TRENTO: LA “NUOVA ETA’ DEL COMUNE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Novembre, 2024 @ 8:35 am

La primavera prossima si terranno a Trento le “comunali”. Io sto mettendo a fuoco le “ragioni” e i “motivi” per le quali invito a sostenere la ricandidatura del nostro attuale Sindaco, FRANCO IANESELLI.

Le “ragioni” consistono innanzi tutto nel riconoscere quanto Franco ha già realizzato per la città, a cominciare dalla composizione e dalla gestione della sua squadra di governo e dell’ottimo rapporto funzionale della Giunta con l’intero Consiglio Comunale. Sono aspetti questi che difficilmente la gente coglie, ma che a mio parere non sono assolutamente da trascurare.
Un’altra “ragione” è avere concretamente avviato la città verso traguardi moderni, quale la città 30kmh e l’interramento della ferrovia: sono percorsi che richiedono coraggio e determinazione perché nella fase di realizzazione sollevano critiche ma che – una volta compiuti – saranno apprezzati da tutti, come oggi è apprezzata da tutti l’area pedonale del centro storico, la quale – in fase di realizzazione – aveva sollevato molte critiche.

Alla sua rielezione vi sono poi i “motivi”, cioè i fattori che “muovono” la sua azione prossima e quindi il perdurare del nostro sostegno elettorale.

Il primo motivo è che non possiamo permettere che accada come avverte un antico proverbio locale, e cioè che “quando i tàia en lares, ven su noselàri” (quando abbattono un larice, crescono i piccoli cespugli), ovvero che facendo uscire di scena una persona di esperienza, energia e capacità, si crei lo spazio al proliferare di personaggi minori.

Per chiarezza nei confronti di chi mi legge chiarisco che il mio è Il mio è puro “volontariato politico”: infatti, non sono candidato a nessuna posizione né aspiro ad alcun incarico. Tuttavia per onestà – e questa volta innanzi tutto verso me stesso – aggiungo che una contropartita me l’aspetto:

e cioè che Franco avvii il percorso della Nuova Età del Comune Capoluogo, ovvero avvii la revisione del rapporto fra l’Ente Originario (il Comune) e il primo Ente Successivo (la Provincia Autonoma), la quale non può interloquire con il Comune Capoluogo, una sorta di vera e propria Città metropolitana, con lo stesso linguaggio che utilizza quando si rivolge ai numerosi piccoli Comuni: in altre parole, che la Provincia non neghi al Comune Capoluogo l’Autonomia che essa reclama da Roma.

Vengo ora ad alcuni temi concreti.

La sicurezza cittadina. Che si smetta di considerarla competenza del Comune, bensì che si riconduca questa responsabilità in capo ai soggetti istituzionalmente competenti (Forze dell’Ordine statali) e ai soggetti che con le proprie decisioni hanno creato alcuni “presupposti di insicurezza”: mi riferisco alle non condivisibili decisioni della Provincia 1) di rimandare a Roma (!) i denari ricevuti per l’insegnamento della lingua italiana agli immigrati; 2) di avere concentrato nella Città Capoluogo tutti gli immigrati, prima distribuiti, accolti e in parte anche già inseriti, nella valli.

Un altro motivo che mi convince nella mia scelta di sostenere Ianeselli è che Franco ha una visione prospettica ininterrotta della “catena” della politica e del governo del territorio, sia sul piano spaziale che su quello temporale: ovvero crede e garantisce una continuità nello sviluppo dei vari anelli della “catena” citata.

Chiudo con un ulteriore “motivo” di sostegno a Franco: lasciare che completi il progetto della nuova Cabinovia Trento-Monte Bondone, infrastruttura che oltre gli innumerevoli altri vantaggi che apporterà alla città e che qui non elenco, sarà la scintilla che potrà innescare un progetto provinciale (e poi anche regionale e interregionale!), il TRENTINO BIKE SAFARI, sull’esempio del Tirol Bike Safari che da anni ha messo in rete 700 km di ciclo discese, attirando masse di nuovi turisti: i ciclo turisti e i ciclo escursionisti e realizzando la necessaria destagionalizzazione dell’offerta turistica. Ciò potrebbe anche aumentare la nostra già ricca offerta di sport, che potrebbe nascere su alcuni di questi nuovi percorsi.


Infatti anche il turismo e lo sport sono “industrie” e sono industrie incrementabili, fatto maggiormente rilevante nel momento attuale nel quale le industrie tradizionali rischiano una contrazione a causa della crisi tedesca e degli imminenti, minacciati dazi USA.

La chiudo qui (per il momento): si comprende quanta fiducia io riponga in Franco Ianeselli e quanto mi aspetto che gli sia consentito di proseguire l’opera avviata.

Firmato da me, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.

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TRENTO: ELEZIONI COMUNALI 2025

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Novembre, 2024 @ 9:05 am

Dice … insisti tanto, Riccardo, ma sono solo elezioni comunali!

“Solo” dico io? Solo le elezioni per l’Ente Pubblico Originario (il Comune): le altre riguardano Enti Successivi, anche storicamente.  Sono quelle nelle quali dobbiamo eleggere/rieleggere chi abbia la giusta esperienza, età, determinazione, capacità ed energie per ascoltare la gente, dialogare, governare in un’ottica attuale e prospettica (Firenze docet!).
Prospettica, in quanto la politica (aggettivo italiano sostantivato, dal greco capacità di governare la polis) non fa “salti” spaziali-temporali, così come la finanza.
Non è un caso che a livello di politica e finanza centrale oggi in occasione della legge finanziaria ci si senta dire che “tutti dobbiamo fare sacrifici”, Regioni, Province e Comuni compresi: cioè ognuno di noi compreso.

Oggi i nostri Sindaci (parlo in generale) sono soprattutto centri di responsabilità, mentre il potere è in capo a chi gestisce il rubinetto delle fonti finanziarie, il che non è una buona regola gestionale, in nessun ambiente: potere e responsabilità devono essere sempre in capo allo stesso soggetto.
La persona che andremo a eleggere/rieleggere deve avere questa consapevolezza, come pare ce l’abbia il neo eletto Presidente della Regione Emilia Romagna che per far fronte ai disastri delle alluvioni sta reclamando dal governo centrale potere e responsabilità, cioè chiede di essere nominato commissario straordinario.

Mutatis mutandis, ovvero, cambiati i presupposti che sono da cambiare, lo stesso può e deve avvenire nel nostro Comune, dove – solo per fare un esempio – il potere della gestione della sicurezza è in capo al Ministero degli Interni: il potere di avere restituito a Roma (!) le risorse ricevute per la integrazione degli immigrati è in capo alla Provincia; ma la responsabilità di qualche episodio di violenza è tendenzialmente attribuita al Sindaco. Anche quando gli immigrati non c’entrano affatto.

Ecco una qualità che riconosciamo nel “nostro” (ri)candidato sindaco FRANCO IANESELLI: la capacità/volontà di verificare il rapporto funzionale e finanziario con il primo Ente Successivo (la Provincia) e da qui, via via, di richiamare l’attenzione di noi cittadini sulla continuità della catena politico-finanziaria-di governo dall’anello comunale sino all’anello UE.

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DAL MIO SPAZIO FB, A DIFESA DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Novembre, 2024 @ 7:13 am

Inizia

LASCERO’ A LUNGO QUESTO POST IN PRIMA POSIZIONE

Da parte delle forze politiche al governo si sta cercando di diffondere la DELIGITTIMAZIONE DELLA MAGISTRATURA, ad ogni suo livello. Infatti, secondo questa concezione, male agirebbero

  • i nostri tribunali che chiedono all’UE la correttezza o meno dei confinamenti degli immigrati nei lager albanesi;
  • la nostra Corte Costituzionale che boccia ben sette punti della proposta di legge Calderoli sull’autonomia differenziata;
  • la Corte di Giustizia Europea che emette mandati di arresto per chi ha ordinato ed eseguito le stragi di civili Palestinesi.

Dice UN TALE: “Se i giudici vogliono fare politica si tolgano la toga e si iscrivano ad un partito”. Non voglio scendere al suo livello, perchè potrei facilmente rispondergli: “E se tu vuoi fare il giudice, iscriviti all’università; prendi la laurea in giurisprudenza; specializzati; partecipa ai concorsi per la magistratura e vincili”.

Dice UNA TALE: “Le decisioni della magistratura vanno rispettate, ma occorre verificare che non siano politiche” (a lei dico: “La tua è l’affermazione di un principio e – soprattutto – l’affermazione del suo esatto contrario!”).

Potrei, ma invece seguo un’altra strada: quella di evidenziare come costoro non vogliano uscire apertamente allo scoperto affermando di volere eliminare la DEMOCRAZIA PARLAMENTARE, bensì procedano per gradi:

  1. avendo già attuato l’annullamento della FUNZIONE LEGISLATIVA sostituita dai decreti del governo, dai decreti del PCM, dalle votazioni parlamentari con il voto di fiducia;
  2. cercando di deligittimare la magistratura ad ogni suo livello per azzerarne di fatto la funzione (v. sopra);
  3. volendo sostituire la SEPARAZIONE COSTITUZIONALE DEI POTERI con la CONCENTRAZIONE DEI POTERI.

Già nel recente passato c’era stato UN ALTRO TALE che ci aveva provato con la sua proposta di “DEMOCRAZIA DIRETTA” alias OLIGARCHIA come segue:

  1. introduzione del referendum propositivo con quorum limitato;
  2. obbligo del Parlamento di ratificare entro un mese la proposta referendaria senza poterla modificare in alcunchè;
  3. leggi fatte da poche persone (quelle che redigono il testo della proposta referendaria);
  4. democrazia diretta da poche persone, ovvero oligarchia.

Questo attentato alla nostra democrazia parlamentare fu evitato da MATTEO RENZI. Questa è una delle ragioni, unita a molte altre, che hanno fatto di me un suo sostenitore e un iscritto attivo a ITALIA VIVA a difesa della nostra DEMOCRAZIA PARLAMENTARE!

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LE BUGIE NON SI DICONO MAI, TANTO MENO IN POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Novembre, 2024 @ 7:36 am

A coloro che dicono le bugie si allunga il naso a denunciare l’inganno. Questo è uno dei tanti insegnamenti che ci derivano da “Pinocchio”, il burattino delle mille avventure, creato da Calo Lorenzini, scrittore nato e morto a FIRENZE (1826-1890) che assunse lo pseudonimo di Collodi dal nome del paesello del pistoiese nel quale era nata la sua mamma.

“Pinocchio”, libro per bambini e – aggiungo io – anche per adulti! Infatti Collodi è stato il primo a metterci in guardia contro la truffa delle CRIPTOVALUTEe, quando raccontò dei due ladroni che convinsero l’ingenuo Pinocchio a sotterrare le sue monete d’oro! Infatti, a loro dire, quei “semi” avrebbero fatto crescere un albero che avrebbe prodotto come frutti tante altre monete d’oro, molte di più di quelle che l’ingenuo Pinocchi stava seppellendo. E tutto questo per poi tornare di nascosto a dissotterrarle e a rubarle.

Ma c’è di più: c’è il Collodi uomo politico, quando ci mette in guardia contro la demagogia che letteralmente significa dare al popolo ciò che il popolo desidera, anche se poi tornerà a suo danno. E ce lo insegna con il suo Paese dei Balocchi, nel quale il capo del governo di quel paese attrae gli ingenui bambini elargendo a piene mani dolciumi e giochi salvo che la mattina dopo i “beneficiati”, al risveglio, si trovino trasformati in tanti asinelli, subito destinati a pesanti lavori, della serie “Qui non si fa politica, si lavora!”

L’attualità della lectio magistralis politica di “Pinocchio” consiste nei tanti piccoli-grandi condoni elargiti dell’attuale nostro governo a settori diversi; nelle pretese ricche assegnazioni dii denaro a servizi pubblici in crisi (Sanità pubblica), seguite dal consenso di chi, pur avendo raggiunto l’età per votare, crede ancora alle favole.

Dice … ma come è successo che Mangiafuoco sia arrivato “democraticamente” al potere? Lo racconta in sintesi l’ultimo verso di una breve lirica inglese:

Who opened the door for the democrator?§
And how come he let in the market-conquistadors?
Why is he acting as if he has something to hide?
The privilege of the stupid is to be taken for a ride”.

Chi ha spalancato la porta al democrator?
Come mai costui si è collocato nel novero dei conquistatori?
Perché si muove come chi ha qualcosa da nascondere?
Il privilegio dello stupido è di farsi prendere per un somaro.

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SSN: TENTATIVO DI CONFRONTO DI IDEE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Novembre, 2024 @ 4:03 pm
  • Parlando con una persona, lamentavo nel governo la mancanza di una programmazione organica e strategica per riordinare il SSN.
  • Il mio interlocutore mi dice: Le carenze che oggi riscontriamo nel SSN non le ha mica create qusto governo, nei suoi due anni di vita.
  • Rispondo: E’ vero, però a maggior ragione chi ha voluto/saputo andare al governo, dovrebbe redigere, lanciare e gestire una progtrammazione organica e strategica.
  • Incalza: Ma questo governo sta già facendo qualcosa in merito …
  • Rispondo: appunto, “qualcosa”, non il piano che dovrebbe. Significa che non vuole che la Sanità resti pubblica, bensì che diventi privata.
  • La persona: scusa, devo andare … ho un appuntamento …

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POLITICA E FINANZA NON FACIUNT SALTUS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Novembre, 2024 @ 8:24 am

E ci risiamo con il latinorum, dirà qualcuno! Evvabbè, dopo che me lo hanno fatto studiare per tanti anni dalle scuole medie al liceo classico …. dai che ci sta!  Comunque ora mi spiego. Tempo fa il signor Leibniz ebbe a dire che “natura non facit saltus”, cioè che esiste una continuità nell’evoluzione della natura: questa sua espressione viene ormai usata anche a prescindere dalla sua portata originaria bensì anche solo come strumento della dialettica, come in questo caso.

Mi spiego meglio. Le tornate elettorali avvengono in tempi e a “livelli” diversi: livello originario (elezioni comunali) e livelli ulteriori (provinciale, regionale, statale, europeo), tuttavia l’elettore è sempre uguale a se stesso, nel senso che è sempre quella stessa persona che entra nelle diverse cabine: quindi anche quando andiamo a votare alle “comunali” dobbiamo dare la preferenza a chi abbia già in quella circostanza questa nostra consapevolezza sulla continuità del pensiero e dell’azione della politica.

Lo stesso vale per la finanza. Per riparare un marciapiede rotto occorre disporre della finanza necessaria a pagare l’impresa e ogni Comune di rifornisce di risorse finanziarie attraverso quanto generato dalle sue SpA, dalle proprie imposte e dalle sanzioni comminate e dai contributi a cascata della provincia, della regione, dello stato, dell’UE.

E come la politica e la finanza non devono fare saltus, altrettanto dovrebbe avvenire per la “carriera” dell’homus politicus, nel senso che ogni persona impegnata attivamente nella politica dovrebbe formarsi attraverso un percorso graduale, così come in azienda prima di diventare Direttore Generale è molto meglio avere percorso e quindi conoscere tutti i settori e i livelli del percorso produttivo e organizzativo.

Purtroppo invece esistono politici e amministratori pubblici che hanno fatto i salti, ovvero che sono stati eletti o posti in posizione di governo grazie a un elevato numero di like! Ma si può? E invece dobbiamo evitare che la tecnica della commedia dell’arte nella quale si recitava in assenza di un copione, si passi alla “politica dell’arte” cioè ad una tragedia: la politica senza un copione preciso, nella quale politici improvvisati … improvvisano (appunto!).

(E LEGGETE ANCHE IL POST CHE PRECEDE QUESTO, DAI …)

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DEBITO E FINANZA PUBBLICO-PRIVATA E SSN.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Novembre, 2024 @ 6:29 am

Dopo le elargizioni demagogiche dei molti “condoni di fatto”, è il turno delle notizie diffuse dal governo circa il preteso buon andamento del Sistema Italia, le quali però contrastano nettamente con i numeri forniti da Confindustria, ISTAT, INPS, Sindacati, Bankitalia, Caritas.

A prescindere da ciò, è comunque chiaro che occorre invertire la crescita del debito pubblico, pena la prospettiva della nostra uscita dall’Euro. Pertanto occorre innanzi tutto ridurre la spesa, di cui una delle principali voci riguarda il SSN-Servizio Sanitario Nazionale e all’attuale governo non conviene certo dichiarare espressamente di volerlo abolire.  Ed ecco che, al fine di potere rispettare i limiti UE, il governo sta riducendo gradualmente tale spesa come pure quella per altri servizi pubblici.

Tuttavia, quando queste riduzioni non saranno più sufficienti, ci troveremo di fronte ad un bivio: l’azzeramento di fatto del finanziamento del SSN e di altri servizi pubblici oppure rischiare di essere messi fuori dall’Euro, il che comporterebbe una forte svalutazione della lira: il popolo sarà “costretto a scegliere” il minore dei due mali e subirà innanzi tutto l’azzeramento del SSN. A questo punto il governo ricorrerà al populismo, dicendo di “avere solo dato esecuzione all’unica, compatta volontà del popolo”.

Affermo questo perché incredibilmente – e non spiegabile diversamente! –  manca una programmazione completa e strategica del SSN, così come manca il ricorso a nuovi tipi di strumenti della finanza pubblica.

A quest’ultimo riguardo mi riferisco alla possibilità che lo Stato emetta titoli pubblici Irredimibili Rendita con la clausola della rinuncia al diritto di riscatto unilaterale, il che li farebbe riclassificare come titoli non di debito. Titoli molto attrattivi per la ricca finanza privata italiana ed estera a causa del loro maggiore rendimento.

Con la loro emissione si ridurrebbe il debito pubblico ed allo stesso tempo si aumenterebbe la liquidità del Tesoro. Inoltre correttamente si sposterebbe il problema dal solo aspetto statico-patrimoniale (livello del debito pubblico) all’aspetto dinamico-finanziario-programmatico-reddituale, attraverso nuovi investimenti in settori produttivi quali industria, turismo, agricoltura in parallelo a investimenti nella sanità pubblica, sui giovani, nel sociale, nel lavoro, nella cultura. Tutto ciò sarebbe possibile grazie alla maggiore disponibilità finanziaria pubblica generata dall’utilizzo della ricca finanza privata italiana ed estera apportata al Tesoro dagli acquirenti accorsi a sottoscrivere tali nostri titoli.

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Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di lavoro “Finanza ed Economia mista” di ITALIA VIVA TRENTINO.

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DSN-DISSERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Novembre, 2024 @ 7:34 am

IERI SERA ALLA TV-NON RAI …

Corrado Augias parla con Milena Gabanelli e Simona Ravizza del loro libro “Codice rosso – Come la sanità pubblica è diventata un affare privato”. Rasenta quasi l’incredibile come siano stati – e continuino ad essere – ignorati gli allarmi e le proposte degli organi rappresentativi degli addetti ai lavori; quali e quante siano le mancanze di HW (posti letto e personale) e di SW (programmazione, organizzazione e controllo) del SSN che ormai dovrebbe cambiare nome e chiamarsi DSN-Disservizio Sanitario Nazionale.

Tralascio i numerosi particolari drammatici emersi nella discussione del libro. Da vecchio top manager quale sono evidenzio solo un aspetto che emerge – purtroppo – anche dalle dichiarazioni della PCM focalizzate sempre e solo su aspetti singoli, marginali: manca la capacità o – peggio – la volontà di una programmazione strategica unitaria e completa di medio-lungo periodo per un intervento globale da progettarsi e gestirsi con la tecnica del General Management.

Orbene, poiché la PCM non ha una esperienza manageriale tanto meno nel settore della Sanità, devo intendere che non fare attivare da collaboratori (ministri) competenti questo intervento strategico ( = indispensabile e insostituibile) sia una decisone politica: La PCM vuole abolire il SSN e sostituirlo con il sistema all’americana (USA): chi ha i soldi o si assicura, si cura; gli altri .. evvabbè. E i cittadini la voteranno ancora?

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BERLINGUER – LA GRANDE AMBIZIONE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Novembre, 2024 @ 8:16 am

Ho visto ieri questo ottimo film. La Politica deve essere animata dall’etica del compromesso, purchè non si tratti di compromessi “sporchi”. E quello voluto da Enrico Berlinguer e da Aldo Moro non era certo sporco, bensì costruttivo, in quanto superava
a) l’etica di princìpi (di estremismi che avrebbero condotto alla dittatura dell’integralismo);
b) l’etica del risultato (di un liberismo capitalistico sfrenato) che avrebbe condotto alla dittatura del cinismo.

Mi ha molto “toccato” la parte del film che parla del rapporto personale delle due Persone, anche perché vengo dalla lettura di “Dolore e furore” di Sergio Luzzatto sulla storia delle Br genovesi e del loro fantomatico capo Riccardo Dura, libro che tratta anche dell’uccisione di Moro.

Tuttavia ancor di più mi ha coinvolto la doppia attualità odierna del dualismo che Berlinguer e Moro volevano superare: al tempo loro un’Italia in bilico fra il rischio di una contrapposizione che avrebbe potuto portare ad una “soluzione forte” (di destra o di sinistra); oggi, un doppio dualismo:

– Il bivio italiano, fra i difensori della democrazia parlamentare e “quelli della democrazia diretta” o “quelli della non separazione dei poteri”.
– Il bivio europeo, fra la creazione di un sovranismo europeo, cioè di una UE Politica e l’individualismo di alcuni capi di governo.

Le masse degli elettori dovrebbero comprendere quanto la democrazia parlamentare formale e sostanziale ed una UE politica siano scelte strategiche (letteralmente: indispensabili e insostituibili) per la nostra sopravvivenza quali soggetti liberi e significativi nel contesto mondiale, ma la cosiddetta cultura della comunicazione dominante e fuorviante dalla quale siamo invasi e pervasi sta fino ad oggi impedendo a molti di acquisire questa consapevolezza.

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CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE: LA “Si-Politica” E LA “no-politica”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2024 @ 9:25 am

La Si-Politica:
– ha la visione d’insieme con la giusta ampiezza spazio-temporale;
– pre-vede e pre-provvede;
– ha il potere e il coraggio di scegliere;
– si assume la responsabilità delle proprie scelte.

La no-politica:
– non ha una visione d’insieme con la giusta ampiezza spazio-temporale;
– contesta le scelte di fondo altrui sulla base di dettagli non significativi;
– fa opposizione ideologica o strumentale;
– si ritiene non responsabile dell’inerzia che va predicando.

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