni caso, prima di portare in Parlamento e ancor di più alla decisione referendaria, occorrerebbe comunque fornire agli Italiani una completa esposizione, chiara ed onesta, delle conseguenze disastrose di una simile decisione.
Ma già … che l’On.le Di Maio è quello dell’impeachment al Presidente della Repubblica, quello che lo spread non è la felicità, quello delle frasi ad effetto che faranno pur effetto qui da noi, ma che fanno tanto, tanto danno all’immagine ed alla credibilità dell’Italia. E queste sono le stesse forze politiche che si candidano a governare il Trentino, secondo i dictat romani? Anche no!
P.S.: la risposta UE è già arrivata: “Con le minacce non si va da nessuna parte (e sino a qui condivido). Stiamo lavorando per …”. (e qui non sono d’accordo: è una non risposta). Nel frattempo gli investitori esteri hanno disinvestito ben 72 miliardi di titoli del nostro debito pubblico e il nostro ministro è volato in Cina per cercare nuovi sottoscrittori.
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I SOCI FIAB RACCONTANO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2018 @ 6:56 amDetto altrimenti: in bicicletta, nella Busa del Garda (Altogarda Trentino) (post 3303)
Percorsi corti, spesso con salite importanti. Fa eccezione il Giro della Busa (Riva, Arco, Ceniga, Dro, Lagi di Cavedine, Lago Toblino, Sarche, Pietramurata, Drò, Arco, Riva) che presenta salitelle e uno strappo al 20 % alla centrale Fies prima del Lago di Cavedine. 50 km circa.
Se vogliamo allungare, Riva, Pranzo, Passo del Ballino, e sono 700 m di dislivello! Qui, subito dopo il Passo, a sinistra prendere la strada romana (sterrata) che con facile saliscendi conduce a metà della SP che collega Fiavè a Balbido. Se girate a destra siete a Fiavè. A sinistra, con una discreta salita, raggiungete Ballino Rango. Proseguendo in costa poi in discesa, arrivate a Ponte Arche. Un po’ di SP, la ciclabile del Maso Limarò e siete a Sarche. Indi, come sopra. Km 70.
Da Pranzo, deviazione a sinistra per Campi e Malga Grassi. Salita seria. In discesa stesso percorso oppure, solo per mtbikers seri e preparati, da Campi scendere per la Strada della Pinza, ripidissima. Prestare molta attenzione.
A Ballino paese, subito dietro la chiesetta girare a destra: sterrato con difficoltà media, fino allo splendido Lago di Tenno (qui a fianco) e a Canale di Tenno.
Riva del Garda, strada del Ponale, Tremosine. Circa 10 km di salita seria. Poi se volete, proseguite fino a Punta Larici a quota 970. Salita molto seria.
Dalla fine della strada del Ponale, a destra verso il Lago di Ledro. La seconda parte della ciclabile, salita molto seria. 12 km.
Subito a nord di Arco, prendere verso est la strada per Falesia Policromuro, Bosco Caproni. Salita al 10-15% che conduce a Drena. Indi 4 km a destra e arrivate nella Valle dei Laghi. Scendete fino al paese di Cavedine, entrate e girate dietro al chiesa, salite al passo e planate sul lago di Cavedine. Salita seria.
Ancora un poco a nord di prima, girando a destra (cartello bianco Vecchia Dallas) una serie di poderali facili e rilassanti.
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Arco, S. Giovanni: 1000 metri di dislivello che iniziano con un 15%. Fate voi ….
Bolognano, S. Barbara, Passo Bordala: 1200 metri di dislivello su 14 km. Fate voi …
Torbole, verso il Monte Baldo: 1500 metri di dislivelli su 17 km. Fate voi …
Arco, ciclabile verticale verso il Castello di Tenno, pendenza al 40-45%. Fate voi …
Ecco, l’elenco non è completo ma già così si vede bene che per moli itinerari occorre essere atleti allenati o avere una e-mtb e “siccome che” io con i miei 74 anni sono un nonno molto allenato, per molti percorsi utilizzo la e-mtb.
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Good FIAB & good e-bike everybody!
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GOVERNO DEL CAMBIAMENTO?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Agosto, 2018 @ 4:18 pmDetto altrimenti: incidit in Scyllam cupiens vitare Caribdim (post 3302)
Scilla e Cariddi, due gorghi nello Stretto di Messina: Scilla dilania, Cariddi risucchia: chi vuole evitare Scilla è vittima di Cariddi. In dialetto trentino: “L’e pezo ‘l tacon del bus” ovvero spesso l’applicazione di una pezza è peggio del buco che si vuole rattoppare.
La retorica, le frasi ad effetto; il populismo; tutto a tutti, noi sì che siamo bravi. Evvabbè … Cambiamo, sforiamo! Sforiamo, cambiamo! Si ma se sforiamo poi lo spread va a 500.
Dice uno dei tre premier: “Lo spread è solo un numero, mica fa la felicità”. Frase ad effetto. Ma se lo spread sale, aumenta l’esborso del Tesoro per interessi sul debito che aumenta il debito che aumenta gli interessi etc. e non ci sono soldi per finanziare quel tutto a tutti. Evvabbè … Non ci sono soldi? Dice: “I soldi non fanno la felicità“. E’ vero però … figuriamoci quanta tristezza in più a non averli! E poi … dice: “Non averli? Eccheccivuole? Li stampiamo“. Ah ho capito …
Dice il secondo dei tre premier: “Liberiamoci dell’UE, mica siamo suoi schiavi!” E’ vero, ma lo siamo del mercato finanziario. Insomma, il mi’ babbo, toscanaccio doc, mi diceva: “Quando lavorerai e guadagnerai i tuoi soldi, potrai decidere dattè (espressione dialettale senese: da solo). Ma fino a quando sarò io (il mercato finanziario) a tirare fuori i soldi, non potrai ignorare le mie regole”.
Autonomia. Scrive il filosofo del diritto l’austriaco Hans Kelsen (“Teoria generale del Diritto e dello Stato”, 1963, Ed. Di Comunità, pag. 319 e sgg): “Quando il governo centrale è retto da autocrati contro le regole democratiche, in periferia sorgono spinte autonomiste” (per l’affermazione della democrazia, almeno a livello locale, n.d.r.). Quindi Autonomia come Democrazia e Democrazia nell’Autonomia.
Democrazia. Nei millenni in successione il termine ha indicato “potere sul popolo” (il democrator era il tiranno); strapotere del popolo; potere del popolo. Oggi stiamo regredendo dal terzo al secondo significato, ovvero verso lo strapotere del popolo della rete (“Meno male che c’è la rete”, afferma il secondo dei tre premier).
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I due premier citati dicono: “Con la democrazia diretta (da loro due, n.d.r.) non servirà più il Parlamento”. Affermazione gravissima. Ma come si apprestano a fare ciò? Con tre mosse ed è scacco matto alla democrazia: 1) referendum propositivo senza quorum; 2) obbligo del parlamento di calendarizzare queste proposte; 3) vincolo di mandato per i parlamentari. Con il che il potere legislativo è riunificato al (loro) potere esecutivo, cioè al potere della oligarchia che controlla la rete.
Resta per loro il problemaccio di una magistratura indipendente. Al riguardo si avvertono già le prime scaramucce: gli immigrati sono costretti a bordo di una nave militare italiana ancorata in un porto italiano? La magistratura ipotizza il reato di sequestro di persona e avvia un procedimento contro ignoti. Il secondo premier dice: ”Ignoti? Sono io, io mi auto accuso”. Mutatis mutandis mi ricorda un altro uomo “forte” del passato che si era assunto la responsabilità politica di un omicidio politico …
Dice … ma tu, caro il mio blogger … hai detto che i premier sono tre ma ne hai citato solo due. E il terzo, che dice? Dico: dice nulla o quasi … scusate … è vero … me ne stavo dimenticando …
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